Le Soleil ivre
Lettre de prison 31
14 juin 1935
Dialogue Maïeutique
Il te souviendra, Lucien l’âne mon ami, que nous avions laissé le prisonnier nouvellement transféré dans sa prison modèle, gastronomique et ennuyeuse.
Certes, Marco Valdo M.I. mon ami, il en vantait même les petites fraises parfumées et le poulet à la menthe. Je me souviens aussi et il me semble que ça contredit cette vision idyllique des lieux pénitentiaires romains que dans sa nouvelle résidence, le jour pénétrait à peine et qu’il lui était impossible de jouïr du paysage touristique qu’il espérait.
En effet, répond Marco Valdo M.I., comme on pouvait le pressentir l’auberge magnifique au pied du Janicule était une fantasmagorie ; c’était de la dérision à l’état pur. Cette fois-ci, la canzone s’intitule « Le Soleil ivre ».
Le soleil ivre ?, qu’est-ce encore (kesaco?) que ce titre pharaonique ?, dis-moi Marco Valdo M.I.
Tu as raison,... (continua)
14 juin 1935
Dialogue Maïeutique
Il te souviendra, Lucien l’âne mon ami, que nous avions laissé le prisonnier nouvellement transféré dans sa prison modèle, gastronomique et ennuyeuse.
Certes, Marco Valdo M.I. mon ami, il en vantait même les petites fraises parfumées et le poulet à la menthe. Je me souviens aussi et il me semble que ça contredit cette vision idyllique des lieux pénitentiaires romains que dans sa nouvelle résidence, le jour pénétrait à peine et qu’il lui était impossible de jouïr du paysage touristique qu’il espérait.
En effet, répond Marco Valdo M.I., comme on pouvait le pressentir l’auberge magnifique au pied du Janicule était une fantasmagorie ; c’était de la dérision à l’état pur. Cette fois-ci, la canzone s’intitule « Le Soleil ivre ».
Le soleil ivre ?, qu’est-ce encore (kesaco?) que ce titre pharaonique ?, dis-moi Marco Valdo M.I.
Tu as raison,... (continua)
J’aimais mieux Turin,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/6/2019 - 17:11
Sixteen Tons
B'at zente asut'e terra cada die traballande
(continua)
(continua)
inviata da adriana 6/6/2019 - 08:56
Se io potessi scrivere
Album : Storie liberate
Liberamente tratto dalle lettere dal carcere del detenuto Nilo Vettorazzi
Storie liberate è un progetto artistico-letterario di ampio respiro che trae origine ed ispirazione da un importante recupero di documenti inediti rinvenuti recentemente negli archivi delle Amministrazioni penitenziarie della Sardegna.
Il lavoro comprende due Cd con 17 mie canzoni inedite e due Volumi che ne raccontano la genesi firmati da Vittorio Gazale
Nel Cd e nel Volume Storie liberate sono comprese le canzoni in lingua italiana, mentre nel Cd e nel Volume Istorias quelle in lingua sarda.
Il percorso di ricerca abbraccia un lungo arco di tempo, dal 1860 ad oggi, all’interno del quale la figura del detenuto riveste sempre la massima centralità e rilevanza. Grazie a questo particolare viaggio a ritroso nella memoria si è potuto così avere un inedito spaccato diacronico della... (continua)
Liberamente tratto dalle lettere dal carcere del detenuto Nilo Vettorazzi
Storie liberate è un progetto artistico-letterario di ampio respiro che trae origine ed ispirazione da un importante recupero di documenti inediti rinvenuti recentemente negli archivi delle Amministrazioni penitenziarie della Sardegna.
Il lavoro comprende due Cd con 17 mie canzoni inedite e due Volumi che ne raccontano la genesi firmati da Vittorio Gazale
Nel Cd e nel Volume Storie liberate sono comprese le canzoni in lingua italiana, mentre nel Cd e nel Volume Istorias quelle in lingua sarda.
Il percorso di ricerca abbraccia un lungo arco di tempo, dal 1860 ad oggi, all’interno del quale la figura del detenuto riveste sempre la massima centralità e rilevanza. Grazie a questo particolare viaggio a ritroso nella memoria si è potuto così avere un inedito spaccato diacronico della... (continua)
Uno sbuffo di cipria che scolora gli affanni
(continua)
(continua)
inviata da adriana 6/6/2019 - 08:19
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Storie liberate
Album : Storie liberate
Storie liberate è un progetto artistico-letterario di ampio respiro che trae origine ed ispirazione da un importante recupero di documenti inediti rinvenuti recentemente negli archivi delle Amministrazioni penitenziarie della Sardegna.
Il lavoro comprende due Cd con 17 mie canzoni inedite e due Volumi che ne raccontano la genesi firmati da Vittorio Gazale
Nel Cd e nel Volume Storie liberate sono comprese le canzoni in lingua italiana, mentre nel Cd e nel Volume Istorias quelle in lingua sarda.
Il percorso di ricerca abbraccia un lungo arco di tempo, dal 1860 ad oggi, all’interno del quale la figura del detenuto riveste sempre la massima centralità e rilevanza. Grazie a questo particolare viaggio a ritroso nella memoria si è potuto così avere un inedito spaccato diacronico della vita carceraria in Sardegna.
“Liberare” queste carte, ingiallite dal... (continua)
Storie liberate è un progetto artistico-letterario di ampio respiro che trae origine ed ispirazione da un importante recupero di documenti inediti rinvenuti recentemente negli archivi delle Amministrazioni penitenziarie della Sardegna.
Il lavoro comprende due Cd con 17 mie canzoni inedite e due Volumi che ne raccontano la genesi firmati da Vittorio Gazale
Nel Cd e nel Volume Storie liberate sono comprese le canzoni in lingua italiana, mentre nel Cd e nel Volume Istorias quelle in lingua sarda.
Il percorso di ricerca abbraccia un lungo arco di tempo, dal 1860 ad oggi, all’interno del quale la figura del detenuto riveste sempre la massima centralità e rilevanza. Grazie a questo particolare viaggio a ritroso nella memoria si è potuto così avere un inedito spaccato diacronico della vita carceraria in Sardegna.
“Liberare” queste carte, ingiallite dal... (continua)
Ci sono storie miniaturizzate
(continua)
(continua)
inviata da adriana 6/6/2019 - 08:11
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Un numero
Album : Storie liberate
Storie liberate è un progetto artistico-letterario di ampio respiro che trae origine ed ispirazione da un importante recupero di documenti inediti rinvenuti recentemente negli archivi delle Amministrazioni penitenziarie della Sardegna.
Il lavoro comprende due Cd con 17 mie canzoni inedite e due Volumi che ne raccontano la genesi firmati da Vittorio Gazale
Nel Cd e nel Volume Storie liberate sono comprese le canzoni in lingua italiana, mentre nel Cd e nel Volume Istorias quelle in lingua sarda.
Il percorso di ricerca abbraccia un lungo arco di tempo, dal 1860 ad oggi, all’interno del quale la figura del detenuto riveste sempre la massima centralità e rilevanza. Grazie a questo particolare viaggio a ritroso nella memoria si è potuto così avere un inedito spaccato diacronico della vita carceraria in Sardegna.
“Liberare” queste carte, ingiallite dal... (continua)
Storie liberate è un progetto artistico-letterario di ampio respiro che trae origine ed ispirazione da un importante recupero di documenti inediti rinvenuti recentemente negli archivi delle Amministrazioni penitenziarie della Sardegna.
Il lavoro comprende due Cd con 17 mie canzoni inedite e due Volumi che ne raccontano la genesi firmati da Vittorio Gazale
Nel Cd e nel Volume Storie liberate sono comprese le canzoni in lingua italiana, mentre nel Cd e nel Volume Istorias quelle in lingua sarda.
Il percorso di ricerca abbraccia un lungo arco di tempo, dal 1860 ad oggi, all’interno del quale la figura del detenuto riveste sempre la massima centralità e rilevanza. Grazie a questo particolare viaggio a ritroso nella memoria si è potuto così avere un inedito spaccato diacronico della vita carceraria in Sardegna.
“Liberare” queste carte, ingiallite dal... (continua)
“La civiltà di un popolo, di un intera nazione/si evince dallo stato di ogni sua prigione”
(continua)
(continua)
inviata da adriana 6/6/2019 - 07:51
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Ultimo discorso registrato
È una canzone surreale. Da brividi. ERANO IN QUATTRO IN UN TRAMONTO ITALIANO A PARLARE SI ESTETICA POLITICA MATEMATICA. Sensibilità infinita
5/6/2019 - 22:29
My Yiddishe Momme
[1925]
Parole di Jack Selig Yellen (1892-1991), il nome americano di Jacek Jeleń, ebreo, di origine polacca, emigrato negli USA con la sua famiglia da bambino, sul finire dell'800.
Musica di Jack Selig Yellen e Lew Pollack (1895-1946), compositore statunitense.
La canzone ebbe diversi interpreti ma divenne celebre nell'interpretazione di Sophie Tucker (1886-1966), il nome americano di Sofya Kalish, ebrea, immigrata con la famiglia da Tulchyn, allora cittadina dell'Impero Russo, oggi in Ucraina. Prima di emigrare negli USA il padre di Sofya aveva cambiato il proprio cognome in Abuza, perchè temeva di essere arrestato come disertore dell'esercito imperiale e le persecuzioni nei confronti dei suoi familiari. Doveva essere molto duro e pericoloso da quelle parti, a quei tempi, essere ebrei e pure renitenti alla leva...
I sentimentali e struggenti versi di Jacek Jeleń trovarono in Sofya Kalish... (continua)
Parole di Jack Selig Yellen (1892-1991), il nome americano di Jacek Jeleń, ebreo, di origine polacca, emigrato negli USA con la sua famiglia da bambino, sul finire dell'800.
Musica di Jack Selig Yellen e Lew Pollack (1895-1946), compositore statunitense.
La canzone ebbe diversi interpreti ma divenne celebre nell'interpretazione di Sophie Tucker (1886-1966), il nome americano di Sofya Kalish, ebrea, immigrata con la famiglia da Tulchyn, allora cittadina dell'Impero Russo, oggi in Ucraina. Prima di emigrare negli USA il padre di Sofya aveva cambiato il proprio cognome in Abuza, perchè temeva di essere arrestato come disertore dell'esercito imperiale e le persecuzioni nei confronti dei suoi familiari. Doveva essere molto duro e pericoloso da quelle parti, a quei tempi, essere ebrei e pure renitenti alla leva...
I sentimentali e struggenti versi di Jacek Jeleń trovarono in Sofya Kalish... (continua)
Of things I should be thankful for I've had a goodly share
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2019 - 22:21
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Manifiesto
Testo finlandese / Finnish lyrics / Paroles finnoises / Letra finlandesa / Suomenkieliset sanat: Timo Kiiskinen
It took more than 46 years for this first Finnish version of Victor Jara's beautiful song to appear. All I can say is that it was worth the wait.
It took more than 46 years for this first Finnish version of Victor Jara's beautiful song to appear. All I can say is that it was worth the wait.
MANIFIESTO
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 5/6/2019 - 19:04
Galleria Del[l]e Armi
Balvano, il Titanic ferroviario
di Elisabetta Gullo
di Elisabetta Gullo
Riccardo Venturi 5/6/2019 - 15:12
Mia libertà
2019
“Medioevo Digitale“
Una canzone su tutti gli Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi d’Italia. Ce n’è uno in ogni paese, in ogni villaggio, in ogni città. Sono spesso le anime più sensibili a finire schiacciate dal sistema. Un ritratto doloroso degli uomini e delle donne che sono diventati oggi gli ex "ragazzi” della Generazione X: “col cuore per girare il continente ma ti han tolto la patente” .
Pagina fficiale facebook
“Medioevo Digitale“
Una canzone su tutti gli Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi d’Italia. Ce n’è uno in ogni paese, in ogni villaggio, in ogni città. Sono spesso le anime più sensibili a finire schiacciate dal sistema. Un ritratto doloroso degli uomini e delle donne che sono diventati oggi gli ex "ragazzi” della Generazione X: “col cuore per girare il continente ma ti han tolto la patente” .
Pagina fficiale facebook
T'illudono e t' ingannano trent'anni
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 5/6/2019 - 14:25
Walls of Troy
Known released recorded versions by
Liz Law & Terry Conway, The House Band, and Pete Coe.
Origin: Walls of Troy (Terry Conway)
Liz Law & Terry Conway, The House Band, and Pete Coe.
Origin: Walls of Troy (Terry Conway)
Now the banners ride the winds of peace, The pilgrims take the road,
(continua)
(continua)
inviata da Christopher Platt 5/6/2019 - 05:13
L'Internationale
Dear Arisztid,
I would be able to extract (= copy) at least the phonemic transliteration but, sadly enough, the video is unclear and almost unreadable. I'll try anyway. Thanks for this rare and precious contribution to this page; going to put it in the "Lyricless and various videos" section for the moment, hoping I'll be able to read the transcription from the video.
I would be able to extract (= copy) at least the phonemic transliteration but, sadly enough, the video is unclear and almost unreadable. I'll try anyway. Thanks for this rare and precious contribution to this page; going to put it in the "Lyricless and various videos" section for the moment, hoping I'll be able to read the transcription from the video.
Riccardo Venturi 4/6/2019 - 23:22
MC5: Kick Out the Jams
[1968]
Scritta da Rob Tyner, Wayne Kramer, Fred "Sonic" Smith, Michael Davis e Dennis Thompson, gli MC5
La traccia che dà il titolo al debut album del 1969, registrato live al Detroit's Grande Ballroom il 30 31 ottobre 1968
Non dovrei essere così timido con una canzone così ma, vista la "strettissima" policy che i perfidi Admins sono soliti applicare, la propongo come Extra.
Quando ascoltiamo il cantante degli MC5 Robert W. Derminer, in arte Rob Tyner, attaccare il pezzo con l'intro urlata "And right now... right now... right now it's time to... KICK OUT THE JAMS, MOTHERFUCKERS!", beh, forse non ci rendiamo conto oggi dell'effetto che produsse allora... Una canzone generazionale, iconoclasta, dal contenuto esplicitamente sessuale e lascivo, che invitava a liberarsi, a calciar via ogni convenzione, che gridava l'urgenza della liberazione, della rivoluzione. Anche la musica, oltre alle... (continua)
Scritta da Rob Tyner, Wayne Kramer, Fred "Sonic" Smith, Michael Davis e Dennis Thompson, gli MC5
La traccia che dà il titolo al debut album del 1969, registrato live al Detroit's Grande Ballroom il 30 31 ottobre 1968
Non dovrei essere così timido con una canzone così ma, vista la "strettissima" policy che i perfidi Admins sono soliti applicare, la propongo come Extra.
Quando ascoltiamo il cantante degli MC5 Robert W. Derminer, in arte Rob Tyner, attaccare il pezzo con l'intro urlata "And right now... right now... right now it's time to... KICK OUT THE JAMS, MOTHERFUCKERS!", beh, forse non ci rendiamo conto oggi dell'effetto che produsse allora... Una canzone generazionale, iconoclasta, dal contenuto esplicitamente sessuale e lascivo, che invitava a liberarsi, a calciar via ogni convenzione, che gridava l'urgenza della liberazione, della rivoluzione. Anche la musica, oltre alle... (continua)
And right now, right now
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2019 - 20:27
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Les petites Fraises parfumées
Les petites Fraises parfumées
Lettre de prison 30
10 juin 1935
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne mon ami, tout comme le fait le Dr. Levi, reprenons notre récit à un moment et à un endroit antérieurs. En l’occurrence, il évoque aux fins de comparaison, d’un côté, la prison de Turin – le Nuove, où il séjourna par deux fois à un intervalle d’un an en 1934 et 1935 et de l’autre, la prison de Rome, Regina Cœli, où il vient d’être transféré de façon rocambolesque. Pour rappel, il avait été arrêté à Turin dans un groupe d’autres intellectuels pour l’essentiel issus du milieu juif piémontais. Cependant, je ne pense pas qu’à ce moment-là, il s’agissait pour la police politique fasciste de les arrêter parce qu’ils étaient juifs, ni qu’elle soupçonnait racistement un complot juif. Elle n’en était encore qu’au racisme ordinaire, à l’usuel antisémitisme catholique. Le régime fasciste fera son aveu... (continua)
Lettre de prison 30
10 juin 1935
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne mon ami, tout comme le fait le Dr. Levi, reprenons notre récit à un moment et à un endroit antérieurs. En l’occurrence, il évoque aux fins de comparaison, d’un côté, la prison de Turin – le Nuove, où il séjourna par deux fois à un intervalle d’un an en 1934 et 1935 et de l’autre, la prison de Rome, Regina Cœli, où il vient d’être transféré de façon rocambolesque. Pour rappel, il avait été arrêté à Turin dans un groupe d’autres intellectuels pour l’essentiel issus du milieu juif piémontais. Cependant, je ne pense pas qu’à ce moment-là, il s’agissait pour la police politique fasciste de les arrêter parce qu’ils étaient juifs, ni qu’elle soupçonnait racistement un complot juif. Elle n’en était encore qu’au racisme ordinaire, à l’usuel antisémitisme catholique. Le régime fasciste fera son aveu... (continua)
Quand on m’a enlevé à Turin
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/6/2019 - 18:28
Revelation: Revolution '69
[1969]
Scritta da Bob Finiz e Joe Butler
La canzone che dà il titolo all'ultimo album in studio della band newyorkese
Scritta da Bob Finiz e Joe Butler
La canzone che dà il titolo all'ultimo album in studio della band newyorkese
And no one dares to ask them what they do there after dark
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2019 - 18:27
Sowing the Seeds of Love
[1986-89]
Scritta da Roland Orzabal e Curt Smith
Nell'album "The Seeds of Love", pubblicato nel 1989
Una canzone – come Everybody Wants To Rule The World e Shout – anche questa celeberrima e anche questa tutta politica, fin dall'incipit:
"E' giunto il momento di prendere posizione e di scuotere le opinioni dell'uomo comune... Bisogna cominciare a seminare semi d'amore, perchè siamo ridotti senza amore, senza una terra promessa, una ragione per vivere, sballottati dai piani governativi impersonati da una vecchia – la Lady di Ferro Margaret Thatcher, allora ormai a fine corsa – che crede di esprimere alti ideali mentre ignora ciò che la maggioranza sente e vuole... E' tempo di aprire gli occhi, di gridare, di agire, di seminare semi d'amore per combattere l'avidità e la grettezza... Seminare semi d'amore..."
Scritta da Roland Orzabal e Curt Smith
Nell'album "The Seeds of Love", pubblicato nel 1989
Una canzone – come Everybody Wants To Rule The World e Shout – anche questa celeberrima e anche questa tutta politica, fin dall'incipit:
"E' giunto il momento di prendere posizione e di scuotere le opinioni dell'uomo comune... Bisogna cominciare a seminare semi d'amore, perchè siamo ridotti senza amore, senza una terra promessa, una ragione per vivere, sballottati dai piani governativi impersonati da una vecchia – la Lady di Ferro Margaret Thatcher, allora ormai a fine corsa – che crede di esprimere alti ideali mentre ignora ciò che la maggioranza sente e vuole... E' tempo di aprire gli occhi, di gridare, di agire, di seminare semi d'amore per combattere l'avidità e la grettezza... Seminare semi d'amore..."
High time, we made a stand
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2019 - 18:07
Cerco un sogno ma non c'è
Come fa il ricco a farsi amare dai poveri ?
(continua)
(continua)
inviata da Zannini nicola 4/6/2019 - 17:43
Liberté zéro
2006
Mélangez-vous
Mélangez-vous
À grands coups de ciseaux dans l'azur
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/6/2019 - 14:58
In Death's Shadow
2009
An elegy to those who died on June the 4th, 1989.
L'autore sembrerebbe essere uno sconosciuto musicista, il testo l'ho trovato su Youtube
An elegy to those who died on June the 4th, 1989.
L'autore sembrerebbe essere uno sconosciuto musicista, il testo l'ho trovato su Youtube
You who stood at Tiananmen
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/6/2019 - 12:59
Percorsi:
Piazza Tien An Men, 1989
Tiananmen
2016
The Hum
The Hum
I looked at the face of a lost boy in a photograph
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/6/2019 - 12:33
Percorsi:
Piazza Tien An Men, 1989
Tiananmen Square
2017
Fear Not
Fear Not
A little Asian flare on your tea set there
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/6/2019 - 12:21
Percorsi:
Piazza Tien An Men, 1989
News From Tienanmen
1990
Futurista
Futurista
Whatever happened to my mind
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/6/2019 - 12:05
Percorsi:
Piazza Tien An Men, 1989
Canto de’ malavita
Il testo non è corretto
"Scontrai la corte e me pijo' de piccio" non piovò
"Fermo gravaccio" non crevaccio
"E me portorno alle carcere nove" non carceri
"Scontrai la corte e me pijo' de piccio" non piovò
"Fermo gravaccio" non crevaccio
"E me portorno alle carcere nove" non carceri
Diego 4/6/2019 - 11:54
Trollfolk på bygden
Riccardo Venturi, 03-06-2019 21:10
GNOMI QUA NEI DINTORNI [1]
(continua)
(continua)
3/6/2019 - 21:11
La Storia
Alla canzone la storia degli Africa unite manca la parte in inglese quindi e' inutile dire che c'e' il testo completo se poi non e' comepleto
Stefano 3/6/2019 - 17:08
Shelter From the Storm
Ogni singola strofa di questa canzone è un capolavoro. Ho i brividi ogni volta che la ascolto.
3/6/2019 - 04:06
Il faro
Chanson italienne – Il faro – Petralana – 2019
The Lighthouse – Il faro – Le Phare est d’actualité, car il nous parle de l’immigration, de la traversée de l’océan qui se faisait dans le passé d’Europe vers l’Amérique, et la traversée de la mer d’aujourd’hui qui se fait d’Asie et d’Afrique vers la Grèce, vers l’Italie et vers l’Espagne.
"Eh bien, la comparaison est vite faite. Les Italiens étaient traités en Amérique exactement comme les étrangers sont traités aujourd’hui en Italie, c’est-à-dire comme des bêtes. Proposer ces questions à l’auditeur vise à le faire plus compatir à la solitude et aux réalités difficiles que vivent les étrangers qui arrivent. Le Phare raconte la solitude que les Italiens ont vécue à l’étranger, en abandonnant leur foyer et c’est une solitude que beaucoup de nos compatriotes vivent encore aujourd’hui en Europe. Je dis cela en tant qu’Italien à l’étranger. La... (continua)
The Lighthouse – Il faro – Le Phare est d’actualité, car il nous parle de l’immigration, de la traversée de l’océan qui se faisait dans le passé d’Europe vers l’Amérique, et la traversée de la mer d’aujourd’hui qui se fait d’Asie et d’Afrique vers la Grèce, vers l’Italie et vers l’Espagne.
"Eh bien, la comparaison est vite faite. Les Italiens étaient traités en Amérique exactement comme les étrangers sont traités aujourd’hui en Italie, c’est-à-dire comme des bêtes. Proposer ces questions à l’auditeur vise à le faire plus compatir à la solitude et aux réalités difficiles que vivent les étrangers qui arrivent. Le Phare raconte la solitude que les Italiens ont vécue à l’étranger, en abandonnant leur foyer et c’est une solitude que beaucoup de nos compatriotes vivent encore aujourd’hui en Europe. Je dis cela en tant qu’Italien à l’étranger. La... (continua)
LE PHARE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/6/2019 - 22:15
Proprio oggi
[1962]
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi
In "Milanin Milanon", registrazione di un concerto al Teatro Gerolamo di Milano, 14 dicembre 1962.
Sandra Mantovani, "la voce autentica. Cantava il popolo: una vita dedicata alla salvaguardia della cultura popolare in tutte le sue sfaccettature. Un lavoro instancabile con una sentita vocazione antifascista" (Chiara Ferrari da Patria Indipendente)
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi
In "Milanin Milanon", registrazione di un concerto al Teatro Gerolamo di Milano, 14 dicembre 1962.
Sandra Mantovani, "la voce autentica. Cantava il popolo: una vita dedicata alla salvaguardia della cultura popolare in tutte le sue sfaccettature. Un lavoro instancabile con una sentita vocazione antifascista" (Chiara Ferrari da Patria Indipendente)
Proprio oggi sono andata a San Vittore
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 20:33
1968
con alcune correzioni (avevano messo Rambo al posto di Rimbaud, attenzione!!) e integrata nelle parti mancanti
1968
(continua)
(continua)
2/6/2019 - 19:14
Casètta mia
[1944]
Parole di Alfredo Bracchi (1897–1976), paroliere, regista, commediografo e sceneggiatore milanese.
Musica di Giovanni D'Anzi (1906-1974), compositore e musicista milanese, l'autore della celeberrima "Oh mia bela Madunina".
Testo trovato su Cabaret Milano Duemila
Parole di Alfredo Bracchi (1897–1976), paroliere, regista, commediografo e sceneggiatore milanese.
Musica di Giovanni D'Anzi (1906-1974), compositore e musicista milanese, l'autore della celeberrima "Oh mia bela Madunina".
Testo trovato su Cabaret Milano Duemila
Una poesia di Salvatore Quasimodo, nella raccolta "Giorno dopo giorno" (1947)
MILANO, AGOSTO 1943
Invano cerchi tra la polvere,
povera mano, la città è morta.
È morta: s’è udito l’ultimo rombo
sul cuore del Naviglio. E l’usignolo
è caduto dall’antenna, alta sul convento,
dove cantava prima del tramonto.
Non scavate pozzi nei cortili:
i vivi non hanno più sete.
Non toccate i morti, così rossi, così gonfi:
lasciateli nella terra delle loro case:
la città è morta, è morta.
Invano cerchi tra la polvere,
povera mano, la città è morta.
È morta: s’è udito l’ultimo rombo
sul cuore del Naviglio. E l’usignolo
è caduto dall’antenna, alta sul convento,
dove cantava prima del tramonto.
Non scavate pozzi nei cortili:
i vivi non hanno più sete.
Non toccate i morti, così rossi, così gonfi:
lasciateli nella terra delle loro case:
la città è morta, è morta.
Stasera ona grand malinconia
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 19:11
El hambre
Decisamente più tirata questa versione de los Reincidentes tratta dalla stessa poesia di Miguel Hernandez
POEMA SOCIAL DE GUERRA Y MUERTE
(continua)
(continua)
2/6/2019 - 18:44
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Il canto è stato accompagnato da varie melodie, la più comune delle quali è stata resa popolare dal celebre violoncellista Pau Casals (1876 – 1973).
In Catalogna il brano è considerato una sorta di inno nazionale, alla stregua dell'inno ufficiale Els Segadors. A Barcellona viene anche suonato durante le funzioni funebri di personaggi celebri ed è cantato anche come ninna nanna.
Il testo, che si compone di 15 strofe (di 6 versi ciascuna), parla della Nascita di Gesù, annunciata da 32 tipi diversi di uccelli, vale a dire: l'aquila imperiale, il passero, il verdone, il lucherino, il fanello, il tordo bottaccio o tordo comune, l'usignolo, il codirosso, il saltimpalo, il regolo, il canarino, l'allodola dei prati, il... (continua)