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Curre curre guagliò

Curre curre guagliò
La versione live con Pino Daniele al concerto del 1 maggio 2001

dq82 5/1/2015 - 14:56
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Evviva 'o rrè

Evviva 'o rrè
2001
dall'album Medina
feat. 99 Posse

Stavo cercando il video di Curre curre guagliò al concerto del 1 maggio del 2001 99 posse e Pino Daniele, e mi sono imbattuto in questo pezzo. E allora oggi voglio ricordarlo così
È muòrto 'o rre', evviva 'o rre'
(continua)
inviata da DoNQuijote82 5/1/2015 - 14:54
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Anna verrà

Anna verrà
Addio a Pino Daniele

E così se n'è andato pure 'o bluesman. Si presenterà al cospetto del Vastissimo Nulla berciando "je so' pazz', nun me scassat' 'o cazz'", ci piace parecchio pensare. Guddlàck, Pino, forever.
CCG/AWS Staff 5/1/2015 - 14:07
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Arrow

Arrow
Da Cronache dal Faro - Peter Hammill & VDGG Study Group

La traduzione è interamente di Luca Fiaccavento, tranne i tre versi (recitati) iniziali, che non vi sono compresi e che sono stati tradotti ad hoc da RV per questo sito.

Giornalista, pseudo-musicologo e cinefilo, Luca Fiaccavento è uno degli autori di Dark Figures Running, primo libro di traduzioni in italiano dei testi dei VdGG. E' ossessionato dai fari, dai computer Macintosh, da Douglas Adams e dai Monty Phyton. Coltiva un inquietante sogno nel cassetto: una partita a scacchi con Hammill, con quest'ultimo nei panni del Bengt Ekerot del Settimo Sigillo.

FRECCIA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/1/2015 - 19:37
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Pray for Newtown

Pray for Newtown
[2014]
Parole e musica di Mark Kozelek, responsabile del progetto musicale Sun Kil Moon
Nell’album intitolato “Benji”

Una canzone-preghiera che Sun Kil Moon ha scritto, su sollecitazione di un suo fan, per le vittime di molti episodi di violenza feroce e folle che hanno profondamente segnato anche recentemente la nostra epoca.

Si comincia dalla strage del 1984 al McDonald di San Ysidro, California, quando tal James Oliver Huberty, un pazzo “survivalista” ossessionato dalla crisi economica, dalla guerra nucleare e da un futuro che egli immaginava di caos generale, si armò fino ai denti ed aprì il fuoco all’interno di un affollato ristorante vicino a San Diego, uccidendo 21 persone prima di essere fermato da un cecchino della polizia.

Nella seconda strofa Sun Kil Moon racconta con tristezza dell’indifferenza di molti suoi amici statunitensi di fronte alle stragi di Oslo ed Utøya (77 morti),... (continua)
I was a Junior in high school when I turned the TV on
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2015 - 15:07
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Time Table

Time Table
sorprende la maturità e la profondità dei concetti espressi da questo testo, soprattutto se si considera che è stato scritto quando Peter e gli altri erano poco più che ventenni! Che straordinari uomini e che musicisti!
marco santacesaria 3/1/2015 - 05:34
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Warszawo ma

anonimo
Warszawo ma
[1946?]
Testo di Ludwik Starski sulle note della canzone yiddish composta da Alexander Olshanetsky nel 1928 incirca e intitolata "Majn sztetele Belz". Ludwik Starski scrisse questa canzone per un film musicale "Zakazane piosenki" (Le canzoni proibite) del 1946, uno dei primi lungometraggi polacchi girato in Polonia dopo la seconda guerra mondiale. La pellicola raccoglie le autentiche canzoni di protesta cantate durante l'occupazione tedesca per le strade di Varsavia e il testo di Starski ricchiama in qualche maniera la tragica morte del famoso paroliere Andrzej Włast, ucciso dai tedeschi durante un tentativo di fuga dal ghetto di Varsavia, e a cui a volte la canzone viene erroneamente attribuita. Riporto il testo completo come viene cantato nel film dall'attrice Zofia Mrozowska.
Warszawo ma, o Warszawo ma
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 3/1/2015 - 02:57
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Refugees

Refugees
Ogni canzone è legata a un ricordo. Il ricordo può essere di un momento importante della propria vita, o semplicemente un'immagine di un momento qualsiasi, che si riaffaccia a distanza di abissi di tempo. Per me, "Refugees" è rivedermi all'età di nove anni, malato a letto una sera d'inverno, con le automobiline "antiche" (anche allora mi piacevano di modelli passati...) e il vecchio mangianastri di mio fratello. 1972, credo. Mica volevo le canzoncine dello Zecchino d'Oro, mi facevo portare i Van Der Graaf e i King Crimson. Saluti.
Riccardo Venturi 2/1/2015 - 18:07
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Killer

Killer
2 gennaio 2015
ASSASSINO
(continua)
2/1/2015 - 17:41
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La pissande di Salin

La pissande di Salin
1er janvier 2015
LA CASCADE DE SALIN
(continua)
1/1/2015 - 23:51
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Man in the Mirror

Man in the Mirror
Testo incompleto.
E poi nemmeno al sottoscritto - posseduto come sapete dall'anima del grande Màicol Gècson - avreste passato un simile contributo privo di qualunque informazione e giustificazione.
Lo ritengo un vero affronto, e vi perdono solo perchè sono le feste e forse è dalla vigilia di Natale che siete 'mbriachi come tegoli, o maledetti Admins!
Bernart Bartleby 1/1/2015 - 22:36
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Skip a Rope

Skip a Rope
Questa canzone è tutt'altro che una cazzata...

Parla di come spesso i bambini, che sono carte assorbenti di ciò che mamma e papà dicono e fanno, finiscano per utilizzare persino nei loro giochi frasi, argomenti ed azioni agghiaccianti propalati dagli adulti, dalla violenza coniugale, all'evasione fiscale al razzismo...

Dove vivono i mostri, non possono che crescere altri piccoli mostriciattoli...

Henson Cargill (1941-2007) è stato un countrysinger e "Skip a Rope" (1968) è stato il suo più grande successo.
Bernart Bartleby 1/1/2015 - 22:08
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Pierre Dac: Bagatelle sur un Tombeau

Pierre Dac: Bagatelle sur un Tombeau
Bagatelle sur un Tombeau

Pierre Dac – à l'état-civil : André Isaac, né le 15 août 1893 à Châlons-sur Marne.
Mobilisé en août 1914 au lendemain de son vingt-et-unième anniversaire, il revient du front quatre ans plus tard avec deux blessures, dont une d'un obus qui lui a raccourci le bras gauche de douze centimètres – Bagatelle sur un Tombeau – 1944 

13 juin 1944 – Radio Londres
Pierre Dac répond à Philippe Henriot, éditorialiste de Radio Paris et sous-ministre de la Propagande collaborationniste, le « Goebbels français », qui l'avait insulté et attaqué de mille façons plus laides et plus moches les unes que les autres – un vrai torrent de boue, un mois avant. (Henriot contre Dac – 10 mai 1944)

Bien évidemment, Lucien l'âne mon ami, ni toi, ni moi n'avons le goût, ni l’intention d'être antisémites.

En tant qu'âne, je ne me sens pas trop concerné. Disons que je ne suis pas trop raciste ;... (continua)
"M. Henriot s'obstine; M. Henriot est buté. M. Henriot ne veut pas parler des Allemands. Je l'en ai pourtant prié de toutes les façons : par la chanson, par le texte, rien à faire. Je ne me suis attiré qu'une réponse pas du tout aimable – ce qui est bien étonnant – et qui, par surcroît, ne satisfait en rien notre curiosité. Pas question des Allemands.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/1/2015 - 21:40
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Colapesce: Maledetti italiani

Colapesce: Maledetti italiani
[2014]
Parole e musica di Lorenzo Urciullo, in arte Colapesce
Singolo che anticipa il nuovo album - dal titolo misterioso - che uscirà nelle prossime settimane.

“L’Italia da sempre utilizza le figure che hanno reso il nostro paese immortale per giustificare il declino in cui anneghiamo da decenni.” (Colapesce)

“Protagonista del videoclip un bambino sovrappeso, italiano di seconda generazione, che metodico e pacato imbraccia motoseghe, lame, asce, archi e frecce e altri fantasiosi strumenti di tortura per sbrindellare le immagini di italiani illustri e molto meno illustri: D’Annunzio e Barbara D’Urso, Matteo Renzi, Flavio Briatore e Luigi Tenco, Asia Argento e Giulio Cesare, Michelangelo e Paolo Brosio. Il meglio e il peggio, l’alfa e l’omega, nel bene o nel male essenza di un’italianità da azzerare per sperare, forse, in un nuovo inizio.” (da Il Fatto Quotidiano)
Sono sempre l’ultimo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/12/2014 - 22:57
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Dans le dos

Dans le dos
[1944 ]

Parodie du Refrain des chevaux de bois – 1936


Ah, Lucien mon ami l'âne, tu connais sans doute aucun la chanson du « Refrain des Chevaux de Bois »…

Certainement, comment ne la connaîtrais-je pas, je suis un ongulé, moi aussi. Alors, tu penses… si je la connais. Je m'en vais de ce pas d'âne, t'en dire le texte et tu pourras même l'écouter chanté par Ray Ventura (1936) et puis, par Georges Brassens, qui l'aimait beaucoup. Donc, voici :

Refrain des chevaux de bois

1936 - 
Auteurs : Charlys – Maurice Vandair - 
Compositeur : Maurice Alexander - 

Brassens
:
Ray Ventura

Viens ma chérie ne me sois pas rebelle 
Belle belle fleur de printemps 
Tu es parmi les autres jouvencelles 
Celle celle que j'aime tant 
Je ne pourrais pas t'offrir des bijoux 
Ni des robes à un prix fou 
Mais je t'invite et selon mes moyens 
Je ne te refuse rien 
Ah, viens viens ma nénette 
Faire... (continua)
Dans le camp nazi, on s'agite, on s'énerve
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/12/2014 - 18:07

Buon anno dalle CCG

Antiwar Songs Blog
Buon anno dalle CCG
Brindiamo al nuovo anno con un Controguerra DOC, un rosso Lumen di Illuminati Riserva 2007. E un abbraccio speciale a GPT, ovunque tu sia.  
Antiwar Songs Staff 2014-12-31 16:42:00
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'O surdato 'nnammurato

'O surdato 'nnammurato
Chanson napolitaine – 'O surdato 'nnammurato – Anna Magnani – 1915

Texte d'Aniello Califano
Musique d'Enrico Cannio

Une des plus belles (universelles) canzones napolitaines de tous les temps, que nous avons décidé d'insérer dans l'interprétation de la grande Anna Magnani, qui en fut l'interprète mémorable dans le film pour la télévision « La Sciantosa », d'Alfredo Giannetti (1970), dans lequel elle jouait aux côtés de Massimo Ranieri. Un hommage à la grande Nannarella ...

La chanson, comme on sait, parle d'un soldat, loin de son aimée car il est au front pendant la première guerre mondiale.
Interprétée par beaucoup de grands artistes, napolitains et pas napolitains.
LE SOLDAT AMOUREUX
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/12/2014 - 12:21
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Velilla

Velilla
[2014]
Parole di Loris Vescovo
Nell’album intitolato “Penisolâti”
Ispirata a e sulla melodia di “Africanina”, conosciuta anche come “Pupetta mora”, canzone del periodo fascista e coloniale scritta nel 1936 da Enea Malinverno con musica di C. Rampoldi (“Pupetta mora, africanina, tu della libertà sarai regina, col legionario liberatore imparerai ad amare il tricolore.”)

Velilla, fusione di Velina e Balilla, è neologismo coniato da Loris Vescovo per definire il Ventennio di Berlussini (o Mussoloni, che dir si voglia)… La differenza è che quello di Benito a un certo punto finì a Dongo, con strascico simbolico a Piazzale Loreto; il Ventennio di Silvio pare invece non finire mai, e continuerà anche dopo la sua serena morte, quando si compirà definitivamente la sua reincarnazione al Potere, peraltro già tragicamente in atto.
Preghiamo per noi. Amen.
I canti del ventennio son proibiti
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/12/2014 - 09:35

Hiroshima símbolo de paz

Hiroshima símbolo de paz
[1970]
Parole e musica degli argentini Don Filinto e Alfonso Casini, poco noti musicisti e compositori di tango.
Testo trovato su Todo Tango
Vuelen las campanas por la paz del mundo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/12/2014 - 22:09
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Sadagora Hot Dub

Sadagora Hot Dub
Testo e musica di Amsterdam Klezmer Band
Sito ufficiale http://www.amsterdamklezmerband.nl/
Познакомились в саду Эдемовом,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 30/12/2014 - 20:10
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'O surdato 'nnammurato

'O surdato 'nnammurato
Straordinaria! Più l'ascolto e più leggo nella donna di cui è innamorato il soldato la metafora della VITA
30/12/2014 - 17:35
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L'albero

L'albero
1997
L'albero

Canzone che da il titolo al nono album di Jovanotti del 1997 e che fa riferimento ad altre 2 CCG: Le radici ca tieni e 'A livella. Una parabola sulla tolleranza e l'integrazione
Proprio come un albero che vive in mezzo agli alberi
(continua)
inviata da Donquijote82 30/12/2014 - 16:51
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On me dit que des Juifs se sont glissés dans la salle

On me dit que des Juifs se sont glissés dans la salle
On me dit que des Juifs se sont glissés dans la salle

Persiflerie française - On me dit que des Juifs se sont glissés dans la salle - Pierre Desproges - Théâtre Grévin 1986 

Lucien l'âne mon ami, il n'y a pas que la chanson dans le spectacle sur scène, dans les cabarets et dès lors, je te prie de bien vouloir considérer ceci. Il y a aussi les persifleurs… Par exemple, Karl Valentin… en est un exemple. Ou les Monty Pythons… Ou Ascanio Celestini… Je ne sais depuis quand, peut-être même en Egypte aux temps des pharaons en trouvait-on déjà… Mais il y a une longue tradition de ces persifleurs qui s'en prennent aux pouvoirs et aux gens et aux choses installées. Qui mettent à mal les idées reçues, qui font de la moquerie un art majeur. Il y en a toute un gamme ; certains sont plus incisifs que d'autres. Parmi tous ceux-là, il en est un qui disait : On peut rire de tout, certes ; mais pas avec... (continua)
On me dit que des Juifs se sont glissés dans la salle ?
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/12/2014 - 16:23
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Lavoratori soldati (o Guerra e pace)

Lavoratori soldati (<em>o</em> Guerra e pace)
[1917]
Canzone scritta da Pietro Pizzuto, siciliano di Ficarra (Messina), e Pietro Pietrobelli, veneto di Schio (Vicenza), socialisti antimilitaristi mandati a combattere nella Grande Guerra.
Testo trovato su A – Rivista Anarchica (all’interno di un articolo intitolato “La guerra dei senzapatria” a firma di Gaia Raimondi) e in una ricerca sul processo di Pradamano del 1917 pubblicata su BlogER.

I due, e con loro parecchi altri, non rinunciarono mai alla propaganda antimilitarista, nemmeno quando furono buttati in prima linea, e per giunta nei pericolosissimi reparti di punizione.
All’inizio del 1917 Pizzuto e Pietrobelli diffusero questa loro poesia - da cantarsi sulla melodia di O Gorizia, tu sei maledetta, oppure su quella de Il general Cadorna, oppure ancora di una delle canzoni di Pietro Gori (messinese pure lui come il Pizzuto, guarda caso) - insieme al manifesto della conferenza... (continua)
Ascoltate o popolo italiano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/12/2014 - 15:47
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Βράχο βράχο

Βράχο βράχο
MEJ TĘSKNOTY LICZĘ SKAŁY...
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 30/12/2014 - 14:56
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L asêdi ala Ròca ed Galîra

L asêdi ala Ròca ed Galîra
I fatti qui raccontati risalgono al 1334, ma non sono certo che questa canzone popolare bolognese – qui nella versione recitata e cantata da Fausto Carpani trovata su La stòria d Bulåggna – sia altrettanto antica. Per cui non mi sento di datarla, riservandomi successivi accertamenti.
Aggiungo che gli stessi fatti furono sapientemente raccontati da Dario Fo nel terzo monologo (“Il tumulto di Bologna”) del suo magistrale spettacolo in grammelot intitolato “Il fabulazzo osceno”, messo in scena nel 1982.

Brevissimi cenni storici.
All’inizio del 300 c’era non poca maretta tra il papa ed i grandi feudatari romani (come i Colonna) e anche molti monarchi europei ce l’avevano su con la Chiesa. Roma era troppo insicura per la corte pontificia e così il francese Clemente V, successore di Bonificio VIII (schiattato dalla bile poco dopo aver subìto dai Colonna l’oltraggio dello “schiaffo di Anagni”),... (continua)
[Recitativo]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/12/2014 - 12:07
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Don't You Think This Outlaw Bit's Done Got Out of Hand

Don't You Think This Outlaw Bit's Done Got Out of Hand
http://www.allthatsleft.co.uk/2012/11/...
http://tasteofcountry.com/remember-whe...

Canzone del 1978, dall’album “I've Always Been Crazy”, che Waylon Jennings scrisse con riferimento alla brutta esperienza vissuta l’anno precedente, quando fu arrestato e detenuto per possesso e spaccio di cocaina sulla base di un’accusa formulata contro di lui addirittura dall’agenzia federale DEA, la Drug Enforcement Agency... Se la vide proprio brutta ma poi la sua difesa riuscì a ridimensionare la vicenda e a dimostrare la violazione dei più elementari diritti dell’assistito.
Una canzone ascrivibile al sottogenere country Outlaw e che sulle CCG può benissimo fare il paio per esempio con Starkville City Jail di Johnny Cash.

(Bernart Bartleby)
I'm for law and order, the way that it should be
(continua)
30/12/2014 - 02:21
Ci sono voluti quasi sei mesi, ma la colossale pagina dedicata a Lili Marleen è stata totalmente rifatta e ampliata. Poiché siamo agli ultimi giorni di questo (difficile) 2014, è anche un modo per augurare a tutt* un felice anno nuovo.
Riccardo Venturi 29/12/2014 - 23:01
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Les Juifs

Les Juifs
[1975]
Paroles : Henri Djian

Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson qui a toutes les raisons de se retrouver ici dans les Chansons contre la Guerre… Une chanson qui poursuit l'antisémitisme et plus exactement, cette inexplicable haine qui roule sournoisement dans nos sociétés et soudain, resurgit au jour et puis éclate en un grand feu de destruction collective. Il n'y a pas d'explication rationnelle à cette maladie de société. Comment expliquer cette barbarie distillée goutte à goutte jusqu'à noyer des peuples entiers dans la fange brune, dans l'ordure noire ?

Tu as raison, Marco Valdo M.I. mon ami. Il n'y a pas de raison dans tout cela. Et surtout qu'on ne vienne pas parler ici de race… Il n'y a, foi d'âne, qu'une seule race humaine. Délirante, autodestructice, irrationnelle, paranoïaque, schizophrène, tout ce qu'on veut et pire encore, mais une seule. Enfin, c'est comme si on disait... (continua)
D'abord, ils ont un nez.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/12/2014 - 18:25




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