Lögnen och sanningen
Lögnen tar hand om dom sina
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/3/2024 - 20:36
Percorsi:
Verità e Menzogna
Köyhien toivo
[1972]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Kaj Chydenius
Canta / Singer / Chante / Laulaa: Miia Vuokkonen
Album / Albumi: Agit-prop -kvartetti laulaa työväenlauluja
(Agit-Prop Quartet sings Working Class Songs
Il Quartetto Agit-Prop canta canzoni dei lavoratori)
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Kaj Chydenius
Canta / Singer / Chante / Laulaa: Miia Vuokkonen
Album / Albumi: Agit-prop -kvartetti laulaa työväenlauluja
(Agit-Prop Quartet sings Working Class Songs
Il Quartetto Agit-Prop canta canzoni dei lavoratori)
Te ootte jo kyllin kestäneet
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/3/2024 - 22:44
Un momento per tutto
[2009]
Luca Mirti - Marco "Schuster" Lastrucci
Album / Albumi: Dal profondo
Luca Mirti - Marco "Schuster" Lastrucci
Album / Albumi: Dal profondo
C'è un momento per parlare ed un altro per tacere,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/3/2024 - 20:13
Migrante
2006
Unicamista
Unicamista
Sapresti dir da dove vieni, dove potrai arrivare,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/3/2024 - 18:46
Nana Urgente para Palestina
(2024)
Mañana, viernes 26 de enero, ‘NANA URGENTE PARA PALESTINA’ verá la luz. Un canto suave a una tierra que nunca ha estado dormida, pero a la que, en los últimos meses, el sonido de las bombas ha querido silenciar.
A 3.543 kilómetros de distancia de Gaza, el artista Marwán, de ascendencia palestina, ha compuesto una nana que no cura pero calma. Su padre, refugiado de Palestina, recibió el apoyo de la Agencia de Naciones Unidas para la población refugiada de Palestina, UNRWA, antes de establecerse en España.
Más de 100 días después del inicio de las hostilidades en Gaza, la población palestina de Gaza sigue siendo asesinada, ahora no sólo por las bombas y los ataques israelíes, sino también por el hambre que acecha y las enfermedades. 4 de cada 5 personas que se encuentran en los niveles más drásticos de hambre en el mundo ahora están en Gaza.
MARWÁN PONE VOZ Y ALMA A UNA NANA URGENTE PARA PALESTINA A FAVOR DE UNRWA
Mañana, viernes 26 de enero, ‘NANA URGENTE PARA PALESTINA’ verá la luz. Un canto suave a una tierra que nunca ha estado dormida, pero a la que, en los últimos meses, el sonido de las bombas ha querido silenciar.
A 3.543 kilómetros de distancia de Gaza, el artista Marwán, de ascendencia palestina, ha compuesto una nana que no cura pero calma. Su padre, refugiado de Palestina, recibió el apoyo de la Agencia de Naciones Unidas para la población refugiada de Palestina, UNRWA, antes de establecerse en España.
Más de 100 días después del inicio de las hostilidades en Gaza, la población palestina de Gaza sigue siendo asesinada, ahora no sólo por las bombas y los ataques israelíes, sino también por el hambre que acecha y las enfermedades. 4 de cada 5 personas que se encuentran en los niveles más drásticos de hambre en el mundo ahora están en Gaza.
MARWÁN PONE VOZ Y ALMA A UNA NANA URGENTE PARA PALESTINA A FAVOR DE UNRWA
Soporté
(continua)
(continua)
11/3/2024 - 15:20
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
De dödar våra kamrater
[1976]
Album / Albumi: Palestina, mitt land
PALESTINA, MITT LAND
Kofia, 1976
Leve Palestina
Eld
Pansar och kanoner (مدفعية ودبابات)
Tel-e-Zaatar
De dödar våra kamrater
Vi ska kämpa vidare
Böndernas lagliga rätt
Palestinas dotter
Kufr Kasem-Massakem
Baladi
Album / Albumi: Palestina, mitt land
PALESTINA, MITT LAND
Kofia, 1976
Leve Palestina
Eld
Pansar och kanoner (مدفعية ودبابات)
Tel-e-Zaatar
De dödar våra kamrater
Vi ska kämpa vidare
Böndernas lagliga rätt
Palestinas dotter
Kufr Kasem-Massakem
Baladi
De är döda, de dödade våra kamrater,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/3/2024 - 12:07
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Vietnamissa, Vietnamissa
[1972]
Sävel / Musica / Music / Musique: Kaj Chydenius
Sanat / Testo / Lyrics / Paroles: Aulikki Oksanen
Album / Albumi: Agit-prop -kvartetti laulaa työväenlauluja
(Agit-Prop Quartet sings Working Class Songs
Il Quartetto Agit-Prop canta canzoni dei lavoratori)
Sävel / Musica / Music / Musique: Kaj Chydenius
Sanat / Testo / Lyrics / Paroles: Aulikki Oksanen
Album / Albumi: Agit-prop -kvartetti laulaa työväenlauluja
(Agit-Prop Quartet sings Working Class Songs
Il Quartetto Agit-Prop canta canzoni dei lavoratori)
Vietnamissa, Vietnamissa
(continua)
(continua)
inviata da Riku Ventturinen 10/3/2024 - 23:17
Ταξιδιώτης του παντός
Taxidiótis tou pandós
[1990]
Στίχοι και μουσική / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Dimos Moutsis
Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Nana Mouskouri
'Αλμπουμ / Album : Ταξιδιώτης
[1990]
Στίχοι και μουσική / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Dimos Moutsis
Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Nana Mouskouri
'Αλμπουμ / Album : Ταξιδιώτης
Πήραμε μια βαρκούλα, βαρκούλα με πανί,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 10/3/2024 - 23:08
Fort Smith Jail
anonimo
Missouri State - Max Hunter Folk Song Collection
Fort Smith Jail
Cat. #1388 (MFH #254) - As sung by Joan O'Bryant, Wichita, Kansas
Fort Smith Jail
Cat. #1388 (MFH #254) - As sung by Joan O'Bryant, Wichita, Kansas
Come all you people, I'll tell you a tale
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 10/3/2024 - 21:07
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Paraphrase du psaume LXXXI
Il caro e compianto amico bretone Serge Kerguiduff musicò e interpretò questa parafrasi all’interno del suo primo disco del 1973, chez Kelenn.
Jean-Baptiste Chassignet (1571 – 1635) fu storico, giurista, poeta e commentatore di testi biblici, venne salvato dall'oblio da Gérard de Nerval nel 1830.
Nel socialmente polemico Salmo 81 dell’Antico Testamento, il Signore interviene a parlare polemicamente in mezzo all’assemblea dei giudici, scagliandosi contro coloro che utilizzano corruzione, delitto e altre malvagità contro deboli, miseri o oppressi, ricordando loro di essere null’altro che esseri mortali. Nell’originale un ruolo importantissimo gioca la duplicità della parola “Ĕlōhīm” che in ebraico indica sia gli dèi che i potenti, un termine grammaticalmente plurale, attribuito come titolo supremo ma che evidenzia contemporaneamente come gli elohim biblici non fossero assolutamente Dio e... (continua)
Jean-Baptiste Chassignet (1571 – 1635) fu storico, giurista, poeta e commentatore di testi biblici, venne salvato dall'oblio da Gérard de Nerval nel 1830.
Nel socialmente polemico Salmo 81 dell’Antico Testamento, il Signore interviene a parlare polemicamente in mezzo all’assemblea dei giudici, scagliandosi contro coloro che utilizzano corruzione, delitto e altre malvagità contro deboli, miseri o oppressi, ricordando loro di essere null’altro che esseri mortali. Nell’originale un ruolo importantissimo gioca la duplicità della parola “Ĕlōhīm” che in ebraico indica sia gli dèi che i potenti, un termine grammaticalmente plurale, attribuito come titolo supremo ma che evidenzia contemporaneamente come gli elohim biblici non fossero assolutamente Dio e... (continua)
Jusques à quand, corrompus par présents,
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 10/3/2024 - 11:37
Leve Palestina
[1976]
Album / Albumi: Palestina, mitt land
Leve Palestina, un inno globale di resistenza e speranza
Radio Popolare - Approfondimenti
Partiamo da uno scambio visto nei giorni scorsi su Facebook, fra due utenti che scrivono in inglese: uno posta la foto di un muro di – andiamo a memoria – una università americana, con la scritta a vernice in stampatello “Leve Palestina”; l’altro commenta sarcasticamente che non sanno neanche scrivere, evidentemente pensando che lo slogan volesse essere per esempio “Love Palestina”; al che il primo ribatte che è il suo interlocutore che non ha capito, perché chiaramente l’intenzione dell’anonimo sostenitore della causa palestinese era proprio di scrivere quello che ha scritto, e linka un articolo nel sito di TRT World, la radiotelevisione pubblica turca, che tre mesi fa raccontava la storia e l’attualità di Leve Palestina: che è il titolo di una canzone.... (continua)
Album / Albumi: Palestina, mitt land
Leve Palestina, un inno globale di resistenza e speranza
Radio Popolare - Approfondimenti
Partiamo da uno scambio visto nei giorni scorsi su Facebook, fra due utenti che scrivono in inglese: uno posta la foto di un muro di – andiamo a memoria – una università americana, con la scritta a vernice in stampatello “Leve Palestina”; l’altro commenta sarcasticamente che non sanno neanche scrivere, evidentemente pensando che lo slogan volesse essere per esempio “Love Palestina”; al che il primo ribatte che è il suo interlocutore che non ha capito, perché chiaramente l’intenzione dell’anonimo sostenitore della causa palestinese era proprio di scrivere quello che ha scritto, e linka un articolo nel sito di TRT World, la radiotelevisione pubblica turca, che tre mesi fa raccontava la storia e l’attualità di Leve Palestina: che è il titolo di una canzone.... (continua)
Leve Palestina och krossa sionismen
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/3/2024 - 17:48
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Soundgarden: Mailman
(1994)
dall'album Superunknown dei Soundgarden pubblicato l'8 marzo 1994
Parole di Chris Cornell
Musica di Matt Cameron
In occasione dei trent'anni di un album fondamentale che, come scrisse il giornale online The A.V. Club, "ridefinisce e trascende il grunge", inseriamo questa canzone tenebrosa dalla penna e dalla voce indimenticabile del grande Chris Cornell.
La prossima canzone è un racconto che arriva da un impiegato del servizio postale statunitense. Fanno meravigliosamente il loro lavoro. Indossano pantaloncini corti d’estate, sono cortesi, attenti, sono gentili con i cani, e poi ogni tanto entrano in un ufficio postale e sparano a ogni singolo collega che incontrano. A parte questo, però, il loro lavoro viene svolto in modo esemplare.
(Chris Cornell)
“This next one is about killing your boss. It’s about coming to work early one morning cause you have a special agenda and... (continua)
dall'album Superunknown dei Soundgarden pubblicato l'8 marzo 1994
Parole di Chris Cornell
Musica di Matt Cameron
In occasione dei trent'anni di un album fondamentale che, come scrisse il giornale online The A.V. Club, "ridefinisce e trascende il grunge", inseriamo questa canzone tenebrosa dalla penna e dalla voce indimenticabile del grande Chris Cornell.
La prossima canzone è un racconto che arriva da un impiegato del servizio postale statunitense. Fanno meravigliosamente il loro lavoro. Indossano pantaloncini corti d’estate, sono cortesi, attenti, sono gentili con i cani, e poi ogni tanto entrano in un ufficio postale e sparano a ogni singolo collega che incontrano. A parte questo, però, il loro lavoro viene svolto in modo esemplare.
(Chris Cornell)
“This next one is about killing your boss. It’s about coming to work early one morning cause you have a special agenda and... (continua)
Hello, don't you know me? I'm the dirt beneath your feet
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 9/3/2024 - 17:40
Percorsi:
Mort au Travail / Morte al Lavoro
Lonely Banna Strand (the Ballad of Roger Casement)
anonimo
"Roger David Casement (1864 – 1916) was a humanitarian campaigner and an Irish patriot, poet, revolutionary, and nationalist. He was a British consul, famous for his reports and activities against human rights abuses in the Congo and Peru and also for his dealings with Germany before Ireland’s Easter Rising in 1916. An Irish nationalist and Parnellite in his youth, he worked in Africa for commercial interests and later in the service of Britain. However, the Boer War and his consular investigation into atrocities in the Congo led Casement to anti-Imperialist and, ultimately, to Irish Republican and separatist political opinions. He sought to obtain German support for a rebellion in Ireland against British rule. Shortly before the Easter Rising, he landed in Ireland and was arrested. He was subsequently convicted and executed by the British for treason. His remains were buried in the yard... (continua)
It was on Good Friday morning, all in the month of May.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 9/3/2024 - 10:22
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
Splendeur et Misère
Splendeur et Misère
Chanson française – Splendeur et Misère – Marco Valdo M.I. – 2024
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 194
Dialogue Maïeutique
« Splendeur et misère »… On dirait un titre de roman, dit Lucien l’âne.
En effet, répond Marco Valdo M.I., et même, c’en est un et un de ces titres célèbres de la littérature qu’on appelle classique, car on l’enseigne dans les écoles et les universités.... (continua)
Chanson française – Splendeur et Misère – Marco Valdo M.I. – 2024
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 194
Dialogue Maïeutique
« Splendeur et misère »… On dirait un titre de roman, dit Lucien l’âne.
En effet, répond Marco Valdo M.I., et même, c’en est un et un de ces titres célèbres de la littérature qu’on appelle classique, car on l’enseigne dans les écoles et les universités.... (continua)
Splendeur et misère
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/3/2024 - 20:23
Hard Times in Jail
anonimo
Missouri State - Max Hunter Folk Song Collection
Hard Times in Jail
Cat. #0475 (MFH #254) - As sung by Mr. Alford, Delmar, Arkansas on February 2, 1960
Hard Times in Jail
Cat. #0475 (MFH #254) - As sung by Mr. Alford, Delmar, Arkansas on February 2, 1960
Jest th other day I heard th jailer say
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 7/3/2024 - 21:20
Rebecca (Un Gioco Di Società)
Album: Naracauli e altre storie (1978)
Le porte dei giardini sono chiuse,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 7/3/2024 - 18:23
Radio Aut
2023
sciogliendo da qui mille parole (continua)
inviata da Dq82 7/3/2024 - 17:26
Percorsi:
Peppino Impastato
Iris Versari
2023
Iris Versari... (Poggio di San Benedetto in Alpe, 12 dicembre 1922 Ca' Cornio di Modigliana, 18 agosto 1944) è stata una partigiana italiana. Fu decorata con la Medaglia d'Oro al Valor Militare...
Figlia di Angelo Versari, residente a Tredozio, fin dalla giovane età Iris mostrò la sua forza d'animo difendendosi dalle attenzioni della famiglia facoltosa di Forlì presso cui venne mandata a "prestare servizio", come usava all'epoca. Nell'autunno 1943 la sua famiglia ospitò nella propria casa un gruppo partigiano. L'abitazione venne incendiata il 27 gennaio 1944 dai nazifascisti. In tale occasione, Iris riuscì a scappare, mentre i suoi familiari (il padre, la madre e due dei suoi tre fratelli) furono arrestati. Il padre, processato e condannato a quattro anni di prigione, fu internato e morì in un campo di concentramento tedesco.
Iris si unì nel gennaio 1944 alla banda partigiana comandata... (continua)
Iris Versari... (Poggio di San Benedetto in Alpe, 12 dicembre 1922 Ca' Cornio di Modigliana, 18 agosto 1944) è stata una partigiana italiana. Fu decorata con la Medaglia d'Oro al Valor Militare...
Figlia di Angelo Versari, residente a Tredozio, fin dalla giovane età Iris mostrò la sua forza d'animo difendendosi dalle attenzioni della famiglia facoltosa di Forlì presso cui venne mandata a "prestare servizio", come usava all'epoca. Nell'autunno 1943 la sua famiglia ospitò nella propria casa un gruppo partigiano. L'abitazione venne incendiata il 27 gennaio 1944 dai nazifascisti. In tale occasione, Iris riuscì a scappare, mentre i suoi familiari (il padre, la madre e due dei suoi tre fratelli) furono arrestati. Il padre, processato e condannato a quattro anni di prigione, fu internato e morì in un campo di concentramento tedesco.
Iris si unì nel gennaio 1944 alla banda partigiana comandata... (continua)
Iris così bella e fragile (continua)
inviata da Dq82 7/3/2024 - 17:07
Canzone per Ilaria Salis
2024
In fondo al pozzo
Introduzione: questa notte non sarà breve
Episodio 1: chi inquina il dibattito
Episodio 2: le altre aggressioni
Episodio 3: la foto segnaletica
Interludio
Una giornata a Budapest
Non è risolto niente
In fondo al pozzo
Introduzione: questa notte non sarà breve
Episodio 1: chi inquina il dibattito
Episodio 2: le altre aggressioni
Episodio 3: la foto segnaletica
Interludio
Una giornata a Budapest
Non è risolto niente
Io qui dentro mi sento morire
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 7/3/2024 - 16:57
Percorsi:
Dalle galere del mondo
La Serva 'd Ciamboun
anonimo
[1898]
Versi di anonimo autore popolare che celebrano la resistenza degli abitanti - e delle donne, in particolare - di Chambons, oggi frazione del Comune di Fenestrelle, in Val Chisone, provincia di Torino, al taglio della loro "Serva", il grande bosco di antichissimi larici, ancora oggi per fortuna esistente, grazie a loro.
Testo originale e traduzione italiana reperiti sul n. 5, inverno 2006/2007, della rivista trimestrale "Nunatak. Rivista di storie, culture, lotte della montagna"
La faccio breve e rimando a seguire alle fonti più autorevoli:
"Di là, protette dalla nebbia fittissima, che le rendeva invisibili, si diedero a far rotolare numerosi e grossi macigni giù per la china.
Le autorità mandarono allora un consigliere della borgata a parlamentare, ma le donne lo accolsero a sassate ed egli dovette retrocedere.
Intanto gli operai, visto il pericolo, se la diedero a gambe e non... (continua)
Versi di anonimo autore popolare che celebrano la resistenza degli abitanti - e delle donne, in particolare - di Chambons, oggi frazione del Comune di Fenestrelle, in Val Chisone, provincia di Torino, al taglio della loro "Serva", il grande bosco di antichissimi larici, ancora oggi per fortuna esistente, grazie a loro.
Testo originale e traduzione italiana reperiti sul n. 5, inverno 2006/2007, della rivista trimestrale "Nunatak. Rivista di storie, culture, lotte della montagna"
La faccio breve e rimando a seguire alle fonti più autorevoli:
"Di là, protette dalla nebbia fittissima, che le rendeva invisibili, si diedero a far rotolare numerosi e grossi macigni giù per la china.
Le autorità mandarono allora un consigliere della borgata a parlamentare, ma le donne lo accolsero a sassate ed egli dovette retrocedere.
Intanto gli operai, visto il pericolo, se la diedero a gambe e non... (continua)
A i era a Mentoule
(continua)
(continua)
7/3/2024 - 13:29
Percorsi:
Guerra alla Terra
Song for Aaron Bushnell
(2024)
Bearing Witness
On February 25, 2024, Aaron Bushnell, a 25-year-old serviceman of the United States Air Force, died after setting himself on fire outside the front gate of the Embassy of Israel in Washington, D.C. Immediately prior to the live-streamed act, Bushnell said that he was protesting against "what people have been experiencing in Palestine at the hands of their colonizers" and declared that he "will no longer be complicit in genocide", after which he doused himself with a flammable liquid and set himself on fire.
As he burned, Bushnell repeatedly shouted "Free Palestine!" while one Secret Service officer pointed a gun at him and two others attempted to extinguish him.
Self-immolation of Aaron Bushnell - Wikipedia
Bearing Witness
On February 25, 2024, Aaron Bushnell, a 25-year-old serviceman of the United States Air Force, died after setting himself on fire outside the front gate of the Embassy of Israel in Washington, D.C. Immediately prior to the live-streamed act, Bushnell said that he was protesting against "what people have been experiencing in Palestine at the hands of their colonizers" and declared that he "will no longer be complicit in genocide", after which he doused himself with a flammable liquid and set himself on fire.
As he burned, Bushnell repeatedly shouted "Free Palestine!" while one Secret Service officer pointed a gun at him and two others attempted to extinguish him.
Self-immolation of Aaron Bushnell - Wikipedia
On the 25th of February, 2024
(continua)
(continua)
6/3/2024 - 23:01
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Den brända jorden
[2014]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Mikael Wiehe
Album / Albumi: Protestsånger
Mikael Wiehe, e le sue canzoni, vengono diritte dagli anni ‘60 e ‘70; e, a quasi ottant’anni (è nato nel 1946), continua a scrivere e cantare canzoni di quegli anni -e fa benissimo, perché se ne sente il bisogno e la mancanza. Questa canzone, una ballatona bella acustica come si deve e cantata con il terribile accento della Scania proprio di Mikael Wiehe, è del 2014; fa parte di un album che si chiama Protestsånger, “Canzoni di protesta”, così papale papale, come usava appunto una cinquantina e rotti di anni fa, “Protest Songs”. Col chitarrone e l’armonica, neanche tanto vagamente alla Bob Dylan (ma con un attacco che sembra "Gente di mare" di Umberto Tozzi e Raf), e una vociaccia bella roca acuita da un accento paragonabile al barese stretto. La Waste Land personale... (continua)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Mikael Wiehe
Album / Albumi: Protestsånger
Mikael Wiehe, e le sue canzoni, vengono diritte dagli anni ‘60 e ‘70; e, a quasi ottant’anni (è nato nel 1946), continua a scrivere e cantare canzoni di quegli anni -e fa benissimo, perché se ne sente il bisogno e la mancanza. Questa canzone, una ballatona bella acustica come si deve e cantata con il terribile accento della Scania proprio di Mikael Wiehe, è del 2014; fa parte di un album che si chiama Protestsånger, “Canzoni di protesta”, così papale papale, come usava appunto una cinquantina e rotti di anni fa, “Protest Songs”. Col chitarrone e l’armonica, neanche tanto vagamente alla Bob Dylan (ma con un attacco che sembra "Gente di mare" di Umberto Tozzi e Raf), e una vociaccia bella roca acuita da un accento paragonabile al barese stretto. La Waste Land personale... (continua)
Bränd ligger jorden
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/3/2024 - 10:33
Percorsi:
Guerra alla Terra
Shackled (Song for Nûdem Durak)
Words & Music Ruth Hazleton
Album: DAISYWHEEL (2019)
Nûdem Durak is an ethnic Kurdish singer from Cizre, Turkey. She is well-known throughout her community for teaching local folk songs in the Kurdish language to young children in sing-alongs. Kurds are one of Turkey’s most heavily persecuted minorities, with a long history of tensions between Kurds and the governments of Turkey, Iraq, and Syria, where sizable minorities live.
Up until 1991, the Kurdish language was entirely banned in Turkey. A law passed that year allows the language for communication but bans the purposefully vague “spreading of propaganda.”
To the Turkish government, which even banned the word “Kurd” until the 1990s (calling them “Mountain Turks” instead) simply singing was unacceptable. Nûdem was arrested in 2015, and charged under the vague notion of propagandizing because the songs she sang were in her own... (continua)
Album: DAISYWHEEL (2019)
Nûdem Durak is an ethnic Kurdish singer from Cizre, Turkey. She is well-known throughout her community for teaching local folk songs in the Kurdish language to young children in sing-alongs. Kurds are one of Turkey’s most heavily persecuted minorities, with a long history of tensions between Kurds and the governments of Turkey, Iraq, and Syria, where sizable minorities live.
Up until 1991, the Kurdish language was entirely banned in Turkey. A law passed that year allows the language for communication but bans the purposefully vague “spreading of propaganda.”
To the Turkish government, which even banned the word “Kurd” until the 1990s (calling them “Mountain Turks” instead) simply singing was unacceptable. Nûdem was arrested in 2015, and charged under the vague notion of propagandizing because the songs she sang were in her own... (continua)
Black the night, I am bound
(continua)
(continua)
6/3/2024 - 08:49
Percorsi:
Dal Kurdistan
Mundtot
(2016)
Album: 1984
Album: 1984
Verbiete mir den Mund – NEIN – näh ihn lieber zu
(continua)
(continua)
5/3/2024 - 23:59
The Story of Nudem Durak
Written and performed by Claus Zimmermann at the F-Dur event "Free Nudem Durak" at Barmbek-Basch/Hamburg.
Set Nudem free
(continua)
(continua)
5/3/2024 - 23:29
Percorsi:
Dal Kurdistan
Song for Nudem Durak
A children on their swings, a hero always wins, she´s singing
(continua)
(continua)
5/3/2024 - 23:19
Percorsi:
Dal Kurdistan
Ora et labora
Una riflessione degli EGIN sul mondo del lavoro e le derive esistenziali che ne derivano, fatte di precariato, insicurezza e morti.
Quando ti alzi la mattina e accendi la tua utilitaria
(continua)
(continua)
inviata da guido 5/3/2024 - 22:16
The Little Bird and the Tyrant
The war against the Kurds...
Nûdem Durak is a ethnic Kurdish singer living in Cizre, Turkey. She is well-known throughout her community for teaching local folk songs in the Kurdish language to young children in sing-alongs.
In April 2015, Nûdem Durak was sentenced to ten-and-a-half years in prison for the charge of “promoting Kurdish propaganda” by performing in her native language. In July of 2016, with no additional charges or convictions, her sentence was increased to 19 years.
*
Nûdem Durak è una cantante curda originaria di Cizre, in Turchia. È conosciuta nella sua comunità per aver insegnato canti popolari curdi ai bambini in sessioni di canto corale.
Nel mese di aprile 2015, Nûdem Durak è stata condannata a dieci anni e mezzo di carcere con l'accusa di "propaganda curda" per essersi esibita nella sua lingua madre. Nel luglio del 2016, senza ulteriori accuse o condanne, la sua pena è stata aumentata a 19 anni.
Nûdem Durak is a ethnic Kurdish singer living in Cizre, Turkey. She is well-known throughout her community for teaching local folk songs in the Kurdish language to young children in sing-alongs.
In April 2015, Nûdem Durak was sentenced to ten-and-a-half years in prison for the charge of “promoting Kurdish propaganda” by performing in her native language. In July of 2016, with no additional charges or convictions, her sentence was increased to 19 years.
*
Nûdem Durak è una cantante curda originaria di Cizre, in Turchia. È conosciuta nella sua comunità per aver insegnato canti popolari curdi ai bambini in sessioni di canto corale.
Nel mese di aprile 2015, Nûdem Durak è stata condannata a dieci anni e mezzo di carcere con l'accusa di "propaganda curda" per essersi esibita nella sua lingua madre. Nel luglio del 2016, senza ulteriori accuse o condanne, la sua pena è stata aumentata a 19 anni.
Once there was a bird, her name was Nudem,
(continua)
(continua)
inviata da John Dierickx 5/3/2024 - 17:45
Percorsi:
Dal Kurdistan, Liberi uccelli
Les Scores des Guides
Les Scores des Guides
Chanson française – Les Scores des Guides – Marco Valdo M.I. – 2024
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 193
Dialogue Maïeutique
Comme on peut l’imaginer à la lecture du titre, Lucien l’âne mon ami, cette canzone s’intéresse aux Guides et en quelque sorte, à leur plus brillante performance.Elle vise à établir un classement des Guides, un peu comme cela se fait pour les sportifs... (continua)
Chanson française – Les Scores des Guides – Marco Valdo M.I. – 2024
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 193
Dialogue Maïeutique
Comme on peut l’imaginer à la lecture du titre, Lucien l’âne mon ami, cette canzone s’intéresse aux Guides et en quelque sorte, à leur plus brillante performance.Elle vise à établir un classement des Guides, un peu comme cela se fait pour les sportifs... (continua)
Le Grand Guide avait plus d’envergure ;
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/3/2024 - 17:36
La mezza stella
Una canzone del grande Enzo Gragnaniello
Quante corse e quante pietre hanno lanciato nelle strade
(continua)
(continua)
inviata da Nicola Gelo 4/3/2024 - 21:47
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
זונענשטראַלן
Zunenshtraln
[1943]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Joseph Wulf
United States Holocaust Memorial Museum, gift of Henryk M. Broder
From the Joseph Wulf phonograph records collection that Henryk M. Broder
donated to the United States Holocaust Memorial Museum in 2002.
Piano: Friedrich Scholz (1926-2008)
Disques Pyral, ca. 1950
Nel 1943, Joseph Wulf, ebreo germano-polacco nato a Chemnitz nel 1912, è prigioniero a Auschwitz III (il sottocampo di Buna-Monowitz). Lui e la sua famiglia erano stati deportati dal ghetto di Cracovia, dove erano diventati amici di Mordechai Gebirtig e del pittore Abraham Neumann. Joseph Wulf era un perito agrario ed un esperto in studi ebraici (tanto che la famiglia voleva farne un rabbino). Joseph Wulf si unì al movimento partigiano ebraico; una volta deportato, decise di dedicare la vita alla rivelazione e alla denuncia,... (continua)
[1943]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Joseph Wulf
United States Holocaust Memorial Museum, gift of Henryk M. Broder
From the Joseph Wulf phonograph records collection that Henryk M. Broder
donated to the United States Holocaust Memorial Museum in 2002.
Piano: Friedrich Scholz (1926-2008)
Disques Pyral, ca. 1950
Nel 1943, Joseph Wulf, ebreo germano-polacco nato a Chemnitz nel 1912, è prigioniero a Auschwitz III (il sottocampo di Buna-Monowitz). Lui e la sua famiglia erano stati deportati dal ghetto di Cracovia, dove erano diventati amici di Mordechai Gebirtig e del pittore Abraham Neumann. Joseph Wulf era un perito agrario ed un esperto in studi ebraici (tanto che la famiglia voleva farne un rabbino). Joseph Wulf si unì al movimento partigiano ebraico; una volta deportato, decise di dedicare la vita alla rivelazione e alla denuncia,... (continua)
Text von Joseph Wulf. Geschrieben 1943 in Oświęcim / Auschwitz III
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 4/3/2024 - 13:44
La pace è la risposta
(Febbraio 2024)
L'idea de “La pace è la Risposta” nasce inizialmente come risposta alle rime contro di me su 64 bars a dicembre 2023. In quel rap a un certo punto sento queste parole: “La guerra è il mio habitat” e si accende in me una luce. Da dieci anni ormai alcuni miei amici e amiche sono attivi con il progetto @gazafreestylefestival e in quei giorni la guerra in Palestina stava devastando tutto il loro duro lavoro. Ho pensato di chiedere a loro di raccontarmi delle storie per poterle mettere giù in rap. E li ringrazio per tutti gli audio che ho ricevuto grazie ai quali sono riuscito a scrivere questa canzone. Era il periodo di Natale e non me la sono sentita di pubblicarlo in quei giorni. Oggi la guerra si è trasformata in un genocidio e non è più accettabile per l'essere umano. NON SI PUÒ PIÙ FARE FINTA DI NIENTE! Nel mio cuore ha iniziato a crescere l'idea che l'unica risposta... (continua)
L'idea de “La pace è la Risposta” nasce inizialmente come risposta alle rime contro di me su 64 bars a dicembre 2023. In quel rap a un certo punto sento queste parole: “La guerra è il mio habitat” e si accende in me una luce. Da dieci anni ormai alcuni miei amici e amiche sono attivi con il progetto @gazafreestylefestival e in quei giorni la guerra in Palestina stava devastando tutto il loro duro lavoro. Ho pensato di chiedere a loro di raccontarmi delle storie per poterle mettere giù in rap. E li ringrazio per tutti gli audio che ho ricevuto grazie ai quali sono riuscito a scrivere questa canzone. Era il periodo di Natale e non me la sono sentita di pubblicarlo in quei giorni. Oggi la guerra si è trasformata in un genocidio e non è più accettabile per l'essere umano. NON SI PUÒ PIÙ FARE FINTA DI NIENTE! Nel mio cuore ha iniziato a crescere l'idea che l'unica risposta... (continua)
Vogliono la guerra, vogliono tutti la guerra, la guerra è il loro habitat, vogliono la violenza, vogliono il dissing
(continua)
(continua)
3/3/2024 - 23:58
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Lord of the Flies Theme (Kyrie Eleison)
[1963]
Tema originale dal film "Lord Of The Flies", diretto nel 1963 da Peter Brook.
Tema originale dal film "Lord Of The Flies", diretto nel 1963 da Peter Brook.
Kyrie, kyrie, kyrie Eleison
(continua)
(continua)
3/3/2024 - 23:21
Sikiliza kwa wahenga
[2017]
Brano scritto dal compositore afroamericano Michael Abels per la colonna sonora del film "Get Out", diretto dal regista afroamericano Jordan Peele.
Un brano in lingua swahili, musica e parole molto sinistre ("Fratello scappa! Ascolta gli antenati, ascolta la verità, salvati!"), come assai sinistro è il film di Jordan Peele "Get Out", dove si narra di una congrega di vecchi e ricchi bianchi che rapisce giovani e aitanti neri per usarne i corpi, per farli abitare dai loro cervelli, in un'attitudine suprematista estrema in cui il padrone bianco si appropria dello schiavo nero per eternarsi e contemporaneamente annientarne identità e coscienza. Echi de "La notte dei morti viventi", "L'invasione degli ultracorpi" e "Rosemary's Baby".
Brano scritto dal compositore afroamericano Michael Abels per la colonna sonora del film "Get Out", diretto dal regista afroamericano Jordan Peele.
Un brano in lingua swahili, musica e parole molto sinistre ("Fratello scappa! Ascolta gli antenati, ascolta la verità, salvati!"), come assai sinistro è il film di Jordan Peele "Get Out", dove si narra di una congrega di vecchi e ricchi bianchi che rapisce giovani e aitanti neri per usarne i corpi, per farli abitare dai loro cervelli, in un'attitudine suprematista estrema in cui il padrone bianco si appropria dello schiavo nero per eternarsi e contemporaneamente annientarne identità e coscienza. Echi de "La notte dei morti viventi", "L'invasione degli ultracorpi" e "Rosemary's Baby".
Brother
(continua)
(continua)
3/3/2024 - 17:56
Percorsi:
Colonne Sonore di film contro la guerra
La solita storia
2024
RIFIUTO IL POTERE ARBITRARIO
RIFIUTO IL POTERE ARBITRARIO
il sole che nasce, il rumore del fiume (continua)
inviata da Dq82 3/3/2024 - 11:18
Tema dell'indifferenza
2024
RIFIUTO IL POTERE ARBITRARIO
RIFIUTO IL POTERE ARBITRARIO
Esprimo la mia più sincera solidarietà
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 3/3/2024 - 11:16
Rifiuto il potere arbitrario
2024
RIFIUTO IL POTERE ARBITRARIO
RIFIUTO IL POTERE ARBITRARIO
mettiti lì e fai quello che dico
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 3/3/2024 - 11:11
Lettera di un condannato
2024
RIFIUTO IL POTERE ARBITRARIO
RIFIUTO IL POTERE ARBITRARIO
sto pensando a mille cose
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 3/3/2024 - 11:07
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Il racconto di noi
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Tu che sei sceso tra noi da un cielo lontano (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:55
Memoria limpida
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Se lo vuoi, sussurralo (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:48
Scarpe pesanti
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Sento le scarpe pesanti. Non sono affaticato, mi piace avere le scarpe pesanti, sento il cammino di mio padre nelle mie scarpe. Camminava verso il lavoro per dieci giorni e superava la frontiera. Al di là del muro sgobbava come un mulo, poi ripartiva per tornare a casa, in tasca il frutto del suo lavoro e nelle scarpe il suo cammino. Quando arrivava si toglieva le scarpe e le lasciava riposare.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:41
Siamo arrivati
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Siamo arrivati, siamo sbarcati (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:30
Il pozzo più profondo
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Giù nel fondo del pozzo più profondo (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:26
Dove sei?
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Tell me where are you? Where are you?
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:19
La ballata del Leviatano
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
L'ho visto arrivare sulle onde del mare (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:15
Sant'Elmo
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Elmo è morto, Elmo è morto (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:11
Amaro mare
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Alba di stelle, alba di vento (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:08
Nebbia sospesa
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Nebbia sospesa sul porto
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:05
Signor Khaled
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Signor Khaled, (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 17:02
Mors tua, bella vita mia
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Chiuso nella stanza dei bottoni (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 14:37
Nel deserto
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Viaggiano i pastori nel deserto (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 14:32
Polvere e cenere
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Voglio andar via da questa guerra che ha portato carestia (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 13:53
Canto di chi parte
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Acqua che porta mare, (continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 13:50
Io non c’ero ma ero lì
2024
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Io non c’ero ma ero lì
Nel 2019, in un periodo non molto diverso da questo, in cui il problema dei migranti invadeva le nostre tv e smartphone con attori politici impegnati a spiegarci cosa fare, senza trovare una reale soluzione, ha cominciato a girare tra le nostre mani e davanti al nostri occhi il libro “naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
È in questo libro che si parla del famoso bambino con la pagella, che è diventato un simbolo, suscitando pietà collettiva, nonostante la patologa abbia affrontato il tema dei migranti attraverso le autopsie sui corpi recuperati in mare, senza giudizi, solo fatti.
Ci siamo resi conto che osservare i naufragi con metodo scientifico, come se i naufraghi fossero numeri da catalogare, rendeva quei numeri storie.
Forse questa è la giusta modalità per raccontare una tragedia come quella di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e tutte le successive.... (continua)
Il fumo sui tetti di slesia, storie portate dal vento
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2024 - 13:18
Oddychaj
[2017]
in circa
Parole e musica di Paweł Gura Górecki
Paweł Gura Górecki è morto 26 febbraio 2024 (in circa) a Breslavia. Aveva 39 anni.
in circa
Parole e musica di Paweł Gura Górecki
Paweł Gura Górecki è morto 26 febbraio 2024 (in circa) a Breslavia. Aveva 39 anni.
Miej w deszczu dreszcze, oddychaj, (continua)
2/3/2024 - 12:30
Les saintes Guerres
Les saintes Guerres
Chanson française – Les saintes Guerres – Marco Valdo M.I. – 2024
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 192
Dialogue Maïeutique
Ah, dit Lucien l’âne, il y aurait des saintes guerres et des guerres saintes et dans le fond, pourquoi pas ?, à condition d’en connaître la différence. Peux-tu me l’expliquer ?
Évidemment, Lucien l’âne mon ami, rien de plus simple. Sûrement que je peux... (continua)
Chanson française – Les saintes Guerres – Marco Valdo M.I. – 2024
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 192
Dialogue Maïeutique
Ah, dit Lucien l’âne, il y aurait des saintes guerres et des guerres saintes et dans le fond, pourquoi pas ?, à condition d’en connaître la différence. Peux-tu me l’expliquer ?
Évidemment, Lucien l’âne mon ami, rien de plus simple. Sûrement que je peux... (continua)
Comme en Iran, le Guide se prend
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/3/2024 - 19:33
Portugal
[1974]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Franz-Josef Degenhardt
Musica / Music / Musique / Sävel: Chico Buarque de Hollanda
Album / Albumi: Mit aufrechtem Gang
La canzone fa parte del medesimo (e storico) album di Franz-Josef Degenhardt, Mit aufrechtem Gang (“A passo dritto”), che contiene anche la sua versione di Grândola vila morena. Album militante del 1975 (ricordiamo che Franz-Josef Degenhardt, avvocato di professione, fece parte anche del collegio di difesa di Andreas Baader e Ulrike Meinhof), è pressoché naturale che gli avvenimenti portoghesi del 1974 vi trovassero uno spazio privilegiato. La musica della canzone è accreditata a Chico Buarque de Hollanda, autore di un’altra canzone fondamentale sulla rivoluzione dei Garofani: Tanto mar. [RV]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Franz-Josef Degenhardt
Musica / Music / Musique / Sävel: Chico Buarque de Hollanda
Album / Albumi: Mit aufrechtem Gang
La canzone fa parte del medesimo (e storico) album di Franz-Josef Degenhardt, Mit aufrechtem Gang (“A passo dritto”), che contiene anche la sua versione di Grândola vila morena. Album militante del 1975 (ricordiamo che Franz-Josef Degenhardt, avvocato di professione, fece parte anche del collegio di difesa di Andreas Baader e Ulrike Meinhof), è pressoché naturale che gli avvenimenti portoghesi del 1974 vi trovassero uno spazio privilegiato. La musica della canzone è accreditata a Chico Buarque de Hollanda, autore di un’altra canzone fondamentale sulla rivoluzione dei Garofani: Tanto mar. [RV]
Wir haben dich geseh'n
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/3/2024 - 11:49
The Urgent Call of Palestine
[1972]
From the EP The Urgent Call of Palestine
Music by Zeinab Shaath
Lyrics by Lalita Panjabi
"More than 50 years ago in Beirut, teenager Zeinab Shaath recorded a set of revolutionary folk music — the first English-language songs to lift up the Palestinian cause to the wider world. Inspired by Vietnam-era protest music from Bob Dylan and Joan Baez, “The Urgent Call of Palestine’’ record was intended to share the stories and messages of Palestinian resistance to an international audience."
in: Bandcamp: The Urgent Call of Palestine, by Zeinab Shaath
*
Più di 50 anni fa a Beirut, l’adolescente Zeinab Shaath registrò un album di musica folk rivoluzionaria — le prime canzoni in lingua inglese a sostenere la causa palestinese di fronte al mondo. Ispirato alla musica di protesta dell’era del Vietnam di Bob Dylan e Joan Baez, il disco intitolato “The Urgent Call of Palestine” aveva lo scopo di condividere le storie e i messaggi della resistenza palestinese con un pubblico internazionale.
From the EP The Urgent Call of Palestine
Music by Zeinab Shaath
Lyrics by Lalita Panjabi
"More than 50 years ago in Beirut, teenager Zeinab Shaath recorded a set of revolutionary folk music — the first English-language songs to lift up the Palestinian cause to the wider world. Inspired by Vietnam-era protest music from Bob Dylan and Joan Baez, “The Urgent Call of Palestine’’ record was intended to share the stories and messages of Palestinian resistance to an international audience."
in: Bandcamp: The Urgent Call of Palestine, by Zeinab Shaath
*
Più di 50 anni fa a Beirut, l’adolescente Zeinab Shaath registrò un album di musica folk rivoluzionaria — le prime canzoni in lingua inglese a sostenere la causa palestinese di fronte al mondo. Ispirato alla musica di protesta dell’era del Vietnam di Bob Dylan e Joan Baez, il disco intitolato “The Urgent Call of Palestine” aveva lo scopo di condividere le storie e i messaggi della resistenza palestinese con un pubblico internazionale.
Can't you hear the urgent call of Palestine?
(continua)
(continua)
inviata da Pierre Andre Lienhard 28/2/2024 - 23:48
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Canto contro la guerra
(2024)
Musica e Testo: Anna Maria Iorio (Sorgente in Arte e Spirito)
Arrangiamenti audio e mixaggio: Druga Andrea Franchi
Musica e Testo: Anna Maria Iorio (Sorgente in Arte e Spirito)
Arrangiamenti audio e mixaggio: Druga Andrea Franchi
Questo è un canto
(continua)
(continua)
28/2/2024 - 23:01
Angola Bound
anonimo
ANGOLA BOUND - Traditional prison song
Testo trascritto da Azizi Powell
Angola Prison, officially known as the Louisiana State Penitentiary, is one of the largest maximum security prisons in the country. In the 1950s, LSU English professor Dr. Harry Oster recorded a series of music performances by African American prisoners at the infamous facility. The performances, many by prisoners serving life sentences, are full of despair and raw emotion.
Testo trascritto da Azizi Powell
Angola Prison, officially known as the Louisiana State Penitentiary, is one of the largest maximum security prisons in the country. In the 1950s, LSU English professor Dr. Harry Oster recorded a series of music performances by African American prisoners at the infamous facility. The performances, many by prisoners serving life sentences, are full of despair and raw emotion.
Oh so many mornings I got to wake up soon
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 28/2/2024 - 22:45
Percorsi:
Dalle galere del mondo
سنرجع - Sanarjaou
Sanarjaou yawmane - Nous reviendrons un jour
[1966]
Paru au Liban, 45 RPM, Face A
Paroles et musique: les frères Rahbani
[1966]
Paru au Liban, 45 RPM, Face A
Paroles et musique: les frères Rahbani
"Si Fairouz trône en reine de la chanson arabe, c'est aussi parce qu'elle a chanté la cause palestinienne, avec surtout "Sa Narjeou Yawmane" ("Nous reviendrons un jour"), une élégie interpellant les réfugiés palestiniens."
Liban : Fairouz, icône de la chanson arabe et rare symbole d'unité du pays
Liban : Fairouz, icône de la chanson arabe et rare symbole d'unité du pays
سنرجع يوماً إلى حيّنا، ونغرق في دافئات المنى
(continua)
(continua)
inviata da Pierre Andre Lienhard 28/2/2024 - 18:56
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Noi possiamo, con piccoli gesti
2020
"Noi possiamo, con piccoli gesti”
È il racconto di un’intimità d’amore che diventa “sentimento civile”; una sfida etica, un vero esercizio di libertà, intimo e collettivo, che può migliorare il mondo e di fatto lo migliora
A otto anni dalla loro ultima pubblicazione, ritornano con un nuovo singolo e un video gli ACUSTIMANTICO, sofisticata band di culto romana, e lo fanno in occasione del ventennale dell’uscita del loro primo album. Il brano, disponibile da oggi, 7 dicembre, in tutti gli store digitali, si intitola “NOI POSSIAMO, CON PICCOLI GESTI” (Mbc Music/Pirames International) ed è il racconto di un’intimità d’amore che diventa “sentimento civile”.
E’ possibile trovare una strada di comprensione del mondo, in un mondo così complicato e così grande? Un mondo nel quale facciamo fatica a trovare – e conservare – un significato?
Sì, è possibile, a partire dall’attenzione ai nostri... (continua)
"Noi possiamo, con piccoli gesti”
È il racconto di un’intimità d’amore che diventa “sentimento civile”; una sfida etica, un vero esercizio di libertà, intimo e collettivo, che può migliorare il mondo e di fatto lo migliora
A otto anni dalla loro ultima pubblicazione, ritornano con un nuovo singolo e un video gli ACUSTIMANTICO, sofisticata band di culto romana, e lo fanno in occasione del ventennale dell’uscita del loro primo album. Il brano, disponibile da oggi, 7 dicembre, in tutti gli store digitali, si intitola “NOI POSSIAMO, CON PICCOLI GESTI” (Mbc Music/Pirames International) ed è il racconto di un’intimità d’amore che diventa “sentimento civile”.
E’ possibile trovare una strada di comprensione del mondo, in un mondo così complicato e così grande? Un mondo nel quale facciamo fatica a trovare – e conservare – un significato?
Sì, è possibile, a partire dall’attenzione ai nostri... (continua)
Noi possiamo con piccoli gesti
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 28/2/2024 - 17:43
Mid-East Peace Process
[2013]
Parole e musica di Jello Biafra, con The Guantanamo School Of Medicine
Nell'album "White People And The Damage Done", Alternative Tentacles Records.
Testo trovato su Genius
Parole e musica di Jello Biafra, con The Guantanamo School Of Medicine
Nell'album "White People And The Damage Done", Alternative Tentacles Records.
Testo trovato su Genius
Where can I run (continua)
28/2/2024 - 14:44
Ballata dei manganelli
[28 febbraio 2024]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo e Coro Stazione Rossa
Musica / Music / Musique / Sävel: La ballata di Franco Serantini di Piero Nissim
(A sua volta basata sulla "Decapitazione di Sante Caserio")
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo e Coro Stazione Rossa
Musica / Music / Musique / Sävel: La ballata di Franco Serantini di Piero Nissim
(A sua volta basata sulla "Decapitazione di Sante Caserio")
Piazza dei Cavalieri, il ventitré febbraio
(continua)
(continua)
28/2/2024 - 12:40
Mediterraneo
2015
Quello che resta
Quello che resta
n mezzo al mare ora sono nessuno, (continua)
inviata da Dq82 28/2/2024 - 09:46
Male Mediterraneo
2023
Carico Residuale
Carico Residuale
Andare a morire
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 28/2/2024 - 09:35
Eighteen Hammers
EIGHTEEN HAMMERS
by Johnny Lee Moore with 12 Mississippi Convicts
Prison song recorded in the field and edited by Alan Lomax at State Penitentiary, Parchman, Mississippi, 1958
by Johnny Lee Moore with 12 Mississippi Convicts
Prison song recorded in the field and edited by Alan Lomax at State Penitentiary, Parchman, Mississippi, 1958
Well, there's eighteen hammers standing in a line
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 27/2/2024 - 22:15
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Les Pissenlits
Les Pissenlits
Chanson française – Les Pissenlits – Marco Valdo M.I. – 2024
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 191
Dialogue Maïeutique
Comme sans doute, Lucien l’âne mon ami, tu le sais, le pissenlit est une plante, originaire d’Eurasie, qui pousse à peu près partout et jusque dans le grand Nord. À sa vie, on connaît trois époques : la verte, c’est son enfance et sa jeunesse ; la jaune, c’est l’âge... (continua)
Chanson française – Les Pissenlits – Marco Valdo M.I. – 2024
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 191
Dialogue Maïeutique
Comme sans doute, Lucien l’âne mon ami, tu le sais, le pissenlit est une plante, originaire d’Eurasie, qui pousse à peu près partout et jusque dans le grand Nord. À sa vie, on connaît trois époques : la verte, c’est son enfance et sa jeunesse ; la jaune, c’est l’âge... (continua)
Comptez-vous cinq, par cinq de front.
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/2/2024 - 18:38
Old Alabama
anonimo
Old Alabama / Dan "B.B." Barnes and Group (Axe Song)
Da / From : Alan Lomax – Negro Prison Blues And Songs - 1947
Recorded live at the Mississippi and Louisiana State Penitentiaries
by Alan Lomax
Da / From : Alan Lomax – Negro Prison Blues And Songs - 1947
Recorded live at the Mississippi and Louisiana State Penitentiaries
by Alan Lomax
Old Alabama joins the state of Florida
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 27/2/2024 - 13:26
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Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Mikael Wiehe
Album / Albumi: Protestsånger
Sempre nelle “Canzoni di Protesta” (Protestsånger) del 2014, il “nostro” Mikael Wiehe affronta un temino così, di poco conto, oserei dire insignificante: la Menzogna e la Verità. Sticazzi! Da farsi venire i sudorini freddi. E così avevo cominciato a scrivere il consueto pippone accorgendomi, dopo cinque o sei righe, di star dicendo praticamente le stesse cose che, undici anni fa, avevo detto a proposito de Il tutto è falso (Gaber-Luporini, 2001). Quindi ho rinunciato al pippone. Non sarebbe stato giusto: la canzone di Mikael Wiehe non è un’agghiacciante riflessione filosofica, ma uno scatenato brano da sala da ballo -se non proprio da discoteca!- dove, non per niente, si balla corpo a corpo con la Verità lasciando la Menzogna sola e triste in un angoletto. Per Mikael... (continua)