Il brano originale è inglese, "The General's Fast Asleep", scritta da Kennedy e Carr e incisa nel 1935 da Gracie Fields.
Il brano divenne però famoso nella versione di Vera Lynn
Jean Féline ha scritto solo la versione francese del testo.
Credo si meglio unificare le due pagine.
B.B. 10/2/2020 - 13:47
Cher BB,
Je pense que tu as raison : il faudrait de façon générale que les chansons et les traductions soient toutes insérées sous leur titre dans la langue considérée au nom de leur auteur et en même temps, accessibles sous le nom du ou des interprètes et en cas de traduction sous le titre que la version porte dans la langue où elle est traduite, et en ce cas sous le nom du traducteur, adaptateur, des interprètes. À mon sens, ça devrait se résoudre dans l’organisation de la base de données.
Un exemple :
Quelqu’un de langue française cherchera « Le Général dort debout », il cherchera peut-être par le nom de l’auteur de la version française (s'il le connaît), ou d’un interprète et jamais, au grand jamais, il ne cherchera un titre dans une autre langue. Ceci est valable pour toutes les langues.
Donc, pour le général, laissons-le dormir où il est et mettons un lien vers la chanson d’origine.... (continua)
Ciao Lucien Lane, sulle prime ho pensato che il tuo fosse un "endorsement" e invece no. Io penso che le versioni debbano seguire l'originale nella stessa pagina e invece tu sei convinto che ogni versione abbia dignità a sè...
Punti di vista, non entro nel merito molto filosofico della diatriba, ma resto della mia idea... Non è che sono un tipo particolrmente ordinato, è che un database (una raccolta, una collezione, ecc.) o è ordinato o non è tale, secondo me, specie se è liberamente condiviso e non soggiace per questo all'ordine anche solo mentale di qualcuno...
La ricerca però non è mai un problema, basta saper cercare. E gli strumenti a nostra disposizione sono sempre più raffinati. Anche all'interno delle CCG/AWS abbiamo - grazie a (Ueb)Mastro Lorenzo - un motore di ricerca potentissimo e versatile, ed è proprio grazie a questo che ogni tanto s'incontrano i doppioni, le inconguenze,... (continua)
Ciao Riccardo, e grazie per la traduzione, come al solito...
Solo una precisazione: nel secondo verso della prima strofa, credo che con "Maikäfer" ("Maggiolino") Klabund precisi che il babbo, protagonista della poesia, facesse parte del reggimento fucilieri noto come "Maikäfer", per via dei colori della divisa molto somiglianti a quelli del coleottero.
Il verso potrebbe anche fare riferimento all'antica (e con molte varianti testuali) filastrocca tedesca "Maykäfer, flieg!":
Maykäfer, flieg!
Der Vater ist im Krieg.
Die Mutter ist im Pommerland.
Und Pommerland ist abgebrandt.
Ciao BB, e sono io che ringrazio te per la segnalazione di questa cosa che, francamente, ignoravo del tutto. "Invecchio imparando molte cose", come diceva un savio dell'antica Grecia. A questo punto, però, sorge il problema della traduzione. Ho risolto con delle virgolette e un rimando alla tua nota: probabilmente un'emerita schifezza (la soluzione, non la tua nota ovviamente), ma stavolta proprio non avrei saputo come fare meglio. Un saluto ancora e a presto!
Ciao ancora BB, come puoi vedere ho seguito il tuo suggerimento e "sdoppiato" il rimando. Ti capisco: oramai questo sito è andato (molto) al di là delle possibilità della memoria umana. Sta cominciando a somigliare a uno di quei famosi viaggi intergalattici plurigenerazionali della fantascienza, per raggiungere Alpha Centauri o roba del genere...
Carissimo Riccardo, avevo scritto in fretta quel commento e poi non ero più venuto su questa pagina. Leggo dunque la Sua risposta solo adesso.
Storia davvero molto curiosa: chi avrà mai passato quel testo alla Vlanti?
A ogni modo, non sarebbe bello chiedere a Christiana un'incisione completa della canzone, magari anche tramite un semplice video su YouTube?
Altrimenti di quel granello di bellezza ci rimarrà per sempre solo una parte.
Un cordiale saluto.
Gianluigi 8/2/2020 - 18:19
Carissimo Gianluigi, sinceramente ignoro completamente chi abbia potuto passare il testo a Christiana Vlanti. Può darsi che lo abbia reperito lei stessa cercando in Rete se esistesse una versione in greco di Bisanzio, può darsi che lo abbiano reperito gli organizzatori dello spettacolo...chi può saperlo. Certamente, una qualche ricerca ci deve pur essere stata, considerando anche il fatto che la mia traduzione non e' in una forma "normale" di greco attuale, ma in un greco di 1500, 1300 anni fa che gli stessi greci di adesso farebbero molta fatica a comprendere.
Sinceramente, non saprei come contattare Christiana Vlanti (che, poi, sarebbe "Vlandì" nella pronuncia reale greca); o meglio, potrei contattare il "Trio Feta" di cui fa o faceva parte, ma sono uno un po' restio ai contatti, e sono decisamente una specie di "orso", vieppiù nella cosiddetta "Grande Rete". C'è anche da immaginare che... (continua)
Carissimo Riccardo, poi prometto solennemente di tacermi, ma la Vlanti ha, come ormai quasi tutti i comuni mortali, un profilo Facebook. Volendo, contattarla direttamente sarebbe dunque assai semplice e suppongo pure gesto assai gradito dalla stessa. Tenga di conto che costei è una cantante molto talentuosa nel suo genere, ma non certo una star tipo Beyoncé o Madonna che deve costantemente fronteggiare moltitudini di fan isterizzati quanto le folle dell'Ippodromo di Costantinopoli. In più, mi pare verosimile pensare che la Sua versione di Bisanzio le sia piaciuta parecchio (anche se immagino che, da greca moderna, l'abbia compresa quantomeno con molte difficoltà), visto che ha desiderato interpretarla a quel festival. Inciderla, per la Vlanti sarebbe infine un modo per farsi conoscere in Italia almeno nella nicchia dei gucciniani. Non mi sembra poco. Tra l'altro, penso che i musicisti con... (continua)
Féisbuc, alias Libro dei Ceffi, è utilissimo.
Ci si mettono nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e foto segnaletica.
Poi si cercano gli amici, e con gli amici ci si mette a fare discorsi che uno -almeno- aveva un minimo di ritegno di fare al bar.
Poi si esagera e qualcuno si arrabbia perché hai scritto che te i finocchi l'arresteresti tutti (o qualcosa di equivalente), sicché ti ritrovi con un'allegra causa civile che ti priverà di n > 10000 euro.
Sono senz'altro un comunissimo e umilissimo mortale, ma appartengo alla schiera dei "quasi tutti": come profilo mi sono tenuto solo quello della faccia che la natura m'ha dato, ma non l'ho mai infilata in nessun "Book" (né, lo dico sinceramente, ho alcuna intenzione di farlo ne' tempi a venire). Però chiunque sia in possesso di un simile profilo telematico, può ritenersi assolutamente libero di contattare Christiana Vlanti se lo desidera, di segnalarle la cosa e di chiederle se eventualmente dispone di un video completo della canzone, o se sa dove reperirlo. Se la Vlanti non fosse capace di esprimersi in italiano o in inglese, sono disposto anche a dare una mano con il greco per tutte le richieste. Altro proprio non saprei dire, in tutta sincerità.
Quanto alla versione gotica di Bisanzio, ieri, come dire, sotto l'influsso di tutta la discussione sono partito lancia in resta e ho tradotto... (continua)
"Finalmente è arrivato il giorno dell'ira dopo i lunghi crepuscoli della paura. Finalmente stanno pagando la decima dell'anime per la ripulitura della terra. Ci voleva, alla fine, un caldo bagno di sangue nero dopo tanti umidicci e tiepidumi di latte materno e di lacrime fraterne. Ci voleva una bella innaffiatura di sangue per l'arsura dell'agosto; e una rossa svinatura per le vendemmie di settembre; e una muraglia di svampate per i freschi di settembre. (...) Siamo troppi. La guerra è una operazione malthusiana. C'è un di troppo di qua e un di troppo di là che si premono. La guerra rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche intorno alla stessa tavola. E leva di torno un'infinità di uomini che vivevano perché erano nati; che mangiavano per vivere, che lavoravano per mangiare e maledicevano il lavoro senza il coraggio... (continua)
Carl Sagan's Cosmic Calendar and this Compact history of life by Deproducers certainly have very illustrious literary ancestors, from Lucretius' De rerum natura to the amazing Petite cosmogonie portative by Raymond Queneau (“A Pocket Cosmogony”, 1950). To the latter goes my special reference, a true universal cosmic calendar in verse, in which, on an admirable scale, the entire human history is compared to that of the Universe and is described with only two verses at the beginning of the sixth and last canto :
Le singe sans effort le singe devint homme
lequel un peu plus tard désagrégea the atom.
"The monkey, effortlessly, became the man,
who a little later disintegrated the atom."
Less than two seconds before the midnight of 31 December, in the calendar of Life: there we are all of us, in those two seconds. Two seconds of history in a whole year. [RV]
Il brano divenne però famoso nella versione di Vera Lynn
Jean Féline ha scritto solo la versione francese del testo.
Credo si meglio unificare le due pagine.