Lingua   
Lista semplice
Mostra filtri
Lingua
Percorso
Data

Chanson de la milice

Chanson de la milice
[1943]
Versi di Maurice Van Moppès, sull’aria della popolare “Mon père m’a donné”

Maurice Van Moppès (1904-1957) è stato pittore, illustratore, scenografo e cantautore. Infermiere militare durante la Seconda Guerra mondiale, raggiunse De Gaulle a Londra e lì intervenne spesso alla trasmissione della BBC "Les français parlent aux français". Scrisse alcune canzoni su melodie molto note o popolari, con lo scopo di denigrare l'occupante nazista e incoraggiare la Resistenza. Quelle canzoni, da lui stesso illustrate, furono stampate in un piccolo pamphlet intitolato “Chansons de la BBC” che nel 1944 la RAF disperse su molti territori francesi. Il retro della brochure recava la frase “Les chansons que vous avez entendues à la radio vous sont apportées par vos amis de la RAF”
Les miliciens qui sont Nazis
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/8/2017 - 13:58

L'autre jorn, el pueg d'Eschalas

L'autre jorn, el pueg d'Eschalas
[XVIII° secolo]
Un “Nadalet”, un canto di Natale della tradizione occitana (da Tulle / Tula, Nouvelle-Aquitaine), attribuito al religioso e letterato settecentesco Bertrand de Latour di Toulouse (ma potrebbe anche trattarsi di un canto di anonimo ottocentesco)
Testo trovato qui. La fonte è la raccolta "Chants et chansons populaires du Limousin" curata da J. B. Chèze, Léon Branchet e Johannès Plantadis, risalente alla fine dell’800 e ripubblicata da ultimo nel 1995.

Curioso e buffo questo nadalet, che racconta di alcuni amici, pastori a Puy des Échelles, nel Limousin, ai quali gli angeli annunciano la nascita del Salvatore, sicché quelli se ne partono verso Betlemme (a un tiro di schioppo dall’Occitanie!), portando con sé non doni preziosi, perché sono poveri e la guerra li ha privati di tutto, ma solo qualche animale, compresi due galletti cui è stata tagliata la cresta per farli passare... (continua)
L'autre jorn, el pueg d'Eschalas, (1)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/8/2017 - 09:05
Downloadable! Video!

Selh qui s•irais ni guerrey•ab Amor

Selh qui s•irais ni guerrey•ab Amor
[fl. 1190/1221]
Canso di Aimeric de Peguilhan (ca. 1170 - ca. 1230)
Musica originale

Si tratta in realta delle due strofe iniziali di una delle sei lunghe cansons di Aimeric de Peguilhan di cui ci è pervenuta la musica originale. Il testo completo della canso si può vedere qua, ma generalmente, e specialmente per il suo decisissimo attacco contro la guerra, di questa canso di Aimeric attualmente vengono eseguite esclusivamente proprio queste due strofe.

Di essere contro la guerra, Aimeric ne aveva del resto ben donde. Nato verso il 1170 a Peguilhan, nell'Alta Garonna non lontano da Saint-Gaudens, Aimeric (o Aimery, a volte italianizzato in Emerico di Peguilain) era figlio di un mercante di stoffe ed ebbe come suo primo mecenate Raimondo V di Tolosa. Passato al servizio del figlio Raimondo VI, nel 1212 dovette fuggire dalla regione, minacciata dalla Crociata contro gli Albigesi. La sua... (continua)
Selh qui s•irais ni guerrey•ab Amor
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/8/2017 - 00:18

La Carcassounéso

La Carcassounéso
[1923]
Testo / Paroles: Jean François Jeanjean
Musica / Musique: E. Lacombe

In base alle scarsissime notizie biografiche presenti in rete, Jean François Jeanjean, autore e poeta, sarebbe nato il 20 maggio 1877 a Carcassonne e morto il 7 luglio 1956. Fu storico, corrispondente del Ministero della Pubblica Istruzione e consigliere comunale di Carcassonne. E' l'autore di questa Carcassonese in lingua occitana, canto assai popolare musicato da E. Lacombe (su cui non ho potuto reperire notizia alcuna). Il canto sarebbe stato composto esattamente il 13 luglio 1923, ma ebbe il suo “momento di gloria” in occasione delle grandi feste dell'estate 1936 tenutesi nella storica cittadina dell'Aude restaurata (con parecchie fantasie medievaleggianti) dal famoso architetto Viollet-le-Duc.
Carcassona, sovenir plen de glòria
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2017 - 23:36
Video!

La Chanson des V

La Chanson des V
[1941-43]
Versi di Maurice Van Moppès, sulla melodia della Sinfonia n. 5 in do minore Op. 67 che Ludwig Van Beethoven compose tra il 1807 ed il 1808.

Maurice Van Moppès (1904-1957) è stato pittore, illustratore, scenografo e cantautore. Infermiere militare durante la Seconda Guerra mondiale, raggiunse De Gaulle a Londra e lì intervenne spesso alla trasmissione della BBC "Les français parlent aux français". Scrisse alcune canzoni su melodie molto note o popolari, con lo scopo di denigrare l'occupante nazista e incoraggiare la Resistenza. Quelle canzoni, da lui stesso illustrate, furono stampate in un piccolo pamphlet intitolato “Chansons de la BBC” che nel 1944 la RAF disperse su molti territori francesi. Il retro della brochure recava la frase “Les chansons que vous avez entendues à la radio vous sont apportées par vos amis de la RAF”

Le “Dorifore” della seconda strofa sono i terribili... (continua)
Il ne faut pas
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2017 - 23:06

Adieu, ville de Toulon

anonimo
Adieu, ville de Toulon
[XIX° secolo]
Ho trovato il testo su Chants populaires français ma la fonte principale è il volume “Chants et chansons de la Savoie”, edito nel 1910 (in seguito con il titolo “Vieilles chansons savoyardes”), a cura di Claudius Servettaz (1871-1926), professore di musica e ricercatore folklorico dell’Haute Savoie

Dal porto di Toulon, durante tutto l’Ancien Régime e fino all’800, partirono ed arrivarono quasi tutte le spedizioni militari e coloniali francesi… E ancora oggi quel porto ospita la più importante base militare navale francese, insieme a quella di Brest.

La bella Mélie, quasi sicuramente una prostituta, rifiuta il denaro che le viene offerto da un giovane in partenza per la guerra: “La guerra, l’esercito, combattere il nemico, quella è la peggior miseria!”
Adieu, ville de Toulon,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2017 - 13:28

Adieu les filles du Dauphiné

anonimo
Adieu les filles du Dauphiné
[XIX° secolo]
Canzone dalla regione storica e culturale francese del Dauphiné
Ho trovato il testo su Chants populaires français ma la fonte principale è il volume “Chants et chansons de la Savoie”, edito nel 1910 (in seguito con il titolo “Vieilles chansons savoyardes”), a cura di Claudius Servettaz (1871-1926), professore di musica e ricercatore folklorico dell’Haute Savoie

Amore e guerra, due concetti assolutamente contrapposti. A fare le spese delle guerre, sempre le donne prima di ogni altro: “Ragazze da marito, non fatevi abbindolare, che i vostri amanti sono volubili: fanno finta di amarvi, promettono di sposarvi, e poi ecco che si arruolano per la prima guerra e vi abbandonano...”
Adieu les fill's du Dauphiné,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2017 - 11:47

Adieu, belle Louison

anonimo
Adieu, belle Louison
[1823]
Canzone di autore anonimo, diffusa in Savoia e Provenza, risalente alla campagna napoleonica di Russia.
Ho trovato il testo su Chants populaires français ma la fonte principale è il volume “Chansons populaires, recueillies dans les Alpes françaises (Savoie et Dauphiné)”, a cura di Julien Tiersot (1857-1936), pubblicato a Grenoble nel 1903. A sua volta l’autore indicava come fonte un manoscritto rinvenuto nella zona di Tour, Chamonix.

Nella seconda strofa è esplicito il riferimento all’infausta campagna militare condotta da Napoleone contro la Russia nel 1812. In soli 6 mesi, tra giugno e dicembre, dei 600.000 soldati che costituivano il corpo di spedizione francese ne scomparvero 500.000, tra morti, dispersi e prigionieri.
Adieu, belle Louison,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2017 - 09:14
Downloadable! Video!

O Sardigna patria nostra [O Sardigna, custa est s'ora]

O Sardigna patria nostra [O Sardigna, custa est s'ora]
[1973]
Testo di Angelo Caria
Musica: По долинам и по взгорьям

Il canto, divenuto un vero e proprio inno indipendentista sardo, fu scritto nel 1973 dal poeta e attivista indipendentista Angelo (Anghelu, Anzelu) Caria, autore tra le altre cose anche della versione sarda dell'Internazionale. Angelo Caria, nato a Nuoro/Nùgoro il 19 maggio 1947 e morto sempre a Nuoro il 24 febbraio 1996, è stato un protagonista della lotta indipendentista sarda in chiave socialista, anticolonialista e antimilitarista. Fu il fondatore del quotidiano marxista e anticolonialista Su populu Sardu, da cui nascerà un movimento omonimo nel 1973.

Non esiste un “titolo fisso” per questo canto, che Angelo Caria adattò alla melodia del canto partigiano russo По долинам и по взгорьям (e, quindi, anche della Makhnovtchina, il canto delle milizie anarchiche ucraine di Nestor Makhno). Il canto è noto sia come O Sardigna patria... (continua)
Oh Sardigna custa est s'ora
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/8/2017 - 19:53
Downloadable!

Ba'r meskach

Ba'r meskach
[2001]
Dal cd “Eured an diaoul” (Le Nozze del diavolo)
D'après le cd "Eured an diaoul" (Les Noces du Diable)

“La Bretagne a-t-elle autant de charmes pour border de sable l'horizon”, diceva un giovane Gilles Servat. Dopo Glenmor “la primogenitura”, Stivell “la limpidezza”, Servat “la bellezza”, Gwernig “la migrazione” ecco Tanguy “la sporcizia”:
“...solitario sono corso verso la morte e la battaglia...non mi hanno ancora preso, la mia pelle non è in vendita, non sono ancora cotto, il vecchio non è ancora morto...è l'ultima volta che annunciano la pace...è l'ultima volta che annuncio la guerra...il disordine nel cuore delle vostre chiese creerà un gran tumulto, quando l'onda è là, è troppo tardi per il dispiacere, quando il cerchio non è più tondo, siete stregati...io mescolerò le lettere del vostro alfabeto, i bambini lasceranno le vostre case per seguire il suono del mio flauto nelle... (continua)
M eus an’ve’et mat ar paotr
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 6/8/2017 - 12:24
Downloadable! Video!

Makeba

Makeba
(2016)
dall'album Zanaka

In questa calda estate le CCG si concedono un pezzo assolutamente danzereccio, ma dedicato alla grandissima Miriam Makeba e alla sua lotta contro l'apartheid e per i diritti umani.
Ooohe
(continua)
5/8/2017 - 22:13
Downloadable! Video!

Hijos naturales de Pizarro

Hijos naturales de Pizarro
2017
EP Giramondi
Hijos naturales de Pizarro
(continua)
inviata da Dq82 4/8/2017 - 19:35
Downloadable!

Chi vole lo mondo desprecçare

Chi vole lo mondo desprecçare
[XIII° secolo]
Lauda medievale contenuta nel cosiddetto “Laudario di Cortona”, lì riscoperto e conservato, nella Biblioteca del Comune e dell'Accademia Etrusca. Si tratta di un manoscritto di laude con notazione musicale, la più antica collezione conosciuta di musica italiana in lingua volgare, nonché l'unica del XIII secolo.
Interpretata da innumerevoli ensemble classici, e anche da Giovanna Marini, con l’ensemble Micrologus, nel disco del 1999 intitolato “Cantico della terra”

Se sulle CCG/AWS c’è già 'A livella di Totò, non poteva mancare anche questa Lauda, che ne è in qualche modo il presupposto...
Chi vol[e] lo mondo desprecçare
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/8/2017 - 14:05
Downloadable! Video!

Il denaro dei nani

Il denaro dei nani
[anni 80]
Parole di Luisa Zappa Branduardi (ispirate da qualche leggenda di tradizione celtica)
Musica di Angelo Branduardi
Un inedito presente in “Senza spina”, album live registrato durante un concerto all’Olympia di Parigi nel dicembre 1986 e pubblicato soltanto nel 2009.

«[…] Oggi che la crisi è sotto gli occhi di tutti, che gli effetti dello sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali si toccano con mano, essere antimoderno è diventato un valore. Abbiamo visto cadere due muri, il Muro di Berlino e ora il muro del turbocapitalismo. Tutti sappiamo che il mito della crescita continua è falso, non può reggere, e che non potremo più vivere come siamo vissuti prima. Non mi piace citarmi, ma in fondo questo lo dicevo già qualche anno fa, nella canzone Il denaro dei nani (2009, nell’album Senza spina, ndr). È uno dei pochi testi del mio repertorio che si presta a una duplice lettura.... (continua)
Ora te la canto, canta che io conto.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/8/2017 - 13:40
Downloadable! Video!

Les dictateurs

Les dictateurs
[2014]
Parole di Philippe Katerine
Musica di Philippe Katerine e Sébastien Akchoté, in arte SebastiAn
Nell’album intitolato “Magnum”
Les dictateurs
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 13:09
Downloadable! Video!

Liberté

Liberté
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album “Philippe Katerine”
Liberté mon cul !
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:54
Downloadable! Video!

La Reine d'Angleterre

La Reine d'Angleterre
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine, feat. Arthur Brondy
Nell’album “Philippe Katerine”

God Save The Queen!
Dam-Dam, Dam-Dam, Dam-Dam
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:48
Downloadable! Video!

Juifs Arabes

Juifs Arabes
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album “Philippe Katerine”

[…]“Juifs Arabes” invece nasce da un’osservazione fatta in tour: gli ebrei applaudono con le mani in basso e gli arabi alzandole, da questo si origina una versione super-dance e politicamente scorretta del caro vecchio “sacco pieno/sacco vuoto”, il video ritrae Katerine vestito da vescovo in una sorta di party sado-gay, l’intelligente mossa di far uscire il singolo in concomitanza con la discussione in parlamento sulla laicità dello stato francese ha portato molta fortuna al pezzo.
(da Orrore a 33 giri)
Juifs Arabes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:37
Video!

11 septembre

11 septembre
[2005]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album intitolato “Robots après tout”
Je suis allé à la préfecture
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:35
Video!

J’ai 30 ans

J’ai 30 ans
[1998]
Parole di Philippe Blanchard, in arte Philippe Katerine
Musica di Philippe Katerine e del duo jazz e improvvisazione musicale The Recyclers, composto da Benoît Delbecq e Steve Arguëlles.
Nell’album intitolato “Les créatures”, pubblicato nel 1999
J'ai trente ans aujourd'hui 8 décembre 1998 mardi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:32
Downloadable! Video!

Au cours de cette terrible guerre

anonimo
Au cours de cette terrible guerre
[Prima o Seconda Guerra Mondiale]
Nella raccolta “Chansons Maritimes” realizzata dall’etichetta L'Autre Distribution nel 2010.
Raccolta da Michel Lefèvre (?) nel 1988 à Etaples, Pas-de-Calais, da Marie-Antoinette Lamour (detta “Nénette», sposata Lebas, 1926-2007) et da Thérèse Lamour (sposata Roux, classe 1929)
Sull’aria della popolare “Le costaud de la lune”
Testo trovato su Chants populaires français

Dato il riferimento al sous-marin nella seconda strofa, potrebbe datarsi la canzone persino alla Grande Guerra, che già allora furono operative unità sommergibili soprattutto tedesche (Unterseeboot, abbreviato in U-Boot) che fecero gran danno alla marina mercantile e da guerra degli Alleati. La minaccia sottomarina tedesca fu il principale pretesto per l’ingresso degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale.

Più facilmente però – data l’età delle informatrici – la canzone si riferisce alla Seconda Guerra Mondiale.
Au cours de cette terrible guerre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/8/2017 - 13:34
Downloadable! Video!

Brigante

Brigante
2017
Eternal Vibes
Nu aggiu crisu mai a quiddhru ca dici
(continua)
inviata da dq82 31/7/2017 - 18:09
Downloadable! Video!

Himna generacije

Himna generacije
[2017]
Singolo : Himna generacije
Čim progledam ujutro
(continua)
inviata da adriana 31/7/2017 - 11:25
Downloadable! Video!

Sull'argine

Sull'argine
Alla camminata del 25 aprile 2017, nel 72° anniversario della Liberazione, il cantautore cesenate Enrico Farnedi ha composto una canzone ispirata al passaggio del fronte sul Senio.

Enrico ha visitato Cotignola, il Museo Varoli, si è fatto raccontare le storie di Vittorio e Serafina Zanzi, Luigi e Anna Varoli, Leno e don Stefano... questa è la canzone che ne è nata.
Da questa pagina

2020
Canzoni sul Senio


1945-2020: 75° anniversario della Liberazione

Canzoni sul Senio è un disco che nasce sugli argini del fiume e parla di quando la guerra qui si fermò. È dedicato a tutti coloro che non possono più ascoltare le storie dai diretti testimoni degli eventi del fronte.
primolacotignola.it


Sull'argine - Enrico Farnedi
Un giovedì - Francesca Amati
La città di carta - Giacomo Scudellari
A cuore freddo - Mara Luzietti
Il ponte Bailey - Vittorio Bonetti
Regali mai scartati - Eloisa Atti
Per... (continua)
Le uova nel cartoccio
(continua)
inviata da adriana 31/7/2017 - 10:50

Belfast Shoemaker

anonimo
Belfast Shoemaker
[dopo il 1798]
Testo trovato sull'insostituibile Mudcat Café
Nel repertorio di Frank Harte

Frank Harte – Traditional Songs of Dublin Streets

Pure interpretata da Wallace House in “Irish Songs Of Resistance - The Great Rebellion”

Una delle tante versioni di questa canzone assai cara agli irlandesi, che fu composta dopo la grande (e sconfitta) rivolta del 1798, guidata da un gruppo di rivoluzionari di ispirazione repubblicana, la Society of United Irishmen, sulla quale si vedano – tra le diverse presenti sul sito – le canzoni Henry Joy e The Croppy Boy.
Come all you true born Irishmen wherever you may be
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/7/2017 - 21:50
Downloadable! Video!

L'uomo al centro del mondo

L'uomo al centro del mondo
2012
Cuori e confini

L’uomo al centro del mondo - Porre “l’uomo al centro del mondo” in una sorta di neo-umanesimo allargato che riporti nella quotidianità i valori più autentici dell’umanità, per vestire di maggio il giorno, ridare al sogno il coraggio, gettare le armi - non solo quelle che feriscono i corpi, ma anche quelle che trucidano l’anima- rivedere la luna nel cielo, “la sposa danzare la banda suonare”. Rimettere l’umanità al centro del mondo per far germogliare il giardino del vivere e togliere spazio al deserto che avanza. Ospite Papet J dei Massilia Sound System in un raggamuffin finale tra rock e drum & bass.
Se alzo gli occhi nell'ora di punta non vedo che un rumore che soffoca in fretta tra insegne e passanti tra passato e futuro perché quando tutto intorno ruota come se l'uomo non c'è il deserto che avanza e un ordigno che esplode sul ponte delle parole ma se
(continua)
inviata da Dq82 30/7/2017 - 17:46
Downloadable! Video!

La mia terra

La mia terra
2012
Cuori e confini

La mia terra - Il Salento, terra della band, difesa nella sua bellezza ancestrale ed arcaica. Una difesa della propria terra, la terra che si ama, che si fa difesa di ogni terra, che porta a denunciare “gli assalti di chi la vuole violentare”: di chi la svende mettendola “in vetrina” o di chi la sfregia con emissioni inquinanti, progetti di centrali nucleari e piattaforme petrolifere o barattando “alberi antichi per nuovi alberghi sul mare”. Terra che ieri “danzava col ragno per liberarsi del veleno” mentre oggi è asfissiata da un veleno meno simbolico che la uccide, la diossina. Terra ieri “che fu contadina” mentre oggi quell’immensità culturale di gesti, credenze e saperi del vissuto quotidiano -compresa la creativa capacità di inventare parole nuove in dialetto- si smarrisce sotto i tacchi dell’incalzante modernità consumistica che tutto appiattisce ed omologa inducendo... (continua)
Vivo in una terra che non si dimentica
(continua)
inviata da Dq82 30/7/2017 - 15:21
Downloadable! Video!

Educato delirio

Educato delirio
2012
Cuori e confini

Educato Delirio - Educare “condurre fuori”. Delirio “uscire dal solco”. Un recupero dei significati etimologici di queste due parole, per scoprirne la loro portata rivoluzionaria ed eretica. Un invito ad alimentare, coltivare, fomentare un educato deliro, tra strofe raggamuffin e un ritornello in levare, citazione modernizzata nella lingua di un passo leopardiano.
Cosa dovrei cantare del mio tempo
(continua)
inviata da Dq82 30/7/2017 - 14:52
Downloadable! Video!

Завещание

Завещание
1841

Se ne trovano versioni musicate in russo. Una della band Aloe

Musicata e tradotta in italiano da Beppe Chierici e Daisy Lumini
Наедине с тобою, брат,
(continua)
inviata da Dq82 28/7/2017 - 19:15

Boris Vian: Lettre à sa Magnificence le Baron Jean Mollet  Vice-Curateur du Collège de 'Pataphysique sur les truqueurs de la guerre'

Boris Vian: Lettre à sa Magnificence le Baron Jean Mollet  Vice-Curateur du Collège de 'Pataphysique sur les truqueurs de la guerre'
L'on s'en doutait parfois, comme je ne saurais l'apprendre à Votre Magnificence, mais le doute n'est plus possible ; le moment est venu de le dire au grand jour ; la guerre est truquée. Quelle guerre ? Je n'en mets aucune spécialement en cause ; à mon avis, il n'y en a pas encore eu une bonne, et l'on verra pourquoi. Il me semble, et c'est tout, utile et urgent d'attirer l'attention des bons citoyens sur le mauvais usage que l'on fait de leurs deniers.
(continua)
inviata da Dq82 28/7/2017 - 17:29
Downloadable! Video!

Orsù compagni di Civitavecchia

anonimo
Orsù compagni di Civitavecchia racconta dei comunisti di Civitavecchia che dovettero abbandonare la loro città distrutta da innumerevoli bombardamenti aerei. Parte di loro andranno a costituire la formazione partigiana che avrebbe operato sui monti della Tolfa. Altri, invece, si raduneranno nel viterbese, nella zona circostante il paese di Bieda. Il testo del canto è di autore anonimo, mentre la musica è quella della canzone anarchica Inno della rivolta . Il canto è stato raccolto a Roma dalla voce di alcuni comunisti ex-detenuti nel carcere di Civitavecchia nel 1939 [Cfr. Savona A. V., Straniero M. L., cit., p. 508]
Da questa pagina
Orsù compagni di Civitavecchia
(continua)
inviata da adriana 28/7/2017 - 17:07

Tao Te Ching: XXXI

Tao Te Ching: XXXI
Il Daodejing (道德經T, 道德经S, Pinyin:Dàodéjīng, Wade-Giles: Tao Te Ching «Libro della Via e della Virtù») è un testo cinese di prosa talvolta rimata, la cui composizione risale a un periodo compreso tra il IV e il III secolo a.C.

Il testo è stato musicato nella sua traduzione italiana da Daisy Lumini e Beppe Chierici
第三十一章
(continua)
inviata da Dq82 28/7/2017 - 16:19
Downloadable! Video!

Gotta Get a Grip

Gotta Get a Grip
(2017)
EP: Gotta Get a Grip / England Lost

Quanto a Gotta Get a Grip (traducibile con “devo darmi una calmata”), qui si va giù duri: «Il mondo è sottosopra, guidato da pazzi e pagliacci, nessuno dice la verità e il manicomio governa la città». Come se ne esce? Provando di tutto: «Ho provato una deviazione e la coercizione, meditazione e medicazione, la cultura di Los Angeles e l’acquapuntura, ingozzarmi di cibo e incontri di sesso, pazzia indotta e il Cristianesimo, lunghe passeggiate e guide veloci, bordelli e immersioni di profondità». Niente da fare: «Piovono immigrati, i rifugiati entrano sotto pelle, teniamoli giù, teniamoli fuori. Intellettuali chiudete il becco. Picchiamoli con un bastone. Caos, crisi, instabilità, Isis, bugie e scandali, guerre e vandali, truffe informatiche e false politiche, sbattiamo tutto in gattabuia». Il tutto detto, o gridato, con quella sua voce ormonale... (continua)
Gotta get a grip
(continua)
27/7/2017 - 21:56
Downloadable! Video!

La tempesta

La tempesta
2017
EP Giramondi
Per cuscino un salvagente
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2017 - 17:27
Video!

Timor

Timor
1996
Birrkuta – Wild Honey
I saw a man in my dream, calling out, in the Timorese language,
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2017 - 13:29

Letters From Iraq

Letters From Iraq
2017
Letters from Iraq



Rahim AlHaj – Letters from Iraq (Smithsonian Folkways, 2017)

#CONSIGLIATOBLOGFOOLK

Rahim AlHaj ha incontrato l’‘ūd all’età di nove anni quando frequentava la scuola primaria. A tredici è stato ammesso al Conservatorio di Baghdad dove si è diplomato; è stato discepolo dell’immenso maestro Munir Bachir e di Salim Abdul Kareem. Sappiamo dai dati di cronaca che, tuttavia, la sua carriera di prestigioso strumentista alla quale era avviato è stata ostacolata dal suo rifiuto di sostenere il Ba’ath, il partito all’epoca al potere in Iraq. Dopo aver subito carcere e tortura, dopo la Prima Guerra del Golfo, nel 1991, AlHaj lascia il paese, stabilendosi prima in Giordania, poi in Siria. Nel 2000 riesce a emigrare negli Stati Uniti, nel New Mexico, dove inizia – non a cuor leggero, considerato il suo status di virtuoso dello strumento principe della musica araba – ad esibirsi... (continua)
Strumentale
inviata da Dq82 27/7/2017 - 12:58

The Deserter (When the Battle It Was Won)

anonimo
The Deserter (When the Battle It Was Won)
[XIX° sec.?]
Testo trovato sul sempre ottimo Mudcat Café
La fonte è “Songs of the Newfoundland Outports”, a cura di Kenneth Peacock, 1965

Una canzone che in una versione raccolta in Nova Scotia termina semplicemente con la prigionia del soldato disertore, mentre in un'altra scovata nel Newfoundland (sempre in Canada) negli anni 50 dall'etnomusicologo Kenneth Howard Peacock (1922–2000) prosegue nel racconto. “Willie” viene fucilato per diserzione e l'ufficiale che ha comandato il plotone d'esecuzione (anvédi 'sto stronzo!) si mette a corteggiare la di lui ormai ex fidanzata Mary. La quale lo lascia avvicinarsi e poi gli spara, uccidendolo e vendicando il suo amore... Brava! Ben fatto!
You tender-hearted parents wherever that you be,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/7/2017 - 21:14
Downloadable! Video!

Letters Home

Letters Home
[2013]
Parole e musica di Ben Cooper (1982-), songwriter di Jacksonville, Florida
Da “The Branches”, secondo album della trilogia “The Family Tree” inaugurata nel 2011 e interamente dedicata alla storia di una famiglia immaginaria, i Northcotes, attraverso più generazioni.

“Robert’s son, Chase (also mentioned as the older brother in “Mountains”), is writing home from his hospital bed. He was shot in the abdomen and doesn’t know if he will pull through. He makes peace with his fate over the course of writing it, but dies soon after. Robert receives the body of his son.” (Radical Face)

Chase è partito militare ed è stato spedito su qualche fronte a combattere. Viene ferito e scrive dal letto dell’ospedale. Sa che sta morendo e fa pace con sé stesso. Nella seconda parte del brano (“Letters Home: Aftermath”, brano presente nell’EP parallelo “The Bastards: Volume Two”, sempre del 2013) il padre Robert riceve le spoglie del figlio.
So...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/7/2017 - 13:23
Downloadable! Video!

Where Have all the Flowers Gone

Where Have all the Flowers Gone
BIELORUSSO / BELARUSIAN / BIÉLORUSSE
Bar Akaryna
Бар Акарына




"Выступ фіналістаў конкурсу "Засьпявай 3.0" у намінацыі "Замежны пераклад", 8.07, 2016, дворык на Свабоды, 4"
АДКАЖЫ, ДЗЕ КВЕТКІ ЎСЕ?
(continua)
inviata da Elter András 26/7/2017 - 12:26

La pignata

La pignata
Desideravo informare che il ventisette luglio (domani) alle 19:30 presso l'Arci PorcoRosso di Piazza Casa Professa di Palermo, ci sarà una presentazione del mio libro su Peppe Schiera, e chiaramente sarò li anche per rispondere a domande e curiosità sul personaggio! Ancora grazie per la cortese ospitalità sul tuo blog. Poi se tu avessi la possibilità e la voglia di venire, potrebbe essere una buona occasione per stringerti la mano! Un caro saluto!
Roberto Ardizzone 26/7/2017 - 11:00
Downloadable! Video!

Quando ero piccina piccina

anonimo
Riporto una variante tramandata in forma orale da mio nonno (classe 1909), appresa verosimilmente durante il servizio militare, fatto a Bologna. Si tenga presente che stiamo parlando di un contadino abruzzese che aveva una formazione scolastica 'di base'; e oltretutto piuttosto lontano (non solo geograficamente) dal 'melos' delle canzoni di guerra dell'Italia settentrionale.

Quando l'ero piccina picina
il papà mi portava a giocar
mi diceva Rosina vien grande
che ti voglio maritar

Grandicella io son già venuta
all'età di sedici anni
ho già un figlio che chiama già mamma
e non sa chi sia il papà

Il papà l'è alle spiagge del mare
a servire l'imperator
l'è scoppiata 'na guerra Europea
non si sa quando tornerà
Alessandro Valente 25/7/2017 - 22:52
Video!

Sodade

Sodade
[1954]
Parole e musica di Armando Zeferino Soares (1920-2007), di professione commerciante, compositore nativo di Praia Branca, sull'isola di São Nicolau, nell'arcipelago di Cabo Verde.

Una canzone che è il simbolo stesso di Cabo Verde, resa immortale nell'interpretazione di Cesária Évora ma, ancor prima di lei, dal cantautore angolano José Adelino Barceló de Carvalho, detto Bonga che la interpretò fin dai primi anni 70 e la incise – con il titolo “Kamin Longe”, poi cambiato in “Sodade” nelle edizioni più recenti – nel suo secondo disco, “Angola 74”.



Per molto tempo la canzone è stata attribuita ad Amândio Cabral e Luís Morais, anche loro musicisti caboverdiani, ma nel 2006, dopo approfonditi accertamenti, la giustizia si è pronunciata in via definitiva riconoscendo ad Armando Zeferino Soares la paternità del brano. Lui non si godette per nulla celebrità e diritti, visto che morì l'anno... (continua)
Quem mostro'b ess caminho longe?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2017 - 22:36
Downloadable! Video!

Brothers In Arms

Brothers In Arms
La guerra nn ha mai portato cose positive e mai ne portera',anche se ce chi pensa che nn c'e' pace senza guerra.
25/7/2017 - 20:22
Downloadable! Video!

Mariquinha

Mariquinha
[1988]
Parole e musica di José Adelino Barceló de Carvalho (1942), detto Bonga, cantautore angolano
Nell’album “Malembe, Malembe e Reflexão”
Mariquinha vem comigo p’r Angola
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2017 - 08:56
Downloadable! Video!

There Were Tears

There Were Tears
(2016)
Album: The Wrong Kind of War

Un bel pezzo folk-soul presentato come un dialogo immaginario tra Nelson Mandela e le nuove generazioni, sull'importanza di combattere per la giustizia perché "Mandela non era un eroe ma solo una persona determinata a far trionfare la pace che non può esistere senza giustizia".
There were tears and fears even in my dreams
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 24/7/2017 - 21:05
Downloadable!

Pernacchie contro la guerra

Pernacchie contro la guerra
Testo reperito nel volume "Mostra inCantata"
C’è un uomo nel mondo
(continua)
inviata da adriana 24/7/2017 - 11:29
Downloadable! Video!

Napoleone

anonimo
Napoleone
Segnalo che l'espressione "la meglio gioventù" si trova anche in un canto alpino (inviso alle camice nere):

Sul ponte di Perati bandiera nera
L'è 'l luto de gli alpini che fa la guèra

L'è 'l luto de gli alpini che fa la guèra
la "mejo zoventù" che và soto tèra

https://www.youtube.com/watch?v=-mzHPij1h6M
Filippo Noceti 24/7/2017 - 09:13
Downloadable! Video!

Mandura

Mandura
Chanson italienne – Mandura – Daisy Lumini – 1975

Paroles de Beppe Chierici
Musique de Daisy Lumini



Lucien l’âne mon ami, toi qui as parcouru de tes petits pas noirs et paisibles le monde depuis tant et tant de temps, tu as dû rencontrer souvent des gens plongés dans des atmosphères terrifiantes, des hommes écrasés par la crainte et tu dois donc bien connaître le sujet de la chanson de Mandura que je viens de mettre en langue française.

Peut-être, Marco Valdo M.I. mon ami, peut-être bien que oui, peut-être bien que non. Je ne pourrai répondre à ta question que quand tu m’auras dit de quoi parle cette chanson.

En effet, Lucien l’âne mon ami, et je ne m’attendais à rien d’autre de toi. Tu es un âne intelligent, je le sais et je le dis ; mais, tu n’es pas un devin ; cela, je le sais aussi. Je me demande cependant si tes pieds si vaillants t’ont un jour mené au pays de Mandura, qui est... (continua)
MANDURA
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/7/2017 - 23:03
Downloadable! Video!

Lamento di Marinetta per la morte di Masaniello suo marito

anonimo
Lamento di Marinetta per la morte di Masaniello suo marito
Qu eBien....muchas gracias!
23/7/2017 - 02:05
Video!

La Cà S'la Colin-a

La Cà S'la Colin-a
mi sembra facesse il muratore va corretto con: mio padre faceva il muratore.
L'ha fatta per quattro signori: sarebbe più appropriato "per quattro ricchi".
Brano bellissimo e bravissimi voi a pubblicarla!
Beppe 23/7/2017 - 01:49




hosted by inventati.org