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Autore Marco Rovelli

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La leggera

anonimo
La leggera
Canzone popolare toscana
A folksong from Tuscany
Principali interpreti:
Main performers:
- Caterina Bueno
- Ginevra Di Marco (dallo spettacolo Stazioni Lunari e dall'album "Stazioni Lunari prende terra a Puerto Libre")
- Suonatori Terra Terra (nell'album Ma statevi attenti... [2010])
- Marco Rovelli DA Bella una serpe con le spoglie d'oro (Un omaggio a Caterina Bueno)


Il "Trenino della Leggera" e le sue canzoni

Siamo, probabilmente, agli albori delle lotte proletarie, quando ancora la classe lavoratrice non si era data un'organizzazione (o stava appena cominciando a darsela); un'epoca in cui il lavoro stagionale era la normalità. Seguendo flussi antichissimi, dall'Italia settentrionale i lavoratori si recavano in Maremma, terra oramai soggetta alla bonifica Medicea ma ancora intesa come malsana, pericolosa, "strana". Chi andava a fare la stagione nei campi di Maremma, contadini... (continua)
Il lunedì la testa mi vacilla
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 31/5/2011 - 18:36
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Dal paese guasto. Partitura per un inizio

Dal paese guasto. Partitura per un inizio
Da Nazione Indiana
Nel giorno dell'Unità d'Italia, viene presentato a Milanoil nuovo numero dell'Ulisse, dedicato al paese guasto. Pubblico il poemetto che ho scritto per l'occasione, contando di pubblicare poi - quando l'avrò - la versione musicata
Guasto:
(continua)
inviata da adriana 17/3/2011 - 09:34
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La mia parte

La mia parte
Album: Libertaria

Testo: Maurizio Maggiani e Marco Rovelli
Musica: Marco Rovelli

La mia parte è ispirata a situazioni e personaggi del romanzo Il coraggio del pettirosso di Maurizio Maggiani, e il testo della canzone è stato “congedato” insieme all'autore del romanzo. La comunità a venire è una comunità fatta di singolarità, ognuna delle quali vuole “la mia parte di Dio, la mia parte di anarchia”.
“L'anarchia an se po' dir”, diceva un cavatore, echeggiando inconsapevolmente Cusano e i mistici della teologia negativa. Non si può dire l'anarchia, come non si può dire l'amore. (L'anarchia e l'amore. O l'anarchia è l'amore?). Sono cose che si fanno, e poi si tentano confusamente di raccontare. O, ancora meglio, di cantare.
La mia parte, ovvero il corpo amante. Anarchico e amante.
Nel giardino dei mirti un etiope parlava
(continua)
inviata da adriana 3/8/2010 - 15:38
Bastian contrario... e non solo
RICORDIAMO IVAN DELLA MEA


16 e 17 ottobre 2009 Istituto Ernesto de Martino
Villa San Lorenzo al Prato e Giardini Viale Ariosto Sesto Fiorentino (Firenze)

Interverranno: Rudi Assuntino, Moni Ovadia, Alessio Noferini, Alessio Lega, Marco Rovelli, Gualtiero Bertelli, Mimmo e Sandra Boninelli, Paolo Ciarchi, Claudio Cormio, Riccardo Luppi, Banda K100, Paolino Dalla Porta, Fratelli Rossi, Alberto Cesa e CantoVivo, Renato Franchi e l’orchestra del suonatore Jones, Giuseppe “Spedino” Moffa, Marino e Sandro Severini (Gang), Stefano “Cisco” Bellotti, Davide Giromini, E’Zezi, Daniele Sepe, Massimo Ferrante, Buzz On, Tetes de Bois, Claudio Lolli e Paolo Capodacqua, Banda degli ottoni a scoppio, Suonatori Terra Terra, Bianca Giovannini, Nuovo Canzoniere Bresciano, Piero Brega e Orietta Orengo, Sara Modigliani, I Giorni Cantati di Calvatone a Piadena, un contributo video di Marco Paolini, Mattia Ringozzi.
Riccardo Venturi 15/10/2009 - 14:36
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L'intimità

L'intimità
[2009]
Album: libertAria

Testo di Erri De Luca e Marco Rovelli
Musica di Marco Rovelli

L'intimità è il risultato della riscrittura di un testo che Erri De Luca aveva scritto per me qualche anno fa per essere musicato: la canzone si intitolava “Il maggio di Belgrado”, e raccontava la comunità dei belgradesi sotto i bombardamenti della NATO nel 1999.

“Quando cresce il pericolo aumenta pure tutto ciò che salva”, recita il ritornello, che poi è un verso di Hölderlin tradotto da Erri: mi sono chiesto quale sia stato il mio tempo di massimo rischio e di massima salvezza. E mi sono risposto: Genova 2001, i giorni di quel luglio.

Naturale farlo, anche perché Erri, su quella “nostra” Genova, ha scritto a lungo.

L'intimità, ovvero i corpi in strada, esposti al rischio, alla salvezza.
(Marco Rovelli)
Nel mese di luglio di quell'anno primo
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 4/10/2009 - 09:46
Percorsi: Genova - G8

Partono i nuovi emigranti

Partono i nuovi emigranti

RETORICHE DISUMANE

di Marco Rovelli da Il Manifesto

Ormai è chiaro, la campagna elettorale il governo la fa così. Con l'ostentazione pubblicitaria dei respingimenti. Con l'evocazione impudica dell'apartheid. Con l'esibizione della durezza «senza se e senza ma» - anzi, con l'invito esplicito a essere «cattivi» - contro i migranti. Insomma, mettendo in gioco quella risorsa potentissima sul piano emotivo e pericolosissima su quello civile, costituita dalle «retoriche del disumano». E spingendoci così sempre più giù su quel piano inclinato della civiltà e dei diritti lungo il quale ormai da anni, ma in fine velocior, l'Italia sta cadendo.
C'è dentro ognuno di noi, e nella coscienza collettiva, un confine impalpabile ma fondamentale, che distingue il modo di guardare l'Altro come «uno di noi» (diverso ma, almeno in qualcosa simile), o come una «natura estranea». Appartenente a un altro «regno»:... (continua)
daniela -k.d.- 15/5/2009 - 14:09
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Ελληνική Αστυνομία

Ελληνική Αστυνομία
Grecia, rap contro la polizia
di Marco Rovelli da L'Unità del 13/12/2008

La rete per sua natura è un deposito di memorie. Stratificazioni geologiche di segni, tracce disseminate che vanno a comporre una forma fluens. E in questo babelico archivio, ci sono dei luoghi per i quali il senso primo è far memoria, conservare e tramandare memorie. Anche musica e canto. Tra questi ne voglio segnalare due, che ho praticato spesso. Il deposito.org e Canzoni contro la guerra. Il primo è un sito che raccoglie canti di protesta politica e sociale, catalogati per tematiche, lingue e autori. C'è anche un blog, dove ciò che viene in rilievo è la permanente attualità di questi canti storici, che grazie alla loro universalità non cessano di raccontarci il nostro presente. E allora, in tema di morti sul lavoro, si riprende il testo de La zolfara, di Straniero e Amodei, che parlava della strage di Gessolungo... (continua)
CCG/AWS Staff 13/12/2008 - 17:48
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Yo Yo Mundi: Anarcobaleno

Yo Yo Mundi: Anarcobaleno
[2008]
Album:"Album Rosso"

Testo di Paolo E. Archetti Maestri (Yo Yo Mundi) e Marco Rovelli
Blu come l’azzardo
(continua)
inviata da adriana 10/12/2008 - 18:22
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Indiana

Indiana
[2008]
Testo e musica di Marco Rovelli e Giovanni Cattabriga (Wu Ming 2)
poi in
[2009]
Album: libertAria

"Ancora non c'è traccia (di registrazione), ma il testo sì. Scritto a quattro mani con Giovanni Cattabriga, ovvero Wu Ming 2. In margine a Pontiac, un suo testo in margine a Manituana. Per adesso il pezzo esiste solo nel fondo dove provo con il mio ensemble (non so dir meglio...) libertAria, ed è un pezzo potentissimo, dove il trio indie-rock Kobayashi (nerbo dei libertAria) dà il meglio (indie, skizo e sincopato) di sé. Ancora sei mesi, e il cd sarà fuori..."
(Marco Rovelli)
C'è una rivolta di genti diverse che porta il tuo nome
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 23/11/2008 - 17:35

Semmai la patria non avesse ragione

Semmai la patria non avesse ragione
[2008]
Un "extra" dal DVD di "Contadini Marini"
Testo di Luca Checchi e Leonardo Palmerini
An extra from the DVD included in "Contadini Marini"
Lyrics by Luca Checchi and Leonardo Palmerini

Testo originale trascritto all'ascolto dal DVD da Riccardo Venturi.
The original lyrics have been transcribed on direct listening by Riccardo Venturi.

Les Ondes Martenot, o Le Onde Martenot, sono al loro sito ufficiale con testi, mp3 e video scaricabili liberamente.



Eccole, le Onde Martenot. O “Les Ondes Martenot”. Sul loro sito si chiamano in francese; sul loro album, appena uscito, “Contadini Marini”, sono invece in italiano. In francese o in italiano, sono loro. Per me, una specie di spiritelli Ariel che aprono e chiudono cerchi; magari non è neanche che lo abbiano voluto o che lo vogliano, ma è così.

Bisognerà che leggiate quel che c'è scritto sotto, che risale a due o tre anni fa. Proviene... (continua)
Rimuovere dal tappeto
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/8/2008 - 23:31
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Dall'ultima galleria

Dall'ultima galleria
Le bugie dell' "Orinale" -pardon, del "Giornale"- non hanno limite

Partiamo con una premessa: ieri, domenica 20 luglio, mezze CCG erano in piazza Alimonda; e per "mezze" non intendiamo soltanto tre amministratori di questo sito -il sottoscritto, Daniela "k.d." e Adriana- ma anche, ad esempio, lo stesso Alessio Lega, l'autore della canzone di questa pagina, Marco Rovelli, autore di Carlo Giuliani ed altri che in un modo o nell'altro hanno a che fare con questo sito.

Essendoci, là, in quella maledetta piazza che neppure la voce di Carlo che leggeva le lettere dei condannati a morte della Resistenza può farmi smettere di considerare maledetta, ho potuto vedere chi c'era, e quanti c'erano. Che cosa dicevano, che cosa avevano scritto, che cosa cantavano, che cosa ridevano e che cosa piangevano. Ad esempio, riprendendole da Il Russo, ecco alcune foto:

Viste le foto? Avete visto chi c'era in... (continua)
Riccardo Venturi 21/7/2008 - 23:49
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Sottosopra [Inno darmico del cavatore]

Sottosopra [Inno darmico del cavatore]
[2005]

Testo e musica di Davide Giromini
Voce e Fisarmonica: Davide Giromini
Voce maschile: Massimiliano Larocca
Voci Femminili: Tania Sabinos, Sabine Bordigoni
Violino: Michele Menconi
Chitarra: Luca Rapisarda
Chitarra in parte finale: Fabio Ghelli


Un disco che non c'era. E che mancava.
di Francesco Senia

La prima volta che ho sentito una canzone scritta e cantata da Davide Giromini ero ad uno spettacolo teatrale, in un parco a Scandicci. "Sottosopra". Uno spettacolo creato da Virginia Martini a partire da "Il figlio di Bakunin" di Sergio Atzeni. E proprio "Sottosopra" si chiamava la canzone che faceva da tema e filo conduttore per tutto lo spettacolo. L'avevo già visto all'opera, Davide, più volte, con la sua fisarmonica, e la sua grinta a fare da contrappunto alle sue sembianze; ma era la prima volta, dopo molto anni, che sentivo una canzone "nuova" vibrare di sapore antico... (continua)
Ora che danno fervidi l’anima ai malfattori
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 7/5/2008 - 00:33
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Il dio dei denari

Il dio dei denari
[2009]
Album: libertAria

E' in libreria Lavorare uccide, il libro che racconta il mio viaggio in Italia attraverso le morti sul lavoro. Come exergo del libro, e in coda, una canzone che ho scritto sulle donne che perdono il loro uomo sul lavoro. Si intitola Il dio dei denari, e farà parte del repertorio del mio nuovo progetto musicale Marco Rovelli LibertAria (al quale adesso, dopo l'immersione in questo libro, torno a lavorare con costanza).
Da:SBANDATIil blog musicale di Marco Rovelli
L'angelo schiavo, accecato, impotente
(continua)
inviata da adriana 19/4/2008 - 09:56

Manifesto [Canzone in si bemolle]

Manifesto [Canzone in si bemolle]
Il testo è ripreso da Sbandati, il blog musicale di Marco Rovelli.
E quando i cardini
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 24/11/2007 - 22:22
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Sbandati (Fuochi sulla montagna)

Sbandati (Fuochi sulla montagna)
Testo ripreso da Nazione indiana

Lunedì 6, al Museo della Resistenza di Fosdinovo, entro il “festival” Fino al cuore della rivolta presenterò questa mia canzone nuova durante il concerto degli Yo Yo Mundi, che mi hanno fatto l’onore di arrangiarla e suonarla. In attesa di una nuova banda che suoni il mio mucchio di canzoni nuove…

Lascio le annotazioni musicali, perchè si capisca che un testo di una canzone non è la stessa cosa di una poesia, ché non può prescindere - forse prima ancora che da melodia e armonia - dal respiro, dal timbro, dal tono, dalla grana della voce, dallo stesso movimento del corpo - e, idem est, dell’anima.

(Le annotazioni musicali si trovano sulla pagina linkata)
(Marco Rovelli)
Fuochi sulla montagna e sotto il mare
(continua)
inviata da CCG staff 6/8/2007 - 07:48
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A Sante Caserio, o La ballata di Sante Caserio

A Sante Caserio, <i>o</i> La ballata di Sante Caserio
[1894]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Pietro Gori
Musica / Music / Musique / Music: A. Capponi (?) /
"Suona la mezzanotte" (Canzone Popolare toscana)



Quella che è nota come “Ballata di Sante Caserio” reca in realtà il semplice titolo di: “A Sante Caserio”, quello dato dall'autore dei versi, Pietro Gori. La scrisse immediatamente dopo l'esecuzione capitale del giovane anarchico lombardo, nella seconda metà del 1894, poco prima del suo primo esilio. Pietro Gori aveva conosciuto personalmente Sante Caserio a Milano, ricordandolo con parole di affetto; fu proprio dopo il suo gesto a Lione, che Pietro Gori, accusato di esserne stato l' “ispiratore”, dovette fuggire dall'Italia e riparare in Svizzera. La musica del canto è attribuita ad un non meglio precisato “A. Capponi”; con tutta probabilità, è però ripresa dalla melodia di una canzone popolare toscana, “Suona la mezzanotte”. Della... (continua)
Lavoratori a voi diretto è il canto
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/5/2007 - 22:31
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Ballata dell'emigrazione

Ballata dell'emigrazione
[1970]
Testo e musica di Alberto D'Amico
Interpretazione di Giovanna Marini
e de Les Anarchistes (con Giovanna Marini)
in: La musica nelle strade! [2006]




Questa è una canzone di Alberto D'Amico, che però è stata conosciuta di più nell'interpretazione di Giovanna Marini. Dice benissimo le condizioni orribili in cui il migrante è costretto a subire. E oggi che i migranti in cerca di sopravvivenza sono gli oggetti della nostra esclusione, abbiamo deciso di riattualizzarla.
Giovanna Marini, maestra assoluta della canzone italiana, ha accettato di ricantarla per noi, con noi.
Marco Rovelli, dal libretto de "La musica nelle strade!"

Nella versione di Giovanna Marini e Les Anarchistes la quarta e la quinta strofa non vengono cantate.
Quel giorno che so' andato a settentrione
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/5/2007 - 23:59
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X-Ray Sun

X-Ray Sun
dall'album "La musica nelle strade (2005)

Testo di Marco Rovelli
Musica di Marco Rovelli, Massimo Guerrieri e Nicola Toscano

Come lo stato di eccezione, oggi, tenda ad essere il paradigma della politica contemporanea, emerge con chiarezza dal caso di Guantanamo – dei non-cittadini americani sospetti di implicazione in attività terroristiche. I combattenti catturati in Afghanistan non godono della protezione della convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra, né dello statuto di imputato di un delitto secondo le leggi americane. A Guantanamo non vi sono né prigionieri né accusati, ma solo detenuti (detainees): essi sono oggetti di una ‘pura signoria di fatto’, sottratti a ogni legge e controllo giudiziario. I detenuti di Guantanamo sono nuda vita nella sua massima indeterminazione.
“Bush – scriveva Agamben – sta cercando di produrre una situazione in cui l’emergenza diventa la regola... (continua)
Handcuffed, shackled, blindofolded, shaved
(continua)
inviata da Marco Rovelli 1/6/2006 - 18:34
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Il maggio di Belgrado

Il maggio di Belgrado
dall'album "La musica nelle strade" (2005)

Testo di Erri De Luca e Marco Rovelli
Musica di Marco Rovelli, Massimo Guerrieri, Nicola Toscano e Mirko Sabatini

Ringrazio di cuore Marco Rovelli che mi ha spedito il testo di questa bellissima canzone e l'introduzione [LM].
"Qui devo parlare in prima persona. Ho conosciuto Erri anni fa, presentandomi a lui alla fine di un dibattito in una piccola libreria di Roma. Avevo letto i suoi libri, e mi avevano folgorato. In specie 'Aceto, arcobaleno': Dev'essere stato il fulmine a svegliarmi' Mi invitò a casa sua, ed io, che uscivo da una troppo lunga adolescenza, andai nella sua campagna romana.
Nel corso degli anni ho mantenuto i contatti con Erri soprattutto per lettera, con le mie 'invasioni di campo' (per rubargli un'espressione) in cerca di critiche ai miei scritti. Poi sono venuti Les Anarchistes, e ho pensato che sarebbe stato bello avere... (continua)
Nel mese di maggio del '99
(continua)
inviata da Marco Rovelli 1/6/2006 - 18:31
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Morire di leva

Morire di leva
(a un amico siciliano)
dall'album "Un uomo in crisi" (1973)

Racconta Gloria Comellini (all'epoca fidanzata di Claudio):

Ero scesa alla stazione di Bologna che era sera, avevo una valigia ben grande, attraversavo la piazza trascinandomela dietro, e sento una voce, Posso aiutarla? Era un ragazzo con la divisa militare, basso e un po' tarchiato, con un sorriso aperto, simpatico. Lo ringrazio dell'aiuto, Ben Volentieri! Mi chiamo Piero Brazzò, dice. Facciamo un bel pezzo di strada insieme verso Porta Lame dove abitavo, nei paraggi c'era la sua caserma.
Mi dice che viene da Palermo, che è di leva qui a Bologna, che in caserma non è riuscito a legare con nessuno, e che in città, con la divisa addosso, non è facile conoscere qualcuno. Mi dice che avrebbe voglia solo del mare di Mondello e delle granite al limone. Allora gli dico di venire a trovarci una sera in via San Carlo.

È venuto, e... (continua)
Questa è la storia, di un povero soldato,
(continua)
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Via col vento

Via col vento
[1988]
Album: Claudio Lolli

Cosa sono gli anni Ottanta per la storia universale? La controrivoluzione neoliberista [...] incarnata da due mostri: Thatcher e Reagan. I due mostri che si abbracciano in una stretta mortale, con un fungo atomico sullo sfondo, e la scritta: Via col venti, il film che metterà fine a tutti i film.

Quell'immagine diventa l'immagine dell'incubo degli anni Ottanta nella canzone che Claudio dedica ai suoi studenti, e anche a se stesso professore, che ha cambiato vita, non foss'altro per quella sveglia assassina che lo fa levare dal letto prima delle sette, lui che era abituato a vivere la notte.

Paolo Capodacqua, tratto da: Siamo noi a far ricca la terra, romanzo di Claudo Lolli e dei suoi mondi, di Marco Rovelli
Stavo sognando Reagan stamattina,
(continua)
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Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori

anonimo
Fuoco e mitragliatrici <i>e</i> Valzer dei disertori
[1915-1916]
Musica: Ernesto De Curtis, per la canzone "Sona, Chitarra"

Canto di protesta risalente al primo conflitto mondiale, raccolto da Roberto Leydi ad Alfonsine, in provincia di Ravenna.
Canto di protesta contro le terribili condizioni della guerra in cui, per conquistare pochi metri di terra, si devono perdere tanti compagni.
Fu scritto probabilmente tra il 16/12/1915 (episodio della "Trincea dei raggi" o "dei razzi", che gli eroici fanti della Brigata Sassari riuscirono a conquistare con un assalto alla baionetta), ed il 29/3/1916 (quinta battaglia dell'Isonzo).

Questa canzone, dalla melodia assai suggestiva, tuttora è suonata a valzer nelle Quattro Province (Piacenza, Genova, Alessandria e Pavia) con strumenti tradizionali come piffero (oboe popolare ad ancia doppia) fisarmonica cromatica e cornamusa.

Canto della Grande Guerra composto sull’aria della canzonetta napoletana... (continua)
Non ne parliamo di questa guerra
(continua)




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