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Das Tagebuch der Anne Frank [Full OST]

Das Tagebuch der Anne Frank [Full OST]
[2016]

Movie / Film / Elokuva:
Hans Steinbichler
Das Tagebuch der Anne Frank

Music /Musica / Musique / Sävel:
Sebastian Pille

Album : Das Tagebuch der Anne Frank

Nel ricordo di Anna Frank

Oggi 12 giugno ricorre il novantaduesimo anniversario della data di nascita di Anna Frank, morta nel lager di Bergen Belsen all’età di 13 anni , nel febbraio 1945.
Il film è la trasposizione del Diario di Anna Frank. Ha ottenuto un buon successo in Germania.
Sebastian Pille è noto come compositore di colonne sonore raffinate ed avvincenti. La sua musica sublima l’atmosfera tragica del film.

[Riccardo Gullotta]

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Filmografia e colonne sonore su Anna Frank

The Diary of Anne Frank è un film del 1959 diretto dallo statunitense George... (continua)
strumentale
inviata da Riccardo Gullotta 12/6/2021 - 20:15
Video!

Soldato

Soldato
(2020)
DRIVE-IN
Ti dimenticherò
(continua)
inviata da Alberto Scotti 12/6/2021 - 17:13
Video!

Tempi di pace

Tempi di pace
album: L'Eremita (2018)
Quando la storia ci venne a cercare
(continua)
inviata da Alberto Scotti 12/6/2021 - 00:06
Video!

Chi c'è

Chi c'è
2018
Album: L'Eremita
Chi c’è? Chi c’è? Chi c’è?
(continua)
inviata da Alberto Scotti 11/6/2021 - 23:56
Video!

La litania dei pesci

La litania dei pesci
2014
Mandibole
Di tante anime, braccia e occhi
(continua)
inviata da Alberto Scotti 11/6/2021 - 23:11
Video!

Luis Sepúlveda: Las mujeres de mi generación

Luis Sepúlveda: Las mujeres de mi generación
Non sono riuscita a trovare la canzone collegata a Jan Palach, e al momento neanche altre canzoni che si potrebbero in qualche modo usare nel sito, ma copio qui quasi per intero la mail che ho scritto a Lorenzo in risposta al messaggio sopra, e che su suo suggerimento pubblico anche qui, per rendere disponibili in rete alcune informazioni su Miki Volek anche in italiano (ovviamente si tratta di considerazioni personali basate su quanto si trova su internet, quasi esclusivamente in lingua ceca):

“[...] leggendo il racconto di Sepúlveda e poi le varie biografie ceche in rete (su youtube c'è anche un intero documentario), a volte avevo quasi l'impressione che non si parlasse della stessa persona. Sepúlveda lo dipinge come un oppositore del regime che ha sempre lottato con convinzione contro il comunismo cecoslovacco e che è stato ostacolato e poi messo al margine. Viene subito l'impulso di... (continua)
Stanislava 11/6/2021 - 21:29
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Cecilia

anonimo
Gastone Pietrucci (La Macina), nel suo "Aedo malinconico ed ardente. fuoco ed acque di canto”, Volume I, del 2002, riporta pure lui una versione marchigiana della ‘Cecilia’, grazie alla informatrice L. Marinozzi Lattanzi (registrata a Corridonia, AN, nel 1986).
Cecilia
Questo è scritto nel libriccino che accompagna l’opera musicale:

“Diffusissima in tutta Italia, questa ballata arcaica [perdonatemi le inevitabili ripetizioni, ma repetita juvant], tra le più amate e popolari, risale molto probabilmente al XV secolo. Molti i riscontri e le analogie con opere letterarie: in particolare con il dramma shakespeariano ‘Measure for Measure’, la tragedia ‘Philanire di Roullet’ del 1563, e la ‘Tosca’ di Sardou [io aggiungo anche Illica e Giacosa]. Il canto si chiude con il motivo del “Fior di Tomba” [riportato invero anche dagli altri ricercatori e studiosi citati], [canto] che solitamente caratterizza il finale di un’altra ballata (Nigra 19 [ROSINA: … / r’è RA POVRA Rusina / Che r’è morta pir l’amur!]). Se teniamo presente che il tema del fiore che nasce sulla tomba della donna morta per amore, è così diffuso in tutto il canto popolare italiano, da trovarlo come... (continua)
La povera Cecilia che poange ‘l suo mmarì’
(continua)
inviata da Dq82 11/6/2021 - 17:02

Novantanove m'han chiamato

anonimo
Novantanove m'han chiamato
E’ una canzone che si cantava negli anni ’50 saltando alla corda. E’ chiaro il riferimento alla guerra 15-18 in cui hanno combattuto anche le classi del 1899..
Novantanove m’ha chiamato
(continua)
inviata da Paolo Bogo 11/6/2021 - 14:13
Video!

Unser liebe fraue

anonimo
Unser liebe fraue
Una canzone tradizionale dei lanzichenecchi tedeschi, risalente al XVI secolo.
Ha un impianto di pietá popolare, essendo dedicata dalle truppe cattoliche alla "nostra signora della fredda fontana".
Nonostante il ritmo marziale, ha un moderato tono antimilitarista, e vi i si possono riconoscere alcuni temi tipici di canzoni dei soldati: i disagi della vita durante la campagna, il soldo volatile, il dileggio dei potenti la nostalgia dell'amata.

É stato selezionato il percorso Guerra dei trent'anni, che benché non coevo, é attinente.
Unser liebe Fraue
(continua)
inviata da Stefano Tani 11/6/2021 - 13:46
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L'Internationale

L'Internationale
SWAHILI / KISWAHILI

"The first original CPK anthem translated in Kiswahili by the Communist Party of Kenya, one of the most powerful political songs across the globe rendered to the revolutionaries and also a sign of unity for the revolutionaries worldwide." - YouTube video

"Il primo inno originale del CPK tradotto in Swahili dal Partito Comunista del Kenya, uno dei più potenti canti del mondo adottato dai rivoluzionari ed anche un segno di unità per i rivoluzionari di tutto il mondo." - Video YouTube.


Wimbo wetu na kimataifa
(continua)
inviata da Riccardo Venturi (Thanks to Arisztid) 11/6/2021 - 12:24
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Lettera a Maria

Lettera a Maria
2021
Soldati Arlecchini e Pierrot

“Zio Aldo che scrivevi da Gusen le preziose lettere al tuo unico grande amore Maria: questa è per te che dall'inferno sei tornato grazie alla tua arte, apprezzata persino dai boia nazisti che ti permisero di restar vivo e ricominciare a dipingere”. E' questa la dedica con cui Bax presenta "Lettera a Maria!, una dedica d'amore ispirata ad un fatto realmente accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale.

La canzone racconta di una lettera immaginaria, sintesi di tante lettere reali che il pittore Aldo Carpi, zio di Bassignano e padre del pianista e compositore Fiorenzo Carpi, fece pervenire a sua moglie dal campo di concentramento di Gusen, in cui era rinchiuso e dal quale si salvò proprio grazie alle sue doti artistiche. Ad accompagnarla, un videoclip costruito su piani stretti dell’artista che interpreta il brano intervallati da brevi momenti nei quali vengono... (continua)
Tornerò Maria
(continua)
inviata da Dq82 11/6/2021 - 12:07
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Cecilia

anonimo
Cecilia
Indifesi (2021)

Ma che gran dolore ha
(continua)
inviata da Dq82 11/6/2021 - 11:42
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Per Sergio

Per Sergio
Versione dall'album "Calendario Civile" (2019)


Dq82 11/6/2021 - 11:40
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Dueagostomillenovecentottanta

Dueagostomillenovecentottanta
2021
Indifesi

Un uomo è fermo fuori dalla stazione di Bologna il due agosto di un anno qualunque, aspetta immobile di vedere il viso di Laura, consapevole che lei non tornerà a piegargli le ginocchia d’amore. Eppure, il suo cuore e la sua vita sono rimaste ferme esattamente in quel luogo. Mentre ci confessa ossessivamente che “non gli è successo più” ci costringe a domandarci cosa voglia dire sopravvivere a una perdita e in quanti modi si torni o non torni a vivere.
"Indifesi", l'album d'esordio della reatina ChiaraBlue. Con lei anche Fabrizio Bosso e Luca Jurman - Rietinvetrina
Sarebbe stato un giorno come un altro
(continua)
inviata da Dq82 11/6/2021 - 11:33
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Icaro è libero

Icaro è libero
2021
Ghettolimpo
Ciao sono Icaro
(continua)
inviata da Dq82 11/6/2021 - 11:13
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Il mercenario di Lucera

Il mercenario di Lucera
English Lyrics
I died in Katanga
(continua)
inviata da Johnny Porker 10/6/2021 - 20:15
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San Lorenzo

San Lorenzo
Versione dall'album "Calendario Civile" (2019)


Dq82 10/6/2021 - 17:18
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Silvano pistola

Silvano pistola
(2014)

Silvano Pistola è il primo singolo estratto da Moostro, omonimo disco d’esordio dei MOOSTROO.

Il brano racconta una storia di provincia come tutte quelle contenute nel disco d’esordio del gruppo (disponibile dall’11 marzo 2014 sul sito del gruppo e su Bandcamp). Silvano/a, figlio adolescente di una famiglia arricchita, viene ricoperto di cose e alla fine si trova tra le mani ciò che meglio d’altro può funzionargli da terapia famigliare: una pistola. La sua non è una soluzione auspicabile, ma solo il risultato di un’educazione anaffettiva che sostituisce con gli oggetti e il possesso, ogni possibilità di scambio umano.

SENTIREASCOLTARE
Silvano è da temere, vent'anni sono tanti
(continua)
inviata da Alberto Scotti 10/6/2021 - 17:03
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L'emigrànde

L'emigrànde
[2017]

Album : Fòrte e gendìle

feat Michele Gazich
‘nghì ‘na mandrìcchie sotte lu ditèlle
(continua)
inviata da Alberto Scotti 10/6/2021 - 12:37
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R...esistere

R...esistere
[2007]
Testo e musica di Giuseppe Tranquillino Minerva
Album: Tutto è un'opinione

(giorgio)
Mestiere: operaio
(continua)
inviata da Alberto Scotti 9/6/2021 - 15:00
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Chantier d'été

Chantier d'été
6-8 giugno 2021
LATO NA BUDOWIE
(continua)
inviata da Krzysiek 8/6/2021 - 21:56
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R60

Buongiorno,
Vi contatto perchè sono la nipote di Isernia e con immenso piacere Vi comunico che mio nonno si chiamava Michele, Michele Isernia.

Grazie di cuore per averlo ricordaro in questo articolo.
Buona giornata
Giulia Boccedi
info@giuliabianco.it 8/6/2021 - 09:09
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Freedom Rider

Freedom Rider
[2016]
Lyrics & music by Alun Parry
Album: Freedom Rider

The album’s title track Freedom Rider is the incredible tale of Sala Udin, the young black boy who helped transport people around during the civil rights campaign bus boycotts and was brutally beaten by the police for his pains.

Parry brings a glorious gospel feel, both educational and inspirational, as he declares: “I’m gonna be a freedom rider until we’re free.”
“Don’t you go to Mississipi”
(continua)
inviata da giorgio 7/6/2021 - 23:40
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A cosa serve la guerra

A cosa serve la guerra


Questo argomento mi induce a parlare della peggiore fra le creazioni, quella delle masse armate, del regime militare voglio dire, che odio con tutto il cuore. Disprezzo profondamente chi è felice di marciare in ranghi e nelle formazioni al seguito di una musica; costui ha ricevuto solo per errore il cervello: un midollo spinale gli sarebbe più che sufficiente. Albert Einstein
sergio falcone 7/6/2021 - 18:50
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Silvano Fedi

Silvano Fedi
C'è un briciolo di neve
(continua)
inviata da Alberto Scotti 7/6/2021 - 14:22
Video!

Salutami Firenze

Salutami Firenze
Ti bacio sui capelli
(continua)
inviata da Alberto Scotti 6/6/2021 - 18:35
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Deportees

Versione italiana di Tiziano Mazzoni, contenuta nell'album del 2006 "Zaccaria per terra"
Deportees
CLANDESTINI
(continua)
inviata da Alberto Scotti 6/6/2021 - 17:26
Video!

Donna

Donna
2006
Album: Zaccaria per terra
Donna, che nascondi dietro te?
(continua)
inviata da Alberto Scotti 6/6/2021 - 17:11
Video!

Caporale

Caporale
2006
Album: Zaccaria per terra
Un piatto di minestra
(continua)
6/6/2021 - 16:44
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Un matto [Dietro ogni scemo c'è un villaggio]

Versione inglese di Beppe Gambetta, traduzione di James Keelaghan
Un matto [Dietro ogni scemo c'è un villaggio]
There's a world you carry around in your chest
(continua)
inviata da Dq82 6/6/2021 - 12:49
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Imagine

Imagine
Afrika Mamas
Ilanga/The Sun (2021)

Non sorprende che l’ecumenismo solidale e la parola cantata abbia portato le Mamas a impossessarsi di messaggio universalista della lennoniana “Imagine”, alla quale hanno aggiunto un verso zulu in cui cantano l’unione tra “bianchi e neri”.
blogfoolk.com

Dq82 6/6/2021 - 12:18
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Hlonipha

Hlonipha
2021
Ilanga/The Sun

“Hlonipha” porta la firma di Thulani Shabalala , figlio di Joeph (1940-2020), il compianto leader degli Ladysmith, la canzone parla di rispetto verso l’umanità
blogfoolk.com
Woh bamba (Bamba, bamba, bamba, bamba)
(continua)
inviata da Dq82 6/6/2021 - 12:14
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Il rap della Costituzione

Il rap della Costituzione
[2016]
Album: Mille Gruppi Avanzano

Poi in Calendario Civile (2019)

Interpretato dal coro Se...sta voce

-“Il rap della costituzione” è nato in un laboratorio di Militant A dentro la scuola elementare (pubblica e statale) Iqbal Masih di Roma, grazie al maestro Attilio Di Sanza e la maestra Susanna Serpe (la sua memoria è nei nostri cuori).
Tanti articoli della costituzione sono stati traditi e calpestati in questi anni ma negli occhi dei bambini riprendono luce e speranza e insieme a loro abbiamo scritto questa canzone per conoscerli e difenderli.
Tra meno di un mese c'è il referendum che vuole cambiare questa carta costituzionale, la riforma che propongono è calata dall'alto e voluta da gente come Renzi e Verdini: la nostra risposta è un grosso NO, un NO sociale, culturale e musicale. Noi votiamo No e partecipiamo al movimento. Buon ascolto.
Piacere mi presento sono Militant A
(continua)
inviata da Dq82 6/6/2021 - 12:01
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Margherita Vicario: Troppi preti troppe suore

Margherita Vicario: Troppi preti troppe suore
Scritta da Margherita Vicario & DADE
dal disco "Bingo" (2021)

Il co-protagonista di questo pezzo è un coro di bambini di Battipaglia perché mi piaceva far dire [quelle cose] a dei bambini in maniera molto innocente e spontanea, dicendo anche un po' di parolacce. In quel periodo avevo rivisto Io speriamo che me la cavo ed ero rimasta stupita che in un film di fine anni ‘80/inizio anni '90 i bambini dicono delle cose abbastanza grevi, non edulcorate. Quel film è bello proprio perché vede i bambini già adulti con una loro personalità e una loro identità, quindi un po’ da lì ho mutuato questo pezzetto dei bambini.

“Che palle questa storia del peccato originale” è un po' per dire che gli stessi bambini, che di solito sono la voce dell'innocenza e hanno sempre ragione loro, dicono “Andiamo avanti”, come se dovessimo superare degli schemi culturale di cui tutti e io stessa facciamo parte. È un modo per parlare di macro-temi giganti in maniera molto rapida e innocente.

– Margherita Vicario, OFF LYRICS
Madonna, quanto tempo perdo
(continua)
5/6/2021 - 11:18
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Μη με ρωτάς

Μη με ρωτάς
d’après la version italienne NON CHIEDERMI de Gian Piero Testa – 2012
d’une chanson grecque – Μη με ρωτάς – Manos Loïzos / Μάνος Λοΐζος – 1974
Texte : Lefteris Papadopoulos
Musique : Manos Loïzos
Première interprétation : Manos Loïzos
Autres interprétations : Haroula Alexiou, Hristos Thiveos, Yorgos Dalaras


Dialogue maïeutique

Écoute, Lucien l’âne mon ami, il y a quelqu’un qui parle, quelqu’un d’une ville. Cette ville, forcément, dans ce cas précis, est une ville grecque.

Ah, dit Lucien l’âne, une ville grecque, quelle ville grecque et que s’y passe-t-il ? Que raconte ce quelqu’un ?

Je ne pourrai t’en dire plus que ce que dit la chanson, répond Marco Valdo M.I.

Dis-le quand même, demande Lucien l’âne, car je pense que tu pourrais en savoir plus qu’il y en a l’air.

Soit, reprend Marco Valdo M.I. ; d’abord, pour ce qui est de préciser le nom de la ville, la chose est difficile, l’événement... (continua)
NE ME DEMANDEZ PAS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/6/2021 - 17:57
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Migranti

Migranti
2017
Il Buio Attorno
scusate se non siamo affogati
(continua)
inviata da Dq82 3/6/2021 - 19:24
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L’America

L’America
La versione dei Nidi d'Arac

Dq82 3/6/2021 - 19:17
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This Train (Bound for Glory)

This Train (Bound for Glory)
QUESTO TRENO VA VERSO LA GLORIA
(continua)
inviata da Dq82 3/6/2021 - 17:59
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Take Your Children to the Hill

Take Your Children to the Hill
[2016]
Lyrics & music by Alun Parry
Album: Freedom Rider

There are glimpses of all this beauty in many of Parry’s previous work, but if you own all of his music, you don’t own what this "Freedom Rider" album offers. The heart of this record is revealed in the minor chord that ends the devastating “Take Your Children To The Hill”.
Striking and sickening in equal measure, Take Your Children To The Hill is a track with a twist that begins as a comfortable waltz through the trappings of a cosy life and ends as an indictment of the bubble of apathy constructed around the Western world as we watch civilisations turn to dust..
“Take Your Children to the Hill” seems a beguiling song with its tales of picnics, babies and blissful warm nights..
Only towards the end do you realise that Alun is singing about Israelis in Sderot watching and celebrating Gaza being bombed.

It’s catchy and devastating as the unforgettable lyrics sink home.
Nobody has written a song like "Take Your Children To The Hill" before…
Take your children to the hill
(continua)
inviata da giorgio 2/6/2021 - 23:25
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Regardez-les

Regardez-les
« Regardez-les » è una di quelle canzoni di Léo Ferré che una volta entrata in testa fa molta fatica ad uscirne. È una canzone molto corta, ma che segna segna, segna. Racconta non tanto l'orrore della guerra, ma la meccanica della guerra, che come una vite senza fine gigantesca conduce migliaia, milioni di uomini verso un destino senza futuro, che come una pressa enorme schiaccia senza fretta prima la mano, poi il braccio, poi il resto di chi ci ha messo il mignolino.
Ma è anche, e allo stesso tempo, una canzone che invita alla diserzione armata (come nell'Internazionale: sapranno presto che le nostre pallottole son per i nostri generali...), alla rivolta, alla rivoluzione... Non si sa mai perché queste cose non si fanno.
Come diceva Vian a proposito del Disertore, non è una canzone antimilitarista, è una canzone violentemente pro-civili.
Raccomanda l'obiezione di coscienza armata.
A conti... (continua)
GUARDATELI!
(continua)
2/6/2021 - 22:28




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