Lingua   
Lista semplice
Mostra filtri
Lingua
Percorso
Data

Prima del 2014-7-9

Rimuovi tutti i filtri
Video!

Messa di Requiem

Messa di Requiem
per soprano, mezzosoprano, tenore, basso, doppio coro e orchestra

Composta nell'anno 1874 in occasione del primo anniversario della morte di Alessandro Manzoni.
Prima esecuzione nella chiesa di San Marco a Milano il 22 maggio 1874 diretta da Giuseppe Verdi

Il 6 luglio scorso Riccardo Muti ha diretto al Sacrario di Redipuglia il grande concerto per i 100 anni della Grande Guerra con cui si apre il ciclo di commemorazioni italiane per l’anniversario dello scoppio del primo conflitto mondiale.

Il Sacrario di Redipuglia è un (orribile a nostro parere) memoriale, costruito durante il ventennio fascista, dove riposano i resti di oltre centomila soldati italiani (di cui 60mila senza nome) caduti nella Grande Guerra. Tra parentesi "Redipuglia" non ha niente a che vedere con la Puglia ma si trova in provincia di Gorizia. Il perché si chiami così è una storiella illuminante. "Redipuglia" è infatti... (continua)
Requiem e Kyrie - quattro voci soliste e coro
(continua)
9/7/2014 - 23:21
Downloadable! Video!

England 1914

England 1914
[1969]
Parole e musica di Ralph McTell.
Nell’album intitolato “Spiral Staircase”.

1914-2014. Cento anni dall’inizio della Grande Guerra, della Grande Mattanza: oltre 17 milioni di morti....
Night stirs her inky finger in the water of the day,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/7/2014 - 22:14
Downloadable! Video!

Streets of London

Streets of London
[1969]
Parole e musica di Ralph McTell
Nell’album intitolato “Spiral Staircase”, la canzone forse più famosa del cantautore e chitarrista inglese.

Una canzone che parla di emarginati, di rifiuti umani, di homeless... Tra di loro anche un vecchio reduce di guerra... Sullo sfondo, una Londra fredda e indifferente...
Have you seen the old man
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/7/2014 - 21:47
Downloadable! Video!

Bentley and Craig

Bentley and Craig
[1982]
Parole e musica di Ralph McTell.
Canzone interpretata anche da June Tabor.

Derek Bentley aveva 20 anni quando il 28 gennaio 1953 fu impiccato nella prigione di Wandsworth a Londra. Derek, che da piccolino aveva contratto l’epilessia in seguito ad una brutta caduta, vide aggravarsi le proprie condizioni di salute quando, durante la seconda guerra, una bomba nazista distrusse la sua casa lasciandolo gravemente ferito. A causa dei danni ricevuti, lo sviluppo mentale di Derek era pari a quello di un bambino di 11 anni. Nel 1952, insieme ad un amico, tentò una maldestra rapina. Scoperti e raggiunti dalla polizia, il complice - tal Christopher Craig di 16 anni – sparò uccidendo un poliziotto. Benchè non fosse nemmeno armato, Derek fu condannato a morte al posto di Christopher, cui non poteva essere inflitta la pena capitale perché minorenne.
Nel 1998, 45 anni dopo, il povero Derek Bentley,... (continua)
In 1952 in Croydon
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/7/2014 - 21:23
Downloadable! Video!

Mη γράφεις άλλα γράμματα

Mη γράφεις άλλα γράμματα
[1972]
Mi gráfeis álla grámmata
Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Δήμος Μούτσης
Πρώτη εκτέλεση: Βίκυ Μοσχολιού
Δίσκος: «Συνοικισμός Α'»-

Testo di Manos Eleftheriou
Musica di Dimos Moutsis
Prima interpretazione di Viky Moscholiou
Disco: «Συνοικισμός Α'/Quartiere n. 1» -


Ξενητιά (ksenitià) è una di quelle parole del lessico greco che mettono in difficoltà chi le deve tradurre. Non perché sia difficile intenderne il senso e il sentimento annesso, ma perché noi non abbiamo una parola abbastanza acconcia per esprimerla. Ξενητιά vuol dire terra straniera e insieme lo "straniamento" che vi prova il migrante. "Straniamento", però, non va bene, se non come strumentale ausilio al tentativo di spiegare. E' troppo poco comune e, in più, si propaga da altri campi di riflessione.

Manos Eleftheriou mette il dito sulla più comune e elementare conseguenza della Ξενητιά, il deterioramento... (continua)
Μη γράφεις άλλα γράμματα
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 9/7/2014 - 18:15

Valdivia egu Lawxaru

Valdivia egu Lawxaru
Poesia di Rayen Kvyeh
Da "Luna dei primi germogli" (We coyvn ñi kvyeh)
Edizioni Gorée, Iesa (SI), 2006
Cura e traduzione di Antonio Melis e Luciano Giannelli

La colonizzazione si vede da migliaia di piccole cose. Ad esempio, al momento di costruire questa pagina cercavo, sull'elenco delle lingue predeterminato del sito, la lingua mapuche, o mapudungun; la avrei cercata invano, se non avessi conosciuto la denominazione coloniale data dai Conquistadores spagnoli a quell'idioma e al popolo che lo parla: araucano. Denominazione evidentemente ancora in uso, nonostante sia pienamente rifiutata dai Mapuche come segno indelebile della colonizzazione: nemmeno il diritto di chiamare la propria lingua col suo nome.

I Mapuche, la “gente della terra” stanziata prevalentemente nell'odierno Cile e, in parte, in Argentina. Sicuramente esisteranno chissà quante canzoni dei Mapuche, ma per parlarne in... (continua)
Puñma wigu.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/7/2014 - 14:38

Louis Tikas

Louis Tikas
[2002]
Parole e musica di Frank Manning.
Nella colonna sonora del film documentario “Παλληκάρι - Ο Λούης Τίκας και η Σφαγή του Λάντλοου” (“Palikari - Louis Tikas and the Ludlow Massacre”) di Lamprini Thoma / Λαμπρινή Χ. Θωμά e Nickos Ventouras / Νίκος Βεντούρας, Grecia 2014.

Vorrei ricordare che il 20 aprile di quest’anno è stato il centenario dal massacro di Ludlow (20 aprile 1914).

E lo rammento soprattutto all’Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ (il “greek team” delle CCG/AWS) perché quella strage ebbe luogo durante la festa per la Pasqua greco-ortodossa e perché il leader di quello storico sciopero dei minatori di carbone del Colorado, finito nel sangue, fu un immigrato greco, Ηλίας Αναστασίου Σπαντιδάκης, meglio conosciuto come Louis Tikas, nato a Creta nel 1886.

Dirigente dell’United Mine Workers of America, nel 1910 Louis Tikas sfuggì ad un tentativo di assassinio ad opera degli sgherri della... (continua)
Guns and lives were cheap in Colorado,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/7/2014 - 10:59
Downloadable! Video!

Wreccan wifes ged [The Wife's Lament; The Wife's Complaint]

anonimo
Wreccan wifes ged [The Wife's Lament; The Wife's Complaint]
[960-980]
Versi in inglese antico (anglosassone) di anonimo autore, una delle opere poetiche presenti - insieme a Wulf ond Ēadwacer [Wulf and Eadwacer] - nel manoscritto detto di Exeter (o “Codex Exoniensis”), perchè conservato nella biblioteca della cattedrale di Exeter, nel Devon, uno dei più antichi documenti della produzione poetica in anglosassone. il testo viene qui proposto prima in alcune edizioni critiche a stampa, accompagnato dalla trascrizione così come compare nel manoscritto originale, tratta dalla Wife's Lament Page.

Un lamento che condivide il tema centrale di “Wulf and Eadwacer”, quello della condanna da parte di una donna della società anglosassone, tribale e violenta, dove i più deboli, e tra loro in particolare le donne - serve, madri e spose, merce di scambio per concludere paci ed alleanze, quando andava bene, prede e bottino di guerra, quando andava male - erano in... (continua)
Ic þis giedd wrece                     bi me ful geomorre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2014 - 22:51
Downloadable!

Pick Up a Gun

Pick Up a Gun
[1971]
Parole e musica di Ralph McTell
Nel disco intitolato “You Well-Meaning Brought Me Here”

Alla fine degli anni 50, quando aveva solo 15 anni e la scuola gli andava stretta, Ralph McTell si arruolò nell’esercito inglese... Bastarono 6 mesi e tornò di gran corsa agli odiati libri.
Evidentemente l’esperienza sotto le armi gli restò ben impressa, insieme ad un’opinione molto precisa del “God, Country, Family”...
The adverts in the papers solicit soldiers for the army
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2014 - 21:02
Downloadable! Video!

Veličenstvo Kat

Veličenstvo Kat
[1967]
Testo e musica Karel Kryl
Nell'album "Bratříčku, zavírej vrátka" del 1969
Il testo trovato qui
V ponurém osvětlení gotického sálu
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 8/7/2014 - 20:38
Percorsi: Il Diavolo
Downloadable!

They Dropped Like Flakes (the Battle-Field)

They Dropped Like Flakes (the Battle-Field)
[1862]
Versi di Emily Dickinson (1830-1886), nella raccolta “The Complete Poems” la cui prima edizione risale al 1891.
Musica della compositrice (americana di nascita, tedesca di adozione) Gloria Coates (1938-) nella sua opera “15 Songs on Poems by Emily Dickinson, no. 11”.

Una poesia dedicata, con sguardo delicato e pietoso, ai caduti della guerra fratricida che insanguinò gli USA tra il 1861 ed il 1865...
They dropped like Flakes —
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2014 - 19:23
Downloadable! Video!

Old Forgotten Soldier

Old Forgotten Soldier
[1974]
Parole e musica di Harry Nilsson.
Nel disco intitolato “Pussy Cats”, prodotto dall’amico John Lennon (che compare insieme a Nilsson nella divertente copertina)
Reaching for a butterfly
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2014 - 18:44
Downloadable! Video!

Σουρλάντα, νταγιάντα

Σουρλάντα, νταγιάντα
Surlanda dayanda
Στίχοι και μουσική: Γιάννης Μαρκόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Μέμη Σπυράτου
Δίσκος: «Διάλειμμα», 1972

Testo e musica di Yannis Markopoulos
Prima esecuzione di Memi Spiratou
Disco: «Diàlima» (Intervallo), 1972

Mi concedo questo piccolo intervallo, per certificare la mia esistenza in vita e anche per sollevare un po' il capo da un opus magnum cui sto attendendo e che sicuramente mi procurerà, quando tenterò di infilarlo in AWS, un provvedimento sanitario d'urgenza, con l'entusiastico consenso degli admin e dei visitor.
"Intervallo" è anche il titolo del disco di Markopoulos da cui traggo questa, secondo me, bella e suggestiva canzone. Tutto il disco, a dire la verità, è bello, e ne abbiamo già da tempo "spremuto" due fondamentali pezzi: "I nemici (sono entrati in città)" e "1950 - Caffè Grecia", - questo già uscito con lo storico "To Χρονικό (Il Diario)". Ma, appunto, di... (continua)
Aλαλαγμός κόντρα στα τείχη,
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 8/7/2014 - 17:19
Downloadable! Video!

Non ti ricordi, mamma, quella notte

Non ti ricordi, mamma, quella notte
[1943]
Canzone dei partigiani garibaldini della brigata “Antonio Gramsci” operante in Valnerina, Umbria, tra il 1943 e il 1944.
Comunemente attribuita a Dante Bartolini, militante comunista, comandante partigiano (fu vice-comandante del battaglione “Guglielmo Morbidoni” col nome di battaglia di “Tito”), poi operaio delle acciaierie di Terni, poeta e cantore nel gruppo de La Valnerina.
Ne “La Valnerina ternana”, raccolta di canti pubblicata da i Dischi del Sole nel 1976, a cura di Valentino Paparelli e Alessandro Portelli, ricerca ripubblicata nel 2011 in formato libro + cd dell’editore Squi[libri].

Nel marzo del 1944 i partigiani della “Antonio Gramsci” riuscirono a creare la prima zona libera d'Italia, nella zona compresa tra la Valnerina e il territorio di Cascia e Leonessa.
Non ti ricordi, mamma, quella notte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2014 - 13:52
Downloadable! Video!

L'Internationale

L'Internationale
TATARO (DEL VOLGA) [2] / (VOLGA) TATAR [2]

La versione nell'alfabeto latino-cirillico Jaņalif (o Yañalif, Yangalif) del 1928. Probabilmente è la versione originale. L'immagine e il testo stampabile sono stati forniti da Arisztíd nel giugno 2015.

The Tatar Internationale's version in the Latin-Cyrillic scrpt Jaņalif (o Yañalif, Yangalif) of 1928. Probably the original version. The image and the printable lyrics were contributed by Arisztíd in June 2015.
INTRNATSIONAL
(continua)
inviata da Arisztíd és RV / Arisztíd og RV 8/7/2014 - 11:57
Downloadable! Video!

L'Internationale

L'Internationale
TATARO (DEL VOLGA) [1] / (VOLGA) TATAR [1]

La versione in lingua tatara del Volga nell'alfabeto latino rimasto ufficiale dal 1997 al 2004 (sostituito poi dall'alfabeto tataro-cirillico).

The Internationale's version in the Volga Tatar language according to the Latin script in official use from 1997 up to 2004 (then raplaced by the Tatar Cyrillic alphabet).
INTERNATSIONAL
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/7/2014 - 11:17
Downloadable! Video!

Il mercenario di Lucera

Il mercenario di Lucera
La canzone "Il mercenario di Lucera" vecchie rivendicazioni a parte non mi sembra molto politica. Il mercenario è uno che combatte a pagamento senza farsi troppi scrupoli. Ovvio che sia meglio per lui combattere per il più forte e ricco non per dei poveri che vivono nella jungla. Ideali politici? Solo delle donne altrettanto mercenarie e l'esaltazione del suo sacrificio ("Viva la morte mia e la gioventù"). Sembra la ballata di uno che si lascia alle spalle il suo paese dopo guai con la giustizia(di nero c'è solo la sua fedina)facendo il militare di professione anziché il bandito senza farsi troppi rimpianti per una vita qualunque ma più normale della sua.
Carlo 7/7/2014 - 16:12
Downloadable! Video!

Zdravljica

Zdravljica
Nell'originale le strofe hanno la forma di una coppa di vino, cosa che è abbastanza inusuale.
Anonymus 7/7/2014 - 14:35
Downloadable! Video!

A las barricadas

A las barricadas
AUX BARRICADES !
(continua)
inviata da Ljotunn 6/7/2014 - 16:28
Video!

Tre colori

Tre colori
[2011]
Testo e musica di Fausto Mesolella
Nell'album "L'imbarazzo"

Tricarico

Testo da YT
Mezza luna cilentana
(continua)
inviata da krzyś 6/7/2014 - 11:14
Downloadable! Video!

Vitti na crozza

Vitti na crozza
Un canto popolare non rimane inalterato nel tempo, cambia anche di luogo in luogo. Vitti una crozza potrebbe essere aperto oggi a nuove versioni, secondo la fantasia di chicchessia, magari affrontando dolorose problematiche attuali.
Per quanto riguarda la versione antica, quella che ho sempre conosciuto fin dagli anni '50(fosse o non fosse stata già rimaneggiata) è vicina a quella espressa il 22/1/2013 da Roberto, ma do un altro senso al dialogo tra il vivo e il morto, nel quale mi sembra ci possa essere anche un significato religioso:
(IL VIVO:) Vidi un teschio sopra un cannone,
fui curioso e gli volli domandare,
lui mi rispose con gran dolore:
(IL MORTO:)“Sono morto senza tocco di campane”.

(IL VIVO:)Sono andati, sono andati i miei anni
Sono andati, sono andati … non so dove,
ora che sono arrivato agli 80 anni
chiamo la morte e lei mi risponde:

(IL MORTO:)“Preparatemi, preparatemi... (continua)
Nicola 5/7/2014 - 19:13
Downloadable! Video!

Joska la Rossa

Joska la Rossa
bombaso è la bambagia cotone
pelle de bombaso è liscia e soffice come la bambagia
ovattata non suona bene
Mauro da Romano d'Ezzelino 5/7/2014 - 17:45

Schlaflied für die Sehnsucht

Schlaflied für die Sehnsucht
Chanson de langue allemande – Schlaflied für die Sehnsucht – Selma Meerbaum-Eisinger – 1942

Poèmes de Selma Meerbaum-Eisinger (Černivci, 1924 – camp de travail nazi de Michajlovka, 1942).

La poétesse elle-même nota sur le manuscrit « à chanter d'après la mélodie « Di zun iz fargangen» de M. Gebirtig ».

Dans sa «Di zun iz fargangen », Gebirtig chante le rêve des années heureuses, d'insouciante jeunesse… Le réveil est amer : le soleil est couché et le poète, est seul, découragé et vieux…
De la même manière, la jeune poète de Černivici rêve de donner du courage à son bien-aimé en le berçant dans ses bras ; mais au réveil, il y a seulement horreur, vide et douleur…

Le vieux Mordechai de Cracovie et la jeune Selma de Cernovici moururent tous les deux en 1942, à peu de mois l'un de l'autre, écrasés par la fureur nazie…

Moi, dit Lucien l'âne, j'aime beaucoup cette jeune personne... Elle est... (continua)
BERCEUSE NOSTALGIQUE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/7/2014 - 15:52
Downloadable! Video!

Lu pisce spada

Lu pisce spada
.....un pugliese che ama la Sicilia e le storie del Sud.
M E R A V I G L I O S O, come la sua canzone..!
SIMONE 5/7/2014 - 13:07
Video!

Why?‎

Why?‎
PERCHÉ?
(continua)
inviata da ecnirp89 4/7/2014 - 21:07
Video!

Ramshackle Day Parade

Ramshackle Day Parade
DISORDINATA PARATA GIORNALIERA
(continua)
inviata da Alessio Semino 3/7/2014 - 20:29
Downloadable! Video!

Müdes Lied

Müdes Lied
Chanson de langue allemande – Müdes Lied – Selma Meerbaum-Eisinger – 23 décembre 1941
Poème de Selma Meerbaum-Eisinger (Černivci, 1924 – camp de travail nazi de Michajlovka, 1942).

Quelques jours après que Selma eut terminé la dixième année de l'école secondaire, la Roumanie entra en guerre aux côtés des puissances de l'Axe (juin 1941). Le 7 Juillet 1941, la synagogue de Černivci fut incendiée; le 30 Juillet 1941, une ordonnance signée du colonel Alexandru Rioșanu (ministre d'Ion Antonescu et gouverneur de la Bucovina) déclara les Juifs subversifs et dangereux pour la sécurité de l'État et par conséquent, il leur défendit de sortir dchez eux et il les obligea à porter sur leurs vêtements l'étoile de David. Le 11 octobre 1941, furent décrétées la constitution du ghetto et l'obligation pour tous les Juifs de s'y transférer. D'alors, les nouvelles sur la vie de Selma se font toujours plus... (continua)
CHANSON FATIGUÉE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/7/2014 - 17:07
Downloadable! Video!

La boje (L'Italia l'è malada)

anonimo
La boje (L'Italia l'è malada)
[1882-85]
Canzone di autore anonimo risalente al periodo dei moti contadini che ebbero luogo in molte zone tra Lombardia e Veneto sul finire dell’800.
Nel repertorio del Gruppo Padano di Piadena, del Gruppo di canto popolare Voci di Mezzo e di Giovanna Marini.

Come ricordava l’ottimo Gian Piero Testa nel suo commento introduttivo alla splendida “Cazzarola” (Κατσαρόλα) di Stamatis Kraounakis, l’espressione “La boje!” veniva ancora usata agli inizi del 900 dai braccianti del padovano “quando l'avidità e l'arroganza degli agrari superavano il limite pur largo che le condizioni dei tempi ammettevano”. In veneto “La boje!” sta infatti per “La boje, e de boto la va fora”, ossia, “Bolle, e sta per traboccare”, cioè la pazienza è finita perché ne abbiamo piene le palle dei vostri soprusi…

Tra il 1882 ed il 1885, nelle province di Rovigo, Padova, Mantova, Cremona e Treviso la pazienza dei braccianti,... (continua)
L'Italia l'è malada
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/7/2014 - 13:23

Spürst du es nicht, wenn ich um dich weine

Spürst du es nicht, wenn ich um dich weine
Chanson de langue allemande – Spürst du es nicht, wenn ich um dich weine - Selma Meerbaum-Eisinger – 23 décembre 1941
Poème de Selma Meerbaum-Eisinger (Černivci, 1924 – Camp de travail nazi de Michajlovka, 1942).

Nombre des poésies de Selma Meerbaum-Eisinger furent traduites en yiddish et mises en musique par Leibu Levin (1914-1983), poète et compositeur, lui aussi juif et originaire de la Bucovine, région des Carpates aujourd'hui partagée entre la Roumanie et l'Ukraine, mais partie de l'empire autrichien jusqu'à la Grande Guerre.
Leibu Levin, survivant à l'Holocauste, émigra ensuite en Israël.

J'ignore si celle-ci aussi peut être attribuée au répertoire de Leibu Levin… Elle a sûrement été mise en musique par d'autres, par exemple Rolf Straver (1956-), compositeur néerlandais, dans son « Ich habe keine Zeit gehabt zu Ende zu schreiben op. 34 » entièrement basé sur les dernières poésies... (continua)
N'ENTENDS-TU PAS, QUE JE PLEURE APRÈS TOI...
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/7/2014 - 09:59




hosted by inventati.org