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Il 25 aprile 1974, cinquant’anni fa, in Portogallo arrivò finalmente il Giorno delle sorprese (José Saramago, 1966). Per questo motivo abbiamo voluto rifare completamente la pagina della sua canzone-simbolo, che diventa una “Pagina Speciale”. Che possa servire, e parecchio, anche a un altro 25 aprile: il nostro. Quest’anno più che mai!
Riccardo Venturi 24/4/2024 - 12:13
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Η Σμύρνη

Η Σμύρνη
I Smýrni
[1972]
Testo / Στίχοι / Lyrics / Paroles / Sanat:
Pythagoras / Πυθαγόρας
Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel:
Apostolos Kaldaras / Απόστολος Καλδάρας
Interpreti / Ερμηνεία / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Giorgos Dalaras / Γιώργος Νταλάρας
Album /'Αλμπουμ: Mikra Asia / Μικρά Ασία

Il 1922 segnò la disfatta della Grecia dopo tre anni di guerra contro la repubblica di Turchia, appena costituita. Passò alla storia come la Mikrasiatikí katastrofí / Μικρασιατική καταστροφή. Fu la conseguenza dell’insano nazionalismo che produsse i fumi della Megali Idea / Μεγάλη Ιδέα .
Dall’indipendenza greca si era fatto strada il progetto di estendere la sovranità greca su una parte dell’antico impero bizantino, Anatolia occidentale e Cipro,e di eleggere Costantinopoli a capitale dello stato allargato, la Megali Hellas / Μεγάλη Ἑλλάς , una Magna Graecia... (continua)
Η Σμύρνη μάνα καίγεται καίγεται και το βιος μας
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 14/1/2020 - 23:43
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Ei kuule kaupunki

Ei kuule kaupunki
Testo finlandese / Finnish lyrics / Paroles finnoises / Suomenkieliset sanat: Tapio Lipponen

This song has been haunting me for years. According to Finnish music database records it's a song written by Mikis Theodorakis which I don't have any doubts about. The problem is that I haven't been able to trace the original one despite extensive research and due to the fact that I don't know a word of Greek. Finnish database records include a French reference reading »Cite n'entend« (which should actually read »La cité n'entend pas«) suggesting that maybe the original lyrics were written in French in which case there wouldn't be any original Greek lyrics. Anyway, in order to get the song finally off my table, I decided to post it as an original Finnish song by Arja Saijonmaa. Doing that, I sincerelly and desperately hope that one of the countless friends and followers of this webpage will be able... (continua)
Ei kuule kaupunki, ei näe kaupunki
(continua)
inviata da Juha Rämö 14/1/2020 - 13:46

Filastrocca di un piatto di plastica

Filastrocca di un piatto di plastica
I rifiuti marini costituiscono un grave problema in costante aumento. Se la plastica rappresenta una importante risorsa per la società moderna, il suo ‘smaltimento’ in mare è una autentica iattura, una guerra.
«Filastrocche Plastic Free» di Mimmo Mòllica, per sviluppare una memoria di ferro e ricordarsi che i «piatti di carta» sono fatti di plastica e la sterminata presenza di rifiuti in plastica nell'ambiente marino: più di 11 mila tonnellate l’anno vengono recuperate lungo le coste e sulle spiagge.

«Un piatto di plastica» fa parte di «Filastrocche Plastic Free» di Mimmo Mòllica, tre filastrocche per sviluppare una memoria di ferro, per ricordarsi che i «piatti di carta» sono fatti di plastica.

"Le gravi catastrofi naturali reclamano un cambio di mentalità che obbliga ad abbandonare la logica del puro consumismo e a promuovere il rispetto della creazione". (Albert Einstein)
Di plastica un piatto
(continua)
inviata da River 14/1/2020 - 09:31
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ہم دیکھیں گے­

ہم دیکھیں گے­
Hum dekhenge
[1979; rel. 1981]

Hum Dekhenge (Urdu: ہم دیکھیں گے‎) is a popular Urdu nazm, written by Faiz Ahmad Faiz. Originally written as Va Yabqá Vajhu Rabbika (The face of your lord), it was included in the seventh poetry book of Faiz – Mere Dil Mere Musafir. The nazm was composed as a medium of protest against Zia Ul Haq's oppressive regime. It gained a rapid cult-following as a leftist song of resistance and defiance, after a public rendition by Iqbal Banoat Alhamra Arts Council on 13 February,1986, ignoring the ban on Faiz's poetry. The poem employs the metaphor of traditional Islamic imagery to subvert and challenge Zia's fundamentalist interpretation of them; Qayamat, the Day of Reckoning is transformed into the Day of Revolution, wherein Zia's military government will be ousted by the people and democracy will be re-installed. It was recreated in Coke Studio Season 11 on 22 July... (continua)
ہم دیکھیں گے­ [1]
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2020 - 08:00
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Δε θα ξαν΄αγαπήσω

Δε θα ξαν΄αγαπήσω
De tha xan΄ agapíso
[1970]
Testo / Στίχοι / Lyrics / Paroles / Sanat: Lefteris Papadopoulos / Λευτέρης Παπαδόπουλος
Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel: [[|Manos Loizos]] / Μάνος Λοΐζος
Interpreti / Ερμηνεία / Performed by / Interprétée par / Laulavat: [[|Stelios Kazantzidis]] / Στέλιος Καζαντζίδης
Album / 'Αλμπουμ: I stenahoria mou / Η στεναχώρια μου
Το μερτικό μου απ’ τη χαρά
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 13/1/2020 - 22:53
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A Gaza

A Gaza
2014

Scrivo. E nel frattempo a Gaza vanno all'appuntamento con la tragedia
quotidiana. Nella loro terra sono estranei, separati, senza domani, senza
protezioni, esplorano i margini del dolore. Maledetti dall’odio del custode che
stamattina si è svegliato più vorace. Serrati dalla sua legge, una macchina che
scava, devasta, frantuma, distrugge costruzioni e chiama a una lenta discesa
disperata in quella voragine che resta sempre aperta.
Muoiono, sospesi all'ingresso di un cielo stordito, scorticato dal filo spinato
che corrode anche la vista negata di bambini invisibili, ma con addosso ancora
l'accento della vita, che in loro risale con affanno per venire alla luce illegale
che li circonda nel fumo di una civiltà morente.
Quei loro sogni, infranti nello specchio, in me scorrono come nuvole
periodiche contaminate da rabbia inefficace. E voleranno eterni in lenti
intervalli... (continua)
Ecco, se mi adattassi a una poesia ragionevole,
(continua)
inviata da Dq82 13/1/2020 - 09:30
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Gli occhi neri di Julia Cortez

Gli occhi neri di Julia Cortez
da Ferite & Feritoie (2019)

l’emozionante canzone Gli occhi neri di Julia Cortez è dedicata alla tenerissima figura della maestrina, l’ultima con cui ha comunicato Che Guevara prima della sua esecuzione.

La Higuera, Bolivia, ottobre 1967. Che Guevara è prigioniero in una piccola scuola, in attesa della sentenza. L’ultima persona che vedrà, prima di morire, a parte i soldati, è la maestrina di quella scuola, la giovane Julia Cortez. A raccontare questo risvolto minimale di una grande storia furono Giovanni Marrozzini e Angelo Ferracuti in un reportage dalla Bolivia (“Nessuno va più a trovare il Che”) apparso in maggio sul magazine del quotidiano Repubblica. Julia è ancora viva, suo figlio si chiama Ernesto e i due cronisti l’hanno intervistata. Paolo Capodacqua riprende il loro racconto e aggiunge un nuovo brandello alla tela del mito del Che.

Gli occhi neri di Julia Cortez è una canzone... (continua)
Mi scusi, signorina, se non sto in posa
(continua)
inviata da Dq82 13/1/2020 - 06:11
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Manifesto

Manifesto
2014
Fuori Dal Gruppo
Black bloc sulla strada
(continua)
inviata da Antonio Santi 13/1/2020 - 04:52
Percorsi: Genova - G8
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Non mi faccio comandare

Non mi faccio comandare
2014
Fuori Dal Gruppo
Non mi faccio comandare da un americano
(continua)
inviata da Antonio Santi 13/1/2020 - 04:44
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Le Chant du Pain

Le Chant du Pain
[1848]
Una canzone che Pierre Dupont compose dopo una rivolta popolare, avvenuta a Buzançais, nella Loire, nel 1847 quando, a causa dell'aumento del prezzo dei generi alimentari di base e della disoccupazione, la gente povera attaccò le case e i negozi dei commercianti, che impedivano la distribuzione di un carico di grano. Per un signore che venne ucciso, ci furono poi 3 giustiziati e decine di condannati ai lavori forzati a vita e a lunghe pene detentive... La giustizia borghese...
Testo trovato qui
Quand dans l’air et sur la rivière
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2020 - 22:53
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I nidi degli uccelli

I nidi degli uccelli
da Ferite & Feritoie (2019)
con Michele Gazich
(Per non dimenticare, giornata della memoria della Shoah)
Io ricordo il cielo stellato
(continua)
inviata da Alberto Scotti 12/1/2020 - 18:37
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Per questo mi chiamo Giovanni

Per questo mi chiamo Giovanni
da Ferite & Feritoie (2019)
Con Pippo Pollina, Roberto Soldati

(Dedicata a Giovanni Falcone e ispirata dall'omonimo libro di Luigi Garlando)
Per questo mi chiamo Giovanni
(continua)
inviata da Alberto Scotti 12/1/2020 - 18:29
Percorsi: Mafia e mafie
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Työttömän Valssi (Come Around Again Waltz)

Työttömän Valssi (Come Around Again Waltz)
[1927]
Parole e musica di Arthur Kylander (1892-1968), immigrato negli States da Lieto, Finlandia, nel 1914.
Testo trovato in "Arthur Arkadius Kylander – Amerikansuomalainen kupletisti", di Juha Niemelä, 2003

Arthur Kylander fece ogni sorta di lavoro, dal bracciante al boscaiolo, al maggiordomo, all'autista, e solo dopo 30 anni di fatica e privazioni riuscì ad acquistare una fattoria, impegnandosi nella conservazione del patrimonio boschivo.
Arthur Kylander fu anche cantautore e compositore e negli anni 20 incise anche una ventina di suoi brani per l'etichetta Victor. Siccome agli inizi della sua avventura americana fu anche membro dell'IWW (Industrial Workers of The World), alcune della sue canzoni – come questa - parlano della dura vita dei lavoratori immigrati.

Trovo "Työttömän Valssi" incisa nel 1928 da Kosti Tamminen (anche nella raccolta "Proletaarit Nouskaa" del 1970) e molto più recentemente da Mikko Perkoila ("Punikin Kirjelaatikko Ja Muita Työväenlauluja", 2009).
Kun kuljin mä kulkurin lailla,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/1/2020 - 21:43
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The Lumberjack’s Prayer

The Lumberjack’s Prayer
[1910s]
Scritta da Matti Valentin Huhta, aka T-Bone Slim (1880–1942), poeta, cantautore, vagabondo e agitatore sociale statunitense, di origine finlandese.
Sulla melodia dell'inno religioso "Praise God From Whom All Blessings Flow"
interpretata da Utah Phillips

Una canzone che circolava su foglio volante al prezzo di 10 cents. Il denaro raccolto serviva per finanziare le pubblicazioni gratuite dei Wobblies (IWW)
Testo trovato direttamente sul sito dell'Industrial Workers of the World

Lumberjacks often worked twelve hours a day, seven days a week, faced incredible dangers on the job, and lived under horrendous conditions. They were one of the most abused groups of workers in the early 20th century. The Industrial Workers of the World (IWW) was the only labor organization to pay any attention to workers in the lumber camps of the South and the Pacific Northwest. Although humorous in tone,... (continua)
I pray dear Lord for Jesus' sake,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/1/2020 - 19:20

Buon anno anche a te Nicoletta

Canzoniere Anarchico della Bassa Bolognese
Buon anno anche a te Nicoletta
(2020)
Un canto per Nicoletta Dosio e per chi non si piega all'arroganza del potere
Cantabile (volendo) sulle note della Ballata del Michè di FdA
Lo zero è una cifra speciale
(continua)
11/1/2020 - 18:46

Harvest Land

anonimo
Harvest Land
[191?]
Testo di autori non identificati, indicati con le sigle "TD and H.". Alcuni ne attribuiscono la paternità a Matti Valentin Huhta, aka T-Bone Slim (1880–1942), poeta, cantautore, vagabondo e agitatore sociale statunitense, di origine finlandese.

Sulla melodia del popolare gospel Beulah Land (1876)
Nel libretto di canti degli Wobblies dell'IWW (Industrial Workers of the World), il "Little Red Songbook", edizione del 1923.

In 1915, the Industrial Workers of the World (IWW) established a branch union, the Agricultural Workers' Organization (AWO). The AWO organized temporary harvesters, known as “harvest stiffs,” in railroad yards, migrant camps, and shelters. At its height in 1917 the AWO had more than 70,000 members, but like the IWW it was undermined by President Woodrow Wilson’s wartime attack on dissent and by local vigilante organizations. The AWO, like its parent organization,... (continua)
The harvest drive is on again,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/1/2020 - 00:06
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Benedetto sei tu

Benedetto sei tu
(2020)
dal nuovo album: Cip! uscito proprio oggi 10 gennaio 2020
Sia benedetto il Signore Gesù Cristo
(continua)
10/1/2020 - 11:28

Le Jardin des Vanilliers

Le Jardin des Vanilliers
Le Jardin des Vanilliers

Chanson française – Le Jardin des Vanilliers – Marco Valdo M.I. – 2020

ARLEQUIN AMOUREUX – 35

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l’édition française de « LES JAMBES C’EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.


Dialogue Maïeutique

Et, dit Marco Valdo M.I., tel un conteur reprenant son récit à l’endroit où il l’avait abandonné précédemment, l’aventureuse déambulation de Matthias le déserteur se poursuit sans lui laisser beaucoup de répit, ni pour lui, ni pour sa petite troupe en bois. Ce n’est pas qu’il n’essaye pas de trouver des parades, de se dissoudre dans le paysage, de disparaître aux yeux du monde,... (continua)
Toujours fuir, proscrit, toujours repartir,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/1/2020 - 22:16
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Lettera da una trincea

Lettera da una trincea
Album Note a margine (2013)
Mi stanno già chiamando sull’attenti
(continua)
inviata da Alberto Scotti 9/1/2020 - 04:38
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Fun and Games

Fun and Games
Album: Barenaked Ladies Are Men - 2007
We sent in the army
(continua)
inviata da Not Harrison 9/1/2020 - 04:34

La guerra passa tremenda

anonimo
La guerra passa tremenda
Poesia in cerca d'autore
Non è una canzone ma potrebbe diventarlo.


Una poesia in cerca d'autore
di Franco Castelli

L'amica Aurora Delmonaco, storica e collega nella rete degli Istituti storici (già presidente del Landis, Laboratorio nazionale per la didattica della storia) nei mesi scorsi mi comunicò un testo di grande interesse, da lei raccolto dalla viva voce di una contadina novantenne del Sud. Si tratta di una poesia sulla prima guerra mondiale, e Aurora così mi scriveva:
“La donna, una contadina, dopo novant'anni la recitava senza esitazioni. In quel recital improvvisato la donna declamò "Il passero solitario", e poi "Lo stivale" di Giusti: era chiaro che aveva fatto sua ogni parola. Della poesia che ti mando il suo maestro non disse l'autore. Lei affermava di ricordare tutte le poesie imparate a scuola perché quando era sola in campagna, al lavatoio, a zappare o al pascolo con... (continua)
La guerra passa tremenda
(continua)
8/1/2020 - 23:01
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E sale quanto basta

E sale quanto basta
Album: Il rumore del mondo (2018)


Nel pezzo E sale quanto basta parli di Peppino Impastato. Giorni fa suo fratello, Giovanni Impastato durante una visita agli studenti dell’istituto comprensivo statale “G.B. Monteggia” in provincia di Varese ha detto che “la storia di Peppino è una lezione attuale sul senso di legalità”. Come è venuto il testo di questo pezzo? E quanto è urgente per te parlare ancora oggi di legalità condivisa?

Il testo è di Annalisa Insardà, un’amica attrice da sempre impegnata nel sociale. Me l’ha inviato tramite mail. Appena l’ho letto la musica è venuta da sé con una naturalezza che mi ha stupito. Impastato è uno di quelli con cui farei un discorso immaginario come dicevamo prima: mi pare che la sua esperienza continui a illuminare le nostre vite. Il concetto di legalità non mi è del tutto chiaro, forse non mi è simpatica la parola. So per certo, da anarchico, che... (continua)
Prese la terra
(continua)
inviata da Alberto Scotti 8/1/2020 - 20:00
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Discorso immaginario con Azhar

Discorso immaginario con Azhar
Album: Il rumore del mondo (2018)


In Discorso immaginario con Azhar parli di un dialogo immaginario con un presunto terrorista islamico. Perché hai scelto di trattare un argomento del genere in una canzone? Credi ci possa essere un posto in musica in cui le bestialità di ognuno possano essere in qualche modo riconciliate?

Tratto certe argomentazioni perché offrono spunti su cui riflettere, tentando di trovare delle soluzioni personali. È chiaro che la mia visione è del tipo inclusivo e unificante perché non mi interessano le divisioni, i confini, mi piace pensare che l’umanità possa camminare verso un’unica direzione, la migliore possibile per noi tutti.

7Tracks
Cosa ti sei messo in testa, Azhar?
(continua)
inviata da Alberto Scotti 8/1/2020 - 19:44
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Come rondini

Come rondini
Album: Il rumore del mondo (2018)
Ditemi cos'è
(continua)
inviata da Alberto Scotti 8/1/2020 - 19:08
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Genova

Genova
2015
Il teatro degli orrori
Guardati
(continua)
inviata da Dq82 8/1/2020 - 13:29
Percorsi: Genova - G8

La Morale du Déserteur

La Morale du Déserteur
La Morale du Déserteur

Chanson française – La Morale du Déserteur – Marco Valdo M.I. – 2020

ARLEQUIN AMOUREUX – 34

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l’édition française de « LES JAMBES C’EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.


Dialogue Maïeutique

Dans le fond, Lucien l’âne mon ami, la vie d’un déserteur n’est pas tellement différente de celle d’un mineur, au fond ; à ceci près cependant que le mineur est par essence sédentaire et quant au déserteur, il lui faut fuir, toujours partir ailleurs, qu’il lui faut sauter d’un gîte précaire en chemin détourné. À ceci près qu’il ne peut rien bâtir, qu’il lui faut tout le temps se dissimuler... (continua)
Faust souffle sur sa moustache ;
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/1/2020 - 21:51
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Io, te, l'Infinito

Io, te, l'Infinito
[1977]
Scritta da Joe Vescovi (1949-2014) e Giancarlo "Lallo" Sbriziolo (nei crediti, "Sbrigo")
Singolo del 1977, poi in apertura dell'album "Amico", pubblicato l'anno seguente.
Vivere una vita in libertà
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/1/2020 - 20:06
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Suffer Little Children

Suffer Little Children
[1983]
Scritta da Morrissey e Johnny Marr
In "The Smiths", album di debutto del 1984
Testo da Genius

"But Jesus said, Suffer little children, and forbid them not, to come unto me: for of such is the kingdom of heaven." (Vangelo di Matteo, 19-14, nella Bibbia di Re Giacomo)

Pauline Reade, John Kilbride, Keith Bennett e Lesley Ann Downey sono stati quattro ragazzini tra i 10 e i 16 anni, tutti abitanti nei dintorni di Manchester, che sparirono nel nulla tra il 1963 ed il 1965. La polizia brancolava nel buio e la svolta nelle indagini fu del tutto casuale quando, il 7 ottobre del 1965, un uomo di nome David Smith telefonò alla polizia denunciando un efferato omicidio cui era stato testimone la sera prima, in casa della cognata. Quando la polizia arrivò sul posto, la casa dove viveva una giovane coppia, tali Myra Hindley e Ian Brady, scoprì il cadavere di Edward Evans, un diciasettenne,... (continua)
Over the moor, take me to the moor
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/1/2020 - 13:59
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Cento Cartucce

Cento Cartucce
2019
Granelli di Sale

(Musica Fabrizio Giovanni Pintossi Testo Alessandro Ducoli)
Gli ardimentosi fratelli soldati
(continua)
inviata da Dq82 + Giovanni Pintossi 7/1/2020 - 12:39
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Per un pugno di sale

Per un pugno di sale
2019
Granelli di Sale

( Musica e testo Fabrizio Giovanni Pintossi )
feat. Stefano "Cisco" Bellotti

In alta Valle Trompia, tra antichi borghi e il corso del fiume Lembrio, si aggira un gruppo di giovanissimi “contrabbandieri di sale”. Gli sguardi sono smarriti, il passo veloce. Fuggono dai gendarmi austroungarici che alla fine avranno la meglio, provocando ulteriori sofferenze tra una popolazione già stremata. Ma nel video, liberamente ispirato alla vicenda storica e sviluppato per frammenti evocativi, la vitalità dei bambini non ha fine, sospingendoci in questa incursione tra paesaggi alpini, origine e cassa di risonanza delle note composte ed eseguite dalla band.

LA VICENDA STORICA
Bagolino, località Ponte Selva, la sera del 10 maggio 1869, le guardie doganali intercettano un gruppo di 16 giovani residenti a Collio e Bovegno (Valle Trompia, Brescia), provenienti... (continua)
Il canto della primavera è come un eco di speranza
(continua)
inviata da Dq82 7/1/2020 - 12:33
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Il sentiero dei fiori

Il sentiero dei fiori
2019
Granelli di Sale

(Musica Fabrizio Giovanni Pintossi Testo Alessandro Ducoli)
Il primo raggio di sole
(continua)
inviata da Dq82 + Giovanni Pintossi 7/1/2020 - 12:30
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Not dè guèra

Not dè guèra
[2011]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Selvaggi Band /Alessandro Ducoli
Album / Albumi: Quart dè lüna

Una storia vera che racconta la vicenda trascorsa sul fronte di guerra la notte di natale dell'anno 1914/1915 tra italiani e austriaci. La scena si svolge sul monte Col del Rosso, nei pressi del Monte Grappa: gli italiani uscirono in pattuglia e, quando si trovarono alle spalle il nemico, si rassegnarono ormai alla tragedia, ma per miracolo gli austriaci decisero di lasciare le armi e scambiare con gli italiani il segno di PACE.
Bianche le ai co la néf ai gambai
(continua)
inviata da Dq82 + Giovanni Pintossi 7/1/2020 - 12:17
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Bonnot

Bonnot
[2014]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Gianluca Lalli
Album / Albumi: La fabbrica di uomini

Brano dedicato all'anarchico francese Jules Bonnot. Il brano prende ispirazione dal libro di Pino Cacucci
"In ogni caso nessun rimorso" [Olindo Guerrini]
La polvere della strada
(continua)
inviata da Olindo Guerrini 7/1/2020 - 01:17
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Il tuo uni-n-verso

Il tuo uni-n-verso
[2017]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Gianluca Lalli
Album / Albumi : Metropolis
E adesso rido qui mentre fuori piove
(continua)
inviata da Gianluca 7/1/2020 - 01:00
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Hiroshima Mon Amour [Valse du café du fleuve]

Hiroshima Mon Amour [Valse du café du fleuve]
[1959]
Valse du café du fleuve
Film / 映画 / Movie / Elokuva :
Alain Resnais
Hiroshima mon amour / 二十四時間の情事/ Hiroshima, rakastettuni
Musique / 音楽 /Musica / Music / Sävel:
Georges Delerue

Premessa
In un sito tematico di canzoni le immagini, a mio avviso, andrebbero usate per agevolare la lettura del brano musicale, non per prevalere sul mezzo espressivo, musicale, con un altro mezzo. Forte di tale convinzione, da fotografo non professionista, prima di postare delle foto dedico del tempo alla loro selezione e inserimento ad evitare che possa scaturirne una sovraesposizione anziché un sussidio alla fruizione del brano.
Stavolta gli amici dello Staff vorranno concedermi un’eccezione. Diversamente dal solito la foto che propongo è invasiva. E’ una foto sporca eseguita da uno sporco bombardiere. Il suo titolo è “Hiroshima Aftermath” , scattata poco dopo le 8:15 del 6 Agosto 1945 dal... (continua)
inviata da Riccardo Gullotta 6/1/2020 - 18:02
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Tears of Rage

Tears of Rage
(1967)
Parole di Bob Dylan
Musica di Richard Manuel
Originariamente registrata da Dylan con The Band nei famosi Basement Tapes pubblicati solo nel 1975
Registrata nel 1968 dalla Band senza Dylan in apertura dell'album Music from Big Pink cantata da Richard Manuel e da Joan Baez in Any Day Now .

Tears of Rage … is a soldier’s curse upon his commander. It’s the voice of a man who followed his leader into battle, saw his friends slaughtered for a cause he never believed in, only to return to find his superior running for political office, turning his back on the values that were so easily sacrificed. “We carried you in our arms / on Independence Day” is the kind of battle-scar allusion that Robbie Robertson will flesh out on ‘The Night They Drove Old Dixie Down” …

“Tears of Rage” doesn’t depend on the same associations, but it pursues the same memories and voices , a disbelief in and... (continua)
We carried you in our arms
(continua)
inviata da L.E. 6/1/2020 - 17:31
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Big Man With a Gun

Big Man With a Gun
[1994]
Scritta da Trent Reznor
Nell'album "The Downward Spiral", conosciuto anche come "Halo 8"

Non solo una canzone anti machista (probabilmente diretta contro certo gangsta rap dell'epoca) ma direi anche contro ogni power violento e sborone, dove sostantivi come gun e dick, shoot e fuck sostanzialmente collimano nel significato, dove l'atto supremo dell'amore e della vita si riducono ad un atto di morte e sopraffazione...
I am a big man, yes I am
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/1/2020 - 15:08
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I Might Need You to Kill

I Might Need You to Kill
[2006]
Scritta da Hutch Harris e Kathy Foster
Nell'album "The Body, the Blood, the Machine"

"The Body, the Blood, the Machine" è una sorta di concept album i cui protagonisti sono una giovane coppia, forse di stranieri residenti, che si trovano a dover sopravvivere in un'America piombata sotto un regime di matrice cattolico-fascista...
Locusts, tornadoes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/1/2020 - 14:19
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الوداع

الوداع
Alwadae
[2015]
النص والموسيقى / Letras y musica / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Mariem Hassan / مريم حسن

نشرت ” شبكة المقاومة ” العالمية شريطا غنائيا قصيرا للفنانة الصحراوية مريم الحسان تم تسجيله بتاريخ 06 اوت 2015 في مخيمات اللاجئين الصحراويين وحمل عنوان ” الوداع ” .

وتضمن الشريط كلمات مؤثرة للفنانة الصحراوية القديرة التي توجد في وضع صحي صعب إلى الشعب الصحراوي.

وتوصي الفنانة الصحراوية في هذا الشريط الشعب الصحراوي على الصمود والمحافظة على التراث ، وتعبر عن ثقتها الكبيرة في مواصلة الأجيال الصاعدة على للنضال وايصال صوت الشعب الصحراوي الى ابعد الحدود.

للإشارة اثار الشريط الذي سجل من داخل خيمتها بولاية السمارة إعجاب الكثير من رواد شبكات التواصل الاجتماعي الذين عبروا عن شديد التأثر متمنيين الشفاء العاجل للفنانة الصحراوية.

وأبرزت شبكة المقاومة التي تضم مئات المنخرطين عبر العالم الذين يدافعون عن السلام والحرية ان مريم الحسان كرست حياتها للنضال... (continua)
[Testo originale per ora non disponibile
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 6/1/2020 - 00:45
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L'unica oltre l'amore

L'unica oltre l'amore
(2019)
singolo estratto dall'album "Poesia e civiltà"
accompagnato da un video d'animazione di Valentina Galluccio

«A volte sento il bisogno di fare il punto con me stesso su chi sono e quali siano le cose più importanti per me. Tra tante risposte passeggere, la sola che rimane sempre è quella di cui parlo in questa canzone e cioè che l’empatia nei confronti dei più deboli è l’unico motivo per cui valga la pena, per gli uomini, di unirsi o dividersi tra loro.»
Noi siamo, viviamo
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 6/1/2020 - 00:13
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Here’s Your Future

Here’s Your Future
[2006]
Scritta da Hutch Harris e Kathy Foster
Nell'album "The Body, the Blood, the Machine"

I Thermals si sono sciolti nel 2018. Dio si dice invece che sia eterno, purtroppo...
God reached his hand down from the sky
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/1/2020 - 00:05

Il canto del diavolo

Il canto del diavolo
2007
ES
Tra tutti i milioni
(continua)
inviata da Alberto Scotti 5/1/2020 - 23:18
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La tragica fine del figlio di Dio

La tragica fine del figlio di Dio
2007
ES
Stremato nel giardino dei conigli
(continua)
inviata da Alberto Scotti 5/1/2020 - 23:15
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Drive to the Ocean

Drive to the Ocean
(4 gennaio 2020)

Pubblicato nel giorno del 60mo compleanno dell'ex cantante dei R.E.M. il nuovo singolo è un racconto distopico di un mondo segnato dai cambiamenti climatici in cui i protagonisti sono attratti come da una forza misteriosa verso l'oceano dove tutte le creature si sono radunate. Un'amara considerazione sul destino dell'umanità che era venuta al mondo per esplorare e capire il mondo e ha finito per distruggerlo.
I’ll drive through the mountains,
(continua)
5/1/2020 - 23:01
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Un blasfemo [Dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato]

Un blasfemo [Dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato]
4-5 gennaio 2020

Vorrei dedicare questo mio contributo, come hanno fatto al suo tempo i Bardziej con la loro canzone "Komisariat", alla memoria di Igor Stachowiak e alla causa comune.
E non mi rivolgo qua solamente agli admins o i frequentatori delle CCG ma a tutta l'umanità ragionevole.
Colgo anche l'occasione per ricordare in questo modo le parole del poeta italiano nella prossimità dell'anniversario della sua morte, il 11 genaio.

Salutti a tutti
BLUŹNIERCA
(continua)
inviata da Krzysiek 5/1/2020 - 20:08
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Sascha... ein aufrechter Deutscher

Sascha... ein aufrechter Deutscher
D’après la version italienne – SASCIA, TETESKO DOC – Riccardo Venturi – 2020
d’une chanson allemande – Sascha ... ein aufrechter Deutscher – Die Toten Hosen – 1992

Die Toten Hosen, est un groupe de punk rock allemand constitué en 1982 à Düsseldorf. Il est toujours actif en 2020.
Le disque « Sascha ... ein aufrechter Deutscher » (Sacha ... un Allemand debout) est sorti pour Noël 1992 comme une condamnation véhémente du radicalisme de droite. Les recettes de cette chanson ont été versées à une campagne de soutien antiraciste à Düsseldorf. Le parti de droite Republikaner a échoué dans sa tentative de faire interdire la chanson pour diffamation et a ainsi involontairement contribué au succès du disque.
SACHA : UN ALLEMAND PUR JUS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/1/2020 - 17:24
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حيوا [Hayu]

حيوا [Hayu]
كلمات الأصلية / Testo originale / Original lyrics / Paroles originales / Alkuperäiset sanat
حيوا [1]
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 5/1/2020 - 17:14
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Christmas in Washington

Versione italiana di Andrea Parodi, feat. Gang e Mandolin Brothers
Christmas in Washington
Fra i lavori usciti dall’"Officina Gang" inizio del nuovo “corso della Luce" ( o chiamatelo pure 2020, che è la stessa cosa…) ho dimenticato di segnalare questa canzone che è “NATALE A COMO”
La canzone è stata caricata su youtube come THE GANG, ma siccome io non vorrei prendermi dei meriti che non sono miei, ritengo sia Bene informarvi su come sono andate le cose. Ebbene , l’idea di “trasporre” la canzone di Steve Earle “Christmas in Washington” in un “Natale a Como” è stata di Andrea Parodi. Il testo tradotto e adattato ad un immaginario “italiano” è stata la sua. L’ho trovata “geniale” e anche ben riuscita, quando mi ha invitato a cantarla. Ed è lo stesso Andrea che poi ha organizzato “la spedizione” per arrangiare e registrare la canzone … Hanno fatto parte dell’equipaggio i MANDOLIN BROTHERS, ossia la Banda dei Fratelli Mandolino capitanati da quel dylaniato di Jimmy Ragazzon..E andata... (continua)
NATALE A COMO
(continua)
inviata da Dq82 5/1/2020 - 16:36
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Sascha... ein aufrechter Deutscher

Sascha... ein aufrechter Deutscher
Riccardo Venturi, 05-01-2020 04:47
SASCIA, TETESKO DOC
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/1/2020 - 11:12
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Niente più ideologia

Niente più ideologia
2015
Affetti con note a margine
Sì, per le strade di Milano si vocifera che è morto
(continua)
inviata da Alberto Scotti 5/1/2020 - 02:01
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I'm Afraid of Americans

I'm Afraid of Americans
I'm afraid of Americans.
I'm afraid of Iranians.
I'm afraid of Arabs.
I'm afraid of Israelis.
I'm afraid of Russians.
I'm afraid of Chineses.
I'm afraid of Italians...

I'm afraid of Humans.

I'm afraid of God.

I love just my dog.
4/1/2020 - 19:42
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The Band: The Weight

The Band: The Weight
Non ho capito gli ultimi commenti...

Qualcosa è cambiato?
Questo capolavoro è da considerarsi finalmente una CCG o rimane nel limbo delle Extra?
B.B. 4/1/2020 - 14:48
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L'Eliogabalo

L'Eliogabalo
[1977]
Testi / Lyrics / Paroles / Sanat: Emilio Locurcio
Musica / Music / Musique / Sävel: Emilio Locurcio e.a. / and others / et autres / ja muuta
Album: L'Eliogabalo [1979]




L'Eliogabalo: Formazione

Claudio Lolli - (voce)
Lucio Dalla - (fisarmonica, voce)
Rosalino Cellamare - (voce)
Teresa De Sio - (voce)
Leonardo Gatta - (voce, cori)
Gildo Falco - (basso)
Mario Achilli - (batteria)
Claudio Falco - (chitarra)
Paolo Maestrelli - (chitarra)
Gaio Chiocchio - (chitarra, mellotron, cori)
Gli Odeon - (corni)
Pino Sannicchio - (tastiere)
Pierrot Lunaire - (acustica)
I Crash - (ritmica)
Arturo Stalteri - (piano, chitarra)
Foffo Bianchi - (sassofono)
Gerardo Abbate - (violino)
Ernesto Bassignano (cori)
Francesca Cadispoti (cori)
Lucilla Giovagnoli (cori)
Piero Cannizzaro (cori)

Fra Pasolini ed Artaud : l’Eliogabalo di Locurcio.

L’Eliogabalo di Emilio Locurcio venne pubblicato... (continua)
Monologo di apertura: Tutto quel che mi è stato tolto lo rivoglio

(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/1/2020 - 07:25




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