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Prima del 2013-12-19

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Asylum Seeking Daleks!

Asylum Seeking Daleks!
Parole e musica di John Baine, in arte Attila the Stockbroker
Nell’album “Live in Belfast” del 2003

I Daleks erano gli extraterrestri della celebre serie TV britannica “Doctor Who”…
Qui ovviamente si allude ai migranti – che ci fregano il lavoro e le donne - da sterminare o quanto meno deportare, secondo quanto prescrivono fascisti e razzisti tipo British National Party, Alba Dorata (l’avete sentito quello che, ospite nei giorni scorsi a Casa Pound, diceva che le olive devono tornare a raccoglierle le donne e i vecchi greci al posto degli immigrati?) e i più “borghezi” dei nostrani leghisti…

Mi sono ricordato che Dalek era anche diventato il nome di un golosissimo ghiacciolo dal cuore morbido e pieno di coloranti commercializzato dall’Eldorado… Tra quello ed il Magic Cola, se non sono già morto vuol dire che camperò parecchio…
They claim their planet’s dying:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/12/2013 - 13:55
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Mani nere

Mani nere
[1972]
Parole e musica di Gipo Farassino
Album: Uomini Bestie E Ragionieri
Lascia stare e vattene via
(continua)
inviata da giorgio 13/12/2013 - 12:18

Il vento dell’Apartheid

Antiwar Songs Blog
Il vento dell’Apartheid
Nel 1984, cercando ispirazione in seguito al fallimento di critica e commerciale dell’album Hearts and Bones, Paul Simon rimase affascinato da una cassetta che suonava regolarmente in macchina, una compilation di gruppi sudafricani chiamata Accordion Jive Hits, II.Nel 1985, presi dei contatti grazie all’etichetta discografica con alcuni gruppi locali, Simon volò in Sudafrica. Era un […]
Antiwar Songs Staff 2013-12-13 12:01:00
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Sawdust and Empire

Sawdust and Empire
[1982]
Parole e musica di John Baine, in arte Attila the Stockbroker
Title track dell’album del 1984

“This was the title track of my second album and was written during the Falklands War in 1982. I was sicked by the jingoism which Thatcher had deliberately stirred up in order to get herself re-elected, and even more sickened when the Argentine cruiser General Belgrano was sunk while sailing away from the British exclusion zone, during peace negotiations: proving that Thatcher was determined to continue war at all costs - for her own personal political ends.”

“Così s’intitolava il mio secondo album e la canzone la scrissi durante la guerra delle Falklands/Malvinas nel 1982. Ero disgustato dallo sciovinismo che la Thatcher sbandierava per garantirsi la rielezione, ed ancora più disgustato quando l’incrociatore argentino General Belgrano fu affondato mentre lasciava l’area controllata dagli... (continua)
On the waterfront they're gathered for the feast
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/12/2013 - 11:41

Il y a

Il y a
Versi di Guillaume Apollinaire, dalla raccolta “Calligrammes, poèmes de la paix et de la guerre 1913-1916” pubblicata nel 1918
Musica di Hans van Zijp, compositore neerlandese, vivente, da “De slaapliederen” (“Les berceuses”), n. 3, 1987.
Testo trovato su The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive
Il y a un vaisseau qui a emporté ma bien-aimée
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/12/2013 - 08:33
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Senza frontiere

Senza frontiere
[1970]
Parole e musica di Gipo Farassino
Singolo, 45 giri

Nel 1970 la canzone di Farassino Senza frontiere viene respinta al Festival di Sanremo: il testo è fortemente critico verso la guerra nel Vietnam e la guerra in Biafra, e quindi viene ritenuto non adatto al pubblico televisivo che segue la manifestazione.
Che cosa hai visto, fratello nero
(continua)
inviata da giorgio 13/12/2013 - 07:15
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Santa milicyja

Santa milicyja
[1982] genaio
Sulle note della canzone napoletana "Santa Lucia" scritta da Teodoro Cottrau
Dai canti degli internati sotto la legge marziale in Polonia 1981-1983
Tysiącem kwiatów kraj nasz rozkwita
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 13/12/2013 - 00:34
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Cuando mi hijo nació

Versione francese di Francesca Solleville, musica di Philippe-Gérard. Nell'album "Récital n°4" del 1966.
Cuando mi hijo nació
LA NAISSANCE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2013 - 14:13
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La mia città

La mia città
[1969]
Parole e musica di Gipo Farassino
Dall’album intitolato «Due soldi di coraggio»

... anche se allora a Torino gli operai non erano più soltanto «un fiume di soldati blu», ma anche un fiume di rabbia...
Un mare di fredde ciminiere
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/12/2013 - 22:16
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Je trahirai demain

Je trahirai demain
[1943]
Versi di Marianne Cohn (1922-1944), ebrea, antinazista tedesca che operò in Francia.
Testo trovato su Poètes en Résistence
Ho scoperto che questa bellissima poesia ha anche una musica, quella composta dal gruppo punk-rock francese Cartouche, formato da membri dei più celebri Kochise.

Marianne Cohn era nata a Mannheim in una famiglia di fede ebraica ma non praticante.
All’avvento del nazismo la famiglia Cohn si trasferì in Francia ma con l’occupazione finirono tutti internati nel campo di Gurs. In Francia Marianne cominciò ad occuparsi dei bambini ebrei minacciati dalle deportazioni, organizzando una rete per metterli in salvo. Per questa sua attività già nel 1942 fu arrestata e detenuta per qualche mese a Nizza, dove scrisse questa poesia. Rilasciata, proseguì la sua attività clandestina volta a far espatriare verso la Svizzera il maggior numero possibile di bambini ebrei. Il... (continua)
Je trahirai demain pas aujourd’hui.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/12/2013 - 21:52
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Noci di cocco

Noci di cocco
Chanson italienne – Noci di cocco – Giorgio GABER – 1972

Album: Dialogo Tra Un Impegnato E Un Non So (1972)

Avec la parodie des naufragés, GABER « vulgarise » sympathiquement la vieille théorie – commencée par Rousseau et ensuite reprise par les pères du socialisme – du « communisme primitif » de la préhistoire fondé hélas sur la pénurie alimentaire, et l'« invention » de l'État qui présenté comme une nécessité d'organisation devient ensuite – en instituant la propriété privée – l'expression et le moyen de la domination des privilégiés au détriment des autres, d'une classe sociale sur une autre.

J.J.Rousseau ouvrait la seconde partie de son « Discours sur l'origine et les fondements de l'inégalité parmi les hommes » (1754) en disant :
« Le premier qui, ayant enclos un terrain, s'avisa de dire Ceci est à moi, et trouva des gens assez simples pour le croire, fut le vrai fondateur de la société... (continua)
NOIX DE COCO
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/12/2013 - 19:30
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La danse des Négresses Vertes

La danse des Négresses Vertes
1988
Mlah
Y'en a marre de vos figures blemes
(continua)
inviata da DonQuijote82 11/12/2013 - 17:18
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America

America
Album: "Due soldi di coraggio" (1969)
Lo sguardo rassegnato
(continua)
11/12/2013 - 16:31
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Sol de Compiègne

Sol de Compiègne
[1944]
Canzone composta da Robert Desnos al suo arrivo nel campo di concentramento e transito di Royallieu (“Frontstalag 122”) a Compiègne, nell’Oise.
Pubblicata il 1 dicembre 1944, con lo pseudonimo di Valentin Guillois, sul primo numero non più clandestino de L'Éternelle Revue.
Testo trovato su Mes musiques régénérées – Jewish Music, il sito di Claude Torres di Montpellier.

Desnos passò da Royallieu-Compiègne tra il 20 marzo ed il 27 aprile del 1944, prima di essere deportato alla volta di Buchenwald, Flossenbürg e Flöha. La fine della guerra lo trovò a Theresienstadt, ormai ridotto in fin di vita dagli stenti e dalla malattia contratta in prigionia. Robert Desnos ebbe il destino di morire a Terezin, finalmente libero ma ancora prigioniero: era l’8 giugno 1945
CHŒUR [très pressé et comme se chevauchant]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/12/2013 - 16:18

Courage

Courage
[1939]
Canzone assai ironica scitta da Max Schlesinger, commediografo, autore drammatico e sceneggiatore ebreo tedesco esule in Francia.
Sulla musica di “Snow White and the Seven Dwarfs” (“Biancaneve e i sette nani”), il celebre film d’animazione prodotto da Walt Disney e diretto da David Hand nel 1937. Adattamento musicale del direttore d’orchestra Adolf Siebert, anche lui recluso a Milles.
Testo trovato su Mes musiques régénérées – Jewish Music, il sito di Claude Torres di Montpellier.

Inno del campo di concentramento e transito di Milles, vicino ad Aix-en-Provence.
Inaugurato nel 1939, fino al 1942 “ospitò” antifascisti di 38 nazionalità diverse (moltissimi gli sfortunati ebrei tedeschi che dopo il ‘33 si erano rifugiati in Francia) e divenne poi anticamera di Auschwitz per migliaia di uomini, donne e bambini ebrei. Oggi è il solo campo di concentramento francese che sia rimasto intatto ed è per questo diventato memoriale dell’Occupazione e della Shoah in Francia.
Voilà notre Chant!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/12/2013 - 15:30

Fern bei Sedan auf den Höhen

Fern bei Sedan auf den Höhen
[1870]
Scritta da tal Kurt Moser, fuciliere del 29° reggimento “Dresdener Schützen” impegnato nella battaglia di Sedan, scontro decisivo della prima fase della guerra franco-prussiana del 1870-71.

Triste canto di soldati, ma per nulla una canzone di guerra, “Fern bei Sedan auf den Höhen” divenne subito un motivo molto popolare tra le truppe.
Durante la prima guerra mondiale era cantata sia dai soldati tedeschi che da quelli francesi, in una loro versione.
Sulla sua melodia nel 1942 fu composto il Konzentrationäre (Neuengammer Lagerlied), inno di quel campo di concentramento nazista.
Alla canzone fa esplicito riferimento Franz-Josef Degenhardt nella sua Bon, la France.
Fern bei Sedan auf den Höhen,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/12/2013 - 14:49

In ricordo di Gipo Farassino

Antiwar Songs Blog
In ricordo di Gipo Farassino
E’ morto oggi a Torino il cantante, cantautore e politico piemontese Gipo Farassino. Aveva 79 anni. Lo ricordiamo con Ballata per un eroe, un testo bellissimo del 1969. Gipo Farassino, piemontese, chansonnier eccelso e traduttore di Brassens in piemontese. Considerato, a suo tempo, una sorta di anarchico. Poi, a un certo punto, s’è dato alla […]
Antiwar Songs Staff 2013-12-11 11:10:00
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Éloignez-vous

Éloignez-vous
[1941]
Versi di Jean Cassou, composti nella prigione militare di Furgole, Tolosa.
Nella raccolta intitolata “33 sonnets composés au secret” pubblicata clandestinamente nel 1944 sotto lo pseudonimo di Jean Noir dalle Éditions de Minuit, con la dedica «À mes Compagnons de prison», e l’introduzione di François La Colère, alias Louis Aragon.
Musica di Henri Dutilleux (1916-2013), compositore francese, nell’opera per piano ed orchestra “Sonnets de Jean Cassou” composta tra il 1944 ed il 1954.
Altra musica di Manuel Rosenthal (1904-2003), compositore francese, nell’opera “Deux sonnets de Jean Cassou”.

Jean Cassou è stato una figura importante della vita culturale francese. Negli anni 30 fu ispettore dei monumenti storici di Francia, poi conservatore al Museo nazionale d’arte moderna di Parigi. Ma fece anche parte del Comité de vigilance des intellectuels antifascistes ed entrò subito nella... (continua)
Éloignez-vous sur la pointe des pieds.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/12/2013 - 08:28
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1984

1984
ben venga...se ci riesce :) bisogna pure racapezzarsi ogni tanto :D
krzyś 11/12/2013 - 01:47
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Soweto Blues

Soweto Blues
Anche io vorrei vedere Napoli e morire...indimenticabile
krzyś 10/12/2013 - 23:08
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Le Camp de Judes

Le Camp de Judes
[2005]
Parole et musique de Michel Ronchi.
Nell’album intitolato "Entre Nous" con il gruppo Les Ostrogoths
Testo trovato su Musique dans les camps d'internement en France sul sito dedicato alla musica ebraica curato da Claude Torres di Montpellier.

Anche il campo di Judes-Septfonds in Tarn-et-Garonne, come quello di Gurs, nacque per ospitare i profughi della guerra di Spagna ma poi, con l’armistizio franco-tedesco e l’avvento del governo collaborazionista di Vichy, divenne un campo di concentramento, prima per prigionieri di guerra alleati, poi per «individui pericolosi», in gran parte ebrei non francesi che verranno quasi tutti (alcune centinaia) spediti a morire ad Auschwitz, via Drancy...
Ils étaient des milliers ruminant sur le sol
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/12/2013 - 19:12

Wird es Nacht im Camp de Gurs (Das Lied von Gurs)

Wird es Nacht im Camp de Gurs (Das Lied von Gurs)
[1940?]
Parole e musica di Leonhard Karl Märker
Testo trovato su Musique dans les camps d'internement en France sul sito dedicato alla musica ebraica curato da Claude Torres di Montpellier.

“Là nei Bassi Pirenei c’è un posto dove ci sono baracche a perdita d’occhio e nemmeno più un albero. E’ lì, in quel campo, che rinchiudono chi non ha diritto di stare al mondo…”

Alla fine della guerra civile spagnola nella vicina Francia vennero costruiti parecchi campi di accoglienza per i repubblicani in fuga. Uno di questi sorse a Gurs, ai piedi dei Pirenei, nei pressi di Oloron-Sainte-Marie, a poca distanza dal confine con la Spagna.
Ma con l’occupazione nazista Gurs venne trasformato in campo di concentramento per ebrei (soprattutto sventurati ebrei tedeschi rifugiatisi in Francia dopo il 1933), comunisti ed oppositori del regime di Vichy, criminali abituali ed appartenenti a minoranze etniche.
Da... (continua)
Schön ist die Welt für viele,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/12/2013 - 16:26
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Beyazıt Meydanı’ndaki Ölü

Beyazıt Meydanı’ndaki Ölü
[maggio 1960]
Versi di Nazim Hikmet.
Musica di Derya Köroğlu e Selim Atakan.
Da “Buğdayın Türküsü” (1979), album d’esordio del gruppo turco.
Testo trovato sul blog Türkü Sözleri

Credo che in questa sua poesia Hikmet si riferisse al colpo di Stato del 27 maggio 1960, quando il generale Cemal Gürsel depose il presidente Mahmut Celâleddin Bayar e fece impiccare il primo ministro Adnan Menderes, fondatore del Demokrat Parti.

Ma Derya Köroğlu ed i suoi Yeni Türkü, riproponendo in musica i versi del grande poeta, non potevano che riferirsi ai massacri avvenuti nelle piazze Taksim (1 maggio 1977) e Beyazıt (16 marzo 1978) e alle altre stragi che funestarono la Turchia in quell’anno.

A piazza Taksim, durante la festa dei lavoratori accadde più o meno quello che era già accaduto a Città del Messico nel 1968 e a Buenos Aires nel 1973: uomini dei servizi segreti e militanti ultranazionalisti... (continua)
Bir ölü yatıyor
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/12/2013 - 14:43
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A Thousand Years of War

A Thousand Years of War
2004
Andiamo
Throughout the generations flags of peace and treaties sworn
(continua)
inviata da donquijote82 10/12/2013 - 14:34
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Poor Paddy on the Railway

anonimo
This song has been performed by numerous musicians and singers, including Ewan MacColl, Authority Zero, The Dubliners, The Tossers, The Kelly Family and The Pogues.

"Poor Paddy Works on the Railway" is a popular Irish folk and American folk song. Historically, it was often sung as a sea chanty. The song portrays an Irish worker working on a railroad.

There are numerous titles of the song including, "Pat Works on the Railway" and "Paddy on the Railway". "Paddy Works on the Erie" is another version of the song.

In The American Songbag, the writer Carl Sandburg claims that the song has been published in sheet music since the early 1850s. The earliest confirmed date of publication is from 1864 from a manuscript magazine. Ernest Bourne recorded the first version, released in 1941, by Alan Lomax for the Library of Congress in 1938.

"Paddy on the Railway" is attested as a chanty in the earliest... (continua)
In eighteen hundred and forty one
(continua)
inviata da DoNQuijote82 10/12/2013 - 12:37
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Sesto San Giovanni

Sesto San Giovanni
Riccardo... qualche mese fa ho cercato e ricercato "la resurrezione" di Piero Ciampi che avevi scritto su bielle... nelle mail perse negli anni non l'ho più ritrovata... non è che potresti rimandarmela via mail? Grazie infinite!!!

andrea . gualdoni @ gmail . com

Un pianto che si scioglie,
la statua nella piazza,
la vita che si sceglie,
è il sogno di una pazza.
gualdo 10/12/2013 - 09:35
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Giorgio Gaber: I reduci

Giorgio Gaber: I reduci
Chanson italienne – I reduci – Giorgio Gaber – 1976

En voilà encore une fois, un de ces titres de chanson qui évoque mille choses, dit Lucien l'âne en râpant d'un sabot rugueux le sol de gravillons qui s'étale jaunâtre devant lui. Les anciens combattants... depuis le temps que je cours le monde, j'en ai rencontrés de toutes les sortes et revenant de toutes sortes de guerre. Je me souviens assez bien de ceux qui revenaient de la guerre de Troie, par exemple, de la guerre des Gaules ou des guerres d'Espagne. Ceux qui s'en étaient allés avec Roland et bien entendu étaient revenus... Don Quichotte et Sancho... Ceux qui avaient fait les campagnes de Russie... Là d'ailleurs, il y en eut bien des vagues et de toutes les couleurs. Sans compter ceux qui s'en étaient allés à la croisade ou au Tonkin ou même en Chine ; ceux de Carthage ou de Rome, ceux qui avaient été dans les bataillons d'Afrique... (continua)
LES ANCIENS COMBATTANTS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/12/2013 - 23:04




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