AMNISTIATO DA ERDOGAN L'ISLAMISTA TURCO RESPONSABILE DELLA STRAGE DI SIVAS
(Gianni Sartori)
Quello che viene ricordato come il “pogrom di Sivas” risale al 2 luglio 1993.
A Sivas era stato organizzato un festival culturale per ricordare il poeta alauita Pir Sultan Abdal ucciso alla fine del XVI secolo all'epoca dell'Impero ottomano. Il 1 luglio numerosi artisti e intellettuali (scrittori, poeti, musicisti...in maggioranza di confessione alauita) si erano ritrovati nella città natale di Pir Sultan Abdal.
Il giorno successivo, dopo la preghiera del venerdì, migliaia di islamo-nazionalisti (circa 20mila) si radunarono davanti all'hotel Madimak dove si svolgeva l'incontro circondando l'edificio e dandolo poi alle fiamme. Risultato: 37 morti nel rogo. La maggior parte tra gli intellettuali qui riuniti. Due vittime erano impiegati dell'hotel e altri due facevano parte degli assalitori. Mentre... (continua)
L'album "Erich Mühsam: Ich lade Euch zum Requiem" (1995), di Dieter Süverkrüp con Walter Andreas Schwarz, si chiude significativamente con la seguente poesia di Mühsam:
TESTAMENT
Und hab' ich einst vollendet
Dann scharrt den Mühsam ein
Ein Tränlein noch gespendet
Ein Gruß ins Grab gesendet
Darauf ein Leichenstein:
"Sanft mod're dein Gebein!"
Und wenn ein Jahr verflossen
Dann, die ihr lauft und hinkt
Zechbrüder und Genossen
Der Tag sei froh begossen
Ein blanker Tropfen blinkt
Mir zum Gedächtnis trinkt!
Ihr sollt Bescheid mir geben
Das ist mein letzt' Gebot
Die Becher sollt ihr heben
Lasst meinen Leichnam leben
Vorbei ist alle Not
Hoch Mühsam! - Hoch der Tod!
Traduzione italiana parziale da "Erich Müsham, Il poeta anarchico", a cura di Leonard Schäfer, Zero in condotta , 2007:
TESTAMENTO
E se un giorno ho terminato
Sotterrate questo Mühsam
Donate ancora una lacrima
Mandate... (continua)
B.B. 2/2/2020 - 17:05
Sul sito della Biblioteca Libertaria Armando Borghi di Castel Bolognese, nella collana Quaderni del Centro Studi Libertari “Camillo Di Sciullo”, si può leggere il testo de Il calvario di Erich Müsham, traduzione italiana risalente al 1959, ad opera di Aldo Battaglia, del volumetto di memorie "Der Leidensweg Erich Mühsams", scritto nel 1935 da Kreszentia Müsham, moglie di Erich.
nationality: stateless, Ivan Král si divideva tra la sua Praga dove era tornato a fare il produttore e il musicista e gli Stati Uniti che alla fine gli avevano concesso la cittadinanza. È morto ieri a 71 anni.
In effetti "Brennende Erde" raccoglie poesie anche di diversi anni prima della sua pubblicazione (1920)...
La datazione al 1918 è assolutamente corretta, tant'è che nell'album di Dieter Süverkrüp"Erich Mühsam: Ich lade Euch zum Requiem" (1995) il titolo è proprio "Rebellenlied 1918"...
Conoscendo LKJ e cercando di interpretarlo sicuramente questa canzone esorta alla difesa attiva, ma proprio perchè è un pacifista io quello "smash their brains in" non lo tradurrei con "spacchiamogli il cranio" ma piuttosto con "facciamogli esplodere il cranio" nel senso di "facciamoli sbiellare", intendendo facciamo esplodere le contraddizioni e le assurdità che portano ad un'ideologia razzista di suprematismo bianco, che presuppone, ad esempio, un presunta superiorità basata sulla pigmentazione della pelle, che chiunque abbia uno straccio di conoscenza si rende conto che è ridicola, demenziale. Sarebbe come dire che tu sei superiore a te stesso se non vai al mare ad abbronzarti e che quando sei abbronzato sei inferiore a te stesso. Anzi addirittura diventi di un'altra "razza". Perchè è questa la differenza di colore della pelle: una differenza di pigmentazione per adattamento a climi in... (continua)
. 1/2/2020 - 10:39
In aggiunta a quanto già scritto: la "battaglia" democratica che andrebbe fatta e che esorta LKJ secondo me dovrebbe mostrare questi fascisti per quello che sono: non tanto degli pseudo patrioti come vorrebbero apparire loro, ma dei criminali, dei terroristi che distruggono la pace sociale, poco più che dei deficenti, ignoranti che impongono la loro deficenza e ignoranza con la violenza e con le armi. Dei nemici della democrazia, della pace sociale, della patria in ultima analisi proprio per queste ragioni, che basano loa loro violenza su ideologie demenziali, cosa comprensibile a chiunque abbia un minimo di cervello e il senso logico di un bambino delle elementari.
Sto lavorando a un video tributo dedicato al videogioco "metro Exodus" e ho scelto questa canzone come colonna sonora perché trovavo gran parte del testo adattabile alla trama del gioco (e ovviamente perché è una canzone stupenda). Grazie a questo articolo, scopro che praticamente il testo può descrivere paro paro la trama del gioco, al di fuori di quella che poteva essere la mia interpretazione (infatti non mi ero mai del tutto spiegato l'uso del termine wasteland che si riferisce nello specifico a zone tossiche/radioattive).
Grazie, lavorerò a questo mio progettino ancora con più entusiasmo
Prima di cantare (quello che Renato Stecca chiama muttering ovvero borbottìo) Robert farfuglia: "Oh, look, there's a dead rabbit all flat, completely flat, oh there's another one, what's in the gutter, oh, it's a....one of those polystyrene, ummm boxes, that's all take away, there's chips in there, didn't really want to finish the chips, that's unusual."
Mi permetto di rimanere della mia opinione. Tutti i sistemi politici sono gerarchici, autoritari e criminali. La Storia e’ un enorme scempio ai danni dei miti, degli onesti e degli ultimi. E nessuno ancora e’ riuscito a porvi rimedio.
sergio falcone 31/1/2020 - 12:59
Rapporto Eurispes 2020: la Shoah per il 15,6% degli italiani non è mai esistita.
Nel 2004 i "negazionisti" erano il 2,7%. Il Viminale: «Dati allarmanti, non dobbiamo sottovalutarli». E per un italiano su cinque «Mussolini è stato un grande leader»
La Shoah? Per un italiano su sei non è mai esistita. È scritto nel rapporto Eurispes 2020, e a scorrere i suoi dati vengono i brividi, e non soltanto perché il 15,6 per cento degli italiani nega che la Shoah sia mai avvenuta ma anche perché poi c’è un altro 16,1 per cento di italiani che dice : sì, la Shoah c’è stata ma non è stata un fenomeno così importante.
Nel 2004 il negazionismo riguardava il 2,7 per cento degli italiani .
«Sono dati allarmanti che non dobbiamo sottovalutare», dice Matteo Mauri, vice ministro dell’Interno, aggiungendo: «Il negazionismo continua ad infangare la memoria di questa tragedia».
Il negazionismo degli italiani... (continua)
Tra la giurisprudenza più recente vale la pena di ricordare la sentenza n. 1683/2011, in cui torna il tema della violenza diretta: la Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale per il Lazio, ha rigettato il ricorso presentato contro il provvedimento n. 89574 del 27 marzo 2008 con cui la Commissione per le provvidenze a favore dei perseguitati politici antifascisti o razziali aveva negato il vitalizio. In questo caso, il ricorrente asseriva di essere stato costretto a subire «sotto i propri occhi l’arresto del padre [...], ebreo e perseguitato politico antifascista, da parte dei carabinieri che lo tradussero in via Tasso» da dove fu poi spostato a Regina Coeli per essere infine fucilato alle Fosse Ardeatine; e il giudice, con sentenza pronunciata nell’udienza del 19 aprile 2011, si è così espresso:
«quanto al conseguente indelebile e innegabile trauma psicologico e fisico... (continua)
AMNISTIATO DA ERDOGAN L'ISLAMISTA TURCO RESPONSABILE DELLA STRAGE DI SIVAS
(Gianni Sartori)
Quello che viene ricordato come il “pogrom di Sivas” risale al 2 luglio 1993.
A Sivas era stato organizzato un festival culturale per ricordare il poeta alauita Pir Sultan Abdal ucciso alla fine del XVI secolo all'epoca dell'Impero ottomano. Il 1 luglio numerosi artisti e intellettuali (scrittori, poeti, musicisti...in maggioranza di confessione alauita) si erano ritrovati nella città natale di Pir Sultan Abdal.
Il giorno successivo, dopo la preghiera del venerdì, migliaia di islamo-nazionalisti (circa 20mila) si radunarono davanti all'hotel Madimak dove si svolgeva l'incontro circondando l'edificio e dandolo poi alle fiamme. Risultato: 37 morti nel rogo. La maggior parte tra gli intellettuali qui riuniti. Due vittime erano impiegati dell'hotel e altri due facevano parte degli assalitori. Mentre... (continua)