Guerre e faglie, o Agli zoppi, grucciate
concordo con tua nonna e aggiungo un laic
silva 10/2/2023 - 11:26
Einheitsfrontlied
4. Le Front des Travailleurs: La versione francese [1935]
4. Le Front des Travailleurs: The French version [1935]
4. Le Front des Travailleurs: The French version [1935]
Le Front des Travailleurs
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/2/2023 - 09:27
The Ballad of Jerry Norman Duffy
I was there on the night Jerry died not on hill 131 but on Ba Hoa mountain Quinhon with my searchlight. We got a call for a mission to provide light for hill 131 but the light was non functional and there was nothing we could do to help. Three weeks before we had placed motion sensor in the gully leading to the top of the hill. This was to give them early warning to movement in that area because that was the most likely place the enemy could approach from. Their was an equipment malfunction and needed another mission to complete our work, but that never was approved in time. Jerry died and other were injured as a result. It was hard to listen to the panic coming over the radio that night and not being able to help. I didn’t know Jerry’s fate till I got home and read it in Life magazine.
Bill Melfi 10/2/2023 - 03:08
Carta de Salvador Puig Antich
PAISOS CATALANS ANCORA IN AGITAZIONE
Gianni Sartori
Sicuramente in quest’ultimo periodo (in particolare con gli scioperi di fine di gennaio) i giovani indipendentisti catalani non si erano risparmiati quando si trattava di scendere in strada.
Partecipando a scioperi e manifestazioni che avevano agitato febbrilmente la società civile catalana. Sia per quanto riguardava la questione sanitaria che per quella educativa. E presenti anche alle proteste indette dai tassisti contro UBER e Cabify.
Non da ieri negli ambiti dell’educazione e della sanità si lamenta, oltre alla cronica scarsità di personale, il progressivo peggioramento delle condizioni lavorative sempre più afflitte da incertezza e precarietà. A cui si va sommando la questione della saturazione di pazienti negli ospedali, il deterioramento delle strutture e infrastrutture e - a livello generale - l’incremento della disoccupazione.... (continua)
Gianni Sartori 9/2/2023 - 21:08
Einheitsfrontlied
3. Song of the United Front: La versione inglese di Eric Bentley [1934]
3. Song of the United Front: Eric Bentley's English version [1934]
La versione inglese più nota (una cui strofa è utilizzata anche nella versione multilingue delle Brigate Internazionali è probabilmente anche la prima del testo originale tedesco di Bertolt Brecht: risale allo stesso anno 1934. Fu preparata dall'allora diciottenne Eric Bentley (nato a Bolton, nel Lancashire, il 14 settembre 1916) mentre studiava all'University College di Oxford (con J. R. R. Tolkien come tutor). Eric Bentley si sarebbe poi trasferito negli Stati Uniti, divenendo cittadino americano e, soprattutto, tra i più rinomati esperti e cultori internazionali di Bertolt Brecht (che conobbe personalmente nel 1948 alla University of California, a Los Angeles, e con il quale collaborò fattivamente). Eric Bentley non solo è il principale traduttore... (continua)
3. Song of the United Front: Eric Bentley's English version [1934]
La versione inglese più nota (una cui strofa è utilizzata anche nella versione multilingue delle Brigate Internazionali è probabilmente anche la prima del testo originale tedesco di Bertolt Brecht: risale allo stesso anno 1934. Fu preparata dall'allora diciottenne Eric Bentley (nato a Bolton, nel Lancashire, il 14 settembre 1916) mentre studiava all'University College di Oxford (con J. R. R. Tolkien come tutor). Eric Bentley si sarebbe poi trasferito negli Stati Uniti, divenendo cittadino americano e, soprattutto, tra i più rinomati esperti e cultori internazionali di Bertolt Brecht (che conobbe personalmente nel 1948 alla University of California, a Los Angeles, e con il quale collaborò fattivamente). Eric Bentley non solo è il principale traduttore... (continua)
Song of the United Front
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2023 - 18:11
Venezia-Istanbul
Peccato che "sol dell'avvenire" richiama palesemente l'URSS e gli ideali del comunismo - per cui, almeno in questo caso, USA ed Europa non c'entrano una mazza -
e per non capirlo dovete avere veramente una cultura infima
e per non capirlo dovete avere veramente una cultura infima
FB 9/2/2023 - 14:30
Στης πίκρας τα ξερόνησα
EN LAS ÁRIDAS ISLAS DE LA AMARGURA
(continua)
(continua)
inviata da Luis Fernández 9/2/2023 - 11:18
L'ultimo respiro fa da testamento
L’assassinio nell’ottobre 1987 del presidente rivoluzionario Thomas Sankara ha rappresentato anche la fine del sogno anticoloniale per alcune centinaia di ragazzi inviati a Cuba per diventare la nuova classe dirigente del Burkina Faso.
IL SOGNO INTERROTTO DI SANKARA BRUCIA ANCORA
Gianni Sartori
Ogni tanto se ne torna a parlare, magari con un tono pietistico del tutto fuori luogo.Per esempio quando nel 2022 l’ex presidente e dittatore Blaise Compaoré era stato riconosciuto colpevole e condannato per l’assassinio di Thomas Sankara.
Parlo dei circa 600 ragazzi burkinabé (di cui 135 ragazze) tra i 12 e i 15 anni, in gran parte orfani e tutti provenienti da famiglie povere, inviati da Sankara a Cuba nel 1986 . Sicuramente la pallottola che nel 1987 (solo qualche mese prima si era recato a Cuba per incontrarli e incoraggiarli) doveva fermare quel cuore generoso, in qualche modo ha stroncato... (continua)
IL SOGNO INTERROTTO DI SANKARA BRUCIA ANCORA
Gianni Sartori
Ogni tanto se ne torna a parlare, magari con un tono pietistico del tutto fuori luogo.Per esempio quando nel 2022 l’ex presidente e dittatore Blaise Compaoré era stato riconosciuto colpevole e condannato per l’assassinio di Thomas Sankara.
Parlo dei circa 600 ragazzi burkinabé (di cui 135 ragazze) tra i 12 e i 15 anni, in gran parte orfani e tutti provenienti da famiglie povere, inviati da Sankara a Cuba nel 1986 . Sicuramente la pallottola che nel 1987 (solo qualche mese prima si era recato a Cuba per incontrarli e incoraggiarli) doveva fermare quel cuore generoso, in qualche modo ha stroncato... (continua)
Gianni Sartori 9/2/2023 - 09:49
L'uomo che sa
Grazie mille, Riccardo, vedo il commento solo adesso per puro caso. Aggiungo i testi sempre molto volentieri. Non riesco quasi mai a dilungarmi perché lo faccio sempre un po' di corsa in tutti i ritagli di tempo che ho :-)
Alberto Scotti 9/2/2023 - 02:04
Grazie per l'armi [Zelensky a Sanremo]
Ha rinunciato. E non parteciperà alla pagliacciata.
Che delusione!
Che delusione!
8/2/2023 - 20:02
Good Kurds, Bad Kurds
Per il recente sisma che ha colpito le regioni curde entro i confini di Turchia e Siria si può parlare di un “massacro annunciato”.
CATASTROFE NATURALE? SOLO IN PARTE….
Gianni Sartori
Certo, quando – giusto un anno fa – ricordando le devastanti alterazioni del tessuto urbano imposte alla città curda di Diyarbakir (“L’urbanistica al servizio della repressione”)* scrivevo:
“Inoltre, come denunciano gli architetti, i materiali utilizzati sono di pessima qualità e in futuro non mancheranno problemi”
Non pensavo a scenari apocalittici come quelli derivati dal tremendo sisma (magnitudine di 7,8) che ha colpito il Kurdistan (sud est della Turchia e nord della Siria). Evidenziavo piuttosto il carattere concentrazionario, securitario dell’operazione. Parlando oltre che dall’aspetto immobiliare- edilizio anche di militarizzazione dei territori.
Riandando con la memoria, per analogia “a quanto... (continua)
CATASTROFE NATURALE? SOLO IN PARTE….
Gianni Sartori
Certo, quando – giusto un anno fa – ricordando le devastanti alterazioni del tessuto urbano imposte alla città curda di Diyarbakir (“L’urbanistica al servizio della repressione”)* scrivevo:
“Inoltre, come denunciano gli architetti, i materiali utilizzati sono di pessima qualità e in futuro non mancheranno problemi”
Non pensavo a scenari apocalittici come quelli derivati dal tremendo sisma (magnitudine di 7,8) che ha colpito il Kurdistan (sud est della Turchia e nord della Siria). Evidenziavo piuttosto il carattere concentrazionario, securitario dell’operazione. Parlando oltre che dall’aspetto immobiliare- edilizio anche di militarizzazione dei territori.
Riandando con la memoria, per analogia “a quanto... (continua)
Gianni Sartori 8/2/2023 - 10:32
La ballata del Michè
Nell'Archivio de La Stampa ci sono informazioni su Michele Di Censo, citato da Francesco, e la cui moglie faceva di cognome Ajello; ci sono anche altri articoli in merito. Nulla si trova invece su Michele Ajello, almeno in tutti i quotidiani e riviste dell'epoca che ho consultato. Clelia Petracchi peraltro è stata un'autrice di testi anche per altri artisti, non solo per De André.
Vito Vita 7/2/2023 - 14:52
Barry Horne
LO STERMINIO DEGLI ANIMALI PROSEGUE, OVUNQUE E INESORABILMENTE…USQUE TANDEM?
Gianni Sartori
Difficile di questi tempi (con tutte le problematiche che ben conosciamo: guerre in primis) parlare anche del tragico destino di milioni, miliardi di animali. Fucilati, avvelenati, macellati… o comunque massacrati, sterminati dalle innumerevoli modalità che l’inventiva dei sapiens (se non proprio di tutti i sapiens, almeno di una parte cospicua) ha ideato. Nella realistica prospettiva - alla fine della storia - di rimanersene da soli su questo pianeta. Accucciati su montagne di cadaveri, carogne maleodoranti, ossa sbiancate…tra discariche impianti fatiscenti....a contare i sudati risparmi probabilmente.
Anche se ormai - per ragioni anagrafiche - non è più un problema mio, non posso non pensare a figli e nipoti (non solo ai miei naturalmente). A cosa lasciamo loro in eredità.
Difficile anche perché... (continua)
Gianni Sartori
Difficile di questi tempi (con tutte le problematiche che ben conosciamo: guerre in primis) parlare anche del tragico destino di milioni, miliardi di animali. Fucilati, avvelenati, macellati… o comunque massacrati, sterminati dalle innumerevoli modalità che l’inventiva dei sapiens (se non proprio di tutti i sapiens, almeno di una parte cospicua) ha ideato. Nella realistica prospettiva - alla fine della storia - di rimanersene da soli su questo pianeta. Accucciati su montagne di cadaveri, carogne maleodoranti, ossa sbiancate…tra discariche impianti fatiscenti....a contare i sudati risparmi probabilmente.
Anche se ormai - per ragioni anagrafiche - non è più un problema mio, non posso non pensare a figli e nipoti (non solo ai miei naturalmente). A cosa lasciamo loro in eredità.
Difficile anche perché... (continua)
Gianni Sartori 6/2/2023 - 16:05
Alabama Bus
Wonderful song! I have it many a mixed tape I had Gabriel, the disc Jockey, in St. Louis, made for me. Wish I had a vinyl copy of it! Always surprised more people haven’t heard it!
Respectfully, Devin
Respectfully, Devin
Devin 6/2/2023 - 05:15
Aux Armes
ci ho provato, ma ho alcuni dubbi anche sulla trascrizione del testo francese.
ALL'ARMI
(continua)
(continua)
5/2/2023 - 23:44
Giorgio Gaber: La libertà di ridere
Chanson italienne — La libertà di ridere — Giorgio Gaber — 1967
Paroles et musique : Giorgio Gaber
Et juste pour rire : Ray Charles et les Blues Brothers
Dialogue Maïeutique
Non seulement, dit Lucien l’âne, il faut prendre la liberté de rire de tout, de rien, car c’est une vraie liberté que de rire ; mais aussi, le rire est la liberté, d’autant plu si vous riez du rire de la liberté. Sans aucun préjugé, le rire a les dents blanches et de nuit, il phosphore ; et puis, le rire des têtes morts que chantait Léo Ferré dans une de ses chansons infernales : « Thank you, Satan! ». Il est vrai que le rire et la liberté ont toujours eu une réputation satanique.
À ce propos, du rire, je veux dire, dit Marco Valdo M.I., il y a d’autres chansons qui s’en revendiquent ou qui y invitent. Celle d’Henri Tachan : « Rire » et celle de Pierre Dac et Francis Blanche, un fameux duo de rigolos, qui avaient... (continua)
Paroles et musique : Giorgio Gaber
Et juste pour rire : Ray Charles et les Blues Brothers
Dialogue Maïeutique
Non seulement, dit Lucien l’âne, il faut prendre la liberté de rire de tout, de rien, car c’est une vraie liberté que de rire ; mais aussi, le rire est la liberté, d’autant plu si vous riez du rire de la liberté. Sans aucun préjugé, le rire a les dents blanches et de nuit, il phosphore ; et puis, le rire des têtes morts que chantait Léo Ferré dans une de ses chansons infernales : « Thank you, Satan! ». Il est vrai que le rire et la liberté ont toujours eu une réputation satanique.
À ce propos, du rire, je veux dire, dit Marco Valdo M.I., il y a d’autres chansons qui s’en revendiquent ou qui y invitent. Celle d’Henri Tachan : « Rire » et celle de Pierre Dac et Francis Blanche, un fameux duo de rigolos, qui avaient... (continua)
LA LIBERTÉ DE RIRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/2/2023 - 16:43
Chitarre contro la guerra
Ero poco più di un bambino, sono del '55, ma ricordo bene questa canzone e chi la cantava . Un poco in ritardo ma...GRAZIE.
Gianfranco
Gianfranco
gianfranco maggi 5/2/2023 - 09:54
Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori
anonimo
@ Alberto Farina
Sebbene in un primo momento fosse stato approvato, l'inserimento autonomo del "Valzer dei disertori" è stato poi cancellato, poiché era già presente in questa pagina già da parecchi anni. Abbiamo però fatto trasmigrare il video dell'esecuzione di Valla e Scurati nella relativa sezione (v. link) assieme al tuo commento. Anche per questo motivo, all'intestazione della pagina "Fuoco e mitragliatrici" è stato aggiunto il Valzer dei Disertori. Il valzer si trova anche in coda all'esecuzione dei Barabàn del canto completo raccolto da Roberto Leydi a Alfonsine (RA). Un'altra esecuzione di "Fuoco e mitragliatrici" assieme al Valzer dei Disertori è quella del gruppo Al Tei - Andrea Da Cortà:
E ancora qui, il Lampetròn Trio (Daniele Bicego, Matteo Burrone, Stefano Faravelli), ripresi il 19 novembre 2022 ad Armagh (Irlanda del Nord):
Grazie ancora per questo ed altri contributi.
Sebbene in un primo momento fosse stato approvato, l'inserimento autonomo del "Valzer dei disertori" è stato poi cancellato, poiché era già presente in questa pagina già da parecchi anni. Abbiamo però fatto trasmigrare il video dell'esecuzione di Valla e Scurati nella relativa sezione (v. link) assieme al tuo commento. Anche per questo motivo, all'intestazione della pagina "Fuoco e mitragliatrici" è stato aggiunto il Valzer dei Disertori. Il valzer si trova anche in coda all'esecuzione dei Barabàn del canto completo raccolto da Roberto Leydi a Alfonsine (RA). Un'altra esecuzione di "Fuoco e mitragliatrici" assieme al Valzer dei Disertori è quella del gruppo Al Tei - Andrea Da Cortà:
E ancora qui, il Lampetròn Trio (Daniele Bicego, Matteo Burrone, Stefano Faravelli), ripresi il 19 novembre 2022 ad Armagh (Irlanda del Nord):
Grazie ancora per questo ed altri contributi.
CCG/AWS Staff 4/2/2023 - 21:41
Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)
Indiscutibilmente la diffusione dell'automobile produce un incremento della mortalità (soprattutto tra chi non ne fa uso: pedoni, ciclisti...). In particolare nei Paesi a basso reddito, l'Africa in primis.
Eppure la narrazione più diffusa rimane quella delle "magnifiche sorti e progressive, ossia l'aumento di automobili, strade e autostrade (asfaltate, beninteso).
L’INCUBO AUTOMOBILE SI AGGIRA PER L’AFRICA (ANCHE) E FA STRAGE .
CHI VUOLE PUO’ CHIAMARLO PROGRESSO…
Gianni Sartori
Ovviamente, provenendo da ambienti interessati all’Africa in quanto fonte di affari e profitto, la notizia veniva data avvolta in un alone positivo, ottimistico.
Per la serie delle “magnifiche sorti e progressive”.
Mi riferisco all’ulteriore asfaltatura delle strade in Camerun prevista per il 2013.
Ma facciamo qualche passo (a piedi, ca va sans dire) indietro.
E’ ormai risaputo, se non proprio universalmente,... (continua)
Eppure la narrazione più diffusa rimane quella delle "magnifiche sorti e progressive, ossia l'aumento di automobili, strade e autostrade (asfaltate, beninteso).
L’INCUBO AUTOMOBILE SI AGGIRA PER L’AFRICA (ANCHE) E FA STRAGE .
CHI VUOLE PUO’ CHIAMARLO PROGRESSO…
Gianni Sartori
Ovviamente, provenendo da ambienti interessati all’Africa in quanto fonte di affari e profitto, la notizia veniva data avvolta in un alone positivo, ottimistico.
Per la serie delle “magnifiche sorti e progressive”.
Mi riferisco all’ulteriore asfaltatura delle strade in Camerun prevista per il 2013.
Ma facciamo qualche passo (a piedi, ca va sans dire) indietro.
E’ ormai risaputo, se non proprio universalmente,... (continua)
Gianni Sartori 3/2/2023 - 19:00
Canzone di Adriana
Se non fosse stato per la mia oramai inveterata abitudine di avere a che fare con ospedali, sanità pubblica, antiaggreganti piastrinici dimenticati, operazioni e disguidi coi piedi già in sala operatoria, lo avrei scritto ieri; ma tant'è, visto che, a distanza di un anno, Adriana non si è ancora decisa a risorgere, quella testona (ma gli anarchici, notoriamente, sono tutti delle grandissime teste dure, e le anarchiche ancor di più). Insomma, Adriana, va bene, ora ti sei riposata, sei lì tutta sparsa nel Lago Maggiore e magari ci stai anche benissimo...però, santa pazienza, la resurrezione gliela vogliamo sempre lasciare a quel giovanotto palestinese morto in croce qualche annetto fa...? C'è bisogno di te, qui fra poco si fanno i vent'anni e tu non puoi mancare. E poi vuoi mettere i titoloni dei giornali...GLI ANARCHICI NON MUOIONO MAI: ORA PERSINO RISORGONO! Mi vedo persino il papa che ride sotto i baffi (che non ha, ma vabbè). Vabbè, dai, un anno. Che vuoi che sia, Marmottoska, un anno....e un abbraccio grande.
Riccardo Venturi 3/2/2023 - 16:37
Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]
13. Soldats del pantà: La versione catalana tradizionale
13. Soldats del pantà: Traditional Catalan version
Mi ero sempre detto che una versione tradizionale e originale dei Moorsoldaten in lingua catalana doveva esistere per forza, data la popolarità del canto durante la guerra di Spagna. E che, se esisteva, doveva per forza rifarsi alla celeberrima versione castigliana, Soldados del pantano. Ho impostato alla fine su Google la traduzione catalana del titolo, Soldats del pantà, e dai picchia e mena la versione catalana è spuntata magicamente fuori da un video YouTube delle edizioni Delantal contenente lo spartito e le parole (diligentemente ricopiate).
A dire il vero, pare che il testo della versione catalana sia contenuto anche qui -che poi è “La Vida en Música”, la fanzine proprio delle edizioni Delantal. Però la pagina è riservata agli abbonati. Si tratta, come era presumibile, di... (continua)
13. Soldats del pantà: Traditional Catalan version
Mi ero sempre detto che una versione tradizionale e originale dei Moorsoldaten in lingua catalana doveva esistere per forza, data la popolarità del canto durante la guerra di Spagna. E che, se esisteva, doveva per forza rifarsi alla celeberrima versione castigliana, Soldados del pantano. Ho impostato alla fine su Google la traduzione catalana del titolo, Soldats del pantà, e dai picchia e mena la versione catalana è spuntata magicamente fuori da un video YouTube delle edizioni Delantal contenente lo spartito e le parole (diligentemente ricopiate).
A dire il vero, pare che il testo della versione catalana sia contenuto anche qui -che poi è “La Vida en Música”, la fanzine proprio delle edizioni Delantal. Però la pagina è riservata agli abbonati. Si tratta, come era presumibile, di... (continua)
Soldats del pantà
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/2/2023 - 16:06
An die Gleichgeschalteten
Riccardo Venturi, 3-2-2023 05:58
Ai Messi in Riga
(continua)
(continua)
3/2/2023 - 05:58
Жди меня и я вернусь
At the time of the first version I was (though, unhappily, still am ...) a very beginner in Russian. In the meantime I've found out that some Russians - while others pray, of course - seem to clink glasses of vodka ("bitter wine") at a grave. And, "yellow rain" has nothing to do with gas, what one might be about to think; it's just a typically Russian weather appearance. And so on.
But the message is as acute as ever ...
But the message is as acute as ever ...
Wart auf mi
(continua)
(continua)
inviata da Hellsepp (Josef HELL) 3/2/2023 - 01:19
La ballata del pedone
Chanson italienne — La ballata del pedone — Giorgio Gaber — 1963
Écrite par Giorgio Gaber et Vittorio Pierantoni
À voir aussi : Raymond Devos : Le Sens interdit
Dialogue Maïeutique
Vois donc, Lucien l’âne mon ami, il y a soixante ans, Giorgio Gaber interprétait cette (sienne) chanson à la gloire d’un martyr inconnu de la civilisation.
Un martyr de la civilisation, demande Lucien l’âne, et un martyr inconnu, j’aimerais bien savoir de qui il s’agit ?
Oh, répond Marco Valdo M.I., de qui il s’agit, on ne le saura jamais, disons un célèbre inconnu, car comme le soldat du même nom, qui, à Paris, gît sous la flamme au cœur d’un giratoire, c’est une icône. À ce titre, il incarne dans son incorporéité une légende de la cité. Ce martyr, c’est le piéton inconnu qui est l’incarnation de tous les piétons en proie aux excès du trafic des engins de toutes sortes.
Ah, dit Lucien l’âne, c’est un... (continua)
Écrite par Giorgio Gaber et Vittorio Pierantoni
À voir aussi : Raymond Devos : Le Sens interdit
Dialogue Maïeutique
Vois donc, Lucien l’âne mon ami, il y a soixante ans, Giorgio Gaber interprétait cette (sienne) chanson à la gloire d’un martyr inconnu de la civilisation.
Un martyr de la civilisation, demande Lucien l’âne, et un martyr inconnu, j’aimerais bien savoir de qui il s’agit ?
Oh, répond Marco Valdo M.I., de qui il s’agit, on ne le saura jamais, disons un célèbre inconnu, car comme le soldat du même nom, qui, à Paris, gît sous la flamme au cœur d’un giratoire, c’est une icône. À ce titre, il incarne dans son incorporéité une légende de la cité. Ce martyr, c’est le piéton inconnu qui est l’incarnation de tous les piétons en proie aux excès du trafic des engins de toutes sortes.
Ah, dit Lucien l’âne, c’est un... (continua)
LA BALLADE DU PIÉTON
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/2/2023 - 12:32
Kobane
Alleati dell’esercito statunitense quanto si tratta di combattere l’Isis sul terreno, i curdi siriani finiscono poi nelle “liste nere” di Washington.
Mentre la prevista riconciliazione tra Ankara e Damasco ne mette in pericolo l’autonomia conquistata nel Rojava.
CURDI TRA L’INCUDINE E IL MARTELLO
Gianni Sartori
Forse dire che i Curdi potrebbero tra breve cadere dalla padella direttamente nelle braci sarebbe eccessivo. In realtà ci stanno già da tempo.
Il diritto legittimo, non solo alla sopravvivenza, ma anche all’autodeterminazione giustifica (a mio avviso perlomeno) alcune alleanze (presumibilmente provvisorie e solo militari) con soggetti talvolta poco presentabili (vedi gli USA). Anche perché siamo comunque in quello che magari impropriamente viene detto “Medio-Oriente” dove alleanze transitorie e rovesciamenti di fronte sono pane quotidiano.
Tuttavia ci sarebbe da aspettarsi un... (continua)
Mentre la prevista riconciliazione tra Ankara e Damasco ne mette in pericolo l’autonomia conquistata nel Rojava.
CURDI TRA L’INCUDINE E IL MARTELLO
Gianni Sartori
Forse dire che i Curdi potrebbero tra breve cadere dalla padella direttamente nelle braci sarebbe eccessivo. In realtà ci stanno già da tempo.
Il diritto legittimo, non solo alla sopravvivenza, ma anche all’autodeterminazione giustifica (a mio avviso perlomeno) alcune alleanze (presumibilmente provvisorie e solo militari) con soggetti talvolta poco presentabili (vedi gli USA). Anche perché siamo comunque in quello che magari impropriamente viene detto “Medio-Oriente” dove alleanze transitorie e rovesciamenti di fronte sono pane quotidiano.
Tuttavia ci sarebbe da aspettarsi un... (continua)
Gianni Sartori 2/2/2023 - 09:01
Partigiani
A trent’anni dalla scomparsa, un ricordo del medico partigiano Sergio Caneva, di cui due fratelli perirono nei campi di sterminio.
Morto durante una conferenza, come il prigioniero politico sudafricano Duma Kumalo
A TRENTANNI DALLA MORTE, UN RICORDO DEL PARTIGIANO SERGIO CANEVA
Gianni Sartori
Quando mi era giunta la notizia della morte dell’amico Duma Joshua Kumalo (uno dei sei di Sharpeville), scomparso il 3 febbraio 2006 a CapeTown, durante una conferenza, la memoria mi era andata immediatamente alla vicenda analoga di Sergio Caneva.
Due storie diverse, geograficamente lontane, ma forse complementari.
Prigioniero politico nel Sudafrica dell’apartheid (anni ottanta) Duma raccontava di aver “passato sette anni in prigione e tre nella cella della morte, ho ottenuto la grazia dodici ore prima di essere impiccato. Soltanto oggi comprendo come questa esperienza abbia segnato la mia identità... (continua)
Morto durante una conferenza, come il prigioniero politico sudafricano Duma Kumalo
A TRENTANNI DALLA MORTE, UN RICORDO DEL PARTIGIANO SERGIO CANEVA
Gianni Sartori
Quando mi era giunta la notizia della morte dell’amico Duma Joshua Kumalo (uno dei sei di Sharpeville), scomparso il 3 febbraio 2006 a CapeTown, durante una conferenza, la memoria mi era andata immediatamente alla vicenda analoga di Sergio Caneva.
Due storie diverse, geograficamente lontane, ma forse complementari.
Prigioniero politico nel Sudafrica dell’apartheid (anni ottanta) Duma raccontava di aver “passato sette anni in prigione e tre nella cella della morte, ho ottenuto la grazia dodici ore prima di essere impiccato. Soltanto oggi comprendo come questa esperienza abbia segnato la mia identità... (continua)
Gianni Sartori 31/1/2023 - 19:15
Frændur: Hvítar flykrur
d’après la traduction italienne — FIOCCHI BIANCHI — Riccardo Venturi — 2009
d’une chanson féroïenne — Hvítar flykrur — Frændur — 1986
Tórshavn, îles Féroé
En l’an de grâce 1979, je me suis retrouvé de passage dans les îles Féroé pour une escale de quelques heures. Juste le temps de débarquer, de me promener dans Tórshavn sous un blizzard de toutes sortes (eau mêlée de neige, vent à quatre-vingts à l’heure — et on était à la mi-juin…) et de remonter sur le bateau qui m’emmènerait en Islande. Quelque temps plus tard, un type que je connaissais et qui était également passé par les îles des Moutons m’a donné deux ou trois choses : des photocopies du seul manuel de conversation italo-féroïen (féroïen, féringien ou autre) et une cassette pirate d’un album récemment sorti de Frændur, les “Parenti” (les Parents), le groupe de rock le plus célèbre de l’archipel, également accompagnée d’un paquet... (continua)
d’une chanson féroïenne — Hvítar flykrur — Frændur — 1986
Tórshavn, îles Féroé
En l’an de grâce 1979, je me suis retrouvé de passage dans les îles Féroé pour une escale de quelques heures. Juste le temps de débarquer, de me promener dans Tórshavn sous un blizzard de toutes sortes (eau mêlée de neige, vent à quatre-vingts à l’heure — et on était à la mi-juin…) et de remonter sur le bateau qui m’emmènerait en Islande. Quelque temps plus tard, un type que je connaissais et qui était également passé par les îles des Moutons m’a donné deux ou trois choses : des photocopies du seul manuel de conversation italo-féroïen (féroïen, féringien ou autre) et une cassette pirate d’un album récemment sorti de Frændur, les “Parenti” (les Parents), le groupe de rock le plus célèbre de l’archipel, également accompagnée d’un paquet... (continua)
LES FLOCONS BLANCS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/1/2023 - 17:33
Die Legende der Dirne Evelyn Roe
Riccardo Venturi, 31-1-2023 02:03
La leggenda della prostituta Evelyn Roe
(continua)
(continua)
31/1/2023 - 02:04
Der Pflaumenbaum
Un omaggio alla poesia di Bertolt Brecht “Der Pflaumenbaum” (” Il susino”) di Bertolt Brecht viene pubblicato nel 1939 nella raccolta Svendborger Gedichte e fa parte della sezione dei Kinderlied. Composta nel 1934 (quando Brecht si trovava in Danimarca, nel paese di Svendborg, per sfuggire al regime nazista) “Il susino” è una poesia sulla solitudine, la sofferenza e l’esilio ma, nello stesso tempo, è una poesia sulla forza che nasce dalle avversità.
Ho dato a questa bella poesia una musica facile all'ascolto e al canto anche per i bambini.
IL SUSINO
(continua)
(continua)
30/1/2023 - 15:17
Words From The Front
Bellissima canzone. RIP Tom Verlaine (1949-2023).
PAROLE DAL FRONTE
(continua)
(continua)
29/1/2023 - 17:30
Foxhole
Non penso che fosse uno dei migliori chitarristi rock ma sicuramente era uno dei più originali con uno stile inconfondibile. Addio al grande Tom Verlaine.
La morte di Tom Verlaine e dell'epica del rock’n’roll
Ritratto del chitarrista, cantante, autore scomparso ieri. Era uno dei padri nobili del rock come l'abbiamo conosciuto negli ultimi quarant'anni, veniva da un'epoca in cui tutto sembrava possibile
Lorenzo 29/1/2023 - 13:19
Die Schlacht bei Leipzig. 1813. [Einstmals saß ich vor meiner Hütte]
anonimo
Riccardo Venturi, 29-1-2023 11:40
La battaglia di Lipsia. 1813.
(continua)
(continua)
29/1/2023 - 11:41
L'Astego
NON SOLO MATUSALEMME…
ANCHE HUNZA E CURDI (E PERFINO QUALCHE VENETO) NON SCHERZANO CON L’ETA’
Gianni Sartori
In genere quando si parla di popolazioni particolarmente longeve si citano i leggendari Hunza del nord del Pakistan che - stando almeno a quanto si diceva e scriveva fino a qualche decennio fa - raggiungerebbero mediamente i 130-140 anni.* Oltretutto attivi e in buona salute, grazie al lungo digiuno (secondo alcuni geografi-etnologi si dovrebbe parlare di carestie invernali) a cui erano sottoposti annualmente, all’alimentazione in gran parte vegetariana e all’acqua alcalina caratteristica di quei territori.
O almeno, va precisato, li avrebbero raggiunti fino a qualche decennio fa. Visto che poi le modernità (al plurale) - dal servizio militare nell’esercito pakistano all’inquinamento, dai cambiamenti climatici e alimentari all’invasione di turisti-alpinisti - avrebbero fatalmente... (continua)
ANCHE HUNZA E CURDI (E PERFINO QUALCHE VENETO) NON SCHERZANO CON L’ETA’
Gianni Sartori
In genere quando si parla di popolazioni particolarmente longeve si citano i leggendari Hunza del nord del Pakistan che - stando almeno a quanto si diceva e scriveva fino a qualche decennio fa - raggiungerebbero mediamente i 130-140 anni.* Oltretutto attivi e in buona salute, grazie al lungo digiuno (secondo alcuni geografi-etnologi si dovrebbe parlare di carestie invernali) a cui erano sottoposti annualmente, all’alimentazione in gran parte vegetariana e all’acqua alcalina caratteristica di quei territori.
O almeno, va precisato, li avrebbero raggiunti fino a qualche decennio fa. Visto che poi le modernità (al plurale) - dal servizio militare nell’esercito pakistano all’inquinamento, dai cambiamenti climatici e alimentari all’invasione di turisti-alpinisti - avrebbero fatalmente... (continua)
Gianni Sartori 28/1/2023 - 22:02
Radio Tindouf
Ora anche il Marocco invia armi pesanti all’Ucraina. Un favore a Washington in cambio, presumibilmente, del riconoscimento dell’occupazione dei territori della RADS. Nel frattempo le esercitazioni congiunte tra Rabat e la NATO.
ANCHE IL MAROCCO SCHIERATO CON L’UCRAINA? PIU’ CHE ALTRO CON WASHINGTON
Gianni Sartori
Parlare di “partita a scacchi” (o di risiko) sarà anche banale, ma è quello che (mi) viene in mente. Stando a quanto preannunciato, era previsto che in febbraio il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov includesse anche il Marocco nel suo secondo giro di capitali africane. Ed ecco che tempestivamente - a pochi giorni dalla notizia della partecipazione a esercitazioni Nato - arriva anche quella per cui Rabat ha già inviato carri armati in Ucraina. Il primo tra i paesi africani.
Si tratta di venti T-72B, riveduti e corretti dalla Excalibur Army (Repubblica Ceca) acquistati una... (continua)
ANCHE IL MAROCCO SCHIERATO CON L’UCRAINA? PIU’ CHE ALTRO CON WASHINGTON
Gianni Sartori
Parlare di “partita a scacchi” (o di risiko) sarà anche banale, ma è quello che (mi) viene in mente. Stando a quanto preannunciato, era previsto che in febbraio il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov includesse anche il Marocco nel suo secondo giro di capitali africane. Ed ecco che tempestivamente - a pochi giorni dalla notizia della partecipazione a esercitazioni Nato - arriva anche quella per cui Rabat ha già inviato carri armati in Ucraina. Il primo tra i paesi africani.
Si tratta di venti T-72B, riveduti e corretti dalla Excalibur Army (Repubblica Ceca) acquistati una... (continua)
Gianni Sartori 28/1/2023 - 17:16
El frente de Gandesa (Si me quieres escribir)
anonimo
SE SCRIVERE MI VUOI
(continua)
(continua)
28/1/2023 - 14:54
Zombie
MENTRE IN NIGERIA SI AVVICINA LA SCADENZA DELLE PRESIDENZIALI, L’AVIAZIONE BOMBARDA LA POPOLAZIONE
Gianni Sartori
Sette anni vissuti pericolosamente quelli trascorsi dal paese più popolato d’Africa, la Nigeria, durante la presidenza di Muhammadu Buhari.
Tra la sempre maggiore insicurezza quotidiana, la crisi economica e il malcontento diffuso.
Tra la crescita dell’inflazione e una serie di attacchi (sia da parte di gruppi jihadisti che delle numerose bande criminali, talvolta anche da parte di esercito e aviazione) che hanno provocato la morte prematura di un gran numero di civili.
Anni duri e tristi insomma, tanto che perfino la moglie del presidente uscente, Aisha Buhari, ha presentato pubbliche scuse alla popolazione.
Forse non casualmente visto che tra meno di un mese (il 25 febbraio, salvo imprevisti) ci saranno le elezioni presidenziali. Con la possibilità di un eventuale secondo... (continua)
Gianni Sartori
Sette anni vissuti pericolosamente quelli trascorsi dal paese più popolato d’Africa, la Nigeria, durante la presidenza di Muhammadu Buhari.
Tra la sempre maggiore insicurezza quotidiana, la crisi economica e il malcontento diffuso.
Tra la crescita dell’inflazione e una serie di attacchi (sia da parte di gruppi jihadisti che delle numerose bande criminali, talvolta anche da parte di esercito e aviazione) che hanno provocato la morte prematura di un gran numero di civili.
Anni duri e tristi insomma, tanto che perfino la moglie del presidente uscente, Aisha Buhari, ha presentato pubbliche scuse alla popolazione.
Forse non casualmente visto che tra meno di un mese (il 25 febbraio, salvo imprevisti) ci saranno le elezioni presidenziali. Con la possibilità di un eventuale secondo... (continua)
Gianni Sartori 27/1/2023 - 19:04
Coachella - Woodstock in My Mind
COACHELLA - WOODSTOCK NEI MIEI PENSIERI
(continua)
(continua)
26/1/2023 - 23:25
×
Juste pour le plaisir de revoir Brel autrement.
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane