Lo mestre que va prometre el mar
Il film che racconta la storia del maestro Antoni Benaiges
Il maestro che promise il mare
Il maestro che promise il mare (El Mestre Que Va Prometre El Mar) - Un film di Patricia Font. Biografico, Spagna, 2023. Tra presente e passato, Patricia Font ci mostra la passione per l'insegnamento. Donandoci un messaggio universalmente valido.
5/9/2024 - 13:04
Doce Brigada
I warmly greet Vittorio Cao's nephew. I saw that the son conducts a classical orchestra in Luxembourg: very good! I heard this march-song sung many years ago by the legendary Giovanni Pesce, veteran of Spain and commander of the partisan GAP in Turin and Milan; I also heard it sung by other Spanish veterans. Years ago I recorded it in a simple way on YT but then the LA DESBANDA' trio from Turin recorded it professionally and it can be found on YT. Honor to the international anti-fascist volunteers of Spain.
Marco Vecchi
Marco Vecchi
Marco Vecchi 4/9/2024 - 10:32
Ivano Fossati, Fabrizio De André, Francesco De Gregori: Questi posti davanti al mare
Grazie.
4/9/2024 - 08:09
Gente in progresso
[1983]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Franco Battiato
Album: Orizzonti Perduti
Rispettiamo Battiato, ma detto sommessamente: i riferimenti a Hare Krishna ci sembrano una giustapposizione artificiosa. Se ne avesse fatto a meno avrebbe sollecitato più la fondo la nostra sensibilità
[Riccardo Gullotta]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Franco Battiato
Album: Orizzonti Perduti
Rispettiamo Battiato, ma detto sommessamente: i riferimenti a Hare Krishna ci sembrano una giustapposizione artificiosa. Se ne avesse fatto a meno avrebbe sollecitato più la fondo la nostra sensibilità
[Riccardo Gullotta]
Torneranno di nuovo le piogge (continua)
inviata da Riccardo Gullotta 4/9/2024 - 00:11
Szczęście
[2023]
Tekst i muzyka / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Bardziej
Tekst i muzyka / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Bardziej
Grzegorz Dąbrowski - solo guitar, vocal
Michał Jezierski - bass guitar
Paweł Korkuś - acoustic guitar, vocal
Andrzej Leżoń - sax
Tobiasz Wawrzyniak - drums
and
Bartłomiej Chudziec - percussion
Ewa Jezierska - ukulele
Dal secondo album "Jasna strona cienia" (Il lato chiaro dell'ombra)
Il testo trascritto dal libretto del disco.
Michał Jezierski - bass guitar
Paweł Korkuś - acoustic guitar, vocal
Andrzej Leżoń - sax
Tobiasz Wawrzyniak - drums
and
Bartłomiej Chudziec - percussion
Ewa Jezierska - ukulele
Dal secondo album "Jasna strona cienia" (Il lato chiaro dell'ombra)
Il testo trascritto dal libretto del disco.
Szczęście celem jest człowieka
(continua)
(continua)
3/9/2024 - 23:51
All About Preachers
Circa un mese fa se n'è andato per l'ultimo viaggio un grande intellettuale nato in Veneto. Bruno Zanin aveva percorso molte volte il Cammino di Santiago (in particolare quello meno frequentato, il "portoghese") e viaggiato, di solito a piedi, in lungo e in largo per i Balcani, la Turchia, il Marocco...Per poi ritornare sempre alla sua baita di fronte al Monte Rosa. Ma stavolta purtroppo non sarà così.
Possiamo dire senza ombra di dubbio che è stato un Grande. Intellettualmente e umanamente.
Vorrei ricordarlo con questa intervista realizzata qualche anno fa.
GS
LA TESTIMONIANZA DI BRUNO ZANIN: UNA VITA IN PIEDI
(intervista a cura di Gianni Sartori)
Nato nel 1951, lo scrittore Bruno Zanin era già noto come attore. Iniziò interpretando Titta Biondi in «Amarcord» di Federico Fellini, per lavorare in seguito con altri registi come Montaldo, Giordana, Ronconi, Brusati, Ferrara. E poi in teatro:... (continua)
Possiamo dire senza ombra di dubbio che è stato un Grande. Intellettualmente e umanamente.
Vorrei ricordarlo con questa intervista realizzata qualche anno fa.
GS
LA TESTIMONIANZA DI BRUNO ZANIN: UNA VITA IN PIEDI
(intervista a cura di Gianni Sartori)
Nato nel 1951, lo scrittore Bruno Zanin era già noto come attore. Iniziò interpretando Titta Biondi in «Amarcord» di Federico Fellini, per lavorare in seguito con altri registi come Montaldo, Giordana, Ronconi, Brusati, Ferrara. E poi in teatro:... (continua)
Gianni Sartori 3/9/2024 - 19:43
La vacha malha
Guitin (o Ghitin) è il diminutivo di Margherita, non di Guida (nome insolito e rarissimo nelle alpi occidentali).
Quindi è Margheritina, non Guidina
Infatti Guidina Dal Sasso (la madre di Elisa Longo Borghini) è di Asiago: sempre montagna, ma di altra impronta linguistica
Quindi è Margheritina, non Guidina
Infatti Guidina Dal Sasso (la madre di Elisa Longo Borghini) è di Asiago: sempre montagna, ma di altra impronta linguistica
Tiziano 2/9/2024 - 15:26
Wahdi
KHALIDA JARRAR ANCORA IN ISOLAMENTO
Gianni Sartori
Arrestata nel dicembre dell'anno scorso e posta in “detenzione amministrativa”, la femminista palestinese Khalida Jarrar subisce un trattamento inumano
Risale al 26 dicembre 2023 l'ennesimo arresto per Khalida Jarrar, femminista palestinese e ricercatrice all'Istituto Muwatin dell'Università di Birzeit (oltre che esponente del FPLP già nota per il suo impegno per i prigionieri politici). Ancora una volta, in “detenzione amministrativa” ossia senza accuse né processo. Una eredità del mandato britannico che attualmente viene applicata a 3432 detenuti palestinesi. Solo una parte dei circa diecimila palestinesi – donne, uomini, bambini – detenuti da Israele (per non parlare delle migliaia di abitanti di Gaza rinchiusi nei campi di detenzione).
Dal 12 agosto Khalida Jarrar si trova (a quanto pare ancora in isolamento) nel carcere di Neve Tirsa,... (continua)
Gianni Sartori
Arrestata nel dicembre dell'anno scorso e posta in “detenzione amministrativa”, la femminista palestinese Khalida Jarrar subisce un trattamento inumano
Risale al 26 dicembre 2023 l'ennesimo arresto per Khalida Jarrar, femminista palestinese e ricercatrice all'Istituto Muwatin dell'Università di Birzeit (oltre che esponente del FPLP già nota per il suo impegno per i prigionieri politici). Ancora una volta, in “detenzione amministrativa” ossia senza accuse né processo. Una eredità del mandato britannico che attualmente viene applicata a 3432 detenuti palestinesi. Solo una parte dei circa diecimila palestinesi – donne, uomini, bambini – detenuti da Israele (per non parlare delle migliaia di abitanti di Gaza rinchiusi nei campi di detenzione).
Dal 12 agosto Khalida Jarrar si trova (a quanto pare ancora in isolamento) nel carcere di Neve Tirsa,... (continua)
Gianni Sartori 2/9/2024 - 08:18
Polvere a Palermo
Canzone ispirata alla vicenda dell’attentato mafioso di via D'Amelio, in cui il 19 luglio del 1992 furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta.
Brano contenuto nel disco Appunti partigiani.
Brano contenuto nel disco Appunti partigiani.
Scivola una sera spettinata
(continua)
(continua)
inviata da Daniele Goldoni 1/9/2024 - 21:41
Percorsi:
Mafia e mafie
Quattro passi più in là
[2007]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Sandra Boninelli
E’ la canzone che Sandra Boninelli compose in morte di Caterina Bueno
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Sandra Boninelli
E’ la canzone che Sandra Boninelli compose in morte di Caterina Bueno
Oggi parti mia cara amica
(continua)
(continua)
inviata da Riccardio Gullotta 1/9/2024 - 20:00
Armia Putina
d’après la version italienne de Riccardo Venturi - L’armata di Putin – 2024
D’une chanson polonaise – Armia Putina – Szymon Podwin – 2024
Paroles et musique : Szymon Podwin
Bien sûr, vous ne pouvez pas rester seul pendant un mois ou deux, que soudain les traductions automatiques et les intelligences artificielles se mettent immédiatement en marche... :-) Je plaisante ! Nous savons tous, et moi le premier, que l'activité - professionnelle ou non - de « traducteur » est inexorablement destinée à disparaître ; nous serons tous remplacés par des machines, des bidules, des ” apps » et que sais-je encore, et nous n'y pouvons pas grand-chose. En attendant (assez brièvement, je pense) d'être expédié sans cérémonie à la poubelle (qui sera, bien sûr, une poubelle « intelligente ») et d'être assimilé aux cordonniers, aux épiceries, aux téléphones à disque et au Commodore 64 - entrant ainsi pleinement... (continua)
D’une chanson polonaise – Armia Putina – Szymon Podwin – 2024
Paroles et musique : Szymon Podwin
Bien sûr, vous ne pouvez pas rester seul pendant un mois ou deux, que soudain les traductions automatiques et les intelligences artificielles se mettent immédiatement en marche... :-) Je plaisante ! Nous savons tous, et moi le premier, que l'activité - professionnelle ou non - de « traducteur » est inexorablement destinée à disparaître ; nous serons tous remplacés par des machines, des bidules, des ” apps » et que sais-je encore, et nous n'y pouvons pas grand-chose. En attendant (assez brièvement, je pense) d'être expédié sans cérémonie à la poubelle (qui sera, bien sûr, une poubelle « intelligente ») et d'être assimilé aux cordonniers, aux épiceries, aux téléphones à disque et au Commodore 64 - entrant ainsi pleinement... (continua)
L’ARMÉE DE POUTINE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/9/2024 - 19:20
Una barca vola
2023
Una barca vola
Un brano che canta una speranza: che ci siano sempre meno barche che prendono il volo
L’immigrazione non è altro che un viaggio alla ricerca di una vita migliore, inseguendo uno dei valori imprescindibili della vita, la libertà.
“Una barca vola” è un brano dirompente, caratterizzato dalle melodie crude dei fiati sopra il levare della sezione ritmica. Il cantato, decisamente severo, racconta una storia scritta nel 2019 dal leader dell’Orchestralunata Maurizio Gregori, che torna su un tema ancora tremendamente attuale e sensibile.
«Ci sono barche che continuano a volare in mare, come ci sono note che continuano a fluttuare in aria, ma “Una barca vola” è a tutti gli effetti la voce di chi cerca il più bel tesoro, che si chiama giorno dopo.» Orchestralunata
Un testo carico di implicazioni sociali e culturali che si dissolve come onde del mare dopo la burrasca, in un... (continua)
Una barca vola
Un brano che canta una speranza: che ci siano sempre meno barche che prendono il volo
L’immigrazione non è altro che un viaggio alla ricerca di una vita migliore, inseguendo uno dei valori imprescindibili della vita, la libertà.
“Una barca vola” è un brano dirompente, caratterizzato dalle melodie crude dei fiati sopra il levare della sezione ritmica. Il cantato, decisamente severo, racconta una storia scritta nel 2019 dal leader dell’Orchestralunata Maurizio Gregori, che torna su un tema ancora tremendamente attuale e sensibile.
«Ci sono barche che continuano a volare in mare, come ci sono note che continuano a fluttuare in aria, ma “Una barca vola” è a tutti gli effetti la voce di chi cerca il più bel tesoro, che si chiama giorno dopo.» Orchestralunata
Un testo carico di implicazioni sociali e culturali che si dissolve come onde del mare dopo la burrasca, in un... (continua)
Una barca vola, vola senza ali
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 1/9/2024 - 14:11
There Should Be Sky Above You
(2024)
Album: Flare
THERE SHOULD BE SKY ABOVE YOU is the last track I worked on among those featured in FLARE. It was born with the intention of offering a word of comfort to those who suffer and live their lives managing a pain. A sense of oppression arises in a context in which one is not serene and free to think lightly and confidently about one’s own future and self-determination.
Living overwhelmed by heavy clouds makes us powerless as a Queen in exile from her own kingdom. No one deserves to experience and suffer violence.
In making the video of THERE SHOULD BE SKY ABOVE YOU, it seemed natural to devote space to the denunciation of what is happening in Gaza right now. I find it impossible to remain indifferent to such a horror. In a context where missiles and bombs are raining down on civilians, it is inevitable to think that there should be only the sky over those heads, nothing... (continua)
Album: Flare
THERE SHOULD BE SKY ABOVE YOU is the last track I worked on among those featured in FLARE. It was born with the intention of offering a word of comfort to those who suffer and live their lives managing a pain. A sense of oppression arises in a context in which one is not serene and free to think lightly and confidently about one’s own future and self-determination.
Living overwhelmed by heavy clouds makes us powerless as a Queen in exile from her own kingdom. No one deserves to experience and suffer violence.
In making the video of THERE SHOULD BE SKY ABOVE YOU, it seemed natural to devote space to the denunciation of what is happening in Gaza right now. I find it impossible to remain indifferent to such a horror. In a context where missiles and bombs are raining down on civilians, it is inevitable to think that there should be only the sky over those heads, nothing... (continua)
Hold on
(continua)
(continua)
1/9/2024 - 11:37
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Czarny Böhm
d’après la version italienne de Riccardo Venturi – Böhm il Nero – 2024
d’une chanson polonaise – Czarny Böhm – Aleksander Kulisiewicz – Sachsenhausen, 1942.
Texte : Aleksander Kulisiewicz
Musique : Ukrainian folk melody (“E shumyt e hudyt”)
Recueil “Ballads and Broadsides - Songs from Sachsenhausen Concentration Camp 1940-1945”, fruit de la recherche de la professeure Barbara Milewski, Assistant Professor of Music presso lo Swarthmore College, Pennsylvania, USA. Publiée par United States Holocaust Memorial Museum (USHMM)
« Wilhelm Böhm, surnommé Czarny, ou Noir, fait partie des personnages les plus effroyables du camp de Sachsenhausen. C'était un Kapo, au corps disgracieux, au visage et aux vêtements toujours couverts de suie, car Böhm le Noir était préposé aux fours, spécialiste de la crémation. Très enthousiaste dans son travail, Böhm criait toujours aux prisonniers : « Venez chez... (continua)
d’une chanson polonaise – Czarny Böhm – Aleksander Kulisiewicz – Sachsenhausen, 1942.
Texte : Aleksander Kulisiewicz
Musique : Ukrainian folk melody (“E shumyt e hudyt”)
Recueil “Ballads and Broadsides - Songs from Sachsenhausen Concentration Camp 1940-1945”, fruit de la recherche de la professeure Barbara Milewski, Assistant Professor of Music presso lo Swarthmore College, Pennsylvania, USA. Publiée par United States Holocaust Memorial Museum (USHMM)
« Wilhelm Böhm, surnommé Czarny, ou Noir, fait partie des personnages les plus effroyables du camp de Sachsenhausen. C'était un Kapo, au corps disgracieux, au visage et aux vêtements toujours couverts de suie, car Böhm le Noir était préposé aux fours, spécialiste de la crémation. Très enthousiaste dans son travail, Böhm criait toujours aux prisonniers : « Venez chez... (continua)
BÖHM LE NOIR
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/8/2024 - 18:55
Stourmoù Breizh
Lama Meur ha Yann Ber
IN MEMORIA DI UN INTERNAZIONALISTA BRETONE
Gianni Sartori
Come qualche mese fa a Rennes Serhildan-Bretagne e il CDKR (Consiglio democratico curdo di Rennes), in questi giorni le Forze Democratiche Siriane (FDS) hanno voluto ricordare l'internazionalista bretone Kendal Breizh
Il 10 febbraio 2024 Kendal Breizh ( Olivier Le Clainche) veniva ricordato all'Espace des deux rives a Rennes con canzoni curde, poesie in lingua bretone e interventi dei suoi amici e compagni in francese. In perfetta sintonia con lo spirito internazionalista che animava questo quarantenne bretone che con il suo sacrificio ha legato indissolubilmente e per sempre la Bretagna (Breizh) e il Kurdistan.
L'evento era stato organizzato da Serhildan-Bretagne e dal Consiglio democratico curdo di Rennes (CDKR).
Originario del Morbihan (era nato a Malestroy nel 1977), da giornalista Olivier aveva collaborato con Radio Bro Gwened e... (continua)
Gianni Sartori
Come qualche mese fa a Rennes Serhildan-Bretagne e il CDKR (Consiglio democratico curdo di Rennes), in questi giorni le Forze Democratiche Siriane (FDS) hanno voluto ricordare l'internazionalista bretone Kendal Breizh
Il 10 febbraio 2024 Kendal Breizh ( Olivier Le Clainche) veniva ricordato all'Espace des deux rives a Rennes con canzoni curde, poesie in lingua bretone e interventi dei suoi amici e compagni in francese. In perfetta sintonia con lo spirito internazionalista che animava questo quarantenne bretone che con il suo sacrificio ha legato indissolubilmente e per sempre la Bretagna (Breizh) e il Kurdistan.
L'evento era stato organizzato da Serhildan-Bretagne e dal Consiglio democratico curdo di Rennes (CDKR).
Originario del Morbihan (era nato a Malestroy nel 1977), da giornalista Olivier aveva collaborato con Radio Bro Gwened e... (continua)
Gianni Sartori 30/8/2024 - 10:29
The Glory Demon
Album: Still Time (2021)
‘The Glory Demon’ is a phrase taken from Brewer’s Dictionary of Phrase and Fable. It means war. It’s essentially an anti-war song, about how we never seem to learn and how it just goes on and on (life and afterlife) endlessly repeating itself. I thought also about how the phrase might fit the hubris, megalomania and idiocy of certain politicians.” — Karen Matheson
*
'Il Demone della Gloria' è un'espressione presa dal Brewer's Dictionary of Phrase and Fable. Significa guerra. Essenzialmente, è una canzone contro la guerra, su come non sembriamo mai imparare e come la guerra continua a ripetersi all'infinito (nella vita e nell'aldilà). Ho pensato anche a come questa espressione possa adattarsi all'arroganza, alla megalomania e all'idiozia di certi politici." — Karen Matheson
The Bluegrass Situation
‘The Glory Demon’ is a phrase taken from Brewer’s Dictionary of Phrase and Fable. It means war. It’s essentially an anti-war song, about how we never seem to learn and how it just goes on and on (life and afterlife) endlessly repeating itself. I thought also about how the phrase might fit the hubris, megalomania and idiocy of certain politicians.” — Karen Matheson
*
'Il Demone della Gloria' è un'espressione presa dal Brewer's Dictionary of Phrase and Fable. Significa guerra. Essenzialmente, è una canzone contro la guerra, su come non sembriamo mai imparare e come la guerra continua a ripetersi all'infinito (nella vita e nell'aldilà). Ho pensato anche a come questa espressione possa adattarsi all'arroganza, alla megalomania e all'idiozia di certi politici." — Karen Matheson
The Bluegrass Situation
We feed the glory demon
(continua)
(continua)
29/8/2024 - 23:14
Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)
La versione incisa in studio nel 2017 ha un testo leggermente diverso che riportiamo qui
ZOLLETTA (LETTERA A ENZO G. BALDONI)
(continua)
(continua)
29/8/2024 - 22:53
Viva quel comunista
anonimo
Salve, nel complimentarmi per l'operazione culturale -e non solo- portata avanti da questo sito vorrei domandare più informazioni su questo canto. Non mi sembra di aver visto infatti la fonte da cui è stato riportato... credo che indicarla sempre possa solo aggiungere valore e affidabilità a Canzoni Contro la Guerra.
vorrei dunque domandare se qualcuno sa qualche riferimento bibliografico x aiutarmi.
grazie e buone cose e todos
vorrei dunque domandare se qualcuno sa qualche riferimento bibliografico x aiutarmi.
grazie e buone cose e todos
Effe 29/8/2024 - 18:10
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Versione di Daniele Goldoni
dall'album "Parole di popolo" (2015)
dall'album "Parole di popolo" (2015)
Caro Daniele, il brano era già presente sulle CCG/AWS, pertanto aggiungiamo in nota la tua bella interpretazione
CCG/AWS Staff
CCG/AWS Staff
Dq82 29/8/2024 - 16:21
Der Gekreuzigte 1944
Riccardo Venturi, 29-8-2024 12:45
Il Crocifisso (1944) (continua)
29/8/2024 - 12:45
La battaglia di Kosovo Polje
2013
Canti, racconti e battaglie
La battaglia della Piana dei Merli, nota anche come battaglia di Kosovo Polje venne combattuta nell'omonima località il 15 giugno 1389 (secondo il calendario giuliano vigente all'epoca dei fatti) ovvero il 28 giugno 1389 (secondo il calendario gregoriano entrato in vigore nel 1582), giorno di San Vito, tra le forze cristiane guidate dal principe serbo Lazar Hrebeljanović e le truppe ottomane.
La battaglia della Piana dei Merli non fu uno scontro tra cristianesimo e islam. Infatti, nello schieramento serbo, assieme al principe serbo Lazar Hrebeljanović, vi erano Tvrtko I Kotromanić, signore della Bosnia, che aveva ricevuto da poco la corona dal re di Ungheria, oltre a contingenti valacchi, croati, bulgari e albanesi. Di contro, nello schieramento ottomano vi erano diversi vassalli cristiani.
L'esercito cristiano, composto da una coalizione tra la Serbia... (continua)
Canti, racconti e battaglie
La battaglia della Piana dei Merli, nota anche come battaglia di Kosovo Polje venne combattuta nell'omonima località il 15 giugno 1389 (secondo il calendario giuliano vigente all'epoca dei fatti) ovvero il 28 giugno 1389 (secondo il calendario gregoriano entrato in vigore nel 1582), giorno di San Vito, tra le forze cristiane guidate dal principe serbo Lazar Hrebeljanović e le truppe ottomane.
La battaglia della Piana dei Merli non fu uno scontro tra cristianesimo e islam. Infatti, nello schieramento serbo, assieme al principe serbo Lazar Hrebeljanović, vi erano Tvrtko I Kotromanić, signore della Bosnia, che aveva ricevuto da poco la corona dal re di Ungheria, oltre a contingenti valacchi, croati, bulgari e albanesi. Di contro, nello schieramento ottomano vi erano diversi vassalli cristiani.
L'esercito cristiano, composto da una coalizione tra la Serbia... (continua)
Principe Lazar guarda lontano (continua)
inviata da Dq82 28/8/2024 - 17:53
Jaane Jahan
2024
Comfort Food (Kiran Music, 2024)
This song is a musical response to cultural intolerance. My words are aimed at reminding us that we all bleed the same red; our tears taste of the same salt – we’re the root of one tree – we’re all part of the same human species, but can we call ourselves humans when we lack humanity? The impetus for this song is the rise of Hindu fundamentalism. This movement marginalizes Muslims and other ethnic minorities and is an ideology embodied in the political party which currently governs India. This wave of religious hatred has also spread in the Indian Diaspora, and many who are against it do not speak out for fear of repercussions. Social preservation dictates that they stay quiet even in the face of injustice to others. The wound I refer to in these lyrics is the partition of India and Pakistan – once a united people – it is the story of the loss of brotherhood.... (continua)
Comfort Food (Kiran Music, 2024)
This song is a musical response to cultural intolerance. My words are aimed at reminding us that we all bleed the same red; our tears taste of the same salt – we’re the root of one tree – we’re all part of the same human species, but can we call ourselves humans when we lack humanity? The impetus for this song is the rise of Hindu fundamentalism. This movement marginalizes Muslims and other ethnic minorities and is an ideology embodied in the political party which currently governs India. This wave of religious hatred has also spread in the Indian Diaspora, and many who are against it do not speak out for fear of repercussions. Social preservation dictates that they stay quiet even in the face of injustice to others. The wound I refer to in these lyrics is the partition of India and Pakistan – once a united people – it is the story of the loss of brotherhood.... (continua)
Dark night, dark day, this revolution sees no light (continua)
inviata da Dq82 28/8/2024 - 17:30
Tera Jugg
2024
Comfort Food (Kiran Music, 2024)
This song is about feeling overwhelmed with the current state of political polarization in the world. Nationalist politicians around the globe are targeting ethnic minorities and immigrants. Most of us have strong opinions on these issues and it’s sadly often impossible to talk with those we disagree with without the conversations turning into yelling matches. I’ve found it very hard to control my anger when talking to family members about the cons of fundamentalism and tribal thinking. So instead of talking, I‘m singing my opinion – this song reminds us that we are all from one root; we all bleed the same shade of red.
English translation from the Album booklet.
“Tera Jugg” parla del senso di sopraffazione dovuto allo stato attuale di polarizzazione politica nel mondo dove i politici nazionalisti stanno prendendo di mira minoranze etniche e immigrati.
blogfoolk.com
Comfort Food (Kiran Music, 2024)
This song is about feeling overwhelmed with the current state of political polarization in the world. Nationalist politicians around the globe are targeting ethnic minorities and immigrants. Most of us have strong opinions on these issues and it’s sadly often impossible to talk with those we disagree with without the conversations turning into yelling matches. I’ve found it very hard to control my anger when talking to family members about the cons of fundamentalism and tribal thinking. So instead of talking, I‘m singing my opinion – this song reminds us that we are all from one root; we all bleed the same shade of red.
English translation from the Album booklet.
“Tera Jugg” parla del senso di sopraffazione dovuto allo stato attuale di polarizzazione politica nel mondo dove i politici nazionalisti stanno prendendo di mira minoranze etniche e immigrati.
blogfoolk.com
In this world of yours how shall I chart my way
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 28/8/2024 - 17:05
Sul suolo di Ferrara
Ciao, mi chiamo Manu e sono l'autore della canzone... vi volevo ringraziare tantissimo per averla censita su questo sito, che io già seguivo. Solo un appunto, il nome del gruppo è L'Aquavite, quindi senza la C
Grazie, abbiamo corretto
CCG/AWS Staff
CCG/AWS Staff
manu 28/8/2024 - 14:22
Mattmark
[1973]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Ezio Cuppone
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat::
Coro Ingrato
Album: Gruppo Culturale Italo-Svizzero Brüttisellen – Mattmark
Mattmark 1965
La catastrofe di Mattmark fu una valanga che alle 17.15 di lunedì 30 agosto 1965 investì il cantiere per la costruzione della diga di Mattmark, in Svizzera. I morti accertati furono 88: 56 italiani, 23 svizzeri, 4 spagnoli, 2 tedeschi, 2 austriaci e un apolide.
Negli anni sessanta, la Svizzera visse una crescita economica senza precedenti e in quel periodo, dal sud Italia la sola Svizzera si ritrovò ad accogliere quasi il 50% dell'intero flusso migratorio italiano con oltre due milioni e mezzo di persone, dall'immediato secondo dopoguerra e fino agli anni ottanta. Molte furono impegnate nella costruzione di grandi opere, come la diga di Mattmark.... (continua)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Ezio Cuppone
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat::
Coro Ingrato
Album: Gruppo Culturale Italo-Svizzero Brüttisellen – Mattmark
Mattmark 1965
La catastrofe di Mattmark fu una valanga che alle 17.15 di lunedì 30 agosto 1965 investì il cantiere per la costruzione della diga di Mattmark, in Svizzera. I morti accertati furono 88: 56 italiani, 23 svizzeri, 4 spagnoli, 2 tedeschi, 2 austriaci e un apolide.
Negli anni sessanta, la Svizzera visse una crescita economica senza precedenti e in quel periodo, dal sud Italia la sola Svizzera si ritrovò ad accogliere quasi il 50% dell'intero flusso migratorio italiano con oltre due milioni e mezzo di persone, dall'immediato secondo dopoguerra e fino agli anni ottanta. Molte furono impegnate nella costruzione di grandi opere, come la diga di Mattmark.... (continua)
Tu che sei nei miei pensieri
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 27/8/2024 - 22:00
Plegaria a un labrador
Riprendo questa versione inglese dall'edizione statunitense (ebbene sì) dell'LP dei Quilapayún "El pueblo unido jamás sera vencido" che ho comprato vari anni fa
PRAYER TO A FARM WORKER
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 27/8/2024 - 21:11
Unser täglich Brot (Der Lied von der Kuhle)
La canzone è interpretata anche da Alex Kulisiewicz in "Chants de la Déportation" (LE CHANT DU MONDE, 1975) omettendo però la quartina finale.
CANZONE DEL VENTRE VUOTO
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 27/8/2024 - 15:46
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Descrizione dell’Album
Questo disco conclude un viaggio nella Resistenza che mi ha coinvolto negli ultimi dieci anni.
Circa due anni fa è l’ANPI “Ugo Roncada” mi ha chiesto di pensare insieme uno spettacolo in vista delle celebrazioni del 70° anniversario della Liberazione. Tale invito mi ha spinto a ricercare e riproporre il patrimonio di canzoni partigiane e a intensificare il mio lavoro di ricerca storiografica sulle canzoni popolari di quel periodo: accanto a brani celeberrimi come “Fischia il Vento” e “Bella Ciao”, sono così tornati alla luce anche canti della tradizione anarchica e delle lotte operaie, in alcuni casi con testi riadattati dai partigiani (“Addio Bologna Bella”), in altri riproposti con una veste musicale inedita (“Amore Ribelle”, “Sciur padrun da lì beli braghi bianchi”).
Lo... (continua)