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Mikis Theodorakis / Mίκης Θεοδωράκης: Χορός του Ζορμπά [Συρτάκι]

Mikis Theodorakis / Mίκης Θεοδωράκης: Χορός του Ζορμπά [Συρτάκι]
Horόs tou Zorbά [Syrtáki]
Danza di Zorba [Syrtaki]
Zorba's Dance [Syrtaki]
[1964]
Musica / Music / Musique / Sävel / Μουσική : Mikis Theodorakis / Μίκης Θεοδωράκης

E sia. Sì, lo so, D'accordo. Oggi, quando è arrivata la notizia della morte di Mikis Theodorakis, i giornali italiani -noti depositi di fetenzìa- hanno dovuto fare il “coccodrillo”; e un coccodrillo di Theodorakis non poteva che essere regolarmente pieno di Syrtaki. Theodorakis è “quello del Syrtaki”, della danza di Zorba che accompagnò il film del '64 del cipriota Michael Cacoyannis e, soprattutto, l'indimenticabile scena dove è danzata sulla spiaggia da Anthony Quinn e Alan Bates. Già, Anthony Quinn, con quella sua faccia da greco -anzi, da cretese, come cretese era l'autore del romanzo, Nikos Kazantzakis-; eppure era messicano, si chiamava Antonio Rodolfo Quinn-Oaxaca ed era nato a Chihuaua in piena Revolución da una madre... (continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/9/2021 - 18:32
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Child of Vietnam

Child of Vietnam
1970

Roger Thwaites, Australian contemporary folk artist, composed and released the song "Child of Vietnam" (Columbia (EMI) # SOEX-9698), which started off with gunfire sound-effects, and took an anti-war perspective. The back of the LP said: "Child of Vietnam is the story of a little girl and a soldier in the land of tears, your land, child of Vietnam". Narrated from the perspective of the soldier, who said "how can I help her", as the child rests "on the bloody ground", and the "streets full of pain". It concluded by calling on people to "help...around the world" to stop the war and suffering, for the "helpless children of Vietnam".
Vietnam War Song Project
How can I tell her with fear in her eyes
(continua)
1/9/2021 - 23:15
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Cantaré

Cantaré
[2021]
Nell'album "V"
In principio era la voce
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/8/2021 - 16:08
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Şengal

Şengal
[2015]
Peyvan û Muzîk / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Söz ve müzik / النص والموسيقى / Sanat ja sävel:
Adir Jan

Şanovan / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Tarafından gerçekleştirilen / لعبت من قبل / Laulavat:
Adir Jan : voce, tamburo
Conny Kreuter: chitarra
Dva Sills: violoncello
Halid Pestil: basso
Hogir Göregen: percussioni

Il genocidio degli Ezidi. Le stragi di Şengal

Şengal , in arabo Sinjar [سنجار ], è una cittadina del Nordovest dell'Iraq, nel Governatorato di Ninive, a una cinquantina di km dal confine siriano e ad un centinaio da quello turco. Il territorio circostante conta 81 villaggi sparsi alla base della omonima catena montuosa di Sinjar. E’ abitato in prevalenza da Ezidi, una minoranza etnica curda che si distingue per la religione monoteista intrisa di elementi gnostici ed esoterici, convenzionalmente annoverata tra le correnti... (continua)
Ay Şengal
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 29/8/2021 - 23:33
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Simon & Garfunkel: The Boxer

Simon & Garfunkel: The Boxer
[1969]
Parole e musica di Paul Simon
dall'ultimo album di Simon & Garfunkel, Bridge Over Troubled Water (1970)

La guerra, come ben sapete, non è solo bombe,carri armati e missili ma nella quotidianità operano nemici meno eclatanti,stranieri che convincono ,con bugie e prese in giro, un povero ragazzo di provincia a lasciare la sua casa con l'illusione di una carriera sportiva. La realtà della vita in una metropoli è ben diversa : solitudine ,freddo , mancanza di mezzi economici,nostalgia per la sua famiglia . Un pugile che conosce la sconfitta sul ring ,ferite sul viso e nell'animo e vuole arrendersi anche se si illude di essere ancora un combattente contro un nemico che potrebbe essere identificato , fra l'altro, nella nostra società basata esclusivamente sul profitto e sul successo..

G.E.
I am just a poor boy, though my story's seldom told
(continua)
inviata da Pluck 29/8/2021 - 21:22
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Santi ed eroi

Santi ed eroi
1979
Abbiamo visto stampelle lanciate
(continua)
inviata da Alberto Scotti 29/8/2021 - 15:53
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Ai martiri del Senio (Esiste libertà senza memoria?)

Gianni Parmiani & Nicola Nieddu
Ai martiri del Senio (Esiste libertà senza memoria?)
2020
Canzoni sul Senio


1945-2020: 75° anniversario della Liberazione

Canzoni sul Senio è un disco che nasce sugli argini del fiume e parla di quando la guerra qui si fermò. È dedicato a tutti coloro che non possono più ascoltare le storie dai diretti testimoni degli eventi del fronte.
primolacotignola.it


Sull'argine - Enrico Farnedi
Un giovedì - Francesca Amati
La città di carta - Giacomo Scudellari
A cuore freddo - Mara Luzietti
Il ponte Bailey - Vittorio Bonetti
Regali mai scartati - Eloisa Atti
Per sempre amanti - Riccardo Lolli
Terra di nessuno - Moder & Francesco Giampaoli
Caduti di Alfonsine - Giacomo Toni
Ai martiri del Senio (Esiste libertà senza memoria?) - Gianni Parmiani


il libretto con i testi

Il 20 ottobre 1944, nella zona tra Lugo e Cotignola, truppe nazifasciste organizzarono un rastrellamento per colpire un gruppo di giovani partigiani delle frazioni... (continua)
L’è un dè amanê d’barten
(continua)
inviata da Dq82 28/8/2021 - 19:09
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Caduti di Alfonsine

Caduti di Alfonsine
2020
Canzoni sul Senio


1945-2020: 75° anniversario della Liberazione

Canzoni sul Senio è un disco che nasce sugli argini del fiume e parla di quando la guerra qui si fermò. È dedicato a tutti coloro che non possono più ascoltare le storie dai diretti testimoni degli eventi del fronte.
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Sull'argine - Enrico Farnedi
Un giovedì - Francesca Amati
La città di carta - Giacomo Scudellari
A cuore freddo - Mara Luzietti
Il ponte Bailey - Vittorio Bonetti
Regali mai scartati - Eloisa Atti
Per sempre amanti - Riccardo Lolli
Terra di nessuno - Moder & Francesco Giampaoli
Caduti di Alfonsine - Giacomo Toni
Ai martiri del Senio (Esiste libertà senza memoria?) - Gianni Parmiani


il libretto con i testi

Dedicata a Maria Bartolotti.
In memoria di: Terzo Lori, Amos Calderoni, Domenico Camillini, Pasquale Fattini, Flavio Foschi, Orsano Grassi, Rolando Murras, Angelo... (continua)
Bella mia che corri in bicicletta
(continua)
inviata da Dq82 28/8/2021 - 19:05
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Per sempre amanti

Per sempre amanti
2020
Canzoni sul Senio


1945-2020: 75° anniversario della Liberazione

Canzoni sul Senio è un disco che nasce sugli argini del fiume e parla di quando la guerra qui si fermò. È dedicato a tutti coloro che non possono più ascoltare le storie dai diretti testimoni degli eventi del fronte.
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Sull'argine - Enrico Farnedi
Un giovedì - Francesca Amati
La città di carta - Giacomo Scudellari
A cuore freddo - Mara Luzietti
Il ponte Bailey - Vittorio Bonetti
Regali mai scartati - Eloisa Atti
Per sempre amanti - Riccardo Lolli
Terra di nessuno - Moder & Francesco Giampaoli
Caduti di Alfonsine - Giacomo Toni
Ai martiri del Senio (Esiste libertà senza memoria?) - Gianni Parmiani


il libretto con i testi

"Tra i fatti e le storie terribili che hanno avuto corso lungo il Senio c'è quella - forse meno nota e meno raccontata - di due giovani, una coppia di amanti;... (continua)
Se guardo la finestra ti vedo da lontano
(continua)
inviata da Dq82 28/8/2021 - 19:01
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Regali mai scartati

Regali mai scartati
2020
Canzoni sul Senio
senio

1945-2020: 75° anniversario della Liberazione

Canzoni sul Senio è un disco che nasce sugli argini del fiume e parla di quando la guerra qui si fermò. È dedicato a tutti coloro che non possono più ascoltare le storie dai diretti testimoni degli eventi del fronte.
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Caduti di Alfonsine - Giacomo Toni
Ai martiri del Senio (Esiste libertà senza memoria?) - Gianni Parmiani


il libretto con i testi

L'arrivo degli alleati, lo sfollamento forzato di Masiera il 24 dicembre 1944, Renato che saltò su una mina, Francesco che sotto tortura non fece nomi.
Era dicembre del ’44
(continua)
inviata da Dq82 28/8/2021 - 18:56
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Il ponte Bailey

Il ponte Bailey
2020
Canzoni sul Senio


1945-2020: 75° anniversario della Liberazione

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Ai martiri del Senio (Esiste libertà senza memoria?) - Gianni Parmiani


il libretto con i testi

"Un bambino di tre anni, mio figlio, che si innamora di un ponte, il ponte Bailey, e del rumore che fanno le assi di legno al suo passaggio, quasi volessero parlare... (continua)
Le assi sul ponte Bailey sono ancora lì
(continua)
inviata da Dq82 28/8/2021 - 18:53
Percorsi: Ponti
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A cuore freddo

A cuore freddo
2020
Canzoni sul Senio


1945-2020: 75° anniversario della Liberazione

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il libretto con i testi

22 aprile 1944, Cascina del Palazzone, anche detta Casa Zalambani, di cui Ettore Zalambani era il capofamiglia. Alle ore 22 i fascisti tedeschi assediano i partigiani... (continua)
Grande casa sguardo aperto
(continua)
inviata da Dq82 28/8/2021 - 18:49
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La città di carta

La città di carta
2020
Canzoni sul Senio


1945-2020: 75° anniversario della Liberazione

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Ai martiri del Senio (Esiste libertà senza memoria?) - Gianni Parmiani


il libretto con i testi

"Sono nato e cresciuto a Ravenna, e il mio eroe resistente è sempre stato Bulow. Poi ho iniziato fare delle ricerche, e mi sono reso conto che la nostra terra... (continua)
La mia città è di carta, e la puoi ritagliare
(continua)
inviata da Dq82 28/8/2021 - 18:39
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Un giovedì

Un giovedì
2020
Canzoni sul Senio


1945-2020: 75° anniversario della Liberazione

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il libretto con i testi

"Rosalia Fantoni mi ha subito affascinata per la sua voglia di comunicare in forma poetica. Il ricordo d'infanzia con il quale esordisce nel suo libro "Fiordalisi... (continua)
Pensavo che non partissi mai
(continua)
inviata da Dq82 28/8/2021 - 18:31
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Terra di nessuno

Terra di nessuno
2020
Canzoni sul Senio


1945-2020: 75° anniversario della Liberazione

Canzoni sul Senio è un disco che nasce sugli argini del fiume e parla di quando la guerra qui si fermò. È dedicato a tutti coloro che non possono più ascoltare le storie dai diretti testimoni degli eventi del fronte.
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Sull'argine - Enrico Farnedi
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A cuore freddo - Mara Luzietti
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Ai martiri del Senio (Esiste libertà senza memoria?) - Gianni Parmiani


il libretto con i testi

"Questo pezzo racconta due storie. La prima è quella dell'eccidio di Borgo Pignatta del 23 dicembre 1944. I tedeschi fecero saltare una casa provocando 28 morti,... (continua)
Qui non c’è guerra, è la terra di nessuno…
(continua)
inviata da Dq82 28/8/2021 - 18:20
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Strade di coraggio

2014

Canzone ufficiale della route nazionale 2014
Sento nel profondo un desiderio nascere
(continua)
inviata da Dq82 28/8/2021 - 17:34
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La gente è stupida

La gente è stupida
2020
La gente è stupida, la gente è stupida
(continua)
inviata da Dq82 28/8/2021 - 12:42
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Mafia

Mafia
2016
Reggae Caravan
Libera, libera dalla mafia
(continua)
inviata da Dq82 28/8/2021 - 12:38
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Wer erschoss Bruno Schulz?

Wer erschoss Bruno Schulz?
Song about the murder of the artist and writer Bruno Schulz, who was shot and killed by a German Nazi, a Gestapo officer, in 1942 while walking back home toward Drohobycz Ghetto with a loaf of bread.
Wer erschoss Bruno Schulz?
(continua)
inviata da maluca 27/8/2021 - 17:30
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Ballata dello zero

Ballata dello zero
2021
Ballate dalla grande recessione


Testo : Salvo Lo Galbo
Musica: Marco Sonaglia


Primavera a Lesbo - Ballata per Cuba - Ballata per Stefano - Ballata per Claudio - Ballata della vecchia antropofaga - Ballata a una ballerina - Ballata dello zero - Ballata per Sacko - Ballata dell’articolo 18 - La mia classe


Con “Ballata dello zero” ritorniamo ai giorni nostri, ossia alla figura dell’ex Sindaco di Riace Mimmo Lucano, in particolar modo ad un episodio del giugno 2018 quando l’allora Ministro degli Interni Salvini diede dello “zero” all’allora Sindaco di Riace. Con questo brano, oltre a prendere le parti di Lucano, si rivendica con orgoglio un modo rivoluzionario di concepire l’intera comunità/umanità in contrapposizione al potere costituito da politici senza umanità e senza cuore (“quando non ci sarà un primo e un secondo e, tutti zeri, faremo uno zero, un cerchio solo, un girotondo:... (continua)
Mimmo Lucano è uno zero zero
(continua)
inviata da Dq82 27/8/2021 - 10:32
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Ballata a una ballerina

Ballata a una ballerina
2021
Ballate dalla grande recessione


Testo : Salvo Lo Galbo
Musica: Marco Sonaglia


Primavera a Lesbo - Ballata per Cuba - Ballata per Stefano - Ballata per Claudio - Ballata della vecchia antropofaga - Ballata a una ballerina - Ballata dello zero - Ballata per Sacko - Ballata dell’articolo 18 - La mia classe


Si continua con “Ballata a una ballerina”, canzone struggente dedicata agli ultimi istanti dell’esistenza della ballerina polacca ebrea Lola Horovitz (nome d’arte di Franceska Mann), morta a soli 26 anni nel campo di concentramento di Auschwitz dopo aver combattuto strenuamente (“ballata per chi sa che andrà a morire e nell’esempio sceglierà di vivere”); questo è un altro brano che ci insegna come conoscere il passato è fondamentale per evitare di fare gli errori in futuro (come direbbero i Nomadi, altro gruppo a cui Sonaglia si ispira, “ieri impegna l’oggi nel domani”). La drammaticità... (continua)
Mi avrebbero affrancate ma bellocce
(continua)
inviata da Dq82 27/8/2021 - 10:18
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Controvento

Controvento
2021
Controvento

2022
Maestrale
Io me penso che le stelle
(continua)
inviata da Dq82 27/8/2021 - 09:38
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Terra di nessuno

Terra di nessuno
Album: Città di frontiera (1993)
Non si può, cambiare tutto non si può
(continua)
inviata da Alberto Scotti 25/8/2021 - 17:03
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Eritrea’s

Eritrea’s
[1982]
Musica / Music / Musique / Sävel:
Giusto Pio, Franco Battiato

Album: Legione Straniera
strum
inviata da Riccardo Gullotta 23/8/2021 - 23:25
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Leone

Leone
2017
Il pugile del duce O.S.T.

Leone Jacovacci (Sanza Pombo, 19 aprile 1902 – Milano, 16 novembre 1983) è stato un pugile italiano, campione italiano ed europeo dei pesi medi nel 1928.

Leone Jacovacci nasce in Congo, figlio dell’italiano Umberto e dell’indigena Zibu; nel 1902 torna in Italia con padre e viene registrato all’anagrafe come cittadino italiano. Scappato di casa, allo scoppio della prima guerra mondiale riesce a cambiare identità e ad arruolarsi nella marina inglese col nome di John Douglas Walcker. Impara a tirare di boxe, ha stoffa e così – negli anni 20 – combatte in Francia sotto le mentite spoglie dell’afroamericano Jack Walker. Pian piano però riaffiora in lui il desiderio di rivendicare le proprie origini italiane e, con determinazione, farà di tutto per farsi riconoscere italiano da un’Italia mussoliniana e non ancora espressamente razzista che, imbarazzata da questo... (continua)
Giù in Africa a Pombo nel Congo
(continua)
inviata da dq82 23/8/2021 - 09:58
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Pizza Kebab

Pizza Kebab
Album (2017)

genius

Sono delle pillole in cui io racconto un po' quello che è per me la Pizza Kebab. Per me è una sorta di droga allucinogena […] Grazie a questa unione tra il kebab e la pizza, queste due culture, mondi, riesco a vedere la realtà delle cose in un modo molto allucinogeno e simpatico, genuino, come lo vedrebbe un bambino, quindi facendo anche delle metafore simpatiche, divertenti e allucinogene.

– Ghali, Radio Kiss Kiss

Il brano è molto divertente, ma stimola anche a riflettere. D'altronde Ghali è così, nelle sue canzoni c'è sempre un duplice significato.

– Charlie Charles, La Stampa
Yaah...
(continua)
inviata da Cristina Maccarrone 22/8/2021 - 07:17
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Romanzo epistolare

Romanzo epistolare
2021
Storie vere tra alberi e gatti
.
con "I Musici" di Francesco Guccini: Juan Carlos "Flaco“ Biondini, Vince Tempera, Antonio Marangolo, Pierluigi Mingotti
Dai treni fazzoletti e mani alzate coi cappelli,
(continua)
inviata da Dq82 21/8/2021 - 20:26
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Finale all'Italiana

Finale all'Italiana
2021
Storie vere tra alberi e gatti

feat. Roy Paci

Questo brano dal sapore folk trasmette divertimento e voglia di ballare anche se il testo non è corollario, anzi. Wilson si diverte incastrando parole dalla vena ironica e facendo trapelare una sottile critica al nostro paese, con un filo di provocazione, ma riuscendo sempre a non essere scontato nei messaggi che si celano in questa canzone e più in generale dietro le sue canzoni. La tromba di Roy Paci è coinvolgente, spostando il brano verso sonorità quasi latine.
Si disse Garibaldi fu ferito
(continua)
inviata da Dq82 21/8/2021 - 20:18
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Budapest

Budapest
storia vera del gelataio Tirelli

2021
Storie vere tra alberi e gatti

Un’altra storia del disco realmente accaduta, raccontata tramite questa toccante canzone dall’arrangiamento sobrio e sospeso, con cambi di scena dettati da violoncelli, viole, violini, glockenspiel e fisarmonica. Francesco Tirelli era un gelataio italiano, originario di Campagnola Emilia, che abbandonò l’Italia negli anni della guerra per trasferirsi a Budapest. Una storia rimasta sconosciuta sino al 2014 quando un testimone ha portato alla luce la sua straordinaria opera di salvataggio e protezione ai perseguitati. Tirelli riuscì a nascondere e a salvare nello scantinato della sua gelateria intere famiglie ebree, che riuscirono così a evitare le deportazioni naziste verso i campi di concentramento. Oggi Francesco Tirelli è racchiuso dentro questa canzone, ma anche dentro un rinomato libro per bambini nonché onorato da Yad Vashem nel “Giardino dei Giusti a Gerusalemme”.

rainews.it
Tredici Febbraio del quarantacinque
(continua)
inviata da Dq82 21/8/2021 - 20:12
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Fido

Fido
Storia vera del cane di Borgo San Lorenzo

2021
Storie vere tra alberi e gatti

Una storia tutta italiana, musicata sotto il battere di una cassa in 4/4 e una chitarra che arpeggia in “fingerpicking”. Nell’inverno 1941 l’Italia era in guerra da alcuni mesi e la situazione economica era difficile.
Eppure avvenne qualcosa di importante, un piccolo fatto di cronaca destinato a diventare storia. Carlo Soriani, operaio di Luco (frazione di Borgo San Lorenzo) trovò in un fosso un cane ferito. Senza pensarci due volte, l’uomo si prese cura dell’animale. Fido, così fu chiamato il cane, guarì e stabilì un legame così forte con il suo nuovo compagno che, non solo tutte le mattine lo svegliava alle 5.30 e lo accompagnava alla fermata del bus che lo portava al lavoro, ma lo aspettava ogni sera al suo rientro. Il 30 dicembre 1943 un terribile bombardamento alleato su Borgo San Lorenzo causò oltre 100... (continua)
Ho saputo della storia di quel cane,
(continua)
inviata da Dq82 21/8/2021 - 20:04
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Alls wo mir id Finger chunnt

Alls wo mir id Finger chunnt
Riccardo Venturi, 13-8-2021 11:35 (41,2°C)
Tutto quel che mi vien tra le dita
(continua)
13/8/2021 - 11:36
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Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]

Warszawianka 1905 roku [Варшавянка;  La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
2z. La to dovragmāi - La versione kelartica (12.8.2021)
2z. La to dovragmāi - Kelartic version (12.8.2021)


Dedicata ai lavoratori in lotta della GKN
Dedicated to GKN workers in struggle
Gedāinek la to travdārāi nă GKN in kard

La to dovragmāi
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 12/8/2021 - 17:55
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Redbud Tree

Redbud Tree
Sì, si poteva fare di meglio, ma va bene.
Maurizio 12/8/2021 - 12:11
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Powierzchnie tnące

Powierzchnie tnące
Versione di Sienia

k 12/8/2021 - 00:53
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Frizullo

Frizullo
ALTRE CARCERI IN TURCHIA

(Gianni Sartori)

Sarebbero almeno 131 (almeno quelle certificate) le nuove prigioni costruite negli ultimi cinque anni in Turchia. Dopo quello che ormai convenzionalmente viene definito un “colpo di stato abortito” (15 luglio 2016). Anzi,l'incremento carcerario sarebbe avvenuto proprio grazie a quel colpo di Stato (vero o presunto). Infatti la proclamazione dello “stato di emergenza” ha consentito al governo di adottare poteri straordinari per accelerare, a livello burocratico e finanziario, l'apertura dei cantieri. Sia con un decreto con cui veniva abrogato l'obbligo di riportare tali opere nel budget annuale statale, sia ampliando le aree edificabili.

Quasi altrettante prigioni sarebbero in programma, per un costo totale previsto di più di un miliardo di euro.

In particolare sta per essere inaugurato un mega carcere - in grado di contenere oltre 15mila detenuti... (continua)
Gianni Sartori 11/8/2021 - 15:20
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Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]

Warszawianka 1905 roku [Варшавянка;  La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
1γ. La Varsoviana cilena
1γ. The Chilean Varsoviana


La varsoviana
(continua)
inviata da Boreč (T ^ T) 11/8/2021 - 13:35
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Kalonkadour

Kalonkadour
Che tenerezza ;-)

11/8/2021 - 00:31
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Jüdischer Todessang, oder Zehn Brüder

Jüdischer Todessang, <i>oder</i> Zehn Brüder
Chanson de langue allemande (Yiddish) – Jüdischer Todessang, oder Zehn Brüder – Aleksander Kulisiewicz – 1942

[1942]
Texte : Rosebery D’Arguto (Martin Rozenberg)
Musique : From a Yiddish Folksong (“Tsen Brider”)
Da una canzone popolare yiddish (“Tsen Brider”)

Aleksander Kulisiewicz : Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman

La couverture de l’album, inspirée de cette chanson, est de Gertrude Degenhardt, femme de Franz-Josef Degenhardt.

Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) était étudiant en droit dans la Pologne occupée par l’Allemagne lorsque, en octobre 1939, il a été dénoncé pour des écrits antifascistes, arrêté par la Gestapo, et envoyé au camp de concentration de Sachsenhausen, près de Berlin. Chanteur et auteur-compositeur amateur, Kulisiewicz a composé 54 chansons pendant près de six ans d’emprisonnement... (continua)
CHANSON DE MORT JUIVE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/8/2021 - 21:17
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Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]

Warszawianka 1905 roku [Варшавянка;  La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
1δ. La Varšavjanka in slovacco
1δ. The Varšavjanka in Slovak


Pieseň je ruským prekladom Varšavyankovej Varšavyanky od Václava Sventsického (poľsky Wac; aw; wi; cicki, 1848-1900), ktorá je v Poľsku známa ako „Varšavyanka z roku 1905“.
Swiecicki text napísal počas funkčného obdobia vo Varšavskej citadele pre socialistické aktivity v roku 1879. Po návrate zo sibírskeho exilu bol text uverejnený v ilegálnom poľskom časopise Proletariát (1883). Meno „Warszawianka“ sa jej lepilo po prvomájovej demonštrácii v roku 1905. Súčasťou melódie je Pochod Zouávov, ktorý sa stal obľúbeným pochodom povstania roku 1863. Autor hudby „March of the Zouaves“ nie je známy; niekedy sa predpokladá, že ním bol Stanislav Moniuszko. Podľa tradície je autorom ruského textu Gleb Maksimilianovich Krzhizhanovsky (1872-1959) a časom jeho vzniku je Krzhizhanovsky pobyt vo väzení Butyrka (1897). Texty vychádzajú od roku 1900. Pieseň sa rozšírila počas revolúcie v roku 1905. - Si veda qui / See here
Varšavjanka
(continua)
inviata da Akonin 10/8/2021 - 14:54
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Tina

Tina
Versione live di Marco Sonaglia

Dq82 9/8/2021 - 10:27
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Train

Train
Sono forse la mia band Usa preferita... mi fa piacere trovarla in CCG.
Vengono (venivano) da un posto dove molti finiscono sotto le armi: bianchi e soprattutto neri, costretti dalla povertà
Morands 8/8/2021 - 21:41
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Lá vai o comboio, lá vai

anonimo
Lá vai o comboio, lá vai
... e avete scelto una foto perfetta... un trenino a scartamento ridotto, di quelli che andavano nei posti più sperduti. Di quelli dove lo Stato - per dirla con don Milani - arrivava solo per chiamare la gente a militare
Morands 8/8/2021 - 21:37

Das Lied von den zwei Ochsen

Das Lied von den zwei Ochsen
Chanson allemande – Das Lied von den zwei Ochsen – Manfred Greiffenhagen – 1944

Texte de Manfred Greiffenhagen (1896-1945), juif allemand, berlinois, auteur de cabaret.
Musique de Martin Roman (1913-1996), également juif allemand, pianiste de jazz.

Récemment (2007) réintroduit au grand public par le baryton-basse allemand Christian Gerhaher et la mezzo-soprano suédoise Anne Sofie von Otter dans le recueil intitulé « Terezín/Theresienstadt », publié en 2008 par Deutsche Grammophon.

Texte trouvé sur « Und Die Musik Spielt Dazu ! Kabarett in Theresienstadt », titre d’un concert organisé en 2009 à la synagogue de Vöhl, en Hesse.

Interné à Theresienstadt, Manfred Greiffenhagen a écrit de nombreux textes pour les pièces de théâtre et de musique mises en scène dans le camp-ghetto. Comme de nombreux artistes juifs internés là – parmi lesquels le célèbre acteur Kurt Gerron – il a été forcé par... (continua)
LE CHANT DES DEUX BŒUFS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/8/2021 - 16:38
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Rolihlahla

Rolihlahla
L'OMBRA DEL GAL SULLA MORTE DI DULCIE SEPTEMBER?

(Gianni Sartori)

Solo un'impressione, un dubbio.

Un'intuizione? Forse.

Quando Dulcie Evonne September venne ammazzata – a Parigi nel marzo 1988 – tutti ovviamente puntammo il dito sui Servizi segreti sudafricani.

Ipotesi scontata, visti i precedenti. Per citarne uno, l'assassinio di Ruth First a Maputo nel 1982.

Senza per questo escludere una tacita approvazione (se non addirittura complicità) da parte di qualche autorità dell'Esagono. Soprattutto pensando che la rappresentante dell'ANC in Francia (oltre che per Svizzera e Lussemburgo) stava indagando sui traffici di armi tra Parigi e Pretoria (più o meno illegali visto che, almeno formalmente, c'era l'embargo).

Eppure, ripeto forse, potrebbe esserci dell'altro. Una collaborazione, una “sinergia” con la banda di mercenari parastatali denominata GAL (specializzata nell'eliminazione dei... (continua)
Gianni Sartori 6/8/2021 - 15:39
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It Ain't Necessarily So

It Ain't Necessarily So
Mai visto un fraintendimento più totale. Semplicemente pazzesco! Ma in che tempi viviamo! Quando mai un cristiano, un negro credente, sarebbe così scemo e vile da pensare che le cose allegramente trasmesse nella Bibbia come fiabe la gente le intenda accadute.
luigi la via 6/8/2021 - 15:17
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Waiting for My Child

Waiting for My Child
Waiting for my child – Versione Pops Staples dal video Live colori caricato da LWJHFan (1993 ) - durata 4:30
(continua)
inviata da Pluck 5/8/2021 - 09:04
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Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]

Warszawianka 1905 roku [Варшавянка;  La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
1ζ. Варшав'янка (Varšav'janka) - Versione ucraina (anonima?)
1ζ. Варшав'янка (Varšav'janka) (Anonymous?) Ukrainian version



Пісня є російським перекладом «Варшав’янки» Вацлава Свєнціцького (пол. Wacław Święcicki (1848-1900), відомої у Польщі як «Варшав’янка 1905 року» (для відмінності від «Варшав’янки 1831» — гімну Листопадового повстання).
Свєнціцький написав текст, відбуваючи у Варшавській цитаделі термін за соціалістичну діяльність, в 1879. Після повернення Свєнціцького із сибірського заслання текст був опублікований в нелегальному польському журналі «Proletariat» (1883). Назва «Warszawianka» закріпилося за нею після першотравневої демонстрації 1905. В мелодії частково використаний «Марш зуави» з текстом варшавського поета Влодзімежа Вольського (пол. Włodzimierz Wolski, (1824-1882), який став популярним маршем повстання 1863 року. Автор музики «Маршу зуави» невідомий, іноді припускають,... (continua)
Варшав'янка
(continua)
inviata da Борец(╹◡╹) 4/8/2021 - 13:32
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S'envolent les colombes

S'envolent les colombes
النص الأصلي / Texte original / Testo originale / Original text / טקסט מקורי / Akuperäinen teksti :
يطيرُ الحمامُ
يطيرُ الحمامُ
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 3/8/2021 - 22:27
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Canzone d'Albania

Canzone d'Albania
Buonasera. Scoperta la rivolta di Ancona solo di recente e non riesco a trovare un audio del canto originale del 1920.
Emanuele 3/8/2021 - 19:49
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Eppure da un poco di tempo

Eppure da un poco di tempo
Ricordo questo testo, da una raccolta di Canti Popolari curata da Dario Fo.
Eppure da un poco di tempo
(continua)
inviata da stefano 3/8/2021 - 16:57
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Quan pes qui suy fuy si que·m franh

Quan pes qui suy fuy si que·m franh
Dario Mantovani
QUANDO PENSO A CHI SONO, SONO L’INSIEME DEI MIEI PEZZI INFRANTI
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 3/8/2021 - 14:22
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Dietro il portone

Dietro il portone
Chanson italienne (Lombardo mantovano) – Dietro il portone – Sine Frontera – 2013

Il s’agit d’une ballade douce-amère à consonance irlandaise, l’histoire d’un déporté au camp de la mort d’Auschwitz ; « Et si c’est un homme, un parmi cent mille, je ne me souviens pas qui je suis, je ne me souviens pas de mon nom, dans le camp derrière la porte » et cite le tristement célèbre livre « Si c’est un homme » de Primo Levi au début du couplet, le reste des strophes sont chantées en dialecte mantouan. Un hommage à toutes les victimes de l’holocauste.


Dialogue maïeutique

Réglons tout de suite, Lucien l’âne mon ami, une petite question de mot, car elle apparaît dès le titre. Comme tu peux le voir, le titre en italien est « Dietro il portone », ce qui devrait se traduire par un titre comme « Derrière la grande porte » ou « Derrière le portail », mais comme tu peux le voir également, j’ai intitulé... (continua)
DERRIÈRE LA GRANDE GRILLE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/8/2021 - 10:55

Ist das alles schon wieder vergessen?

Ist das alles schon wieder vergessen?
Chanson allemande – Ist das alles schon wieder vergessen ? – Lin Jaldati – 1946

Poème de Walter Dehmel (1903-1960), poète allemand.
Dans son recueil posthume intitulé “Großstadtperipherie”, publié en 1963.
Musique de Siegfried Matthus (1934-), compositeur allemand
Interprété par Lin Jaldati, pseudonyme de Rebekka Rebling-Brilleslijper, dite Lientje (1912-1988), chanteuse néerlandaise naturalisée allemande, dans son album de 1966 intitulé simplement « Lin Jaldati singt ».

Lin Jaldati est née à Amsterdam en 1912 dans une famille juive. Pendant la deuxième guerre, elle et sa sœur Janny œuvrèrent dans la Résistance et cachèrent des Juifs. Durant l’été 1944, elles ont été arrêtées et déportées d’abord au camp de transit de Westerbork, puis à Auschwitz-Birkenau et enfin à Bergen-Belsen. Elles y ont rencontré Anne Frank et sa sœur Margot et ont été parmi les dernières personnes à les voir vues... (continua)
TOUT ÇA EST-IL DÉJÀ À NOUVEAU OUBLIÉ ?
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/8/2021 - 15:32
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Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]

Warszawianka 1905 roku [Варшавянка;  La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
1z1. Varsjá-söngurinn - Versione alternativa islandese (1931)
1z1. Varsjá-söngurinn - Icelandic alternative version (1931)




L'autore della versione è sconosciuto. Fu pubblicata (assieme a una versione dell'Internazionale) sul n° 36 del 1° maggio 1931 della rivista Verkamaðurinn (“Il lavoratore”) sotto la dicitura: Nokkrir alþjóðlegir söngvar verkalýðsins (“Alcune canzoni popolari operaie”).

The author of the version is unknown. It was published (along with a version of the Internationale) in number 36 (May 1, 1931) of the magazine n° 36 del 1° maggio 1931 della rivista Verkamaðurinn (“The Worker”), under the title: Nokkrir alþjóðlegir söngvar verkalýðsins (“Some Folksongs of the Workers' Movement”). [RV]
Varsjá-söngurinn
(continua)
inviata da Борец(╹◡╹) 1/8/2021 - 16:04
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Inno del primo maggio

Inno del primo maggio
Non so se sia già stato notato, ma credo che Gori stia citando il meraviglioso coro dell'atto III dell'Adelchi:

Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti,
Dai boschi, dall’arse fucine stridenti,
Dai solchi bagnati di servo sudor,
Un volgo disperso repente si desta [...]

Precisamente quando parla di arse officine e subito dopo di sudor. La citazione di Manzoni, secondo me, è qui una specie di riscatto, di rivincita di quel volgo disperso.
Tommaso 1/8/2021 - 15:54
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Eu vim de longe

Eu vim de longe
Grazie per la traduzione, bellissima canzone e utile per capire la storia portoghese.
Michela 31/7/2021 - 17:10
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Io son' una

Io son' una
Si tratta delle solite genialità dei censori. Vera gentaglia, da sempre. Censurano i nazisti e le mignotte in un testo che proprio di quello vuole parlare, sbeffeggiando, dissacrando, ironizzando, in una parola facendo satira politica e di costume. Chi saranno mai questi censori? Dunque, vediamo... gli dà fastidio che si parli di mignotte e nazisti... Vuoi vedere che sono moralisti e di destra?
Che squallore.

Purtroppo non riesco a rendermi utile sui dettagli ma il testo originale è senz'altro il secondo.
Antonello Nebbia 31/7/2021 - 05:00




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