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Le soleil est noir

Le soleil est noir
[1978]
Testo e musica: Corbineau/Jossic/Chocun
Paroles et musique: Corbineau/Jossic/Chocun
Album: Urba

Del disastro ecologico dell'Amoco Cadiz, avvenuto il 16 marzo 1978 davanti al porticciolo bretone di Portsall si è parlato abbondantemente nell'introduzione a Kalonkadour. Ancora precedente a quella canzone, e anzi esattamente nello stesso anno del disastro, è quest'altrettanto famosa canzone dei Tri Yann, Le soleil est noir, tratta dall'album Urba. Una canzone dal tono cupissimo, scritta nell'immediatezza della marea nera che distrusse l'intero ecosistema bretone con conseguenze patite per anni e anni. Ne voglio ricordare anche qui qualche fatto e qualche cifra, che rischia di essere ancor più cupa di questo brano pur tetro e solenne.

L'Amoco Cadiz, superpetroliera di 250.000 tonnellate, transitava a meno di un miglio di distanza da Portsall, in un braccio di mare noto per la sua pericolosità.... (continua)
Bel oiseau blanc du bout du monde,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/1/2016 - 19:02
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Lettre au président

Lettre au président
Album: Le Fond et la Forme (1997)

Una lettera all'allora presidente della Repubblica Francese, Jacques Chirac.
"Danger, situation critique"
(continua)
10/1/2016 - 18:21
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11'30 contre les lois racistes

11'30 contre les lois racistes
(1997)

Brano collettivo di vari rapper francesi, tra cui Akhenaton, Menelil, Radicalkicker, Kabal, J-f Richet, Djoloff, Rootsneg, Aze, Sleo, Soldatsfadas, Spirit, Yazid, Arco, Mystik, Stomy Bugsy, Freeman (IAM), Passi, White, Rockin' Squat (Assassin), & Fabe.

Reazione del mondo del rap francese alle leggi Debré, che inasprivano le leggi Pasqua contro l'immigrazione. Note in parte tratte da genius
[Intro]
(continua)
10/1/2016 - 17:49

La monacella

anonimo
La monacella
Chanson italienne – La monacella – anonyme – avant 1900

Chanson populaire du dix-neuvième siècle, mais qui trouve ses origines bien avant.



Texte trouvé sur l’ Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana (Archive des traditions populaires de la Maremme grossetana), avec le commentaire suivant :

« L’histoire de la moniale par force, forcée à vivre au couvent après avoir éprouvé une déception d’amour. C’est une chanson répandue dans une grande partie de l’Italie centrale et septentrionale et connue dans beaucoup de zones de la Maremme. […] Une version très semblable à celle qui suit (surtout dans les premières strophes) a été publiée dans le livre de Marcello Conati : Chants populaires du Val d’Enza et de Val Cedra, édité à Parme en 1976, pag.193. Parmi les notes de Conati, on lit que « le noyau thématique a des origines du XVIII et même du XVIIe siècle remontant aux temps... (continua)
LA MONIALE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/1/2016 - 17:42
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Logan Braes

Logan Braes
tratto da Terre Celtiche

Robert Burns scrisse il testo di una canzone con il titolo di Logan Braes (a volte scritto come Logan Water) nel 1793 prendendo probabilmente spunto dalla versione di Logan Water (Logan Bres) scritta da John Mayne nel 1781 (qui): lo scenario è quello bucolico sulle rive del Logan e una pastorella rimpiange i giorni felici trascorsi a sollazzarsi con il suo pastorello

“Thae days are gane,
When I wi’ grief did herd alane,
While my dear lad did fight his faes,
Far, far frae me and Logan braes.”


Burns riprende il tema trasformandolo più decisamente in una antiwar song e proprio per il suo contenuto pacifista, il testo viene pubblicato solo all’inizio del nuovo secolo.
LOGAN BRAES
(continua)
inviata da Cattia Salto 10/1/2016 - 17:33
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We Would Use Our Antlers to Destroy the Houses of Parliament

We Would Use Our Antlers to Destroy the Houses of Parliament
2013
Creepy crawlies and other living things

Dovremmo usare i nostri palchi per far cadere il governo,
Dovremmo usare i nostri palchi per distruggere le Camere del Parlamento,
Dovremmo usare i nostri palchi per reclamare il potere per tutti noi.
Dovremmo usare i nostri palchi per saccheggiare la ricchezza,
Dovremmo usare i nostri palchi per ridistribuirla,
Dovremmo usare i nostri palchi per porre fine alla polarizzazione della ricchezza.
Dovremmo usare i nostri palchi per distruggere le compagnie petrolifere,
Dovremmo usare i nostri palchi per difenderci contro la deforestazione,
Dovremmo usare i nostri palchi per proteggere il nostro mondo dal collasso climatico.
Dovremmo usare i nostri palchi per distruggere il sessismo e il bigottismo,
Dovremmo usare i nostri palchi per far cadere ogni singola gerarchia
Dovremmo usare i nostri palchi per terminare il pregiudizio e la sottomissione ...
I like to drink from mossy fountains right after the rain,
(continua)
inviata da dq82 10/1/2016 - 16:08
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Frontières

Frontières
Album: "La Gale" (2012)
Du phosphore blanc pour mes peines
(continua)
10/1/2016 - 14:38
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Mamma son partigiano

anonimo
Mamma son partigiano
Canto partigiano riferito da Giuseppina Rettori (classe 1925) di Dicomano, provincia di Firenze, nel corso delle registrazioni effettuate in casa sua tra il 2003 ed il 2007 dal ricercatore Marco Magistrali del Centro di Ricerca e Documentazione dell’Associazione Culturale La Leggera di Rufina, Firenze

La brigata partigiana Lanciotto Ballerini, dal nome di un martire partigiano [1911-3 gennaio 1944], fu fondata poco prima della Battaglia di Cetica avvenuta sul Pratomagno il 28 giugno 1944 a cui parteciparono i partigiani di Dicomano.

Mio fratello [Valerio Rettori, ndr] era sotto gli ordini della Lanciotto, perché questi ragazzi eran sotto la Lanciotto
Mamma son partigiano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/1/2016 - 13:33
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Se tu sapessi mamma

anonimo
Se tu sapessi mamma
Canto partigiano riferito da Giuseppina Rettori (classe 1925) di Dicomano, provincia di Firenze, nel corso delle registrazioni effettuate in casa sua tra il 2003 ed il 2007 dal ricercatore Marco Magistrali del Centro di Ricerca e Documentazione dell’Associazione Culturale La Leggera di Rufina, Firenze

Giuseppina dopo il bombardamento del 27 Maggio del 1944 sfollò con tutta la famiglia nella località denominata Monte vicino a Santa Lucia dove vi rimase fino a ottobre. Nella casa in cui erano ospitati passavano spesso i partigiani tra cui alcuni erano di Dicomano e intimi di Giuseppina, ad esempio il fratello Valerio, il nipote Elio Vaggioli e l’amico Lazio Cosseri. Spesso cantavano, così tra i canti canti narrativi e da osteria che già conosceva Giuseppina ha appreso i due seguenti. “Cirillo” era il soprannome del partigiano Artemio Genivi [della Divisione "Potente" - Brigata "Lanciotto",... (continua)
Se tu sapessi mamma
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/1/2016 - 13:21
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Tubthumping

Tubthumping
Tubthumping
(continua)
inviata da dq82 10/1/2016 - 10:25
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Il lunedì di guardia

anonimo
Il lunedì di guardia
Canto di naia riferito da Giuseppina Rettori (classe 1925) di Dicomano, provincia di Firenze, nel corso delle registrazioni effettuate in casa sua tra il 2003 ed il 2007 dal ricercatore Marco Magistrali del Centro di Ricerca e Documentazione dell’Associazione Culturale La Leggera di Rufina, Firenze
Il lunedì di guardia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/1/2016 - 10:08

Questi ladri di preti e fattori

anonimo
Questi ladri di preti e fattori
Quartina risalente alla seconda guerra mondiale, così come riferita da Giuseppina Rettori (classe 1925) di Dicomano, provincia di Firenze, nel corso delle registrazioni effettuate in casa sua tra il 2003 ed il 2007 dal ricercatore Marco Magistrali del Centro di Ricerca e Documentazione dell’Associazione Culturale La Leggera di Rufina, Firenze

“E i mi’ babbo mi diceva a me, zitta! delle volte la cantao, zitta!”
(Giuseppina Rettori)
E questi ladri di preti e fattori
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/1/2016 - 10:02
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Senza macchine che vadano a fuoco

Senza macchine che vadano a fuoco
[2014]
La traccia che apre l’album “L’Italia peggiore”

“Siamo noi l'Italia peggiore, la feccia della società e il disonore delle nostre famiglie? Siamo noi la prova tangibile di un mondo in declino e di una comunità allo sbando? Siamo noi l'esempio calzante a cui contrapporre ciò che è bello, bravo e giusto? Siamo noi i cattivi in questa sceneggiatura banale e scritta male? Se aiuta a sentirsi meglio, volentieri.”
(Lo Stato Sociale)

Il disco uscì il 2 giugno 2014, feste della repubblica. Tutti i proventi delle prime due settimane andarono ad Emergency.
Amore mio, strappami i pidocchi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/1/2016 - 21:37
Percorsi: Genova - G8
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Vien la primavera

anonimo
Vien la primavera
Canzone della tradizione popolare toscana (anarchica?) riconducibile ai canti del Maggio.
Su Il Deposito si afferma che il canto fu raccolto da Caterina Bueno nel fiorentino.
Ne trovo il testo anche sul sito dell’ Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana, e infatti il brano fa parte del repertorio di Morbello Vergari e del Coro degli Etruschi da lui fondato nei primi anni 70.
Nell’album del Coro degli Etruschi intitolato “Quando ne vai in Maremma”, realizzato recentemente, nel quarantennale dalla fondazione.
Vien la primavera, fioriscono bei fiori
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/1/2016 - 20:57
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Colpa della fame

Colpa della fame
Complimenti bellissima!!
Maria 9/1/2016 - 19:24
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Eusko gudariak

Eusko gudariak

EUSKAL HERRIA: UN RIEPILOGO DELL'ANNO TRASCORSO CON LO SGUARDO RIVOLTO AL FUTURO

(Gianni Sartori)

Breve premessa indispensabile: appare evidente come durante tutto il 2015 il governo spagnolo a guida Partido Popular abbia inasprito le politiche repressive sia nei confronti dei prigionieri e delle prigioniere baschi, sia perseguitandone gli avvocati (vedi gli arresti del gennaio 2015). Quanto al potere giudiziario ha messo in campo nuove norme giuridiche (sulla cui legittimità è lecito perlomeno dubitare) per ostacolare ogni liberazione legalmente prevista di prigionieri politici.

Adottando questa strategia, Madrid ha ottenuto soltanto di ostacolare ulteriormente il processo ormai avviato per una soluzione politica del conflitto. La strumentalità di questa presa di posizione governativa è apparsa chiaramente anche in occasione degli arresti in settembre di alcuni militanti di ETA che avevano... (continua)
Gianni Sartori 9/1/2016 - 19:16
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Geordie, or My Geordie Will Be Hanged In A Golden Chain

anonimo
Geordie, <i>or</i> My Geordie Will Be Hanged In A Golden Chain
Ultimamente ho avuto fortuna di conoscere Kaśka, la nipote della signora Alina Janiak. Abbiamo pure cantato insieme il celebre brano di Faber. Inoltre Kasia mi ha segnalato questa esecuzione, per la quale Aldo Ascolese e Gianluca Origone hanno invitato di participare vocalmente la sua zia :)
Un salud generale

Krzysiek 9/1/2016 - 18:32
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The Lee Shore

The Lee Shore
When I woke this morning
(I) Dove beneath my floating home
Down below her graceful side
In the turning tide
To watch the sea fish roam

La traduzione letterale non rende ma in ogni caso la colomba non c'entra, si tratta di tuffarsi dalla barca e vedere i pesci liberi nel mare.

C'è anche un doppio senso in turning tide, che è sia il cambio di direzione della marea ma anche un modo di dire che significa cambio di direzione importante, che modifica molto la situazione). Del resto la canzone parte da riferimenti nautici come il titolo stesso.
Quando mi sono svegliato questa mattina,
(continua)
inviata da Andrea 9/1/2016 - 17:55
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If I Had A Hammer

If I Had A Hammer
Versione del 1990 da "Volvera ser feliz" del gruppo Messicano Fandango tradotta da Hernaldo Zúñiga

dq82 9/1/2016 - 16:22
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Que nos dejen vivir en paz

Que nos dejen vivir en paz
2007
Nomada
Que se vayan los huracanes
(continua)
inviata da dq82 9/1/2016 - 16:13
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Le tourdion des manants

Le tourdion des manants
A riguardo la famosa rivolta guidata da Sébastien Le Balp (uno di cui fu processato, condannato e decapitato......il cadavere!!!) vorrei ricordare che la prima facciata dell'LP del caro Kerguiduff "Chansons en vrac" è interamente dedicata a questi avvenimenti: i testi delle canzoni (scritti prevalentemente dal compianto Gilles Fournel) sono davvero molto incisivi, nondimeno le melodie inventate da Serge e dall'amico (la modestia fatta persona!)Bernard Benoit. Che piacere per me, dopo tantissimi anni, riparlare di queste persone e poter condividere l'opera di, a mio parere, grandi e purtroppo in Italia misconosciuti artisti bretoni!

"Sébastien Le Balp est exhumé. On fait un procès à son cadavre qui est ensuite traîné sur une claie, rompu et exposé sur une roue. Il est décapité puis son corps est enterré à l’église de Kergloff tandis que son crane est recueilli à la chapelle de Saint-Drézouarn... (continua)
Flavio Poltronieri 9/1/2016 - 12:38
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Il ritorno di Giuseppe

Il ritorno di Giuseppe
dicembre 2014 – genaio 2016
POWRÓT JÓZEFA
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 9/1/2016 - 02:03
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Ciutat Morta

Ciutat Morta
Dedicata a Patricia Heras e alle vittime del caso 4-F.
Dedicada a Patricia Heras i a les víctimes del cas 4-F
Dedicada a Patricia Heras y a las víctimas del caso 4-F.



Italiano
Català

Abbiamo finalmente trovato una canzone (si tratta in realtà di un pezzo strumentale) dedicata al caso 4-F, un caso paradigmatico di repressione poliziesca, montatura giudiziaria e corruzione politica accaduto a Barcellona negli ultimi anni.

Per saperne di più vi consigliamo di guardare il documentario autoprodotto, estremamente ben fatto, Ciutat Morta (El cas 4-F). Il film è disponibile su YouTube in versione originale (catalano e castigliano) non censurata e sottotitolata in inglese. Un cumulo di scandali e di violazioni dei più elementari diritti degli imputati che si conclude tragicamente con il suicidio di una ragazza, Patricia Heras, accusata di un fatto che non aveva commesso. Il documentario –... (continua)
(strum. / instrum.)
inviata da dq82 & Lorenzo Masetti 9/1/2016 - 00:03
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Petrodollars

Petrodollars
dall'album " Salem City Rockers " (2015)
feat. Paloma Pradal

Un bel brano di questa rapper svizzera di origine libanese che ho scoperto stamattina su "Couleur 3". Testo tratto da genius.

La Gale est d'origine libanaise, un pays pétrolifère… mais le pétrole qui coule dans ses veines ne lui sert qu'à écrire des raps incendiaires, et à s'enflammer contre les fléaux qui touchent les siens (guerre au Proche-Orient, racisme subi en Europe…)

La Gale è d'origine libanese, un paese petrolifero... ma il petrolio che le scorre nelle vene le serve solo a scrivere dei pezzi rap incendiari e a infiammarsi contro i flagelli che si abbattono sulla sua gente (guerra nel vicino oriente, razzismo subito in Europa).
J'ai des as dans l'viseur qui me portent la poisse
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 8/1/2016 - 23:21
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Krieg

Krieg
GUERRA
(continua)
8/1/2016 - 22:06
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Sora padrona, bongiorno a lei

Sora padrona, bongiorno a lei
[secondo dopoguerra]
Stornelli di autore anonimo che Caterina Bueno registrò nel 1965 nel corso delle sue ricerche sui canti popolari toscani. Questa in particolare la raccolse nel grossetano dalle voci di abitanti dei luoghi e di minatori provenienti dall’Amiata.
Le sue registrazioni furono poi pubblicate nel 1980 dalla Fondazione Lavoratori Officine Galileo (FLOG) di Firenze nel disco “Toscana 1” (Siena - Grosseto), FonitCetra, in collaborazione con la Regione Toscana.

Caterina Bueno stessa interpretò la canzone nello spettacolo “Canzoni paradossali e Storie popolari toscane di dolente attualità” realizzato nel 1998.
Il testo che riporto è quello trovato sull’ Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana

“Questa canzone rappresentativa delle lotte sindacali per i patti agrari sostenute nel '900 venne raccolta nel 1976 dalla voce di Domenico Baffetti di Castell'Azzara... (continua)
Sora padrona, bongiorno a lei
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/1/2016 - 21:57
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Ballata per un ferroviere

Ballata per un ferroviere
Chanson italienne – Ballata per un ferroviere – Gruppo sei Genova – 1970

La "Ballata per un ferroviere"est une chanson écrite et enregistrée sur un disque 45 tours du poète et parolier génois Riccardo Mannerini, ami de Fabrizio De André.
Composée en 1970, elle fut enregistrée par Mannerini avec le Gruppo 6 de Gênes.

Le morceau raconte l’aventure humaine – jusqu’à sa mort dramatique suite à une chute par la fenêtre de questure de Milan, où il était retenu pour des vérifications – du cheminot anarchiste Giuseppe Pinelli, qui était soupçonné d’avoir participé à l’attentat à la Banca Nazionale dell’Agricoltura en décembre 1969.
Quoique en désaccord avec les thèses officielles, Mannerini rapporte le fait que Giuseppe Pinelli n’est pas mort de façon accidentelle, ni ne s’est suicidé. Ce disque racontant l’assassinat de Pinelli lors de son interrogatoire suscita un grand intérêt au niveau national... (continua)
BALLADE POUR UN CHEMINOT
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/1/2016 - 21:56
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Un paese finto

Un paese finto
[2013]
Parole e musica di Massimo Bubola
Nell’album “In alto i cuori”
Vivevo in un paese finto
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/1/2016 - 11:47
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Timor

Timor
Siamo ancora alle tonsille?!
Lo spermatozoo 8/1/2016 - 11:37
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Viaggio mediterraneo

Viaggio mediterraneo
2010
Oltre Noi

Testo da Kabìla.com, si possono trovare anche le parti in arabo

"…ogni luogo ha il volto di un cammino
che si specchia in un sogno rincorso da sempre…"
(Veniamo da terre lontane)
(continua)
inviata da dq82 8/1/2016 - 10:17

AMARCORD CCG
Old AWS site memories
Un souvenir des vieilles CCG

Riccardo Venturi 8/1/2016 - 02:08
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Mike Harding: Christmas 1914

Mike Harding: Christmas 1914
Ancora grazie a John Mullen perchè, scorrendo il suo blog ho scoperto una notizia davvero importante:

E’ stato finalmente confermato documentalmente che la “Tregua di Natale del 1914” non fu l’unico episodio. Anche l’anno successivo accadde una cosa analoga nelle trincee intorno a Laventie, Nord-Pas-de-Calais, dove si fronteggiavano tedeschi ed inglesi

Nick Bourne della BBC News racconta che la conferma è avvenuta dalla lettura del diario di un soldato inglese dei Royal Welsh Fusiliers, Robert Keating, poi purtroppo caduto in battaglia nell’estate del 1916.

Keating scriveva - così avvalorando altre testimonianze orali finora considerate inattendibili - che “la mattina di Natale, dopo colazione, urlammo i nostri auguri ai tedeschi...” e continua “dopo aver lasciato i tedeschi, uno dei loro ufficiali disse ad uno dei nostri che loro per i prossimi due giorni non avrebbero sparato, se noi... (continua)
Bernart Bartleby 7/1/2016 - 23:03

The Military Representative

The Military Representative
Saluto e ringrazio John Mullen per il suo intervento.

Purtroppo la mia conoscenza approssimativa dell'inglese non mi consente di tradurre un'intera opera in italiano. Faccio già fatica con una canzone!

Thanks, John Mullen, for your comment, the interesting works and the patience to read me in italian!

Ricordo a tutti che John Mullen è lo studioso grazie al quale sono venuto a conoscenza dei testi di questa e di altre AWS presenti sul nostro sito. In particolare, John Mullen è l'autore dello studio citato in premessa ("Propaganda and Dissent in British Popular Song during the Great War") e di molti altri studi sulla Grande Guerra e sulla musica popolare in quel periodo. Si veda p.e. La chanson populaire en Grande-Bretagne pendant la Grande Guerre 1914-1918 “The show must go on!”. Già, anche in francese: perchè credo - se non mi sbaglio - che John Mullen insegni lingue e cultura inglesi all'Università di Rouen. E credo anche che questo sia il suo blog.
Bernart Bartleby 7/1/2016 - 21:15
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A luta continua

A luta continua
Testo dal sito dei Rockin' Squat.
Ft: Ivor Lancellotti
Album: Confessions d'un enfant du siècle - Volume 2 (2009)

"A luta continua" è invece portoghese, uno slogan diffuso nella sinistra africana, poi diffusosi globalmente.
Je sais qu'ils essaient de faire tout pour qu'on parte dans le mur et qu'on aient plus de sta- bilité
(continua)
inviata da leoskini 7/1/2016 - 21:14
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Radio Bugliolo

Radio Bugliolo
[2000]
Parole e musica di Carlo Pestelli
Nell’album intitolato “Un’ora d’aria” del 2009
Testo trovato sul sito dell’autore

“Radio Bugliolo [bugliolo: recipiente usato come latrina nelle carceri, ndr] nasce da una notizia di cronaca risalente a qualche tempo fa, quando era in pieno svolgimento la campagna elettorale tra Al Gore e George Bush. Parla della pena di morte, in modo particolare della storia di un ragazzo entrato in carcere a 17 anni e ucciso a 33 dall'iniezione letale. In quel caso ricordo che si mosse un vasto movimento di opinione per scongiurare la diretta televisiva dell'esecuzione che era stata chiesta da alcuni delfini di Bush jr per lisciare il pelo all'elettorato più oltranzista.” (Carlo Pestelli)

Credo che il condannato a morte in questione fosse Shaka Sankofa, afroamericano di 36 anni, nato Gary Lee Graham, giustiziato nel 2000 per un omicidio commesso quando aveva... (continua)
Benvenuti, e prendete posto sul divano in pelle umana
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/1/2016 - 20:40
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Coltan

Coltan
caro Marco,
ringraziandoti intanto per le tue traduzioni faccio una riflessione a proposito del discorso "...chi parla nella canzone?" e non è sicuramente il coltan stesso ma bensì colui che viene sfruttato da milizie autorizzate (oltre che umiliato e offeso). Detto questo di cose ce ne sarebbero da dire tantissime, ma mi fermo in maniera prudente sulla canzone senza cercare di aprire un dibattito. Grazie al sostegno di Massimo Alberizzi per aver messo la canzone all'interno del suo quotidiano on line (garantisco che è stato l'unico). Altri giornalisti, testate, ecc non solo non ne hanno parlato ma addirittura risposto a me personalmente che la "questione coltan non fa notizia". E questo la dice lunga purtroppo. Ecco dove il mestiere e la professione giornalistica mi fa vomitare. Essere giornalisti dovrebbe essere una missione al servizio di tutti, guardando con gli occhi di chi legge, respirare... (continua)
Andrea Sigona 7/1/2016 - 13:21
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Antonio Soffiantini, detto Tunin‎

Antonio Soffiantini, detto Tunin‎
Chanson italienne – Antonio Soffiantini, detto Tunin – Anna Melato – 1973

Paroles de Nino Rota et Lina Wertmüller
Musique de Nino Rota
Tirée du film “Film d’amore e d’anarchia ovvero: stamattina alle 10, in via dei ‎Fiori, nella nota casa di tolleranza...” « Film d’amour et d’anarchie ou bien : ce matin à 10 heures, dans la rue des Fleurs, dans la célèbre maison de tolérance… », de Lina Wertmüller.‎
Anna Melato est accompagnée par l'orchestre dirigé par Carlo Savina.‎

‎En 1932, un paysan lombard, Antonio Soffiantini, dit Tunin (Giancarlo Giannini), après le meurtre de son compagnon anarchiste par des carabiniers, se rend à Rome pour assassiner Mussolini. Dans la capitale, il entre en contact avec Salomé (Mariangela Melato), une prostituée amie d’un anarchiste du groupe, qui le reçoit dans la maison close où elle travaille en le présentant pour un parent. Tunin tombe amoureux d’une autre... (continua)
ANTONIO SOFFIANTINI, DIT TUNIN‎
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/1/2016 - 13:12
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Tirallà

Tirallà
Canzone popolare facente parte del repertorio di Caterina Bueno, che la incise nel 1974 nell’LP intitolato “Se vi assiste la memoria”
Ripresa anche da Lucilla Galeazzi (nell'album tributo a Caterina Bueno con Riccardo Tesi e Maurizio Geri "Sopra i tetti di Firenze")

Testo trovato su Le radici con le ali

Come La monacella, un’altra storia di clausura forzata.
E la mi’ mamma, per non darmi dote
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/1/2016 - 11:12




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