La recensione di antiwarsongs.org mandata in onda da RSI-Rete Due (Radiotelevisione Svizzera Italiana) il 3.5.2024.
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Riccardo Venturi 16/10/2024 - 06:43
Caminanti
2018
Temuto come grido atteso come canto
Dopo Non al denaro non all’amore né al cielo, che la genialità di Fabrizio De André portò all’attenzione del pubblico italiano, questo lavoro si può definire, a buon titolo, l’autentica ‘Spoon River’ italiana. Si parla di morti, questo è chiaro, ma i personaggi coinvolti non sono “morti e basta”. Loro sono morti due volte: la prima volta perché malati ed internati in un manicomio; la seconda volta perché ‘gli ospiti’, i reclusi, di origine ebraica, furono deportati ed uccisi. Tutti i personaggi raccontati nell’album hanno vissuto, o meglio, abitato, nell’isoletta di San Servolo, pittoresca oasi di terra della laguna veneta. Abitavano in una struttura molto antica, adibita a monastero per circa mille anni, ma che nel 1715 venne adibita ad ospedale militare e dopo neanche dieci anni venne trasformata in ‘manicomio’. E con questa destinazione è rimasta,... (continua)
Temuto come grido atteso come canto
Dopo Non al denaro non all’amore né al cielo, che la genialità di Fabrizio De André portò all’attenzione del pubblico italiano, questo lavoro si può definire, a buon titolo, l’autentica ‘Spoon River’ italiana. Si parla di morti, questo è chiaro, ma i personaggi coinvolti non sono “morti e basta”. Loro sono morti due volte: la prima volta perché malati ed internati in un manicomio; la seconda volta perché ‘gli ospiti’, i reclusi, di origine ebraica, furono deportati ed uccisi. Tutti i personaggi raccontati nell’album hanno vissuto, o meglio, abitato, nell’isoletta di San Servolo, pittoresca oasi di terra della laguna veneta. Abitavano in una struttura molto antica, adibita a monastero per circa mille anni, ma che nel 1715 venne adibita ad ospedale militare e dopo neanche dieci anni venne trasformata in ‘manicomio’. E con questa destinazione è rimasta,... (continua)
Viandanti senza una via
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 13/9/2018 - 11:13
Teste legate
2018
Temuto come grido atteso come canto
Dopo Non al denaro non all’amore né al cielo, che la genialità di Fabrizio De André portò all’attenzione del pubblico italiano, questo lavoro si può definire, a buon titolo, l’autentica ‘Spoon River’ italiana. Si parla di morti, questo è chiaro, ma i personaggi coinvolti non sono “morti e basta”. Loro sono morti due volte: la prima volta perché malati ed internati in un manicomio; la seconda volta perché ‘gli ospiti’, i reclusi, di origine ebraica, furono deportati ed uccisi. Tutti i personaggi raccontati nell’album hanno vissuto, o meglio, abitato, nell’isoletta di San Servolo, pittoresca oasi di terra della laguna veneta. Abitavano in una struttura molto antica, adibita a monastero per circa mille anni, ma che nel 1715 venne adibita ad ospedale militare e dopo neanche dieci anni venne trasformata in ‘manicomio’. E con questa destinazione è rimasta,... (continua)
Temuto come grido atteso come canto
Dopo Non al denaro non all’amore né al cielo, che la genialità di Fabrizio De André portò all’attenzione del pubblico italiano, questo lavoro si può definire, a buon titolo, l’autentica ‘Spoon River’ italiana. Si parla di morti, questo è chiaro, ma i personaggi coinvolti non sono “morti e basta”. Loro sono morti due volte: la prima volta perché malati ed internati in un manicomio; la seconda volta perché ‘gli ospiti’, i reclusi, di origine ebraica, furono deportati ed uccisi. Tutti i personaggi raccontati nell’album hanno vissuto, o meglio, abitato, nell’isoletta di San Servolo, pittoresca oasi di terra della laguna veneta. Abitavano in una struttura molto antica, adibita a monastero per circa mille anni, ma che nel 1715 venne adibita ad ospedale militare e dopo neanche dieci anni venne trasformata in ‘manicomio’. E con questa destinazione è rimasta,... (continua)
Due cani corrono insieme
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 13/9/2018 - 11:04
Alice, la bambina
2018
Temuto come grido atteso come canto
Dopo Non al denaro non all’amore né al cielo, che la genialità di Fabrizio De André portò all’attenzione del pubblico italiano, questo lavoro si può definire, a buon titolo, l’autentica ‘Spoon River’ italiana. Si parla di morti, questo è chiaro, ma i personaggi coinvolti non sono “morti e basta”. Loro sono morti due volte: la prima volta perché malati ed internati in un manicomio; la seconda volta perché ‘gli ospiti’, i reclusi, di origine ebraica, furono deportati ed uccisi. Tutti i personaggi raccontati nell’album hanno vissuto, o meglio, abitato, nell’isoletta di San Servolo, pittoresca oasi di terra della laguna veneta. Abitavano in una struttura molto antica, adibita a monastero per circa mille anni, ma che nel 1715 venne adibita ad ospedale militare e dopo neanche dieci anni venne trasformata in ‘manicomio’. E con questa destinazione è rimasta,... (continua)
Temuto come grido atteso come canto
Dopo Non al denaro non all’amore né al cielo, che la genialità di Fabrizio De André portò all’attenzione del pubblico italiano, questo lavoro si può definire, a buon titolo, l’autentica ‘Spoon River’ italiana. Si parla di morti, questo è chiaro, ma i personaggi coinvolti non sono “morti e basta”. Loro sono morti due volte: la prima volta perché malati ed internati in un manicomio; la seconda volta perché ‘gli ospiti’, i reclusi, di origine ebraica, furono deportati ed uccisi. Tutti i personaggi raccontati nell’album hanno vissuto, o meglio, abitato, nell’isoletta di San Servolo, pittoresca oasi di terra della laguna veneta. Abitavano in una struttura molto antica, adibita a monastero per circa mille anni, ma che nel 1715 venne adibita ad ospedale militare e dopo neanche dieci anni venne trasformata in ‘manicomio’. E con questa destinazione è rimasta,... (continua)
Vivo bloccata, corda e corridoio
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 13/9/2018 - 10:54
Trump@, Cavallo di ritorno palestinese
2018
Guerra
Uno dei brani più emblematici del disco è “Trump@ Cavallo di ritorno palestinese” che hai scritto con Claudio Cavallo...
Ci siamo veramente sbizzarriti in questo caso perché in origine il brano non era nemmeno previsto per questo album. Poi venne fuori questa stronzata di Trump che voleva spostare l’ambasciata israeliana da Tel Aviv a Gerusalemme e questo ci fece molto arrabbiare perché ci siamo subito posti l’interrogativo su quante morti avrebbe generato questa scelta scellerata. Il brano, infatti, è dedicato a quei generali che bombardano con i loro aerei i civili innocenti e ci chiedevamo perché non abbiano il coraggio di guardare in faccia quelli che loro ordinano di uccidere. Da questa questione è nato il brano. Dopo l’uscita del disco Trump ha, poi, fatto quello che aveva annunciato e come avevamo previsto ci sono stati morti, feriti e sofferenze. Tutto questo perché?... (continua)
Guerra
Uno dei brani più emblematici del disco è “Trump@ Cavallo di ritorno palestinese” che hai scritto con Claudio Cavallo...
Ci siamo veramente sbizzarriti in questo caso perché in origine il brano non era nemmeno previsto per questo album. Poi venne fuori questa stronzata di Trump che voleva spostare l’ambasciata israeliana da Tel Aviv a Gerusalemme e questo ci fece molto arrabbiare perché ci siamo subito posti l’interrogativo su quante morti avrebbe generato questa scelta scellerata. Il brano, infatti, è dedicato a quei generali che bombardano con i loro aerei i civili innocenti e ci chiedevamo perché non abbiano il coraggio di guardare in faccia quelli che loro ordinano di uccidere. Da questa questione è nato il brano. Dopo l’uscita del disco Trump ha, poi, fatto quello che aveva annunciato e come avevamo previsto ci sono stati morti, feriti e sofferenze. Tutto questo perché?... (continua)
Filastin Filastin
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 13/9/2018 - 10:46
Percorsi:
Donald Trump, L'Olocausto Palestinese
L'isola
2018
Temuto come grido atteso come canto
Dopo Non al denaro non all’amore né al cielo, che la genialità di Fabrizio De André portò all’attenzione del pubblico italiano, questo lavoro si può definire, a buon titolo, l’autentica ‘Spoon River’ italiana. Si parla di morti, questo è chiaro, ma i personaggi coinvolti non sono “morti e basta”. Loro sono morti due volte: la prima volta perché malati ed internati in un manicomio; la seconda volta perché ‘gli ospiti’, i reclusi, di origine ebraica, furono deportati ed uccisi. Tutti i personaggi raccontati nell’album hanno vissuto, o meglio, abitato, nell’isoletta di San Servolo, pittoresca oasi di terra della laguna veneta. Abitavano in una struttura molto antica, adibita a monastero per circa mille anni, ma che nel 1715 venne adibita ad ospedale militare e dopo neanche dieci anni venne trasformata in ‘manicomio’. E con questa destinazione è rimasta,... (continua)
Temuto come grido atteso come canto
Dopo Non al denaro non all’amore né al cielo, che la genialità di Fabrizio De André portò all’attenzione del pubblico italiano, questo lavoro si può definire, a buon titolo, l’autentica ‘Spoon River’ italiana. Si parla di morti, questo è chiaro, ma i personaggi coinvolti non sono “morti e basta”. Loro sono morti due volte: la prima volta perché malati ed internati in un manicomio; la seconda volta perché ‘gli ospiti’, i reclusi, di origine ebraica, furono deportati ed uccisi. Tutti i personaggi raccontati nell’album hanno vissuto, o meglio, abitato, nell’isoletta di San Servolo, pittoresca oasi di terra della laguna veneta. Abitavano in una struttura molto antica, adibita a monastero per circa mille anni, ma che nel 1715 venne adibita ad ospedale militare e dopo neanche dieci anni venne trasformata in ‘manicomio’. E con questa destinazione è rimasta,... (continua)
Amici vi parlerò dell'Isola
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 13/9/2018 - 10:01
Gare au Garou
Gare au Garou
Chanson française – Gare au Garou – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 88
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XLIII)
Ah, dit Lucien Lane, qui arrive claudiquant à pas lents, ce titre me semble inspiré directement du « Gare au gorille ! », antienne de Le gorille que composa et chanta Georges Brassens. Sans doute, le plus célèbre Gorille de tous les temps ; et à propos de gorilles, en restera-t-il encore sur Terre dans quelque temps ? Car, on les chasse odieusement. Cela dit, j’imagine que ce titre est un clin d’œil de connivence et c’est fort bien, mais est-elle aussi drôle, ta chanson ? ; je ne le sais pas, car je ne l’ai pas encore vue, mais j’en doute.
Elle ne l’est... (continua)
Chanson française – Gare au Garou – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 88
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XLIII)
Ah, dit Lucien Lane, qui arrive claudiquant à pas lents, ce titre me semble inspiré directement du « Gare au gorille ! », antienne de Le gorille que composa et chanta Georges Brassens. Sans doute, le plus célèbre Gorille de tous les temps ; et à propos de gorilles, en restera-t-il encore sur Terre dans quelque temps ? Car, on les chasse odieusement. Cela dit, j’imagine que ce titre est un clin d’œil de connivence et c’est fort bien, mais est-elle aussi drôle, ta chanson ? ; je ne le sais pas, car je ne l’ai pas encore vue, mais j’en doute.
Elle ne l’est... (continua)
La population s’est rassemblée
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/9/2018 - 18:53
Debora
2018
Temuto come grido atteso come canto
Dopo Non al denaro non all’amore né al cielo, che la genialità di Fabrizio De André portò all’attenzione del pubblico italiano, questo lavoro si può definire, a buon titolo, l’autentica ‘Spoon River’ italiana. Si parla di morti, questo è chiaro, ma i personaggi coinvolti non sono “morti e basta”. Loro sono morti due volte: la prima volta perché malati ed internati in un manicomio; la seconda volta perché ‘gli ospiti’, i reclusi, di origine ebraica, furono deportati ed uccisi. Tutti i personaggi raccontati nell’album hanno vissuto, o meglio, abitato, nell’isoletta di San Servolo, pittoresca oasi di terra della laguna veneta. Abitavano in una struttura molto antica, adibita a monastero per circa mille anni, ma che nel 1715 venne adibita ad ospedale militare e dopo neanche dieci anni venne trasformata in ‘manicomio’. E con questa destinazione è rimasta,... (continua)
Temuto come grido atteso come canto
Dopo Non al denaro non all’amore né al cielo, che la genialità di Fabrizio De André portò all’attenzione del pubblico italiano, questo lavoro si può definire, a buon titolo, l’autentica ‘Spoon River’ italiana. Si parla di morti, questo è chiaro, ma i personaggi coinvolti non sono “morti e basta”. Loro sono morti due volte: la prima volta perché malati ed internati in un manicomio; la seconda volta perché ‘gli ospiti’, i reclusi, di origine ebraica, furono deportati ed uccisi. Tutti i personaggi raccontati nell’album hanno vissuto, o meglio, abitato, nell’isoletta di San Servolo, pittoresca oasi di terra della laguna veneta. Abitavano in una struttura molto antica, adibita a monastero per circa mille anni, ma che nel 1715 venne adibita ad ospedale militare e dopo neanche dieci anni venne trasformata in ‘manicomio’. E con questa destinazione è rimasta,... (continua)
Cade su di me la tua rabbia,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 12/9/2018 - 17:10
Brescia '74
[1974]
Parole e musica del Collettivo Víctor Jara
(Daniele Trambusti, Chiara Riondino, Massimo Fagioli, Gaja Gualtieri, Silvano Panichi, David Riondino).
Dall'album eponimo (il 1° del collettivo).
1974 COLLETTIVO VICTOR JARA (Circolo Ottobre COLP 03)
Brescia '74 / Ballata dei democratici / Per Giovanni Marini / Le Murate / La colpa è del Diavolo / Mi piaci Fanfani / Santa pazienza / La ballata dei militari / 7 colombe bianche (su una 600) / Gli eroi / Il dattilografo
Parole e musica del Collettivo Víctor Jara
(Daniele Trambusti, Chiara Riondino, Massimo Fagioli, Gaja Gualtieri, Silvano Panichi, David Riondino).
Dall'album eponimo (il 1° del collettivo).
1974 COLLETTIVO VICTOR JARA (Circolo Ottobre COLP 03)
Brescia '74 / Ballata dei democratici / Per Giovanni Marini / Le Murate / La colpa è del Diavolo / Mi piaci Fanfani / Santa pazienza / La ballata dei militari / 7 colombe bianche (su una 600) / Gli eroi / Il dattilografo
Son troppi morti questa volta
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 12/9/2018 - 16:50
Percorsi:
Piazza Fontana e altre Stragi di Stato
Laulu sisällissodasta
In 2017, the Finnish people celebrated their 100 years of independence. In 2018, they are thinking or trying to think back to the horrors of a cruel civil war fought between the Reds and the Whites in the early months of 1918, one that left behind 37 000 casualties and a divided nation with bitterness, hatred, grief, shame and open wounds. The agonizing memory of this gruesome war has not been forgotten. Instead and despite countless studies, theses, documentaries, movies, plays and novels, it's been suppressed, hushed up, kept in silence fore 100 years and counting as pointed out by Paleface in this heartbreaking song.
The roots of this song are in Kuolemaantuomitun hyvästijättö (Farewell of the condemned or L'addio del condannato a morte) written by unknown the day before his execution in one of the prisoner camps where some 12 000 Reds were executed, often without trial, or died of hunger... (continua)
The roots of this song are in Kuolemaantuomitun hyvästijättö (Farewell of the condemned or L'addio del condannato a morte) written by unknown the day before his execution in one of the prisoner camps where some 12 000 Reds were executed, often without trial, or died of hunger... (continua)
Piikkilanka-aitoi, langanlaihoi vankei kaivamaan laitettiin.
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 12/9/2018 - 10:28
Long Road
(1995)
Parole e musica di Eddie Vedder
dall'EP "Merkin Ball" con Neil Young
Originariamente una canzone per un amico, l'insegnante di teatro di Eddie Vedder, Clayton E. Liggett, scritta dal cantante non appena saputo della sua morte. La canzone registrata insieme a Neil Young durante le sessions dell'album Mirror Ball (da cui sono tratte Peace And Love e Scenery) è stata pubblicata in un EP nel 1995.
Ma la canzone diventa famosa anni dopo. Dopo l'11 settembre Eddie Vedder e Mike McCready insieme a Neil Young hanno eseguito Long Road durante il concerto benefico America: A Tribute to Heroes. Il concerto, trasmesso il 21 settembre 2001, aveva l'obiettivo di raccogliere fondi per le vittime degli attentati e le loro famiglie. In quella commovente versione, Long Road diventa un lamento per tutti gli innocenti che hanno perso la vita nell'attacco alle Twin Towers.
Parole e musica di Eddie Vedder
dall'EP "Merkin Ball" con Neil Young
Originariamente una canzone per un amico, l'insegnante di teatro di Eddie Vedder, Clayton E. Liggett, scritta dal cantante non appena saputo della sua morte. La canzone registrata insieme a Neil Young durante le sessions dell'album Mirror Ball (da cui sono tratte Peace And Love e Scenery) è stata pubblicata in un EP nel 1995.
Ma la canzone diventa famosa anni dopo. Dopo l'11 settembre Eddie Vedder e Mike McCready insieme a Neil Young hanno eseguito Long Road durante il concerto benefico America: A Tribute to Heroes. Il concerto, trasmesso il 21 settembre 2001, aveva l'obiettivo di raccogliere fondi per le vittime degli attentati e le loro famiglie. In quella commovente versione, Long Road diventa un lamento per tutti gli innocenti che hanno perso la vita nell'attacco alle Twin Towers.
And I wished for so long
(continua)
(continua)
11/9/2018 - 23:49
Percorsi:
11 settembre: terrorismo a New York
La suissitude
(2018)
Parodia della canzone "La Tristitude" di Oldelaf (anche la canzone originale è ironica) dedicata alla "Svizzerità" ossia quella cosa che ti fa smettere di fare rumore alle 10 di sera o grazie alla quale puoi essere neutrale per poi vendere le armi in tutto il mondo....
Parodia della canzone "La Tristitude" di Oldelaf (anche la canzone originale è ironica) dedicata alla "Svizzerità" ossia quella cosa che ti fa smettere di fare rumore alle 10 di sera o grazie alla quale puoi essere neutrale per poi vendere le armi in tutto il mondo....
La « suissitude », c’est quand t’arrêtes de faire du bruit à 22h,
(continua)
(continua)
11/9/2018 - 16:15
Tessera P2 #1816
2011
Io ricordo con rabbia
Io ricordo con rabbia
Io cedo e mi arrendo a un nuovo amore
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/9/2018 - 10:04
Percorsi:
Piazza Fontana e altre Stragi di Stato
Amedoricca – 8:32pm, September 11, 1988
2014
Scott free... Red handed
Una favola... o forse meglio un'allegoria...
Scott free... Red handed
Una favola... o forse meglio un'allegoria...
“I wanna hear a bedtime story”
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/9/2018 - 09:34
Mariposa
Nel cd “Non Canto Per Cantare” - 2015
L'11 settembre viene ricordato come il giorno degli attentati in mondovisione alle torri gemelle ma la mia generazione mai dimentica che questa data è anche quella della mattanza militare cilena al popolo di Salvador Allende e per lui sono state le ultime parole di Victor Jara : “Il sangue del compagno presidente colpisce più dei tamburi e dei mitra”. Un lutto senza clamore consumato in una epoca di cronache molto più precarie di quelle odierne, ma molti giovani qui in Europa hanno aperto gli occhi proprio allora.
Nel cd di Cranchi uscito nel febbraio del 2015 “Non Canto Per Cantare” (che altro non è se non il primo verso di “Manifesto”) il terzo brano reca appunto il titolo “11 Settembre '73” ed è già presente nel sito ma penso sia sfuggito che il brano precedente “Mariposa” pur non essendo propriamente una rigorosa traduzione, è chiaramente più che... (continua)
L'11 settembre viene ricordato come il giorno degli attentati in mondovisione alle torri gemelle ma la mia generazione mai dimentica che questa data è anche quella della mattanza militare cilena al popolo di Salvador Allende e per lui sono state le ultime parole di Victor Jara : “Il sangue del compagno presidente colpisce più dei tamburi e dei mitra”. Un lutto senza clamore consumato in una epoca di cronache molto più precarie di quelle odierne, ma molti giovani qui in Europa hanno aperto gli occhi proprio allora.
Nel cd di Cranchi uscito nel febbraio del 2015 “Non Canto Per Cantare” (che altro non è se non il primo verso di “Manifesto”) il terzo brano reca appunto il titolo “11 Settembre '73” ed è già presente nel sito ma penso sia sfuggito che il brano precedente “Mariposa” pur non essendo propriamente una rigorosa traduzione, è chiaramente più che... (continua)
Forte stringe la mano
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 11/9/2018 - 08:35
Murder by Numbers
(1983)
Scritta da Andy Summers e Sting
B-side del singolo di Every Breath You Take
poi incluso nelle riedizioni in musicassetta e cd dell'album Synchronicity (non nel vinile).
Un vademecum per diventare un serial killer, che svela l'impegno contro la guerra nell'ultima strofa quando si consiglia all'aspirante assassino una carriera politica, il miglior modo per uccidere in quantità e impunemente!
Scritta da Andy Summers e Sting
B-side del singolo di Every Breath You Take
poi incluso nelle riedizioni in musicassetta e cd dell'album Synchronicity (non nel vinile).
Un vademecum per diventare un serial killer, che svela l'impegno contro la guerra nell'ultima strofa quando si consiglia all'aspirante assassino una carriera politica, il miglior modo per uccidere in quantità e impunemente!
“War is organised murder and nothing else….politicians who took us to war should have been given the guns and told to settle their differences themselves, instead of organizing nothing better than legalized mass murder”
Harry Patch
Harry Patch
Once that you've decided on a killing
(continua)
(continua)
10/9/2018 - 19:25
Walking in Your Footsteps
(1983)
Album Synchronicity
Parole e musica di Sting
Milioni di anni fa i dinosauri dominavano il pianeta. Poi si sono estinti. L'Umanità con l'invenzione della bomba atomica sta seguendo le loro orme. L'estinzione della nostra specie è ormai prossima?
Una canzone che risente del clima della guerra fredda dal bellissimo quinto e ultimo album dei Police.
Album Synchronicity
Parole e musica di Sting
Milioni di anni fa i dinosauri dominavano il pianeta. Poi si sono estinti. L'Umanità con l'invenzione della bomba atomica sta seguendo le loro orme. L'estinzione della nostra specie è ormai prossima?
Una canzone che risente del clima della guerra fredda dal bellissimo quinto e ultimo album dei Police.
Fifty million years ago
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 10/9/2018 - 19:03
Meurtre dans les Dunes
Meurtre dans les Dunes
Chanson française – Meurtre dans les Dunes – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 87
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XLIII)
Dialogue Maïeutique
Cette fois, Lucien Lane mon ami, qui va balançant les oreilles, pour situer ce titre, digne, je te l’accorde, d’un roman policier – et d’ailleurs, on verra que c’est un peu de ça qu’il s’agit, je dirai volontiers que guerre ou pas, la vie continue.
Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, j’aime beaucoup cette expression qui déclare que la vie continue, mais la penses-tu vraiment appropriée à un tel titre ?
Certes que oui, Lucien l’âne mon ami, car elle aide à comprendre ce qu’est la résilience dans une société désemparée... (continua)
Chanson française – Meurtre dans les Dunes – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 87
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XLIII)
Dialogue Maïeutique
Cette fois, Lucien Lane mon ami, qui va balançant les oreilles, pour situer ce titre, digne, je te l’accorde, d’un roman policier – et d’ailleurs, on verra que c’est un peu de ça qu’il s’agit, je dirai volontiers que guerre ou pas, la vie continue.
Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, j’aime beaucoup cette expression qui déclare que la vie continue, mais la penses-tu vraiment appropriée à un tel titre ?
Certes que oui, Lucien l’âne mon ami, car elle aide à comprendre ce qu’est la résilience dans une société désemparée... (continua)
Dans les campagnes, dans les villes,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/9/2018 - 17:51
Jaque al Rey
(2018)
Game over
Un nuovo episodio delle simpatiche canzoni dedicate alla casa regnante spagnola, tra cui ricordiamo Una historia real, Jo vull ser rei, Los Borbones son unos ladrones, Muerte a los borbones e naturalmente Simpático holgazán. Dal nuovissimo album del ritorno dello storico gruppo ska madrileno.
Game over
Un nuovo episodio delle simpatiche canzoni dedicate alla casa regnante spagnola, tra cui ricordiamo Una historia real, Jo vull ser rei, Los Borbones son unos ladrones, Muerte a los borbones e naturalmente Simpático holgazán. Dal nuovissimo album del ritorno dello storico gruppo ska madrileno.
¡No me toques los borbones!
(continua)
(continua)
8/9/2018 - 23:20
Le Retour de l’Alouette
Le Retour de l’Alouette
Chanson française – Le Retour de l’Alouette – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 86
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XLII)
Dialogue Maïeutique
Encore une fois, dit Lucien Lane en balançant les oreilles, goguenard, un de ces titres codés dont il faut deviner la signification, mais je pense savoir de quoi il s’agit.
Je l’espère bien, Lucien l’âne mon ami, que tu sais ce dont il s’agit, car sa signification est évidente pour tout qui a suivi les méandres de cette fluviale légende de liberté.
Fluviale légende ?, Marco Valdo M.I. mon ami, fluviale légende ? Que veux-tu dire ?
Oh, Lucien l’âne mon ami, la chose est fort simple, mais cependant assez importante... (continua)
Chanson française – Le Retour de l’Alouette – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 86
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XLII)
Dialogue Maïeutique
Encore une fois, dit Lucien Lane en balançant les oreilles, goguenard, un de ces titres codés dont il faut deviner la signification, mais je pense savoir de quoi il s’agit.
Je l’espère bien, Lucien l’âne mon ami, que tu sais ce dont il s’agit, car sa signification est évidente pour tout qui a suivi les méandres de cette fluviale légende de liberté.
Fluviale légende ?, Marco Valdo M.I. mon ami, fluviale légende ? Que veux-tu dire ?
Oh, Lucien l’âne mon ami, la chose est fort simple, mais cependant assez importante... (continua)
Au long du canal de Damme,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/9/2018 - 19:21
Le mur de Berlin
Album : Tours, temples et pagodes (Post-industriels) 1993
Depuis que le mur de Berlin
(continua)
(continua)
inviata da JJ 8/9/2018 - 18:46
Percorsi:
Il Muro di Berlino, 1961-1989
Don't Beat the Girl Out of My Boy
(2018)
Album: Hunter
«Ci hanno cresciuti con l’idea che ognuno di noi abbia un’identità sessuale ben definita, mentre io non voglio scegliere tra il maschile e il femminile che è in me», osserva la cantante e chitarrista 37enne, apprezzata anche per i suoi look in cui un’eleganza estremamente raffinata si fonde con dettagli dal gusto rock. E prosegue: «Nel processo educativo l’identità di genere viene fatta coincidere con un determinato ruolo nella società o con comportamenti specifici. Credo che se ci liberassimo di tutto ciò potremmo tutti vivere una versione più autentica di noi stessi».
Per questo ha intitolato l’album Hunter?
Mi stuzzicava l’idea di parlare di me stessa come di una cacciatrice, dato che solitamente le donne sono descritte come prede. È stato galvanizzante.
Ha detto che il disco «esplora una sessualità sovversiva, che va oltre a ciò che ci si aspetta da una donna... (continua)
Album: Hunter
«Ci hanno cresciuti con l’idea che ognuno di noi abbia un’identità sessuale ben definita, mentre io non voglio scegliere tra il maschile e il femminile che è in me», osserva la cantante e chitarrista 37enne, apprezzata anche per i suoi look in cui un’eleganza estremamente raffinata si fonde con dettagli dal gusto rock. E prosegue: «Nel processo educativo l’identità di genere viene fatta coincidere con un determinato ruolo nella società o con comportamenti specifici. Credo che se ci liberassimo di tutto ciò potremmo tutti vivere una versione più autentica di noi stessi».
Per questo ha intitolato l’album Hunter?
Mi stuzzicava l’idea di parlare di me stessa come di una cacciatrice, dato che solitamente le donne sono descritte come prede. È stato galvanizzante.
Ha detto che il disco «esplora una sessualità sovversiva, che va oltre a ciò che ci si aspetta da una donna... (continua)
Don't beat the girl out of my boy
(continua)
(continua)
6/9/2018 - 23:25
Le Roi ne rit pas
Le Roi ne rit pas
Chanson française – Le Roi ne rit pas – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 85
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XLI)
Dialogue Maïeutique
Donc, Lucien l’âne mon ami, Je te remémore ce qui était dit dans notre dialogue maïeutique à propos de Festins de Carême, la précédente chanson de la Légende :
« Mais vois-tu, Lucien l’âne mon ami, il faut lier cette chanson à la suivante, dont je ne connais pas encore le titre, ni le texte, mais qui sera le négatif de celle-ci. Lamme incarne le bonhomme et l’homme bon, aimant la vie et la bombance, mais aussi celui qui ne fait cette guerre que contraint et forcé et encore, afin d’accéder à la paix dans les Hauts et Bas Pays et... (continua)
Chanson française – Le Roi ne rit pas – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 85
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XLI)
Dialogue Maïeutique
Donc, Lucien l’âne mon ami, Je te remémore ce qui était dit dans notre dialogue maïeutique à propos de Festins de Carême, la précédente chanson de la Légende :
« Mais vois-tu, Lucien l’âne mon ami, il faut lier cette chanson à la suivante, dont je ne connais pas encore le titre, ni le texte, mais qui sera le négatif de celle-ci. Lamme incarne le bonhomme et l’homme bon, aimant la vie et la bombance, mais aussi celui qui ne fait cette guerre que contraint et forcé et encore, afin d’accéder à la paix dans les Hauts et Bas Pays et... (continua)
Manger trop de chocolat
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/9/2018 - 17:03
Sulla democrazia
Questa canzoncina fa parte del disco "Barbino il Menestrello Apocalittico", un concept-album sulla fine dell'umanità, un po' raccontato e un po' cantato, tutto suonato con l'ukuelele elettrico con qualche sbuffo di armonica a bocca.
Quisi può ascoltare il disco completo
E' in corso di pubblicazione un libretto con i testi delle canzoni, con diverse illustrazioni realizzate dallo stesso barbino.
Intanto si può sfogliare questo libretto online
Quisi può ascoltare il disco completo
E' in corso di pubblicazione un libretto con i testi delle canzoni, con diverse illustrazioni realizzate dallo stesso barbino.
Intanto si può sfogliare questo libretto online
Sulla democrazia
(continua)
(continua)
inviata da Barbino 6/9/2018 - 11:16
Βάτραχοι (Χορός 1528-1533) [Le Rane, Coro 1528-1533 / Frogs, Chorus 1528-1533]
405 a.C.
Questi versi da le Rane sono rimasti a lungo in attesa di essere approvati, forse una delle attese più lunghe di sempre.
La commedia Le Rane è apparsa la prima volta sulla scena ad Atene 2 423 anni fa, alle Lenee, risultando vincitrice.
E’ una commedia non facile ed il fatto che si svolge nel regno degli Inferi davanti a Dioniso, accompagnato dal suo servo Xantia, di fronte ai cittadini defunti che non fanno che parlare della polis in crisi, la rende ancora più complessa. Le Rane è il nome del coro della palude infernale.
Dioniso intende riportare in vita un tragico estinto, ma incontra Eschilo che litiga furiosamente con Euripide per stabilire chi dei due è il più grande. Dioniso, a prescindere dalle sue personali preferenze, vuole scegliere come criterio selettivo la giustizia ed il bene dei cittadini, perciò fa portare una bilancia ed invita i due tragici a recitare alcuni... (continua)
Questi versi da le Rane sono rimasti a lungo in attesa di essere approvati, forse una delle attese più lunghe di sempre.
La commedia Le Rane è apparsa la prima volta sulla scena ad Atene 2 423 anni fa, alle Lenee, risultando vincitrice.
E’ una commedia non facile ed il fatto che si svolge nel regno degli Inferi davanti a Dioniso, accompagnato dal suo servo Xantia, di fronte ai cittadini defunti che non fanno che parlare della polis in crisi, la rende ancora più complessa. Le Rane è il nome del coro della palude infernale.
Dioniso intende riportare in vita un tragico estinto, ma incontra Eschilo che litiga furiosamente con Euripide per stabilire chi dei due è il più grande. Dioniso, a prescindere dalle sue personali preferenze, vuole scegliere come criterio selettivo la giustizia ed il bene dei cittadini, perciò fa portare una bilancia ed invita i due tragici a recitare alcuni... (continua)
Πρῶτα μὲν εὐοδίαν ἀγαθὴν ἀπιόντι ποητῇ
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/9/2018 - 20:24
Per i morti della Resistenza
(Nuove, 1968-1970) in Vita d'un uomo
Questo è il nuovo progetto musicale di Joe Natta dedicato alla riscoperta di Poeti, di ieri e di oggi, che più lo hanno emozionato.
Pagina ufficiale del progetto: http://www.musicaepoesia.eu
Questo è il nuovo progetto musicale di Joe Natta dedicato alla riscoperta di Poeti, di ieri e di oggi, che più lo hanno emozionato.
Pagina ufficiale del progetto: http://www.musicaepoesia.eu
Qui
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/9/2018 - 19:09
Guerra è in queste mani
Joe Natta rende omaggio al grande poeta Guglielmo Petroni musicando una sua poesia contro la guerra.
Questo è il nuovo progetto musicale di Joe Natta dedicato alla riscoperta di Poeti, di ieri e di oggi, che più lo hanno emozionato.
Pagina ufficiale del progetto: http://www.musicaepoesia.eu
Questo è il nuovo progetto musicale di Joe Natta dedicato alla riscoperta di Poeti, di ieri e di oggi, che più lo hanno emozionato.
Pagina ufficiale del progetto: http://www.musicaepoesia.eu
Che sorga un'alba in questa mezzanotte
(continua)
(continua)
inviata da Joe Natta 5/9/2018 - 12:43
Cześć i dynamit
[1938]
Poesia di Władysław Broniewski
(Dal volume Krzyk ostateczny ("Ultimo grido", "Urlo finale")
Musica: Robert Szokalski
Coro Rivoluzionario di Cracovia (2013)
Wiersz Władysława Broniewskiego
(z tomu Krzyk ostateczny)
Muzika: Robert Szokalski
z Krakowskiego Chóru Rewolucyjnego (2013)
A poem by Władysław Broniewski
(from the volume Krzyk ostateczny "Last Cry", "Final Scream")
Music by Robert Szokalski
Kraków Revolutionary Choir (2013)
Poème de Władysław Broniewski
(tiré du volume Krzyk ostateczny "Dernier cri", "Cri final")
Musique: Robert Szokalszki
Chœur Révolutionnaire de Cracovie (2013)
Władysław Broniewskin runo
(runokokoelmasta Krzyk ostateczny “Viimeinen itku”)
Sävel: Robert Szokalski
Krakovan Vallankumouksellinen Kuoro (2013)
Il poeta polacco Władysław Broniewski , nato a Płock il 17 dicembre 1897 e morto a Varsavia il 10 febbraio 1962, è stato, nella Polska... (continua)
Poesia di Władysław Broniewski
(Dal volume Krzyk ostateczny ("Ultimo grido", "Urlo finale")
Musica: Robert Szokalski
Coro Rivoluzionario di Cracovia (2013)
Wiersz Władysława Broniewskiego
(z tomu Krzyk ostateczny)
Muzika: Robert Szokalski
z Krakowskiego Chóru Rewolucyjnego (2013)
A poem by Władysław Broniewski
(from the volume Krzyk ostateczny "Last Cry", "Final Scream")
Music by Robert Szokalski
Kraków Revolutionary Choir (2013)
Poème de Władysław Broniewski
(tiré du volume Krzyk ostateczny "Dernier cri", "Cri final")
Musique: Robert Szokalszki
Chœur Révolutionnaire de Cracovie (2013)
Władysław Broniewskin runo
(runokokoelmasta Krzyk ostateczny “Viimeinen itku”)
Sävel: Robert Szokalski
Krakovan Vallankumouksellinen Kuoro (2013)
Il poeta polacco Władysław Broniewski , nato a Płock il 17 dicembre 1897 e morto a Varsavia il 10 febbraio 1962, è stato, nella Polska... (continua)
Idą faszyści, wiodą natarcie
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/9/2018 - 21:16
Festins de Carême
Festins de Carême
Chanson française – Festins de Carême – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 84
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XL)
Dialogue Maïeutique
Festins de carême et au pluriel encore bien, Marco Valdo M.I. mon ami. C’est époustouflant ! C’est vraiment une belle expression, mais elle m’effraye un peu, car elle est pour le moins contradictoire. Que peut être un festin de carême, comment faire jeûne en mangeant festivement ? Car si je ne me trompe pas, le festin est un repas de fête, une occasion de ribote, un moment de joie rituelle, tandis que le carême est une occasion d’abstinence, une fête triste, une absence de joie, une interdiction de jouir de la vie. Comment expliquer... (continua)
Chanson française – Festins de Carême – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 84
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XL)
Dialogue Maïeutique
Festins de carême et au pluriel encore bien, Marco Valdo M.I. mon ami. C’est époustouflant ! C’est vraiment une belle expression, mais elle m’effraye un peu, car elle est pour le moins contradictoire. Que peut être un festin de carême, comment faire jeûne en mangeant festivement ? Car si je ne me trompe pas, le festin est un repas de fête, une occasion de ribote, un moment de joie rituelle, tandis que le carême est une occasion d’abstinence, une fête triste, une absence de joie, une interdiction de jouir de la vie. Comment expliquer... (continua)
« Lamme, nos finances sont en baisse ;
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/9/2018 - 21:30
Karel Kryl: Nevidomá dívka
[1969]
Testo e musica: Karel Kryl
Slova a hudba: Karel Kryl
Lyrics and music: Karel Kryl
Paroles et musique: Karel Kryl
Lyrics and music: Karel Kryl
Album: Bratříčku, zavírej vrátka
1969, LP, Panton, ČSSR
Dell'album e della canzone Bratříčku, zavírej vrátka si è già parlato non poco: è stato il primo album pubblicato da Karel Kryl, nel 1969, poco dopo l'invasione dell'agosto del 1968, pochissimo dopo il gesto di Jan Palach, e subito prima che il cantautore fuggisse in Germania. Vi era andato per partecipare a un festival a Dommershausen, in Renania, ma sapeva che, se fosse tornato in Cecoslovacchia, sarebbe stato arrestato. Ho ritenuto che, senza la “Bambina cieca”, non si potesse avere un'idea completa di quell'album, anche con una mia personale impressione: vale a dire che, dietro l'immagine, o quadretto, della bambina cieca che gioca quieta nel prato, si celi una delicata metafora... (continua)
Testo e musica: Karel Kryl
Slova a hudba: Karel Kryl
Lyrics and music: Karel Kryl
Paroles et musique: Karel Kryl
Lyrics and music: Karel Kryl
Album: Bratříčku, zavírej vrátka
1969, LP, Panton, ČSSR
Dell'album e della canzone Bratříčku, zavírej vrátka si è già parlato non poco: è stato il primo album pubblicato da Karel Kryl, nel 1969, poco dopo l'invasione dell'agosto del 1968, pochissimo dopo il gesto di Jan Palach, e subito prima che il cantautore fuggisse in Germania. Vi era andato per partecipare a un festival a Dommershausen, in Renania, ma sapeva che, se fosse tornato in Cecoslovacchia, sarebbe stato arrestato. Ho ritenuto che, senza la “Bambina cieca”, non si potesse avere un'idea completa di quell'album, anche con una mia personale impressione: vale a dire che, dietro l'immagine, o quadretto, della bambina cieca che gioca quieta nel prato, si celi una delicata metafora... (continua)
V zahradě za cihlovou zídkou,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/9/2018 - 08:08
Quindici secoli
2013
Asa Nisi Masa
Asa Nisi Masa
Quindici secoli di solitudine tanto parve lungo
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/9/2018 - 17:06
Avevi sempre in mente il vento
2017
Samìa Yusuf Omar è una ragazza somala che sfidando intimidazioni, minacce di morte, rischi e i limiti imposti dai fondamentalismi islamici del suo paese, arrivò a correre (magrissima e con le scarpe regalatele dalla squadra di atletica sudanese) i 200 metri alle Olimpiadi di Pechino nel 2008.
Rientra in Somalia nell'indifferenza più totale costretta a nascondere e a negare pubblicamente il fatto di essere un'atleta, ma con quel pensiero fisso e quella gran voglia di tornare a correre.
Samìa morirà annegata nell'aprile del 2012 cercando di raggiungere le coste italiane su un barcone di migranti per inseguire il suo sogno: partecipare alle Olimpiadi di Londra.
La vita di Saamiya Yusuf Omar è stata raccontata nel romanzo Non dirmi che hai paura, scritto da Giuseppe Catozzella.
Samìa Yusuf Omar è una ragazza somala che sfidando intimidazioni, minacce di morte, rischi e i limiti imposti dai fondamentalismi islamici del suo paese, arrivò a correre (magrissima e con le scarpe regalatele dalla squadra di atletica sudanese) i 200 metri alle Olimpiadi di Pechino nel 2008.
Rientra in Somalia nell'indifferenza più totale costretta a nascondere e a negare pubblicamente il fatto di essere un'atleta, ma con quel pensiero fisso e quella gran voglia di tornare a correre.
Samìa morirà annegata nell'aprile del 2012 cercando di raggiungere le coste italiane su un barcone di migranti per inseguire il suo sogno: partecipare alle Olimpiadi di Londra.
La vita di Saamiya Yusuf Omar è stata raccontata nel romanzo Non dirmi che hai paura, scritto da Giuseppe Catozzella.
Dove porta questo vento Samìa
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/9/2018 - 12:21
Sul selciato di Piazza Garibaldi (I Sette Martiri)
[2018]
Al brano, registrato e mixato dall’autore presso “Lo Studio in Rosso”, hanno contribuito Emanuele Nidi alla fisarmonica, Nicolas De Francesco al basso, Vince Robivecchi alla batteria. Il videoclip è stato affidato a Michele Di Nicola, che ne ha curato regia, postproduzione e montaggio. Ne sono protagonisti i luoghi dei fatti narrati, loro ultimi testimoni, e una donna alla ricerca di una storia in cui ritrovare la propria coscienza, smarrita davanti a un mondo che non riconosce più.
Il 31 di agosto del 1944 a Parma tre giovanissimi partigiani tesero un agguato a Brenno Monardi, detto Bragone, gerarca locale del partito fascista. Bragone, intento a fare scorta di carne al macello comunale, venne colpito a morte, e con lui un gregario di nome Luigi Gonzaga. Questo evento fece infuriare la Brigata Nera locale, che diede il via alla rappresaglia più crudele di cui la città abbia memoria.... (continua)
Al brano, registrato e mixato dall’autore presso “Lo Studio in Rosso”, hanno contribuito Emanuele Nidi alla fisarmonica, Nicolas De Francesco al basso, Vince Robivecchi alla batteria. Il videoclip è stato affidato a Michele Di Nicola, che ne ha curato regia, postproduzione e montaggio. Ne sono protagonisti i luoghi dei fatti narrati, loro ultimi testimoni, e una donna alla ricerca di una storia in cui ritrovare la propria coscienza, smarrita davanti a un mondo che non riconosce più.
Il 31 di agosto del 1944 a Parma tre giovanissimi partigiani tesero un agguato a Brenno Monardi, detto Bragone, gerarca locale del partito fascista. Bragone, intento a fare scorta di carne al macello comunale, venne colpito a morte, e con lui un gregario di nome Luigi Gonzaga. Questo evento fece infuriare la Brigata Nera locale, che diede il via alla rappresaglia più crudele di cui la città abbia memoria.... (continua)
Brenno Monardi era un gerarca del partito,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/9/2018 - 07:48
Kahden laulu
Musica / Music / Musique / Sävel: Eero Ojanen
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Matti Rossi
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Matti Rossi
En kuiskaa enää monin sanoin,
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 31/8/2018 - 14:27
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
L'opportunità
2009
Testo e musica: Pupo e Mogol
Interpretata da Pupo, Paolo Belli e Youssou N'Dour
Siamo nel 2009 quando Pupo, Enzo Ghinazzi all'anagrafe, scrive a quattro mani con Giulio Repetti, ovvero Mogol "L'opportunità". Il brano che tratta la problematica dell'immigrazione e spinge alla fratellanza invitando a prendere questa situazione come un'opportunità di interazione fra i popoli del mondo. La canzone, rientrando nei progetti benefici della "Nazionale Cantanti", ha bisogno di visibilità e viene, così, presentata al 59° Festival di Sanremo. Per l'occasione, Pupo, sceglie di farsi accompagnare da un componente storico della nazionale cantanti come Paolo Bellie, per agevolare il messaggio di unione delle razze, convoca l'artista senegalese Youssou N'Dour, celebre nel mondo per la sua "7 seconds". Il brano va in finale e pur non rientrando nel podio del Festival raggiunge l'obiettivo di lanciare... (continua)
Testo e musica: Pupo e Mogol
Interpretata da Pupo, Paolo Belli e Youssou N'Dour
Siamo nel 2009 quando Pupo, Enzo Ghinazzi all'anagrafe, scrive a quattro mani con Giulio Repetti, ovvero Mogol "L'opportunità". Il brano che tratta la problematica dell'immigrazione e spinge alla fratellanza invitando a prendere questa situazione come un'opportunità di interazione fra i popoli del mondo. La canzone, rientrando nei progetti benefici della "Nazionale Cantanti", ha bisogno di visibilità e viene, così, presentata al 59° Festival di Sanremo. Per l'occasione, Pupo, sceglie di farsi accompagnare da un componente storico della nazionale cantanti come Paolo Bellie, per agevolare il messaggio di unione delle razze, convoca l'artista senegalese Youssou N'Dour, celebre nel mondo per la sua "7 seconds". Il brano va in finale e pur non rientrando nel podio del Festival raggiunge l'obiettivo di lanciare... (continua)
Caro amico sconosciuto, io mi sento combattuto
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 31/8/2018 - 10:38
Cosa occorre
Rovereto 2018
Testo e musica :Renzo Vigagni
Canzone nata come colonna sonora di uno spettacolo teatrale nel centenario della prima aberrante guerra mondiale.
Testo e musica :Renzo Vigagni
Canzone nata come colonna sonora di uno spettacolo teatrale nel centenario della prima aberrante guerra mondiale.
Per fare un’altra pace
(continua)
(continua)
inviata da renzo vigagni 30/8/2018 - 22:16
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Haberleri açma baba
La canzone si trova nel CD del 2013 "Gökkuşağı Gönder Bana" e viene cantata dalla bravissima ragazza Cansel Şapçılı mentre la strofa che recita "Non voglio crescere..." è interpretata dalla piccola İrem Bilgiç come si può vedere nel primo video. Il secondo video non necessita di parole.
Haberleri açma baba, bakmaya korkuyorum
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 29/8/2018 - 21:52
L’Égyptienne
L’Égyptienne
Chanson française – L’Égyptienne – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 83
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXIX)
Dialogue Maïeutique
Une Égyptienne, maintenant, Marco Valdo M.I. mon ami, que ne vas-tu pas encore nous inventer ?. Que vient faire une Égyptienne dans les Pays et pourquoi danse-t-elle au coin d’un bois perdu ? Je suppose qu’il ne s’agit pas d’une réincarnation de Cléopâtre ou de la belle Néfertiti qui faisait tourner la tête à Martin dans la chanson Martin Néfertiti.
Détrompe-toi, Lucien l’âne, il ne s’agit pas d’une de ces pharaonnes antiques, mais d’une jeune fille qui danse, danse devant Lamme qui est persuadé de reconnaître sa femme. Voilà toute l’aventure.
Que... (continua)
Chanson française – L’Égyptienne – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 83
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXIX)
Dialogue Maïeutique
Une Égyptienne, maintenant, Marco Valdo M.I. mon ami, que ne vas-tu pas encore nous inventer ?. Que vient faire une Égyptienne dans les Pays et pourquoi danse-t-elle au coin d’un bois perdu ? Je suppose qu’il ne s’agit pas d’une réincarnation de Cléopâtre ou de la belle Néfertiti qui faisait tourner la tête à Martin dans la chanson Martin Néfertiti.
Détrompe-toi, Lucien l’âne, il ne s’agit pas d’une de ces pharaonnes antiques, mais d’une jeune fille qui danse, danse devant Lamme qui est persuadé de reconnaître sa femme. Voilà toute l’aventure.
Que... (continua)
« Ô désespoir, dit Lamme,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/8/2018 - 21:41
Quando Bepi l'è vegnesto
[?]
Gualtiero Bertelli - Quando emigranti (2003)
Tra la seconda metà dell'800 e l'inizio del '900 gran parte dell'emigrazione italiana, era rivolta al Sud America, dove si stavano colonizzando territori immensi. Molti lavoratori del nord Italia, in particolare dal Veneto e dal Friuli, si diressero verso le regione del sud del Brasile, dove dissodarono ampie aree forestale (il Mato) e fondarono colonie che ancor oggi portano nomi italiani. Oltre il cinquanta per cento della popolazione del sud del Brasile è di origine italiana e parla una lingua, il Talian, che è un miscuglio di dialetti veneti con qualche parola tratta da altri idiomi. Questa è la lingua dei discendenti dei nostri emigranti che ancora oggi conservano larga parte del patrimonio di canti popolari, alcuni dei quali da noi ormai dimenticati, che cantano in pubblico in molte occasioni. Ci sono poi dei "cantautori brasiliani... (continua)
Gualtiero Bertelli - Quando emigranti (2003)
Tra la seconda metà dell'800 e l'inizio del '900 gran parte dell'emigrazione italiana, era rivolta al Sud America, dove si stavano colonizzando territori immensi. Molti lavoratori del nord Italia, in particolare dal Veneto e dal Friuli, si diressero verso le regione del sud del Brasile, dove dissodarono ampie aree forestale (il Mato) e fondarono colonie che ancor oggi portano nomi italiani. Oltre il cinquanta per cento della popolazione del sud del Brasile è di origine italiana e parla una lingua, il Talian, che è un miscuglio di dialetti veneti con qualche parola tratta da altri idiomi. Questa è la lingua dei discendenti dei nostri emigranti che ancora oggi conservano larga parte del patrimonio di canti popolari, alcuni dei quali da noi ormai dimenticati, che cantano in pubblico in molte occasioni. Ci sono poi dei "cantautori brasiliani... (continua)
Quando Bepi l'è vegnesto de la Italia al Brasil
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/8/2018 - 13:44
Kreon
[1984]
Parole di Kora (Olga Jackowska)
Musica di Marek Jackowski
Album "Mental Cut"
Nel 1985 è stata anche pubblicata la versione inglese dell'album intitolata "Wet Cat"
Il testo dal sito ufficiale http://www.maanam.pl
Parole di Kora (Olga Jackowska)
Musica di Marek Jackowski
Album "Mental Cut"
Nel 1985 è stata anche pubblicata la versione inglese dell'album intitolata "Wet Cat"
Il testo dal sito ufficiale http://www.maanam.pl
Co to za dom, fundamenty w nim drżą
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 27/8/2018 - 12:11
A la guerra me vo ir
anonimo
Canzone popolare in giudeo-spagnolo
A folksong in Judaeo-Spanish
Non saprei datare la canzone. C'è il topos del soldato che va alla guerra e pensa alla sua amata.
Se ne trova una versione nell'album dei Voice of the Turtle & Judith Wachs con la partecipazione di Jay Rosenberg: Full Circle: Music of the Spanish Jews of Jerusalem (1997)
A folksong in Judaeo-Spanish
Non saprei datare la canzone. C'è il topos del soldato che va alla guerra e pensa alla sua amata.
Se ne trova una versione nell'album dei Voice of the Turtle & Judith Wachs con la partecipazione di Jay Rosenberg: Full Circle: Music of the Spanish Jews of Jerusalem (1997)
A la gerra me vo ir;
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/8/2018 - 17:48
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Кукушка
Kukushka
1990
Черный альбом / Chernyy al'bom / The Black Album
Canzone intimista contro la guerra in Afganistan durante l'occupazione russa e in Cecenia.
1990
Черный альбом / Chernyy al'bom / The Black Album
Canzone intimista contro la guerra in Afganistan durante l'occupazione russa e in Cecenia.
Песен еще ненаписанных, сколько?
(continua)
(continua)
inviata da Donatella Leoni 25/8/2018 - 00:41
Nuuj helde
[1987]
Album: Totzekotze
Una band musicale attiva fin dal 1979, i cui membri sono tutti originari di Susteren, nel Limburgo, dove si è formata a partire da un Carnevale, e che compone e canta le sue canzoni rigorosamente in dialetto limburghese. Ma attenzione: di tutto si tratta fuorché di una band di allegri compagnoni che cantano canzoni carnascialesche in occasione di colossali bevute. Gli argomenti usuali delle canzoni della Janse Bagge Bend, espressi in un linguaggio di stretto uso locale (e nemmeno generalizzato) sono: il razzismo dilagante, i problemi del lavoro e della disoccupazione, i meccanismi del mercato globale. La Janse Bagge Bend ha scritto canzoni sulla pedofilia e sugli abusi sessuali della chiesa cattolica, sull'eutanasia, sul diritto all'aborto, sulla libertà di espressione. Come dire: di argomenti del genere, che hanno valore universale, si può parlare, scrivere e cantare... (continua)
Album: Totzekotze
Una band musicale attiva fin dal 1979, i cui membri sono tutti originari di Susteren, nel Limburgo, dove si è formata a partire da un Carnevale, e che compone e canta le sue canzoni rigorosamente in dialetto limburghese. Ma attenzione: di tutto si tratta fuorché di una band di allegri compagnoni che cantano canzoni carnascialesche in occasione di colossali bevute. Gli argomenti usuali delle canzoni della Janse Bagge Bend, espressi in un linguaggio di stretto uso locale (e nemmeno generalizzato) sono: il razzismo dilagante, i problemi del lavoro e della disoccupazione, i meccanismi del mercato globale. La Janse Bagge Bend ha scritto canzoni sulla pedofilia e sugli abusi sessuali della chiesa cattolica, sull'eutanasia, sul diritto all'aborto, sulla libertà di espressione. Come dire: di argomenti del genere, che hanno valore universale, si può parlare, scrivere e cantare... (continua)
Wat deej Bonifacius destieds in Dokkum ?
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/8/2018 - 18:47
Tajga blues
(1969)
Testo di Zdeněk Rytíř
Musica di Bohuslav Ondráček
Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka
Una delle canzoni più politicamente esposte di Marta Kubišová. Non è difficile associare la taiga, ovvero la foresta boreale che ricopre gran parte del territorio russo/ex-sovietico, con i soggiorni forzati dei dissidenti sovietici dell’era totalitaria in Siberia e nei campi di lavoro e lager vari. Molti sono i riferimenti che fanno capire che non si tratta di una descrizione lirica del paesaggio forestale: parole come esilio, prigione, paura, guardia...
Spesso viene menzionata in relazione all’atto di protesta contro l’occupazione della Cecoslovacchia da parte di otto dissidenti sovietici in Piazza Rossa, avvenuto il 25 agosto 1968. Qualcuno di loro, infatti, venne condannato ad alcuni anni di campi di lavoro, altri a cure negli ospedali psichiatrici (si veda Петербургский романс).
In... (continua)
Testo di Zdeněk Rytíř
Musica di Bohuslav Ondráček
Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka
Una delle canzoni più politicamente esposte di Marta Kubišová. Non è difficile associare la taiga, ovvero la foresta boreale che ricopre gran parte del territorio russo/ex-sovietico, con i soggiorni forzati dei dissidenti sovietici dell’era totalitaria in Siberia e nei campi di lavoro e lager vari. Molti sono i riferimenti che fanno capire che non si tratta di una descrizione lirica del paesaggio forestale: parole come esilio, prigione, paura, guardia...
Spesso viene menzionata in relazione all’atto di protesta contro l’occupazione della Cecoslovacchia da parte di otto dissidenti sovietici in Piazza Rossa, avvenuto il 25 agosto 1968. Qualcuno di loro, infatti, venne condannato ad alcuni anni di campi di lavoro, altri a cure negli ospedali psichiatrici (si veda Петербургский романс).
In... (continua)
Spí tajga, něžná tajga, sníh bílý v závějích.
(continua)
(continua)
inviata da Stanislava 24/8/2018 - 15:58
Ring-o-ding
Testo di Zdeněk Rytíř
Musica di Bohuslav Ondráček
Album Songy a balady (1969)
registrata nel novembre 1968
Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka
Album Songy a balady (1969)
nahrána v listopadu 1968
In questi giorni che è appena trascorso il 50esimo anniversario dell’occupazione della Cecoslovacchia nel ‘68 dalle truppe del Patto di Varsavia mi sembra opportuno contribuire qualche altro brano musicale legato a tale periodo. Intanto volevo ringraziare Riccardo per aver ricostruito la pagina di Modlitba pro Martu, canzone simbolo del periodo. È davvero emozionante vedere quella canzone tradotta in tante lingue. Nel repertorio di Marta Kubišová però abbiamo anche altro, non a caso la cantante è stata fatta tacere per 20 anni. La canzone che propongo qui è una canzone magica. Mi ricordo che da bambina non la capivo e non la apprezzavo molto, mi sembrava una fiaba incomprensibile.... (continua)
Musica di Bohuslav Ondráček
Album Songy a balady (1969)
registrata nel novembre 1968
Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka
Album Songy a balady (1969)
nahrána v listopadu 1968
In questi giorni che è appena trascorso il 50esimo anniversario dell’occupazione della Cecoslovacchia nel ‘68 dalle truppe del Patto di Varsavia mi sembra opportuno contribuire qualche altro brano musicale legato a tale periodo. Intanto volevo ringraziare Riccardo per aver ricostruito la pagina di Modlitba pro Martu, canzone simbolo del periodo. È davvero emozionante vedere quella canzone tradotta in tante lingue. Nel repertorio di Marta Kubišová però abbiamo anche altro, non a caso la cantante è stata fatta tacere per 20 anni. La canzone che propongo qui è una canzone magica. Mi ricordo che da bambina non la capivo e non la apprezzavo molto, mi sembrava una fiaba incomprensibile.... (continua)
Za mořem nejhlubším, za horou vysokou,
(continua)
(continua)
inviata da Stanislava 24/8/2018 - 13:10
Percorsi:
Primavera di Praga 1968
Mai soli per il mondo
1992
Terra di nessuno
Terra di nessuno
Più forte ancora e allora a NCOT la parola
(continua)
(continua)
inviata da Giovanni M. 24/8/2018 - 00:15
Notre Peau
Notre Peau
Chanson française – Notre Peau – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 82
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVIII)
Dialogue Maïeutique
Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, le pèlerinage de Till continue et comme il est apparu jusqu’à présent, il menace de durer encore longtemps. Au moins tant que les Pays n’auront pas retrouvé leurs libertés et tant que durera La Guerre de Cent mille ans, car Till et Lamme sont comme toi des personnages immortels et d’une certaine manière, dans les limites de la durée de l’espèce ; bref, tant qu’il y aura des hommes. C’est précisément ce que raconte la chanson, perdue parmi les autres, elle dit le lent écoulement de l’histoire, de toutes les... (continua)
Chanson française – Notre Peau – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 82
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVIII)
Dialogue Maïeutique
Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, le pèlerinage de Till continue et comme il est apparu jusqu’à présent, il menace de durer encore longtemps. Au moins tant que les Pays n’auront pas retrouvé leurs libertés et tant que durera La Guerre de Cent mille ans, car Till et Lamme sont comme toi des personnages immortels et d’une certaine manière, dans les limites de la durée de l’espèce ; bref, tant qu’il y aura des hommes. C’est précisément ce que raconte la chanson, perdue parmi les autres, elle dit le lent écoulement de l’histoire, de toutes les... (continua)
Continue le pèlerinage de liberté,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/8/2018 - 21:40
They Can't Stop the Spring
(2007)
Scritta da John Waters e Tommy Moran
Ultima classificata all'Eurovision 2007
La canzone prende spunto dalla famosa frase di Neruda: «Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera»,
Scritta da John Waters e Tommy Moran
Ultima classificata all'Eurovision 2007
La canzone prende spunto dalla famosa frase di Neruda: «Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera»,
The curtain has been raised
(continua)
(continua)
22/8/2018 - 00:05
Percorsi:
Primavera di Praga 1968
Sous le Manteau de la Guerre
Sous le Manteau de la Guerre
Chanson française – Sous le Manteau de la Guerre – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 81
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVI – XXXVII)
Dialogue Maïeutique
Je me demande bien, Marco Valdo M.I. mon ami, commente Lucien l’âne, mon ami, ce qui peut se passer « sous le manteau de la guerre » ; enfin, plus exactement, je voudrais savoir ce que peut bien cacher cette expression sibylline.
Tu fais bien de poser la question, réponde Marco Valdo M.I., car ça me permet d’y répondre et de développer un peu le sens de la chanson qui porte un tel titre. Cette canzone, si on y regarde de tout près, ne parle à proprement parler pas du tout de la guerre au sens classique ;... (continua)
Chanson française – Sous le Manteau de la Guerre – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 81
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVI – XXXVII)
Dialogue Maïeutique
Je me demande bien, Marco Valdo M.I. mon ami, commente Lucien l’âne, mon ami, ce qui peut se passer « sous le manteau de la guerre » ; enfin, plus exactement, je voudrais savoir ce que peut bien cacher cette expression sibylline.
Tu fais bien de poser la question, réponde Marco Valdo M.I., car ça me permet d’y répondre et de développer un peu le sens de la chanson qui porte un tel titre. Cette canzone, si on y regarde de tout près, ne parle à proprement parler pas du tout de la guerre au sens classique ;... (continua)
Sous le manteau de la guerre,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/8/2018 - 18:41
Il ladro di erre
[1964]
Versi di Gianni Rodari, da "Il libro degli errori"
Musica di Stefano Panzarasa, cantautore ecopacifista, con il gruppo Insalata Sbagliata
Stefano Panzarasa è autore di un libro e di un CD dedicati a Rodari, "L'orecchio verde di Gianni Rodari" (2009)
Versi di Gianni Rodari, da "Il libro degli errori"
Musica di Stefano Panzarasa, cantautore ecopacifista, con il gruppo Insalata Sbagliata
Stefano Panzarasa è autore di un libro e di un CD dedicati a Rodari, "L'orecchio verde di Gianni Rodari" (2009)
C’è chi dà la colpa
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/8/2018 - 21:31
Fuhrer
[1942?]
Si trova in numerose raccolte degli anni '40/'45
Inclusa anche nella compilation intitolata “Kickin' Hitler's Butt: Vintage Anti-Fascist Songs 1940-1944”
Josh White performs solo the amazing ‘Fuehrer’. The song tells of a German soldier, on the Russian front, starving and freezing to death dreaming he could go back home to Berlin. A sad song and beautifully played but not devoid of humour too.
londoncelticpunks
Ipotetica lettera di un soldato tedesco al Fuhrer che sogna solo di tornarsene a casa... triste e ironica.
Si trova in numerose raccolte degli anni '40/'45
Inclusa anche nella compilation intitolata “Kickin' Hitler's Butt: Vintage Anti-Fascist Songs 1940-1944”
Josh White performs solo the amazing ‘Fuehrer’. The song tells of a German soldier, on the Russian front, starving and freezing to death dreaming he could go back home to Berlin. A sad song and beautifully played but not devoid of humour too.
londoncelticpunks
Ipotetica lettera di un soldato tedesco al Fuhrer che sogna solo di tornarsene a casa... triste e ironica.
Tell me my Fuhrer what can I do?
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 20/8/2018 - 16:45
O Morte
[2017]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (continua)
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (continua)
O vecchia Morte,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/8/2018 - 07:28
Francesco Pelosi: Il rito della città
[2017]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (continua)
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (continua)
Fai tacere questa voce con l'urlo della tua vita,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/8/2018 - 06:08
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Frequenze
[2009]
Scritta da Claudio Lolli
Come nota introduttiva al disco "Lovesongs"
Recitativo nei relativi spettacoli
Accompagnamento musicale di Nicola Alesini e Claudio Capodacqua
Questa non è stata una “canzone” in senso stretto, bensì la nota introduttiva a un disco di canzoni d'amore del 2009, Lovesongs, composto di otto canzoni pescate tra le tante scritte da Claudio Lolli (la più vecchia, Quello che mi resta, è del 1972; la più recente, Dita, è del 1997). Accompagnato da Nicola Alesini e dal maestro Claudio Capodacqua, suoi eterni compagni di viaggio, Claudio Lolli ne ha fatto un recitativo durante gli spettacoli basati sul disco, qualche anno fa. Così proprio oggi lo riproponiamo, disponendone volutamente il testo come se fosse in versi, proprio oggi che Claudio ha cominciato il suo viaggio nel Vastissimo Nulla, dove non lo toccano né l'Adesso, né il Qui. Ancora, si potrebbe dire,... (continua)
Scritta da Claudio Lolli
Come nota introduttiva al disco "Lovesongs"
Recitativo nei relativi spettacoli
Accompagnamento musicale di Nicola Alesini e Claudio Capodacqua
Questa non è stata una “canzone” in senso stretto, bensì la nota introduttiva a un disco di canzoni d'amore del 2009, Lovesongs, composto di otto canzoni pescate tra le tante scritte da Claudio Lolli (la più vecchia, Quello che mi resta, è del 1972; la più recente, Dita, è del 1997). Accompagnato da Nicola Alesini e dal maestro Claudio Capodacqua, suoi eterni compagni di viaggio, Claudio Lolli ne ha fatto un recitativo durante gli spettacoli basati sul disco, qualche anno fa. Così proprio oggi lo riproponiamo, disponendone volutamente il testo come se fosse in versi, proprio oggi che Claudio ha cominciato il suo viaggio nel Vastissimo Nulla, dove non lo toccano né l'Adesso, né il Qui. Ancora, si potrebbe dire,... (continua)
Provate ad immaginare un ragazzo
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/8/2018 - 12:15
Assez
Il serait temps que l'homme s'aime
(continua)
(continua)
inviata da JJ 17/8/2018 - 18:42
Percorsi:
Guerra alla Terra
Chain of Fools
(1967)
Parole e musica di Don Covay
Un tipico esempio di canzone che assume un significato diverso in una situazione di guerra.
Le parole del singolo, pubblicato proprio durante l'escalation della guerra in Vietnam, sono abbastanza semplici, tipici di una canzone di amore finito: la cantante, dopo cinque lunghi anni di fedeltà al suo uomo, capisce di essere solo "un anello della sua catena" e di essere stata usata e maltrattata.
La canzone era quindi una canzone di orgoglio femminile e di ribellione a un partner prepotente. Ma dopo il 1968 e con l'assassinio di Martin Luther King, i soldati afroamericani in Vietnam cominciarono a intenderla tutto in un altro senso. Le catene da spezzare erano quelle della catena di comando dell'esercito che vedeva invariabilmente i neri al livello più basso della gerarchia. Ma un giorno la catena si spezzerà!
fonte: Aretha Franklin, Dead At 76, Inadvertently Recorded One Of Vietnam’s Best Protest Songs
Parole e musica di Don Covay
Un tipico esempio di canzone che assume un significato diverso in una situazione di guerra.
Le parole del singolo, pubblicato proprio durante l'escalation della guerra in Vietnam, sono abbastanza semplici, tipici di una canzone di amore finito: la cantante, dopo cinque lunghi anni di fedeltà al suo uomo, capisce di essere solo "un anello della sua catena" e di essere stata usata e maltrattata.
La canzone era quindi una canzone di orgoglio femminile e di ribellione a un partner prepotente. Ma dopo il 1968 e con l'assassinio di Martin Luther King, i soldati afroamericani in Vietnam cominciarono a intenderla tutto in un altro senso. Le catene da spezzare erano quelle della catena di comando dell'esercito che vedeva invariabilmente i neri al livello più basso della gerarchia. Ma un giorno la catena si spezzerà!
fonte: Aretha Franklin, Dead At 76, Inadvertently Recorded One Of Vietnam’s Best Protest Songs
Chain, chain, chain
(continua)
(continua)
17/8/2018 - 18:14
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
La Stevenine pendue
La Stevenine pendue
Chanson française – La Stevenine pendue – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 80
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne, mon ami, connais-tu Chantecler le coq ancien qui sut venir à bout de la ruse de Renart le goupil ? Ici, il chante lui aussi « Trinquons aux Gueux ! » et nous renvoie ainsi tous à l’ancien Roman du Renart, qui n’est rien d’autre qu’une grande chanson, écrite vers le XIIᵉ siècle. Je vois à ton air éwaré que tu te demandes ce que vient faire ici ce propos à propos du Roman de Renart, alors qu’on est censé raconter une histoire qui se passe environ 400 ans plus tard. Je le vois et je m’empresse de te répondre en te... (continua)
Chanson française – La Stevenine pendue – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 80
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne, mon ami, connais-tu Chantecler le coq ancien qui sut venir à bout de la ruse de Renart le goupil ? Ici, il chante lui aussi « Trinquons aux Gueux ! » et nous renvoie ainsi tous à l’ancien Roman du Renart, qui n’est rien d’autre qu’une grande chanson, écrite vers le XIIᵉ siècle. Je vois à ton air éwaré que tu te demandes ce que vient faire ici ce propos à propos du Roman de Renart, alors qu’on est censé raconter une histoire qui se passe environ 400 ans plus tard. Je le vois et je m’empresse de te répondre en te... (continua)
Trinquons aux Gueux !, chante Chantecler.
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/8/2018 - 14:13
The Man From the Daily Mail
Secondo Irish folk songs l'autore della canzone, risalente agli anni successivi al 1920, è ignoto.
Si tratta di una satira antibritannica sulle condizioni dell'Irlanda dell'epoca; per adattarla al passare dei decenni sono stati compiuti aggiustamenti e variazioni e ne esiste una riscrittura pressoché completa diffusa in occasione di una vicenda di cui fu protagonista l'IRA, l'abigeato di un ccavallo da corsa di nome Shergar appartenente all'Aga Khan.
La versione qui riportata è quella cantata da The Irish Brigade nel corrispondente video.
Si tratta di una satira antibritannica sulle condizioni dell'Irlanda dell'epoca; per adattarla al passare dei decenni sono stati compiuti aggiustamenti e variazioni e ne esiste una riscrittura pressoché completa diffusa in occasione di una vicenda di cui fu protagonista l'IRA, l'abigeato di un ccavallo da corsa di nome Shergar appartenente all'Aga Khan.
La versione qui riportata è quella cantata da The Irish Brigade nel corrispondente video.
Now Ireland's a very funny place, sir
(continua)
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana 16/8/2018 - 17:41
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
Worn Out American Dream
2009
Buffalo Return to the Plains
Buffalo Return to the Plains
I see no refuge for the weary
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 16/8/2018 - 15:18
Ivano Fossati, Fabrizio De André, Francesco De Gregori: Questi posti davanti al mare
[1988]
Testo e musica di Ivano Fossati
Lyrics and music: Ivano Fossati
Paroles et musique: Ivano Fossati
Interpretazione / Performed by / Interprétée par: Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Ivano Fossati
Album: La pianta del tè (Ivano Fossati)
Come, credo, milioni di persone, ho ripensato a quante decine di volte sarò passato sul “Ponte Morandi” a Genova, per un motivo o per un altro, per andare o per tornare, da solo o con qualcuno, guidando un automezzo o facendo il passeggero, per oltrepassare la città o per scendervi giù. Di una volta in particolare mi ricordo, però; una delle prime, tanti anni fa, entrando in Genova. Per il traffico, o per non so che cosa, il ponte tremava in modo del tutto percettibile. Il “Ponte Morandi” è crollato, portandosi via la vita di 43 persone, su una via dedicata a Walter Fillak, che da Gappista e partigiano aveva scelto come nome di battaglia... (continua)
Testo e musica di Ivano Fossati
Lyrics and music: Ivano Fossati
Paroles et musique: Ivano Fossati
Interpretazione / Performed by / Interprétée par: Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Ivano Fossati
Album: La pianta del tè (Ivano Fossati)
Come, credo, milioni di persone, ho ripensato a quante decine di volte sarò passato sul “Ponte Morandi” a Genova, per un motivo o per un altro, per andare o per tornare, da solo o con qualcuno, guidando un automezzo o facendo il passeggero, per oltrepassare la città o per scendervi giù. Di una volta in particolare mi ricordo, però; una delle prime, tanti anni fa, entrando in Genova. Per il traffico, o per non so che cosa, il ponte tremava in modo del tutto percettibile. Il “Ponte Morandi” è crollato, portandosi via la vita di 43 persone, su una via dedicata a Walter Fillak, che da Gappista e partigiano aveva scelto come nome di battaglia... (continua)
Ivano Fossati:
(continua)
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 16/8/2018 - 09:47
Percorsi:
Ponti
Dora, Dora
[1944]
Parole e musica di Jean Maupoint (1907-1945), musicista, cantante e fantasista, re del music-hall a Clermont-Ferrand negli anni 30.
Testo trovato sul sito dell'AFMD, Association des Amis de la Fondation pour la Mémoire de la Déportation
Jean Maupoint era autore ed attore di cabaret. Appena prima dell’occupazione nazista il nostro aveva l’abitudine di entrare in scena con un ritratto di Hitler e, rivolgendosi al pubblico, prendeva per il culo il “grande dittatore” con frasi tipo: “Alors qu’est-ce qu’on fait ? On le pend ou bien on le cloue?”. Arrestato dalla milizia di Vichy nel 1943, Jean Maupoint venne internato nel campo di transito di Royallieu a Compiègne e poi inviato a Mauthausen e quindi a Mittelbau-Dora, un campo non distante da Buchenwald, dove i prigionieri dovevano costruire parti dei micidiali missili V2.
Anche nella durissima prigionia, Jean Maupoint non perse la... (continua)
Parole e musica di Jean Maupoint (1907-1945), musicista, cantante e fantasista, re del music-hall a Clermont-Ferrand negli anni 30.
Testo trovato sul sito dell'AFMD, Association des Amis de la Fondation pour la Mémoire de la Déportation
Jean Maupoint era autore ed attore di cabaret. Appena prima dell’occupazione nazista il nostro aveva l’abitudine di entrare in scena con un ritratto di Hitler e, rivolgendosi al pubblico, prendeva per il culo il “grande dittatore” con frasi tipo: “Alors qu’est-ce qu’on fait ? On le pend ou bien on le cloue?”. Arrestato dalla milizia di Vichy nel 1943, Jean Maupoint venne internato nel campo di transito di Royallieu a Compiègne e poi inviato a Mauthausen e quindi a Mittelbau-Dora, un campo non distante da Buchenwald, dove i prigionieri dovevano costruire parti dei micidiali missili V2.
Anche nella durissima prigionia, Jean Maupoint non perse la... (continua)
Dora, Dora,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/8/2018 - 21:15
Percorsi:
Campi di sterminio
Fabrizio De André: Dolcenera
[1996]
Parole e musica di Fabrizio De André e Ivano Fossati
Lyrics and music: Fabrizio De André and Ivano Fossati
Paroles et musique: Fabrizio De André et Ivano Fossati
Słowa i muzyka: Fabrizio De André i Ivano Fossati
Sanat ja musiikki: Fabrizio De André ja Ivano Fossati
Album: "Anime salve"
Nel giorno della catastrofe in Liguria.
On the day of Genoa disaster.
Le jour de la catastrophe en Ligurie.
W dniu katastrofy w Ligurii.
Ligurian katastrofin päivänä. - Krzysztof Wrona.
Genova, 14/8/2018, h 11.36
"...Acqua che spacca il monte, che affonda terra e ponte."
"...Water that smashes the mountain, that sinks land and bridge."
"...Eau qui déchire la montagne, qui fait sombrer la terre et les ponts."
"...Wasser, das gegen den Berg prallt, Land und Brücken flutet."
"...Água que destrói as montanhas, que afunda terra e ponte."
"...Woda co ziemię chłoszcze, tnie góry i mosty... (continua)
Parole e musica di Fabrizio De André e Ivano Fossati
Lyrics and music: Fabrizio De André and Ivano Fossati
Paroles et musique: Fabrizio De André et Ivano Fossati
Słowa i muzyka: Fabrizio De André i Ivano Fossati
Sanat ja musiikki: Fabrizio De André ja Ivano Fossati
Album: "Anime salve"
Nel giorno della catastrofe in Liguria.
On the day of Genoa disaster.
Le jour de la catastrophe en Ligurie.
W dniu katastrofy w Ligurii.
Ligurian katastrofin päivänä. - Krzysztof Wrona.
Genova, 14/8/2018, h 11.36
"...Acqua che spacca il monte, che affonda terra e ponte."
"...Water that smashes the mountain, that sinks land and bridge."
"...Eau qui déchire la montagne, qui fait sombrer la terre et les ponts."
"...Wasser, das gegen den Berg prallt, Land und Brücken flutet."
"...Água que destrói as montanhas, que afunda terra e ponte."
"...Woda co ziemię chłoszcze, tnie góry i mosty... (continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 14/8/2018 - 22:17
Love Me Two Times
(1967)
dall'album Strange Days
Parole e musica di Robby Krieger.
Sembra una semplice canzone di amore, ma è molto di più. Come ha spiegato la band, la canzone racconta dell'ultima notte che un soldato passa con la sua ragazza prima della sua partenza per il Vietnam.
Per questo il protagonista chiede alla ragazza di fare l'amore due volte. Amami due volte non per soddisfarmi, non perché ti sfido a farlo ma perché sto andando a morire! Ascoltate la voce di Jim Morrison alla fine del pezzo, dopo l'assolo di clavicembalo: esprime il desiderio ma anche il la rabbia e il dolore della partenza.
Vedi Auralcrave (anche in italiano)
dall'album Strange Days
Parole e musica di Robby Krieger.
"Robby's great blues / rock classic about lust and lost, or multiple orgasms, I'm not sure which."
(Ray Manzarek)
(Ray Manzarek)
Sembra una semplice canzone di amore, ma è molto di più. Come ha spiegato la band, la canzone racconta dell'ultima notte che un soldato passa con la sua ragazza prima della sua partenza per il Vietnam.
Per questo il protagonista chiede alla ragazza di fare l'amore due volte. Amami due volte non per soddisfarmi, non perché ti sfido a farlo ma perché sto andando a morire! Ascoltate la voce di Jim Morrison alla fine del pezzo, dopo l'assolo di clavicembalo: esprime il desiderio ma anche il la rabbia e il dolore della partenza.
Vedi Auralcrave (anche in italiano)
Love me two times, baby
(continua)
(continua)
14/8/2018 - 13:14
La ballata del bracciante
Ritorno a casa questa sera
(continua)
(continua)
inviata da adriana 14/8/2018 - 08:10
We Could Be Free
2017
Featuring Ty Dolla $ign
Album The Autobiography
Featuring Ty Dolla $ign
Album The Autobiography
Love, love, haha, yeah
(continua)
(continua)
12/8/2018 - 13:11
Sogneremo pecore elettriche?
2017
Mani come rami, ai piedi radici
Il brano è ispirato a una pellicola realmente fantascientifica di Ridley Scott, Blade Runner, figlia di un romanzo distopico di Philip K. Dick: Il cacciatore di androidi. Ci rassegneremo a contemplare un mondo robotico, un uomo-macchina privo di sensibilità e che avrà come estensione del proprio corpo i sistemi di finta partecipazione che lo imprigionano da ormai un decennio?
Dudu chiarisce le intenzioni dell’invettiva folk:
Abbiamo voluto gridare questa domanda, che resta senza risposta. È difficile capire dove stiamo andando. Il confine tra restare umani e fare il passo più lungo della gamba è davvero sottile. Oggi rischiamo di estraniarci e lo vediamo nel modo di fare comunicazione, di fare politica. Il web, cinque-sei righe per dire qualcosa, quando ieri per comunicare c’era dietro un lavoro, una ricerca, finalizzata a esprimere la propria operazione.... (continua)
Mani come rami, ai piedi radici
Il brano è ispirato a una pellicola realmente fantascientifica di Ridley Scott, Blade Runner, figlia di un romanzo distopico di Philip K. Dick: Il cacciatore di androidi. Ci rassegneremo a contemplare un mondo robotico, un uomo-macchina privo di sensibilità e che avrà come estensione del proprio corpo i sistemi di finta partecipazione che lo imprigionano da ormai un decennio?
Dudu chiarisce le intenzioni dell’invettiva folk:
Abbiamo voluto gridare questa domanda, che resta senza risposta. È difficile capire dove stiamo andando. Il confine tra restare umani e fare il passo più lungo della gamba è davvero sottile. Oggi rischiamo di estraniarci e lo vediamo nel modo di fare comunicazione, di fare politica. Il web, cinque-sei righe per dire qualcosa, quando ieri per comunicare c’era dietro un lavoro, una ricerca, finalizzata a esprimere la propria operazione.... (continua)
Distanza, misura e distanza, tra un atomo e la speranza
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 12/8/2018 - 07:48
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