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Cappuccio rosso

Cappuccio rosso

UN ESPONENTE DEL PDK (MASROUR BARZANI) “INVITA” IL ROJAVA A ROMPERE CON IL PKK

(Gianni Sartori)

Da sempre, quando un popolo sottoposto a quella particolare forma di colonialismo che possiamo definire “interno” tenta di scrollarsi di dosso il dominio, il controllo, l’oppressione di un qualche stato, in genere è lo stato implicato che riesuma la vecchia scusa della “questione interna”. Come talvolta fanno anche, per lavarsene le mani, molti organismi internazionali (a meno che non si applichi un’altra formula, quella della“autodeterminazione a geometria variabile”).

Valeva per i baschi (anche in epoca franchista) così come per i tibetani e per i mapuche.

Stupisce invece che a dirlo sia una componente del popolo stesso. Ma proprio recentemente il Primo ministro del Governo regionale del Kurdistan del Sud (il Bashur) Masrour Barzani non si è fatto scrupolo alcuno nell’attaccare la resistenza... (continua)
Gianni Sartori 21/11/2021 - 23:51
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Zweiter Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen

Zweiter Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen
Chanson allemande – Zweiter Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen – Bertolt Brecht – ça. 1920.

Texte de Bertolt Brecht, dans le recueil « Lieder Gedichte Chöre, 1918-1933 », publié en 1934.
Musique de Kurt Weill, quatrième mouvement de la cantate pour ténor, baryton, chœur de trois voix d’hommes et orchestre intitulée « Das Berliner Requiem », qu’il a composée en 1928.

Ici, Brecht abandonne le grotesque et admet qu’il ne pourra jamais y avoir de résurrection pour ce soldat qui a été assassiné, massacré, déchiré et rendu ainsi inconnu. Il n’y aura jamais de jugement dernier. Alors vous, maudits qui l’avez tué, vous pouvez dormir tranquilles, mais au moins enlevez cette pierre tombale, cet arc de triomphe, et arrêtez vos hymnes de victoire inutiles et scandaleux qui me blessent, moi qui chaque jour continue à me demander : pourquoi n’êtes-vous pas ceux qui sont morts,... (continua)
DEUXIÈME RAPPORT SUR LE SOLDAT INCONNU SOUS L’ARC DE TRIOMPHE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/11/2021 - 18:56
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Chi ha ucciso Ilaria Alpi?

Chi ha ucciso Ilaria Alpi?

SEI GIORNALISTA E ANCHE CURDO? ALLORA PEGGIO PER TE

Gianni Sartori

Vita dura per giornalisti e fotografi - soprattutto se indipendenti - in certe aree del globo.

Quelli curdi poi sembrano essere particolarmente sotto tiro.

Il 18 novembre era giunta la notizia che il fotografo e giornalista curdo Ebrahim Alipoor era stato rapito a Kabul da uomini armati presumibilmente legati ai talebani (doveroso chiedersi: per conto di chi?).

Il giorno dopo, venerdì 19 novembre, un altro giornalista curdo, Emrullah Acar, la cui abitazione era stata perquisita, veniva arrestato dalla polizia turca.

Andiamo con ordine.

Stando a quanto dichiarato da Henhaw, organizzazione per la difesa dei diritti umani, il fotogiornalista Ebrahim Alipoor sarebbe stato sequestrato il giorno 16 novembre nella capitale afgana e portato in un luogo sconosciuto.

Membro della Federazione Internazionale della Stampa Fotografica... (continua)
Gianni Sartori 20/11/2021 - 00:16
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Гимн демократической молодёжи мира

Гимн демократической молодёжи мира
Гімн демократичної молоді світу
(continua)
inviata da Boreč 19/11/2021 - 09:38
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Гимн Международного Союза Студентов

Гимн Международного Союза Студентов
Гімн Міжнародної спілки студентів
(continua)
inviata da Boreč 19/11/2021 - 09:36
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Amico che voli

Amico che voli
Mi permetto di suggerire l'inserimento con la divisione metrica voluta dagli autori, la prendo dall'LP:
(Alberto Scotti)

grazie, abbiamo sostituito il testo
19/11/2021 - 04:55
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Roberto Benigni: Paese

La temporale mancanza di Internet su mio "stabile" mia ha portato a fare qualche "esercizio masochista" e finalmente ho guardato il video Begnini-Conte, da te mandato... su mio "smartephone". Bello (il video, non l'aggeggio)! Anche la barzeletta "voitilaccia" ;-)

La storia di la Walewska la conoscevo, ma non cambio l'opinione. Che ne so io, so' 'gnorante...
Forse era bi???

Però guardando 'ste seghe umane degli "statisti" di oggi, credo che ci si dovrebbe rimpiangere noi tutti le figure della "statura" di Bonaparte. Anche se ci ha fregati e ci ha mandati (cioè soldati polacchi) a Santo Domingo per combattere contro l'insurrezione di 'sti morti di fame haitiani. Ma in fondo, anche lui ha lasciato il segno e le dobbiamo molte cose fatte in senso giusto. Derubando l'Italia, per esempio, ha salvato dall'incuria e dalla devastazione molte opere d'arte italiane, e non è poco!

Ma poi, che ne può sapere un mezzo frocio e antisemita come me ;-)

Ciau e grazie ancora
k 19/11/2021 - 00:06
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Canzone dei partigiani reggiani

anonimo
In realtà credo che questa sia semplicemente la prima strofa strofa della "La canzone dei Garibaldini Reggiani", che avete già su CCG: il ritornello e la seconda strofa sono infatti le stesse. In giro sul web e su yt c'è molta confusione, con alle volte riportate solo le prime due strofe come qua, o alle volte riportate la seconda, la terza e la quarta come nell'altra pagina. Forse deriva da una difformità nelle versioni, non lo so...
Carlo 18/11/2021 - 22:21
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Erster Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen

Erster Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen
Chanson allemande – Erster Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen – Bertolt Brecht – ça.1920

Texte de Bertolt Brecht, dans le recueil « Lieder Gedichte Chöre, 1918-1933 », publié en 1934.
Musique de Kurt Weill, quatrième mouvement de la cantate pour ténor, baryton, chœur de trois voix d’hommes et orchestre intitulée « Das Berliner Requiem », qu’il a composée en 1928.

Un poème, transformé par Kurt Weill en chanson, qui fait la paire avec la Legende vom toten Soldaten de 1918 et la surpasse dans son ironie féroce et grotesque déjà inégalée. Là, le soldat mort était “ressuscité” une fois la guerre presque terminée, afin qu’il puisse se joindre aux tambours de la propagande et mourir héroïquement une seconde fois ; ici, en revanche, un simple soldat, un pauvre homme, est choisi et tué par d’autres – de toutes les nationalités, d’ailleurs – son corps est horriblement dépecé... (continua)
PREMIER RAPPORT SUR LE SOLDAT INCONNU SOUS L’ARC DE TRIOMPHE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/11/2021 - 12:33
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Before the Deluge

Before the Deluge
PRIMA DEL DILUVIO
(continua)
inviata da Pluck 18/11/2021 - 10:32
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Lady In Black

Lady In Black

INDIA: “CACCIATORI DI TAGLIE” CONTRO ADIVASI E NAXALITI

Gianni Sartori

Sarebbero almeno 26 (quelli accertati almeno, ma si presume siano di più) i naxaliti caduti negli scontri del 13 novembre, durati alcune ore, con la polizia dello Stato indiano del Maharashtra.
Tra i maoisti uccisi, sei donne e il dirigente politico Milind Teltumbde, membro del comitato centrale del PCI (Maoista) e responsabile della zona Maharashtra-Madhya Pradesh-Chhattisgarh. Sulla sua testa era stata posta una taglia di cinque milioni di rupie.

Una vera e propria battaglia si era svolta a conclusione di un rastrellamento nella giungla di Mardintola, lungo la frontiera tra il Maharashtra e il Chhattisgarh, nel distretto di Gadchiroli.
Stando alle dichiarazioni ufficiali, tre membri delle forze speciali sarebbero rimasti gravemente feriti e immediatamente aviotrasportati nell’ospedale di Nagpur.
Nella zona,... (continua)
Gianni Sartori 17/11/2021 - 13:36
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Carlo Martello torna [o: ritorna] dalla battaglia di Poitiers; o Carlo Martello

Carlo Martello torna <i>[o: ritorna]</i> dalla battaglia di Poitiers; <i>o</i> Carlo Martello
Il nostro Annibale Gagliani, sul sito Treccani, ci regala una preziosa analisi dei primi due album di Fabrizio De André, ma travisa il senso della vicenda di Carlo Martello, che nella sua ricostruzione (il sire cerca di possedere senza garbo una ragazza del popolo, che con astuzia gli consegna un salato conto delle sue grazie, portandolo a desistere) avrebbe desistito dal suo intento di fare l'amore a causa della di lei richiesta di pagamento, mentre i versi ''anche in quel frangente d'onor si ricoprì'' non lasciano dubbi sul contrario.


Tutto Fabrizio De André e Volume I sulle orme di Brassens e Villon


Durante le annate 1966-1967, Fabrizio De André (FDA) regala al cantautorato italiano due album che lo consacrano come penna e voce di assoluta cifra tematica e stilistica: Tutto Fabrizio De André (LP 45 giri, da dieci tracce, pubblicato dalla Karim) e Volume I (LP 33 giri, da dieci tracce, pubblicato dalla Blubell Records).
Nella ricerca che porta ai due prodotti culturali, spicca ...
Ugolino Stramini 17/11/2021 - 07:40
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Almost Cut My Hair

Almost Cut My Hair
Molti di quelli che, come me, nel '68 avevano vent' anni, si sono trovati davanti a questo "dilemma", alimentato dai mille condizionamenti di quel periodo ... "Quasi quasi mi taglio capelli".
Stavano diventando un pò lunghi ... ma non lo abbiamo fatto ... sapete il perchè ? Volevamo che la nostra bandiera continuasse a sventolare. Lo dovevamo a qualcuno.... agli ideali che avevamo ... ai sogni da realizzare ... a quella libertà di cui si sentiva il profumo, mai sentito prima ... ad un bacio mai avuto da una ragazza bellissima ... ad un amico volato in cielo troppo presto ma che ci ha giurato che ci terrà il posto migliore .... a quella voglia irrefrenabile di pisciare sul mondo. E' per tutto questo ed altro ancora che non li abbiamo mai tagliati. "Almost cut my hair ... but I've done never it". Grazie David per averci permesso di fare tanta strada assieme, salutami i ragazzi.
Francesco 16/11/2021 - 16:20
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Henna

Henna
io le canzoni di dalla le ho usate per parlare
Luca 16/11/2021 - 15:28
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Uğurlama

Uğurlama

UN DIFENSORE DEI SURYOYE E DI GRUP YORUM ALLA SBARRA IN GERMANIA

Gianni Sartori

Da proletario autoalfabetizzato e privo di titoli accademici adeguati, confesso la mia ignoranza. Non ero a conoscenza dell’esistenza del termine “Suryoye” e tantomeno del significato.

Con questa parola, mi sembra di comprendere, ci si riferisce alle comunità di Aramei, Assiri e Caldei.

Incontriamo i superstiti Suryoye (ܣܘܪܝܝܐ, Suryoyo al singolare, usato anche come sinonimo di Arameo e Assiro), nella Turchia sudorientale, in Siria, in Libano e in Iraq. Parlano il siriaco (una variante dell’aramaico) e in prevalenza sono di religione cristiana.

L’occasione per apprenderlo è venuta dalla notizia di un processo in Germania contro il militante Sami Grigo Baydar. Processo annunciato per il 9 dicembre presso il tribunale regionale di Augusta.

Con l’accusa di di aver pubblicato, giusto un anno fa, su Facebook... (continua)
Gianni Sartori 16/11/2021 - 11:16




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