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Riccardo Venturi 17/8/2018 - 21:21
PEPPINO IMPASTATO
9 maggio 1978 - 9 maggio 2018
Riccardo Venturi 9/5/2018 - 11:23
Il sito “Canzoni Contro la Guerra” ha compiuto il 20 marzo 15 ANNI.
Riccardo Venturi 20/3/2018 - 09:38
40 anni? Sembra che, in questi giorni, i quarantennali riguardino solo gli “statisti”. Il 18 marzo 1978, 40 anni fa, invece, furono assassinati Fausto e Iaio. Non se ne è saputo mai nulla. Quarant'anni e non sentirli. Quarant'anni e sempre fra noi, per sempre diciottenni. Quarant'anni fra le grancasse del potere e dei suoi servi.
Riccardo Venturi 18/3/2018 - 09:18
Se n'è andato nel giorno del Pi Greco, Stephen. Alla ricerca dell'infinito. Una canzone per lui, e un bicchiere di Qualsiasi Cosa!
Riccardo Venturi 14/3/2018 - 10:04
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Soldiering On

Soldiering On
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continua)
I was bound to something bigger
(continua)
inviata da Dq82 7/3/2018 - 09:59

Come on Over to Your Own Side

Come on Over to Your Own Side
[1968]
Written by Elaine Laron
Scritta da Elaine Laron
Performed by Matt Jones and Elaine Laron
Interpretata da Matt Jones e Elaine Laron
Published / Pubblicata:
Broadside #95, November / December 1968

“Matt Jones” è Matthew Jones, l'autore (assieme a Elaine Laron anche del testo) di Hell No, I Ain’t Gonna Go!. A dire il vero, quest'ultima canzone appare accreditata nel disco antologico Broadside Time Is Running Out (la canzone era stata pubblicata nel n° 82 della rivista) ad entrambi, e quindi mi chiedo se non sia il caso di uniformare la cosa. Matt(hew) Jones (1936-2011) fu attivista per i diritti civili, segretario dello Student Nonviolent Coordinating Committee e, per un certo periodo, membro dei Freedom Singers di Pete Seeger; Elaine Laron (1930-2013), nata nel Bronx, è stata una songwriter e poetessa. La sua collaborazione con Matthew Jones, che era compositore e musicista, produsse... (continua)
Come on over to your own side!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/3/2018 - 04:10
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The War After the War

The War After the War
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continua)
Who's gonna care for the ones who care for the ones who went to war?
(continua)
inviata da Dq82 6/3/2018 - 14:34
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Dim e didom e didom e didera

anonimo
Dim e didom e didom e didera
[1972]
Canzone d’osteria milanese, molto terrena, anticlericale e pure antibellicista. E’ noto che il vino rende riflessivi, metafisici ma insieme anche più concreti...
Trovo il testo nel volume di Nanni Svampa intitolato “La mia morosa cara – Canti popolari milanesi e lombardi”, prima edizione 1977, dove l’autore individua il luogo in cui la canzone fu creata nell’Osteria della Briosca, un’osteria ai Navigli che ancora esiste. Svampa dice pure di un disco dal titolo “La Briosca di Milano” inciso proprio da un gruppo di clienti del locale.

Per la precisione, il disco in questione s’intitola “Osteria n°1. La Briosca di Milano. Quando c’erano i Navigli”, realizzato dalla casa discografica Fonit Cetra nel 1972 e interpretato da El Pinza, La Vanda, Rinone, Alberto e il coro della Briosca, tutti personaggi localissimi, con la consulenza musicale del Maestro Ettore De Carolis.
Dim e didom e didom e didera
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/3/2018 - 13:35
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USA for Italy

USA for Italy
[1985]
Bigazzi/Cerruti/Savio
Album: Tocca l'albicocca
Caro Michael Jackson, tu che mandi i soldi in Africa,
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 6/3/2018 - 00:01
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E ce l'ho tremila lire

E ce l'ho tremila lire
Canto popolare dell'Isola d'Elba
A folksong from the Island of Elba
Volkslied aus der Insel Elba
Interpretazione / Performed by Daniela Soria
Album: Lo Scoglio Verde - Musica Popolare dell'Isola d'Elba

Questo “extra” promana da due insopprimibili motivazioni, anzi tre. La prima è che il sottoscritto è un incallito girellone nelle tradizioni popolari di mezzo mondo, e che quindi -ogni tanto- ha bisogno di tornare un po' a quelle della sua terra materna, l'Isola d'Elba. La seconda è una particolare dedica a Marco Valdo M.I. e a Lucien Lâne: l'unico video esistente di questa canzone è il più cospicuo campionario di asini elbani che esista in rete. C'è poi anche la terza, che è presentare a quest'ìnclito sito la grande Daniela Soria, di Sant'Ilario in Campo, pianista e compositrice, considerata la “voce nera” del jazz italiano, ma anche esecutrice del “Pietro Gori” (e ci credo: a Sant'Ilario... (continua)
E ce l'ho tremila lire
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/3/2018 - 20:11
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Un an e mez

Un an e mez
[1968]
Nel disco "Milano Canta N°3", pubblicato nel 1968

Una canzone sulla naja, il servizio militare quando era obbligatorio. Il testo è ben reperibile in Rete ma purtroppo senza un audio che lo accompagni per verificarlo. Mi sà che il milanese lascia un po' a desiderare, ma tant'è... Se qualcuno avesse il disco o fosse milanese verace...
Faccio servizi ad ore,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/3/2018 - 18:29
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Peace Anthem for Palestine

Peace Anthem for Palestine
We don't eat pigs
(continua)
5/3/2018 - 17:25
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The Great Correction

The Great Correction
(2008)
dall'album Beautiful World

Un inno a tutti quelli che continuano a combattere per un mondo migliore contro quelli che hanno il loro dio, le loro pistole e loro eserciti. Ma siamo in tanti a voler cambiare le cose e a voler far cadere tutti i muri.
La canzone è stata interpretata da Joan Baez nel suo album "Whistle Down The Wind" del 2018.
Down on the corner of ruin and grace
(continua)
4/3/2018 - 21:08
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Born This Way

Born This Way
(2011)
Title track del secondo album della popstar newyorchese.
Scritta da Stefani Germanotta in arte Lady Gaga con Jeppe Laursen

Un pezzo dance/electropop o come volete chiamarlo, il cui testo è un'esplicita presa di posizione a favore della comunità LGBT, e contro il razzismo. Più in generale la canzone è un inno all'"essere se stessi" e all'emancipazione individuale. Notevole anche la "country road version" con chitarra e armonica, reinterpretata anche per il decennale del disco con Orville Peck.

I want to write my this-is-who-the-fuck-I-am anthem, but I don't want it to be hidden in poetic wizardry and metaphors. I want it to be an attack, an assault on the issue because I think, especially in today's music, everything gets kind of washy sometimes and the message gets hidden in the lyrical play. Harkening back to the early '90s, when Madonna, En Vogue, Whitney Houston and TLC were... (continua)
It doesn't matter if you love him, or capital "H-I-M" (M, M, M)
(continua)
4/3/2018 - 20:43

Il 24 maggio

Il 24 maggio
Una strofa parodistica della celebre patriottica "Canzone del Piave", composta nel 1918 da E. A. Mario.

Il poeta di strada Peppe Schiera, "anarchico e antifascista senza saperlo", avrebbe voluto declamarla il 10 giugno 1940 durante una festa patronale, con l'intento di sbeffeggiare Mussolini che si dice volesse portare l'Italia in guerra. Ma fu proprio quel giorno che giunse la vociaccia del Dvce che dichiarava guerra a Gran Bretagna e Francia, il famigerato discorso de "L'ora delle decisioni irrevocabili" e del "Vincere! E vinceremo!". Così le autorità disposero che la festa non si sarebbe tenuta e tutte le luminarie rimasero spente. E il povero Peppe Schiera, che sperava di poter tirare su qualche soldo, maledisse le camicie nere, il podestà, il prefetto e Mussolini e se ne tornò a casa.

Ho tratto testo e racconto dal bel libro "Peppe e Margherita – Storia di un poeta ed artista di strada" di Roberto Ardizzone, scrittore palermitano e cultore della poesia dialettale siciliana.
L’Esercito manciava scorci i favi e tinnirumi (1)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/3/2018 - 16:53
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Coachella - Woodstock in My Mind

Coachella - Woodstock in My Mind
(2017)
Scritta da Elizabeth Grant (Lana Del Rey), Rick Nowels, Rakim Mayers
Singolo estratto dall'album Lust For Life

In questa canzone Lana Del Rey racconta di aver passato il weekend al festival di Coachella in California proprio nei giorni in cui la tensione tra gli USA e la Corea del Nord raggiungevano il culmine. Di ritorno verso casa si ferma presso un bosco di sequoie e scrive questa canzone. "Volevo condividerla semplicemente augurandomi che un'individuale speranza e preghiera per la pace possa contribuire al suo raggiungimento nel lungo termine. Spero che tutti voi passiate una buona giornata, dalla California con amore.".
I was at Coachella, leanin' on your shoulder
(continua)
3/3/2018 - 23:19
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Folk ('l purcun d'na brutta troia)

Folk ('l purcun d'na brutta troia)
[1968]
Nel disco "Milano Canta N°3", pubblicato nel 1968

Ho trascritto all'ascolto questo bellissimo brano... spero che il ritornello in milanese sia corretto...
Una canzone che mancava assolutamente nelle CCG/AWS e che oggi credo sarebbe vietata, visto che ormai non si può più neppure augurare di crepare ai padroni e ai loro sgherri...
Ciapa freddo la mondina
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/3/2018 - 22:37

Hapishane Şarkısı III (ya da Geçmiyor günler, geçmiyor)

Hapishane Şarkısı III (<em>ya da</em> Geçmiyor günler, geçmiyor)
[1933]
Versi di Sabahattin Ali (1907-1948), scrittore, poeta e giornalista turco.
Una poesia che negli anni 70 fu messa in musica da Kerem Güney (1939-2012), importante musicista e cantautore, nel suo disco intitolato "Tapusuz Memed" del 1977.
Poi anche nel repertorio di Ahmet Kaya (1957-2000), cantautore rivoluzionario di origine curda.

Sabahattin Ali è stato prima di tutto un insegnante. Insegnava lingua tedesca perchè da giovane e brillante laureato aveva vinto una borsa di studio in Germania. Ma al suo ritorno in Turchia venne preso di mira dalla polizia politica del regime di Atatürk e nel 1933 venne arrestato e imprigionato. E' a quel periodo che questa poesia si riferisce. Lo liberarono solo a patto che giurasse e celebrasse in versi la sua fedeltà al presidente. Lui lo fece, ma non era finita. I suoi versi e le sue parole continuavano a non convincere gli sgherri del potere. Lo... (continua)
Burda çiçekler açmıyor,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/3/2018 - 21:03
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Ho parlato con la gente, e tutti mi hanno detto...

Ho parlato con la gente, e tutti mi hanno detto...
"Ho parlato con la gente, e tutti mi hanno detto..." è un flusso di coscienza e una riflessione dei Casa del Fico sull'uomo e sulla società.
Ho la dannata percezione della degenerazione
(continua)
inviata da chicosbligo 2/3/2018 - 18:23
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Troisième monde

Troisième monde
2016
Migrant

Sandro Joyeux: voce, chitarra acustica, tastiere
Enrico Melozzi: violoncelli
Mauro Romano: basso
Said Benmsafer: oud, ney
Francesco Del Prete: batteria
Giovanni “Mamadì” Maione: percussioni
Mike Varlet : dobro
Dean Bowman: cori

Nasce nelle campagne italiane, tra i ghetti dove vivono i braccianti stranieri, Migrant, il nuovo album del musicista franco-italiano Sandro Joyeux. Il progetto è il frutto dell’Antischiavitour, la speciale tournée per i lavoratori africani dei campi, che l’artista ha lanciato nel 2011 e che ha percorso la penisola, dal Piemonte alla Puglia, fino all’ultima tappa nel luogo simbolo della rivolta dei lavoratori sfruttati, Rosarno. Come un giullare moderno Joyeux ha raccolto tappa dopo tappa le storie di chi vive ai margini e gli ha dato voce nei singoli che compongono il suo ultimo lavoro, realizzato con la partecipazione di Eugenio Bennato e... (continua)
Si tu vas là-bas, de l’autre côté de la mer,
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2018 - 17:11
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Dette Coloniale

Dette Coloniale
2016
Migrant

Sandro Joyeux: voce, chitarra acustica
Mauro Romano: basso, cori
Antonio Ragosta: chitarra elettrica
Matteo “Mammolo” Mammoliti: batteria
Bifalo Kouyate: djembé
Giovanni “Mamadì” Maione: shekeré
Fabio Renzullo: tromba
Davy Deglave: cori

Nasce nelle campagne italiane, tra i ghetti dove vivono i braccianti stranieri, Migrant, il nuovo album del musicista franco-italiano Sandro Joyeux. Il progetto è il frutto dell’Antischiavitour, la speciale tournée per i lavoratori africani dei campi, che l’artista ha lanciato nel 2011 e che ha percorso la penisola, dal Piemonte alla Puglia, fino all’ultima tappa nel luogo simbolo della rivolta dei lavoratori sfruttati, Rosarno. Come un giullare moderno Joyeux ha raccolto tappa dopo tappa le storie di chi vive ai margini e gli ha dato voce nei singoli che compongono il suo ultimo lavoro, realizzato con la partecipazione di Eugenio Bennato... (continua)
Mais que sont ils venus faire? (Que sont ils venus faire?)
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2018 - 17:05
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Ce n’est pas ça

Ce n’est pas ça
2016
Migrant

Eugenio Bennato: voce
Sandro Joyeux: voce, chitarra acustica
Mauro Romano: basso
Simon Demouveaux: chitarra elettrica, cori
Francesco Del Prete: batteria
Bifalo Kouyate: djembé
Giovanni “Mamadì” Maione: shekeré
Danilo Dipaolonicola: fisarmonica
Davy Deglave: cori

Nasce nelle campagne italiane, tra i ghetti dove vivono i braccianti stranieri, Migrant, il nuovo album del musicista franco-italiano Sandro Joyeux. Il progetto è il frutto dell’Antischiavitour, la speciale tournée per i lavoratori africani dei campi, che l’artista ha lanciato nel 2011 e che ha percorso la penisola, dal Piemonte alla Puglia, fino all’ultima tappa nel luogo simbolo della rivolta dei lavoratori sfruttati, Rosarno. Come un giullare moderno Joyeux ha raccolto tappa dopo tappa le storie di chi vive ai margini e gli ha dato voce nei singoli che compongono il suo ultimo lavoro, realizzato con la... (continua)
Ce n’est pas ça qui les arrêtera
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2018 - 15:47
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Elmando

Elmando
2016
Migrant

Sandro Joyeux: voce, chitarra acustica
Mauro Romano: basso
Antonio Ragosta: chitarra elettrica
Matteo “Mammolo” Mammoliti: batteria
Bifalo Kouyate: djembè
Giovanni “Mamadì” Maione: shekerè
Fabio Renzullo: tromba
Claudio Domestico, Dario Sansone, Massimiliamo Giliberti: cori

C’è poi “Elmando”, canzone che ha anche ricevuto il patrocinio dell’Unhcr. E’ la storia di un ragazzo apolide, fuggito anni fa dal Congo e arruolato per alcuni anni come bambino soldato. “Ha fatto un viaggio lunghissimo prima di arrivare a Parigi dove l’ho incontrato. Arrivava dal Congo, ma era apolide, non riconosciuto, cioè, da nessuno stato. L’ho visto in un centro commerciale, era appoggiato a una parete che raffigurava una foresta– spiega Joyeux –Viveva come un poeta metropolitano, regalando cioè poesie ai passanti. Lo ricordo come una sorta di barbone celeste, siamo diventati subito amici”.
redattoresociale.it
Quand les rumeurs de la guerre arrivèrent jusqu’au village,
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2018 - 15:40
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Rinascimento

Rinascimento
[2017]
All'Italia

Un album che parla di emigrazione, un vero e proprio concept-album che omaggia storie di vita degli Italiani di ieri e di oggi, parlando di rinascita, di rinnovamento, di forza.

È possibile che la gran massa di un paese perda del tutto quel che potremmo chiamare senso del bene comune? È possibile. È possibile che un paese già notoriamente individualista di suo perda quel che potremmo chiamare necessario sentimento di solidarietà che rende un insieme di gente ben diverso da un’unità? È possibile. È anche possibile che io stia mettendo giù la cosa in modo assai leggero riferendomi forse a principi nobili e doverosi nei rapporti umani. Per cui meglio dire le cose in modo più diretto e senza tanti giri di parole. Viviamo in un paese che non ho alcun problema a definire mafioso. Mafioso negli atteggiamenti e nei rapporti tra la gente, visto che del criminale con la coppola... (continua)
In ogni giorno che ti svegli in questa vita tua
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2018 - 15:11
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Donald Trump

Donald Trump
2017
Orso Giallo
Ragazzi, studenti, classe, dai a posto, a posto
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2018 - 10:19
Percorsi: Donald Trump
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Aremu rindineddha

Aremu rindineddha
[pubbl. / publ. 1900]
Poesia di Giuseppe Aprile
A poem by Giuseppe Aprile
(Calimera, 1878 /1864?/ - 1944)
Musica / Music: m.o Costanzo (?)
Raccolta / Collection:
Alan Lomax / Diego Carpitella, 1954
Martano, Salento, Italia

Non ci può essere alcun dubbio sul fatto che questo (peraltro assai celebre) canto in griko salentino appartenga al medesimo "filone" storico e psicologico italiano meridionale di Riturnella: la rìnnina del canto calabrese e la rindineddha del canto salentino sembrano parenti strette. Così come il canto calabrese, anche Aremu rindineddha è generalmente percepito come un canto di emigrazione, e su questo -immaginiamo- avrebbe avuto molto da dirci il nostro scomparso amico Franco Corlianò, il cui Klama è oramai diventato, nella coscienza di molti delle sue zone e in Grecia, un canto popolare. Ma poiché Franco Corlianò (al quale va il nostro ricordo) non può dirci,... (continua)
Aremu rindineddha-mu
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 1/3/2018 - 22:01
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Lili Marleen

Lili Marleen
(2016)
Singolo, inedita in album

La Lili Marleen dei Baustelle non è una cover della famosissima canzone, ma il riferimento alla guerra, nel testo, è palese. Si parla di Parigi, città occupata dalle SS e negli ultimi anni presa di mira dallo Stato islamico. Si parla di Allah e di Dio, di kalashnikov e kamikaze. Si cita David Bowie: pensando a Heroes, con l’immagine del muro di Berlino sullo sfondo, il riferimento appare tuttaltro che casuale. E poi Joseph Kosma, Jacques Prevert (il primo ha messo in musica alcune poesie del secondo), Michel Houellebecq (scrittore accusato prima di “islamofobia” e poi di essere un simpatizzante dell’Islam) e il poeta Guillaume Apollinaire.

La Stampa
Siamo bambini rapiti sepolti in un bar
(continua)
inviata da Letizia 28/2/2018 - 23:42
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Sarajevo

Sarajevo
(2014)
All You Can Do

feat. Dia Frampton
Interpretata dal vivo anche con Raquel Rodriguez

This song is about the story of Admira and Bosko, a couple killed in Sarajevo during the Bosnian Civil War in 1994. One was Muslim and one was Christian and they were shot trying to flee the city. My mom comes from a Christian family and my dad is Jewish and I wanted to write a song about the transcendental power of love. - Watsky

*

La canzone parla della storia di Admira e Bosko, una coppia uccisa a Sarajevo durante la guerra civile nel 1994. Lei era musulmana e lui cristiano e furono uccisi mentre cercavano di scappare dalla città. Mia mamma viene da una famiglia cristiana e mio papà è ebreo, e volevo scrivere una canzone sul potere trascendente dell'amore. - Watsky


And they wonder what our parents say
(continua)
28/2/2018 - 23:15
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Raskrsnice Sarajeva

Raskrsnice Sarajeva
Dall'album "Zaboravljeni grad" del 1993.
Srušena su draga mjesta, moja ulica,
(continua)
inviata da Monia 28/2/2018 - 22:36
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Campesino

Campesino
2015
Foc!

A “Campesino” hi apareixen fragments de veu de José Mújica, Che Guevara, Rigoberta Menchu i Fidel Castro.

"Yo soy campesino puro
y no empecé la pelea,
pero si me buscan ruido
la bailan con la más fea"
Cançó popular dels guerrillers del sud de Tolima (Colòmbia)
Cau el sol, cau el món als cerros invisibles
(continua)
inviata da Dq82 28/2/2018 - 17:44
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Il mare di Valona

Il mare di Valona
2014
Fuori dal pozzo
E fu mio padre a farmi scendere
(continua)
inviata da Dq82 28/2/2018 - 15:45
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Conformismo e resistencia

Conformismo e resistencia
2000
The punks are alright
Colocamos correntes
(continua)
inviata da Dq82 28/2/2018 - 12:11
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The Civil War

The Civil War
2014
เกิดได้งัย กับสังคมไทย ฆ่ากันตายเพราะปัญหาของการเมือง
(continua)
inviata da Dq82 28/2/2018 - 12:00
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Marseljeesi

anonimo
Marseljeesi
No, this is not a translation of the Irish Marseillaise or the German »Reveille«. Nor is it a Finnish version of the French national anthem, but one of its offsprings, numerous songs of freedom, struggle, and labor, inspired by the French revolution. In Finland, the Marseillaise in its different versions was one of the most popular workers songs of the early 1900s. The author of the Finnish lyrics is unknown.

The song (1st and 3rd stanza) was performed by KOM-teatteri on their 1972 album »Kansainvälinen« (The Internationale)
Jo nosta pääsi, köyhä kansa.
(continua)
inviata da Juha Rämö 27/2/2018 - 23:36
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The Band: The Weight

The Band: The Weight
1968

Probabilmente la più famosa delle canzoni della band canadese, una canzone evocativa, costantemente in equilibrio tra il sacro e il profano, tra versi evocativi, biblici. In continue allegorie, narra la storia di un uomo partito per portare qualcosa di buono, di portare un peso da togliere agli altri, ma trova ciò che no si aspetta: la diffidenza e la rassegnazione altrui. Così stanco decide di tornare a casa dove può sollevare questo suo peso, necessita di cambiamento. Per una lettura più attenta e dettagliata vedere questo link La filosofia della donnola

The Weight è una canzone del 1968 del gruppo canadese The Band, pubblicata come singolo, ed estratta dal loro album di debutto Music from Big Pink.
The Weight è una delle canzoni più conosciute del gruppo, e una fra le più celebri della controcultura della fine degli anni sessanta.

L'importanza del brano è stata testimoniata... (continua)
I pulled into Nazareth, was feelin' about half past dead
(continua)
inviata da Dave21 27/2/2018 - 00:27
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Another Day in Paradise

Another Day in Paradise
Album: ...But Seriously - 1989

Così come il brano Man on the Corner, scritto da Collins ai tempi in cui faceva parte dei Genesis, Another Day in Paradise affronta il tema dei senzatetto, con uno stile musicale completamente diverso da quello utilizzato dal cantante fino a quel momento.
She calls out to the man on the street
(continua)
inviata da Dave21 27/2/2018 - 00:16

27 di otubar

27 di otubar
[1917-18]
Versi di Ercole Carletti (1877-1946), poeta, drammaturgo e linguista friulano. In “Poesie friulane”, Udine, 1920 (con prefazione di Bindo Chiurlo, 1886-1943, critico letterario e poesta friulano).
Musica di Arturo Zardini, l’autore di Stelutis Alpinis, in “Canti friulani”, 1925
Un canto che fa parte del repertorio del Coro Marmolada e che infatti ho tratto da “Canti friulani di Arturo Zardini - Opera omnia”, a cura di Sergio Piovesan, gennaio 2018

Una delle conseguenze meno note della disfatta di Caporetto dell’ottobre/novembre 1917 fu l’esodo di almeno 600.000 civili friulani e veneti, parecchi dei quali morirono nella fuga scomposta e per nulla organizzata né aiutata dall’esercito italiano in rotta, una pagina di storia assolutamente negletta, per via della propaganda militare, della retorica vittoriosa del fascismo successivo e del fatto che, come in tutte le guerre, la... (continua)
Vin siarât la nestre puarte,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/2/2018 - 13:40
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Nie, nie odchodź

Nie, nie odchodź
Parole di Krzysztof Cezary Buszman
Musica e esecuzione di Jarosław Jar Chojnacki
Il testo da YT
Nie, nie odchodź moje życie kochane
(continua)
inviata da Krzysiek 26/2/2018 - 00:19
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Sporco clandestino

Sporco clandestino
(2017)

Testo e musica di Maldestro, pseudonimo di Antonio Prestieri

dall'album "I muri di Berlino"
Signor Capitano ricordi che sono un bambino
(continua)
inviata da Silva 25/2/2018 - 18:03
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Ένα ουίσκι

Ένα ουίσκι
Éna ouíski
[1976]
Στίχοι: Σταύρος Μελισσινός
Μουσική: Σπύρος Αργύρης
'Αλμπουμ: Ταξιδεύοντας (1976, ξαν. 2005)

Testo: Stavros Melissinós
Musica: Spyros Argyris
Album: Ταξιδεύοντας ("Viaggiando", 1976, ried. 2005)
Ένα ουίσκι, κυρά μου, άντε, κούνα τα χέρια,
(continua)
inviata da Andrea 25/2/2018 - 17:11
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A Maria Teresa

A Maria Teresa
[2011?]
Versi di Alfiere di Sabbia, pseudonimo di ???
Musica e voce e chitarra di Diego Turatto, cantautore di Este, Padova
Testo trovato su Rosso Venexiano

"17 Dicembre 1968 due balordi: Calleri e Rosso, entrarono per rubare in una stanza dell'abitazione di Pasquale Borgnino, a Villafranca d'Asti, vi trovarono inaspettatamente una ragazzina tredicenne, la rapirono ritenendo la famiglia molto più facoltosa di quanto fosse.
Si trattava di Maria Teresa Novara, di tredici anni, residente a Bricco Barrano, frazione di Cantarana, ma che nel periodo scolastico per comodità si trasferiva presso gli zii dato che nel suo paesino non c'erano le scuole medie.

Mentre gli inquirenti svolgevano indagini in modo inconcludente [...], i balordi nel frattempo avevano portato la ragazzina nell'abitazione di uno di loro, una cascina denominata Barbisa, a Canale d'Alba, in provincia di Cuneo, distante una... (continua)
Perdona quest’alba che nasce
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/2/2018 - 17:02
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Un soldatin

Un soldatin
E' un vero peccato che pochi si siano accorti e abbiano quindi potuto apprezzare come merita, l'opera compleata da cui è tratta questa canzone. "Ciamp Dai Perdûz Amôrs" è una Spoon-River carnica non meno bella di quella di Fabrizio de André. Certo, non c'è la sua voce e neppure le fantastiche orchestrazioni del Maestro Piovani, però i testi sono tutti opera originale del grande Giorgio Ferigo (che purtroppo ci ha lasciati oramai più di dieci anni fa, a soli 58 anni)e si tratta di una poesia indimenticabile, che con ironia e protesta, fuoco e tenerezza ti spella vivo. Solo a leggere la scaletta con i titoli tradotti in italiano, chi vuol capire capirà:

- Dal Colle
- Un Soldatino
- Un suicida
- La sua Donna
- Un Emigrante
- Un Incendiario
- Cantata degli Angioletti
- Una Madre

Purtroppo la gran parte di quello che questi testi (assieme a quelli del disco precedente ("Il Timp das... (continua)
Flavio Poltronieri 25/2/2018 - 12:12
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Sole tra le dita

Dune rosse case vuote e silenti
(continua)
inviata da Francesco 25/2/2018 - 03:27
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Peut-être demain

Peut-être demain
Non sono un non-violento ma la violenza non l'ho mai praticata e non mi è mai piaciuta. Semplicemente non credo che sia un metodo che porti a qualche buona soluzione.
Ritengo che in ogni caso sia necessaria per difendere la propria e l'altrui vita, la propria e l'altrui libertà, se queste siano negate o gravemente insidiate.

Sui fatti di questi giorni di fine campagna elettorale penso che la responsabilità più grossa ce l'abbiano le cosiddette "istituzioni democratiche" perchè di fatto non hanno mai applicato La XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana (nata dall'antifascismo e dalla Resistenza) e la sua principale norma attuativa, una legge del 1952 che porta il nome di un tal Mario Scelba, che non è stato di certo un comunista. In virtù di quel combinato disposto, se fosse mai stato applicato, gente come Almirante, Borghese, Graziani, Rauti, Delle Chiaie, Zorzi,... (continua)
FORSE DOMANI
(continua)
inviata da B.B. 24/2/2018 - 23:03
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Aqualung

Aqualung
Uno dei miei primi album. L’altro giorno ho trovato in televisione, RAI5, un concerto per la BBC dei Jethro Tull: stupendo !
Mi son messo a cercare il testo originale di Aqualung. Ho visto il link alla tua pagina e, data la difficoltà oggettiva della traduzione di alcune parti, ci ho cliccato sopra.
Come per l’altra persona, anch’io ci ho messo circa 40 anni a capire il testo, ma alla fine sono arrivato.
Complimenti per la bellissima resa.
Ciro 24/2/2018 - 13:04
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Guarda giù dalla pianura

Guarda giù dalla pianura
Un interessante articolo riguardo alla storia di questa canzone
Dq82 24/2/2018 - 10:28
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La macchina del tempo

La macchina del tempo
2009
Bentornati nel paese dei mostri

Non inserisco la canzone in nessun percorso, ne cita talmente tanti che non avrebbe senso: da Bush alla Palestina, il muro di Berlino, gli eretici al rogo e la repressione Genova, l'emigrazione e i lager nazisti.
MR MADNESS
(continua)
inviata da Dq82 24/2/2018 - 10:10
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Demandes aux femmes

Demandes aux femmes
Chanson de Claude Réva écrite pour Francesca Solleville.
Elles sont nées pour faire rêver, pour faire rêver
(continua)
inviata da Pascal BORTOT 23/2/2018 - 23:06
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Come un cammello in una grondaia

Come un cammello in una grondaia
E' un detto arabo.
23/2/2018 - 02:36
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Ο καημός

Ο καημός
d’après la version italienne (littérale) de Riccardo Venturi – DOLORE ARDENTE – 2018
d’une chanson de Mikis Theodorákis – Ο καημός – 1961
Texte : Dimitris Christodoulou
Μusique : Mikis Theodorakis


Dialogue Maïeutique

Voici, Lucien l’âne mon ami, une traduction moins orthodoxe au regard des normes contemporaines, mais Riccardo m’y incite en invoquant la plus haute Antiquité européenne, le védique et le sanscrit ; il en appelle aussi à Homère ; je ne pouvais donc en faire une chansonnette d’amour, fût-il patriotique et grec. Il m’a fallu tendre à l’intemporel et à la généralité, à gommer ce qui est trop voyant, trop direct. Si j’ai pris des distances avec l’original, c’est pour m’en approcher. Mikis Theodorákis a bien trop de puissance et d’étendue historiques, il a bien trop été poursuivi, enfermé, battu, torturé, compté pour mort, pour conter la fleurette au bord d’une plage et avoir des... (continua)
AMERTUME
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/2/2018 - 17:42

RISATE AMARE: VIGNETTE CONTRO LA GUERRA/ LAUGHING BITTERLY WITH ANTIWAR CARTOONS

RISATE AMARE: VIGNETTE CONTRO LA GUERRA/ LAUGHING BITTERLY WITH ANTIWAR CARTOONS
E' morto oggi a 76 anni il vignettista spagnolo Antonio Fraguas de Pablo conosciuto come Forges.

Un ricordo da:

Cultura inquieta

El País, giornale in cui l'umorista rappresentava una delle ultime voci libere e lucide.
CCG Staff 22/2/2018 - 10:39
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Le Mantellate

Le Mantellate
Risposta per @FRED

Il testo descritto non appartiene a "Le Mantellate", bensì ad una latro brano che si chiama "a Tocchi a Tocchi" o "Alla Renella" ...

Testo ROMANESCO
..."a tocchi a tocchi sona 'na campana,
li turchi so' sbarcati alla marina,
chi c'ha le scarpe rotte l'arisola,
le mie l'ho risolate 'sta matina."...

Testo ITALIANO
a tocchi ("din don" della campana) una campana suona
I turchi sono sbarcati sulla spiaggia
chi ha le scarpe rotte le risuola
le mie le ho risuolate questa mattina

SIGNIFICATO
Significa che sta suonando una campana che avvisa che sono arrivati i Turchi e dovete avere scarpe buone per scappare.
Alex 22/2/2018 - 05:49
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Let's Work Together Now

Let's Work Together Now
Album: Lady of the Night - 1974
Different faces other races
(continua)
22/2/2018 - 03:45
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Tear Down These Walls

Tear Down These Walls
1992
Album: Body, Mind, Soul
On the voice of equality
(continua)
22/2/2018 - 02:16
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Dios Patria y Rey

Dios Patria y Rey
(1984)

dall'album Zona Especial Norte (split con un altro gruppo punk basco, i R.I.P.).
Originariamente doveva essere inserita in un album solo degli Eskorbuto "De interés nacional" che però non credo venne mai pubblicato
¿Os cuento un cuento?
(continua)
21/2/2018 - 23:49




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