Ascoltando questa versione mi sono accorto di un refuso presente anche nel testo di questa pagina:
L'ultima strofa dice "di mala morte non potrà morire" e non "fino alla morte non potrà morire" che, volendo, sembra quasi una presa in giro.
la "mala morte" oggetto dello scongiuro è la morte violenta, quindi non solo quella dei delitti e degli incidenti, magari sul lavoro, ma anche quella applicata dal potere, la pena di morte.
Giovanni Bartolomei da Prato 29/12/2021 - 14:59
Ottima osservazione Giovanni, abbiamo corretto. La versione con "fino alla morte" si trova anche sul libretto del disco "Sopra i tetti di Firenze" omaggio a Caterina Bueno, di Riccardo Tesi & Maurizio Geri (da cui probabilmente l'avevo ripreso a suo tempo).
In primis va ricordato che il Kingston trio è stato il motore che, grazie al successo planetario di Tom Dooley, ha portato nelle case di tutti i giovani americani, ignari delle loro tradizioni musicali, la musica popolare e chitarre e banjos. La Martin, prima di loro, era una fabbrichetta che produceva poche chitarre all'anno.
E non dimentichiamo che il Kingston trio, ormai praticamente dimenticato,ha avuto in classifica più dischi dei Beatles.
E senza di loro non ci sarebbero stati nè Baez nè Dylan nè De Gregori o Guccini, ecc
Il trio pubblicò la sua versione di Where have all the flowers mettendo i propri nomi nel copyright come si suoleva fare con i brani di public domain, senza un autore specifico. Quando Pete Seeger segnalò loro che era lui l'autore, essi prontamente lo accreditarono come tale, togliendo i propri nomi. Pete Seeger, in cambio, riconobbe loro il grande successo della canzone.
29/12/2021 - 10:50
Il Kingston duo (!) è l'ensemble di due pensionati che, dopo una vita passata suonando a destra e a manca (per hobby) le canzoni che amano, ora si incontrano di tanto in tanto, provano per un paio d'ore un pezzo (spesso del KIngston trio, il loro gruppo preferito) e poi, venga come venga, lo sparano su youtube, più per stimolare a cercare l'originale che per altro.
Va detto che se aspettassero di rivedersi dopo 10 gg per provare a dovere il pezzo, si sarebbero dimenticati il testo, gli accordi, le voci e tutto quanto (la memoria è andata, ormai) per cui... buona la prima!
E poi la musica popolare è così, grezza, rude, improvvisata e non ben ripulita come quella commerciale, giusto?
Carissimo Maurizio, abbiamo visto che avevi messo in approvazione la versione italiana del "Disertore" di Giorgio Calabrese e Ivano Fossati. Non la abbiamo potuta approvare per il semplicissimo motivo che c'è già in questa pagina (vedi il link). Non solo: in questa, che è cronologicamente la pagina n° 1 di tutto il sito, la versione di Calabrese e Fossati è la versione n° 1, la prima in assoluto di tutte le 51.730 che abbiamo a tutt'oggi. Ci ha fatto comunque piacere che tu abbia voluto sottoporcela, seppure con una ventina d'anni di comporto. Torna a trovarci e buon anno!
Una versione completamente stravolta nel testo e nel significato, eseguita dal Kingston trio che non amava eseguire "controversial" songs per non fare la fine degli Weavers che si erano visti troncare la carriera con accuse di comunismo durante il maccartismo.
Ci sono perfino coretti femminili, cosa del tutto inusuale per un trio basato esclusivamente su voci e chitarre. Un pezzo fatto solo per solleticare il palato meno sensibile del pubblico.
The Pennywhistlers erano un gruppo femminile che cantava brani yiddish, dell'est europeo e pezzi con rilevanza sociopolitica.
Questa la loro versione di Portland Town
Rambling Jack Elliott (che sognava di essere l'erede di Woody Guthrie) è stato il partner storico dell'autore di Portland Town, Derroll Adams. Insieme hanno fatto tour in tutta Europa e hanno anche pubblicato due dischi (registrati in una sola session) per l'etichetta economica Joker che vendeva i suoi dischi all'Upim. E' ancora vivente, un ultraottantenne vispo e pimpante alla faccia di tutti gli stravizi del passato (si racconta che lui e Derroll, una volta, furono cacciati dal palco perché cantavano insieme la stessa canzone ma in due tonalità diverse. Non se ne erano accorti perché del tutto ubriachi)
Ciao, il testo in italiano ha un errore: non dice "Signor Faust" ma "Signor Faubus", come nell'originale francese. Il riferimento è a Orval Faubus, che in quegli anni era il governatore dell'Arkansas ed era noto per le sue posizioni razziste verso gli afro-americani.
Vito Vita 28/12/2021 - 18:24
Grazie Vito della precisazione! Abbiamo corretto il testo. Si noti che il convinto segregazionista Faubus era un esponente del Partito Democratico.
Registrazione casalinga della prima esecuzione di prova dell’adattamento in italiano del canto “La Commune est en lutte”
Andrea Fantacci, chitarra e voce
Adattamento di Giovanni Bartolomei da Prato per lo spettacolo di Teatro-Canzone “La Comune di Parigi: una memoria generativa, tra canti e storie di vita” messo in scena il 29 maggio 2021 presso l’Istituto Ernesto de Martino di Sesto Fiorentino da I Disertori e Gianni Calastri.
AL MURO! (continua)
inviata da Giovanni Bartolomei da Prato 28/12/2021 - 12:17