Conoscendo LKJ e cercando di interpretarlo sicuramente questa canzone esorta alla difesa attiva, ma proprio perchè è un pacifista io quello "smash their brains in" non lo tradurrei con "spacchiamogli il cranio" ma piuttosto con "facciamogli esplodere il cranio" nel senso di "facciamoli sbiellare", intendendo facciamo esplodere le contraddizioni e le assurdità che portano ad un'ideologia razzista di suprematismo bianco, che presuppone, ad esempio, un presunta superiorità basata sulla pigmentazione della pelle, che chiunque abbia uno straccio di conoscenza si rende conto che è ridicola, demenziale. Sarebbe come dire che tu sei superiore a te stesso se non vai al mare ad abbronzarti e che quando sei abbronzato sei inferiore a te stesso. Anzi addirittura diventi di un'altra "razza". Perchè è questa la differenza di colore della pelle: una differenza di pigmentazione per adattamento a climi in... (continua)
. 1/2/2020 - 10:39
In aggiunta a quanto già scritto: la "battaglia" democratica che andrebbe fatta e che esorta LKJ secondo me dovrebbe mostrare questi fascisti per quello che sono: non tanto degli pseudo patrioti come vorrebbero apparire loro, ma dei criminali, dei terroristi che distruggono la pace sociale, poco più che dei deficenti, ignoranti che impongono la loro deficenza e ignoranza con la violenza e con le armi. Dei nemici della democrazia, della pace sociale, della patria in ultima analisi proprio per queste ragioni, che basano loa loro violenza su ideologie demenziali, cosa comprensibile a chiunque abbia un minimo di cervello e il senso logico di un bambino delle elementari.
Sto lavorando a un video tributo dedicato al videogioco "metro Exodus" e ho scelto questa canzone come colonna sonora perché trovavo gran parte del testo adattabile alla trama del gioco (e ovviamente perché è una canzone stupenda). Grazie a questo articolo, scopro che praticamente il testo può descrivere paro paro la trama del gioco, al di fuori di quella che poteva essere la mia interpretazione (infatti non mi ero mai del tutto spiegato l'uso del termine wasteland che si riferisce nello specifico a zone tossiche/radioattive).
Grazie, lavorerò a questo mio progettino ancora con più entusiasmo
Prima di cantare (quello che Renato Stecca chiama muttering ovvero borbottìo) Robert farfuglia: "Oh, look, there's a dead rabbit all flat, completely flat, oh there's another one, what's in the gutter, oh, it's a....one of those polystyrene, ummm boxes, that's all take away, there's chips in there, didn't really want to finish the chips, that's unusual."
Credo che, all’atto pratico, non vi sia nessuna differenza tra campi di concentramento nazisti, stalinisti, neoliberisti o di qualsiasi altro genere. Una testimonianza:
La Kolyma è un pianeta incantato non soltanto perché laggiù l’inverno dura nove mesi su dieci … perché è tutta uno speclager, un lager staliniano di sterminio … è vero che alla Kolyma non c’erano le camere a gas, preferivano farti morire per assideramento, per estenuazione … ero stato condannato durante la guerra per aver detto che Bunin era un classico russo … se sono sopravvissuto, se sono uscito dall’inferno della Kolyma lo devo unicamente al fatto di essere diventato infermiere … quanto alla nostra anima di prima, non contavamo più di ritrovarla. E non l’abbiamo più ritrovata, naturalmente. Nessuno di noi.
Šalamov
sergio falcone 30/1/2020 - 13:47
Perché nessuno/a dica: “Non credevo… Non sapevo… Non pensavo...”
La storia e la memoria servono al presente. Per capire, per lottare, per non auto-assolverci e far finta di non sapere. Nella nostra democratica repubblica ci sono i campi di internamento, si chiamano Cpr, si chiamavano Cie e prima ancora Cpt, ma la sostanza non cambia. Sono stati istituiti da Livia Turco e Giorgio Napolitano con la Legge n. 40 del 1998, legge votata da tutta la Sinistra parlamentare, Verdi e Rifondaziine compresi, legge che ha introdotto nel nostro paese il concetto di detenzione amministrativa, uno strappo importante nella concezione del diritto perché si può essere perseguite/i per una condizione e non per un reato.
E’ un concetto nazista, taterschuld, apparso nella dottrina tedesca all’inizio degli anni ’40 del ‘900 secondo il quale si è perseguite/i in relazione non ad una colpa legata ad un reato specifico,... (continua)
Spero che Lei non mi fraintenda, ma non sono per nulla d'accordo con il Suo “all’atto pratico, non vi è nessuna differenza tra campi di concentramento nazisti, stalinisti, neoliberisti o di qualsiasi altro genere.”
Il negazionismo ed il revisionismo sono sicuramente aberranti, ma anche il “qualunquismo” - inteso come il mettere insieme “la qualunque”, fare di ogni erba un fascio – non mi pare positivo.
Io penso che nelle età moderna e contemporanea il Male Assoluto si sia palesato moltissime volte, ma mai ha assunto la valenza e la portata che ha avuto per l'Olocausto ebraico.
Per numero di vittime in un dato lasso di tempo, per come fu scientificamente organizzato e quasi portato a termine, la Shoah non ha paragoni, e metterlo sullo stesso piano dei crimini dello stalinismo o del capitalismo o tanto meno delle politiche migratorie europee vuol dire relativizzarlo,... (continua)
Mi permetto di rimanere della mia opinione. Tutti i sistemi politici sono gerarchici, autoritari e criminali. La Storia e’ un enorme scempio ai danni dei miti, degli onesti e degli ultimi. E nessuno ancora e’ riuscito a porvi rimedio.
Rapporto Eurispes 2020: la Shoah per il 15,6% degli italiani non è mai esistita.
Nel 2004 i "negazionisti" erano il 2,7%. Il Viminale: «Dati allarmanti, non dobbiamo sottovalutarli». E per un italiano su cinque «Mussolini è stato un grande leader»
La Shoah? Per un italiano su sei non è mai esistita. È scritto nel rapporto Eurispes 2020, e a scorrere i suoi dati vengono i brividi, e non soltanto perché il 15,6 per cento degli italiani nega che la Shoah sia mai avvenuta ma anche perché poi c’è un altro 16,1 per cento di italiani che dice : sì, la Shoah c’è stata ma non è stata un fenomeno così importante.
Nel 2004 il negazionismo riguardava il 2,7 per cento degli italiani .
«Sono dati allarmanti che non dobbiamo sottovalutare», dice Matteo Mauri, vice ministro dell’Interno, aggiungendo: «Il negazionismo continua ad infangare la memoria di questa tragedia».
Il negazionismo degli italiani... (continua)
Tra la giurisprudenza più recente vale la pena di ricordare la sentenza n. 1683/2011, in cui torna il tema della violenza diretta: la Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale per il Lazio, ha rigettato il ricorso presentato contro il provvedimento n. 89574 del 27 marzo 2008 con cui la Commissione per le provvidenze a favore dei perseguitati politici antifascisti o razziali aveva negato il vitalizio. In questo caso, il ricorrente asseriva di essere stato costretto a subire «sotto i propri occhi l’arresto del padre [...], ebreo e perseguitato politico antifascista, da parte dei carabinieri che lo tradussero in via Tasso» da dove fu poi spostato a Regina Coeli per essere infine fucilato alle Fosse Ardeatine; e il giudice, con sentenza pronunciata nell’udienza del 19 aprile 2011, si è così espresso:
«quanto al conseguente indelebile e innegabile trauma psicologico e fisico... (continua)
Le forze di Geronimo divennero l'ultimo grande gruppo di combattimento di pellerossa che si rifiutarono di riconoscere il governo degli Stati Uniti nel West. Questa lotta giunse a termine il 4 settembre 1886, quando Geronimo si arrese al gen. Nelson Miles dell'esercito statunitense, a Skeleton Canyon, Arizona.
Geronimo venne mandato in prigione a Fort Pickens (Florida), poi a Fort Sill (nel malsano Territorio Indiano dell'Oklahoma) dove morì di polmonite il 17 febbraio 1909.
Le sue ultime parole furono riferite a suo nipote: «Non avrei mai dovuto arrendermi, avrei dovuto combattere fino a quando non fossi l'ultimo uomo vivo».
Chanson italienne – Coprifuoco – Le luci della centrale elettrica – 2017
Couvre-feu. Une chanson dans laquelle se confondent les événements contemporains et les faits personnels. C’est l’écho d’un voyage en Bosnie que j’avais fait avec un ami il y a une dizaine d’années ; à Mostar, nous avons découvert que les clochers et les minarets maintenant effondrés se ressemblaient tous, des décombres, on ne pouvait pas les distinguer les uns des autres. Au-dedans, les arbres avaient déjà poussé, le temps écoulé depuis la fin de la guerre se mesurait à leur hauteur. Dans cette chanson, il y a une fille qui déménage à Toronto pour se rendre compte que c’est une grande Varèse et il y a aussi un ouragan en route auquel les experts ont donné son nom.
(Vasco Brondi)
Petit dialogue maïeutique
Avant la guerre de Bosnie, dit Marco Valdo M.I., il y avait un pont à Mostar ; en 1993, pendant la guerre, il... (continua)