Pardis è una imprecazione blanda che grosso modo sta per "pardieu", "perdìo". Scritta anche "pardi", cfr. una canzone di Brassens, "Le parapluie" ("Je n' perdais pas au change, pardi."). Comunemente si usa però nel senso di "naturalmente, è ovvio, come no" o roba del genere.
Caterina Caselli
Album / Albumi: “Caterina Caselli”, 1972
A conferma del fatto che questo sito è (da tempo) completamente “fuori controllo” da parte anche di chi lo redige e gestisce, un piccolo episodio. Oggi pomeriggio, in macchina, io e la Daniela -k.d.- stavamo ascoltando una trasmissione di Radio Popolare, “Bollicine”. Parentesi: da un mesetto circa, per motivi facilmente immaginabili, Radio Popolare brulica di canzoni contro la guerra; e abbiamo come l'impressione che i redattori e i bravi conduttori della storica radio milanese diano spesso delle occhiate a questo sito, anche se -privi come siamo, e come intendiamo restare, di collegamenti “social” e quant'altro, non possiamo averne la certezza. Fatto sta che “Bollicine” di oggi era dedicata alle cover italiane degli anni '70, e quando è stata mandata in onda quest' “Uomo del Paradiso” di Caterina Caselli, i conduttori hanno mandato... (continua)
L'uomo del paradiso (continua)
inviata da Riccardo Venturi e Daniela -k.d.- 27/3/2022 - 19:08
i britannici, e i capitalisti non si fermano con la pace, vanno prese le armi solo per difendersi, non per attaccare, come fecero e fan tutt'ora gli imperialisti.
Quest'ultimi vanno fermati, cosi come i marxisti, mediante diplomazia, e solo se fermamente necessario si prendono le armi
Due parole del traduttore. Non ho da fare, in realtà, ulteriori considerazioni se non dichiararmi particolarmente d'accordo e in sintonia con Riccardo Gullotta per le sue osservazioni espresse nell'introduzione. Osservazioni che sarebbe opportuno molta gente si ficcasse into the capòcc'. Lo so, è fatica sprecata in tempi di orienti-occidenti, blocchi, guerre fredde e calde, nazionalismi & nazioni, e quant'altro. Ma un grazie a Riccardo Gullotta per averle espresse così chiaramente è doveroso. Attorno al 1870-1880, comunque, si stima che circa il 57% degli abitanti di Odessa fossero ebrei di lingua yiddish. Così tanto per rendere l'idea.
d’après la version italienne – Non voglio catene di ferro – Riccardo Venturi – 2022
d’une chanson yiddish – Ik vil nit keyn ayzerne keytn – איך װיל ניט קײן אײַזערנע קײטן – Baruch “Vladeck” Charney / ברוך נאַכמאַן טשאַרנײ – s.d.
Texte : Baruch “Vladeck” Charney
Musique : Mikhl Gelbart (1889-1962)
VLADECK
Baruch Charney est né le 13 janvier 1886, dans un petit village près de Minsk, dans ce qui est maintenant Biélorussie. Au début du siècle dernier, Baruch Charney est participe au mouvement révolutionnaire contre l’Empire russe ; il choisit alors le nom de Vladeck. Baruch Charney l’utilisera comme nom de famille pour le reste de sa vie.
Vladeck a été arrêté en 1904, arrêté en 1905, exilé en Sibérie. Vladeck, comme de très nombreux autres, choisit l’émigration vers les États-Unis. En 1908, il quitte l’Europe pour l’Amérique du Nord et débarqua à Ellis Island.
En Amérique, Vladeck a fait usage... (continua)