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Korespondent

Korespondent
[2017]
Parole e musica di Bardziej
Korespondent świeżym kurzem pokryty
(continua)
inviata da Krzysiek 24/12/2017 - 18:22

Lunga è la notte

Lunga è la notte
La poesia che intitola il volume "Giuseppe Impastato. Lunga è la notte. Poesie, scritti, documenti", a cura di Umberto Santino, Palermo 2002.
Messa in musica da Alfonso De Pietro, nel suo album del 2015 intitolato "Di notte in giorno"
Lunga è la notte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/12/2017 - 16:59
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Nasty Man

Nasty Man
[2017]

"..Trump "deve le scuse alla Terra", canta la Baez nella ballata da lei stessa definita "poco riuscita musicalmente", ma che nelle parole viene direttamente dal cuore e che "farà ridere la gente" con la richiesta a Trump di "farsi vedere da uno psichiatra" perché "ha gravi problemi mentali".

La folk singer aveva annunciato la volontà di mettersi al lavoro su una nuova canzone di protesta dopo aver cantato in spagnolo una versione di "We Shall Not Be Moved" alla Marcia delle Donne di San Francisco nel giorno dell'insediamento di Trump alla Casa Bianca.

"La resistenza anti-Trump ha bisogno di un inno", aveva spiegato la cantante che negli anni Sessanta, a fianco di Dylan, aveva dato voce alla colonna sonora delle marce per i diritti civili e contro la guerra del Vietnam."
Da www.globalist.it/
Here’s a little song,
(continua)
inviata da adriana 24/12/2017 - 15:29
Percorsi: Donald Trump
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Christmas in the Old Man’s Hat

Christmas in the Old Man’s Hat
[1985?]
Una canzone la cui composizione, su melodia tradizionale, è attribuita a tal Susanne Phillips (?)
Eseguita dai Celtic Tradition (?), un gruppo composto da irlandesi - Ken Phillips (fiddle, backing vocals), Audrey Henihan (vocals, bodhran), Tom Lawlor (accordion, backing vocals) and Noel Kirby (vocals, guitar & bouzouki) - in un disco natalizio intitolato "An Irish Christmas Album" prodotto in Germania Est per i tipi della MMG.
Testo trovato prima su de.wikipedia e poi anche sul sito della nostra collaboratrice Cattia Salto, Terre Celtiche, dove la curatrice ha offerto la sua traduzione italiana.

Non ci sono sulla Rete notizie congruenti nè su Susanne Phillips, presunta autrice del testo, nè nè sulle origini della melodia, nè sul gruppo dei Celtic Tradition. Esistono altre versioni del brano, per esempio quella gruppo tedesco Selkie (dedito alla musica tradizionale d'intrattenimento... (continua)
Oh mummy dear, on Christmas Day
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/12/2017 - 15:19
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A Carol From Flanders

A Carol From Flanders
Nella Prima Guerra Mondiale nei giorni di Natale del Dicembre 1914 nelle trincee accadde un evento straordinario, nato dalla spontaneità dei soldati: britannici, francesi e tedeschi si scambiarono gli auguri e dei piccoli doni.
La vigilia di Natale e il giorno di Natale in molti punti del fronte occidentale entrò in vigore un tacito "cessate il fuoco" i soldati uscirono dalle rispettive trincee per incontrarsi nella striscia di terra tra i due eserciti a fraternizzare, celebrare comuni cerimonie religiose, scambiarsi il cibo e divertirsi con una partita di calcio (amichevole). In alcuni punti la tregua venne limitata alla sepoltura dei rispettivi caduti, in altri schieramenti invece si continuò a combattere.
Impossibile passare alle armi i soldati che avevano fraternizzato, bollati come "disertori, traditori della patria", l'alto comando preferì trasferire le truppe e deferire gli ufficiali,... (continua)
In Flanders on the Christmas morn
(continua)
inviata da Cattia Salto 24/12/2017 - 13:05
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Never Again

Never Again
Album: Alibi

Si definisce "una lesbica nera con un cognome musulmano, che vive in un Inghilterra post-Brexit nell'era di Trump". Testi impegnati su un mix di rock ed elettronica.

I started writing the lyrics during the Israel/Gaza conflict of 2014 – then Ferguson hit international headlines and the rise of the Black Lives Matter movement followed and finally completed the song at the beginning of the refugee crisis in Syria. It’s about how humanity constantly finds itself in situations that we swear should never happen again except we clearly only feel that way in hindsight. Never is a place and time.
Still, silent and bruised, waiting on the truth
(continua)
24/12/2017 - 00:33
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Merry Crassmas

Merry Crassmas
[1981]
Stupendo 7" (A & Bside) natalizio dai Crass, che si firmarono come Creative Recording And Sound Services.

Probabilmente i Crass sono una delle pochissime band salite alla ribalta che possono realmente definirsi punk nel pieno senso della parola, sopratutto in un’epoca come gli inizi degli anni ’80 in cui il punk era visto ormai come una moda più che come un movimento.
I Crass erano anzitutto fortemente critici del punk comunemente inteso, ma non si fermavano lì; i loro testi velenosi, diretti e incisivi avevano come bersaglio la realtà sociale e politica mondiale specialmente della natia Gran Bretagna: consumismo, antimilitarismo, ecologia… Proprio per questo divennero bersaglio dei media e dei politici inglesi, in primis dall’acerrima nemica Margaret Thatcher, a cui giocarono spesso pesanti tiri mancini, come quella volta che nel 1982 crearono un vero e proprio caso internazionale... (continua)
Hello everybody, it’s Santa here to say to you all – have fun!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2017 - 20:29
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Black Christmas

Black Christmas
[2010]
Una delle ultime canzoni scritte da Marianne Joan Elliott-Said, in arte Poly Styrene, ex front-woman della celeberrima punk band londinese X-Ray Spex. Poly Styrene è stata uccisa da un brutto cancro nel 2010, a soli 53 anni.

Il vostro affezionato Bernart Bartleby non ce l'ha proprio fatta a lasciarvi senza un'"allegra" canzoncina di Natale... Merry Gloomy Xmas!
I’m dreaming of a black black Christmas
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2017 - 19:59

Joulun lumi

Joulun lumi
Näillä L. Onervan säkeillä vuodelta 1952 haluan toivottaa kaikille tämän verkkosivun ylläpitäjille ja ystäville rauhallista joulua ja hyvää uutta vuotta 2018.
Lankee lumi jouluinen,
(continua)
inviata da Juha Rämö 22/12/2017 - 00:40
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Coloured Bows

Coloured Bows
Poem by Nina Murdoch
Music by Tony Smith

Just before Christmas 2017, explorers discovered the wreck of the AE1. This submarine was the first vessel lost by the Australian navy in September 1914. It was patrolling waters off the German held territory of New Guinea. The local Tolai people had a legend about a 'devil fish'.

When a group of us put together a CD about voices opposed to or questioning Australia's role in the war of 1914-18 we called it 'Silent Centenary'. Protestors were silenced then as they are now. Even grieving mothers were told they should be proud to have made a sacrifice and that instead of crying they should want to give more sons.
This makes all the more remarkable any attempts to note the horror and waste of the war.

Nina Murdoch was a great poet of the time. Her 'Coloured Bows' describes the way women at the naval base in Sydney wore ribbons to identify with the ships of their loved ones. I set the poem to music and Gene sings it.
The cruisers and destroyers have borne our men away
(continua)
inviata da Tony Smith 21/12/2017 - 21:21
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A Natale

A Natale
(dicembre 2016)

Edoardo Bennato: voce
Giuseppe Scarpato: chitarre, basso e programmazioni
Raffaele Lopez: tastiere e programmazioni
Roberto Perrone: batteria


Ci prepariamo alle feste con questa divertente canzoncina rock'n'roll estemporanea regalataci l'anno scorso dal grande Edoardo Bennato.
Chi è che si sente più buono,
(continua)
inviata da CCG Staff 21/12/2017 - 21:01
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La scomparsa di Majorana

La scomparsa di Majorana
2015
La scomparsa di Majorana

Su Majorana si veda anche: Majorana si imbarca sul postale.
La scomparsa di Majorana è anche un libro di Sciascia.

Quella di Ettore Majorana è una vicenda fitta di mistero. Si diceva fosse sparito in Russia. Le ultime prove dimostrerebbero che fosse in Venezuela col nome di Bini negli anni '50. Inizialmente infatuato del nazismo, in realtà negli anni è diventato simbolo di una sorta di obiezione/diserzione alla bomba nucleare.
La rossa Russia lo voleva per amico
(continua)
inviata da Dq82 21/12/2017 - 10:37
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Ponte Salario

Ponte Salario
2017
Le promesse del mondo

Ugo Forno era uno studente romano. Abitava con i genitori in via Nemorense e frequentava la seconda media al Luigi Settembrini di via Sebenico.

La mattina del 5 giugno 1944, uscito di casa alle 6:30, incontrò gli alleati, da poco entrati in Roma, a Piazza Verbano, Alle 7:30 Angiolo Bandinelli lo vide vicino al Parco Nemorense che gridava: «C'è una battaglia lassù oltre piazza Vescovio! Ci sono i tedeschi, resistono ancora». Seppe da alcune persone, riunite in piazza Vescovio, che un reparto di guastatori tedeschi stava cercando di far saltare il ponte ferroviario sull'Aniene.

Procuratosi un fucile e una bandoliera con diverse cartucce, alle ore 9, Forno entrò in una casa colonica di vicolo del Pino per incontrarsi con cinque giovani, anche loro armati con fucili e pistole. Forno convinse i cinque giovani contadini Antonio e Francesco Guidi, Luciano Curzi, Vittorio... (continua)
Curzi Luciano
(continua)
inviata da Dq82 21/12/2017 - 10:20
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Cold Grey Fairyland

Cold Grey Fairyland
[1993]
Scritta da Mary Dillon e Clódagh Warnock
In "Déanta", album d'esordio di questa folk band nord irlandese.
Il testo appare sempre incompleto su vari siti nella Rete. Per fortuna c'è sempre l'ottimo e insostituibile Mudcat Café dove Matt R l'ha contribuito per intero...

Sellafield è una località inglese, nella Cumbria, sul mare d'Irlanda, dove fin dal secondo dopoguerra sono stai costruiti diversi impianti nucleari, ad uso militare e civile. Negli anni 50 e 70, e poi ancora nel 2004 e 2005, a Sellafield ci sono stati incidenti anche molto gravi. Nel 1957 ci fu una fuga di materiale radioattivo pari a 1/10 di quella prodotta ad Hiroshima. Centinaia i morti, gli effetti a medio lungo periodo di difficile valutazione, ma basta pensare che gli esperti inglesi hanno valutato che lo smantellamento e la bonifica dell'area occupata dal vecchio reattore Magnox, spento nel 2003, richiederebbero un centinaio d'anni di lavoro, fino al 2115...
Children, sweet dreams
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/12/2017 - 23:04
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Roma underground

Roma underground
[2006/07]
Testo e musica di Franco Fosca
Da "Ballate di Fine Inverno"
Fosca - Bernardo - Santese

"Un disco di ballate. E, anche, un disco gratis, da scaricare. Un disco di ballate belle, coinvolgenti e, per me, legate ad un periodo della mia vita che, in qualche modo, non passa, non riesce a passare, non passa mai e che, adesso, grazie a queste canzoni torna a bussare, con dolcezza. A dire che quel che eravamo, siamo. Una manciata di ballate nato al "Vicolo dei musici", a Roma. Ci sono stato più d'una volta, al "Vicolo", e anche se queste me le sono perse, adesso - grazie al cielo - le ritrovo. Nostalgia e speranza, certo, ma anche "fortuna e gloria"!
Non sono, di solito, troppo prodigo di parole, ma stavolta mi viene ancora meno d'aggiungere altro, ché continuo ad ascoltarmele e riascoltarmele, queste canzoni.
Scaricatevele, ascoltatele, leggetene i testi e riascoltate le canzoni.... (continua)
Le nuvole del nord e il freddo del Tirreno
(continua)
inviata da Dq82 20/12/2017 - 18:36

Lettera a Bert

Lettera a Bert
[20 dicembre 2017]
(continua)
20/12/2017 - 12:32
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Anam

Anam
[1990]
Scritta da Ciarán Brennan
Title track dell’album del 1990.

Anam in gaelico irlandese significa anima
When will I see
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/12/2017 - 08:19
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Irena Sendler

Irena Sendler
2010
Choises

... a tribute to wartime heroine - Irena Sendler. Who ? Don’t know much about history ? Well here’s a good place to start. Tony says: “What intrigues me about her courage is that she had no weapons or shields to defend herself with. Her acts were by courage and heart alone – and motivated by a love of humanity”. The poetic imagery shines brightly: “Through crosses from stars…” - a reference to the church sited on the border of the Warsaw ghetto through which children were smuggled. “She was Irena, calm and serene and she was Jolanta (her Resistance code name) through rubble and screams”. All this – added to a very fine melody – has created a magnificent and memorable song.

Irena Sendler, da nubile Irena Krzyżanowska (Varsavia, 15 febbraio 1910 – Varsavia, 12 maggio 2008), è stata un'infermiera e assistente sociale polacca, che collaborò con la Resistenza nella Polonia occupata durante... (continua)
She carried children 
(continua)
inviata da Dq82 19/12/2017 - 17:29
Percorsi: Ghetti
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Altrove

Altrove
[2017]
Testo e musica di Dario Denis Cassiere
Dall'album " L'Urlo Di Un Uccello"
Da questa pagina
Lo scrittore di favole si è impiccato
(continua)
inviata da k 18/12/2017 - 22:09
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À cause des habits

À cause des habits
À cause des habits

Chanson française – À cause des habits – Pierre Tisserand – 1974

À cause des habits, mon ami Lucien l’âne, est une chanson antimilitariste. En fait, elle est basée sur une paraphrase militaire qui inverse le dicton « L’habit ne fait pas le moine ». Elle postule que donc, assurément, l’uniforme fait le militaire. L’uniforme, ah ! L’uniforme ! Un bel objet l’uniforme et fort pratique, il permet au militaire de se distinguer du civil et même des militaires du camp adverse. C’est pratique et très utilitaire ce genre d’habits, qui habille de façon uniforme tous ceux du même camp. Un peu comme au football, en quelque sorte.

Oh, dit Lucien l’âne, je vois de quoi il s’agit. Mais n’est-ce pas un peu monotone tous ces gens vêtus pareil ?

Sans doute que si, Lucien l’âne mon ami, mais comme je te l’ai dit, il s’agit surtout de s’y reconnaître. Ça tient au but du jeu militaire qui... (continua)
L’un ne comprenait pas
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/12/2017 - 19:08
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À l’Armée

À l’Armée
À l’Armée

Chanson française – À l’Armée – Pierre Tisserand – 1973



Te souvient-il, Lucien l’âne mon ami, de ce temps où les jeunes gens (il n’était pas question d’y mêler des filles) arrivés au bel âge étaient appelés, comme on disait alors, à peupler les casernes et les rangs de l’armée.

Si je m’en souviens, dit Lucien l’âne et comment donc, quelle question ! Bien sûr que je m’en souviens ; souvent, ils avaient même l’idée saugrenue de vouloir m’y recruter aussi dans leur armée, mais à chaque fois que j’ai pu, je me suis enfui.

Aujourd’hui, dit Marco Valdo M.I., ce n’est plus pareil, depuis des années déjà, les choses vont de manière différente. Le service militaire obligatoire, autrement dit la conscription, a été aboli. Ils font des armées de soi-disant volontaires, mais comme ils les rétribuent, qu’ils leur versent un salaire, ce sont d’authentiques mercenaires. Ils sont plus chers,... (continua)
Quand je suis arrivé, ils ont été surpris,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/12/2017 - 21:13
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I fascismi, ora.

I fascismi, ora.
[2017]

Musica: BandaJorona
Testo: BandaJorona/ C. Catalisano

Brano edito nella Compilation antifa' "Renoize 10" (Renoize 2016), di prossima ripubblicazione nel terzo album della BandaJorona.
Voce registrata presso Renoize Studio - L.O.A. Acrobax - Roma. Mixaggio: Gianluca Mattei.

Video realizzato per la celebrazione della Festa della Liberazione - 25 aprile 2017. Ora e sempre, Resistenza.
Regia e montaggio: Alberto Menenti / Produzione: Rapsodica - Roma 2017
Quando si parla di fascismo spesso si parla di un fenomeno politico:
(continua)
inviata da adriana 17/12/2017 - 18:53

Just the War

Just the War
Let there be no mistake about it
(continua)
17/12/2017 - 18:00

Sky Over Vietnam

(1966)
Words and music by Tadashi Hidaka
English Translation by Don Persival
Broadside #80

Impossibile trovare notizie o il testo originale di questa canzone giapponese, apparsa in traduzione sul Broadside Magazine.
Alone, alone in Vietnam
(continua)
17/12/2017 - 15:51

One World

Fred Harden
One World
(1965)

Words and music by Fred Harden
Broadside #67, February 1966
The Earth is a globe with a face that is round
(continua)
17/12/2017 - 15:11

If You Take the Gun

If You Take the Gun
(1965)
Words and music by Lewis Allan (Abel Meeropol)
Broadside #65

This song is from the satirical-topical revue, "Needle Is A Haystack" by Lewis Allan, performed last spring under the direction of Ann Allan in a series of benefits for such organisations as SNCO, Women Strike for Peace, Committee for Selma, Alabama, etc.
If you take the gun they give you
(continua)
17/12/2017 - 14:47

One to Ten, Amen

One to Ten, Amen
(1965)
Words by Waldemar Hille
Music David Arkin

Broadside #65
Count from one to ten
(continua)
17/12/2017 - 14:33

Conscientious Aggressor

Conscientious Aggressor
(1965)

da Brodaside #64 del novembre 1965.
Why are children so cruel
(continua)
17/12/2017 - 12:43

Ballad of Birmingham

Tim Ryan
Ballad of Birmingham
(1965)
Words and music by Tim Ryan

Testo trovato su Broadside #61, agosto 1965.

Non ho trovato notizio sull'autore di questa ballata sui tragici fatti di Birmingham del 1963.

They went to church on a bright Sunday
(continua)
17/12/2017 - 12:19
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Co się stało kwiatom

Co się stało kwiatom
[1971]
Parole di Bogdan Loebl
Blues di Tadeusz Nalepa
con gruppo Breakout
Sui seguenti album "Blues" (LP, 1971), "Live" 1986 (LP, 1986), "Live" 1986 (CD, 1993)
Il testo da

Il testo da http://www.tekstowo.pl/piosenka,tadeus...
(k)
Czemu zwiędły dziś
(continua)
inviata da Krzysiek 16/12/2017 - 23:31
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Računajte na nas

Računajte na nas
(1978)
Dal singolo dei Rani Mraz: Računajte na nas, con Biljana Krstić e Bora Đorđević

"Contate su di noi", una delle primissime canzoni di Balašević con il gruppo Rani Mraz, è un vero e proprio inno della gioventù comunista jugoslava. Dava voce ai giovani nati negli anni '50, per cui la guerra di liberazione partigiana era una leggenda raccontata dai genitori, che - negli anni della relativa liberalizzazione della politica comunista - si aprivano al mondo dei loro coetanei dei paesi capitalisti, ascoltavano la musica rock e portavano i capelli lunghi.

Tuttavia i giovani credevano ancora negli ideali di unità e fraternità, i due valori fondanti della Repubblica Federale Socialista che negli anni '90 finirono sepolti dalle macerie della guerra insieme a un intero paese, dalle divisioni e dalle pulizie etniche. La canzone si rivolge alla generazione precedente, quella dei partigiani,... (continua)
U ime svih nas
(continua)
inviata da Monia e Lorenzo 16/12/2017 - 22:20
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La Chanson du Colonel (et du régiment au couvent)

La Chanson du Colonel (et du régiment au couvent)
La Chanson du Colonel (et du régiment au couvent)

Chanson française – La Chanson du Colonel (et du régiment au couvent) – Albert Millaud – 1882



La Chanson du Colonel est tirée de La Femme à Papa, opérette de MM. Albert Millaud & Alfred Hennequin, musique de M. Hervé, illustrée par H. de Sta.

L’autre jour, Lucien l’âne mon ami, je t’avais promis une deuxième Chanson du Colonel.

Je me souviens fort bien de cette Chanson du Colonel, répond Lucien l’âne, et j’attendais celle-ci avec une certaine curiosité.

Donc, reprend Marco Valdo M.I., le colonel de l’autre chanson était un officier « fleur bleue », une sorte de personnage en dehors du réel, un peu sur un nuage, assez vieux garçon rêveur et encore fort timide, spécialement avec les dames.C’est tout le contraire cette fois ; le colonel est assez audacieux, intrépide, volontaire et va-de-l’avant. Il sait entraîner ses hommes et il... (continua)
Tambour, clairon, musique en tête,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/12/2017 - 20:09
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The Worst Crime

The Worst Crime
[2017]
Scritta da Martin L. Gore
Nell'album "Spirit"

"The Worst Crime is looking outward. It’s bringing about the change. You’ve got to do something different or act differently. We can all talk about whatever is going on until we’re blue in the face but you have to take real action, and sometimes we don’t know what that looks like. Individually, I believe people are inherently good, but we’re really distorted by the information we get and we act out on that information out of fear." (Dave Gahan)
There's a lynching in the square
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/12/2017 - 18:37
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We Exist

We Exist
[2014]
Scritta da Win Butler
Nell'album "Reflektor"
Protagonista del videoclip che accompagna la canzone è l'attore britannico Andrew Garfield, noto soprattutto per la sua interpretazione di Spider Man.
They're walking around
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/12/2017 - 18:26
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Trasteverina

Trasteverina
2015
Musica per un incendio
Feat. Bianca "La Jorona" Giovannini

"E che meraviglia Roma liberata..."
Figlio mio, se esci, infilati il capello
(continua)
inviata da Dq82 16/12/2017 - 16:22
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It's My House

It's My House
[2017]
Parole e musica di Michael Holbrook Penniman Jr., arte Mika (1983-), cantautore e showman libanese naturalizzato britannico.
Singolo che è stato la sigla del programma televisivo "Stasera Casa Mika", in onda su RAI2 nell'ottobre/novembre 2017.

Mika è un grande artista, solo in apparenza un autore disimpegnato. Il suo glam-pop è invece interamente volto a seminare tolleranza, amore e pace. In una recente intervista radiofonica a proposito del suo programma TV "Stasera Casa Mika" l'ho sentito pronunciare la seguente frase: "La nostra casa è dove siamo liberi, sennò siamo solo dei miserabili."
Don't even try to tempt me with the keys of the Taj Mahal
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/12/2017 - 15:42
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Fosa comun

Fosa comun
2005
Gatillazo
No eran mártires ni héroes, sólo fueron a luchar 
(continua)
inviata da Dq82 16/12/2017 - 15:24
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La strage degli innocenti [Corbari]

La strage degli innocenti [Corbari]
[1970]
Musica di Benedetto Ghiglia
dalla colonna sonora originale del film di Valentino Orsini
Corbari
Giuliano Gemma [Silvio Corbari]
Tina Aumont [Iris Versari]
Antonio Piovanelli [Adriano Casadei]
Frank Wolff [Ulianov]
Alessandro Haber [Michele]
Spyros Focas [Orlandi]

Si è detto del film di Valentino Orsini del 1970, "Corbari", di essere stato infedele alla vicenda umana e politica del partigiano indipendente Silvio Corbari e dei suoi compagni, di Iris Versari e di tutti quanti. Dal punto di vista strettamente storico può darsi; ma non è un problema di storia, quanto di adesione. Il film di Valentino Orsini, interpretato da due splendidi Giuliano Gemma e Tina Aumont, aderisce, aderiva. In un modo in cui, in tempi di risorgente fascismo come questi qua, si sono disgraziatamente perse le tracce. Tracce che vorremmo ripercorrere qua attraverso il brano più celebre della meravigliosa... (continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/12/2017 - 12:55
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Already Great

Already Great
(2017)
dall'album The Visitor in cui il vecchio Neil, mandati a casa per il momento i Crazy Horse, suona con i Promise of the Real, gruppo rock californiano di Lukas Nelson, il figlio del cantante country Willie Nelson.

"Make America Great Again" è stato lo slogan elettorale di Donald Trump. Already Great è la risposta a Trump e alle sue politiche razziste e fasciste.

Intorno ai vent'anni Neil Young ha lasciato il Canada per stabilirsi in California e, pur rimanendo legato al suo paese di origine, si può dire che è sempre stato un protagonista della musica e della politica statunitense, difendendo da sempre i veri valori fondanti della democrazia americana, troppo spesso dimenticati o traditi: la libertà di parola, la libertà di agire.
I'm Canadian by the way
(continua)
15/12/2017 - 23:54
Percorsi: Donald Trump
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Poets Fall

Poets Fall
Song honoring anti-war & human rights activists Victor Jara & John Lennon.
8 December 1980, the poet steps out from his car
(continua)
inviata da Michael Bell 15/12/2017 - 22:11
Percorsi: Víctor Jara

La Chanson du Colonel

La Chanson du Colonel
La Chanson du Colonel

Chanson française – La Chanson du Colonel – Pierre Tisserand – 1979



Comme tu t’en souviens peut-être, Lucien l’âne mon ami, nous avons déjà croisé des officiers de haut rang lors de nos pérégrinations dans ce labyrinthe de chansons.

Oh oui, Marco Valdo M.I. mon ami, je me souviens particulièrement de deux d’entre elles : l’une chantait la gloire d’un général mexicain, le plus grand général du Mexique, José de Las Catagnetas et l’autre, me semble-t-il racontait l’histoire d’un général surnuméraire qu’on avait finalement où une famille l’avait revendu pour un cageot de choux-fleurs et de pommes pas mûres au marché où elle l’avait acheté précédemment. Elle s’en débarrassait, car il avait odieusement profité de la situation en lutinant la bonne.
Ce sont là des histoires de généraux et Lucien l’âne mon ami, j’y ajouterais celle des Gufi, où un général s’autoglorifie... (continua)
Sous mon képi,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/12/2017 - 22:03
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Lil Malta

Lil Malta
[2007]
Testo e musica di Walter Micallef
Lyrics and music by Walter Micallef
Album: Ħamsin ("Cinquanta")



Walter Micallef suona e canta, scrivendosi le sue canzoni (oltre un centinaio) fin da quando aveva sedici anni (ne ha sessantadue adesso); dal 1973, cioè da quando di anni ne aveva diciotto, si esibisce in tutti i festival popolari dell'Arcipelago, principalmente in quello che si chiama Il-Għanja tal-Poplu (“La musica del popolo”), che ha vinto più volte sempre e rigorosamente come kantawtur. Fatto sta, però, che il primo album registrato in studio da Walter Micallef risale a quarant'anni dopo il suo esordio: si intitola M'jien xejn (“Non sono nessuno”), e di prim'acchito è stato considerato come uno dei migliori album di canzoni in lingua maltese degli ultimi vent'anni. Il 23 marzo 2007 Walter presenta il suo secondo album, intitolato Ħamsin (“Cinquanta”, ovvero gli anni che aveva... (continua)
'L Malta fottewha xi kuntratturi
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/12/2017 - 19:54
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Erin on the Rhine

Erin on the Rhine
Ho trovato il testo di questa canzone su Celtic Lyrics Corner, dove viene indicato come tradizionale. Credo invece che si tratti di una canzone composta dal noto scrittore dublinese Seán O'Casey (Seán Ó Cathasaigh, 1880-1964), che so scrisse diverse canzoni in occasione della prima e seconda guerra mondiale e dell’Easter Rising.
Purtroppo ho elementi troppo vaghi per confermare questa ipotesi.
Arrangiamento musicale di Nuala Kennedy, Claire Mann, Julian Sutton e Marc Clement, a partire dalla melodia di “Through The Back Yard”, brano strumentale del melodionista Julian Sutton.
Nell’album della cantautrice irlandese Nuala Kennedy intitolato “The New Shoes”, pubblicato nel 2007.
A soldier stood on the village street and bid his love adieu
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2017 - 15:16

The Place

The Place
[1915 o 1916]
Versi del poeta irlandese Frances Ledwidge (1887-1917), nella raccolta “Songs of Peace” pubblicata nel 1917, appena dopo la sua morte, avvenuta nel primo giorno della battaglia di Passchendaele (Terza battaglia di Ypres, 31 luglio – 10 novembre 1917)

Una versione della poesia è stata messa in musica, con il titolo “When The War Is Over”, dalla formazione di musica celtica Anúna, guidata da Michael McGlynn, nel loro disco del 2000 intitolato “Cynara”.
Blossoms as old as May I scatter here,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2017 - 14:20
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Quelli che...

Quelli che...
[2011]
Album : Ciente Paise
Quelli che tolgono la carne dalle tavole,
(continua)
inviata da adriana 15/12/2017 - 09:41
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The Shearer's Lament

The Shearer's Lament
[1973?]
Parole di Matt O'Conner (?)
Musica di Martyn Wyndham-Read
Nel disco di Martyn Wyndham-Read intitolato “Harry the Hawker is Dead”

Un altro dei tanti lavori ingrati che l’uomo si è inventato...
We finished shearing sheep
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2017 - 08:43
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Cane Cutter's Lament

anonimo
Cane Cutter's Lament
[XIX° secolo?]
Canzone tradizionale australiana, precisamente del Queensland, visto che vi è citato il Barron River che lì scorre.
La trovo in un disco del 1973 di Martyn Wyndham-Read intitolato “Harry the Hawker is Dead”

Non ho capito se con “cook” ci si riferisce davvero ad un cuoco, grasso e laido, oppure se il termine in slang locale indichi il padrone sfruttatore (altrettanto grasso e laido)…
Quello del tagliatore di canna era (e in alcuni luoghi resta ancora oggi) uno dei lavori più duri e schifosi che ci fossero, secondo forse soltanto a quello del minatore. L’immagine che segue lo testimonia bene:
How we suffered grief and pain
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2017 - 08:26
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Sieħbi fil-cupboard tal-kċina

Sieħbi fil-cupboard tal-kċina
[2012]
Scritta da / Written by Walter Micallef
Interpretata assieme alla Big Band Brothers
Performed together with Big Band Brothers
Album: Ftakar

Walter Micallef è nato a Birkirkara (la più grande città dell'arcipelago di Malta) nel 1955, ed è considerato il più importante (e prolifico) kantawtur maltese; tra le sue precise influenze che ama citare ci sono quelle di Gino Paoli e di Giorgio Gaber (ma anche quelle di Jim Croce e James Taylor). Su questa canzone, scritta per denunciare la violenza sull'infanzia, le fonti sono concordi: si tratta come della Luka maltese. “Il mio amico nell'armadio [o “nella credenza”] della cucina”, il luogo dove un bambino cerca di nascondersi per sfuggire alle violenze familiari. Disgraziatamente, le mie conoscenze della lingua maltese sono pari pressoché a zero, né ho potuto reperire in rete una qualsiasi traduzione -seppure parziale- della canzone in... (continua)
Id-dawl baxx bilkemm nara hawn ġew
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/12/2017 - 07:11

Heureusement qu'il y a les toros

Heureusement qu'il y a les toros
Dans le fond, l'Espagne n'a pas changé... Ce que Pierre Tisserand disait en 1968 est toujours d'actualité.
J’éviterais soigneusement de parler de Franco ;
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/12/2017 - 21:16
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The Female Transport

anonimo
The Female Transport
[prima metà 800]
Una canzone presente tra le Broadside Ballads from the Bodleian Libraries, ripresa da Frankie Armstrong nel suo album “...Out of Love, Hope and Suffering” del 1973
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music e su Mudcat Café

Sono parecchie, anche sulle CCG/AWS, le canzoni che raccontano di condannati alla deportazione in colonie penali. Dopo la perdita delle colonie in America, la classe dirigente britannica volse la sua attenzione all’Australia. Per la colonizzazione (e la predazione) di quell’immenso territorio era necessaria un bel po’ di manodopera a basso costo e l’idea geniale fu quella di liberarsi di criminali comuni e di detenuti politici, che affollavano inutilmente e costosamente le regie galere, per spedirli a lavorare nelle fattorie prigioni e nelle colonie penali australiane, la prima delle quali fu allestita a Botany Bay nel 1786.... (continua)
Come all you young girls both far and near and listen unto me,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2017 - 14:50
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Esto va por Carlos

Esto va por Carlos
[2007]
Un brano dei Roycer, gruppo rap, reggae, dancehall da Madrid, dedicato a Carlos “Pollo” Palomino, uno studente madrileno di 16 anni assassinato l’11 novembre di 10 anni fa.

Quel giorno la Democracia Nacional (DN), partito di estrema destra, aveva organizzato a Madrid una manifestazione contro l’immigrazione. Molti giovani antifascisti, tra cui il sedicenne Carlos Palomino, si erano dati appuntamento per organizzare una contro-manifestazione. Saliti sulla metro alla fermata di Legazpi, Carlos e i suoi amici individuarono subito sul vagone un militante di estrema destra, molto riconoscibile dall’abbigliamento.

Costui, tal Josué Estébanez de la Hija, 23 anni, soldato professionale, aveva già estratto e nascosto un lungo coltello e quando Carlos Palomino lo affrontò, lui lo colpì immediatamente al torace. Carlos Palomino morì poco dopo. Nella successiva colluttazione con altri passeggeri... (continua)
Ojala ese cerdo ahora viviera esta miseria
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2017 - 13:45
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No tingues por

No tingues por
(1996)

Dedicata a Guillem Agulló (1974-1993), giovanissimo militante di sinistra ucciso a 18 anni da un gruppo di fascisti.

Leggi anche In morte di Guillem Agulló
Ja no puc veure mes enllà,
(continua)
13/12/2017 - 23:15
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The Ghost of You

The Ghost of You
2004
Three Cheers for Sweet Revenge

La canzone è una canzone sulla fine di un amore, il video che l'accompagna, diretto da Marc Webb, è ambientato durante lo sbarco di Normandia ad Omaha Beach, richiamando abbastanza esplicitamente le scene di "Salvate il soldato Ryan". L'abbandono prende quindi un nuovo significato ben più esplicito e che quindi giustifica ampiamente la canzone tra le CCG/AWS.
Il ritornello "never coming home, never coming home!" accompagnato dalle immagini dello sbarco è piuttosto evocativo
I never said I'd lie and wait forever
(continua)
inviata da Dq82 13/12/2017 - 17:09
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Mozambico

Mozambico
[2017]
All'Italia

Un album che parla di emigrazione, un vero e proprio concept-album che omaggia storie di vita degli Italiani di ieri e di oggi, parlando di rinascita, di rinnovamento, di forza.

Un medico volontario. Partito quasi per caso verso un’esperienza che, specie negli ultimi decenni, ha caratterizzato molti italiani impegnati profondamente in associazioni di volontariato che sono spesso tra le migliori del mondo. Immagina di comunicare con un amico che conduce la propria esistenza in modo diciamo più “normale” rispetto a lui. La sua scelta, all’inizio assai complicata, si è viceversa rapidamente rivelata irrinunciabile. Soprattutto, al di là di luoghi comuni e di difficoltà immaginabili, essa è assolutamente felice nella scoperta di quanto valore può esserci dentro l’acquisizione degli essenziali valori umani.

Quand’ero ragazzo, alla fine del mio liceo, mi iscrissi ad una facoltà... (continua)
Ti penso amico mio chissà tu come stai
(continua)
inviata da Dq82 13/12/2017 - 12:53
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Berlino

Berlino
[2017]
All'Italia

Un album che parla di emigrazione, un vero e proprio concept-album che omaggia storie di vita degli Italiani di ieri e di oggi, parlando di rinascita, di rinnovamento, di forza.

Negli anni ottanta tanti giovani dirigevano il loro destino verso altre città europee soprattutto per cercar lavoro nei ristoranti italiani. Così questo ragazzo negli anni che precedevano la caduta del muro. Berlino all’epoca è città meravigliosa ma assai difficile da sopportare per chi a malincuore ha lasciato l’orizzonte sicuro della propria famiglia, dei propri amici e del proprio bar. Apparentemente disincantato rispetto a quanto sta per accadere, disilluso sulla bellezza del proprio destino, deciso a tornare nel piccolo paese da dove qualche anno prima è partito.

Andai a Berlino per la prima volta intorno alla metà degli anni ottanta e lo feci poi un paio di volte ulteriori per una vicenda... (continua)
E’ notte qui a Berlino inverno dell’86
(continua)
inviata da Dq82 13/12/2017 - 12:41
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Mad as Hell

Mad as Hell
[2017]
Parole e musica di Meghan Remy, musicista statunitense-canadese nota con il nome d’arte di U.S. Girls
Nell’album intitolato “In a Poem Unlimited”, in uscita nel febbraio del 2018
Testo trovato su Genius

Qui sulle CCG/AWS abbiamo un percorso dedicato a The Donald, di certo un buffone pericoloso per gli USA ed il mondo intero. Ma questa canzone è invece dedicata al suo predecessore, Barack Obama, che destò al suo arrivo grandi aspettative e che se n’è andato dopo 8 anni ingrigito e senza aver combinato una beata mazza, tanto meno fermare una guerra qualsiasi...
Started out as a local love
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/12/2017 - 12:11
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Damn That Valley

Damn That Valley
[2015]
Parole e musica di Meghan Remy, musicista statunitense-canadese nota con il nome d’arte di U.S. Girls
Nell’album intitolato “Half Free”
Damn that Valley
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/12/2017 - 11:55
Percorsi: Eroi
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El tiempo está a favor de los pequeños

El tiempo está a favor de los pequeños
[1982]
Parole e musica di Silvio Rodríguez
Un brano del 1982 che l’anno seguente fu poi incluso e intitolò un disco collettivo dedicato alla lotta del popolo salvadoreño contro la dittatura militare.
Testo trovato su Cancioneros.com.

Nel brano vengono citati il poeta e rivoluzionario Roque Dalton (1935-1975) e Agustín Farabundo Martí Rodríguez (1893-1932). Il secondo, leader della rivolta contadina e comunista contro il solito regime militare golpista, fu fucilato dai suoi nemici, ma il primo fu assassinato dai suoi stessi compagni, che lo accusarono falsamente di collaborazionismo.
El tiempo está a favor de los pequeños
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/12/2017 - 11:42
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La bénédiction

La bénédiction
Le poème de François Coppée évoque un épisode de l'invasion de l'Espagne par les troupes de Napoléon 1er en 1809.
Recueil "Poèmes modernes" 1869

Poème récité par Yvon Jean
Or, en mil huit cent neuf, nous prîmes Saragosse.
(continua)
inviata da JJ 13/12/2017 - 11:20
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Para irle cantando a El Salvador

Para irle cantando a El Salvador
[1983]
Parole e musica di Vicente Feliú
Nel disco collettivo “El tiempo está a favor de los pequeños”, dedicato alla lotta del popolo salvadoreño contro la dittatura militare.

Ho trovato questa canzone sul fondamentale Cancioneros.com. Gli amministratori del sito l’hanno proposta in prima pagina, come brano del giorno, lo scorso 11 dicembre, commemorando un episodio terribile avvenuto durante la lunga e sanguinosa guerra civile in Salvador (1979-1992), che vide opporsi il governo militare golpista (sostenuto da USA, Cile, Argentina e Israele) alla resistenza raccolta sotto la sigla del FMLN (Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional, sostenuto da Cuba e Nicaragua).

Il 10 dicembre del 1981 il battaglione “Atlacatl” dell’esercito salvadoregno (un’unità di élite, specificamente formata alla controinsurrezione, con ufficiali e sottoufficiali addestrati direttamente dagli USA) piombò... (continua)
Que no nos venza la muerte,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/12/2017 - 08:46
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Ich saz ûf eime steine

Ich saz ûf eime steine
[XII/XIII sec.]
Codex Manesse, XIV sec., f. 123 v.
Musica / Music / Musik:
a) Hans Hegner
Album: Die Liebligsgedichte der Deutschen
b) Hatz von Hatzenstein
Liederbuch "Minne, Wein und Weltenschmerz", Hrsg. Dr. Benno Bulitta / Hatz von Hatzenstein

Scrive l'Anonimo Toscano del XXI Secolo: Uno dei miei fratelli nel Tempo, l'Anonimo Toscano del XIII Secolo, mi spedisce e mi raccomanda di pubblicare questa leggiadra e profonda composizione d'un suo contemporaneo, il tirolese Walther von der Vogelweide, che si potrebbe tradurre come Gualtiero del Prato degli Uccelli. Dice ancora il mio remoto fratello, che l'ebbe appunto a incocciare seduto su di un nudo sasso, mentre pareva assorto a blaterare qualcosa in un barbaro idioma ch'egli non comprendeva; dopo avergli praticato, colori alla mano, un celebre ritratto (che poi, senza che lo si informasse, fu infilato in un famoso codice sguizzero... (continua)
Ich saz ûf eime steine,
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 12/12/2017 - 14:48
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Rojava

Rojava
[2017]

Album: Ballad of a Wobbly
Listen to me, friends, from New York to California
(continua)
inviata da adriana 12/12/2017 - 14:37
Percorsi: Dal Kurdistan
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Leila and Majnun

Leila and Majnun
[2017]

Album: Ballad of a Wobbly
When Leila met Majnun it was at a traffic light
(continua)
12/12/2017 - 14:32
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Ballad of a Wobbly

Ballad of a Wobbly
[2017]

Album: Ballad of a Wobbly
When I came to this country, left Scotland far behind
(continua)
inviata da adriana 12/12/2017 - 14:20

I Should Like to Be a Policeman

anonimo
I Should Like to Be a Policeman
[1855-58?]
Anonima ballata di strada risalente a metà 800, proveniente con tutta probabilità da Manchester o Leeds.
Tra le Bodleian Library Broadside Ballads

La versione che contribuisco è quella pubblicata nella raccolta “Modern Street Ballads” a cura di John Ashton, pubblicata nel 1888.
Some folks may talk about a trade,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2017 - 14:10
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Thomas MacDonagh

Thomas MacDonagh
[1916]
Versi del poeta irlandese Frances Ledwidge (1887-1917), nella raccolta “Songs of Peace” pubblicata nel 1917, appena dopo la sua morte, avvenuta nel primo giorno della battaglia di Passchendaele (Terza battaglia di Ypres, 31 luglio – 10 novembre 1917)
Musica del compositore inglese John Jeffreys (1927-2010)
Testo trovato su The LiederNet Archive

In questa poesia Frances Ledwidge non parla della Grande Guerra ma di un’altra guerra, quella combattuta nella sua natale Irlanda contro i britannici, gli stessi che paradossalmente l’autore stava servendo nelle trincee sul fronte francese.

Sopravvissuto a diverse battaglie a Gallipoli, in Grecia e in Serbia, assai provato nel fisico, Frances Ledwidge fece brevemente ritorno in patria proprio allo scoppio della grande ribellione irlandese nota come “Easter Rising” (Éirí Amach na Cásca).

La repressione della rivolta vide tra le vittime... (continua)
He shall not hear the bittern cry
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2017 - 13:05
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'O sanghe

'O sanghe
2016
'O Sanghe
Pregò o' signorè
(continua)
inviata da Dq82 12/12/2017 - 12:47
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To One Dead

To One Dead
[1915 o 1916]
Versi del poeta irlandese Frances Ledwidge (1887-1917), nella raccolta “Songs of Peace” pubblicata nel 1917, appena dopo la sua morte, avvenuta nel primo giorno della battaglia di Passchendaele (Terza battaglia di Ypres, 31 luglio – 10 novembre 1917)
Musica del compositore inglese Michael Head (1900-1976)
Testo trovato su The LiederNet Archive
A blackbird singing
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2017 - 11:52
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The Song of the Mud

The Song of the Mud
[1917]
Versi di Mary Borden (1886-1968), poetessa anglo-americana.
Si tratta di una “song”, e quindi la contribuisco come CCG/AWS vera e propria.
Testo trovato su Behind Their Lines

Mary Borden era nata nel 1886 in una ricca famiglia conservatrice di Chicago. Durante un viaggio in estremo oriente conobbe e sposò un missionario scozzese, da cui ebbe tre figlie, e nel 1913 la famiglia si trasferì in Inghilterra. Là Mary Borden si coinvolse nel movimento femminista delle Suffragettes e venne più volte arrestata per la sua partecipazione a manifestazioni in favore del riconoscimento del diritto di voto alle donne. Nel 1914, alla partenza del marito per la guerra, Mary Borden utilizzò parte del cospicuo patrimonio di famiglia per costruire ed allestire un ospedale da campo in Francia, dove lei stessa si adoperò come infermiera per tutto il corso della Grande Guerra.

Il suo osservatorio privilegiato... (continua)
This is the song of the mud,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2017 - 10:47
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Who Will Protect Us From the Police?

Who Will Protect Us From the Police?
[2017]
Parole e musica di Steven Patrick Morrissey
Nell’album intitolato “Low in High School” (significativamente sottotitolato “Axe the Monarchy”)
Say Daddy, who will
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2017 - 09:04




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