Per carità, BB, chiunque è libero di mandare a cagare chiunque, compreso Raoul Vaneigem. Permettimi però di dirti che di proposte i testi di Vaneigem (quelli qui riportati, di questi giorni dico) sono assolutamente pieni. Ne traboccano. Il problema è, casomai, coglierle, queste proposte; ed interpretarle adeguatamente. Capisco però che, per farlo (e, in più, in una situazione del genere), occorrerebbe avere ben chiara una cosa fondamentale: quella che a pezzi ci stanno già facendo. Non so che cosa tu intenda esattamente per "Sinistra ideologica", se c'è qualcosa che proprio non può essere imputata a Vaneigem e al Situazionismo è quella di farne parte...ma, a parte questo, l'unica cosa che posso dirti (e non per difendere Vaneigem, che non ne ha nessun bisogno né da parte mia, né di altri), è che il cosiddetto "pessimismo" è reazionario per definizione. Saluti.
Riccardo Venturi 21/3/2020 - 22:02
Ciao Riccardo,
le mie considerazioni si riferivano a quanto contribuito alle ore 20.21. Non è che devo conoscere l'opera omnia di un autore per poter esprimere la mia opinione su quanto esprime nelle poche righe di un articolo. La conclusione di quelle righe l'ho trovata semplicemente raccapricciante e cinica.
Nell'articolo successivo non ho trovato molto di diverso...
"Il nostro presente non consiste nel confinamento che ci viene imposto dalla sopravvivenza, ma è l'apertura ad ogni possibilità.", che cazzo vuole dire?!?
Così come "l'insurrezione della vita quotidiana" quale sarebbe, quale potrebbe essere in una situazione di merda come questa?
Speriamo solo che passi e che dopo si sappia fare tesoro di questa esperienza.
E spero anche che Raoul Vaneigem, classe 1934, abbia qualcuno che gli faccia la spesa, gli porti i farmaci e gli pari il culo, mentre lui situazioneggia...
Ciao a te BB dalle nostre rispettive quarantene. Raoul Vaneigem è un antiautoritario viscerale, senza compromessi. Come me, nessuna remora nel dirlo. Ovviamente non pretendo (e non posso pretendere) che, in questo, non lo si possa trovare spesso urtante, dissonante, e che non si provi l'istinto di mandarlo a cagare, come tu hai fatto. Del resto, una sua opera si intitola: Niente è sacro, tutto si può dire; credo che Vaneigem stesso contempli quindi non solo la possibilità, ma addirittura il diritto e il dovere di mandarlo a cagare. Quando per la prima volta cominciai a leggere "L'unico e la sua proprietà" di Max Stirner, a Livorno, dopo una quarantina di pagine presi il libro, 25.000 lire, edizioni Adelphi, e lo buttai a capofitto nel Fosso Reale, glu glu. L'unico caso nella mia vita d'aver fatto fare a un libro una fine del genere. Poi, però, l'ho ricomprato e letto fino in fondo. Visto... (continua)
... la differenza con chiunque è che lui situazioneggia, mentre tu almeno fai l'onesto "lavoro" di admin, e di traduttore, e di anonimo, oltre a dovertela cavare probabilmente da solo per tutto il resto, come il sottoscritto.
Scusami, ma proprio trovo che nei due scritti riportati Vaneigem dimostri di essere tanto lucido nel descrivere politicamente la realtà quanto incapace sul "che fare?".
Certo, non è mica facile... ma se uno del suo calibro non ha da offrire risposte - se non rompere la gabbia (?), o "il richiamo della vita" (??), o "la terra da riconquistare" (???) - perchè esprimersi allora?
La risposta l'hanno trovata i miei amici nella Valli: le galline, le capre, qualche ettaro di bosco, l'orto, la stufa a legna... e mi chiedono se qui in città siamo piciu a far le code ai supermercati... Non posso dar loro torto, ma qualcuno dovrebbe anche spiegar loro cosa accadrebbe se 8... (continua)