Il racconto di noi
Tu che sei sceso tra noi da un cielo lontano (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:55
Memoria limpida
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Se lo vuoi, sussurralo (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:48
Scarpe pesanti
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Sento le scarpe pesanti. Non sono affaticato, mi piace avere le scarpe pesanti, sento il cammino di mio padre nelle mie scarpe. Camminava verso il lavoro per dieci giorni e superava la frontiera. Al di là del muro sgobbava come un mulo, poi ripartiva per tornare a casa, in tasca il frutto del suo lavoro e nelle scarpe il suo cammino. Quando arrivava si toglieva le scarpe e le lasciava riposare.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:41
Siamo arrivati
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Siamo arrivati, siamo sbarcati (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:30
Il pozzo più profondo
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Giù nel fondo del pozzo più profondo (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:26
Dove sei?
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Tell me where are you? Where are you?
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:19
La ballata del Leviatano
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
L'ho visto arrivare sulle onde del mare (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:15
Sant'Elmo
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Elmo è morto, Elmo è morto (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:11
Amaro mare
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Alba di stelle, alba di vento (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:08
Nebbia sospesa
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Nebbia sospesa sul porto
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:05
Signor Khaled
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Signor Khaled, (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:02
Mors tua, bella vita mia
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Chiuso nella stanza dei bottoni (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 14:37
Nel deserto
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Viaggiano i pastori nel deserto (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 14:32
Polvere e cenere
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Voglio andar via da questa guerra che ha portato carestia (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 13:53
Canto di chi parte
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Acqua che porta mare, (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 13:50
Io non c’ero ma ero lì
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Il fumo sui tetti di slesia, storie portate dal vento
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 13:18
Oddychaj
[2017]
in circa
Parole e musica di Paweł Gura Górecki
Paweł Gura Górecki è morto 26 febbraio 2024 (in circa) a Breslavia. Aveva 39 anni.
in circa
Parole e musica di Paweł Gura Górecki
Paweł Gura Górecki è morto 26 febbraio 2024 (in circa) a Breslavia. Aveva 39 anni.
Miej w deszczu dreszcze, oddychaj, (continua)
2/3/2024 - 12:30
Les saintes Guerres
Les saintes Guerres
Chanson française – Les saintes Guerres – Marco Valdo M.I. – 2024
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 192
Dialogue Maïeutique
Ah, dit Lucien l’âne, il y aurait des saintes guerres et des guerres saintes et dans le fond, pourquoi pas ?, à condition d’en connaître la différence. Peux-tu me l’expliquer ?
Évidemment, Lucien l’âne mon ami, rien de plus simple. Sûrement que je peux... (continua)
Chanson française – Les saintes Guerres – Marco Valdo M.I. – 2024
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 192
Dialogue Maïeutique
Ah, dit Lucien l’âne, il y aurait des saintes guerres et des guerres saintes et dans le fond, pourquoi pas ?, à condition d’en connaître la différence. Peux-tu me l’expliquer ?
Évidemment, Lucien l’âne mon ami, rien de plus simple. Sûrement que je peux... (continua)
Comme en Iran, le Guide se prend
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/3/2024 - 19:33
Perfect Days adesso è adesso
Tutta la colonna sonora di canzoni raccontata in questo articolo
L’insieme degli “adesso” rende i giorni “perfetti” | Centro Culturale di Milano
Paolo Rizzi 1/3/2024 - 08:35
O Gorizia, tu sei maledetta
anonimo
GORIZIA - Traindeville
“Le canzoni si nutrono del sangue della Storia. La Storia si nutre del sangue degli uomini. Gli uomini si nutrono del sangue delle canzoni. Questa canzone, si dice che i fanti che erano sorpresi a cantarla durante la prima guerra mondiale venivano passati per le armi. Questa canzone causò una rissa al Festival di Spoleto negli anni sessanta. Questa canzone continua ad essere cantata, a piacere e a piacerci. E continua a dispiacere a qualcuno”, così il cantautore genovese Max Manfredi a proposito di “Gorizia”, celebre canzone della tradizione anarchica e antimilitarista che la band romana Traindeville ha reinterpretato con lui in un intenso videoclip, girato in un bianco e nero spettrale dalle sapienti cineprese del collettivo Todomodo, documentaristi da sempre impegnati nel campo della Memoria.
In un momento storico in cui parlare di pace o anche solo di cessate... (continua)
“Le canzoni si nutrono del sangue della Storia. La Storia si nutre del sangue degli uomini. Gli uomini si nutrono del sangue delle canzoni. Questa canzone, si dice che i fanti che erano sorpresi a cantarla durante la prima guerra mondiale venivano passati per le armi. Questa canzone causò una rissa al Festival di Spoleto negli anni sessanta. Questa canzone continua ad essere cantata, a piacere e a piacerci. E continua a dispiacere a qualcuno”, così il cantautore genovese Max Manfredi a proposito di “Gorizia”, celebre canzone della tradizione anarchica e antimilitarista che la band romana Traindeville ha reinterpretato con lui in un intenso videoclip, girato in un bianco e nero spettrale dalle sapienti cineprese del collettivo Todomodo, documentaristi da sempre impegnati nel campo della Memoria.
In un momento storico in cui parlare di pace o anche solo di cessate... (continua)
Ludovica Valori 29/2/2024 - 11:06
Grândola, vila morena
Versão francesa 2 / Versione francese 2 / French version 2 / Version française 2 / Ranskankielinen versio 2:
Jadis (L. Trans.)
Jadis (L. Trans.)
Grândola, ville brune (continua)
29/2/2024 - 10:23
Canto contro la guerra
(2024)
Musica e Testo: Anna Maria Iorio (Sorgente in Arte e Spirito)
Arrangiamenti audio e mixaggio: Druga Andrea Franchi
Musica e Testo: Anna Maria Iorio (Sorgente in Arte e Spirito)
Arrangiamenti audio e mixaggio: Druga Andrea Franchi
Questo è un canto
(continua)
(continua)
28/2/2024 - 23:01
Angola Bound
anonimo
ANGOLA BOUND - Traditional prison song
Testo trascritto da Azizi Powell
Angola Prison, officially known as the Louisiana State Penitentiary, is one of the largest maximum security prisons in the country. In the 1950s, LSU English professor Dr. Harry Oster recorded a series of music performances by African American prisoners at the infamous facility. The performances, many by prisoners serving life sentences, are full of despair and raw emotion.
Testo trascritto da Azizi Powell
Angola Prison, officially known as the Louisiana State Penitentiary, is one of the largest maximum security prisons in the country. In the 1950s, LSU English professor Dr. Harry Oster recorded a series of music performances by African American prisoners at the infamous facility. The performances, many by prisoners serving life sentences, are full of despair and raw emotion.
Oh so many mornings I got to wake up soon
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 28/2/2024 - 22:45
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Noi possiamo, con piccoli gesti
2020
"Noi possiamo, con piccoli gesti”
È il racconto di un’intimità d’amore che diventa “sentimento civile”; una sfida etica, un vero esercizio di libertà, intimo e collettivo, che può migliorare il mondo e di fatto lo migliora
A otto anni dalla loro ultima pubblicazione, ritornano con un nuovo singolo e un video gli ACUSTIMANTICO, sofisticata band di culto romana, e lo fanno in occasione del ventennale dell’uscita del loro primo album. Il brano, disponibile da oggi, 7 dicembre, in tutti gli store digitali, si intitola “NOI POSSIAMO, CON PICCOLI GESTI” (Mbc Music/Pirames International) ed è il racconto di un’intimità d’amore che diventa “sentimento civile”.
E’ possibile trovare una strada di comprensione del mondo, in un mondo così complicato e così grande? Un mondo nel quale facciamo fatica a trovare – e conservare – un significato?
Sì, è possibile, a partire dall’attenzione ai nostri... (continua)
"Noi possiamo, con piccoli gesti”
È il racconto di un’intimità d’amore che diventa “sentimento civile”; una sfida etica, un vero esercizio di libertà, intimo e collettivo, che può migliorare il mondo e di fatto lo migliora
A otto anni dalla loro ultima pubblicazione, ritornano con un nuovo singolo e un video gli ACUSTIMANTICO, sofisticata band di culto romana, e lo fanno in occasione del ventennale dell’uscita del loro primo album. Il brano, disponibile da oggi, 7 dicembre, in tutti gli store digitali, si intitola “NOI POSSIAMO, CON PICCOLI GESTI” (Mbc Music/Pirames International) ed è il racconto di un’intimità d’amore che diventa “sentimento civile”.
E’ possibile trovare una strada di comprensione del mondo, in un mondo così complicato e così grande? Un mondo nel quale facciamo fatica a trovare – e conservare – un significato?
Sì, è possibile, a partire dall’attenzione ai nostri... (continua)
Noi possiamo con piccoli gesti
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 28/2/2024 - 17:43
La sobirana
bellismima canzone. Di una popolo non senza nazione ma senza stato.
"I dialetti sono lingue senza esercito" citando qualcuno
Che nell avvenir non ci siano piu stati con loro sgherri ma popoli liberi e culture sincretiche
"I dialetti sono lingue senza esercito" citando qualcuno
Che nell avvenir non ci siano piu stati con loro sgherri ma popoli liberi e culture sincretiche
28/2/2024 - 16:55
Mid-East Peace Process
[2013]
Parole e musica di Jello Biafra, con The Guantanamo School Of Medicine
Nell'album "White People And The Damage Done", Alternative Tentacles Records.
Testo trovato su Genius
Parole e musica di Jello Biafra, con The Guantanamo School Of Medicine
Nell'album "White People And The Damage Done", Alternative Tentacles Records.
Testo trovato su Genius
Where can I run (continua)
28/2/2024 - 14:44
Ballata dei manganelli
[28 febbraio 2024]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo e Coro Stazione Rossa
Musica / Music / Musique / Sävel: La ballata di Franco Serantini di Piero Nissim
(A sua volta basata sulla "Decapitazione di Sante Caserio")
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo e Coro Stazione Rossa
Musica / Music / Musique / Sävel: La ballata di Franco Serantini di Piero Nissim
(A sua volta basata sulla "Decapitazione di Sante Caserio")
Piazza dei Cavalieri, il ventitré febbraio
(continua)
(continua)
28/2/2024 - 12:40
Grândola, vila morena
Versão latina / In Latinum vertit / Versione latina / Latin version / Version en latin / Latinankielinen versio:
Anonimo Toscano del XXI Secolo, 28-2-2024 09:42
Anonimo Toscano del XXI Secolo, 28-2-2024 09:42
“Del resto”, ha pensato l’Anonimo Toscano del XXI Secolo, “Radio Renascença era l’emittente della Conferenza Episcopale Portoghese...” Abituato fin dalla sua più tenera età passata nell’alto Medioevo a considerare il latino come una lingua viva, l’Anonimo propone questa sua versione di Grândola (ribattezzata Grandula in modo assolutamente arbitrario, ma del tutto naturale -a parte il fatto che vorrebbe dire “grandicella”…) con qualche necessaria libertà, ma con la speranza di non aver tradito il testo di Iosephus Alfonsus nella ricorrenza del 50° anniversario della Seditio Caryophyllorum.
Grandula, maure vice!
(continua)
(continua)
28/2/2024 - 09:52
Mediterraneo
2015
Quello che resta
Quello che resta
n mezzo al mare ora sono nessuno, (continua)
inviata da Dq82 28/2/2024 - 09:46
Male Mediterraneo
2023
Carico Residuale
Carico Residuale
Andare a morire
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 28/2/2024 - 09:35
Arohaina mai
NUOVA ZELANDA: i maori protestano contro il governo che vuole chiudere Te Aka Whai Ora
Gianni Sartori
Mobilitati dal partito Te Pati Maori , agli inizi di dicembre dell’anno scorso migliaia di maori avevano manifestato - sia a Auckland (la maggior città neozelandese) che nella capitaleWellington - contro la coalizione governativa di destra (insediatasi nell’ottobre 2023) del primo ministro Christopher Luxon (esponente del partito conservatore). Accusandolo di razzismo e di voler abolire i trattati che tutelano i diritti degli indigeni. Per esempio con il cambiamento (in inglese ovviamente) della denominazione di alcuni dipartimenti maori. E soprattutto smantellando (come promesso in campagna elettorale) Te Aka Whai Ora, l’autorità sanitaria maori creata nel 2022 per garantire migliori condizioni di salute agli aborigeni.
Stando alle dichiarazioni del ministro della sanità Shane Reti si... (continua)
Gianni Sartori
Mobilitati dal partito Te Pati Maori , agli inizi di dicembre dell’anno scorso migliaia di maori avevano manifestato - sia a Auckland (la maggior città neozelandese) che nella capitaleWellington - contro la coalizione governativa di destra (insediatasi nell’ottobre 2023) del primo ministro Christopher Luxon (esponente del partito conservatore). Accusandolo di razzismo e di voler abolire i trattati che tutelano i diritti degli indigeni. Per esempio con il cambiamento (in inglese ovviamente) della denominazione di alcuni dipartimenti maori. E soprattutto smantellando (come promesso in campagna elettorale) Te Aka Whai Ora, l’autorità sanitaria maori creata nel 2022 per garantire migliori condizioni di salute agli aborigeni.
Stando alle dichiarazioni del ministro della sanità Shane Reti si... (continua)
Gianni Sartori 28/2/2024 - 08:51
Grândola, vila morena
Versão sarda 2 / Versione sarda 2 / Sardinian version 2 / Version sarde 2 / Sardiniankielinen versio 2:
Stefania Secci Rosa [2020]
"Pubblicato sulla piattaforma YouTube da un collettivo di cantanti sarde coordinato da Stefania Secci Rosa, il brano “Grândola bidda morisca”, traduzione in lingua sarda della celeberrima canzone simbolo della rivoluzione dei garofani portoghese “Grândola Vila Morena” dell’autore e cantante lusitano Josè Afonso. Per celebrare l’Anniversario della Liberazione d’Italia, le cantanti Stefania Secci Rosa, Francesca Corrias, Claudia Aru, Alice Marras, Lulli Lostia e il trio delle Balentes composto da Stefania Liori, Pamela Lorico e Federica Putzolu hanno deciso di collaborare alla realizzazione della versione sarda della canzone simbolo della rivoluzione dei garofani in Portogallo risalente al 25 aprile del 1974. Il video e le illustrazioni sono a cura dell’illustratrice... (continua)
Stefania Secci Rosa [2020]
"Pubblicato sulla piattaforma YouTube da un collettivo di cantanti sarde coordinato da Stefania Secci Rosa, il brano “Grândola bidda morisca”, traduzione in lingua sarda della celeberrima canzone simbolo della rivoluzione dei garofani portoghese “Grândola Vila Morena” dell’autore e cantante lusitano Josè Afonso. Per celebrare l’Anniversario della Liberazione d’Italia, le cantanti Stefania Secci Rosa, Francesca Corrias, Claudia Aru, Alice Marras, Lulli Lostia e il trio delle Balentes composto da Stefania Liori, Pamela Lorico e Federica Putzolu hanno deciso di collaborare alla realizzazione della versione sarda della canzone simbolo della rivoluzione dei garofani in Portogallo risalente al 25 aprile del 1974. Il video e le illustrazioni sono a cura dell’illustratrice... (continua)
Grândola bidda morisca
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/2/2024 - 22:44
Eighteen Hammers
EIGHTEEN HAMMERS
by Johnny Lee Moore with 12 Mississippi Convicts
Prison song recorded in the field and edited by Alan Lomax at State Penitentiary, Parchman, Mississippi, 1958
by Johnny Lee Moore with 12 Mississippi Convicts
Prison song recorded in the field and edited by Alan Lomax at State Penitentiary, Parchman, Mississippi, 1958
Well, there's eighteen hammers standing in a line
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 27/2/2024 - 22:15
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Les Pissenlits
Les Pissenlits
Chanson française – Les Pissenlits – Marco Valdo M.I. – 2024
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 191
Dialogue Maïeutique
Comme sans doute, Lucien l’âne mon ami, tu le sais, le pissenlit est une plante, originaire d’Eurasie, qui pousse à peu près partout et jusque dans le grand Nord. À sa vie, on connaît trois époques : la verte, c’est son enfance et sa jeunesse ; la jaune, c’est l’âge... (continua)
Chanson française – Les Pissenlits – Marco Valdo M.I. – 2024
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 191
Dialogue Maïeutique
Comme sans doute, Lucien l’âne mon ami, tu le sais, le pissenlit est une plante, originaire d’Eurasie, qui pousse à peu près partout et jusque dans le grand Nord. À sa vie, on connaît trois époques : la verte, c’est son enfance et sa jeunesse ; la jaune, c’est l’âge... (continua)
Comptez-vous cinq, par cinq de front.
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/2/2024 - 18:38
Hanging On The Old Barbed Wire
anonimo
Coro "Union des amis chanteurs"
Questa è una versione in italiano "cantabile" (con qualche attenzione alla metrica) sulla melodia originale, a cura del coro sociale torinese "Union des amis chanteurs".
Inchiodato al filo spinato
(continua)
(continua)
inviata da Roberta 27/2/2024 - 18:17
Soles y flores
Traducanzone / Translasong / Traduchanson / Käännöksenlaulu Andrea Buriani
UN SOLE, ACQUA PURA E TANTI FIORI - di León Gieco - in italiano
Traducanzone di Andrea Buriani da Soles y Flores di León Gieco
UN SOLE, ACQUA PURA E TANTI FIORI
(continua)
(continua)
27/2/2024 - 18:13
Chico Mendes
Lamento per il platano secolare abbattuto - poco cristianamente - in quel di Chiampo (21 febbraio 2024)
Gianni Sartori
Di questi tempi, mi dicono, meglio il “profilo basso”. Soprattutto sulle questioni ambientali. Sembra che non fosse uno scherzo, una battuta di cattivo gusto la proposta del TSO per gli ambientalisti considerati “troppo” attivi.
Forse Oltre Atlantico sta già accadendo.
Pare che alcune ecologiste native (“indiane”) siano stati forzatamente ospedalizzate in quanto la loro “eccessiva sensibilità per le sofferenze di animali e piante “, causate dal sistema economico dominante (indovinate quale), andava curata farmacologicamente.
Se necessario anche con ricovero coatto.
Tant’è. Del resto c’era da aspettarselo. Ma - mi azzardo a chiedere - se l’empatia nei confronti di altri esseri viventi viene classificata come una patologia psichiatrica, cosa dire dell’assoluta indifferenza... (continua)
Gianni Sartori
Di questi tempi, mi dicono, meglio il “profilo basso”. Soprattutto sulle questioni ambientali. Sembra che non fosse uno scherzo, una battuta di cattivo gusto la proposta del TSO per gli ambientalisti considerati “troppo” attivi.
Forse Oltre Atlantico sta già accadendo.
Pare che alcune ecologiste native (“indiane”) siano stati forzatamente ospedalizzate in quanto la loro “eccessiva sensibilità per le sofferenze di animali e piante “, causate dal sistema economico dominante (indovinate quale), andava curata farmacologicamente.
Se necessario anche con ricovero coatto.
Tant’è. Del resto c’era da aspettarselo. Ma - mi azzardo a chiedere - se l’empatia nei confronti di altri esseri viventi viene classificata come una patologia psichiatrica, cosa dire dell’assoluta indifferenza... (continua)
Gianni Sartori 27/2/2024 - 17:11
Bella Ciao
anonimo
106. Bella Ciao an páirtiseánach (Versione in gaelico irlandese)
106. Bella Ciao an páirtiseánach (Irish Gaelic version)
Da / From: Vicipéid (Irish Gaelic Wikipedia)
"Is amhrán Iodálach de chuid na ndaoine ón 19ú haois dhéanach é "Bella ciao", a chan na hoibrithe séasúrach, nó na mondine, i dtosach báire mar agóid i gcoinne na ndálaí oibre crua sna goirt ríse i dThuaisceart na hIodáile. Glactar leis go forleathan gur athraíodh agus gur glacadh leis an t-amhrán seo mar rosc catha na Gluaiseachta Frithbheartaíochta Iodálaigh, ag na páirtiseáin a throid i gcoinne an Naitsíochais agus an Fhaisisteachais i gcoinne fhórsaí forghabhála na Gearmáine, a bhí i gcomhghuaillíocht leis an Repubblica Sociale Italiana (Poblacht Shóisialta na hIodáile) idir 1943 agus 1945 le linn Chogadh Cathartha na hIodáile. Áitíonn roinnt staraithe, áfach, nach bhfuil mórán fianaise ann, nó nach bhfuil fianaise ar bith,... (continua)
106. Bella Ciao an páirtiseánach (Irish Gaelic version)
Da / From: Vicipéid (Irish Gaelic Wikipedia)
"Is amhrán Iodálach de chuid na ndaoine ón 19ú haois dhéanach é "Bella ciao", a chan na hoibrithe séasúrach, nó na mondine, i dtosach báire mar agóid i gcoinne na ndálaí oibre crua sna goirt ríse i dThuaisceart na hIodáile. Glactar leis go forleathan gur athraíodh agus gur glacadh leis an t-amhrán seo mar rosc catha na Gluaiseachta Frithbheartaíochta Iodálaigh, ag na páirtiseáin a throid i gcoinne an Naitsíochais agus an Fhaisisteachais i gcoinne fhórsaí forghabhála na Gearmáine, a bhí i gcomhghuaillíocht leis an Repubblica Sociale Italiana (Poblacht Shóisialta na hIodáile) idir 1943 agus 1945 le linn Chogadh Cathartha na hIodáile. Áitíonn roinnt staraithe, áfach, nach bhfuil mórán fianaise ann, nó nach bhfuil fianaise ar bith,... (continua)
Maidin amháin mhúscail mé,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/2/2024 - 14:59
Old Alabama
anonimo
Old Alabama / Dan "B.B." Barnes and Group (Axe Song)
Da / From : Alan Lomax – Negro Prison Blues And Songs - 1947
Recorded live at the Mississippi and Louisiana State Penitentiaries
by Alan Lomax
Da / From : Alan Lomax – Negro Prison Blues And Songs - 1947
Recorded live at the Mississippi and Louisiana State Penitentiaries
by Alan Lomax
Old Alabama joins the state of Florida
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 27/2/2024 - 13:26
Io canto l’estate
Metto questa intervista anche per salutare Ernesto Assante, che ci ha lasciato troppo presto
Dq82 27/2/2024 - 10:50
How Long, Brethren ?
anonimo
Lawrence Gellert - Negro Songs of Protest.
Published by the American Music League - New York - 1936
Published by the American Music League - New York - 1936
How long, brethren, how long,
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 27/2/2024 - 09:27
Piante amare in Palestina
Ciao a questo link potete accedere e scaricare gratuitamente a tutto il libro Filastin.
Paolo Rizzi 27/2/2024 - 07:52
Sistren an’ Brethren
anonimo
Lawrence Gellert -"Negro Songs of Protest"
Published by the American Music League - New York 1936
Published by the American Music League - New York 1936
Stop foolin’ wid pray
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 27/2/2024 - 00:17
Charla-Town
[2003]
Tiré de l'album
Souk System
Paroles de Kateb Amazigh
Musique de Gwana Diffusion
«J’attends la Palestine depuis cinquante ans. L’Intifada appelle le monde, mais ça sonne occupé…». Le titre de la chanson joue sue le mot "charlatan" (ciarlatano).
Tiré de l'album
Souk System
Paroles de Kateb Amazigh
Musique de Gwana Diffusion
«J’attends la Palestine depuis cinquante ans. L’Intifada appelle le monde, mais ça sonne occupé…». Le titre de la chanson joue sue le mot "charlatan" (ciarlatano).
" [...] l’engagement des artistes occidentaux en faveur de la Palestine [...] émane souvent, mais pas toujours, d’artistes qui se sentent concernés par cette situation parce que leur propre histoire est liée au Moyen-Orient ou à d’autres expériences coloniales, racistes ou impérialistes qu’ils identifient à la Palestine. On remarque alors que la plupart des chanteurs de Zebda, Gnawa Diffusion, Sniper et La Caution sont originaires du Maghreb ou d’Afrique, qu’Invincible est une israélo-américaine anti-sioniste, que Narcicyst est un canadien d’origine irakienne, que Sikh Knowledge est un canadien d’origine indienne, ou que Maher Zain est un suédois d’origine libanaise."
in: 70 ans de chanson pour la Palestine – Les Utopiques
in: 70 ans de chanson pour la Palestine – Les Utopiques
Well welcome welcome well
(continua)
(continua)
inviata da Pierre Andre Lienhard 27/2/2024 - 00:11
21 d'Aprile
ALEX (Alex Devetzoglou) - Album completo (1971)
ALEX (Alex Devetzoglou) - Full album (!971)
ALEX (Αλέξανδρος Δεβετζόγλου) - Ολοκληρωμένο άλμπουμ (1971)
ALEX (Alex Devetzoglou) - Full album (!971)
ALEX (Αλέξανδρος Δεβετζόγλου) - Ολοκληρωμένο άλμπουμ (1971)
Alex Devetzoglou 26/2/2024 - 23:07
The Olive Branch
[2015]
Tiré de l'album Rallumeurs d'étoiles
La chanson "The Olive Branch" est en anglais, car elle s'inspire du discours historique de Yasser Arafat à la tribune de l'ONU, le 13 novembre 1974 et en reprend les principaux éléments de language.
La canzone “The Olive Branch” è in inglese, perché trae ispirazione dal discorso storico di Yasser Arafat alla assemblea delle Nazioni Unite il 13 novembre 1974, riprendendone i principali elementi.
Tiré de l'album Rallumeurs d'étoiles
La chanson "The Olive Branch" est en anglais, car elle s'inspire du discours historique de Yasser Arafat à la tribune de l'ONU, le 13 novembre 1974 et en reprend les principaux éléments de language.
La canzone “The Olive Branch” è in inglese, perché trae ispirazione dal discorso storico di Yasser Arafat alla assemblea delle Nazioni Unite il 13 novembre 1974, riprendendone i principali elementi.
I am a rebel, and freedom is my cause
(continua)
(continua)
inviata da Pierre Andre Lienhard 26/2/2024 - 22:44
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Tell the People
(2016)
Album: Be Stronger
(I. Bisori/C. Pisanelli)
Si tratta di un brano di denuncia verso la precaria situazione dei rifugiati e dei migranti ai confini con l’Europa, bloccati tra la guerra dei loro paesi d’origine e le istituzioni di quelli che cercano di raggiungere.
I tre personaggi presenti nel videoclip sono collegati da un “filo rosso” e rappresentano il “non vedo”, il “non sento” e il “non parlo”, intesi come l’indifferenza che alberga in molti. Per questo gli Earth Beat Movement vogliono parlare alle persone (Tell The People) di questo problema e dare ad ognuno la prospettiva di chi questa indifferenza la vive ogni giorno. “Cominciare ad ascoltare, a vedere e quindi far sentire la propria voce è l’unico modo per far cadere tutte le barriere sia fisiche che morali” ha detto Irene Mistilla Bisori, cantante e autrice delle lyrics del brano.
Tell The People: nuovo singolo per gli Earth Beat Movement
Album: Be Stronger
(I. Bisori/C. Pisanelli)
Si tratta di un brano di denuncia verso la precaria situazione dei rifugiati e dei migranti ai confini con l’Europa, bloccati tra la guerra dei loro paesi d’origine e le istituzioni di quelli che cercano di raggiungere.
I tre personaggi presenti nel videoclip sono collegati da un “filo rosso” e rappresentano il “non vedo”, il “non sento” e il “non parlo”, intesi come l’indifferenza che alberga in molti. Per questo gli Earth Beat Movement vogliono parlare alle persone (Tell The People) di questo problema e dare ad ognuno la prospettiva di chi questa indifferenza la vive ogni giorno. “Cominciare ad ascoltare, a vedere e quindi far sentire la propria voce è l’unico modo per far cadere tutte le barriere sia fisiche che morali” ha detto Irene Mistilla Bisori, cantante e autrice delle lyrics del brano.
Tell The People: nuovo singolo per gli Earth Beat Movement
From the east to the west
(continua)
(continua)
26/2/2024 - 20:09
Ivan
Lyrics: Tenore Fi (Simone Beni) , Mistilla (Irene Bisori)
Beat: Sakatena
Guitar: Amilcar Mora Henriquez
Bassline : Marco Orunesu
Cover art : Tommaso Staccioli
Mix e master : Michele Garau (Tes)
Executive Production : Simone Monni (Sakatena)
"Ivan" la nuova traccia di Tenore Fi nasce dentro allo stabilimento della #gkn che dal 9 luglio vede i suoi lavoratori e le sue lavoratrici in presidio permanente all'interno della fabbrica di Campi Bisenzio.
Ivan, esprime un agglomerato di sentimenti che non necessariamente fa riferimento ad un singolo individuo ma ad una rabbia collettiva che con caparbietà e voglia di riscatto, mette a nudo gioie e dolori di chi, da un momento all'altro, si è trovato senza un lavoro.
Ivan è la classe operaia.
Siamo tutti e tutte ivan.
Beat: Sakatena
Guitar: Amilcar Mora Henriquez
Bassline : Marco Orunesu
Cover art : Tommaso Staccioli
Mix e master : Michele Garau (Tes)
Executive Production : Simone Monni (Sakatena)
"Ivan" la nuova traccia di Tenore Fi nasce dentro allo stabilimento della #gkn che dal 9 luglio vede i suoi lavoratori e le sue lavoratrici in presidio permanente all'interno della fabbrica di Campi Bisenzio.
Ivan, esprime un agglomerato di sentimenti che non necessariamente fa riferimento ad un singolo individuo ma ad una rabbia collettiva che con caparbietà e voglia di riscatto, mette a nudo gioie e dolori di chi, da un momento all'altro, si è trovato senza un lavoro.
Ivan è la classe operaia.
Siamo tutti e tutte ivan.
Ivan non usciva più di casa dal '99,
(continua)
(continua)
26/2/2024 - 20:00
'Cause I'm a Nigger
anonimo
da
Lawrence Gellert, “Negro Songs of Protest”
Published by the American Music League - New York - 1936
Lawrence Gellert, “Negro Songs of Protest”
Published by the American Music League - New York - 1936
You take mah labor
(continua)
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inviata da Pluck 26/2/2024 - 17:15
Naufragio Steccato di Cutro
Ad 1 anno dai fatti eccovi una ricostruzione umana e giornalistica del dopo Cutro.
molto molto bella su internazionale
molto molto bella su internazionale
Un anno dopo Cutro l'accoglienza è stata smantellata
La maggior parte dei sopravvissuti è andata in altri paesi, le salme sono state rimpatriate, ma non c'è traccia dei canali umanitari promessi dal governo. E le nuove leggi sull'immigrazione hanno peggiorato il sistema d'accoglienza.
Paolo Rizzi 26/2/2024 - 08:28
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Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)