Il 25 aprile 1974, cinquant’anni fa, in Portogallo arrivò finalmente il Giorno delle sorprese (José Saramago, 1966). Per questo motivo abbiamo voluto rifare completamente la pagina della sua canzone-simbolo, che diventa una “Pagina Speciale”. Che possa servire, e parecchio, anche a un altro 25 aprile: il nostro. Quest’anno più che mai!
Riccardo Venturi 24/4/2024 - 12:13
Il podcast di Giro di sol su Radio Sankara presenta un'intervista dedicata al nostro sito.
Ascolta: Spreaker - Spotify
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Lorenzo Masetti 21/3/2024 - 18:52
CCG/AWS compie oggi 21 anni.
Riccardo Venturi 20/3/2024 - 00:32
Le vie dei canti
Antiwar Songs Blog
Breve riflessione personale di Dq82 su come le canzoni arrivano nelle CCG.
Negli ultimi giorni sono successi alcuni fatti, alla fine quasi insignificanti, ma che mi hanno portato a riflettere e ricordare un po’ di cose. Ma partiamo dall’inizio: Qualche giorno fa Lorenzo è andato al cinema a vedere “La zona di interesse”, ha […]
Negli ultimi giorni sono successi alcuni fatti, alla fine quasi insignificanti, ma che mi hanno portato a riflettere e ricordare un po’ di cose. Ma partiamo dall’inizio: Qualche giorno fa Lorenzo è andato al cinema a vedere “La zona di interesse”, ha […]
Antiwar Songs Staff 2024-03-09 17:20:00
La nostra intervista nel podcast di Hater Parisi.
Ascolta il podcast di Natale su Substack o su Spotify
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Lorenzo Masetti 25/12/2023 - 10:33
But don’t forget to say Grace – Il Podcast di Natale
Antiwar Songs Blog
Ci hanno intervistati per un podcast di Natale: Come augurare buon compleanno a Gesù? Il nostro Natale suona buonista, perché la neolingua dice che sperare nella pace contro la guerra non è semplice buon senso, ma è quasi volgare. Con estrema volgarità allora abbiamo affrontato il tema dei conflitti nella musica con Lorenzo Masetti, […]
Antiwar Songs Staff 2023-12-25 09:30:00
A Joe, lo Strimpellatore
Antiwar Songs Blog
articolo di Marino Severini, da Il Mucchio Selvaggio, gennaio 2003 Sono passati ventun anni dalla morte di Joe Strummer, lo ricordiamo con un articolo scritto “a caldo” da Marino Severini dei Gang. Joe lo Strimpellatore se n’è andato, per sempre. A darmi la notizia è stato Sandro, al telefono, con la voce di uno che […]
Antiwar Songs Staff 2023-12-22 18:46:00
Cinquant’anni fa, l’11 settembre 1973, il golpe militare in Cile, con la morte del presidente Salvador Allende, la tortura e l'assassinio di Víctor Jara e la dittatura del generale Pinochet. Cinquant’anni dopo, non dimentichiamo e non possiamo dimenticare.
Riccardo Venturi 11/9/2023 - 00:21
“Giugno che sei maturità dell’anno,
Di te ringrazio Dio,
In un tuo giorno sotto al sole caldo
Ci sono nato io...”
TANTI AUGURI FRANCESCO!
...e tenetevi pure il vostro “lutto nazionale”.
Di te ringrazio Dio,
In un tuo giorno sotto al sole caldo
Ci sono nato io...”
TANTI AUGURI FRANCESCO!
...e tenetevi pure il vostro “lutto nazionale”.
Riccardo Venturi 14/6/2023 - 08:17
Sylvius Berlusconi Arcuriensis
Sanctus Romanae Ecclesiae Catholicae et Apostolicae
MCMXXXVI - MMXXIII
Mi sono fatto da solo
Lauda Silvio Salvatorem
Riccardo Venturi 12/6/2023 - 12:21
Vent’anni dopo
Antiwar Songs Blog
Era appena incominciata una guerra, la solita guerra americana di “esportazione della democrazia”, fatta scoppiare a base delle solite menzogne ben veicolate dai solitissimi “media” mai al servizio dell’informazione bensì dei poteri forti di ogni genere: era il 20 marzo 2003. Periodo di grande mobilitazione planetaria, di slanci, di manifestazioni oceaniche contro la guerra in […]
Antiwar Songs Staff 2023-03-20 14:28:00
20 marzo 2003 – 20 marzo 2023
“Canzoni Contro la Guerra” ha vent'anni
Per sempre giovane!
...may your song always be sung,
May you stay forever young!
Riccardo Venturi 20/3/2023 - 10:18
Il diritto di vivere in pace
Antiwar Songs Blog
Scrive Pippo Pollina: Oggi a Zurigo parteciperò alla marcia contro la guerra in Ucraina e canterò due canzoni : LE DESERTEUR di Boris Vian e EL DERECHO DE VIVIR EN PAZ di Victor Jara. Nessun artista vi partecipa e me ne vergogno. Hanno tutti paura di essere additati come filoputiniani soltanto perché in questa piazza […]
Antiwar Songs Staff 2023-02-25 16:30:00
CCG / AWS / SVL
organizza
organizes
organise
järjestää
EL ME GATT CONTEST 2023 !!!
(Clicca su i' linche, gnàmo!
Click on link, c'mon!
Cliquez sur le lien, allez!
Klikkaa linkkiä, tule!)
Riccardo Venturi 13/1/2023 - 16:45
LA CANZONE PER IL 2023...
...è stata scritta 53 anni fa!
BUON ANNO!
HAPPY NEW YEAR
BONNE ANNÉE!
HYVÄÄ UUTTA VUOTTA!
...è stata scritta 53 anni fa!
BUON ANNO!
HAPPY NEW YEAR
BONNE ANNÉE!
HYVÄÄ UUTTA VUOTTA!
Riccardo Venturi 30/12/2022 - 03:17
Quest'anno la nostra canzone di Natale la canta Roberta Giallo.
Ci vediamo a Malibù con i surfisti pacifisti.
Ci vediamo a Malibù con i surfisti pacifisti.
Lorenzo Masetti 24/12/2022 - 11:15
Sabato 1 ottobre siamo partiti per Faenza per ritirare la TARGA MEI MUSICLETTER.IT, il premio nazionale per il giornalismo musicale sul web.
Ecco il video del "discorso" in occasione del premio.
Ecco il video del "discorso" in occasione del premio.
Lorenzo Masetti 3/10/2022 - 23:38
Faenza - sabato 1 ottobre - Meeting degli indipendenti.
Il nostro sito è tra i vincitori del “Premio nazionale per il giornalismo musicale sul web 2022”!
Tutte le informazioni sul blog.
Venite numerosi!
Il nostro sito è tra i vincitori del “Premio nazionale per il giornalismo musicale sul web 2022”!
Tutte le informazioni sul blog.
Venite numerosi!
Lorenzo Masetti 30/9/2022 - 15:07
Il nostro sito è tra i vincitori del “Premio nazionale per il giornalismo musicale sul web 2022”!
Ci vediamo a Faenza il 1 ottobre.
Tutte le informazioni sul blog.
Ci vediamo a Faenza il 1 ottobre.
Tutte le informazioni sul blog.
Lorenzo Masetti 4/8/2022 - 13:25
Canzoni contro la guerra tra i vincitori della 10ª edizione della Targa Mei Musicletter
Antiwar Songs Blog
Il nostro sito è tra i vincitori del “Premio nazionale per il giornalismo musicale sul web 2022”, ideato e curato da Luca D’Ambrosio con la collaborazione del patron di Giordano Sangiorgi del MEI. «Sono trascorsi dieci anni dalla prima edizione della Targa Mei Musicletter, ovvero il premio nazionale per il giornalismo musicale sul web, ma l’auspicio è […]
Antiwar Songs Staff 2022-08-04 13:22:00
Brucia la strega, o come si diventa nazisti
Antiwar Songs Blog
Una canzone sul “Come si diventa nazisti”, per citare il famoso studio che lo storico americano William Sheridan Allen (1932-2013) pubblicò nel 1965 (titolo originale: “The Nazi seizure of power; the experience of a single German town, 1930-1935”. L’edizione italiana di Einaudi era introdotta dal sociologo Luciano Gallino il quale scriveva, tra l’altro:
Antiwar Songs Staff 2022-04-24 12:24:00
Riccardo Venturi 10/3/2022 - 11:05
HIJO DE PUTIN
Riccardo Venturi 26/2/2022 - 08:37
Riccardo Venturi 2/2/2022 - 23:56
DERRY 30-1-1972
SUNDAY, BLOODY SUNDAY
30-1-2022
SUNDAY, BLOODY SUNDAY
30-1-2022
Riccardo Venturi 30/1/2022 - 08:26
Le barricate in vasca da bagno
Antiwar Songs Blog
La storia di ¡A las barricadas!, il canto più celebre della guerra civile Spagnola, inizia circa quattro anni prima del suo scoppio; ed inizia con la visita in Spagna, nel 1932, di un giovane anarcosindacalista tedesco, Alfred Schulte. Alfred Schulte ha ventiquattro anni ed è un operaio metalmeccanico disoccupato; è membro della SAJD, la Syndikalistisch-Anarchistische […]
Antiwar Songs Staff 2021-11-18 23:21:00
GEORGES
BRASSENS
22 ottobre 1921
22 ottobre 2021
BRASSENS
22 ottobre 1921
22 ottobre 2021
Riccardo Venturi 22/10/2021 - 17:44
ΜΙΚΗΣ ΘΕΟΔΩΡΑΚΗΣ
MIKIS THEODORAKIS
1925-2021
MIKIS THEODORAKIS
1925-2021
Riccardo Venturi 2/9/2021 - 09:45
Riccardo Venturi 13/8/2021 - 18:07
What’s Going On: cinquant’anni di un capolavoro
Antiwar Songs Blog
Le lettere che mio fratello mi mandava dal Vietnam mi colpirono profondamente, così come la situazione sociale che vedevo davanti ai miei occhi, nel mio paese. Ho capito che per scrivere canzoni capaci di raggiungere l’anima della gente era necessario che mi gettassi alle alle spalle ogni fantasia Troppe madri che piangono. Troppi fratelli che […]
Antiwar Songs Staff 2021-05-21 19:03:00
Franco Battiato
Riposto, 23-3-1945
Milo, 18-5-2021
...ccu tuttu ca fora c'è a guerra
mi sentu stranizza d'amuri...
Riposto, 23-3-1945
Milo, 18-5-2021
...ccu tuttu ca fora c'è a guerra
mi sentu stranizza d'amuri...
Riccardo Venturi 18/5/2021 - 10:15
It Ain’t Fair
(2017)
featuring Bilal
Dalla colonna sonora del film Detroit che parla della sommossa di Detroit del 1967 (vedi Motor City is Burning e Dancing in the Street), ma sembra che 50 anni dopo non sia cambiato molto e questa canzone che comincia volutamente come un vecchio pezzo soul parla anche degli USA del 2017.
featuring Bilal
Dalla colonna sonora del film Detroit che parla della sommossa di Detroit del 1967 (vedi Motor City is Burning e Dancing in the Street), ma sembra che 50 anni dopo non sia cambiato molto e questa canzone che comincia volutamente come un vecchio pezzo soul parla anche degli USA del 2017.
Oh, brother, hmm
(continua)
(continua)
5/4/2021 - 22:39
Smog
smog rappresenta un bel ricordo di tempi andati ma che non
saranno mai -almeno per me- dimenticati.
Giuliano Bianchi
saranno mai -almeno per me- dimenticati.
Giuliano Bianchi
5/4/2021 - 21:08
Celebrazione
2008
Dall'album "Per brevità chiamato artista"
Dall'album "Per brevità chiamato artista"
Ci sono posti dove sono stato
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/4/2021 - 19:37
Flodden Field
anonimo
@Riccardo Venturi
Come promesso ecco la puntata di Flodden Field in Terre Celtiche Blog scritta con la tua collaborazione e con alcune note integrative del testo.
Flodden Field e la regina Margherita Tudor | Terre Celtiche Blog Flodden Field fu l'ultima battaglia in stile medievale combattuta sulle isole britanniche il 9 settembre 1513 tra l'armata scozzese di Giacomo IV
Riallacciandomi alla tua introduzione ho aggiunto
"L'onta" cade sul re scozzese, che aveva sposato la sorella di Enrico VIII nel 1503 e rotto il Trattato di pace perpetua siglato l'anno precedente. In teoria Giacomo avrebbe dovuto appoggiare il cognato o quantomeno non intervenire nella guerra intrapresa dall'Inghilterra contro la Francia. Senonchè Scozia e Francia avevano firmato un trattato di aiuto reciproco in caso di invasione dell'Inghilterra, detto Auld Alliance che risaliva alla fine del 1200 ma che,... (continua)
Come promesso ecco la puntata di Flodden Field in Terre Celtiche Blog scritta con la tua collaborazione e con alcune note integrative del testo.
Flodden Field e la regina Margherita Tudor | Terre Celtiche Blog Flodden Field fu l'ultima battaglia in stile medievale combattuta sulle isole britanniche il 9 settembre 1513 tra l'armata scozzese di Giacomo IV
Riallacciandomi alla tua introduzione ho aggiunto
"L'onta" cade sul re scozzese, che aveva sposato la sorella di Enrico VIII nel 1503 e rotto il Trattato di pace perpetua siglato l'anno precedente. In teoria Giacomo avrebbe dovuto appoggiare il cognato o quantomeno non intervenire nella guerra intrapresa dall'Inghilterra contro la Francia. Senonchè Scozia e Francia avevano firmato un trattato di aiuto reciproco in caso di invasione dell'Inghilterra, detto Auld Alliance che risaliva alla fine del 1200 ma che,... (continua)
Cattia Salto 5/4/2021 - 18:33
Il museo del dopobomba
1983
Inedito
Inedito
Nel museo del dopobomba visitare si potrà
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/4/2021 - 17:36
Santa Bomba
1983
Inedito
Inedito
Non venir giù
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/4/2021 - 17:06
Percorsi:
Hiroshima e Nagasaki 広島市 - 長崎市
Canción para la paz y la amnistía
Poesia di Blas de Otero
Musica di Carlos Palacio García (1911 - 1997).
Interpretata dal tenore Félix Esteban Aznar
Poesia di Blas de Otero musicata da Carlos Palacio García e registrata a Parigi negli anni '60 come parte della campagna per l'aministia per i prigionieri politici spagnoli.
Musica di Carlos Palacio García (1911 - 1997).
Interpretata dal tenore Félix Esteban Aznar
Poesia di Blas de Otero musicata da Carlos Palacio García e registrata a Parigi negli anni '60 come parte della campagna per l'aministia per i prigionieri politici spagnoli.
BLAS DE OTERO Y LA CANCIÓN PARA LA PAZ Y LA AMNISTÍA
CAMPAÑA POR LA AMNISTÍA : A comienzos de la década de los 60, y organizadas por el PCE en el exilio, comienzan a organizarse actos po...
Paloma de la paz y la amnistía:
(continua)
(continua)
5/4/2021 - 15:59
The Men Who Rule the World
2021
No Gods No Masters
“The Men Who Rule The World” is the lead single of Garbage’s seventh studio album No Gods No Masters. The single was released on Tuesday March 30th.
The music video was directed by Chilean artist Javiera García-Huidobro.
The politically charged lyrics deal with the greed for money, power, and the Black Lives Matter movement.
No Gods No Masters
“The Men Who Rule The World” is the lead single of Garbage’s seventh studio album No Gods No Masters. The single was released on Tuesday March 30th.
The music video was directed by Chilean artist Javiera García-Huidobro.
The politically charged lyrics deal with the greed for money, power, and the Black Lives Matter movement.
The men who rule the world
(continua)
(continua)
5/4/2021 - 15:09
La notte di Tavira
Sul Fianco Della Strada (2007)
La nave salperà venerdì mattina presto
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 5/4/2021 - 14:04
Italian tour
2013
Inventa un giorno che non c'è
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 5/4/2021 - 13:40
The Flowers O' the Forest
Anche per The Flowers of Knaresborough Forest (come per The Flowers of the Forest del versante scozzese) il punto di arrivo della canzone viene da lontano. Tutto ebbe inizio con la battaglia di Flodden del 1513 una battaglia cruciale nella storia della Scozia e dell’Inghilterra del giovane Enrico VIII. Come in Scozia anche in Inghilterra poco dopo la battaglia iniziarono a circolare delle ballate sugli eventi e i personaggi coinvolti.Tra le molte rielaborazioni di tutto questo materiale tradizionale troviamo la poesia di Frederic William Moorman pubblicata nel 1918 in The Song of the Ridings con il titolo “The Flowers of Knaresborough Forest”.
Professore di lingua inglese nell’Università di Leeds si appassionò nello studio del dialetto e della storia locale e pubblicò poco prima della sua morte un libretto con poesie di sua composizione nel dialetto dello Yorkshire. Un paio di queste vennero... (continua)
Professore di lingua inglese nell’Università di Leeds si appassionò nello studio del dialetto e della storia locale e pubblicò poco prima della sua morte un libretto con poesie di sua composizione nel dialetto dello Yorkshire. Un paio di queste vennero... (continua)
Cattia Salto 5/4/2021 - 11:39
Ghost Dance
in parte di Claudia Bonadonna da Patti Smith: Testi commentati
integrata e leggermente modificata
integrata e leggermente modificata
DANZA FANTASMA
(continua)
(continua)
4/4/2021 - 20:32
Police On My Back
Il brano "Police on My Back" scritto da Eddy Grant e pubblicato per la prima volta da The Equals nel 1967, fu portato alla ribalta dai Clash in Sandinista nel 1980 ed è stato l'omaggio che la Malasuerte Firenze Sud ha presentato nella sua versione italiana al Joe Strummer Festival 2015 dai Malasuerte fi sud.La versione italiana è nata da un idea della band Ematoma scioltosi qualche anno fa.
SCAPPO DALLA POLIZIA
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/4/2021 - 19:04
Footsteps
1992
Jeremy/Footsteps
Nell’ottobre del 2013, Chris Cornell è ospite del Late Night Show di Jimmy Fallon. Nel backstage, il cantante racconta alla telecamera del progetto Temple of the Dog, la band provvisoria che fece da spartiacque tra la fine dei Mother Love Bone e l’inizio dei Pearl Jam. Fa un effetto strano rivedere oggi QUELL’INTERVISTA, e non solo perché Cornell non è più tra noi. Quel filmato, che pare il classico “contenuto extra” scartato perché fuori tema o non di generale interesse, è in realtà una chicca preziosa, perché Cornell ricostruisce per la prima volta la strana genesi di Footsteps/Times Of Trouble, la canzone che visse due volte. Una canzone nata dallo stesso riff di chitarra, ma sviluppata in contemporanea da due gruppi diversi: i Temple Of The Dog e i Pearl Jam. Una canzone, quindi, intrecciata in modo inestricabile con uno dei crocevia della musica americana.
Quella... (continua)
Jeremy/Footsteps
Nell’ottobre del 2013, Chris Cornell è ospite del Late Night Show di Jimmy Fallon. Nel backstage, il cantante racconta alla telecamera del progetto Temple of the Dog, la band provvisoria che fece da spartiacque tra la fine dei Mother Love Bone e l’inizio dei Pearl Jam. Fa un effetto strano rivedere oggi QUELL’INTERVISTA, e non solo perché Cornell non è più tra noi. Quel filmato, che pare il classico “contenuto extra” scartato perché fuori tema o non di generale interesse, è in realtà una chicca preziosa, perché Cornell ricostruisce per la prima volta la strana genesi di Footsteps/Times Of Trouble, la canzone che visse due volte. Una canzone nata dallo stesso riff di chitarra, ma sviluppata in contemporanea da due gruppi diversi: i Temple Of The Dog e i Pearl Jam. Una canzone, quindi, intrecciata in modo inestricabile con uno dei crocevia della musica americana.
Quella... (continua)
Don't even think about reaching me.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/4/2021 - 18:37
Petit Papa Noël
(1944)
Parole di Émile Audiffred
Musica di Henri Martinet
Interpretata da Xavier Lemercier
Testo ripreso da Eurêkoi
Non tutti sanno che la primissima versione di questa canzone di Natale, famosissima in Francia, è stata scritta per un'operetta rappresentata all'Odeon di Marsiglia nel 1944. Le parole erano la preghiera di un figlio che domandava a Babbo Natale il ritorno del padre, prigioniero di guerra in Germania.
La canzone non è al giorno d'oggi nota con questo primo testo ma nella versione con le parole riscritte da Raymond Vincy che eliminano ogni riferimento alla guerra. Il primo interprete della nuova versione fu Tino Rossi che la cantava nel film Destins di Richard Pottier del 1946. La canzone è diventata quindi un classico di natale che ci "allieta" ogni dicembre ed è stata ripresa da numerosissimi interpreti, nessuno dei quali ha però recuperato le parole originali.
« …La... (continua)
Parole di Émile Audiffred
Musica di Henri Martinet
Interpretata da Xavier Lemercier
Testo ripreso da Eurêkoi
Non tutti sanno che la primissima versione di questa canzone di Natale, famosissima in Francia, è stata scritta per un'operetta rappresentata all'Odeon di Marsiglia nel 1944. Le parole erano la preghiera di un figlio che domandava a Babbo Natale il ritorno del padre, prigioniero di guerra in Germania.
La canzone non è al giorno d'oggi nota con questo primo testo ma nella versione con le parole riscritte da Raymond Vincy che eliminano ogni riferimento alla guerra. Il primo interprete della nuova versione fu Tino Rossi che la cantava nel film Destins di Richard Pottier del 1946. La canzone è diventata quindi un classico di natale che ci "allieta" ogni dicembre ed è stata ripresa da numerosissimi interpreti, nessuno dei quali ha però recuperato le parole originali.
« …La... (continua)
La neige tombe à gros flocons
(continua)
(continua)
4/4/2021 - 18:19
Povero me
Cammino come un dissidente, come un deragliato,
come un disertore, senza nemmeno un cappello
o un ombrello da aprire, ho il cervello in manette.
Dico cose già dette.. e vedo cose già viste,
i simpatici mi stanno antipatici, i comici mi rendono triste.
Mi fa paura il silenzio.. Ma non sopporto il rumore...
come un disertore, senza nemmeno un cappello
o un ombrello da aprire, ho il cervello in manette.
Dico cose già dette.. e vedo cose già viste,
i simpatici mi stanno antipatici, i comici mi rendono triste.
Mi fa paura il silenzio.. Ma non sopporto il rumore...
Grazie Francesco e auguri per i tuoi 70 anni!
CCG Staff 4/4/2021 - 16:06
Il fascino della divisa
2019
Nuovo Cantacronache 5
Testo di Salvo Lo Galbo
Musica di Giuseppe Mereu
Dopo i CD di Mireille Safa, Beppe Chierici, Igor Lampis e Malva, ecco arrivare il “Nuovo Cantacronache 5” del musicista sardo Doc Pippus (al secolo Giuseppe Mereu), quinta perla di una collana che ha preso il via nel 2017 su impulso di Margot Galante Garrone (la mitica “Margot” dei Cantacronache) e di Beppe Chierici (traduttore e amico di Georges Brassens). Una serie edita dal Cenacolo di Ares che ripropone la tradizione del gruppo “Cantacronache“, operante negli anni 50-60, che si prefiggeva di “evadere dall’evasione” (slogan coniato da Italo Calvino, che ne faceva parte) contrapponendosi al costante disimpegno della musica che definiva “gastronomica” e che noi oggi, nell’epoca del digitale e di internet, potremmo chiamare “mordi e fuggi”.
Tornando al CD di Doc Pippus, esso comprende dodici brani, nei quali... (continua)
Nuovo Cantacronache 5
Testo di Salvo Lo Galbo
Musica di Giuseppe Mereu
Dopo i CD di Mireille Safa, Beppe Chierici, Igor Lampis e Malva, ecco arrivare il “Nuovo Cantacronache 5” del musicista sardo Doc Pippus (al secolo Giuseppe Mereu), quinta perla di una collana che ha preso il via nel 2017 su impulso di Margot Galante Garrone (la mitica “Margot” dei Cantacronache) e di Beppe Chierici (traduttore e amico di Georges Brassens). Una serie edita dal Cenacolo di Ares che ripropone la tradizione del gruppo “Cantacronache“, operante negli anni 50-60, che si prefiggeva di “evadere dall’evasione” (slogan coniato da Italo Calvino, che ne faceva parte) contrapponendosi al costante disimpegno della musica che definiva “gastronomica” e che noi oggi, nell’epoca del digitale e di internet, potremmo chiamare “mordi e fuggi”.
Tornando al CD di Doc Pippus, esso comprende dodici brani, nei quali... (continua)
Si dice che è il mestiere
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/4/2021 - 12:03
Da quando ti sogno
2019
Nuovo Cantacronache 5
Testo di Beppe Chierici
Musica di Giuseppe Mereu
Dopo i CD di Mireille Safa, Beppe Chierici, Igor Lampis e Malva, ecco arrivare il “Nuovo Cantacronache 5” del musicista sardo Doc Pippus (al secolo Giuseppe Mereu), quinta perla di una collana che ha preso il via nel 2017 su impulso di Margot Galante Garrone (la mitica “Margot” dei Cantacronache) e di Beppe Chierici (traduttore e amico di Georges Brassens). Una serie edita dal Cenacolo di Ares che ripropone la tradizione del gruppo “Cantacronache“, operante negli anni 50-60, che si prefiggeva di “evadere dall’evasione” (slogan coniato da Italo Calvino, che ne faceva parte) contrapponendosi al costante disimpegno della musica che definiva “gastronomica” e che noi oggi, nell’epoca del digitale e di internet, potremmo chiamare “mordi e fuggi”.
Tornando al CD di Doc Pippus, esso comprende dodici brani, nei quali... (continua)
Nuovo Cantacronache 5
Testo di Beppe Chierici
Musica di Giuseppe Mereu
Dopo i CD di Mireille Safa, Beppe Chierici, Igor Lampis e Malva, ecco arrivare il “Nuovo Cantacronache 5” del musicista sardo Doc Pippus (al secolo Giuseppe Mereu), quinta perla di una collana che ha preso il via nel 2017 su impulso di Margot Galante Garrone (la mitica “Margot” dei Cantacronache) e di Beppe Chierici (traduttore e amico di Georges Brassens). Una serie edita dal Cenacolo di Ares che ripropone la tradizione del gruppo “Cantacronache“, operante negli anni 50-60, che si prefiggeva di “evadere dall’evasione” (slogan coniato da Italo Calvino, che ne faceva parte) contrapponendosi al costante disimpegno della musica che definiva “gastronomica” e che noi oggi, nell’epoca del digitale e di internet, potremmo chiamare “mordi e fuggi”.
Tornando al CD di Doc Pippus, esso comprende dodici brani, nei quali... (continua)
Da quando io ti sogno, ogni notte
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/4/2021 - 12:01
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Morto n°18
2019
Nuovo Cantacronache 5
Testo di Salvo Lo Galbo
Musica di Giuseppe Mereu
Dopo i CD di Mireille Safa, Beppe Chierici, Igor Lampis e Malva, ecco arrivare il “Nuovo Cantacronache 5” del musicista sardo Doc Pippus (al secolo Giuseppe Mereu), quinta perla di una collana che ha preso il via nel 2017 su impulso di Margot Galante Garrone (la mitica “Margot” dei Cantacronache) e di Beppe Chierici (traduttore e amico di Georges Brassens). Una serie edita dal Cenacolo di Ares che ripropone la tradizione del gruppo “Cantacronache“, operante negli anni 50-60, che si prefiggeva di “evadere dall’evasione” (slogan coniato da Italo Calvino, che ne faceva parte) contrapponendosi al costante disimpegno della musica che definiva “gastronomica” e che noi oggi, nell’epoca del digitale e di internet, potremmo chiamare “mordi e fuggi”.
Tornando al CD di Doc Pippus, esso comprende dodici brani, nei quali... (continua)
Nuovo Cantacronache 5
Testo di Salvo Lo Galbo
Musica di Giuseppe Mereu
Dopo i CD di Mireille Safa, Beppe Chierici, Igor Lampis e Malva, ecco arrivare il “Nuovo Cantacronache 5” del musicista sardo Doc Pippus (al secolo Giuseppe Mereu), quinta perla di una collana che ha preso il via nel 2017 su impulso di Margot Galante Garrone (la mitica “Margot” dei Cantacronache) e di Beppe Chierici (traduttore e amico di Georges Brassens). Una serie edita dal Cenacolo di Ares che ripropone la tradizione del gruppo “Cantacronache“, operante negli anni 50-60, che si prefiggeva di “evadere dall’evasione” (slogan coniato da Italo Calvino, che ne faceva parte) contrapponendosi al costante disimpegno della musica che definiva “gastronomica” e che noi oggi, nell’epoca del digitale e di internet, potremmo chiamare “mordi e fuggi”.
Tornando al CD di Doc Pippus, esso comprende dodici brani, nei quali... (continua)
L’uliveto era verde sotto il sole...
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/4/2021 - 11:59
El Ejército del Ebro
anonimo
Interpretazione di Stefano Saletti e Piccola Banda Ikona in Folkpolitik
Stefano Saletti: oud, bouzouki, chitarra, voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Also known as "AJ carmela" and "Viva la Quince Brigada" this is an anthem of the Republican forces of the Popular Front in the Spanish civil war of 1936 who were opposed to the Nationalists led by future dictator Francisco Franco. The melody is taken from a popular song of anonymous origin, which was sung with different words by the various Republican factions.
Conosciuta anche come "Aj carmela" e "Viva la Quince Brigada" è una canzone simbolo delle forze repubblicane del Fronte Popolare che nella guerra civile spagnola del 1936 si contrapposero ai nazionalisti guidati dal futuro... (continua)
Stefano Saletti: oud, bouzouki, chitarra, voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Also known as "AJ carmela" and "Viva la Quince Brigada" this is an anthem of the Republican forces of the Popular Front in the Spanish civil war of 1936 who were opposed to the Nationalists led by future dictator Francisco Franco. The melody is taken from a popular song of anonymous origin, which was sung with different words by the various Republican factions.
Conosciuta anche come "Aj carmela" e "Viva la Quince Brigada" è una canzone simbolo delle forze repubblicane del Fronte Popolare che nella guerra civile spagnola del 1936 si contrapposero ai nazionalisti guidati dal futuro... (continua)
Dq82 4/4/2021 - 11:05
Un blasfemo [Dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato]
Interpretazione di Stefano Saletti e Piccola Banda Ikona in Folkpolitik
One of Fabrizio De Andrè's masterpieces, a great song about the power of religion over people: "And not God, but someone who has invented him for us, forces us to dream in an enchanted garden". What violence - and illusions - in the name of God.
Uno dei capolavori di Fabrizio De Andrè, una grande canzone contro il potere della religione sugli uomini: "E non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato, ci costringe a sognare in un giardino incantato". Quanta violenza - e illusioni - nel nome di Dio.
Stefano Saletti: oud, bouzouki, chitarra, voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Ambrogio Sparagna: organetto
Raffaello Simeoni: voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Ambrogio Sparagna: organetto
Raffaello Simeoni: voce
One of Fabrizio De Andrè's masterpieces, a great song about the power of religion over people: "And not God, but someone who has invented him for us, forces us to dream in an enchanted garden". What violence - and illusions - in the name of God.
Uno dei capolavori di Fabrizio De Andrè, una grande canzone contro il potere della religione sugli uomini: "E non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato, ci costringe a sognare in un giardino incantato". Quanta violenza - e illusioni - nel nome di Dio.
Dq82 4/4/2021 - 11:02
L'estaca
Interpretazione di Stefano Saletti e Piccola Banda Ikona in Folkpolitik
"This song by Luis Llach has become a symbol of resistance to the Francoism. The dictatorship is seen as a pole to which we are all chained, but if we try hard enough, we can pull it down. There are also translations in French and Sicilian. To be sung wherever there is a pole to pull down."
Questa canzone di Luis Llach è diventata uno dei simboli della resistenza al franchismo. La dittatura viene vista come un palo a cui tutti siamo incatenati ma che, se tiriamo forte, riusciremo a far cadere. Ne esistono traduzioni in francese e anche in siciliano. Da cantare ovunque ci sia un palo da buttare giù."
Stefano Saletti: oud, bouzouki, chitarra, voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
"This song by Luis Llach has become a symbol of resistance to the Francoism. The dictatorship is seen as a pole to which we are all chained, but if we try hard enough, we can pull it down. There are also translations in French and Sicilian. To be sung wherever there is a pole to pull down."
Questa canzone di Luis Llach è diventata uno dei simboli della resistenza al franchismo. La dittatura viene vista come un palo a cui tutti siamo incatenati ma che, se tiriamo forte, riusciremo a far cadere. Ne esistono traduzioni in francese e anche in siciliano. Da cantare ovunque ci sia un palo da buttare giù."
Dq82 4/4/2021 - 10:56
Ninna nanna di la guerra
Interpretazione di Stefano Saletti e Piccola Banda Ikona in Folkpolitik
"Rosa Balistreri rediscovered this lullaby and rearranged it together with Otello Profazio. It's the desperate song of a mother cradling her son after his father has died in battle: "We were alone, alone to suffer." A universal song.
"Rosa Balistreri riscoprì questa ninna nanna e ne curò la rielaborazione insieme a Otello Profazio. E' il canto disperato di una madre che culla suo figlio dopo che ha perso il padre in battaglia: "Siamo rimasti soli, soli a soffrire". Un canto universale."
Stefano Saletti: oud, bouzouki, chitarra, voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Jamal Ouassini: violino
Hakeem Jaleela: voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Jamal Ouassini: violino
Hakeem Jaleela: voce
"Rosa Balistreri rediscovered this lullaby and rearranged it together with Otello Profazio. It's the desperate song of a mother cradling her son after his father has died in battle: "We were alone, alone to suffer." A universal song.
"Rosa Balistreri riscoprì questa ninna nanna e ne curò la rielaborazione insieme a Otello Profazio. E' il canto disperato di una madre che culla suo figlio dopo che ha perso il padre in battaglia: "Siamo rimasti soli, soli a soffrire". Un canto universale."
Dq82 4/4/2021 - 10:52
Il sono del Mistral
2021
Mediterraneo Ostinato
Dedicato a Hevrin Khalaf, vittima dell'odio e della violenza
Stefano Saletti: vocals, saz, oud, piano
Barbara Eramo: vocals
Pejman Tadayon: ney, daf, backing vocals
Mario Rivera: acoustic bass
Giovanni Lo Cascio: darbouka
Arnaldo Vacca: dumbak, riq, shaker
Questa nuova riflessione sul Mediterraneo abbraccia un mondo intero di immagini, sensazioni, suoni e parole, luoghi. Come e più che in passato, Stefano Saletti & Banda Ikona attraversano uno spazio sempre più denso, in cui non dobbiamo certo cercare i punti di riferimento, come si faceva un tempo, nello stupore e nella curiosità, quando si “contattava” la world music (quando si “contrattava”, allo stesso tempo, la sua forma, la sua definizione, la sua esistenza). Certo, volendo indugiare sullo stile, scopriremmo i modelli della compresenza, direi (con sincero appagamento) gli elementi basilari della... (continua)
Mediterraneo Ostinato
Dedicato a Hevrin Khalaf, vittima dell'odio e della violenza
Stefano Saletti: vocals, saz, oud, piano
Barbara Eramo: vocals
Pejman Tadayon: ney, daf, backing vocals
Mario Rivera: acoustic bass
Giovanni Lo Cascio: darbouka
Arnaldo Vacca: dumbak, riq, shaker
Questa nuova riflessione sul Mediterraneo abbraccia un mondo intero di immagini, sensazioni, suoni e parole, luoghi. Come e più che in passato, Stefano Saletti & Banda Ikona attraversano uno spazio sempre più denso, in cui non dobbiamo certo cercare i punti di riferimento, come si faceva un tempo, nello stupore e nella curiosità, quando si “contattava” la world music (quando si “contrattava”, allo stesso tempo, la sua forma, la sua definizione, la sua esistenza). Certo, volendo indugiare sullo stile, scopriremmo i modelli della compresenza, direi (con sincero appagamento) gli elementi basilari della... (continua)
Fermar a sentir il vento mi non poudir andar
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/4/2021 - 10:28
Percorsi:
Dal Kurdistan
Mediterraneo Ostinato
2021
Mediterraneo Ostinato
Stefano Saletti: vocals, chitarra battente, bouzouki, classic guitar, bodhran
Gabriella Aiello: vocals
Gabriele Coen: bass clarinet
Carlo Cossu: violin
Alessandro D'Alessandro: organetto
Mario Rivera: acoustic bass
Giovanni Lo Cascio: drums set
Arnaldo Vacca: tamburello
Questa nuova riflessione sul Mediterraneo abbraccia un mondo intero di immagini, sensazioni, suoni e parole, luoghi. Come e più che in passato, Stefano Saletti & Banda Ikona attraversano uno spazio sempre più denso, in cui non dobbiamo certo cercare i punti di riferimento, come si faceva un tempo, nello stupore e nella curiosità, quando si “contattava” la world music (quando si “contrattava”, allo stesso tempo, la sua forma, la sua definizione, la sua esistenza). Certo, volendo indugiare sullo stile, scopriremmo i modelli della compresenza, direi (con sincero appagamento) gli elementi... (continua)
Mediterraneo Ostinato
Stefano Saletti: vocals, chitarra battente, bouzouki, classic guitar, bodhran
Gabriella Aiello: vocals
Gabriele Coen: bass clarinet
Carlo Cossu: violin
Alessandro D'Alessandro: organetto
Mario Rivera: acoustic bass
Giovanni Lo Cascio: drums set
Arnaldo Vacca: tamburello
Questa nuova riflessione sul Mediterraneo abbraccia un mondo intero di immagini, sensazioni, suoni e parole, luoghi. Come e più che in passato, Stefano Saletti & Banda Ikona attraversano uno spazio sempre più denso, in cui non dobbiamo certo cercare i punti di riferimento, come si faceva un tempo, nello stupore e nella curiosità, quando si “contattava” la world music (quando si “contrattava”, allo stesso tempo, la sua forma, la sua definizione, la sua esistenza). Certo, volendo indugiare sullo stile, scopriremmo i modelli della compresenza, direi (con sincero appagamento) gli elementi... (continua)
Annìnnia Annina bella
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/4/2021 - 10:22
Canterrante
2021
Mediterraneo Ostinato
Stefano Saletti: classic guitar, cavaquinho
Lucilla Galeazzi: vocals
Gabriele Coen: sax
Riccardo Tesi: organetto
Giovanna Famulari: cello
Mario Rivera: double bass
Arnaldo Vacca: bodhran, cajon, shaker
Questa nuova riflessione sul Mediterraneo abbraccia un mondo intero di immagini, sensazioni, suoni e parole, luoghi. Come e più che in passato, Stefano Saletti & Banda Ikona attraversano uno spazio sempre più denso, in cui non dobbiamo certo cercare i punti di riferimento, come si faceva un tempo, nello stupore e nella curiosità, quando si “contattava” la world music (quando si “contrattava”, allo stesso tempo, la sua forma, la sua definizione, la sua esistenza). Certo, volendo indugiare sullo stile, scopriremmo i modelli della compresenza, direi (con sincero appagamento) gli elementi basilari della contaminazione (etnica?) in musica. Ma la densità dello... (continua)
Mediterraneo Ostinato
Stefano Saletti: classic guitar, cavaquinho
Lucilla Galeazzi: vocals
Gabriele Coen: sax
Riccardo Tesi: organetto
Giovanna Famulari: cello
Mario Rivera: double bass
Arnaldo Vacca: bodhran, cajon, shaker
Questa nuova riflessione sul Mediterraneo abbraccia un mondo intero di immagini, sensazioni, suoni e parole, luoghi. Come e più che in passato, Stefano Saletti & Banda Ikona attraversano uno spazio sempre più denso, in cui non dobbiamo certo cercare i punti di riferimento, come si faceva un tempo, nello stupore e nella curiosità, quando si “contattava” la world music (quando si “contrattava”, allo stesso tempo, la sua forma, la sua definizione, la sua esistenza). Certo, volendo indugiare sullo stile, scopriremmo i modelli della compresenza, direi (con sincero appagamento) gli elementi basilari della contaminazione (etnica?) in musica. Ma la densità dello... (continua)
Alì dagli Occhi Azzurri uno dei tanti figli di figli, scenderà da Algeri, su navi a vela e a remi. Saranno con lui migliaia di uomini coi corpicini e gli occhi di poveri cani dei padri sulle barche varate nei Regni della Fame (P.P.Pasolini)
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/4/2021 - 10:18
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