NB: Volevo aggiungere questo brano ed altri a una sezione dedicata alla lotta dei Nativi americani (Indiani) che continua oggi, però ne vedo solo una dedicata a loro genocidio. Mi pare una riduzione del campo espressivo di una tematica storicamente non chiusa da un genocidio (che senza dubbio c'era) ma che continua con una resistenza (veda ad esempio la storia del AIM American Indian Movement) e si sviluppa in un'affermazione culturale del esistenza delle First Nations. Sarebbe tempo, mi pare, di aprire acanto della sezione "Genocide" una sezione "Empowerment" o "Resistance".

@ Pierre-André Lienhard

Carissimo Pierre-André, la tua ci è sembrata una richiesta opportuna e ragionevole; aprire però una nuova sezione, o percorso, si rivelerebbe troppo complesso. Un po’ “salomonicamente”, e per venire incontro alla tua richiesta abbiamo quindi deciso di modificare (o ampliare) la denominazione del percorso: da “Genocidio dei Nativi Americani” a “Genocidio e Resistenza dei Nativi Americani”, come potrai vedere dall’intestazione di questa pagina (inglese: Native American Genocide and Empowerment; francese: Génocide et Résistance des Amérindiens). In questo modo, crediamo, vi potranno rientrare anche canzoni e brani musicali che rispondono ai criteri da te preconizzati. Naturalmente, è allo studio anche la traduzione di questo e di altri brani. Purtroppo, e te ne sarai accorto dalla lentezza nella risposta, specialmente in questo periodo estivo siamo in pochissimi ad occuparci del sito, e i “tempi di risposta” sono olimpicamente lumacheschi. Grazie per l’attenzione e la considerazione, e a risentirci presto!

Dato che ho istigato un povero traduttore toscano ferito e sofferente a lavorare faticosamente con la sua parte sinistra, lo invito per ristorarsi, all'ascolto di una canzone più leggera interpretata dall'attrice Оксана Александровна Акиньшина a un evento moscovita organizzato dal figlio di Volodja. Oddìo, leggera è un parolone, l'aspetto filosofico non manca di certo neanche qui, in quanto chi porta felicità (come questo raro elefante bianco) alla fine viene sacrificato per diventare un amuleto portafortuna per qualcuno. Comunque la canzone è cantata benissimo e anche Nikita Vysotsky alla fine dimostra tutto il suo entusiasmo.

Ecco, ora si può finalmente dire che la pagina sia terminata (per festeggiare la fine di questo "tur de fràns", come diceva un'indimenticabile vicina di casa di mia madre, mi sono concesso un autentico ghiacciolo al limone senza zucchero). Naturalmente, chiunque (Poltronieri e altri) potranno intervenire come e quando lo desiderano con commenti, integrazioni, migliorie ecc.; in questo senso, nel sito le pagine in realtà non finiscono mai. Per aspera ad astra!

Da dove sono stati tratti i versi trascritti qui sopra? Dal libro di Vine Deloria Jr.? Sono di Jimmy Curtiss, il paroliere dell'album? Il testo della canzone registrata è più conciso.

E si, siamo bravi nel nostro anonimato.
Pero', storicamente, pare che l'ho abbiamo appreso dai Galli.
C'e' anche un'ipotesi che sti Galli furono un poco veneziani, addirittura :-D

it.wikipedia : Gallus Anonymus

Il mio amico e sodale Anonimo Toscano dice di averlo conosciuto nel XII Secolo. Anzi, addirittura mi ha mandato una sua rarissima immagine, dalla quale appare che aveva un aspetto vagamente punk ante litteram:

E' stato questo purtroppo un dato ricorrente della biografia artistica di Volodja, succedeva spesso. Vysotskij era prolifico in genere e sempre ispirato dai copioni dei films a cui partecipava ma quando le pellicole arrivavano nelle sale di molte delle sue canzoni non c'era più traccia. Sovente erano capolavori, l'elenco è lungo, te ne cito solo una: "La fucilazione dell'eco" (dal film di guerra "L'Unica Via", prod. sovietico-jugoslava). Una canzone immensa che, direi, trascende ampiamente l'episodio bellico a cui viene riferita diventando assoluta, universale ed essenziale raffigurazione di ogni tipo di violenza. A quale perfido delirio di onnipotenza umana verrebbe mai in mente di fucilare l'eco di un monte che al contrario è sempre e incondizionatamente, disponibile ad accogliere il grido d'aiuto di chiunque?

bravi

Nel frattempo, lo dico a Flav Kadorvrec'her in particolare, non mi sono arreso con la Баллада о детстве. E' che sono caduto vittima del dovere: mezzo braccio destro e tutta la relativa mano gonfia come un pallone, in preda a un dolore atroce per il quale sono costretto a fare tutto con la sinistra (= handicappato totale) e a sorbirmi antibiotici. Ma non demordo.

Da 610 di Lillo e Greg: Paola Minaccioni intepreta Giuseppina Baratro, 88 anni, nota autrice di canzoni Death Metal...