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Percorso Razzismo e Schiavitù negli Stati Uniti d'America

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History Lesson

History Lesson
[1990]
Ideata da Vernon Reid
Nell'album "Time's Up"

La voce recitante dovrebbe essere quella dell'attore e doppiatore afroamericano James Earl Jones, per intenderci, colui che ha dato la voce a Darth Vader / Dart Fener di "Star Wars"...
In Africa music is not an art form as much as it is a means of communication
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/11/2019 - 21:31
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Open Letter (to a Landlord)

Open Letter (to a Landlord)
[1988]
Scritta da Vernon Reid con la poetessa di Brooklyn Tracie Morris
Nell'album "Vivid", micidiale esordio di questa storica band di New York

Un testo contro la gentrificazione – quella che da noi chiamano riqualificazione urbana - dell'East Side di New York City. Succede in sostanza che proprietari di condomini fatiscenti, arricchitisi per decenni con affitti esosi imposti a gente povera, ricevono offerte molto allettanti da società interessate ad acquistare per ristrutturare e vendere a prezzi molto più alti ad acquirenti facoltosi. Molto velocemente il tessuto urbano cambia e i poveri sono costretti a cambiare aria.
La canzone venne scritta da Reid partendo dai versi con cui la Morris rifletteva sul cambiamento repentino che in quegli anni stava subendo la 8th Street e la St. Mark's Place a Manhattan, subito dopo l'arrivo di catene commerciali come The Gap (abbigliamento, seconda al mondo solo a Zara)...
Now you can tear a building down
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/11/2019 - 21:28
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Alabama

Alabama
Come curiosità io inserirei anche la risposta che gli diedero i Lynyrd Skynyrd, "Sweet home Alabama" :-)
Vito Vita 2/11/2019 - 20:11
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Slave to the Rhythm

Slave to the Rhythm
(1985)
Scritta da Bruce Woolley Simon Darlow Stephen Lipson Trevor Horn per Grace Jones
dall'album omonimo

La canzone, famosissima e un classico danzereccio, può essere interpretata come la storia degli afro-americani portati come schiavi dall'Africa negli Stati Uniti e costretti a lavorare in catene cantando per mantenere il ritmo, senza mai fermarsi. Ma la musica era anche uno dei pochissimi spazi di libertà, quando in Louisiana gli schiavi neri si ritrovavano la domenica sera per cantare e ballare e mantenere la loro cultura d'origine africana.

Allo stesso tempo si potrebbe riferire all'industria musicale che produce idoli in serie schiavi del ritmo delle loro canzoni, o più in generale al modello di lavoro capitalistico. Ma il monologo iniziale presente in alcune versioni che fa riferimento alle origini africane di Grace Jones fa pensare che la canzone parli proprio degli schiavi afroamericani.
Grace Jones: "I have a grandfather on my father’s side. He’s 95 years old. His great grandfather came from Nigeria, from the Igbo tribe. I don’t look like my mother and I don’t look like my father. I look exactly like my grandfather. I act like him."
(continua)
2/11/2019 - 00:22
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Is It Because I'm Black?‎

Is It Because I'm Black?‎
Versione dei Ramiccia con Begoña Bang-Matu dall'album Ramiccia meet Begoña

Dq82 21/10/2019 - 14:36
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It Isn't Nice

It Isn't Nice
"It Isn't Nice" è stata interpretata anche da Judy Collins, nel suo album del 1965 intitolato "Judy Collins' Fifth Album"

Quella che segue è invece la versione forse più famosa, quella di [[a1324|Barbara Dane] con i Chambers Brothers, 1966.
IT ISN’T NICE
(continua)
inviata da B.B. 19/10/2019 - 23:26
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Michael, Andrew and James

Michael, Andrew and James
[1965]
Scritta da Richard Fariña, musicalmente concepita come un'antica ballata inglese
Nel suo album intitolato " Celebrations for a Grey Day", con la moglie Mimi, sorella di Joan Baez

Con altre come Goodman and Schwerner and Chaney, Those Three Are On My Mind, In the Mississippi River e What's Goin' on Down There, ancora una canzone dedicata Michael Schwerner, Andrew Goodman e James Chaney.

James Chaney aveva 21 anni, era un afroamericano e veniva da Meridian, Mississippi.
Andrew Goodman, aveva 20 anni, era un bianco, ebreo, studiava antropologia a New York.
Anche Michael Schwerner veniva da New York. Pure lui era bianco ed ebreo. Aveva 24 anni.
I tre giovani facevano parte del Movimento per i diritti civili ed in particolare dell'organizzazione CORE (Congress of Racial Equality).
Nel giugno del 1964 si trovavano a Longdale, Mississippi, per fare un rapporto su uno dei tanti episodi... (continua)
It's heard, the Klansmen galloping down
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/10/2019 - 22:54
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Nación rica, nación pobre

Nación rica, nación pobre
[2019]

Album: Paraíso Road Gang
La nación más rica y la nación más pobre
(continua)
inviata da Dq82 20/9/2019 - 17:34
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Highwomen

Highwomen
[2019]

Nuove parole / New lyrics: Amanda Shires, Brandi Carlile
Musica e parole originali / Music and original lyrics: Jimmy Webb (Highwayman)

Highwomen è la canzone sigla dell'omonimo supergruppo femminile di cantanti country, formato nel 2019 da Brandi Carlile, Natalie Hemby, Maren Morris e Amanda Shires, ispirato al celebre supergruppo country maschile Highwaymen e chiaramente indirizzato a sostenere il rinnovamento femminile nella musica Country e nella società. La canzone ripercorre una serie di storie di donne di varie epoche, tutte marcate dalla tragica repressione dalla loro ricerca di libertà e di auto-espressione, e dalla affermazione che il loro sacrificio non sia stato inutile e che le aspirazioni delle donne non non possano essere fermate. Scritta da Amanda Shires, Brandi Carlile e Jimmy Webb.

Le strofe sono cantate nell'ordine da Brandie Carlie, Amanda Shires, Yola (sul disco, nelle versioni dal vivo da Maren Morris) e Natalie Hemby.
I was a Highwoman
(continua)
inviata da Piersante Sestini 7/9/2019 - 03:08
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When The Ship Comes In

When The Ship Comes In
QUANDO LA NAVE ARRIVERÀ (WHEN THE SHIP COMES IN)
(continua)
inviata da Dq82 4/9/2019 - 16:06
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Blues for Martin Luther King

Blues for Martin Luther King
"On the 14th of april" is wrong, the right is "On the 4th day of april"
Peter Groszmann 3/9/2019 - 09:16

Omaggio a Meredith

Omaggio a Meredith
[1966]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Fra' Galdino (Luisito Bianchi)
Voce e chitarra / Voice and guitar / Voix et guitare / Ääni ja kitara: Giorgio Pazzini
Album / Albumi: Fra' Galdino racconta e canta

"James Meredith, nel 1962, fu il primo negro a iscriversi all'università del Mississipi. Nulla di strano in questo. Lo strano è che dovette lottare, con fierezza e costanza, per conquistarsi questo diritto che i razzisti d'ogni specie considerano un inammissibile privilegio. Sedersi sullo stesso banco sul quale si siede il Bianco è profanare il tempio innalzato alla razza superiore con i fondi di una sotoscrizione che si apre con la frma di Caino. Il 7 giugno 1966 Meredith è ferito da un bianco mentre manifesta contro la segregazione razziale. « Omaggio a Meredith » è un umile segno di solidarietà coi nostri fratelli negri che affermano, pagando... (continua)
C'è una fila che si snoda
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/8/2019 - 21:41
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Song of Myself (Section 10)

Song of Myself (Section 10)
[1855]
Versi del grande poeta americano Walt Whitman (1819-1892)
Nella raccolta "Leaves of Grass"
Nella prima edizione il poema era senza titolo e indiviso. A partire dall'edizione del 1867 venne diviso in 52 sezioni e in quella finale del 1891-92 prese finalmente il titolo di "Song of Myself"

Ignoro se il giovane Whitman abbia realmente avuto le esperienze che qui descrive, o se il testo sia frutto della sua fantasia poetica ed etica... Resta il fatto che qui c'è un po' tutta la "americanità", quella buona, non quella di Trump, piuttosto quella di Bruce Springsteen, per intenderci... Le montagne, il mare, il rapporto con la natura selvaggia, l'entusiasmo (non la semplice accettazione) per un paese nato dalla mescolanza delle razze - bianchi, rossi e neri - che tutte hanno la stessa dignità, tanto nella descrizione del matrimonio del trapper con la bella pellerossa quanto in quella di... (continua)
Alone far in the wilds and mountains I hunt,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2019 - 15:14
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Alma Mater

Alma Mater
[1963]
Scritta da Jerry Powell e Michael McWhinney
Nell'album "Singin' Our Mind"

Credo si tratti di una parodia di una qualche marcetta militare stile West Point, o sudista...
Parodia, che il testo fa riferimento ai cosiddetti "Ole Miss riot of 1962", o "Battle of Oxford", quando nel settembre del 1962 il governo federale statunitense dovette intervenire all'Università del Mississippi per consentire a James Meredith, studente di colore, di accedere al campus. I segregazionisti, spalleggiati dal governatore democratico, ma razzista, Ross Barnett, tentarono di impedire al "negro" di entrare nell'Università e negli scontri si registrarono due morti (un giornalista francese e un giovane bianco, entrambi assassinati con colpi a bruciapelo) e centinaia di feriti.

The Mitchell Trio had its beginning when we were still in College, and we found that in traveling throughout the Country, and singing... (continua)
Bright college years, we sing to thee
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/7/2019 - 21:17
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Killing In The Name

Killing In The Name
Questa è una canzione anti-polizia: ‘those that work forces’ are those who work in the *police force* = forze di ordine. E naturalmente è sempre vero questo, e non solo in Usa, polizia razzismo violento organizzato.

Mi sembra che nelle vostre traduzioni ci manca questo senso importante (per dirvi la verità capisco solo un piccolo po’ di italiano, e non ci riesco a capire le vostre traduzioni).
David B 23/6/2019 - 19:21
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It's Just Begun

It's Just Begun
[1970-71]
Scritta da Gerry Thomas, Jimmy Castor e John Pruitt
La traccia che dà il titolo al disco pubblicato nel 1972

"Bianchi e neri, la pace verrà, in questo mondo regnerà finalmente la calma solo quando saremo uniti..."

Un pezzo incredibile di una band guidata dal musicista polistrumentista afromericano Jimmy Castor, che su queste pagine è stato riscoperto dal nostro Webmastro Lorenzo Masetti con l'inserimento, solo pochi giorni fa, di When?. E solo qualche ora dopo il sottoscritto, contribuendo il brano République tratto dall'album "11.08.73" dei francesi La Canaille, riscopre questa "E' solo l'inizio" addirittura come brano seminale dell'Hip Hop, il pezzo che ne decretò la nascita quando l'allora giovanissimo Clive Campbell, in arte Kool Herc, DJ del West Bronx, lo cominciò a mixare alla festa di compleanno della sorella, l'11 agosto del 1973.

Incrèdibol bat trù!

"Per quanto... (continua)
Watch me now
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2019 - 22:58
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Avance

Avance
Chanson sur Martin Luther King
Texte Raff AGOSTI

Album: Rien n'est acquis (2017)
Par-delà nos cris
(continua)
inviata da Stef 25/5/2019 - 19:22
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Sonia

Sonia
Album LEGACY! LEGACY! (2019)
Featuring Nitty Scott

Il nuovo album della cantante e poetessa Jamila Woods è dedicato a dodici figure di poetesse, attiviste e musicisti e che l'hanno ispirata. Il lavoro affronta le questioni che costituiscono il cuore pulsante della produzione musicale e letteraria di Jamila, ovvero, da un lato, il recupero e la messa in valore delle radici afroamericane, dall’altro, l’autoaffermazione dell’identità femminile, tema spinoso, ancora più difficile se affrontato nella comunità nera.

Leggi la recensione su Coeurs & Choeurs


How did the poet Sonia Sanchez inspire this song?

She has a poem written in the voice of an enslaved black woman that repeats this refrain: “It was bad.” She was on “Def Poetry Jam” doing this jazz inflection with her voice, and she was like, “It was baaaad,” stretching it out so long. I saw her perform it in person last summer... (continua)
Once upon a time, little girl on the grind
(continua)
11/5/2019 - 23:26
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We Shall Not Be Moved

anonimo
We Shall Not Be Moved
Registratori, resistenze e lotte contro le ingiustizie

Alessandro Portelli, storico
1 maggio 2019 10.04
CCG Staff 5/5/2019 - 09:23

Theme From the March on Washington

Theme From the March on Washington
[1965]
Parole e musica di Shawn Phillips
Nell'album "Shawn", riedito l'anno seguente con il titolo "First Impressions"
Testo trovato sul sito ufficiale dell'autore e sul fan site

Featuring Steve Winwood on piano and Jim Capaldi on drums.

(B.B.)
From the lowest prairie to the highest sea
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/4/2019 - 11:28
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Black Myself

Black Myself
Songs of our Native Daughters (Smithsonian Folkways, 2019)

Amythyst Kiah, vocals and guitar;
Rhiannon Giddens, backing vocals and minstrel banjo;
Leyla McCalla, backing vocals;
Allison Russell, backing vocals;
Jamie Dick, drums and percussion;
Dirk Powell, electric guitar and accordion;
Jason Sypher, bass

Dai versi finali della stessa “John Henry”, nella versione del “musicista delle colline” Sid Hemphill, il bluesman compositore e pluristrumentista registrato da Alan Lomax, arriva il titolo del R&B di apertura, “Black Myself”, scritto da Kiah, la più giovane del quartetto, esponente del alt-country blues, nativa del Tennessee, che lo interpreta con la sua voce soul. 
blogfoolk.com

This song was inspired by a line from north Mississippi hill country musician Sid Hemphill’s “John Henry:”

I don’t like no red-black woman Black myself, black myself

This sentiment is linked... (continua)
I wanna jump the fence and wash my face in the creek
(continua)
inviata da Dq82 12/4/2019 - 11:34
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I Asked the Bossman

I Asked the Bossman
[1965]
Nell'album "Down Home Blues" e poi in diverse raccolte successive.
We were down in Louisiana
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/4/2019 - 17:02
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Abbasso lo zio Tom

Abbasso lo zio Tom
1972
Showmen 2

Gli Showmen 2 nascono dalle ceneri degli Showmen, formazione storica del beat italiano nelle cui fila militarono James Senese e Elio D'Anna (il primo con Napoli Centrale, il secondo con gli Osanna). Proprio James Senese, sassofonista e flautista di grande talento, dopo lo scioglimento inaspettato degli Showmen, assieme a due altri ex della band, Pepè Botta (basso, voce) e Franco Del Prete (batteria), decide di rimettere in piedi il gruppo, al quale si aggiungono nuovi elementi ovvero Gianmichele Mattiuzzo (tastiere, voce), Piero Alonso (chitarra) e Mario Archittu (trombone, piano). Questa nuova formazione incide nel 1972 un bel padellone in vinile su cui campeggia il nome "Showmen 2". Il disco è stampato da una piccola etichetta napoletana (la BBB) che non si adopera assolutamente per la sua promozione. In compenso sceglie un bellissimo formato con copertina apribile e comprensivo... (continua)
Negro, vicino a casa mia non ti voglio più
(continua)
inviata da Dq82 4/4/2019 - 10:15
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Come Sunday

Come Sunday
[1942]
Scritta da Duke Ellington e divenuta subito uno degli standard assoluti della musica jazz.
Nella sua opera forse più ambiziosa, "Black Brown And Beige (A Duke Ellington Tone Parallel To The American Negro)", pubblicata nel 1946, sorta di storia in musica dei neri d'America, parallela a quella allora ancora ufficiale, e bianca, fatta di segregazione, razzismo, soprusi, miseria, linciaggi.
Il brano fu composto per il primo concerto di Ellington alla Carnegie Hall di New York, nel gennaio del 1943, ma non mi pare che poi si trovi in quella registrazione, almeno, come traccia visibile.
La prima interprete della versione cantata (di cui riporto qui il testo), struggente, paradossalmente quasi totalmente priva di accompagnamento musicale, fu Mahalia Jackson nel 1958
Ripresa da una sfilza lunghissima di grandi artisti.
Lord, dear Lord I've loved, God almighty
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/4/2019 - 14:06




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