CLAUDIO LOLLI
Riccardo Venturi 17/8/2018 - 21:21
Rabbit's Revenge
(2018)
Oggi, dopo aver pubblicato i primi due singoli We Don’t Need You e Battle Sirens, Morello condivide il terzo singolo estratto Rabbit’s Revenge che vede la partecipazione di Bassnectar, degli Outkast e Killer Mike dei Run The Jewels che uniscono le loro forze per denunciare le violenze della polizia USA.
Oggi, dopo aver pubblicato i primi due singoli We Don’t Need You e Battle Sirens, Morello condivide il terzo singolo estratto Rabbit’s Revenge che vede la partecipazione di Bassnectar, degli Outkast e Killer Mike dei Run The Jewels che uniscono le loro forze per denunciare le violenze della polizia USA.
"Rabbit’s Revenge" is the hard rocking, cross genre banger I was aiming for when I envisioned THE ATLAS UNDERGROUND record. Bassnectar, Big Boi, Killer Mike & I combining forces to fight police brutality. We are not violent, but the music is.
Tom Morello
Tom Morello
I see what's happening, I can read between the lines
(continua)
(continua)
11/8/2018 - 17:43
James Connolly
Una canzone su James Connolly e sull'insurrezione irlandese del 1916. Il testo schernisce i toni folkloristici e mette invece l'accento sulla componente marxista del movimento nazionalista.
Marchin' down O'Connell Street with the Starry Plough [1] on high
(continua)
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana 11/8/2018 - 13:09
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
Boikott Israel
Album: Mann for min hatt (2014)
Featuring Immortal Technique, El Tipo Este, Stogie T & Tonto Noizan
The sample at the end is from author Arundhati Roy’s famed “Come September” speech, delivered in September 2002.
Featuring Immortal Technique, El Tipo Este, Stogie T & Tonto Noizan
Norwegian rap group Gatas Parlament are encouraging the boycott of Israel- which they hope would lead either to a decrease in Israel’s power or a recognition that it must better it’s treatment of the Palestinian people.
The sample at the end is from author Arundhati Roy’s famed “Come September” speech, delivered in September 2002.
[Intro]
(continua)
(continua)
11/8/2018 - 11:42
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Wine of Violence
Album: Bobby Bobylon (1980)
Put your trust in the Son of the Most High, children
(continua)
(continua)
11/8/2018 - 00:09
Sack Full of Dreams
Album: Live At The Bitter End 1971
Interpretata anche da Paul Humphrey And The Cool-Aid Chemists
Written by Gary McFarland, Louis Savary
Interpretata anche da Paul Humphrey And The Cool-Aid Chemists
Written by Gary McFarland, Louis Savary
I got a dream for the world
(continua)
(continua)
11/8/2018 - 00:00
La Fête chez Stevenine
La Fête chez Stevenine
Chanson française – La Fête chez Stevenine – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 78
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Ah, Lucien l’âne, mon ami, je suis content de te voir, car je viens de terminer cette chanson que j’ai intitulée « La Fête chez Stevenine », une drôle de fête, comme on le verra. Pour resituer la chose, Stevenine est la baesine (en français, la patronne) de l’Arc-en-Ciel, un établissement rempli de dames et de demoiselles dort accueillantes pour autant que le visiteur ait de quoi payer, si tu vois ce que je veux dire.
En somme, dit Lucien l’âne, ce sont des commerçantes.
En effet, mais pas seulement, Lucien l’âne mon... (continua)
Chanson française – La Fête chez Stevenine – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 78
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Ah, Lucien l’âne, mon ami, je suis content de te voir, car je viens de terminer cette chanson que j’ai intitulée « La Fête chez Stevenine », une drôle de fête, comme on le verra. Pour resituer la chose, Stevenine est la baesine (en français, la patronne) de l’Arc-en-Ciel, un établissement rempli de dames et de demoiselles dort accueillantes pour autant que le visiteur ait de quoi payer, si tu vois ce que je veux dire.
En somme, dit Lucien l’âne, ce sont des commerçantes.
En effet, mais pas seulement, Lucien l’âne mon... (continua)
« Baes sauveur ? Vraiment ?
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/8/2018 - 20:03
L'amaro sapore del sale
(2018)
feat. Silvia
Registrazione e Mixaggio a cura di Suhan Bullet Studio Saronno Illustrazione a cura di Andrea Spinelli Art
“L’ispirazione per la stesura del brano è venuta in modo naturale – racconta Daniele Maiellaro in arte FLOD – perché le migrazioni ci appartengono come cittadini del mondo e come italiani. Siamo stati migranti anche noi e troppo spesso lo dimentichiamo. Questi ragazzi e ragazze sono costretti a scappare da situazioni terribili, ho avuto modo di conoscerne diversi che mi hanno raccontato la loro esperienza. Tutto quello che succede in questi giorni è incredibile, ormai siamo a un livello di fomentazione del razzismo pericoloso. Sono sempre convinto che esista solo la razza umana e non altre 10 o 100 razze.
L’Amaro sapore del sale è una canzone che vuole trasmettere speranza. Ne son si sa se si arriva o meno alla fine del viaggio nessuno lo sa quando parte ma è necessario farlo: deve cercare un posto migliore. Andrea ha impreziosito il messaggio del brano con il suo bellissimo lavoro.”
feat. Silvia
Registrazione e Mixaggio a cura di Suhan Bullet Studio Saronno Illustrazione a cura di Andrea Spinelli Art
“L’ispirazione per la stesura del brano è venuta in modo naturale – racconta Daniele Maiellaro in arte FLOD – perché le migrazioni ci appartengono come cittadini del mondo e come italiani. Siamo stati migranti anche noi e troppo spesso lo dimentichiamo. Questi ragazzi e ragazze sono costretti a scappare da situazioni terribili, ho avuto modo di conoscerne diversi che mi hanno raccontato la loro esperienza. Tutto quello che succede in questi giorni è incredibile, ormai siamo a un livello di fomentazione del razzismo pericoloso. Sono sempre convinto che esista solo la razza umana e non altre 10 o 100 razze.
L’Amaro sapore del sale è una canzone che vuole trasmettere speranza. Ne son si sa se si arriva o meno alla fine del viaggio nessuno lo sa quando parte ma è necessario farlo: deve cercare un posto migliore. Andrea ha impreziosito il messaggio del brano con il suo bellissimo lavoro.”
Mamma dove sei? sai mi brucia la salsedine
(continua)
(continua)
10/8/2018 - 13:35
Away Away
(2017)
Album: Ash
Parliamo di “Away Away”. Chi, o cosa state cercando di allontanare in quel brano?
Tutte le cose terribili che succedono nel mondo. C’è questa persona che guarda fuori dalla finestra, vede un mondo che peggiora di giorno in giorno, vede persone incapaci di capire che siamo tutti esseri umani, abbiamo tutti qualcosa in comune. Invece la gente è sempre più fuori di testa, tutti costruiscono muri tra sé e gli altri. La canzone cerca di risvegliarci, di attivarci, abbiamo già perso molto tempo a causa della nostra passività. Cercare di allontanare tutto ciò è il nostro modo di spronare ad essere attivi, di comunicare che c’è urgenza là fuori, come se un incendio stesse crescendo fuori dalla nostra casa e noi sentissimo il bisogno di fermarlo. Immaginiamo che quando la gente canterà “Away Away” sentirà ciò che sentiamo noi, sentirà questa urgenza. La stessa cosa vale per “Deathless”, immagina una folla cantare questi due pezzi: è potente.
SoundWall
Album: Ash
Parliamo di “Away Away”. Chi, o cosa state cercando di allontanare in quel brano?
Tutte le cose terribili che succedono nel mondo. C’è questa persona che guarda fuori dalla finestra, vede un mondo che peggiora di giorno in giorno, vede persone incapaci di capire che siamo tutti esseri umani, abbiamo tutti qualcosa in comune. Invece la gente è sempre più fuori di testa, tutti costruiscono muri tra sé e gli altri. La canzone cerca di risvegliarci, di attivarci, abbiamo già perso molto tempo a causa della nostra passività. Cercare di allontanare tutto ciò è il nostro modo di spronare ad essere attivi, di comunicare che c’è urgenza là fuori, come se un incendio stesse crescendo fuori dalla nostra casa e noi sentissimo il bisogno di fermarlo. Immaginiamo che quando la gente canterà “Away Away” sentirà ciò che sentiamo noi, sentirà questa urgenza. La stessa cosa vale per “Deathless”, immagina una folla cantare questi due pezzi: è potente.
SoundWall
Away, away
(continua)
(continua)
8/8/2018 - 19:08
Bresci, l'anarchico tornato dall'America
[2007]
Scritta da / Written by / Écrite par / Sävelsi: Dino Simone
Cantata da / Sung by / Chantée par / Laulaa: Lisetta Luchini
Album / Albumi: Il popolare canto
"Io non ho ucciso Umberto, ho ucciso un principio!". Dopo aver letto queste parole, ovvero ciò che Gaetano Bresci disse durante l'interrogatorio, ho sentito il bisogno di valorizzarlo, dedicandogli questa canzone con un testo che riuscisse a enfatizzare il suo stato d'animo. Brano scritto a bordo di una nave mercantile nel 2007, rimasto 10 anni impresso su di un nastro e portato alla luce dall'immensa Lisetta Luchini nell'album "Il popolare canto" del 2017.
Il brano “Bresci, l’anarchico venuto dall’America” è stato scritto da Dino Simone ed incomincia con una strofa che racconta di un bastimento che trasporta attraverso l’oceano Atlantico merci, dolori e speranze dei passeggeri. Tra di loro c’è anche un tessitore toscano che... (continua)
Scritta da / Written by / Écrite par / Sävelsi: Dino Simone
Cantata da / Sung by / Chantée par / Laulaa: Lisetta Luchini
Album / Albumi: Il popolare canto
"Io non ho ucciso Umberto, ho ucciso un principio!". Dopo aver letto queste parole, ovvero ciò che Gaetano Bresci disse durante l'interrogatorio, ho sentito il bisogno di valorizzarlo, dedicandogli questa canzone con un testo che riuscisse a enfatizzare il suo stato d'animo. Brano scritto a bordo di una nave mercantile nel 2007, rimasto 10 anni impresso su di un nastro e portato alla luce dall'immensa Lisetta Luchini nell'album "Il popolare canto" del 2017.
Il brano “Bresci, l’anarchico venuto dall’America” è stato scritto da Dino Simone ed incomincia con una strofa che racconta di un bastimento che trasporta attraverso l’oceano Atlantico merci, dolori e speranze dei passeggeri. Tra di loro c’è anche un tessitore toscano che... (continua)
In mezzo alla nebbia, come un lamento
(continua)
(continua)
inviata da Dino Simone 8/8/2018 - 13:13
Percorsi:
Gaetano Bresci
Lo sfratto di Pietro Gori
[estate 2018]
Sull'aria del "Caserio"
Sull'aria del "Caserio"
Lo "Sfratto di Pietro Gori" è stato eseguito all'alba del 7 agosto 2018 a Fosdinovo (MS) con lo speciale accompagnamento alla chitarra di Alessio Lega.
Lavoratori a voi è diretto il canto,
(continua)
(continua)
6/8/2018 - 16:43
AlieNNation
Despite the fact that The Voidz have always been a very politically charged band, these are some of the most blunt lyrics they have put in a song yet.
The choruses vary a bit, to (seemingly) touch on different parts of acts of violence committed by officials and the military.
On the first chorus, Casablancas sings about war. Wars, no matter the countries involved, are always justified using the same statements and sentiments. We are always explained by the government we are in danger, or our territory is, and a certain country or organization is a threat to national security. At the end of the day, The Voidz see it as nothing but murder (since a great number of soldiers and civilians die during wars).
The second chorus seems to be the same, though the use of word ‘officer’ may be hinting it’s also about police brutality.
The third chorus is particular. ‘I wanted it’ is used, which is... (continua)
The choruses vary a bit, to (seemingly) touch on different parts of acts of violence committed by officials and the military.
On the first chorus, Casablancas sings about war. Wars, no matter the countries involved, are always justified using the same statements and sentiments. We are always explained by the government we are in danger, or our territory is, and a certain country or organization is a threat to national security. At the end of the day, The Voidz see it as nothing but murder (since a great number of soldiers and civilians die during wars).
The second chorus seems to be the same, though the use of word ‘officer’ may be hinting it’s also about police brutality.
The third chorus is particular. ‘I wanted it’ is used, which is... (continua)
In the land of the free-er
(continua)
(continua)
inviata da Razvan 6/8/2018 - 00:34
L’Abeille et l’Arc-en-Ciel
Chanson française – L’Abeille et l’Arc-en-Ciel– Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 77
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Si tu as encore en tête La Vendeuse d’Amour, Lucien l’âne, mon ami, je veux parler de la chanson, garde-la précieusement en arrière-plan, en fond musical, car elle constitue la trame des chansons qui viennent et pour commencer de celle-ci, même si son titre ne paraît l’indiquer en rien.
Certes, Marco Valdo M.I., l’abeille et l’arc-en-ciel n’ont apparemment tien à voir avec la vendeuse d’amour.
Et pourtant si, dit Marco Valdo M.I. ; je m’en vas te l’expliquer. L’Abeille et l’Arc-en-Ciel sont, en fait, deux auberges situées pas trop loin... (continua)
Ulenspiegel le Gueux – 77
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Si tu as encore en tête La Vendeuse d’Amour, Lucien l’âne, mon ami, je veux parler de la chanson, garde-la précieusement en arrière-plan, en fond musical, car elle constitue la trame des chansons qui viennent et pour commencer de celle-ci, même si son titre ne paraît l’indiquer en rien.
Certes, Marco Valdo M.I., l’abeille et l’arc-en-ciel n’ont apparemment tien à voir avec la vendeuse d’amour.
Et pourtant si, dit Marco Valdo M.I. ; je m’en vas te l’expliquer. L’Abeille et l’Arc-en-Ciel sont, en fait, deux auberges situées pas trop loin... (continua)
L’auberge se nomme À l’Abeille.
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/8/2018 - 22:24
Звезда по имени Солнце
Zvezda po imeni sołnce
[1989]
Слова и музика / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Виктор Цой / Viktor Coj
Album / Albumi: Звезда по имени Солнце
Prima pubblicata in singolo, e poi inserita nell'omonimo album del 1989, Звезда по имени Солнце (“Una stella chiamata Sole” in italiano) è tra le più celebri canzoni dei Kino scritte da Viktor Coj. Leggenda vuole (ma può darsi che abbia un fondo di verità) che tuttora venga trasmessa ogni giorno dalle stazioni radiofoniche russe. Fa parte originariamente della colonna sonora del film del regista kazakistano Rašid Nugmanov Игла (“L'ago”): lo stesso Nugmanov affermò che Viktor Coj aveva scritto la canzone a casa sua a Alma-Ata, servendosi della sua chitarra. Coverata da chiunque in Russia, ne esiste anche una versione in lingua udmurta eseguita dalla band Buranovskye Babuški (in udmurto: Brangurtyś Pesjanajjos). [RV]
[1989]
Слова и музика / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Виктор Цой / Viktor Coj
Album / Albumi: Звезда по имени Солнце
Prima pubblicata in singolo, e poi inserita nell'omonimo album del 1989, Звезда по имени Солнце (“Una stella chiamata Sole” in italiano) è tra le più celebri canzoni dei Kino scritte da Viktor Coj. Leggenda vuole (ma può darsi che abbia un fondo di verità) che tuttora venga trasmessa ogni giorno dalle stazioni radiofoniche russe. Fa parte originariamente della colonna sonora del film del regista kazakistano Rašid Nugmanov Игла (“L'ago”): lo stesso Nugmanov affermò che Viktor Coj aveva scritto la canzone a casa sua a Alma-Ata, servendosi della sua chitarra. Coverata da chiunque in Russia, ne esiste anche una versione in lingua udmurta eseguita dalla band Buranovskye Babuški (in udmurto: Brangurtyś Pesjanajjos). [RV]
Белый снег, серый лед,
(continua)
(continua)
inviata da Donatella Leoni 3/8/2018 - 08:51
Heimweh nach Heimat
[1985]
Parole e musica di Bettina Wegner
La canzone che intitola l'album del 1985, con Konstantin Wecker
Parole e musica di Bettina Wegner
La canzone che intitola l'album del 1985, con Konstantin Wecker
Kein Ton mehr, der klingt
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2018 - 15:59
Mandela
2017
Melokáane
Ad aprire il disco è la trascinante “Mandela”, dedicata all’ex presidente sudafricano e Premio Nobel
blogfoolk.com
Melokáane
Ad aprire il disco è la trascinante “Mandela”, dedicata all’ex presidente sudafricano e Premio Nobel
blogfoolk.com
Madiba, Madiba
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 1/8/2018 - 18:37
Morgen
Text: John Henry Mackay
Music: Richard Strauss
One of the great Kunstlieder or art songs of modern times
Music: Richard Strauss
One of the great Kunstlieder or art songs of modern times
Und morgen wird die Sonne wieder scheinen
(continua)
(continua)
inviata da Gabriel Rosenstock 1/8/2018 - 15:58
The Most Feared Typhoon
The song is about the people who creates wars , specially dedicated to the people who lied about weapons of mass destruction or terrorist treats to invade and destroy entire populations named Bush, Hclinton,Tony Blair etc
The true about the war
The true about the war
When the fearless power
(continua)
(continua)
inviata da Javier Martin Miro 1/8/2018 - 02:08
La Vendeuse d’Amour
Chanson française – La Vendeuse d’Amour – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 76
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV
Dialogue Maïeutique
La Vendeuse d’Amour, vois-tu Lucien l’âne, mon ami, aurait aussi bien s’appeler la marchande d’amour. Quoique quand j’y repense, ce ne serait pas tout à fait la même chose et il y manquerait certaine allusion.
Que de mystère, Marco Valdo M.I. mon ami, dans ce que tu racontes. Si tu voulais m’expliquer ton explication, je finirais peut-être par comprendre et j’en serais fort content. Je n’aime pas toute cette ambiguïté ; c’est trop vague et ça me perturbe. Donc, pourquoi appelle-t-on cette personne une vendeuse d’amour ? Je suppose qu’elle ne vend... (continua)
Ulenspiegel le Gueux – 76
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV
Dialogue Maïeutique
La Vendeuse d’Amour, vois-tu Lucien l’âne, mon ami, aurait aussi bien s’appeler la marchande d’amour. Quoique quand j’y repense, ce ne serait pas tout à fait la même chose et il y manquerait certaine allusion.
Que de mystère, Marco Valdo M.I. mon ami, dans ce que tu racontes. Si tu voulais m’expliquer ton explication, je finirais peut-être par comprendre et j’en serais fort content. Je n’aime pas toute cette ambiguïté ; c’est trop vague et ça me perturbe. Donc, pourquoi appelle-t-on cette personne une vendeuse d’amour ? Je suppose qu’elle ne vend... (continua)
Voici la chanson d’amour
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/7/2018 - 12:49
Morning, Morning
Sadly overlooked.
Morning, Morning
(continua)
(continua)
inviata da Gabriel Rosenstock 30/7/2018 - 18:20
Les Gueux des Bois
Les Gueux des Bois
Chanson française – Les Gueux des Bois – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 75
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXIV)
Dialogue Maïeutique
À en croire le titre de la canzone, dit Lucien l’âne, il y aurait une troisième sorte de Gueux ; après les Gueux de terre et les Gueux de mer, on découvre les Gueux des bois. Dans le fond, c’est bien possible et cette nouvelle sorte de Gueux dans son village perdu dans les feuillages me fait irrésistiblement penser à Walter Scott et à son Robin des Bois.
À mon sens aussi, ce n’est pas sans rapport, dit Marco Valdo M.I., d’autant que Charles De Coster, né en 1827, avait sans aucun doute pu lire, déjà dans son enfance ou son... (continua)
Chanson française – Les Gueux des Bois – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 75
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXIV)
Dialogue Maïeutique
À en croire le titre de la canzone, dit Lucien l’âne, il y aurait une troisième sorte de Gueux ; après les Gueux de terre et les Gueux de mer, on découvre les Gueux des bois. Dans le fond, c’est bien possible et cette nouvelle sorte de Gueux dans son village perdu dans les feuillages me fait irrésistiblement penser à Walter Scott et à son Robin des Bois.
À mon sens aussi, ce n’est pas sans rapport, dit Marco Valdo M.I., d’autant que Charles De Coster, né en 1827, avait sans aucun doute pu lire, déjà dans son enfance ou son... (continua)
Le soleil d’été tue l’ombre ;
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/7/2018 - 22:31
Erich lo straniero
2018
Sentieri Partigiani. Tra Marche e Memoria
Si va verso la conclusione con “Erich, lo straniero”, una storia atipica nel panorama della Resistenza. Qui si parla della cattura del tedesco Erick Klemera da parte di Nunzia Cavarischia e della sua permanenza a casa di Nunzia che lo curò; una volta fuggito, i destini di Erick e Nunzia si incontrarono di nuovo quarant’anni dopo la fine della guerra ad una cerimonia dell’ANPI di Tolentino cementando la loro storia di amicizia. Anche la struttura musicale è atipica con la voce straniera ed il pianoforte (anch’esso straniero nella partitura musicale del lavoro) di Michele Gazich a raccontare la storia di Erich, lo straniero.
estatica.it
Sentieri Partigiani. Tra Marche e Memoria
Si va verso la conclusione con “Erich, lo straniero”, una storia atipica nel panorama della Resistenza. Qui si parla della cattura del tedesco Erick Klemera da parte di Nunzia Cavarischia e della sua permanenza a casa di Nunzia che lo curò; una volta fuggito, i destini di Erick e Nunzia si incontrarono di nuovo quarant’anni dopo la fine della guerra ad una cerimonia dell’ANPI di Tolentino cementando la loro storia di amicizia. Anche la struttura musicale è atipica con la voce straniera ed il pianoforte (anch’esso straniero nella partitura musicale del lavoro) di Michele Gazich a raccontare la storia di Erich, lo straniero.
estatica.it
Non sono morto e guardo il sole
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 29/7/2018 - 15:17
Balesh tebsni (بلاش تبوسني)
2006
Sona
Testo e musica di Mohammed Abdel Wahab
Come già osservato altre volte, un brano può avere uno "slittamento" di significato. È il caso di questo brano di Addio di Mohammed Abdel Wahab, quella che potrebbe essere una semplice canzone d'amore. Ma se a interpretarla è l'Orchestra di Piazza Vittorio, orchestra multietnica fondata da Mario Tronco e Pino Pecorelli della Piccola Orchestra Avion Travel e che vanta membri di diverse nazionalità migrati a Roma dai luoghi più lontani, allora acquista un significato molto più preciso, l'addio alla donna amata o alla madre prima di partire.
Sona
Testo e musica di Mohammed Abdel Wahab
Come già osservato altre volte, un brano può avere uno "slittamento" di significato. È il caso di questo brano di Addio di Mohammed Abdel Wahab, quella che potrebbe essere una semplice canzone d'amore. Ma se a interpretarla è l'Orchestra di Piazza Vittorio, orchestra multietnica fondata da Mario Tronco e Pino Pecorelli della Piccola Orchestra Avion Travel e che vanta membri di diverse nazionalità migrati a Roma dai luoghi più lontani, allora acquista un significato molto più preciso, l'addio alla donna amata o alla madre prima di partire.
بلاش تبوسني في عينيّ
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 29/7/2018 - 09:55
Si Dios fuera negro
1980
Si Dios fuera negro
Una salsa ironica, frutto della collaborazione tra Roberto Anglerò e il poeta salsero Ruben Blades.
Anglerò, portoricano, porta in musica il sentimento di discriminazione e inferiorita provato prima durante la sua infanzia nel Barrio Obrero di San Juan e poi durante il servizio militare nell'esercito statunitense di stanza in Corea.
Il brano è stato interpretato anche da Los Calchakis e dall'Orchestra di Piazza Vittorio.
Si Dios fuera negro
Una salsa ironica, frutto della collaborazione tra Roberto Anglerò e il poeta salsero Ruben Blades.
Anglerò, portoricano, porta in musica il sentimento di discriminazione e inferiorita provato prima durante la sua infanzia nel Barrio Obrero di San Juan e poi durante il servizio militare nell'esercito statunitense di stanza in Corea.
Il brano è stato interpretato anche da Los Calchakis e dall'Orchestra di Piazza Vittorio.
Si Dios fuera negro -mi compay- todo cambiaría
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 29/7/2018 - 08:47
La topolino amaranto
Apparentemente una canzone allegra e spensierata (ammetto che per 30 anni io l'ho interpretata così), che racconta di un giovane che porta la sua ultima conquista a fare un giro in macchina, a tutta velocità, in un bel giorno d'estate col "cielo azzurro e alto/che sembra di smalto". Ma questa non è un estate qualunque: "è l'estate del '46", ovvero, la Seconda guerra mondiale è appena finita e questi giovani stanno cercando di vivere il primo momento di spensieratezza e di dimenticare cinque anni di orrori. Ma dimenticare non è facile, i segni della devastazione sono ancora ben evidenti. Il narratore li accenna, senza mai nominare la guerra esplicitamente, in due passaggi.
Il primo è la frase "un litro [di benzina] vale un chilo d'insalata", apparentemente un paragone ironico, ma ricordiamo che nell'Italia del dopoguerra i generi alimentari erano scarsi e costosi, e l'economia era ridotta... (continua)
Il primo è la frase "un litro [di benzina] vale un chilo d'insalata", apparentemente un paragone ironico, ma ricordiamo che nell'Italia del dopoguerra i generi alimentari erano scarsi e costosi, e l'economia era ridotta... (continua)
Oggi la benzina è rincarata
(continua)
(continua)
29/7/2018 - 04:05
La Femme de Lamme
La Femme de Lamme
Chanson française – La Femme de Lamme – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 74
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXIX)
Dialogue Maïeutique
La Femme de Lamme, dit Lucien l’âne, me fait penser par sa cadence à La Cane de Jeanne de Brassens et je me demande même si tu n’y as pas pensé toi aussi lorsque tu as choisi ce titre.
Eh bien, Lucien l’âne mon ami, tu es un devin plein de prescience ou alors, tu me connais très bien, car c’est exactement ce qui s’est passé. Tout comme j’ai en tête des jeux d’allitérations tels que la flamme de Lamme, la femme de flamme et toutes sortes de variantes assez bizarres.
Je te connais assez, en effet, Marco Valdo M.I. mon ami, pour... (continua)
Chanson française – La Femme de Lamme – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 74
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXIX)
Dialogue Maïeutique
La Femme de Lamme, dit Lucien l’âne, me fait penser par sa cadence à La Cane de Jeanne de Brassens et je me demande même si tu n’y as pas pensé toi aussi lorsque tu as choisi ce titre.
Eh bien, Lucien l’âne mon ami, tu es un devin plein de prescience ou alors, tu me connais très bien, car c’est exactement ce qui s’est passé. Tout comme j’ai en tête des jeux d’allitérations tels que la flamme de Lamme, la femme de flamme et toutes sortes de variantes assez bizarres.
Je te connais assez, en effet, Marco Valdo M.I. mon ami, pour... (continua)
La femme de Lamme s’en est allée
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/7/2018 - 21:46
Kindness
2018
Yayla musiche ospitali
Feat. Saba Anglana
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè,... (continua)
Yayla musiche ospitali
Feat. Saba Anglana
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè,... (continua)
May you know goodness
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2018 - 16:50
Perché ci hai messo tanto?
2018
Yayla musiche ospitali
Testo e musica di Andrea Parodi, Citazione di Nâzım Hikmet
Interpretata da Neri Marcoré e Giua
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti... (continua)
Yayla musiche ospitali
Testo e musica di Andrea Parodi, Citazione di Nâzım Hikmet
Interpretata da Neri Marcoré e Giua
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti... (continua)
Rido come un bambino che non trova le parole
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2018 - 16:43
By Foot, By Boat, By Train
2018
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
Worki o rabdit ka baso ha!
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2018 - 13:54
Moj e bukura More
anonimo
O e Bukura More. Questa canzone arbёresh che in italiano vuole dire “O Bellissima Morea“ è una canzone che risale a 600 anni fa e parla di una storia triste , storia di un esilio di rifugiati di Arbёria (Albania di oggi) verso le terre italiane. Questa è una canzone molto popolare che viene cantata da tutti, sia nel Sud Italia ( zone popolate dagli arbёresh), sia dagli albanesi che vivono in Grecia che li chiamano Arvanit e da tutti gli albanesi ovunque siano.
O Bellissima More.
Ma chi e More? Un amore lasciato lontano, una bella donna e un interiezione usato tanto nei versi Omerici per esprimere meglio i sentimenti dei cantatori popolari;? si More si identifica in tutti e tre . Morea è il nome di Poleponneso dei giorni moderni , che fu cambiato dai greci. Per questo “O Bellissima More” racconta la nostalgia , il dolore e il ricordo della patria persa per sempre; More è il luogo da cui... (continua)
O Bellissima More.
Ma chi e More? Un amore lasciato lontano, una bella donna e un interiezione usato tanto nei versi Omerici per esprimere meglio i sentimenti dei cantatori popolari;? si More si identifica in tutti e tre . Morea è il nome di Poleponneso dei giorni moderni , che fu cambiato dai greci. Per questo “O Bellissima More” racconta la nostalgia , il dolore e il ricordo della patria persa per sempre; More è il luogo da cui... (continua)
Moj e bukura More
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2018 - 13:03
Matri i l'emigranti
2018
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
Sunnu passati ormai tant'anni
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2018 - 12:45
Maman
2018
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
Natena sa ma robe bii yaye diotatouma yaye
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2018 - 12:29
Taranta migrante
2018
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
Quante aspirazioni tutte ammucchiate sui barconi
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2018 - 12:08
Samba e amor
[1969]
Parole e musica di Chico Buarque de Hollanda
Nel suo album del 1970 noto come "N. 4"
Parole e musica di Chico Buarque de Hollanda
Nel suo album del 1970 noto come "N. 4"
Eu faço samba e amor até mais tarde
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/7/2018 - 11:59
Diventano mare
2018
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
Porterò solo le mie mani, per accarezzarti
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2018 - 10:38
Itaca o Milano
2018
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
La mia terra oggi è sabbia nelle tasche
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2018 - 10:32
Antiche rotte
2018
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
Yayla musiche ospitali
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continua)
Ti sento qui nell'aria co sta luce
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2018 - 10:15
Nuova terra
2018
Yayla musiche ospitali
(D. Fossati, A. Ruggiero, R. Colombo)
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero,... (continua)
Yayla musiche ospitali
(D. Fossati, A. Ruggiero, R. Colombo)
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero,... (continua)
Si vivrà di nuova terra e nuove città
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2018 - 10:10
La Vengeance
La Vengeance
Chanson française – La Vengeance – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 73
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXIX)
La Vengeance, dit Lucien l’âne. Je me demande bien laquelle, mais je suis certain qu’il doit s’agir d’une histoire terrible, d’une affaire de vie et de mort.
De vivants et de morts plutôt, dit Marco Valdo M.I., et comme d’habitude, tu as deviné juste. Enfin, presque ; c’est plus qu’une affaire de vie et de mort, plus qu’une affaire, car la vengeance ici est au moins double. Il y a en premier plan la vengeance que Till exécute afin de punir le prévôt Spelle le Roux d’avoir torturé et finalement fait mourir Michielkin, le frère de l’amie de Till et en arrière-plan,... (continua)
Chanson française – La Vengeance – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 73
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXIX)
La Vengeance, dit Lucien l’âne. Je me demande bien laquelle, mais je suis certain qu’il doit s’agir d’une histoire terrible, d’une affaire de vie et de mort.
De vivants et de morts plutôt, dit Marco Valdo M.I., et comme d’habitude, tu as deviné juste. Enfin, presque ; c’est plus qu’une affaire de vie et de mort, plus qu’une affaire, car la vengeance ici est au moins double. Il y a en premier plan la vengeance que Till exécute afin de punir le prévôt Spelle le Roux d’avoir torturé et finalement fait mourir Michielkin, le frère de l’amie de Till et en arrière-plan,... (continua)
L’âme en peine vague Lamme,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/7/2018 - 23:07
Boom!
La traduzione è scorretta. Ora non ho modo di soffermarmi su tutto il testo, comunque mi limito a qualche correzione veloce. Il ritornello "Every time you drop the bomb you kill the God your child has born" significa: "Ogni volta che scagli la bomba uccidi il Dio che ha fatto nascere tuo figlio".
"Why must we kill our own kind?": "Kind" è "gentile" (e quindi non "gentilezza", che sarebbe "kindness") ma anche sostantivo che significa "specie, genere, tipo, razza". Quindi, la traduzione corretta è: "Perché dobbiamo uccidere/annientare la nostra (stessa) razza/specie?". La frase sottolinea l'insensatezza di un auto-genocidio (l'uomo che uccide l'altro uomo; il genocidio, la guerra, sono una creazione umana che non ha riscontro nel resto del mondo animale; un animale razionale fa cose irrazionali e irragionevoli proprio in conseguenza della sua distorta razionalità).
"Why must we kill our own kind?": "Kind" è "gentile" (e quindi non "gentilezza", che sarebbe "kindness") ma anche sostantivo che significa "specie, genere, tipo, razza". Quindi, la traduzione corretta è: "Perché dobbiamo uccidere/annientare la nostra (stessa) razza/specie?". La frase sottolinea l'insensatezza di un auto-genocidio (l'uomo che uccide l'altro uomo; il genocidio, la guerra, sono una creazione umana che non ha riscontro nel resto del mondo animale; un animale razionale fa cose irrazionali e irragionevoli proprio in conseguenza della sua distorta razionalità).
Daniele Manno 26/7/2018 - 14:33
La prière [including Il n'y a pas d'amour heureux and Preghiera in gennaio]
Dato che, a mio parere, nella canzone popolare già tutto è contenuto e siccome questa mi pare una pagina tematicamente aperta e particolarmente accogliente, proporrei di incorporarvi anche questo canto proveniente dal Berry nell'interpretazione di uno dei miei (nostri, ehi Riccardo!) eroi Gabriel Yacoub con la complicità di Evelyne Girardon e Robert Amyot). Anche perchè ribadisce il tema, infatti il ritornello recita: "Non ci sono amori senza pena"
Flavio Poltronieri 25/7/2018 - 18:13
Unità di Produzione
Io avrei solo una domanda da fare, soprattutto a quelli che dicono che questo capolavoro ( già, un disco stupendo sia tecnicamente che a livello puramente emotivo) abbia avuto la sventura di finire primo in classifica: Perchè? Una volta che un ottimo disco finisce ai vertici delle classifiche, perchè si parla di svolta commerciale? Stiamo parlando di un disco che è nato da un viaggio in Mongolia e che parla di guerra, dolore e viaggio. Non capisco esattamente dove siano le tematiche commerciali, non mi pare si parli di frivolezze e stiamo parlando dei CSI non dei Negramaro. Io onestamente resto sempre allibito a certe dichiarazioni. Lindo Ferretti è cambiato? E a noi cosa importa? Ci ha lasciato opere stupende insieme a Massimo Zamboni. Tabula Rasa Elettrificata è diverso dagli altri dischi? Perchè, i CCCP e CSI hanno fatto sempre dischi uguali e perchè bisogna fare sempre la stessa roba? Io non capisco, francamente...Mah...
Jayce_147 25/7/2018 - 16:35
Nervures de temps
Mi associo ora al vostro commento sulla mancata ripubblicazione del disco per altro molto bello, di Manu Lann Huel .
Solo ora perché 24 luglio 2018 ho sentito il brano su You tube , per lo meno, ma ahimè che vergogna, su Ebay una copia di questo storico vinile a 90 euro è da pazzi... |||
Mi riferisco ovviamente a Passant pour les champs...
Testo molto bello. Speriamo che qualche persona illuminata in Francia o Bretagna decida di ripubblicarlo .
Solo ora perché 24 luglio 2018 ho sentito il brano su You tube , per lo meno, ma ahimè che vergogna, su Ebay una copia di questo storico vinile a 90 euro è da pazzi... |||
Mi riferisco ovviamente a Passant pour les champs...
Testo molto bello. Speriamo che qualche persona illuminata in Francia o Bretagna decida di ripubblicarlo .
Max 25/7/2018 - 12:56
La casa in riva al mare
Ho solo corretto questi termini:
e il mare che le dava lui
in
è il nome che le dava lui
e ancora:
e sognà di andare via, via
in
e sognò di andare via, via
(Lello Spinarelli)
e il mare che le dava lui
in
è il nome che le dava lui
e ancora:
e sognà di andare via, via
in
e sognò di andare via, via
(Lello Spinarelli)
Grazie Lello. Incredibile avere ancora degli errori nel testo di una canzone così famosa (CCG Staff)
25/7/2018 - 12:36
Idea per l'avvelenata #2
Mio caro anonimo Toscano noto con stupore che nell'archivio manca una pietra miliare della musica che dico letteratura che dico della poesia anzi della parola..
Ma siccome siamo in un mondo post .. le propongo una mia riflessione "social" su cui similmente al nostro precedente incontro le potrebbe interessare intessere una nuova versione .. o rivangare la vecchia
Ma siccome siamo in un mondo post .. le propongo una mia riflessione "social" su cui similmente al nostro precedente incontro le potrebbe interessare intessere una nuova versione .. o rivangare la vecchia
Ero a Pistoia per capire quanto sia radical chick contestare la giostra dell’orso e quanto sia populista difendere le radici popolari.
(continua)
(continua)
inviata da Luca Monducci 25/7/2018 - 08:50
Lamme philosophe
Chanson française – Lamme philosophe – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 72
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXIX)
Dialogue Maïeutique
Lamme philosophe ?, s’étonne Lucien l’âne. Voilà qui tombe bien pour un dialogue maïeutique. Cependant, je n’aurais jamais imaginé que Goedzak s’inscrive dans l’Histoire de la Philosophie. Si c’est le cas, il est philosophe de ma même manière que je le suis : c’est un philosophe de grand chemin.
En ce cas, Lucien l’âne mon ami, il rejoindrait François Villon et en d’autres temps, tu le sais, il aurait élégamment figuré parmi les participants de l’école péripatéticienne. Plus sérieusement, la chanson ne dit pas que Lamme est un philosophe, mais bien... (continua)
Ulenspiegel le Gueux – 72
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXIX)
Dialogue Maïeutique
Lamme philosophe ?, s’étonne Lucien l’âne. Voilà qui tombe bien pour un dialogue maïeutique. Cependant, je n’aurais jamais imaginé que Goedzak s’inscrive dans l’Histoire de la Philosophie. Si c’est le cas, il est philosophe de ma même manière que je le suis : c’est un philosophe de grand chemin.
En ce cas, Lucien l’âne mon ami, il rejoindrait François Villon et en d’autres temps, tu le sais, il aurait élégamment figuré parmi les participants de l’école péripatéticienne. Plus sérieusement, la chanson ne dit pas que Lamme est un philosophe, mais bien... (continua)
Lamme fera donc des couques et des beignets.
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/7/2018 - 22:49
Wenn alle Menschen dieser Erde
Wenn alle Menschen dieser Erde
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2018 - 15:44
Wünsche
[2001]
Parole e musica di Bettina Wegner
Nell'album "Alles was ich wünsche", con Karsten Troyke
Parole e musica di Bettina Wegner
Nell'album "Alles was ich wünsche", con Karsten Troyke
Als Frau wünscht ich mir, einer sollt mich lieben
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2018 - 15:30
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Traurig bin ich sowieso
[1981]
Parole e musica di Bettina Wegner
La canzone che dà il titolo al suo album del 1981
Parole e musica di Bettina Wegner
La canzone che dà il titolo al suo album del 1981
Wenn wir uns're Kinder schlagen
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2018 - 15:06
Kinder (Sind so kleine Hände)
[1979]
Parole e musica di Bettina Wegner
La canzone che dà il titolo al suo album del 1979.
Parole e musica di Bettina Wegner
La canzone che dà il titolo al suo album del 1979.
Sind so kleine Hände, winz'ge Finger dran
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2018 - 14:53
Percorsi:
Violenza sull'infanzia
Dime soldado chileno
La versione tedesca di Bettina Wegner, dal suo album del 1979 intitolato "Sind so kleine Hände"
HÖR ZU, SOLDAT
(continua)
(continua)
inviata da B.B. 24/7/2018 - 14:44
Patriot Game
Ed ora giaccio qui, il mio corpo crivellato di colpi,
E penso ai quei traditori che hanno svenduto la propria anima,
Col desiderio che il mio fucile ripagasse questi bastardi nello stesso modo, poiché hanno svenduto il germe del patriotismo.
E penso ai quei traditori che hanno svenduto la propria anima,
Col desiderio che il mio fucile ripagasse questi bastardi nello stesso modo, poiché hanno svenduto il germe del patriotismo.
Luca 24/7/2018 - 02:43
Weapon of Choice
Album: Baby 81 [2007]
Non sprecherò il mio amore per l'amor di patria. Canzone contro tutti i nazionalismi.
“Weapon of Choice” incorporates some profound lyrics. Since we’re living in an age of corporate greed and extreme nationalism, if we don’t want to “waste” love on this nation, where should we place our love?
You know, you’ve got this extreme going on here where, if you don’t believe in Bush’s definition of God, you’re an evildoer. So for me, that song is about making a declaration against capitalism and the system that exists. You know, I find it funny that people have to vote in secret : behind a little curtain. (Laughs.) It’s like nobody’s supposed to know what anybody stands for. So I just want to be out there saying this is what I don’t believe in. But I also want to stand up for what I do believe in. Family, friends, music, and creativity-that’s where love is.
The Independent
Non sprecherò il mio amore per l'amor di patria. Canzone contro tutti i nazionalismi.
“Weapon of Choice” incorporates some profound lyrics. Since we’re living in an age of corporate greed and extreme nationalism, if we don’t want to “waste” love on this nation, where should we place our love?
You know, you’ve got this extreme going on here where, if you don’t believe in Bush’s definition of God, you’re an evildoer. So for me, that song is about making a declaration against capitalism and the system that exists. You know, I find it funny that people have to vote in secret : behind a little curtain. (Laughs.) It’s like nobody’s supposed to know what anybody stands for. So I just want to be out there saying this is what I don’t believe in. But I also want to stand up for what I do believe in. Family, friends, music, and creativity-that’s where love is.
The Independent
I gotta speak and you want to listen up
(continua)
(continua)
23/7/2018 - 23:28
An eostig toullbac’het
All'inizio di questo link si può ascoltarla.
An eostig toullbac'het - mp3
E' la sera di sabato otto giugno millenovecentottantacinque, St. Brieuc, decima edizione della Fête du Peuple Breton, “Gouel Pobl Vreizh” come dicono da queste parti, qualcuno richiama la “collera bretone” nel presentare dal palco Gilles Servat, che tutti amano smisuratamente. Domani, ho appuntamento a pranzo a casa sua a Nantes, dall'altra parte della Bretagna. Intanto stasera mi sono divorato una quantità impressionante di sidro e di flan alle prugne (Far Breton), una torta di crema densa di latte, panna, farina e zucchero con sul fondo prugne secche. Mai sentito niente di più delizioso! La fest-noz continua e nella confusione di biniou e bombarde ho dietro le spalle sei sikus che suonano tutti insieme (i Bolivia Manta, in cartellone domani) e davanti i Kornog, reduci da un trionfo americano e tutti a danzare gavotte,... (continua)
An eostig toullbac'het - mp3
E' la sera di sabato otto giugno millenovecentottantacinque, St. Brieuc, decima edizione della Fête du Peuple Breton, “Gouel Pobl Vreizh” come dicono da queste parti, qualcuno richiama la “collera bretone” nel presentare dal palco Gilles Servat, che tutti amano smisuratamente. Domani, ho appuntamento a pranzo a casa sua a Nantes, dall'altra parte della Bretagna. Intanto stasera mi sono divorato una quantità impressionante di sidro e di flan alle prugne (Far Breton), una torta di crema densa di latte, panna, farina e zucchero con sul fondo prugne secche. Mai sentito niente di più delizioso! La fest-noz continua e nella confusione di biniou e bombarde ho dietro le spalle sei sikus che suonano tutti insieme (i Bolivia Manta, in cartellone domani) e davanti i Kornog, reduci da un trionfo americano e tutti a danzare gavotte,... (continua)
Flavio Poltronieri 23/7/2018 - 20:28
La spigolatrice di Sapri
ERAN TRECENTO
controstoria e antefatto de "La Spigolatrice di Sapri"
Eran 300, idealisti e balordi,
Eran 300 ed ora son' morti
Carlo inseguiva un grande ideale
per fare la storia si fece esortare
a compiere quella fatale missione
partì per avviare la rivoluzione
Fingendo un assalto ebbe a disposizione
da amici importanti un battello a vapore
Con una trentina di compagni d'armi
e l'onere di aspettative enormi
Sul tardi raggiunsero i lidi di Ponza
"Quest'isola acquisterà l'indipendenza!"
Ma per non destare sospetto del via
issaron' la bandiera dell'avaria.
Eran 300, idealisti e balordi,
Eran 300 ed ora son' morti
Entrati nel porto e attraccata la nave
essi misero le autorità sottochiave
In piazza inneggiarono all'indipendenza
lasciando allibita la cittadinanza
Carlo volle atteggiarsi a Cavallier bianco
ma fu giudicato malefico e strambo
Dell'indifferenza rimase basito:
"La... (continua)
controstoria e antefatto de "La Spigolatrice di Sapri"
Eran 300, idealisti e balordi,
Eran 300 ed ora son' morti
Carlo inseguiva un grande ideale
per fare la storia si fece esortare
a compiere quella fatale missione
partì per avviare la rivoluzione
Fingendo un assalto ebbe a disposizione
da amici importanti un battello a vapore
Con una trentina di compagni d'armi
e l'onere di aspettative enormi
Sul tardi raggiunsero i lidi di Ponza
"Quest'isola acquisterà l'indipendenza!"
Ma per non destare sospetto del via
issaron' la bandiera dell'avaria.
Eran 300, idealisti e balordi,
Eran 300 ed ora son' morti
Entrati nel porto e attraccata la nave
essi misero le autorità sottochiave
In piazza inneggiarono all'indipendenza
lasciando allibita la cittadinanza
Carlo volle atteggiarsi a Cavallier bianco
ma fu giudicato malefico e strambo
Dell'indifferenza rimase basito:
"La... (continua)
Claudio Ambrosi 23/7/2018 - 14:50
Io ci credo ancora
(2017)
"Nomadi Dentro"
"Nomadi Dentro"
Provo a immaginare di essere in quei posti,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 23/7/2018 - 10:50
Beppino (Dalle rive dell'Arno un mattino)
anonimo
CHE LA TERRA TI SIA LIEVE. E IL FUCILE ANCHE.
CIAO SUGO ! PER SEMPRE DICIASSETT'ANNI !
CIAO SUGO ! PER SEMPRE DICIASSETT'ANNI !
Riccardo Venturi 23/7/2018 - 08:16
Il mercenario di Lucera
E' sociologicamente altrettanto interessante constatare che gli "òmini di destra" restano anonimi e nascosti come topi di fogna anche nel momento in cui, sembra, tornano a trionfare. Sul resto delle "considerazioni" è opportuno sorvolare, anche se non è niente che debba stupire. Allo "spettro del comunismo" in Africa ci aveva già pensato l'eroico DVCE a base di armi chimiche e quant'altro. E non era nemmeno di Lucera! Un maestro nelle rime da quinta elementare, tipo "Libro e moschetto, fascista perfetto!".
Riccardo Venturi 23/7/2018 - 08:12
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