2d. La “Bella ciao! - 1943” attribuitasi da Rinaldo Salvadori
2d. Rinaldo Salvadori's alleged “Bella ciao! - 1943”
Si veda qui per maggiori notizie; abbiamo ritenuto comunque opportuno trascrivere il testo della “Bella ciao! - 1943” attribuitasi da Rinaldo Salvadori di Camucìa (Arezzo). Il testo fu pubblicato sul quindicinale L'Etruria, antico periodico locale della Valdichiana (è stato fondato nel 1892 ed è ancora attivo), nell'ottobre del 1978. L'articolo, non firmato, si intitolava: “Un Camuciese autore di bella ciao” e veniva così introdotto:
“Pubblichiamo in copia anastatica due canzoni di Rinaldo Salvadori, 'Partigiano' e 'Bella ciao! 1943'. Rinaldo Salvadori è un nostro concittadino, è nato a Camucia e dalla Sua lettera possiamo ancora sentire tutto l'attaccamento e l'amore per la Sua terra natia. Una chiara dimostrazione è la pubblicazione avvenuta a cura dell'Etruria per solo... (continua)
BELLA CIAO! 1943 (continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2020 - 20:18
56. Ke selatan (Versione indonesiana dei Lokal Ambience)
56. Ke selatan (Indonesian version by Lokal Ambience)
"Segnalo che ho trovato questa versione in Indonesiano incisa da Lokal Ambience, un gruppo reggae indonesiano, che l'ha inclusa nell'album "Such is my life" del 2010. Mi piacerebbe scoprire in che modo stato tradotto/adattato il testo ma non ho trovato notizie." [Giulia]
Carissima Giulia, abbiamo fatto per qualche giorno delle ricerche che, purtroppo, sono risultate infruttuose. A questo punto, abbiamo inserito la versione indonesiana dei Lokal Ambience nella normale sequenza delle versioni nelle varie lingue, priva del testo. Abbiamo ritenuto così di darle maggiore visibilità, sperando che così qualcuno dall'Indonesia possa contribuirne il testo. E' un procedimento che ha funzionato spesso e volentieri nel nostro sito, seppure -non di rado- a distanza di anni. A questo punto non resta che sedersi sulla riva del fiume e aspettare... Grazie ancora per questo contributo, Giulia, e stay tuned!
Iste version in Interlingua del canto italian Bella Ciao respecta le plus possibile le metrica original e se orienta sur le fundamentos exposite in le capitulo 10 de mi Gramática Essencial de Interlingua em Português, intitulate Interlingua para os poetas. Le refrain se conserva como in le canto original. Le lineas phonetic inserte sub les strophes auxilia a cantar correctemente le versos traducte." - Uglossia
58. वापस जाओ [Wapas jao] (Versione in hindi di Poojan Sahil)
58. वापस जाओ [Wapas jao] (Hindi version by Poojan Sahil)
Avrete sentito parlare delle proteste degli studenti indiani contro la discriminazione operata dal governo nazionalista di Narendra Modi (un nazionalismo che sta scivolando decisamente verso il fascismo, a cura di questa specie di “Salvini indù”), discriminazione rivolta particolarmente contro gli studenti di religione islamica e di origine pakistana -ai quali è stato revocato il diritto di accedere alla cittadinanza indiana-, ma che non risparmia nessuno degli studenti che vi si opponga. Proteste, naturalmente, represse duramente. E sapete qual è la canzone che è diventata l'inno degli studenti indiani in rivolta? “Bella ciao”, nella sua versione in hindi di Poojan Sahil, un insegnante. Eccola qua.
You may have heard of the protests of Indian students against the discrimination... (continua)
al fondo dell'ultima strofa, "Wir sind, weiß Gott, keine Spartakiden", hai tradotto il verso "Dio sa se non siamo spartachisti."
Siccome Tucholsky era tutt'altro che un simpatizzante degli spartachisti - come anche questa poesia dimostra, pur nel rispetto e nell'ammirazione verso la Luxemburg - mi viene solo il dubbio che "Spartakiden" sia da tradurre con "Spartacidi"... cambierebbe l'intero senso del verso e della strofa...
Ma io non parlo il tedesco, scusami, pardon...
Saluzzi
B.B. 12/2/2020 - 11:29
Oilà, BB. Sì, e devo dirti che al momento di tradurre ho pensato esattamente la stessa cosa. Però sai che sono un ragazzo coscienzioso, e mi sono messo a controllare: perlomeno dove ho controllato io, "Spartakiden" viene regolarmente glossato come "Spartakisten". Ma può anche darsi che questo valga, casomai, in tedesco, e non in quella particolare e ostica lingua che va sotto il nome di "Tucholskyano" (non penso che neppure ai tedeschi "normali" appaia del tutto chiaro che cosa si intenda per "Landratsbedrängnis", ad esempio). Del resto, hai ragione e che Tucholsky non fosse propriamente un simpatizzante degli Spartachisti lo si evince bene anche dal testo: specialmente al povero "Cavaliere dell'Amore" (Lieb-knecht) non gliele manda a dire, un casinista, un poveraccio, un idealista sconclusionato. Per questo, accogliendo in gran parte la tua osservazione, ho deciso di modificare la traduzione con "spartacòidi", che mi sembra renda meglio l'idea. "Spartacidi", in italiano, ha un retrogusto troppo classicheggiante. Saluzzi & Mondovì !
Penso che tu l'abbia azzeccata... la mia interpretazione in effetti era un po' avventata... Mi ero figurato che alla fine Tucholsky volesse significare che non furono tanto i freikorps ma proprio i tedeschi, la borghesia tedesca, a voler morti gli spartachisti... Quindi "sparta(chi)cidi" nel senso di assassini di Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg e di quella, pur maldestra, Rivoluzione...
Una responsabilità collettiva, quella del popolo tedesco, che non sfuggì a Tucholsky nemmeno più tardi: "Io il mio paese non l'odio, lo disprezzo.", scrisse nel '35 prima di suicidarsi...
E' vero, la tua interpretazione sarebbe stata suggestiva, non lo nego. Ma mi rimarrebbe un po' ostica dal punto di vista della lingua tedesca, nonostante la centrifuga praticatale da Tucholsky. Però, come puoi vedere, ho ulteriormente aggiustato la traduzione: spero che, così, renda finalmente il senso che mi sembra abbia quel verso. Saluzzi & Carrù!
Certo che sono davvero piciu... ho malamente definito la Spartakusaufstand come "maldestra"... semmai "malsinistra"!
(e poi chi sono io per definire le Rivoluzioni altrui?)
Scusate (e mi scusino anche le "vittime della marmaglia")
Due cose: quel "piciu" mi ha riportato alla memoria una vecchia combriccola di giovanili amici piemontardi che, weiss Gott, erano quasi tutti valenti fisici (non nel senso di palestrati, ma proprio fisici: quantistici, nucleari, eccetera). In particolare, il "piciu" (termine che ho appreso oltre quarant'anni fa, come toscano sono quasi un veterano del piciu) era la specialità del Masera da Riva Presso Chieri, figlio del mugnaio del paese. Di solito, specifico, si dava del piciu da solo ("Che pììììciu che sono...!") Un altro della combriccola, il Martelli da Novara, si è laureato con Carlo Rubbia, ha sposato una mia lontanissima parente dell'Elba, insegna all'università di Urbino ed è, a mio parere, un futuro premio Nobel (lo saluto se per casaccio mi leggesse). Tu pensa che cosa riporta a mente una parola!
La seconda è che, semplicemente nominando i Baci di Dama, mi hai fatto salire la glicemia.... (continua)
Una parentesi. Mi fa piacere vedere qui nominato Leonard Schäfer, tedesco delle campagne del Chianti, comunista anarchico, fornitore di damigiane di vino nonché autentico "apostolo" di Erich Mühsam in italiano e organizzatore di spettacoli: credo che, oramai, sia arrivato all'opera omnia. Se per caso ci leggesse, gli faccio un caro saluto: ogni tanto ci incontriamo a qualche manifestazione o presentazione di libri, alla "Vetrina Anarchica" e a cose del genere. Gli vada un abbraccio forte.
2d. Rinaldo Salvadori's alleged “Bella ciao! - 1943”
Si veda qui per maggiori notizie; abbiamo ritenuto comunque opportuno trascrivere il testo della “Bella ciao! - 1943” attribuitasi da Rinaldo Salvadori di Camucìa (Arezzo). Il testo fu pubblicato sul quindicinale L'Etruria, antico periodico locale della Valdichiana (è stato fondato nel 1892 ed è ancora attivo), nell'ottobre del 1978. L'articolo, non firmato, si intitolava: “Un Camuciese autore di bella ciao” e veniva così introdotto:
“Pubblichiamo in copia anastatica due canzoni di Rinaldo Salvadori, 'Partigiano' e 'Bella ciao! 1943'. Rinaldo Salvadori è un nostro concittadino, è nato a Camucia e dalla Sua lettera possiamo ancora sentire tutto l'attaccamento e l'amore per la Sua terra natia. Una chiara dimostrazione è la pubblicazione avvenuta a cura dell'Etruria per solo... (continua)