This translation switches constantly from literary Italian to my native dialects, i.e. Florentine and Livornese. Thanks to Juha Rämö from this delightful refrain from Finland.
Il 21 marzo è la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle Mafie. Quest'anno, non potendo cantare insieme in piazza, abbiamo unito le nostre voci con i mezzi a nostra disposizione.
Interessante, ancorché tutt'altro che rara in questo vasto mondo, la “parabola” di Gustave Hervé, all'epoca direttore de La Guerre Sociale che bene abbiamo imparato a conoscere durante questa mesata di Couté in quarantena. Paragoni italiani non ne mancano, a partire dallo stesso Mussolini; con saltapicchiamenti vari e in varie direzioni ricorderei anche Curzio Malaparte, Nicola Bombacci e diversi altri, anche con casi ben più recenti. Certo che questo Hervé è un caso veramente singolare. Prima anarchico radicale, poi ultranazionalista, poi dichiaratamente fascista ma “filosemita” che se la prende con Hitler per “aver fatto tante cose buone rovinando tutto con l'antisemitismo” (quanto mi ricorda certi destroni italiani attuali...), poi “pétainista” autoritario ma che vitupera la Germania e Hitler, e infine ha un flirtone con De Gaulle... muore il 25 ottobre 1944. Poco prima di morire dichiara... (continua)
BLOOD IN THE STREETS
Alessandra Daniele, Carmilla Online, 23 marzo 2020.
“Ci sono regioni che non sanno più dove mettere le bare” – Luigi Di Maio, M5S
“Questo virus non se ne andrà. Ormai è nella popolazione umana” – Ilaria Capua, virologa
“È giunto il momento di militarizzare l’Italia” – Vincenzo De Luca, PD
La polmonite virale Covid-19 ha già fatto quasi 14 mila morti. Più d’un terzo dei quali nel Lombardo-Veneto. Confindustria però non ritiene sia il momento di sospendere tutte le attività produttive non necessarie, ed ha quindi ordinato al tetro burattino di Palazzo Chigi un ulteriore rinvio, e un concetto più ampio e comodo di “necessario”.
Che differenza possono fare qualche giorno e qualche fabbrica in più? Qualche migliaio di morti, niente per cui il capitale sia mai stato disposto ad accettare un calo dei profitti.
Medici e paramedici sono allo stremo. E quella lombarda è... (continua)
Non sono un amante del cinema e quindi molto ignorante in materia, ma sono un etnomusicologo e l'intuito di Angelopoulos di accoppiare le immagini dei films con queste musiche fu geniale. E, badate bene, non dico accompagnare. La musica di Eleni è tutto il sangue che sullo schermo non si vede. Ma, anche ascoltata senza immagini, da soli, trasmette una spiritualità propria profondissima. Non a caso uno dei musicisti che talvolta collabora con lei è Jan Garbarek. Inizialmente ha composto anche per altri registi, ricordo un disco di una piccola produzione indipendente per un paio di films di Christophoros Christophis ("Rosa" e "Wandering"). Le sue composizioni hanno sempre respiri larghi e rimandano continuamente al silenzio della neve, al canto degli usignoli, ai fiati suonati nei piccoli villaggi e comunque all'infanzia. La sua, Eleni Karaindrou, la passò a Teichio, nel centro della Grecia,... (continua)
'tento té, che io come discendente dei guerriglieri valdesi sono abbastanza sensibile all'immagine dell'invasione delle Valli... 'tenti voi!...
B.B. 24/3/2020 - 08:26
...temo per voi fieri Valligiani Valdesi che soccombereste già al puzzo de' fiati de' Cittadini Situazionisti, abituati a mangiare ogni sorta di trojajo....
PS. Ma che ci facevano con quei fucili...il salto con l'asta..?!?
Sono archibugi a miccia... Nel 1655, durande l'assedio di Rorà, nel corso delle Pasque Piemontesi, Giosuè Janavel e pochi altri armati di quei fucili tennero testa all'esercito del Ducato di Savoia...
Non erano certo canne molto precise, lunghissime e pesanti, ma le palle potevano spaccare in due il tronco di un bell'alberello...
Se poi si arrivava al corpo a corpo, i valdesi avevano sempre un utile ed efficace strumento, molto elegante, anche se derivato dalla classica roncola agricola:
Il mio amico Pino di Luserna le fabbrica ancora...
Personalmente ne ho tre... non di archibugi, che son contrario alle armi da fuoco, ma di beidane. Nessuna originale, non me la potrei permettere, ma tutte copie che fabbro Mastro Pino costruisce filologicamente, identiche nelle forme e nella lega d'acciaio alle originali...
Nulla potrebbero le beidane, ancorché originali, contro 25 minuti di polemologia. Le usereste per suicidarvi, casomai, in una sorta di harakiri valdese (lo si potrebbe chiamare "esbudelhamàint"). E poi, gnàm! Vi si mangiano tutte le caprette, e pure voialtri!! Ricorderei comunque con commozione, mentre vi mangio, che ho sempre dato l'8 x 1000 alla Chiesa Valdese....Ma tu lo sapevi che l'Internazionale Situazionista è nata nel retrobottega di una piccola osteria in un paesino di montagna ligure, in una valle storicamente occitana...?
Se vedete un venditore ambulante per strada, non chiamate il numero indicato dal governo per segnalarlo. Andate a comprargli qualcosa. Se notate che gli manca una maschera, non rimproveratelo, vedete se potete procurargliene una.
Non fare il poliziotto.
Se sentite che il vostro vicino ha dei sintomi, non guardate fuori dalla finestra per vedere se lo beccate che esce a fare la spesa. Chiedetegli se ha bisogno di qualcosa.
Non fare il poliziotto.
Se vedete gente per strada che cammina nel vostro quartiere, cercate di non sospettare il peggio, non chiamate il 112. Forse dovevano andare a lavorare. Non tutti hanno il privilegio di chiudersi in casa con il frigorifero pieno.
Non fare il poliziotto.
Se dovete uscire a fare la spesa, non guardate male chi avete intorno per paura di infettarvi. Salutate. Fate conversazione. Non è il vostro nemico.
Vorrei dare un piccolo contributo per il significato di "diplopenià"- Nelle lezioni di buzuki on-line si legge:
Η πένα κινείται συνεχώς πάνω κάτω στην διπλοπενιά e cioè il plettro si muove continuamente su e giù, ottenendo un suono analogo a quello che nel mandolino viene chiamato "trillo".
Segnalo inoltre che sul "tubo", al link indicato a parte, si trova (per ora) l'intero film con le sue canzoni.
La trama, anche se edulcorata per il film musicale, contiene una piccola guerra del lavoro, in cui l'imbianchino-cantante Grigoris, scritturato come artista low-cost per arrotondare il salario, è costretto a scegliere tra il lavoro edile e la chitarra, perchè si addormenta sul lavoro diurno.
Una curiosità: il suonatore di buzuki a sinistra è il giovane Stamatis Kokotas, cantante e compositore che nel disco "ENA MESSIMERI" con le canzoni di Stavros Xarchakos, interpreta proprio questa canzone che l'ha portato poi al successo.