Percorso 1968 e dintorni
Revolution
Versione in francese da: la coccinelle
Tu dis que tu veux une révolution
(continua)
(continua)
inviata da Margherita 20/1/2011 - 14:57
C.A.L en bourse
[1968]
Testo e relativa traduzione inglese trovati sulla tesi di laurea di James Matthew Cannon, Università di Melbourne, intitolata “Le Zonard déchaîné - The delinquent figure in the early songs of Renaud,
1968-1980”
Come Crève salope!, un’altra canzone dal Maggio di Renaud, un sonetto situazionista, un “calembour” (“C.A.L en bourse”, letteralmente “Il Comités d’Action Lycéens quotato in borsa”, divertente ed improbabile fusione di entità antitetiche, il non plus ultra dell’anti-sistema ed il simbolo del capitalismo) contro la violenza poliziesca.
I CRS (compagnie républicaine de sécurité) erano i celerini francesi di allora come anche di oggi... e pure i metodi non sono cambiati, anzi...
La piazza Edmond-Rostand è intitolata al famoso drammaturgo francese, ma qui Renaud vuol fare riferimento a suo figlio Jean Rostand, biologo, agnostico e libertario che fino alla sua morte, avvenuta... (continua)
Testo e relativa traduzione inglese trovati sulla tesi di laurea di James Matthew Cannon, Università di Melbourne, intitolata “Le Zonard déchaîné - The delinquent figure in the early songs of Renaud,
1968-1980”
Come Crève salope!, un’altra canzone dal Maggio di Renaud, un sonetto situazionista, un “calembour” (“C.A.L en bourse”, letteralmente “Il Comités d’Action Lycéens quotato in borsa”, divertente ed improbabile fusione di entità antitetiche, il non plus ultra dell’anti-sistema ed il simbolo del capitalismo) contro la violenza poliziesca.
I CRS (compagnie républicaine de sécurité) erano i celerini francesi di allora come anche di oggi... e pure i metodi non sono cambiati, anzi...
La piazza Edmond-Rostand è intitolata al famoso drammaturgo francese, ma qui Renaud vuol fare riferimento a suo figlio Jean Rostand, biologo, agnostico e libertario che fino alla sua morte, avvenuta... (continua)
La grenade qu’un CRS m’a envoyée
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 5/1/2011 - 10:26
Percorsi:
1968 e dintorni
Crève salope!
[1968]
Forse la prima canzone scritta da Renaud ma mai incisa.
Aveva sedici anni quando la compose e la propose in un coro a cappella di fronte agli studenti della Sorbona occupata: divenne subito uno degli inni del maggio francese.
“Troia” è la società paternalista ed autoritaria che Renaud distrugge in quattro o cinque versi, ben consapevole tuttavia che alla fine non ci sarà scampo.
Ma per quanto abbandonato, perduto, disperato, massacrato e financo ucciso, nulla impedisce all’uomo libero di urlare in faccia ai propri carcerieri e carnefici: “Crepa stronzo! Crepa carogna! Crepa spazzatura! Crepa, sacco di merda!”
Forse la prima canzone scritta da Renaud ma mai incisa.
Aveva sedici anni quando la compose e la propose in un coro a cappella di fronte agli studenti della Sorbona occupata: divenne subito uno degli inni del maggio francese.
“Troia” è la società paternalista ed autoritaria che Renaud distrugge in quattro o cinque versi, ben consapevole tuttavia che alla fine non ci sarà scampo.
Ma per quanto abbandonato, perduto, disperato, massacrato e financo ucciso, nulla impedisce all’uomo libero di urlare in faccia ai propri carcerieri e carnefici: “Crepa stronzo! Crepa carogna! Crepa spazzatura! Crepa, sacco di merda!”
Je v'nais de manifester au Quartier
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 5/1/2011 - 09:29
Percorsi:
1968 e dintorni
Il testo di “Crève salope!” fu sicuramente ispirato a Renaud da quanto scriveva nell’aprile del 1968 René Viénet, cineasta e sinologo francese, allora animatore del Comité de Salut Public des Vandalistes, organizzazione situazionista con base a Nanterre:
“La lutte contre l’aliénation se doit de donner aux mots leur sens réel ainsi que de leur rendre leur force initiale…
aussi ne dites plus “Monsieur le professeur”, mais dites “crève salope!”
aussi ne dites plus “bonsoir, papa”, mais dites “crève salope!”
aussi ne dites plus “pardon, m’sieur l’agent”, mais dites “crève salope!”
aussi ne dites plus “merci, docteur”, mais dites “crève salope!”
(in René Viénet, “Enragés et situationnistes dans le mouvement des occupations”, Gallimard, Paris, 1968)
“La lutte contre l’aliénation se doit de donner aux mots leur sens réel ainsi que de leur rendre leur force initiale…
aussi ne dites plus “Monsieur le professeur”, mais dites “crève salope!”
aussi ne dites plus “bonsoir, papa”, mais dites “crève salope!”
aussi ne dites plus “pardon, m’sieur l’agent”, mais dites “crève salope!”
aussi ne dites plus “merci, docteur”, mais dites “crève salope!”
(in René Viénet, “Enragés et situationnistes dans le mouvement des occupations”, Gallimard, Paris, 1968)
Bartleby 5/1/2011 - 09:54
A bas l'Etat policier (Abalétapolicié)
Sia su Il Deposito che su molti siti in rete, parole e musica della canzone sono attribuite a tal Jacques Bériac, mentre la Grange risulterebbe esserne solo l'interprete più nota...
The Lone Ranger 21/7/2010 - 13:25
Credo che la canzone sia stata scritta da Dominique Grange insieme al misconosciuto cantautore umorista Jean (e non Jacques) Bériac, così come si può leggere in questa sua intervista:
"[...] Comment vous retrouvez-vous, en Mai 68, avec la chanson 'À bas l’État policier', enregistrée par Dominique Grange ?
(J.B.) Je participais au mouvement et trouvais formidable de pouvoir se libérer comme ça... Cette chanson, écrite avec Dominique, m’a valu quelques ennuis : « ils » sont venus à 6 heures du matin saisir tout le matériel et mettre des scellés...
"[...] Comment vous retrouvez-vous, en Mai 68, avec la chanson 'À bas l’État policier', enregistrée par Dominique Grange ?
(J.B.) Je participais au mouvement et trouvais formidable de pouvoir se libérer comme ça... Cette chanson, écrite avec Dominique, m’a valu quelques ennuis : « ils » sont venus à 6 heures du matin saisir tout le matériel et mettre des scellés...
The Lone Ranger 25/7/2010 - 22:01
Ho trovato, per caso, alcuni elementi interessanti riguardo all'origine di questa canzone.
Il celebre ritornello sarebbe in realtà preso da una canzone tedesca del 1830 di tal Albert von Schlippenbach intitolata "Ein Heller und ein Batzen". La cosa curiosa è che in Germania questa canzone è più che altro conosciuta per essere stata una marcia di guerra dell'epoca nazista...
Ho trovato queste informazioni nella pagina di Wikipedia della canzone "Fast as a Shark" del gruppo metal tedesco Accept, all'inizio della quale si sente proprio una registrazione del ritornello. Questa cosa, sempre stando alla pagina di Wikipedia, causò qualche problemino al gruppo, che naturalmente era ignaro del significato del brano quando lo usò.
Altre informazioni, immagino, si possono trovare nella pagina di Wikipedia tedesca dell'autore del brano originario , che però per me è praticamente inaccessibile visto... (continua)
Il celebre ritornello sarebbe in realtà preso da una canzone tedesca del 1830 di tal Albert von Schlippenbach intitolata "Ein Heller und ein Batzen". La cosa curiosa è che in Germania questa canzone è più che altro conosciuta per essere stata una marcia di guerra dell'epoca nazista...
Ho trovato queste informazioni nella pagina di Wikipedia della canzone "Fast as a Shark" del gruppo metal tedesco Accept, all'inizio della quale si sente proprio una registrazione del ritornello. Questa cosa, sempre stando alla pagina di Wikipedia, causò qualche problemino al gruppo, che naturalmente era ignaro del significato del brano quando lo usò.
Altre informazioni, immagino, si possono trovare nella pagina di Wikipedia tedesca dell'autore del brano originario , che però per me è praticamente inaccessibile visto... (continua)
Alberto 23/12/2010 - 16:40
Contessa
LA "CONTESSINA" DEI Modena City Ramblers
"Contessa" era da tempo nel repertorio dei Modena City Ramblers (dall'album "Riportando tutto a casa" del 1994), con le strofe adagiate su una melodia tradizionale irlandese (la stessa utilizzata dai Pogues in "The Old Main Drag") e il ritornello acceleratissimo per potere pogare, ma al concertone del Primo Maggio 2006 i nuovi MCR, orfani dello storico cantante Cisco Bellotti, hanno cantato una versione inedita con il testo modificato al fine di correggere un messaggio troppo violento (video).
L'operazione è abbastanza ridicola, sia per l'oggettiva banalità buonista del nuovo testo, sia per le motivazioni portate dal gruppo: «Ci siamo resi conto che non possiamo dare per scontato che chi ci ascolta, e spesso si tratta di ragazzi molto giovani, sappia cogliere in maniera giusta il messaggio che arriva da certe canzoni». Un gesto di paternalismo da... (continua)
"Contessa" era da tempo nel repertorio dei Modena City Ramblers (dall'album "Riportando tutto a casa" del 1994), con le strofe adagiate su una melodia tradizionale irlandese (la stessa utilizzata dai Pogues in "The Old Main Drag") e il ritornello acceleratissimo per potere pogare, ma al concertone del Primo Maggio 2006 i nuovi MCR, orfani dello storico cantante Cisco Bellotti, hanno cantato una versione inedita con il testo modificato al fine di correggere un messaggio troppo violento (video).
L'operazione è abbastanza ridicola, sia per l'oggettiva banalità buonista del nuovo testo, sia per le motivazioni portate dal gruppo: «Ci siamo resi conto che non possiamo dare per scontato che chi ci ascolta, e spesso si tratta di ragazzi molto giovani, sappia cogliere in maniera giusta il messaggio che arriva da certe canzoni». Un gesto di paternalismo da... (continua)
Compagni precari e sottopagati
(continua)
(continua)
25/6/2006 - 16:59
Credo che una canzone storica come questa non abbia bisogno di rivisitazioni, sono pienamente d'accordo con Pietrangeli, il prezzo da pagare allora era alto, quindi le frasi erano esattamente adatte al periodo ! se oggi vuoi dare un altro segnale ti scrivi una canzone e te la canti, ma non cambi un testo come questo !!
Enrico 15/6/2007 - 02:45
La "contessina" sarà pure bruttina, però è una vera canzone di pace, quella di pietrangeli no, o meglio, oggi non lo è più. nel '68 non c'ero, ma sono convinto che oggi con la violenza non si ottiene niente! Quale rivoluzione si può fare in un paese spaccato tra Berlusconi e Prodi, tra destra e centro? I Modena hanno spiegato bene il loro pensiero con la nuova canzone che dice "l'utopia è rimasta ma la gente è cambiata, la risposta ora è più complicata".
ciao a tutti
(matteo88)
ciao a tutti
(matteo88)
Ma allora perché prendere una canzone già esistente e legata a doppio filo con un dato momento storico? Se ne fossero fatta una nuova di pacca, di canzone, in cui dare voce a tutti gli aneliti di legalitarismo a oltranza della new generation. Saluti. [RV]
Credo che l'interpretazione guerrafondaia data a questa canzone sia completamente errata. Perché si continua a leggere Contessa come un inno alla guerra? Il testo recita chiaramente:
Voi gente per bene che pace cercate
la pace per far quello che voi volete
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra
vogliamo vedervi finir sotto terra
Non credo ci sia possibilità di fraintendere. Siamo alla fine degi anni sessanta, la pace di cui si parla - ed è una pace di cui spesso si sente parlare anche oggi - non è la pace del silenzio delle armi, è la pace sociale del silenzio delle persone sfruttate.
È a quella pace che si oppone la guerra sociale, il contrasto ad un appiattimento, ad un buonismo diffuso. Certo, il tono è forte, violento, ma come violento e forte era il tono dello scontro sociale di quegli anni.
Just my two cents.
Fabio
Voi gente per bene che pace cercate
la pace per far quello che voi volete
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra
vogliamo vedervi finir sotto terra
Non credo ci sia possibilità di fraintendere. Siamo alla fine degi anni sessanta, la pace di cui si parla - ed è una pace di cui spesso si sente parlare anche oggi - non è la pace del silenzio delle armi, è la pace sociale del silenzio delle persone sfruttate.
È a quella pace che si oppone la guerra sociale, il contrasto ad un appiattimento, ad un buonismo diffuso. Certo, il tono è forte, violento, ma come violento e forte era il tono dello scontro sociale di quegli anni.
Just my two cents.
Fabio
Fabio 7/8/2007 - 11:20
contessa nn è una canzone di guerra.è una canzone stupenda e nn dev'essere cambiata perchè è perfetta cosi.avete mai sentito la versione cantata da edmonda aldini??vi assicuro che è stupenda!!!!!!!!peccato che nn riesco a trovarla da nessuna parte...ho un vecchio disco di canti rivoluzionari e ogni tanto vado ad ascoltarla...stupenda
Mary 23/9/2007 - 16:11
ehehe.-...lo sapevo che non l'avreste pubblicato :o)
Complimenti..:))))
Nelle foto: dopo lunghe ricerche siamo riusciti a individuare i veri attrezzi del mestiere della nostra amichetta Rosa (o chi per lei/lui), di cui si serve prima e dopo la stesura dei suoi commenti non approvati. [CCG/AWS Staff]
Complimenti..:))))
Nelle foto: dopo lunghe ricerche siamo riusciti a individuare i veri attrezzi del mestiere della nostra amichetta Rosa (o chi per lei/lui), di cui si serve prima e dopo la stesura dei suoi commenti non approvati. [CCG/AWS Staff]
Rosa 19/12/2007 - 20:04
Vedi, cara Rosa (o chiunque si firmi con questo nome), non abbiamo pubblicato il tuo "commento" per un paio di motivi. Diciamo pure che questi motivi sono, per così dire, "alternativi". Non si escludono a vicenda ma, volendo, puoi scegliere quel che più ti si attaglia.
Motivo numero 1. Non abbiamo pubblicato il tuo commento perché, tutto sommato, teniamo molto alla qualità degli interventi di questo sito. Orbene, il tuo è terribilmente stupido e banale. Una serie impressionante di luoghi comuni, ma non sarebbe neppure questo il punto. E' esattamente l'enunciazione di quello che non siamo qui dentro, e che non vogliamo essere. Magari, però, hai sbagliato sito: credevi di essere su quello di Libero. Guarda, vogliamo -seppure tappandoci gli occhi- fornire un servizio: clicca qui e avrai quello che desideri, senza neppure la fatica di cercarlo. E' quella la tua gente, qui non c'è nessuno né... (continua)
Motivo numero 1. Non abbiamo pubblicato il tuo commento perché, tutto sommato, teniamo molto alla qualità degli interventi di questo sito. Orbene, il tuo è terribilmente stupido e banale. Una serie impressionante di luoghi comuni, ma non sarebbe neppure questo il punto. E' esattamente l'enunciazione di quello che non siamo qui dentro, e che non vogliamo essere. Magari, però, hai sbagliato sito: credevi di essere su quello di Libero. Guarda, vogliamo -seppure tappandoci gli occhi- fornire un servizio: clicca qui e avrai quello che desideri, senza neppure la fatica di cercarlo. E' quella la tua gente, qui non c'è nessuno né... (continua)
CCG/AWS Staff 19/12/2007 - 20:45
Paolo la tua Contessa è e rimane unica anche dopo 40 anni, mi ha fatto tornare indietro nel tempo quando nel 74/75 ancora si cantava la tua canzone nei cortei studenteschi e noi, giovani pieni di entusiasmo, cantandola avevamo, ancora li abbiamo, i brividi addosso.
Per me sei stato e sempre sarai un grande e la tua CONTESSA è inattaccabile e deve rimanere così nel tempo.
Ciao un abbraccio
Per me sei stato e sempre sarai un grande e la tua CONTESSA è inattaccabile e deve rimanere così nel tempo.
Ciao un abbraccio
massimo 5/1/2008 - 16:27
Se Paolo Pietrangeli avesse ascoltato anche mezza volta la Contessa di Corrado Guzzanti, spietata satira della sinistra antagonista, che una delle rare teste fine in circolazione canta soltanto ad una ristretta cerchia di amici,credo capirebbe anche lui che la demenza della borghesia è un dato talmente scontato che per riproporlo in fotocopia per 40 anni, senza saper andare oltre, bisogna essere proprio de' coccio.Ma ,vivendo in una società in cui essere de' coccio comunque paga, darwinianamente Amen
Paolo Coppini 10/2/2008 - 09:35
Matteo88 ha scritto:
I Modena hanno spiegato bene il loro pensiero con la nuova canzone che dice "l'utopia è rimasta ma la gente è cambiata, la risposta ora è più complicata".
ciao a tutti
(matteo88)
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Sostanzialmente concordo. Non so dire se dal punto di vista artistico e culturale sia stata una scelta felice. Ma d'altra parte già la musica era completamente diversa.
Chi è della mia generazione ha conosciuto Contessa grazie a loro.
Il fatto è che i Modena hanno avuto coraggio, quindi non condivido le critiche di buonismo.
Questo non posso che apprezzarlo. Le loro canzoni vogliono essere anche educative, perchè no? E' anche questo uno degli scopi dell'arte migliore. Cambiare la società. Se no tanto vale la satira di Zelig, che colpisce un po' di qua un po' di là.
E se vogliono avere un qualche effetto su questa società devono parlare... (continua)
I Modena hanno spiegato bene il loro pensiero con la nuova canzone che dice "l'utopia è rimasta ma la gente è cambiata, la risposta ora è più complicata".
ciao a tutti
(matteo88)
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Sostanzialmente concordo. Non so dire se dal punto di vista artistico e culturale sia stata una scelta felice. Ma d'altra parte già la musica era completamente diversa.
Chi è della mia generazione ha conosciuto Contessa grazie a loro.
Il fatto è che i Modena hanno avuto coraggio, quindi non condivido le critiche di buonismo.
Questo non posso che apprezzarlo. Le loro canzoni vogliono essere anche educative, perchè no? E' anche questo uno degli scopi dell'arte migliore. Cambiare la società. Se no tanto vale la satira di Zelig, che colpisce un po' di qua un po' di là.
E se vogliono avere un qualche effetto su questa società devono parlare... (continua)
gvngvn 10/2/2008 - 12:09
Leggo che nella ricorrenza della Battaglia di Valle Giulia,celebrata alla facoltà di Architettura Paolo Pietrangeli non se l'è sentita di cantare Contessa: incredibile,ma allora la parodia di Corrado Guzzanti esiste veramente!
Coppini di Romanina Blues
Coppini di Romanina Blues
Paolo Coppini 1/3/2008 - 19:47
Sinceramente non credo che si possa difendere i Modena (gruppo che fino all' addio di cisco è stato tra i miei preferiti) ma è come se in "Fischia il vento" si cambiasse 'dura vendetta verrà dal partigian' con 'gli sbirri andrà a chiamare il partigian'....dai non scherziamo..allo stesso tempo è un dare dello scemo ai tanti ragazzi che ascoltano le loro canzoni....quindi cantiamo Contessa nella sua versione originale a testa alta perchè oggi più di ieri dobbiamo ritrovare certi valori.
Un saluto a tutti
Un saluto a tutti
Zingo 1/5/2008 - 22:11
Non riesco a capire perchè la scelta dei Modena debba far sorgere un "caso".
Perchè non si fa lo stesso discorso con chi ha trasformato un canto di mondine in un canto partigiano? Perchè non avrebbe senso, come non ne ha fare il processo ai Modena per Contessa.
La musica popolare è così, non è statica, è dinamica, cambia nel tempo e nello spazio. La musica popolare è di chi la canta, la suona e la balla, non di chi la scrive, e questo Pietrangeli l'ha capito da subito, come egli stesso testimonia.
I Modena sono espressione di questa realtà, di questo dinamismo, di queste continue contaminazioni.
E non vedo perchè avrebbero dovuto scrivere una canzone *diversa* (eppure ne hanno scritte tante): Contessa è nella storia della lotta comunista, tentare di abbandonarla sarebbe come disconoscere le proprie radici... ma i tempi cambiano, cambiano i contesti, le necessità personali e sociali...... (continua)
Perchè non si fa lo stesso discorso con chi ha trasformato un canto di mondine in un canto partigiano? Perchè non avrebbe senso, come non ne ha fare il processo ai Modena per Contessa.
La musica popolare è così, non è statica, è dinamica, cambia nel tempo e nello spazio. La musica popolare è di chi la canta, la suona e la balla, non di chi la scrive, e questo Pietrangeli l'ha capito da subito, come egli stesso testimonia.
I Modena sono espressione di questa realtà, di questo dinamismo, di queste continue contaminazioni.
E non vedo perchè avrebbero dovuto scrivere una canzone *diversa* (eppure ne hanno scritte tante): Contessa è nella storia della lotta comunista, tentare di abbandonarla sarebbe come disconoscere le proprie radici... ma i tempi cambiano, cambiano i contesti, le necessità personali e sociali...... (continua)
Omar 24/7/2008 - 18:46
Mi sembra, caro Omar, che forse tu non abbia ben presente una cosa fondamentale.
Non si possono minimamente paragonare delle canzoni d'autore a dei canti popolari, che si trasformano e si evolvono in mezzo alla gente e, almeno fino a qualche tempo fa (e comunque nel caso di "Bella Ciao", che citi precisamente), grazie alla tradizione orale ed alla coscienza collettiva.
La modifica di "Contessa" da parte dei MCR non ha assolutamente nulla di questo tipo di sviluppo, né può averlo. Si tratta originariamente di una canzone con un autore ben preciso che ha espresso delle sue idee. Quel che hanno fatto i MCR è modificare arbitrariamente quella canzone per farle rispecchiare delle loro idee, con un'operazione cosciente e, sospetto, soprattutto con il proposito di farle dire delle cose più "accettabili" in questo periodo.
Si tratta quindi di un intervento assolutamente arbitrario e che non può... (continua)
Non si possono minimamente paragonare delle canzoni d'autore a dei canti popolari, che si trasformano e si evolvono in mezzo alla gente e, almeno fino a qualche tempo fa (e comunque nel caso di "Bella Ciao", che citi precisamente), grazie alla tradizione orale ed alla coscienza collettiva.
La modifica di "Contessa" da parte dei MCR non ha assolutamente nulla di questo tipo di sviluppo, né può averlo. Si tratta originariamente di una canzone con un autore ben preciso che ha espresso delle sue idee. Quel che hanno fatto i MCR è modificare arbitrariamente quella canzone per farle rispecchiare delle loro idee, con un'operazione cosciente e, sospetto, soprattutto con il proposito di farle dire delle cose più "accettabili" in questo periodo.
Si tratta quindi di un intervento assolutamente arbitrario e che non può... (continua)
Riccardo Venturi 25/7/2008 - 01:49
Volevo solo far notare, ma mi sembrava chiaro, che quella sul nuovo testo de "La locomotiva" era una battuta e non un paragone serio... :)
Lorenzo Masetti 25/7/2008 - 12:31
Mi sembra, caro Omar, che forse tu non abbia ben presente una cosa fondamentale.
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No, credo di averla ben presente, ed era su questo che basavo il mio commento... semplicemente ho un'opinione diversa.
E' vero che quando sono nato Contessa era già un brano "storico", come lo erano tanti altri splendidi brani cantautorali.
Ma è anche vero che solo pochissimi brani di questo tipo diventano poi "popolari" (mi vengono in mente solo "Contessa" e "Brigante se more" di Bennato/D'Angiò).
De Andrè, Guccini e Gaber per esempio, hanno scritto brani straordinari, anche molto impegnati, che però non hanno assunto connotati così particolari come Contessa.
La differenza a mio avviso sta nel fatto che il processo di trasformazione e veicolazione di un "canto popolare" oggi avviene alla luce del sole, con la mediazione di un tessuto comunicativo invasivo che non lascia nulla... (continua)
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No, credo di averla ben presente, ed era su questo che basavo il mio commento... semplicemente ho un'opinione diversa.
E' vero che quando sono nato Contessa era già un brano "storico", come lo erano tanti altri splendidi brani cantautorali.
Ma è anche vero che solo pochissimi brani di questo tipo diventano poi "popolari" (mi vengono in mente solo "Contessa" e "Brigante se more" di Bennato/D'Angiò).
De Andrè, Guccini e Gaber per esempio, hanno scritto brani straordinari, anche molto impegnati, che però non hanno assunto connotati così particolari come Contessa.
La differenza a mio avviso sta nel fatto che il processo di trasformazione e veicolazione di un "canto popolare" oggi avviene alla luce del sole, con la mediazione di un tessuto comunicativo invasivo che non lascia nulla... (continua)
Omar 25/7/2008 - 15:02
questa canzone immortale vivrà x sempre nel cuore di chi ha ancora il coraggio di avere speranza
federica 24/8/2008 - 16:35
Sinceramente la versione dei MCR personalmente mi piace, è tutto soggettivo ; gusti e pensieri, così soggettivo e in funzione alle condizioni della vita personale di tutti i giorni se no come potrei capire che chi scrive una canzone tale si arrabbia perchè magari si modifica qualche verso troppo forte ma poi nella propria vita lavora per i padroni contro i quali ha scritto.
Questo, caro autore ti dovrebbe rendere più flessibile, se tu per te stesso lo hai fatto, per motivi che non mi interessano, ti sei adattato ai tempi che viviamo, perchè gli altri non potrebbero?
Adoro la contessa e l'autore dei 40 anni fa ma adoro le canzoni di MCR di oggi, non certo i prodotti di oggi di Pietrangeli, non potrei mai, avendo già scelto la mia strada.
anna
Questo, caro autore ti dovrebbe rendere più flessibile, se tu per te stesso lo hai fatto, per motivi che non mi interessano, ti sei adattato ai tempi che viviamo, perchè gli altri non potrebbero?
Adoro la contessa e l'autore dei 40 anni fa ma adoro le canzoni di MCR di oggi, non certo i prodotti di oggi di Pietrangeli, non potrei mai, avendo già scelto la mia strada.
anna
anna 30/12/2008 - 11:52
Carissima Anna,
Va da sé che tutto è soggettivo, così come la versione "modificata" può piacere o non piacere; del resto, di "versioni modificate" di altre canzoni se ne contano a decine. Credo che a Pietrangeli sia stata rivolta spesso l'obiezione di "lavorare per i padroni", ma uno potrebbe obiettare che tutti quanti lavoriamo per dei padroni; per farti il primo esempio che mi viene a mente, il cantautore anarchico Alessio Lega almeno fino a qualche tempo fa lavorava per Sky TV. Certo, come impiegato e non certo come regista dello "show" di un piduista piazzamogli come Costanzo. In definitiva è un discorso ampio: si può (almeno desiderare di) lottare contro il padrone e poi lavorare per lui? Credo che sia, purtroppo, giocoforza almeno fin quando esisterà il lavoro. Pietrangeli ha un mestiere, così come lo hai tu, così come lo ho -più o meno- anche io; mestiere che esercita, peraltro, con... (continua)
Va da sé che tutto è soggettivo, così come la versione "modificata" può piacere o non piacere; del resto, di "versioni modificate" di altre canzoni se ne contano a decine. Credo che a Pietrangeli sia stata rivolta spesso l'obiezione di "lavorare per i padroni", ma uno potrebbe obiettare che tutti quanti lavoriamo per dei padroni; per farti il primo esempio che mi viene a mente, il cantautore anarchico Alessio Lega almeno fino a qualche tempo fa lavorava per Sky TV. Certo, come impiegato e non certo come regista dello "show" di un piduista piazzamogli come Costanzo. In definitiva è un discorso ampio: si può (almeno desiderare di) lottare contro il padrone e poi lavorare per lui? Credo che sia, purtroppo, giocoforza almeno fin quando esisterà il lavoro. Pietrangeli ha un mestiere, così come lo hai tu, così come lo ho -più o meno- anche io; mestiere che esercita, peraltro, con... (continua)
Riccardo Venturi 30/12/2008 - 12:14
Non vi è passato e niente d'archiviato. Mi sembra di passeggiare nel cimitero de: "è stato bello essere così".
Io lo sono ancora, forse unica in Italia, per questo censurata da tutti.
Unica donna con megafono a ripercorrere in piena autonomia il diritto di contestare lo strapotere, la cattiva politica.
Unica donna a piazzarsi davanti Palazzo Chigi, Roma; (sono stata ricevuta, probabilmente per farmi tacere). Palazzo delle Aquile, Prefettura, Ars, Regione Siciliana; Palermo.
Un sit-in di 30 giorni.
Mi ribello sì, contro lo Stato (che ho denunciato), contro l'impossibilità d'ascolto, di fronte a situazioni gravissime (sono stata picchiata da 4 persone, un anno fa, CRIMINALITA' DI PALERMO e MINACCIATA DI MORTE INSIEME AI MIEI FIGLI e distrutta fino all'inverosimile) e tutto perchè vivo in assenza di Stato.
Cercavo i Politici chiedevo aiuto, la terra del sud è in mano ai lupi. Ma nessuno... (continua)
Io lo sono ancora, forse unica in Italia, per questo censurata da tutti.
Unica donna con megafono a ripercorrere in piena autonomia il diritto di contestare lo strapotere, la cattiva politica.
Unica donna a piazzarsi davanti Palazzo Chigi, Roma; (sono stata ricevuta, probabilmente per farmi tacere). Palazzo delle Aquile, Prefettura, Ars, Regione Siciliana; Palermo.
Un sit-in di 30 giorni.
Mi ribello sì, contro lo Stato (che ho denunciato), contro l'impossibilità d'ascolto, di fronte a situazioni gravissime (sono stata picchiata da 4 persone, un anno fa, CRIMINALITA' DI PALERMO e MINACCIATA DI MORTE INSIEME AI MIEI FIGLI e distrutta fino all'inverosimile) e tutto perchè vivo in assenza di Stato.
Cercavo i Politici chiedevo aiuto, la terra del sud è in mano ai lupi. Ma nessuno... (continua)
Pia Migliorino 28/6/2009 - 11:17
Per completezza d'informazione vi allego anche la risposta dei ramblers a Pietrangeli sempre sulle pagine di Liberazione, il giorno dopo. Qui www.lagrandefamiglia.it il testo di mia dolce rivoluzionaria, che risponde ampiamente a Pietrangeli.
La risposta dei MCR
Liberazione, 7 maggio 2006
Riteniamo del tutto rispettabili le ragioni e le considerazioni espresse da Paolo Pietrangeli - a proposito della nostra riscrittura della sua canzone “Contessa” - nell’articolo pubblicato sabato su “Liberazione”, in quanto autore della canzone e in quanto testimone diretto di quegli anni in cui la canzone venne composta. Naturalmente noi non siamo d’accordo e brevemente esporremo il nostro pensiero.
Vorremmo però specificare, per chi non ci conosce bene, che nel nostro primo disco datato 1994, Riportando tutto a casa (che oggi veleggia verso le duecentomila copie vendute) compare proprio “Contessa”,... (continua)
La risposta dei MCR
Liberazione, 7 maggio 2006
Riteniamo del tutto rispettabili le ragioni e le considerazioni espresse da Paolo Pietrangeli - a proposito della nostra riscrittura della sua canzone “Contessa” - nell’articolo pubblicato sabato su “Liberazione”, in quanto autore della canzone e in quanto testimone diretto di quegli anni in cui la canzone venne composta. Naturalmente noi non siamo d’accordo e brevemente esporremo il nostro pensiero.
Vorremmo però specificare, per chi non ci conosce bene, che nel nostro primo disco datato 1994, Riportando tutto a casa (che oggi veleggia verso le duecentomila copie vendute) compare proprio “Contessa”,... (continua)
DonQuijote82 29/6/2009 - 15:24
mi va bene tutto: che nel '68 era un'altra cosa, che (per alcuni) il fine giustifica i mezzi, che la lotta (sempre per alcuni) può essere giustificata... PERO? scusrae, questo è un sito CONTRO la guerra e la violenza!!! A questo punto cambiate il nome del sito in "canzoni di protesta/comuniste/quellochevipare..." ma no "contro la guerra" perché questa canzone non lo è, punto. Anche perché poi noi pacifisti veri non veniamo presi sul serio...
(Azzurra)
Carissima Azzurra, che tu lo voglia o meno questo sito ha dei criteri (espressi peraltro in decine di commenti, introduzioni, addirittura pagine apposite...), ai quali ci atteniamo dandone sempre accurate spiegazioni. Deve avere un titolo e lo ha (peraltro rispettatissimo in migliaia di canzoni); ma qualora introduciamo altre tematiche (te ne vogliamo far vedere una a caso: la canzone Perché mai parlarvi di pace? di Ivan Della Mea, ci sentiamo... (continua)
(Azzurra)
Carissima Azzurra, che tu lo voglia o meno questo sito ha dei criteri (espressi peraltro in decine di commenti, introduzioni, addirittura pagine apposite...), ai quali ci atteniamo dandone sempre accurate spiegazioni. Deve avere un titolo e lo ha (peraltro rispettatissimo in migliaia di canzoni); ma qualora introduciamo altre tematiche (te ne vogliamo far vedere una a caso: la canzone Perché mai parlarvi di pace? di Ivan Della Mea, ci sentiamo... (continua)
Mi viene in mente che anch'io cominciai a collaborare con CCG, ora AWS, con uno scazzo di questo tenore con il Riccardo (meno male c'è che anche lui...e non solo Quellolà). Azzurra cara, è la contraddizione eterna del pacifista, quello che non rinuncia - pro bono pacis - a incazzarsi per le ingiustizie. Poco fa sentivo un tale, dicono che sia importante, un presidente della provincia di Treviso, che vorrebbe mettere al muro, sul posto, tre carogne di Serbi che hanno spogliato delle case abbandonate dagli alluvionati. A me, pacifista, gente così viene voglia d'accopparla. Non parlo di quei Serbi, naturalmente, ma dell'uomo del Far Est. Ma poi dico; "mi viene d'accopparlo...o forse no", come si dice in Messico e nuvole a proposito della provvisorietà dell'amore. Oscilliamo, non c'è niente da fare; e anche AWS oscilla, ed è il suo buono. Non solo Gandhi. Anche un po' di Che Guevara...
Gian Piero Testa 18/11/2010 - 20:46
Beh, senza contare, caro Gian Piero, che del Mahatma Gandhi hanno fatto bandiera (e persino simbolo preciso del loro "partito transnazionale") i radicali "pacifisti" ma strenui sostenitori dei bombardamenti NATO sulla ex Jugoslavia, dell'invasione dell'Iraq da parte di Bush e di tutte le porcate israeliane a Gaza e in Libano. Spero che non siano questi i "pacifisti" di cui fa parte la nostra Azzurra. Poi, chiaramente, sugli inserimenti e sulle canzoni presenti in questo sito si può sempre discutere. Ma, personalmente, penso con autentico orrore a un sito dedicato esclusivamente alle canzoni "peace & love"...
Riccardo Venturi 19/11/2010 - 01:57
È proprio così, caro Riccardo. Quando si ha poco gusto, o addirittura quando sia ha fastidio della storia (il passato è passato: il presente e il futuro hanno importanza...), non ci si vuole rendere conto di quante lacrime e di quanto sangue siano intrisi i concetti e i cosiddetti valori - anche i più nobili e i più condivisi - sui quali allunghiamo, banalizzandoli, le nostre zampine come fossero il pane quotidiano: che ci sembra esistere di per sé, per partenogenesi, solo perché lo troviamo sul bancone del negozio o sullo scaffale del supermercato. Libertà, democrazia, sovranità popolare, uguaglianza, pace ed amore e, per chi vuole, legge e ordine: li trattiamo, io per primo, ma anche Calderoli e Pannella e non escludo neppure il Papa, come fossero i prodotti puri e genuini dell'innocenza, che ce li scodella tutte le mattine per infarcire i nostri discorsi: quelli che facciamo al bar, a... (continua)
Gian Piero Testa 19/11/2010 - 10:15
Chanson italienne – Contessa – Paolo Pietrangeli – 1966
COMTESSE avait été insérée dans le volume 2 des CCG primitives au numéro 157.
[…] Même si des chansons comme Nina (1966) de Gualtiero Bertelli ou comme Cara moglie di Ivan Della Mea furent pas mal chantées, le véritable hymne de 1968 (en Italie) fut COMTESSE de Paolo Pietrangeli, un étudiant communiste, lecteur de "Classe Operaia" (« Classe Ouvrière ») et de "Operai e capitale" (« Ouvriers et capital »), qui l'écrivit en mai 1966 durant l'occupation de l'Université de Rome qui faisait suite à l'assassinat de l'étudiant Paolo Rossi par les fascistes, survenue le 27 avril de cette année-là. Il l'écrivit en une nuit, partant de conversations qu'une certaine vieille bourgeoisie tenait à propos de cette occupation et de prétendues orgies sexuelles et de la chronique d'une petite grève survenue dans une petite usine de Rome, où le patron,... (continua)
COMTESSE avait été insérée dans le volume 2 des CCG primitives au numéro 157.
[…] Même si des chansons comme Nina (1966) de Gualtiero Bertelli ou comme Cara moglie di Ivan Della Mea furent pas mal chantées, le véritable hymne de 1968 (en Italie) fut COMTESSE de Paolo Pietrangeli, un étudiant communiste, lecteur de "Classe Operaia" (« Classe Ouvrière ») et de "Operai e capitale" (« Ouvriers et capital »), qui l'écrivit en mai 1966 durant l'occupation de l'Université de Rome qui faisait suite à l'assassinat de l'étudiant Paolo Rossi par les fascistes, survenue le 27 avril de cette année-là. Il l'écrivit en une nuit, partant de conversations qu'une certaine vieille bourgeoisie tenait à propos de cette occupation et de prétendues orgies sexuelles et de la chronique d'une petite grève survenue dans une petite usine de Rome, où le patron,... (continua)
COMTESSE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 19/11/2010 - 16:32
A proposito del signor Pannella Giacinto, detto Marco: ieri sembra che sia stato cacciato via a pedate dal corteo all'Aquila, dopo che aveva tentato di esibirsi nei consueti sproloqui. Non sono d'accordo con questo atto. Uno come Pannella non lo si caccia a pedate; lo si dovrebbe, casomai, cacciare a risate. Oppure a silenzio: farlo sproloquiare quanto vuole senza degnarlo nemmeno di un voltar di sguardo.
Riccardo Venturi 21/11/2010 - 01:51
Vediamo se riesco a rispondere a tutto! Inanzitutto voglio rassicurare che no, non sono una di quei "pacifisti" a favore delle bombe NATO o dell'invasione dell'Iraq (anzi, la mia prima manifestazione è stata proprio contro quella guerra) è solo che credo che la violenza non sia MAI la soluzione. Possiamo non essere d'accordo, però per me "la pace ok, ma se non ci riusciamo facciamo la guerra" fa tanto "bombardiamo l'Iraq per portargli la democrazia" e sappiamo tutti come sta andando... L'esempio di Che Guevara e Gandhi mi è è piaciuto moltissimo perché è proprio così che la vedo; per me il fine non giustifica i mezzi, il Che per quanto nobile possa essere stato d'animo per me è un militare e quindi non potrà mai il mio "idolo" Lo rispetto e rispetto soprattutto i valori che difendeva, ma io sono il "tipo Gandhi". Poi certo, anche io ho i miei scatti "adesso lo faccio fuori" (sono un essere... (continua)
Azzurra 2/12/2010 - 21:18
Stavamo ascoltando la canzone degli MCR in macchina con persone che non conoscevano la versione di Pietrangeli. Quando siamo arrivati a casa abbiamo fatto delle ricerche sul web e siamo arrivati qui. Bel posto.
Mi piace il fatto che Pietrangeli parli di assenza del copyright, mi piacciono le due versioni.
Se qualcuno ne facesse una terza mi piacerebbe anche quella.
La varietà non fa mai male, la sterile contrapposizione sì.
Molte cose sembrano un controsenso:
a me piace la pace e mi piace la rivoluzione e se proprio devo esagerare mi piace una rivoluzione pacifica.
La guerra mai. Le guerre le fanno i potenti.
Ho 52 anni e mi piace ascoltare la versione di Pietrangeli, le mie amiche 26 e gradiscono ascoltare quella dei Modena.
Che male c'è?
Sergio Fabio Massimo
Mi piace il fatto che Pietrangeli parli di assenza del copyright, mi piacciono le due versioni.
Se qualcuno ne facesse una terza mi piacerebbe anche quella.
La varietà non fa mai male, la sterile contrapposizione sì.
Molte cose sembrano un controsenso:
a me piace la pace e mi piace la rivoluzione e se proprio devo esagerare mi piace una rivoluzione pacifica.
La guerra mai. Le guerre le fanno i potenti.
Ho 52 anni e mi piace ascoltare la versione di Pietrangeli, le mie amiche 26 e gradiscono ascoltare quella dei Modena.
Che male c'è?
Sergio Fabio Massimo
Sergio 10/12/2010 - 03:22
Mai 68
Prenez vos désirs pour des réalités
(continua)
(continua)
inviata da The Lone Ranger 26/7/2010 - 10:27
Percorsi:
1968 e dintorni
Paris Mai
[1968]
Album “Une soirée avec Claude Nougaro, live à l'Olympia” (1969)
Con A bas l'Etat policier (Abalétapolicié), Grève illimitée e La pègre, tutte di Dominique Grange, ancora una canzone dal Maggio francese la cui trasmissione radiofonica fu all’epoca vietatissima.
Album “Une soirée avec Claude Nougaro, live à l'Olympia” (1969)
Con A bas l'Etat policier (Abalétapolicié), Grève illimitée e La pègre, tutte di Dominique Grange, ancora una canzone dal Maggio francese la cui trasmissione radiofonica fu all’epoca vietatissima.
Mai, mai, mai, Paris mai, mai, mai, mai, Paris
(continua)
(continua)
inviata da The Lone Ranger 26/7/2010 - 10:05
Percorsi:
1968 e dintorni
La pègre
[1968]
Parole e musica: Dominique Grange
Paroles et musique: Dominique Grange
Album autoprodotto / Album auto-géré:
La pègre / Grève illimitée / Chacun de vous est concerné / A bas l'Etat policier (Abalétapolicié)
"C'est dans vos prisons que nous écrirons nos plus belles chansons..."
“E’ nelle vostre prigioni che scriveremo le nostre più belle canzoni…”
Con A bas l'Etat policier (Abalétapolicié) e Grève illimitée, ancora la Grange direttamente dal Maggio francese. La frase del ritornello, "Nous sommes tous des Juifs et des Allemands" si riferisce a Daniel Cohn Bendit, leader del movimento studentesco, di religione ebraica e cittadino tedesco. Fu espulso dalla Francia, e lo slogan fu coniato per manifestargli solidarietà.
Dopo il maggio, e passata l'estate del 1968 con la “normalizzazione” gollista, Dominique Grange si iscrive all'Università di Vincennes, “gioiellino” del ministro... (continua)
Parole e musica: Dominique Grange
Paroles et musique: Dominique Grange
Album autoprodotto / Album auto-géré:
La pègre / Grève illimitée / Chacun de vous est concerné / A bas l'Etat policier (Abalétapolicié)
"C'est dans vos prisons que nous écrirons nos plus belles chansons..."
“E’ nelle vostre prigioni che scriveremo le nostre più belle canzoni…”
Con A bas l'Etat policier (Abalétapolicié) e Grève illimitée, ancora la Grange direttamente dal Maggio francese. La frase del ritornello, "Nous sommes tous des Juifs et des Allemands" si riferisce a Daniel Cohn Bendit, leader del movimento studentesco, di religione ebraica e cittadino tedesco. Fu espulso dalla Francia, e lo slogan fu coniato per manifestargli solidarietà.
Dopo il maggio, e passata l'estate del 1968 con la “normalizzazione” gollista, Dominique Grange si iscrive all'Università di Vincennes, “gioiellino” del ministro... (continua)
La pègre on en est,
(continua)
(continua)
inviata da The Lone Ranger 26/7/2010 - 09:53
Percorsi:
1968 e dintorni
Grève illimitée
Grève illimitée
(continua)
(continua)
inviata da The Lone Ranger 26/7/2010 - 09:46
Percorsi:
1968 e dintorni
Les Anarchistes
[1968]
Paroles et musique: Tous.
Testo e musica: Tutti.
Léo Ferré y a pourtant apporté quelque chose.
Léo Ferré però ci ha messo qualche cosa.
[Vale a dire / C'est à dire:
Paroles et musique / Testo e musica / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Léo Ferré, 1968
Album / Albumi:
- L'été 68, 1969, et aussi:
- Super 45 tours, Live, Théâtre Bobino, 1969
- Captation quasi-intégrale du même récital, février 1969]
1%
Noi.
Nous.
We.
Siamo molto diversi l'uno dall'altro.
Nous sommes très différents l'un de l'autre.
We're definitely different each from the other.
Non sempre ci amiamo.
C'est pas toujours que nous nous aimons.
Not always do we love each other.
Però ci siamo.
Nous sommes là, cependant.
Yet, we're there.
Siamo l'amore e la confusione, la libertà e la calma, razionale follia della giustezza che invade lo stomaco.
Nous sommes l'amour et la confusion, la liberté... (continua)
Paroles et musique: Tous.
Testo e musica: Tutti.
Léo Ferré y a pourtant apporté quelque chose.
Léo Ferré però ci ha messo qualche cosa.
[Vale a dire / C'est à dire:
Paroles et musique / Testo e musica / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Léo Ferré, 1968
Album / Albumi:
- L'été 68, 1969, et aussi:
- Super 45 tours, Live, Théâtre Bobino, 1969
- Captation quasi-intégrale du même récital, février 1969]
1%
Noi.
Nous.
We.
Siamo molto diversi l'uno dall'altro.
Nous sommes très différents l'un de l'autre.
We're definitely different each from the other.
Non sempre ci amiamo.
C'est pas toujours que nous nous aimons.
Not always do we love each other.
Però ci siamo.
Nous sommes là, cependant.
Yet, we're there.
Siamo l'amore e la confusione, la libertà e la calma, razionale follia della giustezza che invade lo stomaco.
Nous sommes l'amour et la confusion, la liberté... (continua)
Y'en a pas un sur cent,
(continua)
(continua)
inviata da Ahmed Arroìto da' frijoles a la piasintëina, dal gutturnio e dalla teìla 17/3/2009 - 21:16
La storica versione italiana di Enrico Medail.
Interpretata da Les Anarchistes, Alessio Lega e da chiunque altro. Anche da Léo Ferré in persona, ricordando un pezzo di formaggio alla Colonna.
Enrico Medail è morto il 10 aprile 2016.
Les Anarchistes interpretano Les Anarchistes in italiano. "Figli di origine oscura", 2003.
Interpretata in italiano da Léo Ferré.
Da notare: nel video la versione è attribuita (falsamente) a Les Anarchistes.
Interpretata da Peppe Voltarelli
Interpretata da Les Anarchistes, Alessio Lega e da chiunque altro. Anche da Léo Ferré in persona, ricordando un pezzo di formaggio alla Colonna.
Enrico Medail è morto il 10 aprile 2016.
Les Anarchistes interpretano Les Anarchistes in italiano. "Figli di origine oscura", 2003.
Interpretata in italiano da Léo Ferré.
Da notare: nel video la versione è attribuita (falsamente) a Les Anarchistes.
Interpretata da Peppe Voltarelli
GLI ANARCHICI
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/3/2009 - 21:19
Si par hasard Marco Valdo M.I.
Si par hasard Marco Valdo M.I., ou n'importe qui, se demandait n'importe quoi à propos du fromage.
Bon.
Il y a assez longtemps, j'habitais à la campagne tout autour de la vieille ville de Sienne; et c'était vraiment la campagne, celle où bat l'esprit.
Voilà le petit village bâti autour d'une abbaye où j'habitais.
Il n'y avait qu'un petit magasin dans les environs, où l'on pouvait acheter des marchandises et du vin; il fallait marcher cinq kilomètres ou prendre sa bagnole. Ce petit magasin s'appelait "La Colonna".
Dans la belle saison, le patron du magasin faisait du colportage, mais l'hiver il fallait se débrouiller.
Un beau jour d'hiver, j'étais allé à la Colonna pour acheter quelque chose et boire un coup pour me rechauffer un peu.
Il y avait un monsieur aux cheveux blancs, avec un bout de fromage qu'il venait d'acheter. Un beau morceau de pecorino... (continua)
Si par hasard Marco Valdo M.I., ou n'importe qui, se demandait n'importe quoi à propos du fromage.
Bon.
Il y a assez longtemps, j'habitais à la campagne tout autour de la vieille ville de Sienne; et c'était vraiment la campagne, celle où bat l'esprit.
Voilà le petit village bâti autour d'une abbaye où j'habitais.
Il n'y avait qu'un petit magasin dans les environs, où l'on pouvait acheter des marchandises et du vin; il fallait marcher cinq kilomètres ou prendre sa bagnole. Ce petit magasin s'appelait "La Colonna".
Dans la belle saison, le patron du magasin faisait du colportage, mais l'hiver il fallait se débrouiller.
Un beau jour d'hiver, j'étais allé à la Colonna pour acheter quelque chose et boire un coup pour me rechauffer un peu.
Il y avait un monsieur aux cheveux blancs, avec un bout de fromage qu'il venait d'acheter. Un beau morceau de pecorino... (continua)
Riccardo Venturi 17/3/2009 - 22:12
Nota. La traduzione in esperanto di Nicola Ruggiero si basa sulla versione italiana di Enrico Medail.
LA ANARĤIISTOJ
(continua)
(continua)
inviata da Nicola Ruggiero 18/3/2009 - 14:07
¡Saludos! En mi traducción hay un error (mío, claro): donde dice "son uno en cien" debería haber dicho "son el 1%".
Gustavo Sierra 3/6/2010 - 15:05
Comme une fille
[1969]
Paroles et musique: Léo Ferré
Testo e musica: Léo Ferré
Album "L'Été 68"
Si tratta della canzone che chiude il disco dedicato da Léo Ferré al maggio francese, L'été 68. Ben diverso il rapporto di Ferré con la rivolta rispetto a quello dell'altro grand anarchiste della canzone francese, Georges Brassens: diretto e partecipativo nel primo caso, di comunanza e di lotta; distaccato seppure con simpatia nel secondo. Uno come Ferré non poteva però restare ai margini ed esprimere soltanto una vaga simpatia: Ferré non era, e non è mai stato, un individualista. L' "Estate '68" cui fa riferimento il titolo dell'album è quello della tentata "restaurazione gollista" dopo la rivolta del maggio: le consuete elezioni che danno una schiacciante maggioranza ai "silenziosi", alla Francia borghese spaventata a morte che chiede il "ritorno alla normalità": un ritorno che non poteva però più esistere.... (continua)
Paroles et musique: Léo Ferré
Testo e musica: Léo Ferré
Album "L'Été 68"
Si tratta della canzone che chiude il disco dedicato da Léo Ferré al maggio francese, L'été 68. Ben diverso il rapporto di Ferré con la rivolta rispetto a quello dell'altro grand anarchiste della canzone francese, Georges Brassens: diretto e partecipativo nel primo caso, di comunanza e di lotta; distaccato seppure con simpatia nel secondo. Uno come Ferré non poteva però restare ai margini ed esprimere soltanto una vaga simpatia: Ferré non era, e non è mai stato, un individualista. L' "Estate '68" cui fa riferimento il titolo dell'album è quello della tentata "restaurazione gollista" dopo la rivolta del maggio: le consuete elezioni che danno una schiacciante maggioranza ai "silenziosi", alla Francia borghese spaventata a morte che chiede il "ritorno alla normalità": un ritorno che non poteva però più esistere.... (continua)
Comme une fille
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 23/12/2009 - 09:45
Percorsi:
1968 e dintorni
Sans la nommer
Paroles et musique de Georges Moustaki
Parole e musica di Georges Moustaki
Proprio lui, Georges Moustaki, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria"). Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa, questa, del tutto ovvia per un uomo della sua origine),... (continua)
Parole e musica di Georges Moustaki
Proprio lui, Georges Moustaki, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria"). Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa, questa, del tutto ovvia per un uomo della sua origine),... (continua)
Je voudrais, sans la nommer,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2007 - 17:57
Percorsi:
1968 e dintorni
La version interprétée par la Compagnie Jolie Môme de Paris
Segnalataci da Lorenzo Battisti, che ringraziamo, si tratta di una versione in cui il testo della canzone di Moustaki è accompagnato da una lunga dedica finale (sovrapposta all'ultima strofa), che riportiamo qui integralmente seguita da una traduzione italiana. Nel testo sono presenti dei links ad argomenti specifici trattati in canzoni di questo sito.[CCG/AWS Staff]
Cette version nous a été signalée par Lorenzo Battisti, que nous remercions particulièrement. Il s'agit d'une version où les paroles de la chanson de Moustaki sont accompagnées d'une longue dédicace finale (superposée au dernier couplet), qu'on réproduit ici intégralement suivie d'une traduction italienne. Le texte présente des liens à des arguments spécifiques formant l'objet d'un certain nombre de chansons de ce site. [CCG/AWS Staff]
Segnalataci da Lorenzo Battisti, che ringraziamo, si tratta di una versione in cui il testo della canzone di Moustaki è accompagnato da una lunga dedica finale (sovrapposta all'ultima strofa), che riportiamo qui integralmente seguita da una traduzione italiana. Nel testo sono presenti dei links ad argomenti specifici trattati in canzoni di questo sito.[CCG/AWS Staff]
Cette version nous a été signalée par Lorenzo Battisti, que nous remercions particulièrement. Il s'agit d'une version où les paroles de la chanson de Moustaki sont accompagnées d'une longue dédicace finale (superposée au dernier couplet), qu'on réproduit ici intégralement suivie d'une traduction italienne. Le texte présente des liens à des arguments spécifiques formant l'objet d'un certain nombre de chansons de ce site. [CCG/AWS Staff]
Pour les marins revoltés du Potëmkine
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/6/2009 - 14:53
Sono Pascale attrice nella Compagnie Jolie Mome, grazie a Lorenzo e a vostro sito. Voglio soltanto precisare uno punto, non si tratta delle operaie di LEPE (nella dedicazione) ma delle operaie di l'épée (il nomme della fabbrica, les donne hanno occupato molto tempo la fabbrica per difendere i posti di lavoro).
Poi, tutto va bene !
Ciao ! A bas la guerre et vive la révolution !
Poi, tutto va bene !
Ciao ! A bas la guerre et vive la révolution !
pascale zanelli 2/7/2009 - 12:28
Bellissima sorpresa ci hai fatto, Pascale!
Grazie a te e a tutta la Compagnie Jolie Môme (anche per il nome che vi siete dati...in ricordo di Léo Ferré). Abbiamo già provveduto a effettuare la correzione sul testo della dedica, che è stata trascritta all'ascolto e che quindi poteva presentare alcuni errori.
Una cortesia: potresti, quando torni a trovarci, parlare più a lungo della lotta delle lavoratrici de L'Épée? Naturalmente ci interessa moltissimo.
Un saluto caro!
Grazie a te e a tutta la Compagnie Jolie Môme (anche per il nome che vi siete dati...in ricordo di Léo Ferré). Abbiamo già provveduto a effettuare la correzione sul testo della dedica, che è stata trascritta all'ascolto e che quindi poteva presentare alcuni errori.
Una cortesia: potresti, quando torni a trovarci, parlare più a lungo della lotta delle lavoratrici de L'Épée? Naturalmente ci interessa moltissimo.
Un saluto caro!
CCG/AWS Staff 3/7/2009 - 12:18
Les Nouveaux Partisans
[1969, enr. 1970]
Testo e musica: Dominique Grange
Paroles et musique: Dominique Grange
45 tours originaire: Les Nouveaux Partisans / Cogne en nous le même sang - Disco autoprodotto da Dominique Grange
45 giri originario: Les Nouveaux Partisans / Cogne en nous le même sang - Disque auto-géré par Dominique Grange
Ripubblicata nel 2008 nell'album "1968-2008, N’effacez pas nos traces"
"Sono la cantautrice di quella canzone che ho scritto nel 1970, quando in Francia c'erano molti scioperi, repressione del movimento operaio, compagni incarcerati e molti gruppi politici rivoluzionari vietati per il potere. - Dominique Grange
Ecrit et composé en 1969 par Dominique Grange la chanteuse de Mai 68, pour le mouvement maoïste la Gauche Prolétarienne (GP) dont elle est alors une militante active, "Les Nouveaux Partisans" est devenu un hymne emblématique pour les jeunes militants révolutionnaires... (continua)
Testo e musica: Dominique Grange
Paroles et musique: Dominique Grange
45 tours originaire: Les Nouveaux Partisans / Cogne en nous le même sang - Disco autoprodotto da Dominique Grange
45 giri originario: Les Nouveaux Partisans / Cogne en nous le même sang - Disque auto-géré par Dominique Grange
Ripubblicata nel 2008 nell'album "1968-2008, N’effacez pas nos traces"
"Sono la cantautrice di quella canzone che ho scritto nel 1970, quando in Francia c'erano molti scioperi, repressione del movimento operaio, compagni incarcerati e molti gruppi politici rivoluzionari vietati per il potere. - Dominique Grange
Ecrit et composé en 1969 par Dominique Grange la chanteuse de Mai 68, pour le mouvement maoïste la Gauche Prolétarienne (GP) dont elle est alors une militante active, "Les Nouveaux Partisans" est devenu un hymne emblématique pour les jeunes militants révolutionnaires... (continua)
Ecoutez-les nos voix qui montent des usines
(continua)
(continua)
inviata da Dominique Grange 9/10/2008 - 19:30
Anche se con qualche giorno di ritardo, un ringraziamento speciale a Dominique Grange per aver voluto inserire personalmente questa sua canzone nel nostro sito. E lo diciamo con infinito piacere, conoscendo la storia di Dominique, che è una storia di lotta e di impegno senza fine. Ciao Dominique, speriamo di poterci incontrare un giorno assieme a Parigi, magari assieme a Oreste, magari assieme a Marina, e a tutti gli altri. Mi sia permesso un abbraccio. [RV]
Riccardo Venturi 13/10/2008 - 21:37
Chacun de vous est concerné [incl. Canzone del maggio di Fabrizio De André]
Canzone del Maggio: La versione standard di Fabrizio de André dall'album Storia di un impiegato
Canzone del Maggio: Fabrizio De André's standard version from the album “Storia di un impiegato” (Story of a White Collar)
Canzone del Maggio: La version standard de Fabrizio De André, tirée de l'album “Storia di un impiegato” (Histoire d'un fonctionnaire)
Canzone del Maggio: Fabrizio De Andrén vakioversio albumista “Storia di un impiegato” (Virkamiehen tarina)
Adattamento del testo di Fabrizio De André e Giuseppe Bentivoglio
Adaptation of lyrics into Italian: Fabrizio De André - Giuseppe Bentivoglio
Adaptation des paroles en langue italienne: Fabrizio De André - Giuseppe Bentivoglio
Sanojen italiankielinen mukattaminen: Fabrizio De André - Giuseppe Bentivoglio
Nuova musica di Fabrizio De André e Nicola Piovani
New music: Fabrizio De André and Nicola Piovani
Nouvelle musique: Fabrizio De André... (continua)
Canzone del Maggio: Fabrizio De André's standard version from the album “Storia di un impiegato” (Story of a White Collar)
Canzone del Maggio: La version standard de Fabrizio De André, tirée de l'album “Storia di un impiegato” (Histoire d'un fonctionnaire)
Canzone del Maggio: Fabrizio De Andrén vakioversio albumista “Storia di un impiegato” (Virkamiehen tarina)
Adattamento del testo di Fabrizio De André e Giuseppe Bentivoglio
Adaptation of lyrics into Italian: Fabrizio De André - Giuseppe Bentivoglio
Adaptation des paroles en langue italienne: Fabrizio De André - Giuseppe Bentivoglio
Sanojen italiankielinen mukattaminen: Fabrizio De André - Giuseppe Bentivoglio
Nuova musica di Fabrizio De André e Nicola Piovani
New music: Fabrizio De André and Nicola Piovani
Nouvelle musique: Fabrizio De André... (continua)
CANZONE DEL MAGGIO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/2/2006 - 22:18
Da Canti Randagi (1995)
Milanese language version by Barabàn
From Canti Randagi (1995)
La version de Barabàn en langue milanaise
D'après l'album Canti Randagi (1995)
Barabànin milanonkielinen version
Albumista Canti Randagi (1995)
Milanese language version by Barabàn
From Canti Randagi (1995)
La version de Barabàn en langue milanaise
D'après l'album Canti Randagi (1995)
Barabànin milanonkielinen version
Albumista Canti Randagi (1995)
CANSON DEL MAGG
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/3/2006 - 22:45
--> bonalingvo.it. Esperantigis Renato Corsetti de tiu ĉi paĝo. La traduko baziĝas sur la versio itallingva de Fabrizio De André.
FRANCA MAJO
(continua)
(continua)
inviata da Nicola Ruggiero & Riccardo Venturi 30/8/2007 - 12:28
"Canzone a proposito del "joli mois de mai", cioè "mai 1968", quando la fiore della speranza sorgeva nel cuore dell'Europa. Il suo profumo è ancora nell'aria. Per sempre ... Ritorna, ritorna e ritornerà con una grave insistenza.
Che succede ?
Sono solo studenti...
Cosi dicevano."
Che succede ?
Sono solo studenti...
Cosi dicevano."
CHANSON DE MAI
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/11/2008 - 10:56
Tout le monde il est beau
(1972)
Tout le monde il est beau est une chanson très anti-guerrière, comme l'était Jean Yanne lui-même. C'est une de ces chansons qu'on entend une fois et qu'on n'oublie jamais. Evidemment, elle est un torrent d'ironie à froid comme jean Yanne en faisait quand il harponnait les bêtises du monde. La guerre, l'argent, la religion, les militaires, les curés, les margoulins, les collabos, les fachos... Les guerres dont cette chanson parle ont connu des destins divers : les Biafrais ont disparus purement et simplement de la carte du monde, le Vietnam s'en est sorti à peu près bien, quant aux fédayins... ils continuent.
Et nous, mes frères, dans la fraîcheur de la nuit, nous pensons toujours à Jésus Christ, celui qui a dit : Tout le monde il est beau, tout le monde il est gentil.
Vous remarquerez que l'affaire commence à Paris (1968 sqq) quand les pavés volent comme de grands oiseaux gris...
Mais il n'y a pas qu'à Paris que l'on entend le bruit des matraques sur les crânes intelligents...
Tout le monde il est beau est une chanson très anti-guerrière, comme l'était Jean Yanne lui-même. C'est une de ces chansons qu'on entend une fois et qu'on n'oublie jamais. Evidemment, elle est un torrent d'ironie à froid comme jean Yanne en faisait quand il harponnait les bêtises du monde. La guerre, l'argent, la religion, les militaires, les curés, les margoulins, les collabos, les fachos... Les guerres dont cette chanson parle ont connu des destins divers : les Biafrais ont disparus purement et simplement de la carte du monde, le Vietnam s'en est sorti à peu près bien, quant aux fédayins... ils continuent.
Et nous, mes frères, dans la fraîcheur de la nuit, nous pensons toujours à Jésus Christ, celui qui a dit : Tout le monde il est beau, tout le monde il est gentil.
Vous remarquerez que l'affaire commence à Paris (1968 sqq) quand les pavés volent comme de grands oiseaux gris...
Mais il n'y a pas qu'à Paris que l'on entend le bruit des matraques sur les crânes intelligents...
Quand les pavés volent, comme de grands oiseaux gris,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/10/2008 - 19:39
La prière de mai 68
anonimo
Par tous les CRS qu’ont été matraqués,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/9/2008 - 22:22
Percorsi:
1968 e dintorni
11 settembre 2008
LA PREGHIERA DEL MAGGIO '68
(continua)
(continua)
Mai 68
Album: "Ma petite fille de rêve"(1974)
Parfois les gouvernants font la guerre à leur propre peuple.
Parfois les gouvernants font la guerre à leur propre peuple.
La branche a cru dompter ses feuilles
(continua)
(continua)
inviata da jacky fluttaz 20/5/2008 - 22:32
Percorsi:
1968 e dintorni
Revolution
Hebrew Version from This page
מהפכה
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi / ריקרדו ונטורי 13/3/2007 - 23:02
Papá cuéntame otra vez
Dal ng it.fan.musica.guccini, 30 agosto 2006
Un saluto a Sergio, che ha postato sul ng il testo della canzone...ispirandomi la traduzione e la "strofa finale" [RV]
Un saluto a Sergio, che ha postato sul ng il testo della canzone...ispirandomi la traduzione e la "strofa finale" [RV]
BABBO, DIMM'UN ARTRA VORTA
(continua)
(continua)
30/8/2006 - 17:46
La "STROFA FINALE" del babbo, scordata da Serrano:
Dé bimbo ciavra' ragione però 'un mi ròmpe tanto ir cazzo,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi (Blackshadow) 30/8/2006 - 17:47
Elhispanigita teksto de "Papá, cuéntame otra vez",
kantaĵo de Ismael Serrano, el la blogo de Fátima Mia haveno en Esperantio.
kantaĵo de Ismael Serrano, el la blogo de Fátima Mia haveno en Esperantio.
PAĈJO, RAKONTU AL MI REFOJE
(continua)
(continua)
inviata da Nicola Ruggiero 27/2/2007 - 16:26
1968
(1978)
Album: Inventario
Una canzone su quell'anno formidabile....
Il testo è ripreso da Tlatelolco en la canción comprometida, sebbene soltanto un verso faccia riferimento al massacro di Plaza de las tres Culturas. Per questo motivo non la inseriamo nel relativo percorso. [RV]
Album: Inventario
Una canzone su quell'anno formidabile....
Il testo è ripreso da Tlatelolco en la canción comprometida, sebbene soltanto un verso faccia riferimento al massacro di Plaza de las tres Culturas. Per questo motivo non la inseriamo nel relativo percorso. [RV]
Aquel año mayo duró doce meses
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/8/2006 - 11:28
Percorsi:
1968 e dintorni, Primavera di Praga 1968
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