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War Is Over (Goodbye California)

War Is Over (Goodbye California)
[1948?]
Parole e musica di John Lee Hooker
In molti dischi e compilation del grande bluesman, a cominciare da “Goin' Down Highway 51”, raccolta del 1971 contenente brani registrati nell’immediato secondo dopo guerra, tra il 1948 ed il 1951.
Well the war is over
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/1/2017 - 08:36
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It Ain't Necessarily So

It Ain't Necessarily So
[1935]
Testo di Ira Gershwin
Lyrics by Ira Gershwin

Musica di George Gershwin
Music by George Gershwin

Dall'opera Porgy and Bess
From the musical opera Porgy and Bess

Interpretata originariamente da John W. Bubbles nel personaggio di Sportin' Life
First performed on stage by John W. Bubbles as Sportin' Life

Nell'opera Porgy and Bess (1935), la più famosa musicata da George Gershwin con il libretto scritto da DuBose Heyward (l'autore del racconto Porgy [1925], poi adattato per le scene nel 1927 dalla moglie Dorothy) e dal fratello maggiore di George, Ira Gershwin, la canzone It Ain't Necessarily So occupa un posto del tutto particolare. Scritta propriamente da Ira Gershwin, è una delle poche confutazioni punto per punto delle più famose storie, o storielle, della Bibbia; cosa ancor più degna di nota, dato che i fratelli Gershwin si chiamavano in realtà Jacob (George) e Israel (Ira)... (continua)
It ain't necessarily so,
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 25/1/2017 - 00:40

(From the Falklands to the Balkans) I've Fought in Every War

(From the Falklands to the Balkans) I've Fought in Every War
[2004-2012]
Una canzone “patriottica” scritta da Beck sotto lo pseudonimo di H. Haglund.
Testo trovato su Wiskeyclone
Si tratta di un inedito, presente fra una sessantina di brani scritti da Beck a partire dal 2004, 20 dei quali andarono poi a far parte della raccolta di spartiti “Song Reader”, pubblicata nel 2012, che l'anno seguente divenne un disco collettivo in cui ogni singolo brano fu interpretato da un artista diverso, da Jeff Tweedy a Norah Jones, da Jack White a Marc Ribot, Loudon Wainwright III, Jack Black e lo stesso Beck.
A proposito del progetto “Song Reader” si vedano anche America Here's My Boy e The 335 Years' War
From the Falklands to the Balkans
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/1/2017 - 22:53
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The 335 Years' War

The 335 Years' War
[2004-2012]
Una canzone “patriottica” scritta da Beck sotto lo pseudonimo di E.N. McNeill.
Testo trovato su Wiskeyclone (dove però Scilly in Gran Bretagna diventa Sicily in Italia!)
Si tratta di un inedito, presente fra una sessantina di brani scritti da Beck a partire dal 2004, 20 dei quali andarono poi a far parte della raccolta di spartiti “Song Reader”, pubblicata nel 2012, che l'anno seguente divenne un disco collettivo in cui ogni singolo brano fu interpretato da un artista diverso, da Jeff Tweedy a Norah Jones, da Jack White a Marc Ribot, Loudon Wainwright III, Jack Black e lo stesso Beck.
A proposito del progetto “Song Reader” si veda anche America Here's My Boy

Una curiosa canzone che racconta di un episodio ancora più curioso, che qualcuno dice realmente avvenuto, qualcun altro no.

Sul finire della guerra civile inglese, a metà del 600, la Cornovaglia divenne l'ultimo baluardo... (continua)
'Twas on the Isles Of Scilly in 1651
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/1/2017 - 22:13

Ceux qui ne sont plus Charlie (La neve non arriva mai)

Ceux qui ne sont plus Charlie (La neve non arriva mai)
23 gennaio 2017
Cantata, o "orazione civile" che dir si voglia
su certi avvenimenti di scottante attualità
(continua)
23/1/2017 - 21:59
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Someone Like Biko

Someone Like Biko
2011
Sun No Dey Sleep

Una canzone riguardo agli eroi africani
Weariness in my soul, pain in my heart
(continua)
inviata da dq82 23/1/2017 - 19:39
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Angina Pektoris

Angina Pektoris
1948
Parole di Nâzım Hikmet
Interpretata da Melike Demirağ (1986)

Scritta in carcere, dove doveva scontare una pena di ben 28 anni. Era prigioniero già da quattordici anni quando, nel 1948, ebbe il primo infarto. L’anno dopo venne amnistiato grazie ad una commissione internazionale composta tra gli altri da Sartre, Tristian Tzara e Pablo Picasso e dopo uno sciopero della fame di diciotto giorni reso ancora più drammatico dal recente attacco cardiaco. Nel 1951, ad un anno dalla liberazione, fu costretto all’esilio, vivendo in giro per l’Europa ma scegliendo spesso la Russia, dove aveva frequentato l’università. L’adorata moglie Münevver Andaç e il figlio piccolo non poterono seguirlo. Morì per un attacco cardiaco il 3 giugno 1963 a Mosca, dove venne sepolto.
leggoerifletto
Yarısı burdaysa kalbimin
(continua)
inviata da dq82 23/1/2017 - 19:08
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Alla guerra non andrò

Alla guerra non andrò
dall'album "Cosa Adesso Siamo" - 2017 in cd e digitale - New Model Label

www.statobrado.org/
www.newmodellabel.com
www.tikkamusic.org
Cara madre proprio stamani
(continua)
inviata da New Model Label 23/1/2017 - 16:02
Percorsi: Disertori
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Colpo di pistola

Colpo di pistola
[2016]
Parole e musica di Dario Brunori
Nell'album “A casa tutto bene”, uscito il 20 gennaio 2017.
Testo trovato su Rockol
Perché lei non mi amasse non lo so
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/1/2017 - 08:54
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Patience

Patience
[1941]
Versi di Paul Éluard, dal ciclo “Sur les pentes inférieures” presente nella raccolta “Poésie et Vérité” pubblicata nel 1942.

Musica di Francis Poulenc (1899-1963), grande compositore e pianista francese.
Con il titolo di “Toi ma patiente…”, si tratta del quarto movimento della cantata “Figure humaine”, interamente basata su poesie di Éluard presenti nella raccolta citata.

Toi ma patiente ma patience ma parente
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/1/2017 - 08:41
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Aussi bas que le silence

Aussi bas que le silence
[1941]
Versi di Paul Éluard, dal ciclo “Sur les pentes inférieures” presente nella raccolta “Poésie et Vérité” pubblicata nel 1942.

Musica di Francis Poulenc (1899-1963), grande compositore e pianista francese.
Si tratta del terzo movimento della cantata “Figure humaine”, interamente basata su poesie di Éluard presenti nella raccolta citata.


Bientôt (De tous les printemps du monde)
Le rôle des femmes (En chantant, les servantes s'élancent)
Aussi bas que le silence
Patience (Toi ma patiente…)
Première marche - La voix d'un autre (Riant du ciel et des planètes)
Un loup (Le jour m'étonne et la nuit me fait peur)
Un feu sans tache (La menace sous le ciel rouge)
Liberté
Aussi bas que le silence
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/1/2017 - 08:26
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Blood for Oil

Blood for Oil
Album: The F-bomb (2016)
Originariamente pubblicata nell'EP Turbo del 2003
Come on down! You are the next contestant
(continua)
22/1/2017 - 22:37
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Gary Got a Gun

Gary Got a Gun
Album: Sonic Boom Six (2012)
Gary got a gun, a camouflage uniform and a journey to a strange land,
(continua)
22/1/2017 - 22:31
Percorsi: Eroi
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Don't Die a Martyr for Me

Don't Die a Martyr for Me
(2007)

EP Change The World

Da una rock band ungherese una canzone su una ragazza pacifista che convince un soldato (o un terrorista kamikaze?) a disertare.


Don't Die A Martyr For Me is a song by Dawnstar and it was released on 30 November 2007 on Change The World EP. The song was written by Attila Wind in 2006 and it was first recorded for the demo, A Metrosexual's Confessions in 2006. The lyrics tells the love story between a pacifist girl and warrior. Wind intended to call the attention for the aimlessness of deaths due to political reasons.
Official Website
I met a young girl she’s only nineteen
(continua)
22/1/2017 - 22:23
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Scarpette rosse a Buchenwald

Scarpette rosse a Buchenwald
dalla Rivista “Il Ponte” – 1960

Ne ho trovato un recitativo su musica originale, quindi non la inserisco, al momento, tra gli extra.
Joyce Lussu, compagna di Emilio Lussu (il suo cognome è in realtà Salvadori), partigiana, antifascista, poetessa e traduttrice, tra gli altri di Nazim Hikmet, e di molti poeti terzomondiali sconosciuti.

Per quanto riguarda questa poesia me la ricordo da piccolino, quando sfogliavo il quadernino delle poesie di mia madre. Abbiamo parlato più volte di come si usino i bambini per commuovere di più, come se la morte degli adulti facesse meno impressione, forse perché ciò ha a che fare con l'innocenza, con la negazione di un futuro, forse perché a chi ragiona con la pancia, che si tratti di soluzione finale o di migranti, si risponde con la pancia. Forse perché se il compito della poesia e delle canzoni è commuovere, parlando di bambini è più facile.
Poi il discorso... (continua)
C'è un paio di scarpette rosse
(continua)
inviata da dq82 22/1/2017 - 16:17
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L'uomo nero

L'uomo nero
[2016]
Parole e musica di Dario Brunori
Nell'album “A casa tutto bene”, uscito il 20 gennaio 2017.
Testo trovato su Rockol
Hai notato che l'uomo nero
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/1/2017 - 12:06
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Don Abbondio

Don Abbondio
[2016]
Parole e musica di Dario Brunori
Nell'album “A casa tutto bene”, uscito il 20 gennaio 2017.
Don Abbondio
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/1/2017 - 11:52
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Europa

Europa
(2006)

Era nella lista di canzoni pacifiste ma non so quanto sia pacifista...
From Agincourt to Waterloo
(continua)
21/1/2017 - 23:20
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Fields of Mars

Fields of Mars
Album New Maps of Hell (2007)


We traditionally are a band that criticizes the currently-held view or the popular view as being one that’s not very well thought-out, and so the war was an obvious target, but we still live in a society that doesn’t think very much, and so there’s plenty of fallout from the war, from the social implications that we’re left with, and those are the kinds of things we are addressing on this album. I guess the most blatant we get is an allegory to the god of war in a song called “The Fields of Mars.”

Greg Graffin
In the garden where he was cast out by the Lord
(continua)
21/1/2017 - 22:56
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Campo de batalha

Campo de batalha
(1992)

Title track del secondo album del più famoso cantante reggae brasiliano
Oh oh oh oh oh oh
(continua)
21/1/2017 - 22:32
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Cueille la fleur

Cueille la fleur
(1972)
Parole di Jean-Roger Caussimon
Musica di Eric Robrecht

Bella canzone pacifista di Caussimon estratta dal suo secondo album « A la Seine » uscito nel 1972
Cueille la fleur, ami, et laisse le fusil
(continua)
21/1/2017 - 22:15
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Je vais changer le monde

Je vais changer le monde
(2003)
(Stéphane Laporte / Antoine Sicotte, Karl Wolf)

Temiamo che con questa canzoncina uscita dalla Star Academy canadese, il nostro Jean-François non abbia cambiato il mondo e men che meno abbia fermato una guerra.... ma apprezziamo lo sforzo.
Je vais arrêter la guerre
(continua)
21/1/2017 - 22:07
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Allah

Allah
(1988)
Album: Moi le venin

Canzone contro l'intolleranza, il fanatismo e le guerre in nome di Dio. Non certo una canzone contro l'Islam anche se Véronique Sanson è stata minacciata di morte per averla cantata in occasione di un concerto all'Olympia nel 1989.
Pour l'Amour d'un homme
(continua)
21/1/2017 - 21:43
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L òrc ariverà

L òrc ariverà
[1977]
Scritta da Gianluigi Secco e Giorgio Fornasier
Nel disco intitolato “Belun doi”
Testo in bellunese tratto dall'Archivio delle Tradizioni Orali del Veneto (ATOV)
Te ón magnada, robada, invelenada,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2017 - 21:30
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Atu mai pensà

Atu mai pensà
[2008-09]
Scritta da Gianluigi Secco e Mario Viel
Nel disco di Gianluigi Secco intitolato “Prove di pazzia senile”
Testo in bellunese e traduzione italiana tratti dall'Archivio delle Tradizioni Orali del Veneto (ATOV)

Gianluigi Secco (Belluno, 1946-) è etnomusicologo e gastronomo, presidente di SORAIMAR, associazione culturale per la promozione della conoscenza e diffusione delle culture locali, con sede ad Asolo.
Il nome di Gianluigi Secco è indissolubilmente legato a quello del musicista e polistrumentista Giorgio Fornasier (Belluno, 1947-) con il quale per molti anni ha condiviso l'esperienza del duo musicale dialettale “I Belumat” (che significa “I Bellunesi”)
Atu mai pensà
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2017 - 20:40
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Ognuno è libero

Ognuno è libero
[1966]
Parole e musica di Luigi Tenco
Arrangiamento di Ruggero Cini (1933–1981),compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra.
Nell'album “Tenco”. Poi come lato B del singolo “Lontano, lontano”
Cosa c’è di strano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2017 - 17:51
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Menez Daou

Menez Daou
2010
Amzer an dispac'h
Didostit holl Vretoned, da glevet ur gentel
(continua)
inviata da dq82 21/1/2017 - 15:15
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Auschwitz Planéte

Auschwitz Planéte
1994
Je ne veux plus avoir mal
Les airs sont viciés, les sources, les mers et les rivières empoisonnées. Les arbres, poumons de notre survie sont anéantis, pour les privilèges des industriels. ET NOUS RESTONS SILENCIEUX !!??…MOTHER… !
(continua)
inviata da dq82 21/1/2017 - 14:52

Le rôle des femmes

Le rôle des femmes
[1941]
Versi di Paul Éluard, dal ciclo “Sur les pentes inférieures” presente nella raccolta “Poésie et Vérité” pubblicata nel 1942.

Musica di Francis Poulenc (1899-1963), grande compositore e pianista francese.
Col titolo “En chantant les servantes s'élancent”, si tratta del secondo movimento della cantata “Figure humaine”, interamente basata su poesie di Éluard presenti nella raccolta citata.


Bientôt (De tous les printemps du monde)
Le rôle des femmes (En chantant, les servantes s'élancent)
Aussi bas que le silence
Patience (Toi ma patiente…)
Première marche - La voix d'un autre (Riant du ciel et des planètes)
Un loup (Le jour m'étonne et la nuit me fait peur)
Un feu sans tache (La menace sous le ciel rouge)
Liberté
En chantant les servantes s'élancent
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/1/2017 - 08:42
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Anna di Stazzema

Anna di Stazzema
2006

Anna Pardini è la vittima più piccola con i suoi venti giorni di età. Si trovava tra le braccia della mamma Bruna, a Coletti, assieme alle sorelle Cesira, Maria, Lilia, Adele, e altre venti persone quando i nazisti hanno fatto fuoco contro di loro.
Cesira, la più grande, ha tentato di salvare Adele, Maria, Lilia e Anna.
Anna era gravemente ferita: aveva gli arti praticamente mutiliati. Adele e Lilia, grazie a Cesira, hanno avuto salva la vita, la stessa sorte non è toccata a Maria, ormai ferita a morte, e alla stessa Anna, deceduta dopo pochi giorni.
santannadistazzema.org
La luna ed il cane abbaiano insieme
(continua)
inviata da dq82 18/1/2017 - 17:54
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Ballata de la Guera

Ballata de la Guera
2006
Tre Ballate per Thiene

1492, un anno che segna un confine e che indica l’inizio di un’epoca nuova: il Rinascimento italiano. Un periodo straordinario, durante il quale si è sviluppato il culto per il bello, una predisposizione che ha contrassegnato per sempre la nostra storia, creando una situazione privilegiata. Spetta all’Italia l’onore di avere nel suo territorio più del 50% dei tesori d’arte della terra. Solo in Veneto sono state costruite più di 4.000 ville e dimore storiche. Un numero significativo che rende, agli occhi dei turisti, unico ogni borgo, preziosa ogni città. Gli ospiti amano respirare la fragranza del luogo, riempirsi gli occhi di immagini nuove e percepire suoni diversi. Desiderano che tutti i sensi vengano coinvolti nell’esperienza. E questo emerge in modo evidente durante la Rievocazione Storica: la partecipazione emotiva è forte.
All’inizio del 2006 è stata... (continua)
Guera guera tuti zo par tera
(continua)
inviata da dq82 18/1/2017 - 17:19
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Ballata del Ciel che s’è sbregà

Ballata del Ciel che s’è sbregà
2006
Tre Ballate per Thiene

1492, un anno che segna un confine e che indica l’inizio di un’epoca nuova: il Rinascimento italiano. Un periodo straordinario, durante il quale si è sviluppato il culto per il bello, una predisposizione che ha contrassegnato per sempre la nostra storia, creando una situazione privilegiata. Spetta all’Italia l’onore di avere nel suo territorio più del 50% dei tesori d’arte della terra. Solo in Veneto sono state costruite più di 4.000 ville e dimore storiche. Un numero significativo che rende, agli occhi dei turisti, unico ogni borgo, preziosa ogni città. Gli ospiti amano respirare la fragranza del luogo, riempirsi gli occhi di immagini nuove e percepire suoni diversi. Desiderano che tutti i sensi vengano coinvolti nell’esperienza. E questo emerge in modo evidente durante la Rievocazione Storica: la partecipazione emotiva è forte.
All’inizio del 2006 è stata... (continua)
Tiro le campane me ciamo Nane
(continua)
inviata da dq82 18/1/2017 - 17:18

Bientôt

Bientôt
[1941]
Versi di Paul Éluard, dal ciclo presente nella raccolta “Poésie et Vérité ” pubblicata nel 1942
Musica di Francis Poulenc (1899-1963), grande compositore e pianista francese.
Col titolo “De tous les printemps du monde”, si tratta del primo movimento della cantata “Figure humaine”, interamente basata su poesie di Éluard presenti nella raccolta citata.
De tous les printemps du monde
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/1/2017 - 14:28
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Bêtes et méchants

Bêtes et méchants
[1942]
Versi di Paul Éluard, nella raccolta “Au rendez-vous allemand” pubblicata nel 1944
Musica di Henri-Pierre Poupard, in arte Henri Sauguet (1901-1989), compositore francese.

Si tratta di una delle molte poesie scritte da Éluard in clandestinità, pubblicate in ordine sparso su riviste ed opuscoli e firmate spesso con gli pseudonimi di Jean du Haut o Maurice Hervent.
Venant du dedans
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/1/2017 - 13:54
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Terra dei pomodori

Terra dei pomodori
[2012]

Album :Obiettivo sensibile

atmosfera da Mantra per una ode al vento, alla terra, al lavoro umile, alla dignità dell'uomo che lavora sulla terra e su se stesso. Brano modale ed intimo.
perché la radice che tace e non dice
(continua)
inviata da dq82 18/1/2017 - 13:40
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L'attesa

L'attesa
2005

L' attesa ci ha portati a Berlino per un laboratorio con le scuole, lì poi abbiamo suonato in un condominio nella ex Berlino est ed in un centro sociale storico: il Clash.

Dietrich Bonhoeffer. teologo e poeta tedesco, figura di una poco nota Resistenza tedesca al Nazismo. La canzone è la sintesi di un percorso alla ricerca dell'opera e la vita di questo attivista luterano. La band e le classi di una scuola superiore emiliana sono stati in viaggio a Berlino sulle sue tracce. Tra l' approfondimento storico ed il calore da centro sociale di Kreuzberg.

[2012]
Album :Obiettivo sensibile
trattati come cani dai cani
(continua)
inviata da dq82 18/1/2017 - 13:33
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Romanca o trzech siostrach emigrantkach

Romanca o trzech siostrach emigrantkach
Testo di Konstanty Ildefons Gałczyński
Musica di Jacek Bończyk nell'album Tango Kameleon (2002)

La canzone racconta di tre sorelle (Romanzo delle tre sorelle emigrate), che per fame emigrano in Venezuela, SudAmerica, ma durante il viaggio la nave affonda... insomma una storia già sentita che ahimé si ripete da secoli, prima era l'atlantico, ora il Mediterraneo o l'Oceano Indiano o Pacifico...
Były ongi trzy siostry
(continua)
inviata da dq82 18/1/2017 - 09:31
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Oklahoma, U.S.A.

Oklahoma, U.S.A.
[1971]
Scritta da Ray Davies
Nell’album dei Kinks intitolato “Muswell Hillbillies”

Una donna, piegata dal lavoro e dalla vita, che sogna di andare a vivere in Oklahoma, non certo perché sia il posto più bello del mondo ma perché “Oklahoma!” è stato uno dei musical di Broadway più famosi di sempre, poi reso immortale nel film diretto nel 1955 da Fred Zinnemann, con Shirley Jones e Gordon MacRae protagonisti.
All life we work, oh, work is a bore
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/1/2017 - 09:08
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List jeńca (Kochanie moje, kochanie)

List jeńca (Kochanie moje, kochanie)
[1942]
Poesia di Konstanty Ildefons Gałczyński
Musicata da A. Panas e interpretata da Michał Bajor
Nell'album"83'-93': Czwarta Płyta" del 1998
(con il titolo "Kochanie moje, kochanie")

(Si veda qua per l'introduzione alla figura di Konstanty Ildefons Gałczyński)

La moglie di Konstanty Ildefons Gałczyński si chiamava Natalia Avalov, e doveva essere un grande amore. Si erano sposati nel 1930. La seguente è una lettera in forma di poesia che il prigioniero Gałczyński le indirizzò dal campo di concentramento nazista di Altengrabow il 19 marzo 1942: la Lettera del prigioniero. Il testo originale è ripreso anch'esso da questo sito. [AT-XXI]
Kochanie moje, kochanie,
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 17/1/2017 - 01:38

Konstanty Ildefons Gałczyński: Na śmierć Esteriny, deportowanej przez hitlerowców, Wenecjanki

Konstanty Ildefons Gałczyński: Na śmierć Esteriny, deportowanej przez hitlerowców, Wenecjanki
[1948]
Poesia di Konstanty Ildefons Gałczyński

Presso la Biblioteca pubblica dell'Isolotto, il mio quartiere, esiste una benemerita istituzione: lo “Scambialibro”. In pratica e in breve: all'ingresso della Biblioteca (che è uno splendore, va detto), c'è una specie di scaffale dove chiunque può lasciare liberamente vecchi libri di casa propria, vecchie riviste, qualsiasi cosa; e dove la Biblioteca stessa ripone i suoi libri dismessi e sostituiti da copie più nuove. Il famoso chiunque può prenderseli, e lasciarne a sua volta altri; poi c'è il sottoscritto, che ha la tendenza a prenderseli e basta. Confesso. Ci si trova di tutto: dai manuali per il nuovissimo computer del 1982 alle riviste legali, dai romanzacci rosa, neri, gialli e di ogni colore ai vecchi libri scolastici, da Shakespeare agli sconosciuti poeti. Ecco, sto per parlare di un poeta semisconosciuto, almeno dalle nostre parti,... (continua)
Na śmierć Esteriny
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 17/1/2017 - 00:32

Klage der Garde

Klage der Garde
[X°-VII° secolo a.C. / 1915]
Versi di Klabund, da “Chinesische Gedichte. Nachdichtungen”, raccolta di traduzioni di antiche poesie e canzoni cinesi tratte dallo “Shījīng”, di parecchi secoli avanti Cristo.

Musica di Hanns Eisler
Testo trovato su Project Gutenberg

Nel 1916 Hanns Eisler fu richiamato in guerra. Venne ferito e ricoverato diverse volte, e in queste “pause” continuò a comporre. Nel 1917 scrisse un intero oratorio intitolato “Gegen den Krieg” (“Contro la guerra”, proprio lo stesso titolo della composizione creata 20 anni più tardi su testo di Brecht), che andò perduto nell'incendio della baracca dove era acquartierato, e mise in musica alcune poesie di Klabund, adattamento di antichi canti cinesi tratti dallo Shījīng, la più antica raccolta di testi poetici cinesi di cui si sia a conoscenza, datata tra tra il X° e il VII° secolo avanti Cristo. (Purtroppo non saprei indicare al link citato quale sia il canto originale corrispondente)
General!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2017 - 21:32
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Ballad of Struggle and Being

Ballad of Struggle and Being
(2016)

"Ballata di lotta e di essere" affronta il tortuoso percorso dell'individuo moderno nella ricerca di sé, fornendo una chiave di liberazione nella lotta collettiva basata su teorizzazione politica, indipendenza e autodeterminazione dei popoli nell'attuale realtà dei rapporti fra Stati. Ne scaturisce una forte denuncia del grave scenario internazionale, in cui la disinformazione su scala globale giustifica la guerra imperialista omettendo la distinzione tra aggressori e aggrediti, in cui la "società dello spettacolo" fa le veci del potere, perpetuando così lo sfruttamento dei singoli individui e del loro tempo, ora come non mai quantificato esclusivamente in denaro o, più precisamente, in Dollari statunitensi.
To hit the wall once for all
(continua)
inviata da Ivan Guillaume Cosenza 16/1/2017 - 16:53
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No

No
[2016]
Parole e musica di Nicolas Jaar (1990-), musicista e compositore di musica elettronica e sperimentale, newyorkese ma di origine cilena.
Testo trovato su Genius

Nicolas Jaar è nato a New York nel 1990. I suoi genitori si erano lì trasferiti nel 1982, provenienti dal Cile. Suo padre è Alfredo Jaar (1956-), importante artista visuale cileno, cresciuto anche artisticamente nel pieno del regime di Pinochet e divenuto oppositore della dittatura. “Sono nato in Cile sessanta anni fa: ho visto la dittatura di Pinochet e il golpe contro Allende; per fare arte, ho imparato a parlare fra le righe. Era l’arte della Resistenza”, racconta Alfredo Jaar.

Nicolas Jaar ha esordito come compositore di musiche da club, ma ben presto la sua attenzione si è spostata sulla sperimentazione musicale. Ha fondato un'etichetta e ha prodotto lavori di artisti come Lydia Lunch e William Basinski. Ha composto... (continua)
(Alfredo Jaar): Pongamos un poco de música y bailamos? Para hacer la película más entretenida?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2017 - 08:54
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Tutto fin qui

Tutto fin qui
2016
Tutto fin qui
Singolo dell'album "Che spettacolo è"
Il prestigiatore mentre ti distrae
(continua)
inviata da Dq82 15/1/2017 - 17:10
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South Africa

South Africa
1988
South Africa
feat. Ruud Gullit
South African, downpressorman
(continua)
inviata da dq82 15/1/2017 - 16:42
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Monsieur Thiébat

Monsieur Thiébat
2016
La macchina del tempo

Enrico Thiébat (Aosta, 2 agosto 1949 – Verrayes, 14 dicembre 1992) è stato un cantautore, cabarettista, produttore televisivo e scultore italiano, anarchico.
Bonsoir Monsieur Thiébat, bonsoir
(continua)
inviata da dq82 15/1/2017 - 14:49
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La guerre

La guerre
Cari amici, vi invio il testo di questa canzone rinascimentale, che ho appena ascoltato su Radio 3 (Concerti del Quirinale). Non è propriamente una canzone contro la guerra, però racconta di una battaglia (quella di Merignano, o Melegnano, vicino a Milano) del 1515 tra Francesi e Svizzeri, che provocò la morte di più di 15.000 uomini. Sconfitti, gli Svizzeri stipularono una pace, che fu l'inizio della loro scelta perpetua di neutralità.
Escoutez, tous gentilz Galloys,
(continua)
inviata da Renato Stecca 15/1/2017 - 13:09
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La frontiera

La frontiera
2017
Apriti cielo

È senz’altro un disco di fuga; di gente che non sente di appartenere alle sue bandiere e alle sue preghiere. È un disco di guerra sporca, palesato nella title-track, ma anche nella commovente La frontiera, tra le cime più alte del disco. Mannarino disegna due uomini che fanno l’amore davanti a soldati in combattimento che in fila per uno vanno via non appena vedono loro due che, nudi, insegnano come “sono nati gli esseri umani”. Un orgasmo in mezzo alla guerra tracciato con un’eleganza da far invidia a tutti gli storytellers del mondo. Un orgasmo che ricorda che dietro a quelle guerre senza senso ci sono vite umane.
spettakolo.it
Una voce più forte dell'altra parlò dal balcone
(continua)
inviata da Dq82 15/1/2017 - 10:39
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Gandhi

Gandhi
2017
Apriti cielo

A proposito di Gandhi, una canzone per niente pacifica: anzi appare come un’invettiva contro un certo buonismo, come aveva fatto Gaber con “Il potere dei più buoni”. Con chi ce l’ha, Mannarino?

«Ce l’ho con le icone pop come Marylin Monroe ed Einstein, con la pace edulcorata di Gandhi. Vedo una sottile linea che divide il pacifismo dalla remissività e rassegnazione, perché a uno che passa la vita ad asfaltare strade sotto il sole cocente d’agosto non gli puoi insegnare il pacifismo, semmai lo subisce. Nei miei frequenti viaggi in Brasile, a Rio De Janeiro, ho visto tutte le contraddizioni di chi vive nelle favelas e di chi invece vive circondato dal lusso, costretto però a barricarsi nelle case. Dov’è la cattiveria del povero? Sarebbe utile rifondare il pensiero dell’essere umano. Ce l’ho con gli intellettuali che trovo totalmente astratti dalla realtà. Io non sono tra questi anche se ho studiato filosofia, faccio un lavoro manuale e mi sporco le mani come un operaio».
unita.tv
Ci si radunava nelle piazze con i fiori nelle mani
(continua)
inviata da Dq82 15/1/2017 - 10:23
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In viaggio

In viaggio
2011
Nell’album intitolato “Sud”

(Cesare Chiodo, Bungaro, Fiorella Mannoia)

Fiorella Mannoia presenta questa canzone, nei live, raccontando che in quel periodo suonava con musicisti stranieri (africani e sudamericani) e che ha messo in musica i loro racconti: immaginando il saluto si una madre ad un figlio che parte, emigra... Alcune volte questa presentazione è più esplicitamente rivolta all'emigrazione, altre volte più intima parlando di un generico saluto materno al propri* figli*. Ma considerando anche il titolo dell'album in cui è inserita secondo me è una CCG a tutti gli effetti
Domani partirai
(continua)
inviata da dq82 14/1/2017 - 09:58
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Mother's Pride

Mother's Pride
Testo, musica e arrangiamento di George Michael.

Bella e potente ma al tempo stesso semplice e piena di grazia nel suo dipingerci - con immagini vivide che sfumano l'una nell'altra - il quadro di un tragico "passaggio di consegne" generazionale. Nel segno immutato ed immutabile, da una decade all'altra, della guerra.

E' tratta da "Listen Without Prejudice vol. 1" (1990), album ricco di momenti intensi, riflessivi e cantautoriali (vero atto di coraggio per una popstar dal successo planetario che avrebbe voluto essere riconosciuta per quello che era: un'anima - sincera ed ispirata - innanzitutto).

"The track "Mother's Pride" was played often on US radio stations during the first months of the Gulf War in 1991. Programmers took telephone calls from soldiers' loved ones and mixed their greetings into the song as tributes, along with other patriotic sound bites" (dall'edizione in lingua inglese di Wikipedia)
Oh she knows
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 14/1/2017 - 02:58
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Killing Time

Killing Time
[2016]
Parole e musica di Nicolas Jaar (1990-), musicista e compositore di musica elettronica e sperimentale, newyorkese ma di origine cilena.
Testo trovato su Genius

Nicolas Jaar è nato a New York nel 1990. I suoi genitori si erano lì trasferiti nel 1982, provenienti dal Cile. Suo padre è Alfredo Jaar (1956-), importante artista cileno, cresciuto anche artisticamente nel pieno del regime di Pinochet e divenuto oppositore della dittatura. “Sono nato in Cile sessanta anni fa: ho visto la dittatura di Pinochet e il golpe contro Allende; per fare arte, ho imparato a parlare fra le righe. Era l’arte della Resistenza”, racconta Alfredo Jaar.

Tra le sue installazioni - esposte alle biennali di Venezia, São Paulo e Istanbul nei maggiori musei d'arte contemporanea in tutto il mondo – c'è “Infinite Cell” (2004), ricostruzione della cella in cui fu rinchiuso Antonio Gramsci. Il visitatore è invitato... (continua)
I think we’re just out of time
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2017 - 23:30
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Georges Brassens: Les passantes

Georges Brassens: Les passantes
La versione di Iggy Pop e il video su immagini di Karl Lagerfeld.
Iggy Pop's version and the video based on fashion pictures by Karl Lagerfeld
La version d'Iggy Pop et le vidéo sur des images de Karl Lagerfeld




Carissimo Antoine Pol,

Ma te lo saresti mai aspettato che la tua poesia, quella delle tue Émotions poétiques poi messa in musica e cantata da Brassens, sarebbe un giorno finita in un video a base di immagini di uno dei più famosi sarti (ora si dice "stilisti", ndr) e fotografi/registi di moda? E che la tua passante sarebbe stata interpretata da una bellissima fotomodella (ora si dice "top model", ndr; è la polacca Beata-Katarzyna Przybyło) con addosso abiti presumibilmente costosissimi? Ti era mai capitato di incontrare una donna del genere, tra le tue passanti, caro Antoine Pol...? Chi lo sa. Eppure...pensa a che cosa hai fatto con la tua poesia, e che cammino ha fatto...
L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 13/1/2017 - 21:25
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How Does the Grass Grow?

How Does the Grass Grow?
[2010-12]
Parole e musica di David Bowie.
Il riff del ritornello è mutuato da “Apache”, brano stumentale di cui fu autore Jerry Lordan (1934–1995), cantautore e compositore inglese e che fu portato al successo da The Shadows nel 1960 e poi di nuovo nel 1973 nella versione della Incredible Bongo Band.
Nell’album “The Next Day” del 2013

L’ambientazione, esplicitata nella prima strofa, è quella di una qualche paese sovietico o post-sovietico. “Le ragazze che indossano gonne di nylon e sandali ungheresi e i ragazzi in sella ai loro Riga” (motorini di fabbricazione lettone, prodotti tra il 1952 e il 1992) è una descrizione di un villaggio sovietico ripresa pari pari da uno scritto (in “Twenty Letters to a Friend”) del 1967 di Svetlana Alliluyeva, che pur essendo figlia di Stalin fu una dissidente e nel 1966 fuggì dal suo paese rifugiandosi negli USA (dove è morta nel 2011).
Il protagonista... (continua)
There’s a graveyard by the station
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2017 - 09:03

Scoperta

Scoperta
1974
45 giri Scoperta/Marcia d'amore
Pareva fosse un giorno come gli altri,
(continua)
inviata da dq82 12/1/2017 - 17:42
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Maria coraggio

Maria coraggio
"A lottare la PIOVRA".... mi sembra più che chiaro a cosa si riferisce!
Angela 12/1/2017 - 17:07
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Le tourdion des manants

Le tourdion des manants
Flavio Poltronieri 12/1/2017 - 13:38
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Il sipario

Il sipario
2014
Esiste chi Resiste


Testo di Alessandro Caporossi

Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili

“…la parola umana si oppone alla morte…fa vivere anche chi non è più in vita, poiché anche la memoria è parola, e con la memoria noi salviamo dal caos dell’oblio chi non è più tra noi…"
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore

La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche... (continua)
Cari ragazzi ha inizio la recita
(continua)
inviata da dq82 12/1/2017 - 13:27
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Cortogno

Cortogno
2014
Esiste chi Resiste


Testo di Alessandro Caporossi

Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili

“…la parola umana si oppone alla morte…fa vivere anche chi non è più in vita, poiché anche la memoria è parola, e con la memoria noi salviamo dal caos dell’oblio chi non è più tra noi…"
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore

La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche... (continua)
Incerti Dante
(continua)
inviata da dq82 12/1/2017 - 13:20
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Campazzo

Campazzo
2014
Esiste chi Resiste


Testo di Alessandro Caporossi

Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili

“…la parola umana si oppone alla morte…fa vivere anche chi non è più in vita, poiché anche la memoria è parola, e con la memoria noi salviamo dal caos dell’oblio chi non è più tra noi…"
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore

La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche... (continua)
Il tenente Totonelli
(continua)
inviata da dq82 12/1/2017 - 13:14




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