.....Questa storia me la raccontò mia nonna.
Tante volte. Tante..... Non riesco a non piangere.
Luna, Modena
Tante volte. Tante..... Non riesco a non piangere.
Luna, Modena
Luna 20/7/2007 - 13:44
assicuro che anche se queste cose sono in un certo senso lontane e anche se non si è di queste zone, non si può non fare a meno di piangere e di riflettere.
roberta bg
roberta bg
roberta 22/12/2007 - 17:29
Parlo da parte del gruppo FIGLI DELLA RESISTENZA. Siamo un trio acustico -voce,chitarra e fisarmonica- abbiamo cominciato un paio d'anni fa su richiesta del ns sindaco a suonare insieme in occasione del 61° anniversario della liberazione, e da lì abbiamo cominciato a far crescere un progetto importante. Nel 2007 abbiamo registrato un cd e uno dei pezzi inclusi è L'UNICA SUPERSTITE....
qs anno siamo stati chiamati dal comune vicino Correggio per ricordare e non dimenticare MAI i ns martiri....lo faremo per noi, per voi ma soprattutto per loro, che ci hanno dato modo di poterci essere oggi....
qs anno siamo stati chiamati dal comune vicino Correggio per ricordare e non dimenticare MAI i ns martiri....lo faremo per noi, per voi ma soprattutto per loro, che ci hanno dato modo di poterci essere oggi....
Liliana Del Monte, cousine au second degré d'Alberto Cottica (accordéoniste des MCR), était une gamine de onze ans quand elle resta la seule survivante d'un massacre par représailles de la part des SS à La Bettola, sur les collines reggianes.
Chanson italienne : « L'unica superstite » - Modena City Ramblers – 1996
Version française : Marco Valdo M.I. - « L'unique survivante » - 2008
Chanson italienne : « L'unica superstite » - Modena City Ramblers – 1996
Version française : Marco Valdo M.I. - « L'unique survivante » - 2008
L'UNIQUE SURVIVANTE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/6/2008 - 10:10
"Volevo soltanto venire a cercare degli accordi di questa canzone, il testo me lo sono tutto trovato ascoltandola e scrivendo...beh, già che sono qui...questa è la versione che ho sentito dal vivo...da brividi!!!! [Ferio]
L'UNICA SUPERSTITE
(continua)
(continua)
inviata da Ferio 9/9/2008 - 17:16
bastardi maledetti... erano degli innocenti... non riesco a non sentire una rabbia cocente, pensando a tutte le vittime innocenti che sono morte durante questa e le altre (troppe) stragi... che disgusto
Sara 14/5/2009 - 14:49
mi sembra la storia di mia nonna... Abbitava un paesino nel veneto, hanno incendiato la sua casa, dentro c'erano i suoi genitori, sua zia e suo figlio (mio zio) di qualche mesi. Sono tutti morti. Per fortuna mia nonna non era in casa. Seno no potrei scrivere questo massaggio oggi...
Grazie per questa interpretazione, non posso ritenere le lacrima ogni volta che la sento.
Grazie per questa interpretazione, non posso ritenere le lacrima ogni volta che la sento.
carlotta 26/2/2010 - 07:31
Fronne d'autunno
Testo del poeta Camillo Di Benedetto, che racconta del martirio dei giovani di Lanciano (CH), insorti contro i nazi-fascisti il 5 e 6 ottobre 1943.
Tutti ragazzi furono trucidati e per rappresaglia, anche altri inermi cittadini furono passati per le armi.
La rivolta ha fruttato alla città la medaglia d'oro al valor militare (nota per spiegare l'ultima frase della poesia).
Il testo è stato messo in musica da E. Spadano di Terre del Sud.
Tutti ragazzi furono trucidati e per rappresaglia, anche altri inermi cittadini furono passati per le armi.
La rivolta ha fruttato alla città la medaglia d'oro al valor militare (nota per spiegare l'ultima frase della poesia).
Il testo è stato messo in musica da E. Spadano di Terre del Sud.
Ere l’autunne e già le prime fronne
(continua)
(continua)
inviata da mimmo spadano 27/12/2009 - 15:26
Testo da brividi e canzone che lo supporta alla grande.
Il mio primo ascolto, per me non è semplice comprendere bene il linguaggio, già mi ha trasmesso l'emozione e la drammaticità degli accadimenti narrati. Come ho già detto a voce a Mimmo: " Gran bel lavoro, regaz ! "
Il mio primo ascolto, per me non è semplice comprendere bene il linguaggio, già mi ha trasmesso l'emozione e la drammaticità degli accadimenti narrati. Come ho già detto a voce a Mimmo: " Gran bel lavoro, regaz ! "
Paolo Menetti 29/12/2009 - 14:17
Nuvole a Vinca
Le stragi di Guadine e Vinca sono da attribuirsi, la prima, alla Decima Flottiglia MAS di Junio Valerio Borghese, la seconda alla 16° SS-Freiwilligen-Panzergrenadier-Division Reichsführer SS, agli ordini del maggiore Walter Reder, e agli uomini della Brigata Nera di Massa.
La Xma MAS si macchiò di innumerevoli crimini di guerra ma Borghese fu poi condannato (12 anni di carcere ed esclusione dai pubblici uffici) solo per "collaborazione militare" coi tedeschi, escludendo la sua partecipazione ai reati di omicidio e saccheggio.
Quando poi, nel 1994, presso la procura militare di Roma fu scoperto il cosiddetto "Armadio della vergogna", contenente i fascicoli occultati per 50 anni relativi ai crimini di guerra nazifascisti in Italia, il coinvolgimento di Borghese e dei suoi in molti assassinii e stragi fu invece acclarato.
La Xma MAS si macchiò di innumerevoli crimini di guerra ma Borghese fu poi condannato (12 anni di carcere ed esclusione dai pubblici uffici) solo per "collaborazione militare" coi tedeschi, escludendo la sua partecipazione ai reati di omicidio e saccheggio.
Quando poi, nel 1994, presso la procura militare di Roma fu scoperto il cosiddetto "Armadio della vergogna", contenente i fascicoli occultati per 50 anni relativi ai crimini di guerra nazifascisti in Italia, il coinvolgimento di Borghese e dei suoi in molti assassinii e stragi fu invece acclarato.
Alessandro 24/4/2008 - 13:57
Bella canzone, bellissima. Ci ricorda le stragi della borghesia contro la "plebaglia". I "democratici"! Amici dei nazi!
pol 7/1/2009 - 08:51
Cogliamo anche l'occasione per ricordare che Vinca si trova a non molti chilometri da Villafranca in Lunigiana (MS), cittadina di cui è "sindaco" (ma forse sarebbe meglio dire "podestà") quel Lucio Barani che, dopo essere stato "craxista" di ferro nonché promotore di monumenti al povero "esule di Hammamet" (poi rimossi e messi all'asta), è passato -naturalmente- armi e bagagli al nazifascismo in salsa "PDL" (sigla che più opportunamente sarebbe da intendere come "Partito Dei Littori") risultando, una volta eletto in parlamento, il primo firmatario di un "disegno di legge" che assegna lo status di combattente a chi aderì alla Repubblica di Salò, "ai combattenti che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente e aderirono a Salò" per usare le parole precise della proposta. Il bello è che questo signore continua a dire di essere un esponente del "Nuovo PSI"; ma forse... (continua)
Riccardo Venturi 18/3/2009 - 20:10
"C'è l'orgoglio di sapere che le nostre forze armate sono una vera eccellenza, un esempio per le nuove generazioni. La stragrande maggioranza degli italiani guarda a voi con affetto e si sente rappresentata da questi uomini e donne che hanno scelto di servire la patria in armi. Purtroppo abbiamo anche quest'anno avuto dei lutti e pianto la scomparsa di uomini valorosi che si sono spinti fino all'estremo sacrificio nella meritoria opera di consolidamento della pace. Tra i reparti schierati in questo piazzale c'è l'elite delle nostre forze armate, come il Comsubin della marina, erede della non dimenticata Decima Mas"
Dal discorso pronunciato il 23 dicembre 2009 a Livorno (caserma Vannucci, sede della brigata folgore) dal (molto poco) onorevole ministro della Repubblica (nata dalla Resistenza) ignazio la russa.
Le “MAS” (memento audere semper) sono state unità speciali della regia marina... (continua)
Dal discorso pronunciato il 23 dicembre 2009 a Livorno (caserma Vannucci, sede della brigata folgore) dal (molto poco) onorevole ministro della Repubblica (nata dalla Resistenza) ignazio la russa.
Le “MAS” (memento audere semper) sono state unità speciali della regia marina... (continua)
Alessandro 25/12/2009 - 22:55
Ciao bella
[2007]
Album:Paradis del diaol
feat. Massimo Priviero
Il 3 gennaio 1944 le Brigate Nere di Missaglia, comandate da Emilio Formigoni (padre dell'attuale presidente della Regione), fucilano quattro partigiani a Valaperta di Casatenovo
Il 23 ottobre 1944 il brigadiere del distaccamento di Missaglia della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR) incaricò un suo milite, Gaetano Chiarelli, di fornire informazioni su di un renitente alla chiamata alle armi di Valaperta.
Un gruppo di partigiani, avvertiti della presenza del repubblichino in Valaperta, circondarono il gruppo di case e intimarono al Chiarelli di alzare le mani e consegnare loro la bicicletta e le armi; di fronte al suo rifiuto gli spararono addosso, uccidendolo.
Alle 22,30 piombano su Valaperta una quindicina di brigatisti neri. Intanto era sopraggiunto anche il segretario del Fascio e il Commissario Prefettizio di Missaglia, nonché... (continua)
Album:Paradis del diaol
feat. Massimo Priviero
Il 3 gennaio 1944 le Brigate Nere di Missaglia, comandate da Emilio Formigoni (padre dell'attuale presidente della Regione), fucilano quattro partigiani a Valaperta di Casatenovo
Il 23 ottobre 1944 il brigadiere del distaccamento di Missaglia della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR) incaricò un suo milite, Gaetano Chiarelli, di fornire informazioni su di un renitente alla chiamata alle armi di Valaperta.
Un gruppo di partigiani, avvertiti della presenza del repubblichino in Valaperta, circondarono il gruppo di case e intimarono al Chiarelli di alzare le mani e consegnare loro la bicicletta e le armi; di fronte al suo rifiuto gli spararono addosso, uccidendolo.
Alle 22,30 piombano su Valaperta una quindicina di brigatisti neri. Intanto era sopraggiunto anche il segretario del Fascio e il Commissario Prefettizio di Missaglia, nonché... (continua)
Mi sfiorò col suo sorriso
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 6/6/2009 - 13:18
Dante Di Nanni
[1975]
Testo e musica degli Stormy Six
Lyrics and music by Stormy Six
Ora e sempre: Resistenza!
Now and Always: Resistance!
Maintenant et Toujours: Résistance!
Τώρα και πάντα: Αντίσταση!
Interpretata anche dai Gang
In La rossa primavera, 2009.
Anni caldi questi. Siamo a metà degli anni settanta ed esattamente nel ’75 esce questo disco che è il più bell’esempio di “musica politica” mai prodotto in Italia. L'album “Un biglietto del tram” è il primo vero album decisamente originale e con forti contenuti politici degli Stormy Six. Forse è storia o forse è leggenda che a Milano alcune frange del “movimento” abbiano accusato gli Stormy Six di deviazionismo, la colpa: incidere dischi e, soprattutto, venderli! Questo è stato lo scotto di una notorietà costruita concerto dopo concerto, piazza dopo piazza. La grandezza di questo “progetto” è stata nella capacità di saper raccontare attraverso... (continua)
Testo e musica degli Stormy Six
Lyrics and music by Stormy Six
Ora e sempre: Resistenza!
Now and Always: Resistance!
Maintenant et Toujours: Résistance!
Τώρα και πάντα: Αντίσταση!
Interpretata anche dai Gang
In La rossa primavera, 2009.
Anni caldi questi. Siamo a metà degli anni settanta ed esattamente nel ’75 esce questo disco che è il più bell’esempio di “musica politica” mai prodotto in Italia. L'album “Un biglietto del tram” è il primo vero album decisamente originale e con forti contenuti politici degli Stormy Six. Forse è storia o forse è leggenda che a Milano alcune frange del “movimento” abbiano accusato gli Stormy Six di deviazionismo, la colpa: incidere dischi e, soprattutto, venderli! Questo è stato lo scotto di una notorietà costruita concerto dopo concerto, piazza dopo piazza. La grandezza di questo “progetto” è stata nella capacità di saper raccontare attraverso... (continua)
Nel traffico del centro pedala sopra il suo triciclo
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 8/9/2007 - 20:58
Chanson italienne – Dante di Nanni – Stormy Six – 1975
DANTE DI NANNI
Né à Turin le 27 mars 1925, mort dans la même ville le 18 mai 1944.
Vers le milieu de la journée, la nouvelle arriva, créant une vive excitation dans les grandes usines de Turin : « On tire contre les brigades noirs à Borgo San Paolo ».
En réalité, c'étaient les fascistes et les Allemands qui avec l'appui d'un char et d'une auto blindée, tiraient depuis 11 heures contre les fenêtres du second d'un bâtiment de via San Bernardino. De la maison, par instants, partaient des brèves et précises rafales de mitraillette et un lancer de grenade. À un certain moment, une charge de TNT arrêta le char. Puis, les coups qui arrivaient de la maison se firent toujours plus rares et d'un coup, à un balcon apparut la silhouette d'un homme; le jeune homme s'approcha en vacillant de la rambarde, leva le poing fermé en un dernier geste... (continua)
DANTE DI NANNI
Né à Turin le 27 mars 1925, mort dans la même ville le 18 mai 1944.
Vers le milieu de la journée, la nouvelle arriva, créant une vive excitation dans les grandes usines de Turin : « On tire contre les brigades noirs à Borgo San Paolo ».
En réalité, c'étaient les fascistes et les Allemands qui avec l'appui d'un char et d'une auto blindée, tiraient depuis 11 heures contre les fenêtres du second d'un bâtiment de via San Bernardino. De la maison, par instants, partaient des brèves et précises rafales de mitraillette et un lancer de grenade. À un certain moment, une charge de TNT arrêta le char. Puis, les coups qui arrivaient de la maison se firent toujours plus rares et d'un coup, à un balcon apparut la silhouette d'un homme; le jeune homme s'approcha en vacillant de la rambarde, leva le poing fermé en un dernier geste... (continua)
DANTE DI NANNI
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/5/2009 - 21:51
Un biglietto del tram
[1975]
Testo e musica degli Stormy Six
Lyrics and music by Stormy Six
Ora e sempre: Resistenza!
Now and Always: Resistance!
Maintenant et Toujours: Résistance!
Τώρα και πάντα: Αντίσταση!
Anni caldi questi. Siamo a metà degli anni settanta ed esattamente nel ’75 esce questo disco che è il più bell’esempio di “musica politica” mai prodotto in Italia. L'album “Un biglietto del tram” è il primo vero album decisamente originale e con forti contenuti politici degli Stormy Six. Forse è storia o forse è leggenda che a Milano alcune frange del “movimento” abbiano accusato gli Stormy Six di deviazionismo, la colpa: incidere dischi e, soprattutto, venderli! Questo è stato lo scotto di una notorietà costruita concerto dopo concerto, piazza dopo piazza. La grandezza di questo “progetto” è stata nella capacità di saper raccontare attraverso le “immagini”, un’Italia in guerra.
Il disco apre con... (continua)
Testo e musica degli Stormy Six
Lyrics and music by Stormy Six
Ora e sempre: Resistenza!
Now and Always: Resistance!
Maintenant et Toujours: Résistance!
Τώρα και πάντα: Αντίσταση!
Anni caldi questi. Siamo a metà degli anni settanta ed esattamente nel ’75 esce questo disco che è il più bell’esempio di “musica politica” mai prodotto in Italia. L'album “Un biglietto del tram” è il primo vero album decisamente originale e con forti contenuti politici degli Stormy Six. Forse è storia o forse è leggenda che a Milano alcune frange del “movimento” abbiano accusato gli Stormy Six di deviazionismo, la colpa: incidere dischi e, soprattutto, venderli! Questo è stato lo scotto di una notorietà costruita concerto dopo concerto, piazza dopo piazza. La grandezza di questo “progetto” è stata nella capacità di saper raccontare attraverso le “immagini”, un’Italia in guerra.
Il disco apre con... (continua)
In corso Buenos Aires
(continua)
(continua)
inviata da ΔΙΩRAMA Poco Ligio all'Ufficialità! 17/3/2009 - 22:19
La canzone rientrerebbe nel percorso delle "Stragi e eccidi nazisti in Italia e in Europa" perché i repubblichini hanno seguito l'ordine dei mandanti nazisti. Una dicitura del genere, però, sminuirebbe quello che è stato il ruolo dei legionari della Muti, esecutori materiali di questo eccidio. Non cadiamo nell'errore di scaricare la responsabilità di quello che è successo solo perché questi bravi ragassuoli "credevano di essere dalla parte giusta", come dice zio Ignazio, e cioè tradire l'esercito legittimo e passare sotto il controllo dei tedeschi... L'obbedienza cadaverica (Kadavergehorsam) non legittima nessuna azione nefasta. Perché non scriviamo "Stragi e eccidi fascisti e nazisti in Italia e in Europa"?
ΔΙΩRAMA Poco Ligio all'Ufficialità! 18/3/2009 - 17:19
Il percorso, come puoi vedere, è stato ridenominato seguendo il tuo opportuno suggerimento. Inoltre, controllando le pagine relative a quel fondamentale album degli Stormy Six che ha descritto meglio di qualsiasi altro l'Italia in guerra, ci siamo accorti che hanno bisogno di una ristrutturazione urgente per renderle più consone alla loro importanza. Ci mettiamo immediatamente al lavoro.
PS. A partire da oggi, primo passo verso un'integrazione completa, sei identificato con una sigla che ti preghiamo di usare al termine di ogni tuo commento, tra parentesi quadre: [ΔR-PLU]. Benvenuto!
PS. A partire da oggi, primo passo verso un'integrazione completa, sei identificato con una sigla che ti preghiamo di usare al termine di ogni tuo commento, tra parentesi quadre: [ΔR-PLU]. Benvenuto!
CCG/AWS Staff 18/3/2009 - 18:57
Ok, mi firmerò così: [ΔR-PLU]
Si può sapere perché, di grazia? ammetto però che è più facile da copincollare... ma sappiate che userò solo in questo contesto questo nom de plum, sono molto affezionato al mio pseudonimo.
Vabbeh, tanto identificano entrambi la stessa persona, Roberto Amabile.
([ΔR-PLU])
Si può sapere perché, di grazia? ammetto però che è più facile da copincollare... ma sappiate che userò solo in questo contesto questo nom de plum, sono molto affezionato al mio pseudonimo.
Vabbeh, tanto identificano entrambi la stessa persona, Roberto Amabile.
([ΔR-PLU])
Ovviamente puoi firmarti come più ti piace: in realtà la sigla dovrebbe essere utilizzata solo nei commenti e non nella casella di spedizione, così come io mi firmo [RV]. La sigla qui dentro è come una specie di "riconoscimento": significa che oramai sei una figura talmente consueta, talmente "addentro" al sito da non avere neppure più bisogno di mettere il tuo nome o nickname. In definitiva si tratta di un onore: sappine essere degno :-P [RV]
Piazzale Loreto non è noto solamente per l'eccidio succitato, tra viale Andrea Doria e corso Buenos Aires, ma anche per l'esposizione, all'angolo con corso Buenos Aires, dei cadaveri di Benito Mussolini, Claretta Petacci, Nicola Bombacci, Alessandro Pavolini e Achille Starace.
[ΔR-PLU] 25/4/2009 - 19:20
Galleria Del[l]e Armi
[1996]
Lyrics and music by Terry Allen & Will Sexton
Testo e musica di Terry Allen e Will Sexton
Green Shoes Pub./Jalapeño Cornbread, BMI
Album: Human Remains
La strage del treno 8017, o strage di Balvano, avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 marzo 1944 dentro la Galleria delle Armi, poco dopo la stazione del paese lucano, è stata la più grave sciagura ferroviaria non solo italiana, ma europea. Una sciagura provocata dalla guerra, e neppure tanto indirettamente; il bel sito Treno di Luce 8017, dal quale molto abbiamo ripreso per questa pagina, è chiarissimo al riguardo. “Oggi 3 marzo 2004, giorno del 60° anniversario della Tragedia di Balvano, nasce la Cyberassociazione "Treno di Luce 8017" con il compito di riunire i familiari ed amici delle circa 600 vittime del treno che si fermò nella Galleria delle Armi (poi rinominata Galleria della Morte) nella notte tra il 2 e 3 marzo 1944,... (continua)
Lyrics and music by Terry Allen & Will Sexton
Testo e musica di Terry Allen e Will Sexton
Green Shoes Pub./Jalapeño Cornbread, BMI
Album: Human Remains
La strage del treno 8017, o strage di Balvano, avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 marzo 1944 dentro la Galleria delle Armi, poco dopo la stazione del paese lucano, è stata la più grave sciagura ferroviaria non solo italiana, ma europea. Una sciagura provocata dalla guerra, e neppure tanto indirettamente; il bel sito Treno di Luce 8017, dal quale molto abbiamo ripreso per questa pagina, è chiarissimo al riguardo. “Oggi 3 marzo 2004, giorno del 60° anniversario della Tragedia di Balvano, nasce la Cyberassociazione "Treno di Luce 8017" con il compito di riunire i familiari ed amici delle circa 600 vittime del treno che si fermò nella Galleria delle Armi (poi rinominata Galleria della Morte) nella notte tra il 2 e 3 marzo 1944,... (continua)
During the time
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/9/2008 - 15:05
"Se a qualcuno interessa ancora il folk americano, Terry Allen è l'uomo giusto: un bizzoso texano che ha passato metà della vita a scolpire e metà a scrivere canzoni, ma ha seguito una sua personale strada di country, rock e honky tonk, raccontando il natio Texas e le suggestioni del Messico appena più a sud. Un bel narratore, anche, con una semplice poesia capace di divertenti aperture ironiche e surreali."
GALLERIA DELLE ARMI
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/9/2008 - 15:36
Le sciagure per il paese di Balvano non sarebbero purtroppo terminate con questa, pur di eccezionale gravità. La sera del 23 novembre 1980, Balvano fu uno dei paesi distrutti dal terremoto dell'Irpinia; in particolare, vi morirono 77 persone nel crollo della chiesa di Santa Maria Assunta, mentre si stavano svolgendo le comunioni. Tra i morti, 62 erano bambini e bambine. A quei terribili momenti e a tutta la tragica storia di Balvano (e di tutti gli altri paesi della zona) vogliamo dedicare un impressionante documento, anch'esso per non dimenticare, mai.
Quella che segue è la registrazione della prima scossa di terremoto, alle ore 19,34 del 23 novembre 1980. Una radio locale avellinese, Radio Alfa 102, stava registrando delle basi musicali, quando si ebbe la scossa che rimase impressa nel nastro che andò in saturazione. [CCG/AWS Staff]
Quella che segue è la registrazione della prima scossa di terremoto, alle ore 19,34 del 23 novembre 1980. Una radio locale avellinese, Radio Alfa 102, stava registrando delle basi musicali, quando si ebbe la scossa che rimase impressa nel nastro che andò in saturazione. [CCG/AWS Staff]
Balvano 3 marzo 1944, la strage del silenzio
Di Roberta Ronconi
Da Liberazione, tramite Treno di Luce 8017
A volte la storia degli uomini, delle donne e delle loro vicende prende strane pieghe. E tra queste restano incastrati eventi che poi nessuno trova più per decenni, a volte per secoli. E' il caso della strage di Balvano, forse il più grande disastro ferroviario del mondo. Avvenne in Italia, 61 anni fa.
In moltissimi non ne avevamo mai sentito parlare sino all'uscita, qualche settimana fa, del libro "Balvano 1944" (Mursia, pp. 292, euro 20.00), ricostruzione minuziosa degli eventi a firma di Gianluca Barneschi, di mestiere avvocato e per passione storico.
I motivi di tanto silenzio sono diversi. Intricati, confusi, in parte dovuti a precise volontà politiche in parte al caso e alla noncuranza, in parte alla voglia di seppellire velocemente quei morti e dimenticarli. Sono tante le... (continua)
Di Roberta Ronconi
Da Liberazione, tramite Treno di Luce 8017
A volte la storia degli uomini, delle donne e delle loro vicende prende strane pieghe. E tra queste restano incastrati eventi che poi nessuno trova più per decenni, a volte per secoli. E' il caso della strage di Balvano, forse il più grande disastro ferroviario del mondo. Avvenne in Italia, 61 anni fa.
In moltissimi non ne avevamo mai sentito parlare sino all'uscita, qualche settimana fa, del libro "Balvano 1944" (Mursia, pp. 292, euro 20.00), ricostruzione minuziosa degli eventi a firma di Gianluca Barneschi, di mestiere avvocato e per passione storico.
I motivi di tanto silenzio sono diversi. Intricati, confusi, in parte dovuti a precise volontà politiche in parte al caso e alla noncuranza, in parte alla voglia di seppellire velocemente quei morti e dimenticarli. Sono tante le... (continua)
Riccardo Venturi 15/9/2008 - 16:51
La guerra e il terremoto. Balvano e Onna.
Guerra e terremoto si somigliano, tragicamente. Il confine tra la guerra, tragedia provocata dall'uomo, e il terremoto, catastrofe naturale (cui l'uomo però, spesso, dà una mano più che decisiva) è sottile; distruzione, macerie, morte sono le stesse.
In questa pagina si parla di un paese irpino, Balvano, che ha dovuto, nella sua storia, subire entrambe le tragedie: quella della guerra e quella di un terremoto rovinoso. Era il 23 novembre 1980.
Il 6 aprile 2009 la storia si ripete a Onna, frazione del comune dell'Aquila. Onna, adesso, è un paese distrutto interamente dal terremoto. Si contano al momento circa 20 vittime accertate, ma è possibile che siano molte di più (su 400 abitanti).
Ma Onna ha subito anche gli orrori della guerra. L'11 giugno del 1944 fu infatti teatro di una strage nazifascista che provocò 16 vittime tra la popolazione inerme;... (continua)
Guerra e terremoto si somigliano, tragicamente. Il confine tra la guerra, tragedia provocata dall'uomo, e il terremoto, catastrofe naturale (cui l'uomo però, spesso, dà una mano più che decisiva) è sottile; distruzione, macerie, morte sono le stesse.
In questa pagina si parla di un paese irpino, Balvano, che ha dovuto, nella sua storia, subire entrambe le tragedie: quella della guerra e quella di un terremoto rovinoso. Era il 23 novembre 1980.
Il 6 aprile 2009 la storia si ripete a Onna, frazione del comune dell'Aquila. Onna, adesso, è un paese distrutto interamente dal terremoto. Si contano al momento circa 20 vittime accertate, ma è possibile che siano molte di più (su 400 abitanti).
Ma Onna ha subito anche gli orrori della guerra. L'11 giugno del 1944 fu infatti teatro di una strage nazifascista che provocò 16 vittime tra la popolazione inerme;... (continua)
CCG/AWS Staff 7/4/2009 - 01:29
War and Earthquake. Balvano and Onna.
War and earthquake are tragically like. The borderline between war, a tragedy caused by man, and earthquake, a natural disaster (though often much helped by man) is very thin: destruction, ruins, death are the same.
This page is about an Irpinian village, Balvano, that had in its history to pass through both tragedies: the war and a destructive earthquake. It was on November 23, 1980.
On April 6, 2009, the story repeats itself in Onna, a small village in the Municipality of L'Aquila. Now Onna is totally destroyed by the earthquake. About 20 victims have been ascertained, but their number may be much more (out of 400 inhabitants).
But Onna had to suffer the horror of war, too. On June 11, 1944, it was the scene of a Nazist massacre that caused 16 victims among the unarmed population; a few days before the massacre, on June 2, 1944, a young woman had... (continua)
War and earthquake are tragically like. The borderline between war, a tragedy caused by man, and earthquake, a natural disaster (though often much helped by man) is very thin: destruction, ruins, death are the same.
This page is about an Irpinian village, Balvano, that had in its history to pass through both tragedies: the war and a destructive earthquake. It was on November 23, 1980.
On April 6, 2009, the story repeats itself in Onna, a small village in the Municipality of L'Aquila. Now Onna is totally destroyed by the earthquake. About 20 victims have been ascertained, but their number may be much more (out of 400 inhabitants).
But Onna had to suffer the horror of war, too. On June 11, 1944, it was the scene of a Nazist massacre that caused 16 victims among the unarmed population; a few days before the massacre, on June 2, 1944, a young woman had... (continua)
CCG/AWS Staff 7/4/2009 - 02:09
Macerie
di Alessandra Daniele
da Carmilla on line
In Abruzzo più di un centinaio di morti, e decine di migliaia di senzatetto.
In Parlamento il solito accordo bipartisan: ''questo non è il momento delle polemiche''.
Certo, sarebbe assurdo parlare di norme antisismiche dopo un sisma.
Parliamo di norme antiforfora.
Poi magari diamo fuoco anche alle baraccopoli degli abruzzesi sfollati come facciamo con quelle dei rom.
Questo non è il momento di parlare di speculazione edilizia, incuria, ecomafia, corruzione, per riflettere su quanto sia appropriata la definizione "condono tombale".
È il momento di dare al governo la possibilità di sfruttare la tragedia come ennesimo spot "sociale" per le elezioni europee.
Qualcosa tipo la strappona sdraiata sulla monnezza che ringrazia il governo di avere "ripulito Napoli", ma più in grande, e a reti semi-unificate.
I pezzi grossi da Vespa, il gran... (continua)
di Alessandra Daniele
da Carmilla on line
In Abruzzo più di un centinaio di morti, e decine di migliaia di senzatetto.
In Parlamento il solito accordo bipartisan: ''questo non è il momento delle polemiche''.
Certo, sarebbe assurdo parlare di norme antisismiche dopo un sisma.
Parliamo di norme antiforfora.
Poi magari diamo fuoco anche alle baraccopoli degli abruzzesi sfollati come facciamo con quelle dei rom.
Questo non è il momento di parlare di speculazione edilizia, incuria, ecomafia, corruzione, per riflettere su quanto sia appropriata la definizione "condono tombale".
È il momento di dare al governo la possibilità di sfruttare la tragedia come ennesimo spot "sociale" per le elezioni europee.
Qualcosa tipo la strappona sdraiata sulla monnezza che ringrazia il governo di avere "ripulito Napoli", ma più in grande, e a reti semi-unificate.
I pezzi grossi da Vespa, il gran... (continua)
CCG/AWS Staff 7/4/2009 - 17:10
Totenweg
luglio-agosto 2002, Casola Lunigiana-Livorno; su
musica originale.
Il nome del comandante delle SS è
taciuto: ma non perché ignoto. Non merita di apparire
accanto a quelli delle sue vittime: meglio scompaia nel
gorgo dell'oblìo..
musica originale.
Il nome del comandante delle SS è
taciuto: ma non perché ignoto. Non merita di apparire
accanto a quelli delle sue vittime: meglio scompaia nel
gorgo dell'oblìo..
Il falco vola, romban i motori
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 18/3/2009 - 20:17
Version française – Totenweg – Marco Valdo M.I. – 2009
Chanson italienne – Totenweg – Pardo Fornaciari - 2002
Le nom du commandant SS est tu ; mais pas parce qu'il n'est pas connu. Il ne mérite pas de figurer à côté de celui de ses victimes. Il vaut mieux qu'il disparaisse dans le gouffre de l'oubli.
Commentaire de Marco Valdo M.I.
Dans le livre dont j'avais tiré « L'insurrection de Florence » (Uomini e Città della Resistenza – Edizione Laterza 1953), Piero Calamandrei raconte certaines de ces luttes dans la province apuane et notamment, l'histoire du « zoccolo di Genny », du sabot de Genny et c'est précisément cette fin tragique de Genny dans les flammes qui illustre la couverture de la première édition. Le dessin est de Carlo Levi. C'est ainsi de Levi à Calamandrei que j'ai connu, loin d'Italie, bien de ces épouvantables massacres orchestrés par les séides de la peste brune et noire,... (continua)
Chanson italienne – Totenweg – Pardo Fornaciari - 2002
Le nom du commandant SS est tu ; mais pas parce qu'il n'est pas connu. Il ne mérite pas de figurer à côté de celui de ses victimes. Il vaut mieux qu'il disparaisse dans le gouffre de l'oubli.
Commentaire de Marco Valdo M.I.
Dans le livre dont j'avais tiré « L'insurrection de Florence » (Uomini e Città della Resistenza – Edizione Laterza 1953), Piero Calamandrei raconte certaines de ces luttes dans la province apuane et notamment, l'histoire du « zoccolo di Genny », du sabot de Genny et c'est précisément cette fin tragique de Genny dans les flammes qui illustre la couverture de la première édition. Le dessin est de Carlo Levi. C'est ainsi de Levi à Calamandrei que j'ai connu, loin d'Italie, bien de ces épouvantables massacres orchestrés par les séides de la peste brune et noire,... (continua)
TOTENWEG
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/3/2009 - 00:02
Settanta rose
anche questa canzone, come "Renzino", sembra riferirsi all'eccidio di Civitella ("29 giugno"), ma perchè "70 rose"? su wikipedia si legge che a San Pancrazio furono uccise 71 persone e mi è sembrata la spiegazione più plausibile, ma vorrei una conferma/smentita, quindi vi chiedo se ne sapete di più. Grazie
matteo88 28/11/2008 - 14:00
Chanson italienne – Settanta rose – Casa del Vento
SEPTANTE ROSES
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/1/2009 - 22:50
Le Fosse Ardeatine
Album: Buongiorno E Buonasera (2003)
Vedere anche Il massacro dei trecentoventi (Le Fosse Ardeatine)
Vedere anche Il massacro dei trecentoventi (Le Fosse Ardeatine)
Proclama scritto dal Comando Tedesco in Roma occupata, e affisso su tutti i muri della città il 25 marzo del ’44:
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 25/9/2008 - 00:57
Version française de Daniel Bellucci
LES FOSSES ARDÉATINES
(continua)
(continua)
inviata da Daniel Bellucci. Nizza. 25.09.2008. ore 20.15. sono sfinito. 25/9/2008 - 20:15
Elegia per gli impiccati di Bassano
[1963]
Musica di Silvio Omizzolo
su testo di Neri Pozza
testo proveniente da questa pagina
Silvio Omizzolo (1905-91), nato a Padova ma originario dell'Altopiano di Asiago, pianista e docente di pianoforte, direttore del Conservatorio di Musica C.Pollini di Padova, fu uno dei massimi compositori veneti del secolo. Allievo del compositore vicentino Almerigo Girotto, adotto` un linguaggio costruttivista contrappuntistico affine ad Hindemith e Bartok, sperimento` atonalita` e dodecafonia, ma ritenne anche una ricca espressivita` e raffinata liricita`.
In modi diversi, i compositori di questo festival sono testimoni alti del XX secolo in Europa. La musica di Mahler sembra presentire il disastro incombente sul popolo ebraico e sull'Europa. Dmitri Shostakovich, che visse e compose in Leningrado assediata, dovette anche per lunghi anni resistere allo stalinismo. Negli anni '60 e '70 Luigi Nono... (continua)
Musica di Silvio Omizzolo
su testo di Neri Pozza
testo proveniente da questa pagina
Silvio Omizzolo (1905-91), nato a Padova ma originario dell'Altopiano di Asiago, pianista e docente di pianoforte, direttore del Conservatorio di Musica C.Pollini di Padova, fu uno dei massimi compositori veneti del secolo. Allievo del compositore vicentino Almerigo Girotto, adotto` un linguaggio costruttivista contrappuntistico affine ad Hindemith e Bartok, sperimento` atonalita` e dodecafonia, ma ritenne anche una ricca espressivita` e raffinata liricita`.
In modi diversi, i compositori di questo festival sono testimoni alti del XX secolo in Europa. La musica di Mahler sembra presentire il disastro incombente sul popolo ebraico e sull'Europa. Dmitri Shostakovich, che visse e compose in Leningrado assediata, dovette anche per lunghi anni resistere allo stalinismo. Negli anni '60 e '70 Luigi Nono... (continua)
Mare nero intorno al Grappa, mare-fuoco,
(continua)
(continua)
inviata da Adriana e Riccardo 23/4/2007 - 10:12
Ecco il boia di Bassano
da L'Espresso Online, 24 luglio 2008
Articolo di Paolo Tessadri
Si chiama Karl Franz Tausch, ha 85 anni, vive in una villetta a Langen, in Assia. È autore di una delle più orribili stragi naziste: 31 giovani impiccati agli alberi del corso centrale di Bassano del Grappa il 26 settembre 1944. Lui e gli altri responsabili, tedeschi e italiani, non sono mai stati processati.
L'immagine rimarrà indelebile nella storia degli eccidi nazisti in Italia. La foto ritrae trentuno corpi di giovani senza vita che penzolano dagli alberi del lungo viale di Bassano del Grappa. Un impiccato per ogni albero, con i piedi, per alcuni, a pochi centimetri dal suolo. Appesi a piante che appaiono dei grandi funghi. Le mani legate dietro, davanti, sul petto, un cartello con la scritta "bandito". Lasciati lì, appesi per venti lunghe ore in segno di spregio e per terrorizzare la popolazione.... (continua)
da L'Espresso Online, 24 luglio 2008
Articolo di Paolo Tessadri
Si chiama Karl Franz Tausch, ha 85 anni, vive in una villetta a Langen, in Assia. È autore di una delle più orribili stragi naziste: 31 giovani impiccati agli alberi del corso centrale di Bassano del Grappa il 26 settembre 1944. Lui e gli altri responsabili, tedeschi e italiani, non sono mai stati processati.
L'immagine rimarrà indelebile nella storia degli eccidi nazisti in Italia. La foto ritrae trentuno corpi di giovani senza vita che penzolano dagli alberi del lungo viale di Bassano del Grappa. Un impiccato per ogni albero, con i piedi, per alcuni, a pochi centimetri dal suolo. Appesi a piante che appaiono dei grandi funghi. Le mani legate dietro, davanti, sul petto, un cartello con la scritta "bandito". Lasciati lì, appesi per venti lunghe ore in segno di spregio e per terrorizzare la popolazione.... (continua)
Riccardo Venturi 24/7/2008 - 18:28
Storia di Modesta Rossi
Chanson italienne – Modesta Rossi – Casa del Vento -
Modesta Rossi avait 29 ans à peine, femme du partisan de la Bande Renzino, Dario Polletti, mère de quatre fils.
Le 29 juin 1944, des fascistes de l'endroit masqués pour ne pas être reconnus, amenèrent les Allemands à Solaia. Un fasciste tua d'un coup de couteau à la gorge son enfant le plus jeune, Gloriano, d'à peine 13 mois. Puis, d'un coup au ventre tua Modesta. Enfin, il mit feu à leur s corps. Mario, Gualtiero et Giovanni, ses trois autres fils, assistèrent au fait, s'échappant ensuite dans les bois à la recherche de leur père. »
(du livret « Soixante années de résistance, Casa del Vento).
Modesta Rossi avait 29 ans à peine, femme du partisan de la Bande Renzino, Dario Polletti, mère de quatre fils.
Le 29 juin 1944, des fascistes de l'endroit masqués pour ne pas être reconnus, amenèrent les Allemands à Solaia. Un fasciste tua d'un coup de couteau à la gorge son enfant le plus jeune, Gloriano, d'à peine 13 mois. Puis, d'un coup au ventre tua Modesta. Enfin, il mit feu à leur s corps. Mario, Gualtiero et Giovanni, ses trois autres fils, assistèrent au fait, s'échappant ensuite dans les bois à la recherche de leur père. »
(du livret « Soixante années de résistance, Casa del Vento).
HISTOIRE DE MODESTA ROSSI
(continua)
(continua)
inviata da Marco valdo M.I. 6/7/2008 - 23:18
The House on the Hill
1977
House on the hill/thoughts about Sacco and Vanzetti
Lyrics and Music: Deborah Kooperman, Juan Carlos "Flaco" Biondini
Voice: Daniela Arveda
Dedicata alla strage di Marzabotto (o di Monte Sole)
House on the hill/thoughts about Sacco and Vanzetti
Lyrics and Music: Deborah Kooperman, Juan Carlos "Flaco" Biondini
Voice: Daniela Arveda
Dedicata alla strage di Marzabotto (o di Monte Sole)
Vedo una casa sulla collina
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 3/7/2008 - 12:19
Avesse fatto il capostazione
"Avesse fatto il capostazione" è la canzone con cui i Banana Tacos hanno vinto Resistenza Elettrica 2007, concorso organizzato dall'Arci Valle Susa e dal Comitato per la Resistenza del Colle del Lys.
Il brano, ispirato a una battuta di Massimo Troisi, contiene riferimenti all'eccidio del Colle del Lys del 2 luglio 1944.
L’eccidio del Colle del Lys
Da:Comitato Resistenza Colle del Lys
L’eccidio compiuto dai nazifascisti al Colle del Lys il 2 luglio 1944 si inquadra in una vasta offensiva scatenata contro le formazioni partigiane della Valle di Susa.
Per i comandi militari tedeschi, la vallata aveva una grande importanza strategica, sia perché garantiva il collegamento internazionale con il Sud della Francia (ancora occupato dalle truppe germaniche), sia per la sua vicinanza all’area industriale di Torino.
Nei mesi precedenti c’erano già stati numerosi rastrellamenti per liquidare il... (continua)
Il brano, ispirato a una battuta di Massimo Troisi, contiene riferimenti all'eccidio del Colle del Lys del 2 luglio 1944.
L’eccidio del Colle del Lys
Da:Comitato Resistenza Colle del Lys
L’eccidio compiuto dai nazifascisti al Colle del Lys il 2 luglio 1944 si inquadra in una vasta offensiva scatenata contro le formazioni partigiane della Valle di Susa.
Per i comandi militari tedeschi, la vallata aveva una grande importanza strategica, sia perché garantiva il collegamento internazionale con il Sud della Francia (ancora occupato dalle truppe germaniche), sia per la sua vicinanza all’area industriale di Torino.
Nei mesi precedenti c’erano già stati numerosi rastrellamenti per liquidare il... (continua)
“Intanto, quando c’era Lui, i treni erano in orario, ecco”
(continua)
(continua)
inviata da Piero 24/5/2008 - 11:30
Boves (Non ti ricordi il trentuno dicembre)
E. Macario / G. Maccario
sarebbe interessante avere il file cantato
ilario 31/1/2008 - 22:17
Una variante della canzone da Il Deposito - Canti di Lotta
BOVES
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/2/2008 - 00:42
Il boia di Boves si chiamava Wilhelm Mohnke, un ufficiale delle SS talmente invasato che da Hitler fu incaricato della difesa del Reichstag durante le fasi finali della battaglia di Berlino.
Durante la controffensiva tedesca delle Ardenne e durante lo sbarco alleato in Normandia, l'ordine di Mohnke fu di non fare prigionieri fra i soldati nemici catturati, che a centinaia vennero assassinati sul posto.
Catturato dai sovietici, fu poi liberato nel 1955 senza essere mai processato e, come molti altri criminali di guerra, morì nel suo letto nel 2001, alla veneranda età di 90 anni, salutato in patria come un eroe di guerra.
Durante la controffensiva tedesca delle Ardenne e durante lo sbarco alleato in Normandia, l'ordine di Mohnke fu di non fare prigionieri fra i soldati nemici catturati, che a centinaia vennero assassinati sul posto.
Catturato dai sovietici, fu poi liberato nel 1955 senza essere mai processato e, come molti altri criminali di guerra, morì nel suo letto nel 2001, alla veneranda età di 90 anni, salutato in patria come un eroe di guerra.
Alessandro 23/4/2008 - 15:17
Doverosa rettifica.
L'eccidio di Boves avvenne il 19 settembre del 1943. All'epoca, a capo della Panzer-Division Leibstandarte SS "Adolf Hitler" non era Wilhelm Mohnke, bensì Theodor Wisch.
Esecutore materiale della strage fu un luogotenente di Wisch, Joachim Peiper.
Durante la guerra Peiper si distinse in efferatezza: oltre al massacro di Boves nel 1943, durante la battaglia delle Ardenne nel 1944 le unità al comando di Peiper avevano l'abitudine di uccidere i prigionieri di guerra. Infatti, terminato il conflitto, Peiper fu processato e condannato all'impiccagione. Poi la pena fu commutata in ergastolo. Poi - come le maggior parte dei criminali di guerra nazisti - fu liberato, nel 1956.
Ma il bastardo ebbe la cattiva idea di stabilirsi in Francia, a Traves nella Haute-Saône, e qui il 13 luglio del 1976 trovò la morte che meritava nell'incendio della sua abitazione appiccato da antifascisti francesi.
L'eccidio di Boves avvenne il 19 settembre del 1943. All'epoca, a capo della Panzer-Division Leibstandarte SS "Adolf Hitler" non era Wilhelm Mohnke, bensì Theodor Wisch.
Esecutore materiale della strage fu un luogotenente di Wisch, Joachim Peiper.
Durante la guerra Peiper si distinse in efferatezza: oltre al massacro di Boves nel 1943, durante la battaglia delle Ardenne nel 1944 le unità al comando di Peiper avevano l'abitudine di uccidere i prigionieri di guerra. Infatti, terminato il conflitto, Peiper fu processato e condannato all'impiccagione. Poi la pena fu commutata in ergastolo. Poi - come le maggior parte dei criminali di guerra nazisti - fu liberato, nel 1956.
Ma il bastardo ebbe la cattiva idea di stabilirsi in Francia, a Traves nella Haute-Saône, e qui il 13 luglio del 1976 trovò la morte che meritava nell'incendio della sua abitazione appiccato da antifascisti francesi.
Alessandro 24/4/2008 - 10:11
La fine di Joachim Peiper, il boia di Boves e delle Ardenne:
An SS is among you
from [[Time Magazine
When the explosion ripped through the hot summer air early one morning last week, residents of the quiet village of Traves (pop. 357) in the Vosges Mountains of France at first thought they were Bastille Day firecrackers. But word quickly spread that Le Renfort, the small, neat vacation home of the quiet, graying man known locally as "the German," was afire. Curious villagers gathered to watch the blaze and were still there when firemen pulled a charred body out of the library. Muttered Ernest Rigoulot, the village mayor: "I wanted him to leave. We pressured him, but he didn't want to. Too bad for him."
Infamous Atrocities. "The German" was Joachim Peiper. He had bought a plot of land in Traves twelve years ago and eventually began spending most of his time there. But his plump wife did... (continua)
An SS is among you
from [[Time Magazine
When the explosion ripped through the hot summer air early one morning last week, residents of the quiet village of Traves (pop. 357) in the Vosges Mountains of France at first thought they were Bastille Day firecrackers. But word quickly spread that Le Renfort, the small, neat vacation home of the quiet, graying man known locally as "the German," was afire. Curious villagers gathered to watch the blaze and were still there when firemen pulled a charred body out of the library. Muttered Ernest Rigoulot, the village mayor: "I wanted him to leave. We pressured him, but he didn't want to. Too bad for him."
Infamous Atrocities. "The German" was Joachim Peiper. He had bought a plot of land in Traves twelve years ago and eventually began spending most of his time there. But his plump wife did... (continua)
Alessandro 24/4/2008 - 14:43
Giugno'44
Niccioleta: la strage dei minatori
di Nedo Barzanti
dal Sito del Partito dei Comunisti Italiani di Grosseto
I primi di giugno del 1944, la ritirata tedesca era in pieno corso sulle strade della Maremma; il fascismo-repubblichino era in sfacelo. Il presidio fascista di Massa Marittima tagliò la corda la notte del 9. Quello stesso giorno una squadra di partigiani era entrata a Niccioleta, ma si limitò a disarmare i carabinieri e al sequestro delle armi reperite nelle case dei fascisti.
Nella massa degli operai i fascisti costituivano a Niccioleta una esigua minoranza. I repubblichini erano in tutto sedici; con loro e con le loro famiglie la popolazione evitava di avere rapporti di sorta. Consapevoli del loro isolamento i fascisti si riunivano tra loro quasi ogni sera in casa del siciliano Pasquale Calabrò, o di suo cognato Aurelio Nucciotti, o della guardia giurata Luigi Torrini. Calabrò,... (continua)
Ero con gli amici, eravamo bambini
(continua)
(continua)
inviata da adriana 21/4/2008 - 19:12
Le foto del mandante e del principale responsabile delle stragi perpetrate dai nazifascisti in Italia a partire dal maggio del 1944:
Albert Kesserling
Albert Kesserling
Alessandro 23/4/2008 - 13:14
Esecutori dell'eccidio di Castelnuovo Val di Cecina, dove venne uccisa la maggior parte dei minatori prelevati a Niccioleta, furono nazisti e fascisti integrati nella formazione mista "III Polizei Freiwilligen Bataillon Italianen" comandata da tale tenente Blok (o Block), reparto alle dipendenze di Karl-Heinz Bürger, comandante della divisione SS und Polizeiführer Mittelitalien.
Alessandro 24/4/2008 - 10:51
Tu lo sai compagno a Marzabotto
Il boia di Marzabotto, Walter Reder, in una lettera inviata agli abitanti del paese emiliano, nel dicembre 1984, espresse un profondo rammarico e pentimento per il suo gesto. Rilasciato il 24 gennaio 1985, si trasferì a Vienna. Non appena giuntovi, ricevuto con onori militari dall'allora ministro della difesa austriaco, fu solerte nel ritrattare le scuse al popolo italiano, sottolineando il fatto di aver pronunciato le parole di scuse solo per opportunismo politico. Morì, ingiudicato, nel 1991.
Un nuovo processo per l'eccidio di Marzabotto è stato aperto nel 2006 dalla Procura Militare di la Spezia. Dei 17 imputati, tutti ufficiali e sottufficiali delle SS all'epoca dei fatti, 10 sono stati riconosciuti colpevoli e condannati in primo grado all'ergastolo con sentenza del 13 gennaio 2007.
Un nuovo processo per l'eccidio di Marzabotto è stato aperto nel 2006 dalla Procura Militare di la Spezia. Dei 17 imputati, tutti ufficiali e sottufficiali delle SS all'epoca dei fatti, 10 sono stati riconosciuti colpevoli e condannati in primo grado all'ergastolo con sentenza del 13 gennaio 2007.
Alessandro 23/4/2008 - 15:46
Ma questa canzone parla anche del massacro di My Lai, durante l'invasione nordamericana del Vietnam.
Il 16 marzo 1968, i soldati statunitensi della Compagnia Charlie della 11a Brigata di Fanteria Leggera, agli ordini del tenente William Calley, uccisero 347 civili - principalmente vecchi, donne, bambini e neonati. I soldati si abbandonarono anche alla tortura e allo stupro degli abitanti.
Le indagini militari sul massacro vennero coperte dai rapporti edulcorati di un giovane Maggiore dell'Esercito, tale Colin Powell (accovacciato, al centro di questa foto di repertorio)... non so se il nome vi dice qualcosa.
Il Tenente William Calley venne dichiarato colpevole nel 1971 di omicidio premeditato per aver ordinato di sparare e venne condannato all'ergastolo, ma 2 giorni dopo, il Presidente Richard Nixon ordinò il suo rilascio dalla prigione. Calley scontò 3 anni e mezzo di arresti domiciliari... (continua)
Il 16 marzo 1968, i soldati statunitensi della Compagnia Charlie della 11a Brigata di Fanteria Leggera, agli ordini del tenente William Calley, uccisero 347 civili - principalmente vecchi, donne, bambini e neonati. I soldati si abbandonarono anche alla tortura e allo stupro degli abitanti.
Le indagini militari sul massacro vennero coperte dai rapporti edulcorati di un giovane Maggiore dell'Esercito, tale Colin Powell (accovacciato, al centro di questa foto di repertorio)... non so se il nome vi dice qualcosa.
Il Tenente William Calley venne dichiarato colpevole nel 1971 di omicidio premeditato per aver ordinato di sparare e venne condannato all'ergastolo, ma 2 giorni dopo, il Presidente Richard Nixon ordinò il suo rilascio dalla prigione. Calley scontò 3 anni e mezzo di arresti domiciliari... (continua)
Alessandro 23/4/2008 - 16:06
Il giorno delle foglie rosse
Nel febbraio del 2007 l'unico responsabile della strage rimasto ancora in vita, è stato assolto da un tribunale. Il tenente Herbert Hantschy, di anni 87, tenente della Wehrmacht al tempo dei fatti, è stato assolto perché la corte giudicante ha ritenuto che l'imputato non abbia commesso il fatto.
Alessandro 23/4/2008 - 15:28
Renzino
Anche questa canzone sarebbe da inserire nel quanto mai opportuno (visto che Berlusconi e Dell'Utri hanno dichiarato di voler riscrivere la storia e ridimensionare la Resistenza) nuovo percorso sugli eccidi nazifascisti...
"Renzino" racconta infatti dell'eccidio di Civitella in Val di Chiana, quando, il 29 giugno 1944, i tedeschi della divisione "Hermann Göring" rastrellarono a tradimento gli abitanti riuniti per la festa dei SS. Pietro e Paolo. Ne uccisero 244, tra Civitella e i vicini paesi di Cornia e San Pancrazio.
I macellai non esitarono ad assassinare la gente riunita in preghiera nella chiesa di Civitella.
it.wikipedia
"Renzino" racconta infatti dell'eccidio di Civitella in Val di Chiana, quando, il 29 giugno 1944, i tedeschi della divisione "Hermann Göring" rastrellarono a tradimento gli abitanti riuniti per la festa dei SS. Pietro e Paolo. Ne uccisero 244, tra Civitella e i vicini paesi di Cornia e San Pancrazio.
I macellai non esitarono ad assassinare la gente riunita in preghiera nella chiesa di Civitella.
it.wikipedia
E infatti ce la inseriamo subito, Alessandro carissimo. Con la precisazione che, qui dentro, la storia e la memoria non sono riscrivibili, e neppure negoziabili. [RV]
Alessandro 22/4/2008 - 12:25
Per Alessandro: ovviamente ho spostato il tuo intervento nell'introduzione alla canzone. Nel ringraziarti, ti porgo il mio più convinto e plateale pugno chiuso. Saluti, compagno! [RV]
Riccardo Venturi 22/4/2008 - 16:02
Qui ho trovato la foto del boia di Civitella, il Generalleutnant Wilhelm Schmalz. Il sito è dedicato al Terzo Reich ma pare non essere un sito filonazista...
Mi piacerebbe che in questo percorso riuscissimo a inserire le facce dei boia, perchè questa gente ha avuto un volto e penso sia importante mostrarlo.
Mi piacerebbe che in questo percorso riuscissimo a inserire le facce dei boia, perchè questa gente ha avuto un volto e penso sia importante mostrarlo.
Alessandro 23/4/2008 - 11:53
Il nuovo percorso sulle stragi e eccidi nazisti in Italia e in Europa.
Riccardo Venturi 22/4/2008 - 10:45
4 maggio 1944 - In memoria
[2006]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Marino Severini - Sandro Severini
Album / Albumit: 1. Il seme e la speranza
2. La Rossa Primavera [2011]
L'album è uscito ed è stato presentato il 1° giugno 2006; testi disponibili sul sito ufficiale.
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Marino Severini - Sandro Severini
Album / Albumit: 1. Il seme e la speranza
2. La Rossa Primavera [2011]
L'album è uscito ed è stato presentato il 1° giugno 2006; testi disponibili sul sito ufficiale.
"Progetto realizzato grazie alla collaborazione della Regione Marche. Canzoni nuove, qualche rifacimento e collaborazioni con artisti incontrati durante gli ultimi anni. Lo spirito dell'album è quello della testimonianza storica delle radici contadine del nostro Paese.
Il 4 Maggio 1944 le orde nazifasciste (più di duemila aguzzini) assediarono la località di Sant’Angelo di Arcevia, o Monte Sant'Angelo, nella provincia di Ancona. Uccisero barbaramente 63 persone, partigiani e civili. Fra questi i componenti della famiglia Mazzarini, una famiglia contadina che aveva offerto rifugio e riparo ai partigiani che operavano in quella località.
All'alba del 4 di Maggio
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/4/2006 - 12:00
Riccardo Venturi, 4-6-2006
Le 4 mai 1944 les hordes nazi-fascistes (plus de deux milles assassins) mirent le siège devant le village de Sant’Angelo di Arcevia, ou Monte Sant’Angelo, dans la province italienne de Ancona. Ce fut un massacre d’innocents: 63 personnes, des partisans comme des civils, furent massacrées brutalement. Parmi les victimes du massacre, une entière famille de paysans, les Mazzarini, qui avaient offert réfuge et protection aux partisans qui opéraient dans les environs.
4 Mai 1944 - A la mémoire
(continua)
(continua)
Grande canzone. Come sempre i Gang non si smentiscono mai.
Sempre così "Companeros"
Sempre così "Companeros"
Rosario 3/10/2006 - 09:42
Ciao!
Sono di Arcevia e conosco molto bene la triste vicenda cantata dai Gang in questa commovente canzone, che apprezzo molto!
Voglio solo fare una precisazione: Arcevia è in provincia di Ancona e non di Pesaro e Urbino.
Grazie
Sono di Arcevia e conosco molto bene la triste vicenda cantata dai Gang in questa commovente canzone, che apprezzo molto!
Voglio solo fare una precisazione: Arcevia è in provincia di Ancona e non di Pesaro e Urbino.
Grazie
Lilith Verdini 26/2/2008 - 22:34
Симфония нp. 13 "Бабий Яр" / Symphony no. 13 "Babi Yar" / Sinfonia n° 13 "Babi Yar"
[1962]
Sinfonia per basso, coro e orchestra in la bemolle maggiore
Coro: "Ciclo delle poesie di Babi Yar" di Evgenij Evtušenko
A symphony for bass, choir and orchestra in Ab+
Choir: "Cycle of Babi Yar Poems" by Yevgeny Evtushenko
"Cari amici, vista la vostra recente passione per Shostakovich, vi segnalo la sua 13a sinfonia, con l'avvertenza però che non sono sicurissimo che il testo che vi mando sia quello della sinfonia piuttosto che quello del poema cui si ispira (non trovo la registrazione che dovrei avere da qualche parte, perciò non posso verificare); così come non sono sicuro che il testo sia "contro la guerra" (ma credo di sì). Lascio a voi il compito di controllare e mi scuso in anticipo se il tutto non c'entra niente." [Renato Stecca]
L'amico Renato Stecca aveva invece visto più che giusto, proponendo la Sinfonia n° 13 di Šostakovič, il cui coro (quindi il testo diretto)... (continua)
Sinfonia per basso, coro e orchestra in la bemolle maggiore
Coro: "Ciclo delle poesie di Babi Yar" di Evgenij Evtušenko
A symphony for bass, choir and orchestra in Ab+
Choir: "Cycle of Babi Yar Poems" by Yevgeny Evtushenko
"Cari amici, vista la vostra recente passione per Shostakovich, vi segnalo la sua 13a sinfonia, con l'avvertenza però che non sono sicurissimo che il testo che vi mando sia quello della sinfonia piuttosto che quello del poema cui si ispira (non trovo la registrazione che dovrei avere da qualche parte, perciò non posso verificare); così come non sono sicuro che il testo sia "contro la guerra" (ma credo di sì). Lascio a voi il compito di controllare e mi scuso in anticipo se il tutto non c'entra niente." [Renato Stecca]
L'amico Renato Stecca aveva invece visto più che giusto, proponendo la Sinfonia n° 13 di Šostakovič, il cui coro (quindi il testo diretto)... (continua)
I. Бабий Яр
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 27/4/2007 - 20:18
La romanizzazione del testo del ciclo di Babi Yar di Evgenij Evtušenko, secondo i criteri di trascrizioni generalmente adottati in questo sito.
"Ho cessato di dare importanza alle mie parole, ma non ho mai scritto una sola nota in cui abbia mentito": questa è una confidenza di un Shostakovic ormai maturo al poeta e amico Evtuscenko.
La sua musica, sfuggente per natura, sorta di linguaggio cifrato sottilmente sospeso tra un trionfo e una catastrofe, per Stalin, divenne un'arma a doppio taglio.
La tredicesima Sinfonia di Shostakovic, in cui l'impeto morale contro ogni forma di antisemitismo, e insieme l'amore profondo per la patria russa, tocca tutti i registri, dall'angoscia che prende alla gola, alla collera sorda, al furore gridato, alla tenerezza, alla più stridula ironia.
Sono cinque movimenti, come le cinque coraggiose poesie di Evtushenko su cui si basa: il primo dà il nome alla Sinfonia,... (continua)
"Ho cessato di dare importanza alle mie parole, ma non ho mai scritto una sola nota in cui abbia mentito": questa è una confidenza di un Shostakovic ormai maturo al poeta e amico Evtuscenko.
La sua musica, sfuggente per natura, sorta di linguaggio cifrato sottilmente sospeso tra un trionfo e una catastrofe, per Stalin, divenne un'arma a doppio taglio.
La tredicesima Sinfonia di Shostakovic, in cui l'impeto morale contro ogni forma di antisemitismo, e insieme l'amore profondo per la patria russa, tocca tutti i registri, dall'angoscia che prende alla gola, alla collera sorda, al furore gridato, alla tenerezza, alla più stridula ironia.
Sono cinque movimenti, come le cinque coraggiose poesie di Evtushenko su cui si basa: il primo dà il nome alla Sinfonia,... (continua)
I. Babij Jar
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/5/2007 - 12:59
An English version (by George Reavey) of the first poem of the cycle - "Babii Yar" - from this page
BABI YAR
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/5/2007 - 20:56
Cari amici, sto leggendo un libro molto interessante (non so perchè, ma mi ricorda alcuni politici di destra attuali!), nel quale ho trovato una testimonianza che mi ha molto colpito; non resisto alla voglia di farvela conoscere. Vedete voi se vale la pena inserirla, in questa pagina o in un'altra.
«Moennikes e io andammo direttamente alle fosse. Nessuno pensò di impedircelo. A questo punto udii provenire da dietro una collinetta di terra vari colpi di fucile in rapida successione. Le persone scese dai camion, uomini, donne e bambini di ogni età, su comando di un SS, che impugnava una frusta o uno scudiscio, dovettero spogliarsi e deporre i propri effetti in luoghi prestabiliti, le scarpe divise dagli abiti e dalla biancheria. Il mucchio della calzature comprendeva, da quel che ho visto, da ottocento a mille paia, e c’erano grandi mucchi di biancheria e di abiti. I deportati si spogliavano... (continua)
«Moennikes e io andammo direttamente alle fosse. Nessuno pensò di impedircelo. A questo punto udii provenire da dietro una collinetta di terra vari colpi di fucile in rapida successione. Le persone scese dai camion, uomini, donne e bambini di ogni età, su comando di un SS, che impugnava una frusta o uno scudiscio, dovettero spogliarsi e deporre i propri effetti in luoghi prestabiliti, le scarpe divise dagli abiti e dalla biancheria. Il mucchio della calzature comprendeva, da quel che ho visto, da ottocento a mille paia, e c’erano grandi mucchi di biancheria e di abiti. I deportati si spogliavano... (continua)
Renato Stecca 27/9/2007 - 22:46
Il massacro dei trecentoventi (Le Fosse Ardeatine)
anonimo
Le 335 vittime delle Fosse Ardeatine
1. Agnini Ferdinando - Studente di medicina.
2. Ajroldi Antonio - Maggiore del Regio Esercito.
3. Albanese Teodato - Avvocato.
4. Albertelli Pilo - Professore di filosofia.
5. Amoretti Ivanoe - Sottotenente in servizio permanente effettivo.
6. Angelai Aldo - Macellaio.
7. Angeli Virgilio - Pittore.
8. Angelini Paolo - Autista.
9. Angelucci Giovanni - Macellaio.
10. Annarumi Bruno - Stagnino.
11. Anticoli Lazzaro - Venditore ambulante.
12. Artale Vito - Tenente Generale d'artiglieria.
13. Astrologo Cesare - Lucidatore.
14. Aversa Raffaele - Capitano dei Carabinieri Reali.
15. Avolio Carlo - Impiegato (S.A.L.B.)
16. Azzarita Manfredi - Capitano di cavalleria.
17. Baglivo Ugo - Avvocato.
18. Ballina Giovanni - Contadino.
19. Banzi Aldo - Impiegato.
20. Barbieri Silvio - Architetto.
21.... (continua)
1. Agnini Ferdinando - Studente di medicina.
2. Ajroldi Antonio - Maggiore del Regio Esercito.
3. Albanese Teodato - Avvocato.
4. Albertelli Pilo - Professore di filosofia.
5. Amoretti Ivanoe - Sottotenente in servizio permanente effettivo.
6. Angelai Aldo - Macellaio.
7. Angeli Virgilio - Pittore.
8. Angelini Paolo - Autista.
9. Angelucci Giovanni - Macellaio.
10. Annarumi Bruno - Stagnino.
11. Anticoli Lazzaro - Venditore ambulante.
12. Artale Vito - Tenente Generale d'artiglieria.
13. Astrologo Cesare - Lucidatore.
14. Aversa Raffaele - Capitano dei Carabinieri Reali.
15. Avolio Carlo - Impiegato (S.A.L.B.)
16. Azzarita Manfredi - Capitano di cavalleria.
17. Baglivo Ugo - Avvocato.
18. Ballina Giovanni - Contadino.
19. Banzi Aldo - Impiegato.
20. Barbieri Silvio - Architetto.
21.... (continua)
Riccardo Venturi 28/8/2007 - 11:09
Terra Innamorata. 7: In piazza Quattro Novembre
[1978]
Prima gli scioperi, poi
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2006 - 00:18
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(matteo88)
In fondo ad ogni post nel blog c'è un collegamento (chiamato "Link") che porta a scegliere tra diversi siti per scaricare. Seguendo le istruzioni si arriva a scaricare un file compresso (rar) che poi contiene gli mp3
(Lorenzo)