La recensione di antiwarsongs.org mandata in onda da RSI-Rete Due (Radiotelevisione Svizzera Italiana) il 3.5.2024.
Ascolta
Riccardo Venturi 16/10/2024 - 06:43
S.D.I.
There are 2 versions of this song, English version and Japanese version.
Hear the thunder crashing through the night
(continua)
(continua)
1/4/2018 - 17:52
Si chiamava Gesù
[1967]
Parole di Fabrizio De André
Musica di Fabrizio De André e Gian Piero Reverberi
Dall'album di esordio "Volume 1"
Il testo da wikitesti corretto leggermente.
#BeyondtheLyrics: "Si chiamava Gesù" di Fabrizio De André
di Eleonora Vergine, da Artspecialday di Valentina Ferraro, sabato 15 aprile 2017
La figura di Gesù Cristo e ciò che rappresenta per la religione cattolica sono stati per De André il filo rosso che ha percorso tutta la sua produzione: non si può negare che laddove l’artista abbia espresso una spregiudicata critica sociale e anticlericale, dall’altra parte abbia comunque intriso i suoi versi di un sottile velo di devozione e riverenza verso quelle figure che, a sua detta, si sono rivelate in primis dei rivoluzionari. Già nel suo primo album, Volume I, la quarta canzone si configura come una dedica esplicita al figlio di Dio: parliamo di Si chiamava Gesù, una delle... (continua)
Parole di Fabrizio De André
Musica di Fabrizio De André e Gian Piero Reverberi
Dall'album di esordio "Volume 1"
Il testo da wikitesti corretto leggermente.
#BeyondtheLyrics: "Si chiamava Gesù" di Fabrizio De André
di Eleonora Vergine, da Artspecialday di Valentina Ferraro, sabato 15 aprile 2017
La figura di Gesù Cristo e ciò che rappresenta per la religione cattolica sono stati per De André il filo rosso che ha percorso tutta la sua produzione: non si può negare che laddove l’artista abbia espresso una spregiudicata critica sociale e anticlericale, dall’altra parte abbia comunque intriso i suoi versi di un sottile velo di devozione e riverenza verso quelle figure che, a sua detta, si sono rivelate in primis dei rivoluzionari. Già nel suo primo album, Volume I, la quarta canzone si configura come una dedica esplicita al figlio di Dio: parliamo di Si chiamava Gesù, una delle... (continua)
Venuto da molto lontano
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 1/4/2018 - 15:51
Lepre (Cattura della)
[1992]
Nell'album "Üstmamò" pubblicato nel 1993
Nell'album "Üstmamò" pubblicato nel 1993
Fidati di me
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/3/2018 - 20:43
Make Love Not War
(2016)
Words and Music Manfred G. Ottinger
Words and Music Manfred G. Ottinger
Soldier lay your rifle down.
(continua)
(continua)
31/3/2018 - 18:46
The Cenotaph
(1973)
Words and Music by Jake Thackray
This version comes from the BBC programme The Camera and the Song. The names at the end are all on the cenotaph featured in the programme.
Words and Music by Jake Thackray
This version comes from the BBC programme The Camera and the Song. The names at the end are all on the cenotaph featured in the programme.
Eileen Barrowclough
(continua)
(continua)
31/3/2018 - 16:34
The Remembrance
(1980)
dall'album dal vivo "ake Thackray And Songs" registrato durante una trasmissione andata in onda sulla BBC nel 1981
dall'album dal vivo "ake Thackray And Songs" registrato durante una trasmissione andata in onda sulla BBC nel 1981
Remember the bands and the grand parades,
(continua)
(continua)
31/3/2018 - 16:30
Who Do I Have to Hate to Be Your Friend?
(Bret Martin)
Testo da Mudcat
Una canzone seria interpretata dal comico Tommy Smothers del duo The Smothers Brothers
Testo da Mudcat
Una canzone seria interpretata dal comico Tommy Smothers del duo The Smothers Brothers
Who do I have to hate to be your friend?
(continua)
(continua)
31/3/2018 - 15:19
Nuie e ll'acqua
[2007]
Album : Festa Farina e Forca
Album : Festa Farina e Forca
Nuie e ll'acqua simm una cosa
(continua)
(continua)
inviata da adriana 31/3/2018 - 11:06
Loser
(1982)
da Break Out, l'album di esordio di questa band heavy metal tedesca
da Break Out, l'album di esordio di questa band heavy metal tedesca
Look down for a moment - I'm lying on the ground
(continua)
(continua)
31/3/2018 - 00:18
Show Them to Me
(2007)
Abbiamo trovato questa canzone grazie a un commento su internet che la qualificava come "best anti war song ever". Forse esagerando un po'... ma si tratta comunque di una divertente canzone country cantata dal comico e cantante americano Rodney Carrington che, come il buon vecchio Guccini, si ritrova a filosofare pure sui perché per convincere le ragazze a girare con le tette al vento.
Perché questo mondo sta diventando matto, con troppo odio e troppi morti ammazzati, ma nessuno pensa a combattere quando vede una ragazza in topless.
La cosa più bella è che durante il concerto c'è anche chi accetta il suggerimento!
Abbiamo trovato questa canzone grazie a un commento su internet che la qualificava come "best anti war song ever". Forse esagerando un po'... ma si tratta comunque di una divertente canzone country cantata dal comico e cantante americano Rodney Carrington che, come il buon vecchio Guccini, si ritrova a filosofare pure sui perché per convincere le ragazze a girare con le tette al vento.
Perché questo mondo sta diventando matto, con troppo odio e troppi morti ammazzati, ma nessuno pensa a combattere quando vede una ragazza in topless.
La cosa più bella è che durante il concerto c'è anche chi accetta il suggerimento!
Well it seems to me that this whole world's gone crazy
(continua)
(continua)
31/3/2018 - 00:08
Vietnamistan
dall'album Revolver Soul del 2010
Da questa band inglese di rock/dance/elettronica una canzone contro la guerra che nel ritornello è un aggiornamento della famosissima I-Feel-Like-I'm-Fixin'-To-Die Rag di Country Joe and The Fish, come è chiaro dal titolo che fa riferimento all'Afghanistan come nuovo Vietnam per le potenze occidentali.
Da questa band inglese di rock/dance/elettronica una canzone contro la guerra che nel ritornello è un aggiornamento della famosissima I-Feel-Like-I'm-Fixin'-To-Die Rag di Country Joe and The Fish, come è chiaro dal titolo che fa riferimento all'Afghanistan come nuovo Vietnam per le potenze occidentali.
V - I - E - T - N - A - M - I -S - T - A - N
(continua)
(continua)
30/3/2018 - 23:43
The War Racket
(2017)
dall'album "Medicine Songs"
Poesia del 2008 messa in musica nel 2017
Buffy Sainte Marie è una veterana della canzone folk, ha la stessa età di Joan Baez e di Bob Dylan e ha cominciato a suonare negli anni '60 scrivendo dei classici contro la guerra come Universal Soldier.
Negli ultimi anni, invece di adagiarsi a riproporre il suo vecchio repertorio ha scritto nuove canzoni, adattando gli arrangiamenti a sonorità moderne, elettroniche e hip-hop ma continuando a scrivere testi impegnati e lucidissimi. Recentissima è questa invettiva "The War Racket" contro tutti i potenti che si arricchiscono con le guerre con una forza che ricorda Masters of War.
Il testo riportato ha alcune piccole differenze con la versione cantata.
dall'album "Medicine Songs"
Poesia del 2008 messa in musica nel 2017
Buffy Sainte Marie è una veterana della canzone folk, ha la stessa età di Joan Baez e di Bob Dylan e ha cominciato a suonare negli anni '60 scrivendo dei classici contro la guerra come Universal Soldier.
Negli ultimi anni, invece di adagiarsi a riproporre il suo vecchio repertorio ha scritto nuove canzoni, adattando gli arrangiamenti a sonorità moderne, elettroniche e hip-hop ma continuando a scrivere testi impegnati e lucidissimi. Recentissima è questa invettiva "The War Racket" contro tutti i potenti che si arricchiscono con le guerre con una forza che ricorda Masters of War.
Il testo riportato ha alcune piccole differenze con la versione cantata.
Ooo you're slick – you investors in hate
(continua)
(continua)
30/3/2018 - 23:29
The Crowning
(2018)
Official "The Crowning" music video from HEADSIC's latest Ep "The Crowning".
An anti war song from the Gothenburg trash band HEADSIC. Why do we choose a certain kind of leader, and what consequences does it causes?
Official "The Crowning" music video from HEADSIC's latest Ep "The Crowning".
An anti war song from the Gothenburg trash band HEADSIC. Why do we choose a certain kind of leader, and what consequences does it causes?
The ground is scorched and blackened
(continua)
(continua)
30/3/2018 - 23:16
Out of Time
(2018)
Welcome to the third installment of Guerrilla Gigs. In this episode, I travelled to Shannon Airport in Co. Clare to protest against The US military’s ongoing use of the airport as a military base in their illegal wars around the globe. Since 2002, almost 3 million American troops have passed through this airport on their way to carry out unspeakable atrocities worldwide, killing and displacing millions of innocent women, children and men in the process.
This not only makes Ireland fully complicit in these war crimes but also makes us far from a neutral country in the eyes of the people whose lives are being ripped apart by these conflicts, and whose families these planes are on their way to murder daily. It’s absolutely shameful and our involvement needs to stop now.
I also made this episode in protest of the Irish governments recent decision to sign Ireland up to the new EU army,... (continua)
Welcome to the third installment of Guerrilla Gigs. In this episode, I travelled to Shannon Airport in Co. Clare to protest against The US military’s ongoing use of the airport as a military base in their illegal wars around the globe. Since 2002, almost 3 million American troops have passed through this airport on their way to carry out unspeakable atrocities worldwide, killing and displacing millions of innocent women, children and men in the process.
This not only makes Ireland fully complicit in these war crimes but also makes us far from a neutral country in the eyes of the people whose lives are being ripped apart by these conflicts, and whose families these planes are on their way to murder daily. It’s absolutely shameful and our involvement needs to stop now.
I also made this episode in protest of the Irish governments recent decision to sign Ireland up to the new EU army,... (continua)
Seems crazy, no it doesn’t seem real
(continua)
(continua)
30/3/2018 - 23:02
Struggling Man
[1973]
Parole e musica di Jimmy Cliff
La canzone che intitola il suo album del 1973
Parole e musica di Jimmy Cliff
La canzone che intitola il suo album del 1973
Every man has a right to live
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/3/2018 - 22:32
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Better Days Are Coming
[1973]
Parole e musica di Jimmy Cliff
Nel suo album "Struggling Man"
Parole e musica di Jimmy Cliff
Nel suo album "Struggling Man"
Better days are coming by and by
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/3/2018 - 22:22
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
The Androids
1980
Kilroy was here
Kilroy was here
Has it ever crossed your mind to ask yourself why Mrs T talks funny,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 30/3/2018 - 22:05
Percorsi:
Miss Maggie Thatcher
The Grocer
1998
Antiquites
On the tune "The Garden Where the Praties Grow"
Peggy Seeger's Notes: Ewan had an odd attitude towards grocers. It might have been due to his own poverty- stricken childhood when his family was continually in debt to the local grocer; or perhaps it was the rumour that the present royal family can be traced back to a grocer who made his fortune by victualling Napoleon armies...no matter. Margaret Thatcher's father was a grocer and Ewan wasn't about to let her forget it.
Testo trovato su mudcat.org
Antiquites
On the tune "The Garden Where the Praties Grow"
Peggy Seeger's Notes: Ewan had an odd attitude towards grocers. It might have been due to his own poverty- stricken childhood when his family was continually in debt to the local grocer; or perhaps it was the rumour that the present royal family can be traced back to a grocer who made his fortune by victualling Napoleon armies...no matter. Margaret Thatcher's father was a grocer and Ewan wasn't about to let her forget it.
Testo trovato su mudcat.org
Come all you argumentative sods who like to chew the rag,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 30/3/2018 - 21:57
Percorsi:
Miss Maggie Thatcher
Vulcan and Lucifer
2006
The songs of Steel
Vulcan and Lucifer' pits Thatcher and McGregor (the man held responsible for breaking both the Steel Workers & the Miners' strikes) against the Devil himself. A mournful lament, the iconic sound of a brass band resonates with the testimonies of the workers as they describe their experiences 1981 strike and the following decline of the industry that they had previously seen as a 'job for life'.
The songs of Steel
Vulcan and Lucifer' pits Thatcher and McGregor (the man held responsible for breaking both the Steel Workers & the Miners' strikes) against the Devil himself. A mournful lament, the iconic sound of a brass band resonates with the testimonies of the workers as they describe their experiences 1981 strike and the following decline of the industry that they had previously seen as a 'job for life'.
Vulcan sez to Lucifer, "Tha's fallen into t'neet
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 30/3/2018 - 21:46
Percorsi:
Miss Maggie Thatcher
More Tea, Margaret?
2000
Margaret Thatcher: My Part In Her Downfall
Margaret Thatcher: My Part In Her Downfall
More tea, Margaret?
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 30/3/2018 - 21:28
Percorsi:
Miss Maggie Thatcher
Βαθειές οι ρίζες
Vatheiés oi rízes
[1975]
Testo e musica: Thanasis Gaïfyllias
Στίχοι και μουσική: Θανάσης Γκαïφύλλιας
Lyrics and music: Thanasis Gaïfyllias
Album / 'Αλμπουμ: Η ατέλειωτη εκδρομή του Γκαïφύλια
[1975]
Testo e musica: Thanasis Gaïfyllias
Στίχοι και μουσική: Θανάσης Γκαïφύλλιας
Lyrics and music: Thanasis Gaïfyllias
Album / 'Αλμπουμ: Η ατέλειωτη εκδρομή του Γκαïφύλια
Σ’ αυτόν τον ήλιο πίστεψα
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 30/3/2018 - 20:48
Percorsi:
Esili e esiliati
Red and Green
2000
Margaret Thatcher: My Part In Her Downfall
La canzone si trova anche in un album live con Leon Rosselson "No God, No Masters", oltre che nella raccolta, sempre dal titolo "Margaret Thatcher: My Part In Her Downfall" del 2009
Margaret Thatcher: My Part In Her Downfall
La canzone si trova anche in un album live con Leon Rosselson "No God, No Masters", oltre che nella raccolta, sempre dal titolo "Margaret Thatcher: My Part In Her Downfall" del 2009
I dreamed the old dream just last night,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 30/3/2018 - 20:06
Just Wondering
(2014)
Featuring FLOetic Lara
Standing at the door of the one-hundred year anniversary of WWI, and with the current turmoil in Iraq magnifying to such an intense degree, it might well be an appropriate time to raise these questions surrounding war and collectively take a second look at the grim reality of war.
Alle soglie del centenario della prima guerra mondiale, e con il conflitto in Iraq che si sta facendo sempre più intenso, è forse il momento opportuno per sollevare queste domande sulla guerra e insieme dare un'ulteriore occhiata alla triste realtà della guerra.
Nel video della canzone compare Joe Glenton, un soldato inglese che si è rifiutato di ripartire per il secondo turno di servizio in Afghanistan ed è stato condannato a nove mesi di prigione per AWOL (Absent Without Leave), rischiando anche l'accusa di diserzione che può comportare una pena fino ai dieci anni di reclusione.
Nella... (continua)
Featuring FLOetic Lara
Standing at the door of the one-hundred year anniversary of WWI, and with the current turmoil in Iraq magnifying to such an intense degree, it might well be an appropriate time to raise these questions surrounding war and collectively take a second look at the grim reality of war.
Alle soglie del centenario della prima guerra mondiale, e con il conflitto in Iraq che si sta facendo sempre più intenso, è forse il momento opportuno per sollevare queste domande sulla guerra e insieme dare un'ulteriore occhiata alla triste realtà della guerra.
Nel video della canzone compare Joe Glenton, un soldato inglese che si è rifiutato di ripartire per il secondo turno di servizio in Afghanistan ed è stato condannato a nove mesi di prigione per AWOL (Absent Without Leave), rischiando anche l'accusa di diserzione che può comportare una pena fino ai dieci anni di reclusione.
Nella... (continua)
What would you do if it was your family?
(continua)
(continua)
30/3/2018 - 19:10
Λίγο πριν τον τρίτο παγκόσμιο
Lígo prin ton tríto pangósmio
[1975]
Testo e musica: Thanasis Gaïfyllias
Στίχοι και μουσική: Θανάσης Γκαïφύλλιας
Lyrics and music: Thanasis Gaïfyllias
Album / 'Αλμπουμ: Η ατέλειωτη εκδρομή του Γκαïφύλια ("L'interminabile escursione di Gaïfyllias")
Curioso che, in questi giorni in cui è rispuntata fuori Van Loon, ci ritroviamo un altro bel paio di scarponi che, per altro, sembrano proprio quelli pure del “Cuore della Rivolta” di Fosdinovo -che poi sono le ”scarpe rotte” di Ivan Della Mea (che a suo tempo ebbi a tradurre in greco: tout se tient, il circolo che si chiude ecc.). Accompagnati da un piffero di canna, gli scarponi del giovane Gaïfyllias servivano per la sua “interminabile escursione” (ma εκδρομή significa anche “excursus”) del 1975, l'anno Uno della μεταπολιτεύση, la Grecia uscita dalla dittatura con le sue mille incertezze, pure ortografiche. Mentre si stava mandando al... (continua)
[1975]
Testo e musica: Thanasis Gaïfyllias
Στίχοι και μουσική: Θανάσης Γκαïφύλλιας
Lyrics and music: Thanasis Gaïfyllias
Album / 'Αλμπουμ: Η ατέλειωτη εκδρομή του Γκαïφύλια ("L'interminabile escursione di Gaïfyllias")
Curioso che, in questi giorni in cui è rispuntata fuori Van Loon, ci ritroviamo un altro bel paio di scarponi che, per altro, sembrano proprio quelli pure del “Cuore della Rivolta” di Fosdinovo -che poi sono le ”scarpe rotte” di Ivan Della Mea (che a suo tempo ebbi a tradurre in greco: tout se tient, il circolo che si chiude ecc.). Accompagnati da un piffero di canna, gli scarponi del giovane Gaïfyllias servivano per la sua “interminabile escursione” (ma εκδρομή significa anche “excursus”) del 1975, l'anno Uno della μεταπολιτεύση, la Grecia uscita dalla dittatura con le sue mille incertezze, pure ortografiche. Mentre si stava mandando al... (continua)
Κλέφτες αν είστε και λωποδύτες,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 30/3/2018 - 18:45
Southwest Pacific Blues
Early one Tuesday mornin', when the mailman knocked upon my door
(continua)
(continua)
30/3/2018 - 16:12
Oh! Bravo
La Rafle du Vel d'Hiv, une chanson inédite émouvante de Gilbert Bécaud interprétée par Annie Cordy qui commémore la rafle du Vélodrome d'Hiver (16 juillet 1942) qui a été est la plus grande arrestation massive de Juifs réalisée en France pendant la Seconde Guerre mondiale, essentiellement de Juifs étrangers ou apatrides réfugiés en France. En France, le régime de Vichy mobilise la police française pour participer à l'opération : à Paris, 7 000 policiers et gendarmes raflent les Juifs. Moins de cent personnes, dont aucun enfant, ont survécu à la déportation. Quand on lit la haine qui infeste Internet et qui émane de gens qui réfutent la véracité de la Shoah, on espère que cette chanson leur fasse l'effet d'un coup de pied au cul de leurs pensées rétrogrades et moyenâgeuses. Annie Cordy nous prouve là qu'elle est l'une des plus grandes interprètes de la chanson française.
Canzone inedita... (continua)
Canzone inedita... (continua)
La guerre, un petit matin, on cogne à la vitre
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 30/3/2018 - 15:01
Percorsi:
Campi di sterminio
Ο θείος μας ο Πόλεμος
O théios mas o Pólemos
[1985]
Testo e musica: Thanasis Gaïfyllias
Στίχοι και μουσική: Θανάσης Γκαïφύλλιας
Lyrics and music: Thanasis Gaïfyllias
Album / 'Αλμπουμ: Φύλλο πορείας ("Lasciapassare")
Le capacità quasi “profetiche” del buon Thanasis Gaïfyllias sono notevoli. Qui scrive e canta nel 1985, in un album chiamato significativamente “Lasciapassare” (ma anche: "Foglio di via"). 1985, cosa viene a mente almeno a chi non appartiene, ahilui e ahinoi, ai “Millennials” e dintornials? I “venti di guerra” reaganiani, il Mediterraneo, Gheddafi, l'attacco alla Libia del 1986...eh, era quarant'anni che mancava, lo “zio Guerrino” (come l'ho chiamato nella traduzione per ovviare un po' a un problema di concordanza di genere) dall'Europa, sua terra paterna. Arriva, lo zio Guerrino, portando il suo regalino: un bel “conflitto delimitato” e parecchio affascinante, tutto bello infiocchettato di mezzelune... (continua)
[1985]
Testo e musica: Thanasis Gaïfyllias
Στίχοι και μουσική: Θανάσης Γκαïφύλλιας
Lyrics and music: Thanasis Gaïfyllias
Album / 'Αλμπουμ: Φύλλο πορείας ("Lasciapassare")
Le capacità quasi “profetiche” del buon Thanasis Gaïfyllias sono notevoli. Qui scrive e canta nel 1985, in un album chiamato significativamente “Lasciapassare” (ma anche: "Foglio di via"). 1985, cosa viene a mente almeno a chi non appartiene, ahilui e ahinoi, ai “Millennials” e dintornials? I “venti di guerra” reaganiani, il Mediterraneo, Gheddafi, l'attacco alla Libia del 1986...eh, era quarant'anni che mancava, lo “zio Guerrino” (come l'ho chiamato nella traduzione per ovviare un po' a un problema di concordanza di genere) dall'Europa, sua terra paterna. Arriva, lo zio Guerrino, portando il suo regalino: un bel “conflitto delimitato” e parecchio affascinante, tutto bello infiocchettato di mezzelune... (continua)
Ο θείος μας ο πόλεμος ο συφοριασμένος
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 30/3/2018 - 11:56
Bonny Woodhall
Una canzone tradizionale scozzese arrangiata da Andy Irvine e Paul Brady nel loro disco del 1976
Testo trovato su MySongBook.de
Minatore e soldato, sempre in pericolo, sempre in guerra...
Testo trovato su MySongBook.de
Minatore e soldato, sempre in pericolo, sempre in guerra...
Down by yon green bushes near Calder's clear stream
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/3/2018 - 11:55
Kiri’s Piano
[1993]
Parole e musica di James Keelaghan
Nel suo album intitolato “My Skies”
Testo trovato su MySongBook.de
Una canzone sui cittadini americani di origine giapponese che durante la Seconda guerra mondiale furono trattati come potenziali traditori, privati di ogni diritto e di ogni bene e raccolti in campi di detenzione.
“Kiri is the grandmother of the husband of a friend of my sister's. She still plays the piano beautifully, and she's almost a hundred years old. Before the war she used to have a white upright. During the Second World War many Canadians of Japanese descent living on the west coast were interned in labour camps in places like my home, South Alberta. Most of them were fishermen, and very good fishermen. They were dispossessed of everything they owned, and made to do things like weed sweet beet. Many of them never went back to the west coast.”
Parole e musica di James Keelaghan
Nel suo album intitolato “My Skies”
Testo trovato su MySongBook.de
Una canzone sui cittadini americani di origine giapponese che durante la Seconda guerra mondiale furono trattati come potenziali traditori, privati di ogni diritto e di ogni bene e raccolti in campi di detenzione.
“Kiri is the grandmother of the husband of a friend of my sister's. She still plays the piano beautifully, and she's almost a hundred years old. Before the war she used to have a white upright. During the Second World War many Canadians of Japanese descent living on the west coast were interned in labour camps in places like my home, South Alberta. Most of them were fishermen, and very good fishermen. They were dispossessed of everything they owned, and made to do things like weed sweet beet. Many of them never went back to the west coast.”
Of all of Kiri Ito's joys, the thing she loved the best
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/3/2018 - 10:57
Αντιστέκομαι
Andistékomai
[1999]
Testo: Nikos Salavatis
Musica: Thanasis Gaïfyllias
Interpretata assieme a Miltiadis (Miltos) Paschalidis
Album: Stavento
Στίχοι: Νίκος Σαλαβάτης
Μουσική: Θανάσης Γκαïφύλλιας
Ερμηνεία: Θανάσης Γκαïφύλλιας και Μιλτιάδης (Μίλτος) Πασχαλίδης
'Αλμπουμ: Stavento
Lyrics: Nikos Salavatis
Music: Thanasis Gaïfyllias
Performed by Thanasis Gaïfyllias and Miltiadis (Miltos) Paschalidis
Album: Stavento
Il disco “collettivo” di Thanasis Gaïfyllias del 1999, Stavento, ha un titolo curioso per più di un motivo. Σταβέντο è una parola greca marinaresca, che deriva dal veneto (sotovento) come tante altre e appartiene al patrimonio lessicale “franco-levantino” (si può dire e scrivere anche σοτοβέντο). Però tutto quanto si scrive nell'alfabeto greco: il titolo dell'album, vattelappesca perché, è invece in alfabeto latino. Sic statuit autor, e noi altro non si può fare che prendere... (continua)
[1999]
Testo: Nikos Salavatis
Musica: Thanasis Gaïfyllias
Interpretata assieme a Miltiadis (Miltos) Paschalidis
Album: Stavento
Στίχοι: Νίκος Σαλαβάτης
Μουσική: Θανάσης Γκαïφύλλιας
Ερμηνεία: Θανάσης Γκαïφύλλιας και Μιλτιάδης (Μίλτος) Πασχαλίδης
'Αλμπουμ: Stavento
Lyrics: Nikos Salavatis
Music: Thanasis Gaïfyllias
Performed by Thanasis Gaïfyllias and Miltiadis (Miltos) Paschalidis
Album: Stavento
Il disco “collettivo” di Thanasis Gaïfyllias del 1999, Stavento, ha un titolo curioso per più di un motivo. Σταβέντο è una parola greca marinaresca, che deriva dal veneto (sotovento) come tante altre e appartiene al patrimonio lessicale “franco-levantino” (si può dire e scrivere anche σοτοβέντο). Però tutto quanto si scrive nell'alfabeto greco: il titolo dell'album, vattelappesca perché, è invece in alfabeto latino. Sic statuit autor, e noi altro non si può fare che prendere... (continua)
Σ’ ένα κόσμο με σειρήνες,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 30/3/2018 - 08:54
They Come Like Armies
[2017]
Una - credo – recentissima ballata del buon vecchio radicale ebreo Leon Rosselson
Ho trovato il testo sul suo sito ufficiale
Un brano contro il “fracking”, la fratturazione idraulica, pratica geotecnica di perforazione del sottosuolo finalizzata a rendere disponibili giacimenti di gas ed idrocarburi intrappolati nelle viscere della terra. Il fracking esige quantità enormi d’acqua e inoltre inquina le falde acquifere ed è anche ritenuto aver effetti sull’aumento del rischio sismico.
Una - credo – recentissima ballata del buon vecchio radicale ebreo Leon Rosselson
Ho trovato il testo sul suo sito ufficiale
Un brano contro il “fracking”, la fratturazione idraulica, pratica geotecnica di perforazione del sottosuolo finalizzata a rendere disponibili giacimenti di gas ed idrocarburi intrappolati nelle viscere della terra. Il fracking esige quantità enormi d’acqua e inoltre inquina le falde acquifere ed è anche ritenuto aver effetti sull’aumento del rischio sismico.
They come like armies, they assault the land
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2018 - 14:27
Percorsi:
Guerra alla Terra
Song of the Leaders
[tra 60 e 70]
Una canzone scritta da Brian Pearson, che credo fosse uno dei membri de The Critics Group
Nell’abum di Roy Bailey intititolato “Hard Times”
Un brano dedicato a John Ball e Wat Tyler ed alla rivolta contadina da essi guidata nella Canterbury del 1381. John Wraw, Geoffrey Lister, William Grindecobbe e Jack Straw furono altri protagonisti di quella rivolta, tutti catturati e malamente giustiziati dopo l’uccisione a tradimento di Wat Tyler.
John of Gaunt, duca di Lancaster, era il governatore del Kent, esattore delle tasse per il re Riccardo II, e fu in responsabile della rivolta per aver imposto al popolo imposte inique, balzelli vergognosi e per la violenza dei suoi esattori. I ribelli gli distrussero la casa ma non lo poterono uccidere, come fecero con molti altri, perché l’affamatore era in quel momento assente. Il Lord Mayor che uccise Wat Tyler a tradimento mentre si apprestava a parlamentare con il re si chiamava Sir William Walworth, all’epoca “sindaco” di Londra.
Una canzone scritta da Brian Pearson, che credo fosse uno dei membri de The Critics Group
Nell’abum di Roy Bailey intititolato “Hard Times”
Un brano dedicato a John Ball e Wat Tyler ed alla rivolta contadina da essi guidata nella Canterbury del 1381. John Wraw, Geoffrey Lister, William Grindecobbe e Jack Straw furono altri protagonisti di quella rivolta, tutti catturati e malamente giustiziati dopo l’uccisione a tradimento di Wat Tyler.
John of Gaunt, duca di Lancaster, era il governatore del Kent, esattore delle tasse per il re Riccardo II, e fu in responsabile della rivolta per aver imposto al popolo imposte inique, balzelli vergognosi e per la violenza dei suoi esattori. I ribelli gli distrussero la casa ma non lo poterono uccidere, come fecero con molti altri, perché l’affamatore era in quel momento assente. Il Lord Mayor che uccise Wat Tyler a tradimento mentre si apprestava a parlamentare con il re si chiamava Sir William Walworth, all’epoca “sindaco” di Londra.
The men of Kent have met today to put oppression down
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2018 - 13:28
Ο ύμνος του Μάαστριχτ
O ymnos tou Maastricht
[1992]
Parole e musica: Thanasis Gaïfyllias
Στίχοι και μουσική: Θανάσης Γκαïφύλλιας
Lyrics and music: Thanasis Gaifyllias
Canzone nel 1992. Dicono che, in Grecia, allora, tutti erano allegri, contenti, “europei”, democratici, socialisti, papandrei, spendevano e spandevano soldi inesistenti ipotecando tutto il paese e indebitandosi, indebitandosi, indebitandosi...dicevano anche che il “futuro” sarebbe stato della Grecia, mettendosi a tavola coi lupi che, intanto, firmavano il “trattato di Maastricht”, ve lo ricordate? 1992, già. Mentre in Italia correva l' “annus horribilis”, che sarebbe stato seguito da anni horribiliores, in Grecia si pensava al futuro radioso, già alle Olimpiadi del centenario (che sarebbero state scippate da Atlanta e dalla Coca Cola), e si diceva che bisognava essere molto furbi e nascondere bene le stronzate che venivano fatte, con un sorriso... (continua)
[1992]
Parole e musica: Thanasis Gaïfyllias
Στίχοι και μουσική: Θανάσης Γκαïφύλλιας
Lyrics and music: Thanasis Gaifyllias
Canzone nel 1992. Dicono che, in Grecia, allora, tutti erano allegri, contenti, “europei”, democratici, socialisti, papandrei, spendevano e spandevano soldi inesistenti ipotecando tutto il paese e indebitandosi, indebitandosi, indebitandosi...dicevano anche che il “futuro” sarebbe stato della Grecia, mettendosi a tavola coi lupi che, intanto, firmavano il “trattato di Maastricht”, ve lo ricordate? 1992, già. Mentre in Italia correva l' “annus horribilis”, che sarebbe stato seguito da anni horribiliores, in Grecia si pensava al futuro radioso, già alle Olimpiadi del centenario (che sarebbero state scippate da Atlanta e dalla Coca Cola), e si diceva che bisognava essere molto furbi e nascondere bene le stronzate che venivano fatte, con un sorriso... (continua)
Άγγλοι, Γάλλοι, Πορτογάλοι
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 29/3/2018 - 11:01
The Victors
[1965]
Parole di Colin Wilkie
Su di una melodia tradizionale di origine incerta
Nel disco “We Travel The Road”, con Shirley Hart
Poi nel disco collettivo “Songs For Peace” del 1983.
Testo trovato su MySongBook.de
Parole di Colin Wilkie
Su di una melodia tradizionale di origine incerta
Nel disco “We Travel The Road”, con Shirley Hart
Poi nel disco collettivo “Songs For Peace” del 1983.
Testo trovato su MySongBook.de
When I was young the war was raging,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2018 - 08:34
The Long Road to Perfection
[1982]
Parole e musica di Colum Sands
Nel disco intitolato “Unapproved Road”
Testo trovato su MySongBook.de
Poi nel disco collettivo “Songs For Peace” pubblicato l’anno seguente.
Parole e musica di Colum Sands
Nel disco intitolato “Unapproved Road”
Testo trovato su MySongBook.de
Poi nel disco collettivo “Songs For Peace” pubblicato l’anno seguente.
On the long road to perfection
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2018 - 08:18
UomoNero
(2017)
dal nuovo album "Recidiva" di Mara Redeghieri, la ex cantante degli Üstmamò
In Recidiva+ interpretata con Luca Carboni
In UomoNero il tema dell'immigrazione è sviluppato in una cantilena elettronica con il ritmo delle antiche filastrocche giocando con gli innumerevoli connotati negativi della parola "nero" e sui contrasti tra il punto di vista di chi sbarca sulle nostre coste e quello degli autoctoni, brava gente onesta che "non ha bisogno di niente".
foto: Yakouba, Mali, di Luisa Menazzi Moretti
dal nuovo album "Recidiva" di Mara Redeghieri, la ex cantante degli Üstmamò
In Recidiva+ interpretata con Luca Carboni
In UomoNero il tema dell'immigrazione è sviluppato in una cantilena elettronica con il ritmo delle antiche filastrocche giocando con gli innumerevoli connotati negativi della parola "nero" e sui contrasti tra il punto di vista di chi sbarca sulle nostre coste e quello degli autoctoni, brava gente onesta che "non ha bisogno di niente".
foto: Yakouba, Mali, di Luisa Menazzi Moretti
Ecco che arriva l’uomo nero
(continua)
(continua)
27/3/2018 - 22:41
Red Flag Day
Testo di Bono
Musica degli U2
dall'album "Songs of Experience" (2017)
Dedicata ai rifugiati siriani che fuggono attraverso il Mediterraneo dalla guerra che flagella il loro paese. La "bandiera rossa" del titolo si riferisce al segnale di pericolo issato sulle spiagge in caso di condizioni proibitive del mare. Mettersi in mare in un giorno in di allarme rosso significa mettere a rischio la propria vita.
Musica degli U2
dall'album "Songs of Experience" (2017)
Dedicata ai rifugiati siriani che fuggono attraverso il Mediterraneo dalla guerra che flagella il loro paese. La "bandiera rossa" del titolo si riferisce al segnale di pericolo issato sulle spiagge in caso di condizioni proibitive del mare. Mettersi in mare in un giorno in di allarme rosso significa mettere a rischio la propria vita.
I am made of all that I’m afraid of
(continua)
(continua)
27/3/2018 - 21:45
Summer of Love
Testo di Bono
Musica degli U2
dall'album "Songs of Experience" (2017)
Cori di Lady Gaga e Ryan Tedder degli OneRepublic
La West Coast a cui si riferisce la canzone degli U2 non è la California della Summer of Love del 1967, ma la costa occidentale del Mediterraneo, vista come la salvezza per chi fugge dalla Siria, teatro di una guerra terribile.
I heard "Summer of Love," which was clearly about refugees.
There was a lot that went into that, but one of the jumping-off points was a CNN story about the gardener of Aleppo. It's about this guy who ran a garden in Aleppo that he kept going through the entire war. It was a political statement to the entire world that he kept this garden going. He was this deeply philosophical character and to him it was an act of defiance to grow flowers in the middle of Aleppo. He actually wound up getting killed in an air raid, so it was a very sad ending,... (continua)
Musica degli U2
dall'album "Songs of Experience" (2017)
Cori di Lady Gaga e Ryan Tedder degli OneRepublic
La West Coast a cui si riferisce la canzone degli U2 non è la California della Summer of Love del 1967, ma la costa occidentale del Mediterraneo, vista come la salvezza per chi fugge dalla Siria, teatro di una guerra terribile.
I heard "Summer of Love," which was clearly about refugees.
There was a lot that went into that, but one of the jumping-off points was a CNN story about the gardener of Aleppo. It's about this guy who ran a garden in Aleppo that he kept going through the entire war. It was a political statement to the entire world that he kept this garden going. He was this deeply philosophical character and to him it was an act of defiance to grow flowers in the middle of Aleppo. He actually wound up getting killed in an air raid, so it was a very sad ending,... (continua)
The winter
(continua)
(continua)
27/3/2018 - 21:21
يا ليل ما ما أطولك
Ya lel ma ma atwalak
Cantata in duetto con la norvegese Kari Bremnes
dall'album Lullabies From The Axis Of Evil (2004)
Cantata in duetto con la norvegese Kari Bremnes
dall'album Lullabies From The Axis Of Evil (2004)
يا ليل ما ما أطولك
(continua)
(continua)
26/3/2018 - 22:31
Seeds in the Wind
2011
Seeds in the Wind
Feat. Patti Smith e Lenny Kaye
Testo di Luca Lanzi e Regina Milito
“Seeds in the Wind” è lo straordinario documento dell’incontro artistico ed umano tra la Casa del Vento e Patti Smith, accompagnata dal suo ormai storico chitarrista Lenny Kaye, nato proprio grazie ad Emergency in occasione del concerto dell’11 settembre 2009 al Mandela Forum di Firenze. La canzone è dedicata ad Emergency, ed i ricavati sono stati devoluti proprio ad Emergency
Seeds in the Wind
Feat. Patti Smith e Lenny Kaye
Testo di Luca Lanzi e Regina Milito
“Seeds in the Wind” è lo straordinario documento dell’incontro artistico ed umano tra la Casa del Vento e Patti Smith, accompagnata dal suo ormai storico chitarrista Lenny Kaye, nato proprio grazie ad Emergency in occasione del concerto dell’11 settembre 2009 al Mandela Forum di Firenze. La canzone è dedicata ad Emergency, ed i ricavati sono stati devoluti proprio ad Emergency
Walked these barren lands
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 26/3/2018 - 21:37
L’omicidio di Abd El Salam
2018
Hombre Lobo session
“L’omicidio di Abd El Salam”, parla infatti di un lavoratore ucciso l’anno scorso in modo tremendo sul posto di lavoro, dai crumiri e dai padroni, di come il capitale chieda sempre le sue vittime sacrificali.
Si veda Abd el-Salam di Alessio Lega
Hombre Lobo session
“L’omicidio di Abd El Salam”, parla infatti di un lavoratore ucciso l’anno scorso in modo tremendo sul posto di lavoro, dai crumiri e dai padroni, di come il capitale chieda sempre le sue vittime sacrificali.
Si veda Abd el-Salam di Alessio Lega
Chi l'ha ucciso? Tu l'hai ucciso
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 26/3/2018 - 18:23
The Wind That Shakes the Barley
La canzone è un perfetto connubio tra canto d'amore e canto di protesta (rebel song) tratto dalla poesia omonima pubblicata in "Ballads, Romances and Song" da Robert Dwyer Joyce nel 1861 e abbinata alla melodia "The old love and the new love". Nel 1872 Robert Dwyer è emigrato a Boston, dove ristampa le sue poesie irlandesi con alcuni nuovi testi in "Ballads of Irish Chivalry".
"L'orzo che si muove nel vento" è diventato il simbolo dei ribelli irlandesi del 1798, pare che sulle fosse comuni dove venivano seppelliti i "croppy boys", crescesse l'orzo, germogliato dalle razioni di cibo che si portavano in tasca; così lo spirito del nazionalismo irlandese non poteva essere distrutto e tornava a rinasce. Non sta a indicare quindi solo una stagione, l'estate, è anche l'immagine che rievoca nel protagonista il dolore: il momento della scelta tra l'amore per la famiglia e la patria, la morte dell'amata... (continua)
"L'orzo che si muove nel vento" è diventato il simbolo dei ribelli irlandesi del 1798, pare che sulle fosse comuni dove venivano seppelliti i "croppy boys", crescesse l'orzo, germogliato dalle razioni di cibo che si portavano in tasca; così lo spirito del nazionalismo irlandese non poteva essere distrutto e tornava a rinasce. Non sta a indicare quindi solo una stagione, l'estate, è anche l'immagine che rievoca nel protagonista il dolore: il momento della scelta tra l'amore per la famiglia e la patria, la morte dell'amata... (continua)
I sat within the valley green,
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 26/3/2018 - 16:16
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
Little Beggarman
anonimo
TITOLI VARI:
Little Beggerman
The Beggarman
Rigadoon
John Dhu
Una canzone irlandese sulla scelta di vita del mendicante che si presenta sotto diversi titoli pur mantendendo la stessa struttura testuale (è la versione irlandese della ballata già esaminata in To The Begging I will Go And a-Begging I Will Go (or the Begging Song))
Un mendicante girovago ritiene che il suo mestiere sia il migliore del mondo, perché così è libero (da ogni convenzione sociale, obblighi e consuetudini); quando ha fame chiede da mangiare, quando è stanco si siede a riposare e quando ha sonno dorme dove capita, magari in un fienile se piove. Incontrata una ragazza che gli fa notare il suo misero abbigliamento, le risponde che preferisce il suo genere di vita e che tutto il resto è superfluo.
tra gli interpreti: The Clancy Brothers &Tommy Makem, The High Kings, Great Big Sea, Gaelic Storm
Terre celtiche
Little Beggerman
The Beggarman
Rigadoon
John Dhu
Una canzone irlandese sulla scelta di vita del mendicante che si presenta sotto diversi titoli pur mantendendo la stessa struttura testuale (è la versione irlandese della ballata già esaminata in To The Begging I will Go And a-Begging I Will Go (or the Begging Song))
Un mendicante girovago ritiene che il suo mestiere sia il migliore del mondo, perché così è libero (da ogni convenzione sociale, obblighi e consuetudini); quando ha fame chiede da mangiare, quando è stanco si siede a riposare e quando ha sonno dorme dove capita, magari in un fienile se piove. Incontrata una ragazza che gli fa notare il suo misero abbigliamento, le risponde che preferisce il suo genere di vita e che tutto il resto è superfluo.
tra gli interpreti: The Clancy Brothers &Tommy Makem, The High Kings, Great Big Sea, Gaelic Storm
Terre celtiche
I am a little beggarman,
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 26/3/2018 - 15:50
War Without Bangs
[1982]
Parole e musica di Geoff Pearson
Nell’album di Roy Bailey intitolato “Hard Times”
Poi anche nel disco collettivo “Songs For Peace” dell’anno seguente.
Parole e musica di Geoff Pearson
Nell’album di Roy Bailey intitolato “Hard Times”
Poi anche nel disco collettivo “Songs For Peace” dell’anno seguente.
There's a chemistry lesson of life
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/3/2018 - 15:36
Dundee lassie
Canzone scritta da Mary Brooksbank nel suo libro “Sidlaw Breezes” (1966), la raccolta di poesie e canzoni sulla dura vita delle lavoratrici nei filatoi di Dundee, Scozia.
Nei filatoi di Dundee degli anni 40 – ai tempi della gioventù di Mary, si lavorava per 10 ore di fila.
“The life of the women workers of Dundee right up to the thirties was … a living hell of hard work and poverty. It was a common sight to see women, after a long ten-hour-day in the mill, running to the stream wash-houses with the family washing. They worked up to the last few days before having their bairns. Often they would call in at the calenders from their work and carry home bundles of sacks to sew. These were paid for at the rate of 5 pence for 25, 6 pence for a coarser type of sack. Infant and maternal mortality in Dundee was the highest in the country.” (testimonianza di Mary Brooksbank).
Terre celtiche
Nei filatoi di Dundee degli anni 40 – ai tempi della gioventù di Mary, si lavorava per 10 ore di fila.
“The life of the women workers of Dundee right up to the thirties was … a living hell of hard work and poverty. It was a common sight to see women, after a long ten-hour-day in the mill, running to the stream wash-houses with the family washing. They worked up to the last few days before having their bairns. Often they would call in at the calenders from their work and carry home bundles of sacks to sew. These were paid for at the rate of 5 pence for 25, 6 pence for a coarser type of sack. Infant and maternal mortality in Dundee was the highest in the country.” (testimonianza di Mary Brooksbank).
Terre celtiche
Ah’m a Dundee lassie
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 26/3/2018 - 15:17
Boys of Mullaghbawn
anonimo
Un lament dell'Ulster (South Armagh) la parte Nord D'Irlanda, che parla di un gruppo di ragazzi di Mullaghbawn condannati ai lavori forzati nelle colonie inglesi d'oltre oceano. La tradizione locale li vuole imprigionati per aver preso parte alla "Rising of 1798", mentre i detrattori dicono si sia trattato del rapimento di una ereditiera. E' considerata oltre che una "transporting song" anche come una "rebel song".
Terre celtiche
Terre celtiche
On a Monday morning early my wandering steps they'd lead me
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 26/3/2018 - 10:59
Bound for Botany Bay
anonimo
Ballata popolare sul trasporto dei detenuti “Bound for Botany Bay”, conosciuta semplicemente come “Botany Bay” è entrata nella tradizione popolare australiana pur essendo stata scritta nel 1885 a Londra come parte di una commedia musicale dal titolo ‘Little Jack Shepherd’, rappresentata l’anno successivo anche a Melbourne. In realtà i trasporti dei detenuti nelle colonie penali del Nuovo Galles del Sud erano stati interrotti nel 1820 e quelli per la Tasmania nel 1856, ma la ballata riprende la letteratura inglese dei broadsides precedenti in cui la vaga destinazione era conosciuta come Botany Bay.
Più in generale si rileva una inversione di tendenza culturale a partire dal 1840 che riflette una visione più aderente al nuovo clima dell’illuminismo: le punizioni sommarie e brutali vengono considerate incivili e inumane, mentre prima per reati di entità minore, come piccoli furti, spergiuro,... (continua)
Più in generale si rileva una inversione di tendenza culturale a partire dal 1840 che riflette una visione più aderente al nuovo clima dell’illuminismo: le punizioni sommarie e brutali vengono considerate incivili e inumane, mentre prima per reati di entità minore, come piccoli furti, spergiuro,... (continua)
Farewell to old England for ever,
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 26/3/2018 - 10:46
The Shore of Botany Bay
anonimo
La produzione di ballate ottocentesche che hanno come tema la deportazione in Australia è ricorrente per tutto il secolo.
Botany Bay, Moreton Bay, Van Diemen’s Land, Port Phillis, Port Arthur, Macquarie Harbour, e Norfolk Island sono tristi nomi che ricorrono nelle ballate sulle deportazioni in cui si mescolarono realtà a fantasia tese a formare l’opinione e le aspettative dell’uomo comune su quelle terre.
E' il canto di un irlandese emigrato in Australia come cercatore d'oro. Della canzone esistono molte varianti testuali ma tutte ci dicono che Paddy è un muratore irlandese stanco del suo lavoro ai Docks, che trova un passaggio su di una nave diretta verso l'Australia per andare a cercare l'oro.
Questa versione testuale è stata raccolta dal poeta e cantore australiano Harold Percival Croydon "Duke" Tritton (1886-1965) che ha sentito la ballata cantata per le strade di Sydney all'inizio del 900, il IV verso è aggiunto di suo pugno
tratto da Terre celtiche
Botany Bay, Moreton Bay, Van Diemen’s Land, Port Phillis, Port Arthur, Macquarie Harbour, e Norfolk Island sono tristi nomi che ricorrono nelle ballate sulle deportazioni in cui si mescolarono realtà a fantasia tese a formare l’opinione e le aspettative dell’uomo comune su quelle terre.
E' il canto di un irlandese emigrato in Australia come cercatore d'oro. Della canzone esistono molte varianti testuali ma tutte ci dicono che Paddy è un muratore irlandese stanco del suo lavoro ai Docks, che trova un passaggio su di una nave diretta verso l'Australia per andare a cercare l'oro.
Questa versione testuale è stata raccolta dal poeta e cantore australiano Harold Percival Croydon "Duke" Tritton (1886-1965) che ha sentito la ballata cantata per le strade di Sydney all'inizio del 900, il IV verso è aggiunto di suo pugno
tratto da Terre celtiche
I'm on my way down to the quay where the good ship Nell doth lay
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 26/3/2018 - 10:22
Scots callan’ o’ bonnie Dundee
TESTO “Scots callan’ o’ bonnie Dundee”
MELODIA “Adew Dundee” (in Skene MS 1620 circa)
La ballata “Scots callan’ o’ bonnie Dundee” è passata per la penna di Robert Burns, ma gli studiosi non sono concordi nell’attribuzione dei versi. Probabilmente deriva da “Jockey’s Escape from Bonnie Dundee” ed è stata pubblicata nello “Scots Musical Museum”, N° 99, Vol 1, 1787.
“Callant” è una vecchia parola scozzese per ragazzo, la versione popolare della ballata raccontava delle prodezze amorose di un ragazzo – soldatino pronto a darsela a gambe piuttosto che sposare la ragazza ingravidata.
La ragazza però è innamorata del suo bel soldatino e cantando la nanna al loro bambino ne attende il ritorno. E tuttavia è anche un anti-war song con l’andamento di un lamento.
Terre celtiche
MELODIA “Adew Dundee” (in Skene MS 1620 circa)
La ballata “Scots callan’ o’ bonnie Dundee” è passata per la penna di Robert Burns, ma gli studiosi non sono concordi nell’attribuzione dei versi. Probabilmente deriva da “Jockey’s Escape from Bonnie Dundee” ed è stata pubblicata nello “Scots Musical Museum”, N° 99, Vol 1, 1787.
“Callant” è una vecchia parola scozzese per ragazzo, la versione popolare della ballata raccontava delle prodezze amorose di un ragazzo – soldatino pronto a darsela a gambe piuttosto che sposare la ragazza ingravidata.
La ragazza però è innamorata del suo bel soldatino e cantando la nanna al loro bambino ne attende il ritorno. E tuttavia è anche un anti-war song con l’andamento di un lamento.
Terre celtiche
O, whaur gat ye that hauver-meal bannock (1)?
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 26/3/2018 - 10:05
Una giornata particolare
In "Una giornata particolare", brano interpretato in coppia da Federico Marchioro e Luca Bassanese, il cantato scarno, asciutto, rigoroso, povero di virtuosismi, ma estremamente diretto di Marchioro, unito alla forza, alla presenza scenica e alla teatralità innata di Bassanese, conferiscono al pezzo il carattere di una “narrazione civile”, del racconto di una sconfitta collettiva. di un profondo senso d'appartenenza, di un sogno comune spezzato.
In un’Italia, dalla coscienza civile “lobotomizzata” dai grandi mezzi di comunicazione, divenuti strumento di controllo e di elaborazione di una verità ad uso e consumo di un’onnipotente oligarchia, di un “Grande Fratello”, di orwelliana memoria, è giunto il momento di celebrare in questa “giornata particolare”, data che entrerà nei libri di storia, a memoria per le generazioni a venire, la “morte della sinistra” e la vittoria di un “Nuovo Ordine”... (continua)
In un’Italia, dalla coscienza civile “lobotomizzata” dai grandi mezzi di comunicazione, divenuti strumento di controllo e di elaborazione di una verità ad uso e consumo di un’onnipotente oligarchia, di un “Grande Fratello”, di orwelliana memoria, è giunto il momento di celebrare in questa “giornata particolare”, data che entrerà nei libri di storia, a memoria per le generazioni a venire, la “morte della sinistra” e la vittoria di un “Nuovo Ordine”... (continua)
L’Italia ha deciso
(continua)
(continua)
inviata da Federico Marchioro 26/3/2018 - 00:23
Espressionismo
“Espressionismo”, rabbioso ed eversivo pamphlet parigino di fine ‘800 nei suoi versi iniziali così evocativi “E’ tempo di stringersi attorno ad un fuoco, di promettersi sangue, sudore, lacrime.”, è un appello alla mobilitazione rivolto a tutti i “partigiani del mondo” per rimanere sé stessi in un istinto di sopravvivenza, contro qualsiasi forma di controllo, di manipolazione delle coscienze, di annullamento delle identità, esercitati da una sorta di “dittatura del pensiero unico”.
La storia è, è stata e per sempre sarà violenza, scontro ed eterna lotta tra opposte fazioni, restarne fuori, non prenderne parte, significa “soccombere”, travolti dalla battaglia che in questo nuovo millennio ha assunto i contorni e i lineamenti di una “guerra mondiale”, ad alto tasso ideologico, tra ribelli sognatori e “poteri forti”, minoranze di privilegiati e potentati economici.
Al ritmo di un trascinante... (continua)
La storia è, è stata e per sempre sarà violenza, scontro ed eterna lotta tra opposte fazioni, restarne fuori, non prenderne parte, significa “soccombere”, travolti dalla battaglia che in questo nuovo millennio ha assunto i contorni e i lineamenti di una “guerra mondiale”, ad alto tasso ideologico, tra ribelli sognatori e “poteri forti”, minoranze di privilegiati e potentati economici.
Al ritmo di un trascinante... (continua)
E’ tempo di stringersi attorno a un fuoco
(continua)
(continua)
inviata da Federico Marchioro 25/3/2018 - 23:51
The Battle of Otterburn
anonimo
Child ballad # 161
Una battaglia nel Border in un oscuro medioevo teatro di continue scorrerie tra Scozia e Inghilterra (siamo nel 1388) in cui Sir James Douglas, secondo conte di Douglas condusse diversi clan scozzesi alla vittoria contro le truppe inglesi comandate da Henry ""Hotspur" Percy figlio del conte di Northumberland.
Il resoconto della battaglia narrato come ballata, si ritrova su manoscritto solo a partire dal 1550, riportato poi più volte nei broadsides e stampato nelle maggiori raccolte settecentesche, fino a essere ripreso da sir Walter Scott nel suo Minstrelsy of the Scottish Border (1833).
Il conte Douglas era un personaggio influente nel Border, sposato niente meno che con la Principessa Isabella Bruce una delle figlie di Re Roberto II di Scozia.
Una teoria ipotizza che nella ballata si narri di una ripresa delle ostilità contro l'Inghilterra con due eserciti scozzesi... (continua)
Una battaglia nel Border in un oscuro medioevo teatro di continue scorrerie tra Scozia e Inghilterra (siamo nel 1388) in cui Sir James Douglas, secondo conte di Douglas condusse diversi clan scozzesi alla vittoria contro le truppe inglesi comandate da Henry ""Hotspur" Percy figlio del conte di Northumberland.
Il resoconto della battaglia narrato come ballata, si ritrova su manoscritto solo a partire dal 1550, riportato poi più volte nei broadsides e stampato nelle maggiori raccolte settecentesche, fino a essere ripreso da sir Walter Scott nel suo Minstrelsy of the Scottish Border (1833).
Il conte Douglas era un personaggio influente nel Border, sposato niente meno che con la Principessa Isabella Bruce una delle figlie di Re Roberto II di Scozia.
Una teoria ipotizza che nella ballata si narri di una ripresa delle ostilità contro l'Inghilterra con due eserciti scozzesi... (continua)
It fell aboot the Lammas-tide
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 25/3/2018 - 22:36
Bard of Armagh
anonimo
"The Bard of Armagh" è il titolo di una canzone tradizionale irlandese (Irlanda del Nord) di cui non si conosce ancora l'origine. Di padri ne ha ben quattro: due irlandesi e due scozzesi.
Incominciamo con Patrick Donnelly (1649–1716), la storia, diffusa nella contea di Armagh, più sicuramente a livello aneddotico, è curiosa: nel 1697 l'appena nominato vescovo di Dromore viene subito deposto con il promulgamento del "Bishops Banishment Act"; si dice così che Patrick nei panni di arpista itinerante con il nome di Phelim Brady girasse per la contea di Armagh continuando a offrire i suoi servizi di sacerdote cattolico.
Alcuni citano come autore l'irlandese Thomas Campbell (1733-1795) più per omonimia con il poeta scozzese che per altro, essendo questi un predicatore protestante filo-inglese; lo scozzese Thomas Campbell (1777–1844) invece era un poeta e drammaturgo che scrisse alcune canzoni... (continua)
Incominciamo con Patrick Donnelly (1649–1716), la storia, diffusa nella contea di Armagh, più sicuramente a livello aneddotico, è curiosa: nel 1697 l'appena nominato vescovo di Dromore viene subito deposto con il promulgamento del "Bishops Banishment Act"; si dice così che Patrick nei panni di arpista itinerante con il nome di Phelim Brady girasse per la contea di Armagh continuando a offrire i suoi servizi di sacerdote cattolico.
Alcuni citano come autore l'irlandese Thomas Campbell (1733-1795) più per omonimia con il poeta scozzese che per altro, essendo questi un predicatore protestante filo-inglese; lo scozzese Thomas Campbell (1777–1844) invece era un poeta e drammaturgo che scrisse alcune canzoni... (continua)
Oh list to the lay of a poor Irish harper
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 25/3/2018 - 22:16
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
Georges Brassens: Le Testament
Le Testament
Chanson française – Le Testament – Georges Brassens – 1956
Dialogue maïeutique
Lucien l’âne mon ami, il arrive un moment dans la vie où certains ont l’idée de se faire un testament ou de se le faire faire par un notaire.
Certes, comme je nous connais, cela ne nous arrivera pas, Marco Valdo M.I. mon ami, ni à moi, ni à toi. Ce n’est pas qu’on ait peur de le faire, mais à la vérité, que pourrait-on bien y indiquer ? Rien, rien qui ne soit dit ici dans nos dialogues et dans nos chansons. Ce sont les seuls choses que nous léguerons à la postérité. Sans doute, du point de vue commun, cela ne vaudra pas assez pour y prélever une taxe, ni même pour en faire commerce. Et c’est bien ainsi. Mais dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, aurais-tu l’intention de mourir bientôt que tu évoques cette idée de testament ?
Pas vraiment, Lucien l’âne mon ami, pas vraiment, mourir bientôt, non,... (continua)
Chanson française – Le Testament – Georges Brassens – 1956
Dialogue maïeutique
Lucien l’âne mon ami, il arrive un moment dans la vie où certains ont l’idée de se faire un testament ou de se le faire faire par un notaire.
Certes, comme je nous connais, cela ne nous arrivera pas, Marco Valdo M.I. mon ami, ni à moi, ni à toi. Ce n’est pas qu’on ait peur de le faire, mais à la vérité, que pourrait-on bien y indiquer ? Rien, rien qui ne soit dit ici dans nos dialogues et dans nos chansons. Ce sont les seuls choses que nous léguerons à la postérité. Sans doute, du point de vue commun, cela ne vaudra pas assez pour y prélever une taxe, ni même pour en faire commerce. Et c’est bien ainsi. Mais dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, aurais-tu l’intention de mourir bientôt que tu évoques cette idée de testament ?
Pas vraiment, Lucien l’âne mon ami, pas vraiment, mourir bientôt, non,... (continua)
Je serai triste comme un saule,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/3/2018 - 21:29
Percorsi:
Gatti & gattacci
Alan Stivell: Kan an alarc'h
Alan Stivell
Il testo e la melodia di "Kan An Alarc'h" sono stati raccolti da Hersart de la Villemarqué e pubblicati nel 1839 nella sua collezione "Barzaz Breiz": "Il cigno" è una canzone tradizionale bretone in cui si racconta del ritorno dall'esilio in Inghilterra del duca Jean de Montfort (1339-1399) per riconquistare il trono di Bretagna.
Figlio di Giovanna la Pazza e di Giovanni IV il Conquistatore, nacque durante la guerra di secessione bretone e visse alla corte del re d'Inghilterra Edoardo III per tutta la sua fanciullezza. Ritornò in Bretagna nel 1364 per riprendersi il trono, ma la sua alleanza con gli Inglesi non era ben vista dai nobili bretoni e invece di combattere contro il re francese Carlo V andò nuovamente in esilio in Inghilterra (1373).
Pochi anni dopo quando la Francia sottomise la Bretagna, furono gli stessi nobili bretoni a chiedere il ritorno del Duca. Tutta la... (continua)
Il testo e la melodia di "Kan An Alarc'h" sono stati raccolti da Hersart de la Villemarqué e pubblicati nel 1839 nella sua collezione "Barzaz Breiz": "Il cigno" è una canzone tradizionale bretone in cui si racconta del ritorno dall'esilio in Inghilterra del duca Jean de Montfort (1339-1399) per riconquistare il trono di Bretagna.
Figlio di Giovanna la Pazza e di Giovanni IV il Conquistatore, nacque durante la guerra di secessione bretone e visse alla corte del re d'Inghilterra Edoardo III per tutta la sua fanciullezza. Ritornò in Bretagna nel 1364 per riprendersi il trono, ma la sua alleanza con gli Inglesi non era ben vista dai nobili bretoni e invece di combattere contro il re francese Carlo V andò nuovamente in esilio in Inghilterra (1373).
Pochi anni dopo quando la Francia sottomise la Bretagna, furono gli stessi nobili bretoni a chiedere il ritorno del Duca. Tutta la... (continua)
Eun alarc'h [1], eun alarc'h tramor,
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 25/3/2018 - 21:17
Basique
(2017)
Album: La fête est finie
Degli enunciati semplici semplici, in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali - come diceva Luttazzi - eppure veri. Sta in questo sito almeno per due di questi trucs simples: quello sui militanti del Front National che hanno la stessa faccia dei cattivi nei film, e il fatto che all'estero sei straniero, quindi non serve a niente essere razzisti. Senza dimenticare che cento persone possiedono la metà delle ricchezze del globo.
Album: La fête est finie
Degli enunciati semplici semplici, in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali - come diceva Luttazzi - eppure veri. Sta in questo sito almeno per due di questi trucs simples: quello sui militanti del Front National che hanno la stessa faccia dei cattivi nei film, e il fatto che all'estero sei straniero, quindi non serve a niente essere razzisti. Senza dimenticare che cento persone possiedono la metà delle ricchezze del globo.
[Intro version clip]
(continua)
(continua)
25/3/2018 - 16:32
Normal
(2018)
Album Cure
La risposta di Eddy de Pretto, giovane rapper francese, all'omofobia ancora così diffusa. Il video vede Eddy salire su un ring di box per cantare la sua canzone. "Sono completamente normale, completamente banale".
Album Cure
La risposta di Eddy de Pretto, giovane rapper francese, all'omofobia ancora così diffusa. Il video vede Eddy salire su un ring di box per cantare la sua canzone. "Sono completamente normale, completamente banale".
Penses-tu qu'j'suis responsable
(continua)
(continua)
25/3/2018 - 16:17
Tout va bien
Album La fête est finie (2017)
Prodotto da Stromae & Skread
Un adulto racconta a un bambino i rischi della vita. Per non scioccarlo svelandogli il lato oscuro della vita adulta, trova delle scuse inventate sui senza-tetto, le donne picchiate o la guerra.
Il testo può essere anche interpretato come una critica a un mondo che chiude gli occhi sui veri problemi e che si ripete che tutto va bene, come la marchesa di Keny Arkana.
Prodotto da Stromae & Skread
Un adulto racconta a un bambino i rischi della vita. Per non scioccarlo svelandogli il lato oscuro della vita adulta, trova delle scuse inventate sui senza-tetto, le donne picchiate o la guerra.
Il testo può essere anche interpretato come una critica a un mondo che chiude gli occhi sui veri problemi e che si ripete che tutto va bene, come la marchesa di Keny Arkana.
Dors
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 25/3/2018 - 13:46
Arrivano dal mare
2018
Storie vere di una nave fantasma
Storie vere di una nave fantasma
In fondo al tramonto
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/3/2018 - 10:21
Pagliaccio
2018
Storie vere di una nave fantasma
Questa canzone è dedicata ad Anas Al-Bash, "il pagliaccio di Aleppo" un ragazzo di 24 anni che avrebbe lavorato per la Space of Hope, facendo il pagliaccio per gli orfani di Aleppo. Uso il condizionale perché, come già successo per i White helmets, spesso non è chiaro dove sia la verità e dove la propaganda.
La notizia della morte è girata sui principali media internazionali, ma Si trovano sempre e solo 4 foto. Non c'era notizia di Anas Al-Bash sul sito dell'associazione per cui lavorava fino alla sua morte. Insomma siamo consapevoli del rischio bufala. Ma l'idea che ci sia qualcuno che continui a voler far ridere i bambini sotto le bombe ci piace, e crediamo anche nell'assoluta buonafede dei Nuju che hanno proposto questa canzone, quindi, almeno per l'idea, il Pagliaccio entra tra le CCG.
Storie vere di una nave fantasma
Questa canzone è dedicata ad Anas Al-Bash, "il pagliaccio di Aleppo" un ragazzo di 24 anni che avrebbe lavorato per la Space of Hope, facendo il pagliaccio per gli orfani di Aleppo. Uso il condizionale perché, come già successo per i White helmets, spesso non è chiaro dove sia la verità e dove la propaganda.
La notizia della morte è girata sui principali media internazionali, ma Si trovano sempre e solo 4 foto. Non c'era notizia di Anas Al-Bash sul sito dell'associazione per cui lavorava fino alla sua morte. Insomma siamo consapevoli del rischio bufala. Ma l'idea che ci sia qualcuno che continui a voler far ridere i bambini sotto le bombe ci piace, e crediamo anche nell'assoluta buonafede dei Nuju che hanno proposto questa canzone, quindi, almeno per l'idea, il Pagliaccio entra tra le CCG.
Erano gli anni dei bombardamenti
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/3/2018 - 10:03
Ultra Pharum
(2018)
Testo: Alessandro Mannarino e Samuel Umberto Romano
Musiche: Samuel Umberto Romano, Alessandro Mannarino, Ale Bavo
Produzione artistica: Samuel Umberto Romano, Alessandro Mannarino, Ale Bavo
Mix: Ale Bavo
Mastering: Antonio Baglio (presso Miami Mastering)
Ale Bavo: synth
Christian Montanarella: batteria
Alessandro Chimienti: corde
Renato Vecchio: fiati
Benedetta Di Pasquale: voce francese
Collettivo "La mano di Francesco”: coro
Fonici Red Bull Studio Mobile: Andrea Sologni, Simone Sproccati
Ultra Pharum racconta della diversità, di come spesso ci facciamo intimorire dal diverso, quando invece le altre culture sono una ricchezza. Mi piace raccontare l’esempio del sindaco di una cittadina calabrese: vedendo la sua città prosciugarsi, i giovani andavano al nord o all’estero, decise di accogliere tutti i migranti che poteva e affiancarli ai lavoratori locali, assistente... (continua)
Testo: Alessandro Mannarino e Samuel Umberto Romano
Musiche: Samuel Umberto Romano, Alessandro Mannarino, Ale Bavo
Produzione artistica: Samuel Umberto Romano, Alessandro Mannarino, Ale Bavo
Mix: Ale Bavo
Mastering: Antonio Baglio (presso Miami Mastering)
Ale Bavo: synth
Christian Montanarella: batteria
Alessandro Chimienti: corde
Renato Vecchio: fiati
Benedetta Di Pasquale: voce francese
Collettivo "La mano di Francesco”: coro
Fonici Red Bull Studio Mobile: Andrea Sologni, Simone Sproccati
Ultra Pharum racconta della diversità, di come spesso ci facciamo intimorire dal diverso, quando invece le altre culture sono una ricchezza. Mi piace raccontare l’esempio del sindaco di una cittadina calabrese: vedendo la sua città prosciugarsi, i giovani andavano al nord o all’estero, decise di accogliere tutti i migranti che poteva e affiancarli ai lavoratori locali, assistente... (continua)
Oro, oro nero
(continua)
(continua)
24/3/2018 - 15:54
Kumbaya, my love
2018
Ti distrai scrivendo canzoni e ti risvegli in un paese razzista.
Aldilà del disco che arriverà, oggi esce un singolo a cui ho lavorato velocemente nei ritagli di tempo: un'istantanea.
Celebrare la memoria di alcuni avvenimenti non è roba da paleontologi ma un modo per ricordare che certe conquiste di civiltà non andrebbero date per scontate.
Anche essere liberi di amare chi vogliamo è un privilegio da non sottovalutare.
"Finché distanza non vi separi..." sanciva la formula di matrimonio fra schiavi, perché l'uno o l'altra avrebbero potuto essere venduti a un diverso padrone in qualsiasi momento e interrompere, costretti, il loro amore a tempo determinato. Terribile.
In un clima tanto teso per il nostro paese, spero che questa canzone, che guarda alle sterminate piantagioni di cotone americane e alla culla dell'umanità, mamma Africa, aiuti nel suo piccolo ad alleggerire un'aria... (continua)
Ti distrai scrivendo canzoni e ti risvegli in un paese razzista.
Aldilà del disco che arriverà, oggi esce un singolo a cui ho lavorato velocemente nei ritagli di tempo: un'istantanea.
Celebrare la memoria di alcuni avvenimenti non è roba da paleontologi ma un modo per ricordare che certe conquiste di civiltà non andrebbero date per scontate.
Anche essere liberi di amare chi vogliamo è un privilegio da non sottovalutare.
"Finché distanza non vi separi..." sanciva la formula di matrimonio fra schiavi, perché l'uno o l'altra avrebbero potuto essere venduti a un diverso padrone in qualsiasi momento e interrompere, costretti, il loro amore a tempo determinato. Terribile.
In un clima tanto teso per il nostro paese, spero che questa canzone, che guarda alle sterminate piantagioni di cotone americane e alla culla dell'umanità, mamma Africa, aiuti nel suo piccolo ad alleggerire un'aria... (continua)
I campi di cotone
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 23/3/2018 - 23:10
Viaggia sona e canta
2015
Tra le pieghe di un cielo stellato
Testo, musica di Bruno Mauro- Flavio Giordano
2017
Di Terra, di mare e di stelle
Feat. Vincenzo Romano
"Chitarra e tamburello non conoscono frontiere" e "nessuno deve perdere la dignità" una musica popolare, una tammurriata che diventa un canto di integrazione. Mi vengono in mente, ascoltando questa canzone la frase: “Là dove senti cantare, fermati. Gli uomini malvagi non hanno canzoni…” di Léopold Sédar Senghor (1906-2001), poeta senegalese, presidente del Senegal tra il 1960 ed il 1980. E la canzone Le radici ca tieni dei Sud Sound System
Tra le pieghe di un cielo stellato
Testo, musica di Bruno Mauro- Flavio Giordano
2017
Di Terra, di mare e di stelle
Feat. Vincenzo Romano
"Chitarra e tamburello non conoscono frontiere" e "nessuno deve perdere la dignità" una musica popolare, una tammurriata che diventa un canto di integrazione. Mi vengono in mente, ascoltando questa canzone la frase: “Là dove senti cantare, fermati. Gli uomini malvagi non hanno canzoni…” di Léopold Sédar Senghor (1906-2001), poeta senegalese, presidente del Senegal tra il 1960 ed il 1980. E la canzone Le radici ca tieni dei Sud Sound System
E nuie campamm 'e musica
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 23/3/2018 - 22:55
Víctor Jara: El árbol del olvido
Testo del poeta uruguaiano FERNÁN SILVA VALDÉS, musica di ALBERTO GINASTERA
La canzone si trova in: "Canto Libre" del 1970.
In occasione della recente pubblicazione del mio ricordo di Lhasa de Sela su Blogfoolk Magazine
ho notato l'assenza di “El árbol del olvido” nella pagina dedicata a Victor Jara, che propongo di inserire.
La canzone è del 1938. Lhasa, nel 1997, a conclusione del suo primo disco “La Llorona” interpreta la medesima versione cantata da Victor Jara.
La canzone si trova in: "Canto Libre" del 1970.
In occasione della recente pubblicazione del mio ricordo di Lhasa de Sela su Blogfoolk Magazine
ho notato l'assenza di “El árbol del olvido” nella pagina dedicata a Victor Jara, che propongo di inserire.
La canzone è del 1938. Lhasa, nel 1997, a conclusione del suo primo disco “La Llorona” interpreta la medesima versione cantata da Victor Jara.
En mis pagos hay un árbol,
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 23/3/2018 - 18:38
×