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Prima del 2013-10-16

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San Francisco

San Francisco
Album: "Mon frère" (1972)

En 1971, Catherine Le Forestier, accompagnée de son frère Maxime à la guitare, remporte le premier prix du festival de Spa. Avec l'argent ainsi gagné, ils décident de partir tous les deux pour San Francisco. Ils se rendent alors à l'adresse que leur a confié Luc Alexandre, un ami belge qui leur assure que la ville est faite pour eux. Ils y restent plusieurs semaines, au milieu d'une communauté hippie baptisée « Hunga Dunga » où se côtoient entre autres des déserteurs du Viêt Nam et des homosexuels.

De retour en France, Maxime reçoit une lettre accompagnée de dessins que lui ont envoyé les habitants de la maison bleue. Ne parlant que très peu l'anglais et pour les remercier de leur accueil, il décide de leur envoyer une chanson plutôt qu'un courrier et c'est ainsi qu'il écrit et compose rapidement San Francisco. Titre joué à la guitare, il évoque cette maison habitée par les hippies.
C'est une maison bleue
(continua)
16/10/2013 - 23:23
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Nessuno è straniero

Nessuno è straniero
Questa canzone dell'enorme dramma dell'immigrazione, vuole essere un piccolo ricordo di tutte le persone che non ce l'hanno fatta e un a preghiera laica per tutte quelle persone scampate ai naufragi perché possano finalmente vivere con la dignità che meritano.
Sempre con le spalle al muro questa vita di passaggio,
(continua)
inviata da Stefano Crialesi 16/10/2013 - 23:10
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Places

Places
Album: Places (2012)

Dal primo album di Lou Doillon, figlia di Jane Birkin e del regista Jacques Doillon. Un album di canzoni intimiste cantate in inglese tra cui spicca questa "Places" per la quale la cantante e modella è stata paragonata (con un pizzico di esagerazione) a Patti Smith.
We've named everything
(continua)
16/10/2013 - 22:46
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Las cárceles

Las cárceles
‎[1937-38]‎
Versi di Miguel Hernández, dalla raccolta “El hombre acecha”, pubblicata soltanto nel ‎‎1981 (la prima edizione del 1939 non fu conclusa e andò perduta alla fine della Guerra Civile) .‎
Musica di Elisa Serna, nell’album intitolato “Quejido” del 1972.‎

Cierra las puertas, echa la aldaba, carcelero
(continua)
inviata da Bernart 16/10/2013 - 15:47
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Le mani

Le mani
‎[1974]‎
Scritta da Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Dallo spettacolo “Anche per oggi non si vola”‎

Se già c’è Quelli che benpensano di Frankie HI-NRG MC, non poteva mancare anche questa altrettanto bella di ‎Gaber…‎
Un incontro civile fra gente educata
(continua)
inviata da Bernart 16/10/2013 - 14:54
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Canción del antiavionista

Canción del antiavionista
‎[1937]‎
Poesia tratta dal IV volume di “Poemas sueltos” (1939)‎

La canzone dell’addetto alla batteria contraerea è una poesia importante perché descrive bene il ‎sentimento di civili e combattenti sottoposti ai primi bombardamenti a tappeto su obiettivi civili ‎della Storia, quelli attuati nella primavera del 1937 dalla Legione Condor della Luftwaffe nazista, ‎intervenuta a sostegno del bando franchista, sulle città di Durango e Guernica.‎
Que vienen, vienen, vienen
(continua)
inviata da Bernart 16/10/2013 - 14:03
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Las abarcas desiertas

Las abarcas desiertas
‎[1937]‎
Poesia tratta dal IV volume di “Poemas sueltos” (1939)‎
Messa in musica da Francisco Curto nel suo “Miguel Hernández” del 1976 e più recentemente da ‎‎Joan Manuel Serrat nell’album “Hijo de la luz y de la sombra” del 2010.‎


Il grido di Miguel Hernández bambino contro la miseria e l’ingiustizia che soffocavano la sua terra.‎
Ogni 5 di gennaio in Spagna (dove sono un po’ più cattolici di noi, con la nostra Befana…) si ‎festeggia la “Cabalgata de Reyes Magos” ed il giorno seguente i bambini trovano nella calza il ‎carbone dolce portato dai re astronomi… Ma la calza del piccolo Miguel era un calzettone di lana di ‎capra messo sulla finestra fredda di una bergeria, e il bambino sognava che la mattina dopo il ‎mondo si fosse trasformato in un negozio di giocattoli… Ma nessun “re magio” si avvicinò mai alla ‎finestra ed alla calza di Miguel, sempre gelata e vuota così come le sue “abarcas”, i sandali di cuoio ‎crudo tipici delle zone rurali spagnole…‎
Por el cinco de enero,
(continua)
inviata da Bernart 16/10/2013 - 13:11
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La senda está trazada

La senda está trazada
‎[anni 60]‎
Parole e musica di Jorge Salerno
Nel disco di Daniel Viglietti intitolato “Canto libre”, o “A una paloma”, del 1970.‎
Testo trovato su Cancioneros.com

Canzone scritta da Jorge Salerno, studente universitario uruguayo e militante del Movimiento de ‎Liberación Nacional-Tupamaros. Jorge Salerno morì con altri due compagni l’8 ottobre 1969 in uno ‎scontro fuoco con la polizia ‎durante le fasi concitate della cosiddetta “Toma de Pando”, quando i ‎Tupamaros si produssero in ‎un’azione militare in grande stile occupando seppur brevemente una ‎cittadina a pochi chilometri da ‎Montevideo. Per l’organizzazione fu un successo solo dal punto di ‎vista dimostrativo perché, oltre ‎alle perdite subite, parecchi militanti furono catturati.‎
A lui è dedicata anche un'latra canzone di Viglietti già presente sul sito, Sin música.‎
España, Inglaterra, también Portugal,
(continua)
inviata da Bernart 16/10/2013 - 11:19
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Cantaliso en un bar

Cantaliso en un bar
‎[1937]‎
Versi del poeta, giornalista ed attivista politico cubano ‎‎Nicolás Guillén, dalla raccolta ‎‎“Cantos para soldados y sones para turistas” del 1937.‎
Musica di Daniel Viglietti, dal disco intitolato “Canciones chuecas” del 1971. ‎
Testo trovato su Cancioneros.com

Los turistas en el bar:
(continua)
inviata da Bernart 16/10/2013 - 10:55
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Il miracolo

Il miracolo
2012
Luna Park live

Colonna sonora del film "Ci vorrebbe un miracolO"
Ben arrivato nel paese dei balocchi
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/10/2013 - 10:30

Campos de paz, y sin embargo

Campos de paz, y sin embargo
Poesia di Rafael Alberti, originariamente intitolata ‎‎“Canción XVII”, nella raccolta intitolata “Balada y canciones del Paraná” pubblicata nel 1954.‎
Musica di Niño Gema, dall’LP di Francisco Montaner del 1974 intitolato “El crimen fue en ‎Granada”‎
Campos de paz. Y, sin embargo,
(continua)
inviata da Bernart 16/10/2013 - 10:26
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El soldado

El soldado
‎[1939-40]‎
Testo di Ángel Parra, versione “dilatata” di una poesia di ‎‎Rafael Alberti inclusa nella raccolta intitolata “Entre ‎el clavel y la espada” pubblicata nel 1941.‎
Su di una melodia popolare arrangiata da Ángel Parra, dal disco “Ángel Parra, vol II”‎

Si tratta probabilmente della prima incisione di un brano musicale su testo del grande poeta ‎spagnolo.‎
El soldado soñaba que el soldado
(continua)
inviata da Bernart 16/10/2013 - 09:10
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Creemos el hombre nuevo

Creemos el hombre nuevo
Il titolo originario della poesia di Alberti è "Canción 37" ma il numero non indica l'anno di composizione. Infatti non fu scritta durante la Guerra Civile ma diversi anni dopo, nel 1953 o 54.
E' contenuta nella sezione "Canciones" della raccolta "Baladas y canciones del Paraná" pubblicato a Buenos Aires nel 1954.
Bernart 16/10/2013 - 08:26
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María Coraje

María Coraje
‎[1970]‎
Parole e musica di Víctor Manuel.‎
Dall’album “Quiero abrazarte tanto” pubblicato nel 1970.‎
Testo trovato su Cancioneros.com
Tiene 106 años y tiene el pelo blanco de nieve.
(continua)
inviata da Bernart 15/10/2013 - 15:59
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Cefalonia 8/9/1943

2012
E lo chiamano amore
8 settembre a Cefalonia il sole
(continua)
inviata da Dq82 15/10/2013 - 15:47
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Soldati

2012
E lo chiamano amore
Combattevano da ormai quaranta giorni
(continua)
inviata da Dq82 15/10/2013 - 15:45
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L'esercito dei morti

2009
Esterno buio
Stride nel vento freddo del mattino
(continua)
inviata da dq82 15/10/2013 - 15:43
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Il pazzo

2009
Esterno buio
Condannato a 100 anni di galera
(continua)
inviata da DoNQUijote82 15/10/2013 - 15:40
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Ai Martiri: Cumiana

Ai Martiri: Cumiana
2009
Album: Esterno buio

Gli autori della canzone sono Davide Grosso e Roberto Briscese, membri de La Bottega di Musica e Parole.

Cumiana, la strage del 1944

Da Wikipedia

La strage di Cumiana [paese nei pressi di Pinerolo, provincia di Torino, ndr] avvenne il 3 aprile 1944 ad opera di un reparto del 7º battaglione SS italiane (inquadrate qualche mese più tardi in quella che si chiamerà 29. Waffen-Grenadier-Division der SS). Il 7º battaglione, costituito da circa 500 militi, arrivò nella zona di Cumiana, non lontana dalla direttrice Avigliana-Orbassano-Pinerolo, per un ciclo di addestramento in vista di successivi impieghi sul fronte sud. Di fatto, esso fu utilizzato per fronteggiare forti gruppi di "ribelli" (così erano chiamati dalla propaganda nazifascista) appartenenti alla resistenza partigiana.

Antefatti

Il contatto con i partigiani avvenne la notte tra il 31 marzo ed il 1º aprile... (continua)
Ho visto il sole tramontare nel cielo sui Tre Denti,
(continua)
inviata da DonQuijote82 15/10/2013 - 15:38
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Maquis

Maquis
‎[1976]‎
Parole e musica di Pedro Faura, dal suo secondo e (credo) ultimo album, “Volver no es volver ‎atrás” del 1976.‎



Ignoro cosa faccia oggi lo spagnolo Bernardo Feuerriegel Fuster – questo il vero nome di Pedro ‎Faura (1947-), autore di questa canzone – ma in gioventù è stato un militante comunista ed un ‎membro della formazione guerrigliera antifranchista Frente Revolucionario Antifascista y Patriota ‎‎(FRAP), attiva tra il 1973 ed il 1978, quella cui appartenevano Xosé Humberto Baena, Ramón ‎García Sanz e José Luis Sánchez Bravo, tre dei cinque “terroristi” fucilati dal regime poche ‎settimane prima della definitiva partenza di Francisco Franco per l’Inferno.‎


Ma la canzone non è dedicata tanto ai giovani rivoluzionari comunisti che tra gli anni 60 e 70 ‎diedero qualche grattacapo alla dittatura, bensì ai loro padri, ai maquis, ai “Guerrilleros Españoles”, ‎repubblicani che... (continua)
Fueron tiempos de dolor
(continua)
inviata da Bernart 15/10/2013 - 15:10
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Italia libera

Italia libera
Da "Dolce Resistenza" [2006]
Italia libera da mille facce vuote
(continua)
inviata da DoNQuijote82 15/10/2013 - 12:18
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Volver no es volver atrás

Volver no es volver atrás
‎[1957]‎
Versi di José Bergamín (1895-‎‎1983) poeta spagnolo.‎
Musica di Pedro Faura, dal suo secondo e (credo) ultimo album, “Volver no es volver atrás” del ‎‎1976.‎


Poesia di esilio e di ritorno (ma mai un ritorno indietro), cosa che toccò più volte nella sua vita allo ‎scrittore José Bergamín. Già oppositore della dittatura del generale Miguel Primo Rivera (dal 1923 ‎al 1930), durante la Seconda repubblica diresse la rivista culturale “Cruz y Raya” e, allo scoppio ‎della Guerra Civile, divenne il presidente dell’Alianza de Intelectuales Antifascistas. Fu lui ad ‎incaricare ufficialmente Picasso affinchè realizzasse il suo ‎‎“Guernica” per l’Esposizione ‎Internazionale di Parigi. Alla vittoria dei fascisti, fuggì dalla Spagna portando con sé il manoscritto ‎di “Poeta en Nueva York” che l’autore, ‎‎Federico García Lorca, gli aveva ‎regalato poco prima di essere assassinato. Fu Bergamín... (continua)
Volver no es volver atrás.
(continua)
inviata da Bernart 15/10/2013 - 11:23
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Elegía a un poeta que no tuvo su muerte. Federico García Lorca

Elegía a un poeta que no tuvo su muerte. Federico García Lorca
‎[1936]‎
Versi del poeta Rafael Alberti, dalla raccolta ‎intitolata “De un momento a otro (Poesía e historia)” pubblicata nel 1937.‎
Musica di Rosa León e Alberto Estébanez.‎
Nel disco di Rosa León intitolato “Paloma desesperada”‎

Una poesia in cui Rafael Alberti esprime il suo profondo dolore per la morte, la sua profonda rabbia ‎per l’assassinio dell’amico Federico ‎García Lorca, con il quale, nel 1927, aveva organizzato nell’Università di Siviglia il tributo al ‎poeta barocco Luis de Góngora y ‎Argote in occasione del terzo centenario dalla morte. ‎
E’ come se Alberti rivendichi qui a sé la morte toccata all’amico e negli ultimi versi gli promette ‎che cercherà di vivere una vita lunga, intensa e degna anche per lui, per restituirgli quella che i ‎fascisti gli strapparono a soli 38 anni…‎
No tuviste tu muerte, la que a tí te tocaba.‎
(continua)
inviata da Bernart 15/10/2013 - 10:18
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A Pair of Brown Eyes

A Pair of Brown Eyes
"My Elusive Dreams" è un grande successo del duo irlandese
Ray Lynam and Philomena Begley -



"While Ray and Philomena sang Of my elusive dream" perchè
probabilmente dopo Johnny (da cosa si capisce che è Cash?)il juke box suona quella celebre canzone.
(per le traduttrici water lilies sono le ninfee, forse è un riferimento a qualche altra canzone? Chi lo sa?).
Grande canzone, da brividi.
Un saluto a Phil Chevron, che ci ha lasciato qualche giorno fa, ora Lorelei è rimasta sola.
Claudio (Trieste)
15/10/2013 - 10:12
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L'estaca

L'estaca
CATALANO (VALENCIANO) [Jordi Forbes]
CATALAN (VALENCIAN) [Jordi Forbes]


Versione valenciana di Jordi Forbes
A translation into Valencia Catalan by Jordi Forbes.

"This version is for all of those in Valencia who also feel identified with this song.

Aquesta és una versió Valenciana més pròpia per a tots aquells que s'identifiquen amb la mateixa a València

Visca València! :) "
L'ESTACA
(continua)
inviata da Jordi Forbes 15/10/2013 - 10:10
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Il nemico avanza

Il nemico avanza
‎[2013]‎
Testo di Emidio Clementi
Nell’album “Aspettando i barbari”‎





‎“E’ un pezzo pieno di figure inquietanti, avanzi di galera da cui è meglio tenersi alla larga. Ho ‎sempre provato un’insana attrazione nei confronti dell’Africa postcoloniale di ‎‎Denard e di ‎‎Steiner. Dentro, da qualche parte, con una sahariana ‎arrotolata sulle maniche e la sigaretta tra le dita, si intravede anche ‎‎Goffredo Parise. A dentri stretti confessa che il ‎sangue umano ha un non so che di eccitante su di lui.” (Emidio Clementi)

Una canzone dedicata ai “colpi di coda” del colonialismo d’antan - dall’Algeria al Vietnam, dalla ‎Nigeria al Congo – e ai suoi squallidi protagonisti, “soldati di ventura” come Jean Schramme, o Bob ‎Denard, o Marc Goosens (e tra di loro c’erano anche parecchi italiani, veterani della Folgare e dei ‎Lagunari). Oggi il colonialismo viene esercitato con metodi più raffinati... (continua)
Il nemico avanza
(continua)
inviata da Bernart 14/10/2013 - 14:19

Plague

A song about an unidentified plague - the war actions of evil people. This plague is killing people and ruining lives day by day. The chorus explains how to change the way of thinking into a brand new human condition of disbelief.
People from the world, listen what I say.
(continua)
inviata da Verdley Thyme 14/10/2013 - 14:03
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Compound

Compound
‎[2013]‎
Testo di Emidio Clementi
Nell’album “Aspettando i barbari”‎



‎“Osama Bin Laden. Abbottabad. L’erba incolta e le galline. Una villetta sgangherata, simile a quelle ‎che punteggiano il litorale calabrese. Quel misto di domestico e di sinistro che avvolge la scena. I ‎materassi insanguinati a fianco delle ciabatte.” (Emidio Clementi)

Gli uccelli
(continua)
inviata da Bernart 14/10/2013 - 13:18
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Seguendo la flotta

Seguendo la flotta
[1960]
Testo di Alberto Arbasino
Musica di Fiorenzo Carpi
Nel disco “Laura Betti con l’orchestra di Piero Umiliani”

Una canzone dai primissimi anni 60, tempi lievi, ridanciani, di matto divertimento e di aperta sfida al pudore. Così Arbasino poteva tranquillamente scrivere e la Betti serenamente cantare della dura vita di un marinaretto gay sotto le armi, ridicolizzando le istituzioni militari.

Oltre tutto, la Taranto dei circoli degli ufficiali di marina, dell’arsenale militare e dei cantieri navali era all’epoca ancora una città “povera, certo, ma deliziosa”, come ebbe a dire un illustre suo cittadino, il giornalista Sandro Viola. Una delle città più curiose ed eleganti d’Italia “dalla vita stradale euforica, mossa e vivace, dove spira un’aria esilarante, stimolante, direi cantabile”, registrava un altro giornalista, il veneto Guido Piovene...

Ma nel 1965 entrò in funzione il mostro... (continua)
Ossigenarsi a Taranto
(continua)
inviata da Bernart 13/10/2013 - 21:55
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Madre proteggi

Madre proteggi
2013
Ali di libertà

“Scrissi MADRE PROTEGGI in termini di preghiera. Non necessariamente nella direzione che può venire immediatamente collegata ad un credente quale io sono, ma come una sorta di invocazione che qualsiasi uomo potrebbe fare in ginocchio, guardando l'orizzonte ed invocando aiuto per la parte debole del mondo. Un aiuto che chiedi al Cielo, che chiedi ad una Madre che viceversa potresti chiamare Terra o anche nel modo che tu senti più vicino al senso che ha il tuo stare al mondo. Non deve esistere alcuna discriminazione al riguardo che non sia nella necessità di giustizia verso chi è ai margini. Solo gli infami, i ladri, gli assassini e i buffoni di qualunque latitudine possono non pensare che il primo compito che un essere umano deve avere non debba essere quello di allungare la propria mano verso chi ti cammina a fianco e che magari proprio dalla tua mano può ricevere la... (continua)
Madre dei cieli, sopra gli occhi miei
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/10/2013 - 19:11
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Sempre in viaggio (Lombardia)

Sempre in viaggio (Lombardia)
[2012]

Album : Caminante
Quando stavo nelle Puglie la facevo la bella vita
(continua)
inviata da adriana 13/10/2013 - 19:09
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Sleepwalk With Me

Sleepwalk With Me
2013
Album: Ultramarine

The video, directed and animated by Fabricio Lima, tells the true story of two World War Two soldiers who were in love during their North African Campaign in 1943. The story was originally told by soldier Brian Keith in a 1961 published letter titled “Letter to a G.I.” The letter, addressed to his former lover, described the affair and what it meant to him, and revealed that the other soldier had died in combat. The video highlights parts of the letter in a beautiful, abstract way. And the pairing with Young Galaxy’s song works wonderfully together.
Can you hear me knockin'
(continua)
inviata da DoNQUijote82 13/10/2013 - 18:06
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Fiche cu le mendule

Fiche cu le mendule
[2013]

Album : Muddhriche
Suntu l'anni 40 e nc'è picca te fare
(continua)
inviata da Antonio P 13/10/2013 - 17:19
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El monte y el río

El monte y el río
Con l'occasione segnalo che un'errore ed un'inversione negli ultimi versi. Quelli corretti sono i seguenti:

Oh tú, la que yo amo,
pequeña, grano rojo
de trigo,
será dura la lucha,
la vida será dura,
pero vendrás conmigo
IL MONTE ED IL FIUME
(continua)
inviata da Bernart 13/10/2013 - 17:13
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Neno orfo con cabalos ao fondo

Neno orfo con cabalos ao fondo
NIÑOS HUÉRFANOS CON CABALLOS AL FONDO
(continua)
inviata da Bernart 13/10/2013 - 16:42
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Preguntas

Preguntas
Versi di José Manuel Caballero Bonald (1928-), scrittore e poeta spagnolo.
Musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Ya se han puesto en camino
(continua)
inviata da Bernart 13/10/2013 - 15:20
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Llévame antes el Dios de la guerra

Llévame antes el Dios de la guerra
Parole e musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Llévame antes el Dios de la guerra,
(continua)
inviata da Bernart 13/10/2013 - 15:08
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Trigo y agua

Trigo y agua
Parole e musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Interpretata nel disco insieme ad Amparo Sánchez degli Amparanoia
Hay una lluvia de manos
(continua)
inviata da Bernart 13/10/2013 - 14:29
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Llevo el dolor del mundo por sombrero

Llevo el dolor del mundo por sombrero
Versi di Dolors Alberola (1952-), poetessa spagnola.
Musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Hoy llevo la tristeza entre los dedos
(continua)
inviata da Bernart 13/10/2013 - 14:24
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Canción para los refugiados

Canción para los refugiados
Parole e musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Es de noche
(continua)
inviata da Bernart 13/10/2013 - 13:57
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Que a todas las balas se les haga de noche

Que a todas las balas se les haga de noche
Parole e musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Dame un abrazo, hermano, si tú ya no matas.
(continua)
inviata da Bernart 13/10/2013 - 13:54
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Paz

Paz
Versi di Federico Mayor Zaragoza (Barcellona, 1934-), alto funzionario internazionale spagnolo, per molti anni direttore dell’UNESCO.
Musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Plantaremos olivos
(continua)
inviata da Bernart 13/10/2013 - 13:48
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The Last Train to Clarksville

La versione de I Camaleonti, singolo del 1966 poi incluso nell’album “Portami tante rose” del 1967.
The Last Train to Clarksville
LA LIBERTA’
(continua)
inviata da Bernart 13/10/2013 - 11:06
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Canta che ti passa la paura

Canta che ti passa la paura
Ha ragione Mauro, la canzone è di Herbert Pagani.
Strano che sul sito ufficiale di Giorgio Gaber non si faccia alcun cenno alla cosa.
Fra l'altro, sempre sulla pagina della Fondazione Gaber, la canzone viene datata al 1965, mentre l'album "L'asse di equilibrio" di cui fa parte fu pubblicato nel 1968.
Quindi, siccome Pagani la incise come singolo nel 1967, la canzone è sicuramente da attribuire a lui, anzi, testo di Herbert Pagani e musica di Tony De Vita (1932-1998), pianista, compositore e direttore d'orchestra, celebre per le sue conduzioni musicali di programmi RAI e Mediaset dagli anni 60 fino agli 80.
Bernart (già Bartleby) 13/10/2013 - 10:51
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Wielkie koło

Wielkie koło
[1983]
Testo: Elżbieta Mielczarek
Musica: Ruciński / Kreutz
Dall'album "Blues Koncert"
All'armonica Jan Skrzek + swing vocal

La canzone non è forse prettamente legata all'argomento antiguerresco (per modo di dire), ma già il titolo è tutto un programma. Si può tradurre come "La grande ruota" e non esiste la cosa più schiacciante della grande ruota del nostro destino comune, nel quale da secoli e in maniera permanente (a quanto pare) è iscritta la guerra, con tutte le sue conseguenze. Ci si riuscirà mai ad uscirne???
Azzarderei una tesi a riguardo. Non c'è la civiltà dove persiste la violenza. E con questa, vorrei condividere con tutti questo "solare" componimento :)
Kiedy masz już poza sobą
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 12/10/2013 - 00:58
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Daylight Again

Daylight Again
sembra 'na richiesta raginevole :)
krzyś 11/10/2013 - 23:37

Coffee To The People

Antiwar Songs Blog
Coffee To The People
Intervallo, aspettando la CCG numero 20000 sorseggiando un caffè equo e solidale, direttamente da Coffee To The People, Upper Haight, San Francisco, CA.
Antiwar Songs Staff 2013-10-11 21:04:00

Dolly

Dolly
Dolly

Canzone française – Dolly – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 96
An de Grass 97

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Petite illustration : (Louis Armstrong - Hello Dolly Live )



Comme toutes les précédentes, cette Histoire d'Allemagne rapporte le récit en chanson d'un narrateur ; ici, il s'agit d'un amoureux, d'un étrange personnage amoureux de Dolly la clone, dont je te rappelle qu'elle fut conçue par deux savants écossais, qui à cette époque déjà lointaine, s'étaient pris d'un délire biogénétique. Je te cite la nouvelle telle qu'elle m'est revenue : « Deux scientifiques écossais annoncent publiquement qu'ils ont réussi, le 5 juillet 1996, à donner naissance au premier... (continua)
Hello Dolly
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/10/2013 - 19:47
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Colore di pioggia e di ferro

Colore di pioggia e di ferro
Versi del grande poeta dalla raccolta “La vita non è sogno” pubblicata nel 1949.‎
Musica dei Weltschmerz di Anthony Duman, progetto ‎italiano di musica dark-wave (forse…)‎
Dal disco intitolato “Capitale de la douleur” del 2001.‎

Dicevi: morte, silenzio, solitudine;
(continua)
inviata da Bernart 11/10/2013 - 14:37
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Ora che sale il giorno

Ora che sale il giorno
Versi del grande poeta, dalla raccolta “Ed è subito sera. Poesie” del 1942.‎
Musica di Domenico Modugno, da un singolo del 1962.‎




Canzone dedicata alla terra natale di Sicilia che il poeta – come tanti altri suoi conterranei - dovette ‎presto lasciare per cercar miglior fortuna… ‎
Finita è la notte e la luna
(continua)
inviata da Bernart 11/10/2013 - 14:13

Ai quindici di Piazzale Loreto

Ai quindici di Piazzale Loreto
Altri versi sull'eccidio di piazzale Loreto del 1944, questi di ‎‎Alfonso Gatto (1909-1976), dalla raccolta intitolata ‎‎"Il capo sulla neve", 1947.‎




PER I COMPAGNI FUCILATI IN PIAZZALE LORETO ‎

Ed era l’alba, poi tutto fu fermo
La città, il cielo, il fiato del giorno.
Restarono i carnefici soltanto
Vivi davanti ai morti.‎

Era silenzio l’urlo del mattino,
silenzio il cielo ferito,
un silenzio di case, di Milano.‎

Restarono bruttati anche di sole,
sporchi di luce e l’uno e l’altro odiosi,
gli assassini venduti alla paura.‎

Era l’alba, e dove fu lavoro,
ove il piazzale era la gioia accesa
della città migrante alle sue luci
da sera a sera. Ove lo stesso strido
dei tram era saluto al giorno, al fresco
viso dei vivi, vollero il massacro
perché Milano avesse alla sua soglia
confusi tutti in uno stesso sangue
i suoi figli promessi e il vecchio cuore... (continua)
Bernart 11/10/2013 - 13:35




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