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Prima del 2020-1-20

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I Ricchi

I Ricchi
1977

Una canzone fatta come un pezzo teatrale, con le parti assegnati ai componenti del gruppo e una intro un po farsesca con ospite Guccini
INTRO
(continua)
20/1/2020 - 22:42

Impossible

Impossible
Impossible
Chanson française – Impossible – Marco Valdo M.I. – 2020

ARLEQUIN AMOUREUX – 36

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l’édition française de « LES JAMBES C’EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.


Dialogue Maïeutique

Bon d’accord, Lucien l’âne mon ami, encore un titre impossible. Et je t’entends déjà le dire et me demander illico des éclaircissements, que d’ailleurs, je n’ai aps la moindre intention de te refuser.

De fait, de fait, Marco Valdo M.I., tu commences à me connaître et à anticiper mes petites manies. Mais enfin, il te faut l’avouer cet « Impossible » est vraiment impossible comme titre. Je suis même assez... (continua)
Le groupe a la faim aux tripes ;
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/1/2020 - 21:41
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16 ottobre 1943

16 ottobre 1943
[2019]
Testo di Fabio Della Seta, Roma in valigia. Mille e anche più sonetti in Urbe et in Orbe, Antonio Stango Editore, 2001.
Musica di Gianni Nebbiosi.
Calendario Civile
Sara Modigliani: voce;
Gabriele Modigliani e Felice Zaccheo: chitarre
Sempre ricorderò quei due vecchietti
(continua)
inviata da Dq82 20/1/2020 - 14:55
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Rituale per i morti di Lampedusa

Rituale per i morti di Lampedusa
Artisti Vari - We are not going back (Nota, 2016)

“Musiche migranti di resistenza, orgoglio e memoria” è il sottotitolo del CD di ventiquattro tracce, curato da Alessandro Portelli, edito dall’etichetta friulana nel formato libro-CD (block-Nota) e realizzato in collaborazione con il Circolo Gianni Bosio e l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi. In realtà, “We are not going back” è la terza produzione discografica del progetto “Roma Forestiera” (dal titolo di una canzone romana che nel 1949 lamentava la fine della musica dalle strade delle città, soppiantata dalla radio e dalla popular music d’oltreoceano), iniziato nel 2009, che si prefigge di indagare le musiche di quei migranti che hanno riportato la musica nelle nostre strade. Prima ci sono stati “Istaraniyeri - Musiche migranti a Roma” e “Yo Soy El Descendiente” della coppia ecuadoriana Janeth Chiliquinga e Sergio Cadena.... (continua)
Odu eyi! Aboys oyee!
(continua)
inviata da Dq82 20/1/2020 - 14:38
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Napule nun t’ ‘o scurdà’

Napule nun t’ ‘o scurdà’
1976
Napule nun t’ ‘o scurdà’

testo di Salvatore Palomba

Le quattro giornate di Napoli furono un episodio storico di insurrezione popolare avvenuto nel corso della seconda guerra mondiale, tra il 27 ed il 30 settembre 1943. Nel corso dell'insurrezione i civili, con l'apporto di militari fedeli al Regno del Sud, riuscirono a liberare la città di Napoli dall'occupazione delle forze della Wehrmacht, coadiuvate da gruppi di fascisti locali.

L'avvenimento, che valse alla città il conferimento della medaglia d'oro al valor militare, consentì alle forze Alleate di trovare al loro arrivo, il 1º ottobre 1943, una città già libera dall'occupazione tedesca, grazie al coraggio e all'eroismo dei suoi abitanti ormai esasperati e allo stremo per i lunghi anni di guerra. Napoli fu la prima, tra le grandi città europee, ad insorgere, e con successo, contro l'occupazione tedesca
O vintotto ‘e settembre d’ ‘o quarantrè
(continua)
inviata da Dq82 20/1/2020 - 14:19
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A Song of Peace

A Song of Peace
2017
A Song of Peace

All proceeds from the sale of this recording will benefit Amnesty International
Melody composed by Jean Sibelius, 1899. First two verses written in 1934 by Lloyd Stone ("This Is My Song")
This is my song, O God of all the nations,
(continua)
inviata da Dq82 20/1/2020 - 14:05
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Ain’t We Brothers

Ain’t We Brothers
2015
Ain’t We Brothers
I was born here, just the same as you
(continua)
inviata da Dq82 20/1/2020 - 14:01
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Correvano coi carri

Correvano coi carri
1978
Correvano coi carri
Correvano coi carri
(continua)
inviata da Dq82 20/1/2020 - 13:50
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E adesso?

E adesso?
2001
Cantata per Pier Paolo Pasolini
E adesso che...
(continua)
inviata da Dq82 20/1/2020 - 13:42
Percorsi: Mafia e mafie
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Martires in s'Ardeatina Fossa

Martires in s'Ardeatina Fossa
Umberto Cocco, Sardegna nelle Ardeatine. Storie di invisibili: nove sardi trucidati dai nazisti, Comune di Sedilo/Arkadia, 2015

Poi in Calendario Civile (2019)

Interpretata da Clara Farina

«Le Fosse Ardeatine sono il nostro vero monumento nazionale, altro che Vittoriano», scrive Sandro Portelli in “Sia lode ora a uomini non di fama”, il suo contributo al volume curato da Umberto Cocco, perché i 335 massacrati il 24 marzo 1944 da nazisti e fascisti accomunano il Paese intero, provenivano da tante parti d’Italia. Tra i caduti nell’eccidio c’erano anche nove sardi, dal Campidano, dal Logudoro, dall’Ogliastra, dal Sulcis. Erano diversi per estrazione sociale, attività e professione; i loro nomi: Candido Manca, Gerardo Sergi, Pasqualino Cocco, Agostino Napoleone, Salvatore Canalis, Giuseppe Medas, Sisinnio Mocci, Antonio Ignazio Piras, Gavino Luna. Alla loro vita sono dedicati gli altri interventi... (continua)
Sonadu no han toccos de agonia
(continua)
inviata da Dq82 20/1/2020 - 13:22
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El metro

El metro
[1981]
Scritta da Juan Höelzel
In "Yo te canto", unico album di questo gruppo cileno brevemente attivo all'inizio degli anni 80.

Elicura in mapuche significa "pietra trasparente". E' il nome di un cacicco che compare tra i personaggi del poema epico "La Araucana", composto nel 500 dallo scrittore e soldato spagnolo Alonso de Ercilla y Zúñiga. Elicura sarebbe stato un consigliere di Lautaro, condottiero della resistenza mapuche contro gli spagnoli.
Elicura fu il nome scelto da alcuni giovani seminaristi gesuiti cileni e peruviani per formare un loro gruppo musicale. Erano Juan Höelzel, Luis Távara, Fernando Verdugo, Fernando Berríos, Miguel Donoso e Javier Salomón.

La metro come metafora del regime di Pinochet, un servizio "pulito e democratico" che attraversa una Santiago sotterranea ordinata e pacifica, mentre ad ogni fermata risuonano ancora le esplosioni di quell'11 settembre di... (continua)
Y nos fuimos con el metro...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/1/2020 - 23:30
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Caracol

Caracol
[1981]
Scritta da Juan Höelzel
La musica e anche parte del testo si rifanno ad alcune filastrocche infantili
In "Yo te canto", unico album di questo gruppo cileno brevemente attivo all'inizio degli anni 80.

Elicura in mapuche significa "pietra trasparente". E' il nome di un cacicco che compare tra i personaggi del poema epico "La Araucana", composto nel 500 dallo scrittore e soldato spagnolo Alonso de Ercilla y Zúñiga. Elicura sarebbe stato un consigliere di Lautaro, condottiero della resistenza mapuche contro gli spagnoli.
Elicura fu il nome scelto da alcuni giovani seminaristi gesuiti cileni e peruviani per formare un loro gruppo musicale. Erano Juan Höelzel, Luis Távara, Fernando Verdugo, Fernando Berríos, Miguel Donoso e Javier Salomón.

Il testo di questo brano è molto esplicito, nonostante la nenia infantile, e presenta tutti i protagonisti del Cile di allora, sotto feroce dittatura:... (continua)
Caracol, caracol, saca tus cachitos que ya sale el sol
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/1/2020 - 16:09
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Nunca quedas mal con nadie

Nunca quedas mal con nadie
[1984]
Scritta da Jorge González
In "La voz de los '80", album d'esordio della band cilena.

González e Los Prisioneros evidentemente qui ce l'avevano con certi artisti che si professano rivoluzionari ma sono soltanto macchine da soldi la cui arte non solo non cambia nulla nella realtà ma ingrassa il sistema...
Dime, ¿tú te crees que protestas?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/1/2020 - 15:08
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Piero Ciampi: Bambino mio

Piero Ciampi: Bambino mio
Bambino mio (Ciampi-Pavone-Marchetti)
in: Io e te abbiamo perso la bussola
Amico – 1973

Oggi sono 40 anni che se n’è andato! Voglio ricordare Piero Ciampi con questo capolavoro. Ha vissuto poco tempo, alzando continuamente la posta e non si può ogni giorno ricominciare da zero. Ha passato gli ultimi anni della propria vita nella sua Livorno, “la città più difficile per tutti”. L’ultima volta che venne visto era il 6 marzo 1979, all’Enoteca Mannari (che si chiamava Osteria dei Terrazzini, fino al 1974). Così, per molto tempo, il 6 Marzo di tutti gli anni, per qualcuno, divenne abitudine ritrovarsi proprio in quella osteria nel suo ricordo. Dopo tanto tempo e tanta storia purtroppo ancora molti non sanno neppure delle sue canzoni. Dal 2008 se n'è andata anche l'enoteca Mannari. Per ora resta Livorno, ma non basta rilastricare le strade, un paese è fatto di persone!
Sono da poco passate... (continua)
Piano piano, per la strada,
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 19/1/2020 - 09:09
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Revolution Calling

Revolution Calling
dal concept album Operation: Mindcrime
For a price, I'd do about anything
(continua)
inviata da Lucone 19/1/2020 - 03:13
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Speak

Speak
dal concept Operation:Mindcrime
Nikki: Hey! Hey! Listen to me!
(continua)
inviata da Lucone 19/1/2020 - 03:10
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Simpatia per il disoccupato

Simpatia per il disoccupato
Flessibilità
(continua)
inviata da Alberto Scotti 19/1/2020 - 03:09
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Argon 36

Argon 36
Allarrembaggio, Mamma! - 1981
È diventato un fatto di creatività
(continua)
inviata da Alberto Scotti 19/1/2020 - 03:06
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De mi barrio

De mi barrio
Nel 1923 , anno della canzone, una forma di violenza di classe e di genere poteva essere promettere ad una ragazza povera di sposarla , portarla a vivere con se e poi abbandonarla.

In questa canzone una ragazza, la più bella del suo quartiere, viene mandata a studiare in un collegio di suore nonostante la povertà della famiglia. Questo illuse la ragazza di essere una "ragazza bene", si innamora di un uomo ricco distinto ed educato che con la promessa di matrimonio la convince ad andare a vivere con lui ma poi la abbandona.
La ragazza dopo l'abbandono è costretta a vivere vendendo sorrisi e carezze in una milonga
Yo de mi barrio era la piba más bonita,
(continua)
inviata da Lucone 19/1/2020 - 03:04
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Pentarazzismo

Pentarazzismo
Allarrembaggio, Mamma! - 1981
Io, io sono un Dio
(continua)
inviata da Alberto Scotti 19/1/2020 - 02:50
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L'inflazione

L'inflazione
Mi dicon che mio padre
(continua)
inviata da Alberto Scotti 19/1/2020 - 02:46
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Milonga para Fidel

Milonga para Fidel
(1961)
Parole di D. Arce (Domingo Arcidiácono)
Musica di Osvaldo Pugliese

Informazioni su todotango
Con las cuerdas bien templadas,
(continua)
inviata da Lucone 19/1/2020 - 02:42
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Kinder des Krieges

Kinder des Krieges
[2006]
Album: So ein Theater
Panzerketten jede Nacht
(continua)
inviata da hmmwv 18/1/2020 - 19:25
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Pröa

Lè sempèr chè la storia perché perdòm memoria
(continua)
inviata da Minelli Sergio 18/1/2020 - 15:08
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Feudalesimo e Libertà

Feudalesimo e Libertà
[2014]
Album "A Knight at the Opera"
Il testo da YT.
Contra codesta epoca obscura,
(continua)
inviata da krzyś 18/1/2020 - 13:57
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Canzone del demonio in mezzo al mare

Canzone del demonio in mezzo al mare
[2018]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Daniele Tarantino - Giuseppe Santoro - Riccardo Notarpietro (Desueta)
Album / Albumi: C'era una svolta

I (o “la”?) Desueta sono tre ragazzi salentini: si chiamano Giuseppe Santoro (frontman e autore), Daniele Tarantino e Riccardo Notarpietro.

Il frontman e autore, Giuseppe Santoro, si è trasferito a Milano; ne parla, tra luci, ombre e nostalgie per Lecce, nell'intervista linkata e che è per me fonte di ogni notizia (ma non di eterna salvezza, tranquilli). In detta intervista si parla anche di artisti salentini; a me, però, un leccese a Milano ne ha ricordato un altro di vecchia, vecchissima conoscenza. L'album di esordio dei (o “della”) Desueta si chiama: C'era una svolta, e a mio parere è un titolo assolutamete geniale. Dall'intervista a Giuseppe Santoro estrapolo questa breve presentazione della canzone... (continua)
A bordo è salito un uomo con gli occhi stanchi,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/1/2020 - 20:06
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Pareti

Pareti
2013
Album: L'Entrata - L'Uscita
Non riesco a capire più
(continua)
inviata da Alberto Scotti 17/1/2020 - 20:02
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Vaters Land

Vaters Land
[2001]
Parole di Hannes Wader
Musica: tradizionale
Album: Wünsche
Vaterland, Vaterland
(continua)
inviata da hmmwv 16/1/2020 - 20:53

Reporter

Reporter
Mestiere affascinante
(continua)
inviata da Alberto Scotti 16/1/2020 - 19:32
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Не уводите меня из весны

Не уводите меня из весны
Questa è una vecchia canzone, datata 1962, appartenente quindi al cosiddetto ciclo della "mala" delle canzoni di Vysotskij.
Весна еще в начале,
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 16/1/2020 - 19:02
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Das Land, in dem ich leben will

Das Land, in dem ich leben will
[2017]
Parole e musica di Bodo Wartke
Ich hab‘ den Eindruck, dass das, was die ganze Welt
(continua)
inviata da hmmwv 16/1/2020 - 18:58
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Le ceneri

Le ceneri
"L'obbedienza chiede troppe lacrime inghiottite
(continua)
inviata da Alberto Scotti 16/1/2020 - 17:27

Manù dorme sotto i ponti

Manù dorme sotto i ponti
Mimmo Mòllica 'traduce' in filastrocca «L’infanzia tradita di Manuel. A 10 anni già un clochard», titolo di un toccante articolo pubblicato su «La Stampa» da Lodovico Poletto. Manù dorme sotto i portici, mangia sotto i portici e al mattino, quando il traffico inizia a farsi intenso e il rumore troppo forte, si alza e trascina la sua giornata avanti e indietro per la città. Manuel è l’unico bambino della città che non ha una casa, e nemmeno una baracca con una stufa e un letto dove andare a dormire quando la temperatura, di notte, scende sotto zero. Il suo tetto è il porticato di un palazzo a due passi dal centro.

«Ma andiamo via presto. Ci hanno detto che qui non possiamo restare». «Per trovarli bisogna andare di notte. Quando anche i pusher hanno lasciato i giardini lì vicino, i negozi sono chiusi e l’unico bar che resiste è ben lontano. Una sera di venerdì, faceva freddissimo, Manuel e... (continua)
Manù dorme sotto i ponti,
(continua)
inviata da River 16/1/2020 - 14:47
Percorsi: Ponti
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Cambiamento

Cambiamento
Album: Ergo sum (2013)
Non c'è niente da capire, nulla di particolare
(continua)
inviata da Alberto Scotti 16/1/2020 - 00:03
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Barabba

Barabba
(2015)
Album: Qui e ora


Parliamo della canzone "Barabba": cosa ti ha spinto a scrivere questa canzone, e quale messaggio intendi inviare al pubblico?

Scaturisce da un fatto di cronaca. Un 18enne rumeno muore in un incidente stradale coinvolgendo un’altra auto su cui viaggia una famiglia italiana. Muoiono due bimbi. Viviana Beccalossi, assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo della Lombardia, scrive sulla pagina Facebook: "Non mi dispiace che il ragazzo rumeno ubriaco sia morto". Sotto il suo post una marea di commenti favorevoli. Dalle analisi il ragazzo risulterà negativo a ogni test tossicologico. Questo mi ha veramente mandato in bestia e mi sorprende che ancora oggi ci siano persone capaci di giudicare così superficialmente altri esseri umani e trattarli come inferiori.

ondarock
Indulgi all'odio, alla divisione, mentre la tua testa non ce la fa più
(continua)
inviata da Alberto Scotti 15/1/2020 - 23:11
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Tempo di virgole

Tempo di virgole
2004
Album: Bonora
È un tempo di virgole
(continua)
inviata da Alberto Scotti 15/1/2020 - 18:42
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L'unico bacio

L'unico bacio
Nude (2015)
Senza perdere la tenerezza
(continua)
inviata da Dq82 15/1/2020 - 15:14
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L'indifferenza

L'indifferenza
Nude (2015)
Hai visto di tutto
(continua)
inviata da Dq82 15/1/2020 - 15:04
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Filo spinato

Filo spinato
Nude (2015)
Filo spinato corre sul confine
(continua)
inviata da Dq82 15/1/2020 - 14:31
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Rosa's Lovely Daughters

Rosa's Lovely Daughters
(1988)
Album: Skewed, Slewed, Stewed & Awkward

Testo dal Deposito

Canzone dedicata alle "adorabili figlie di Rosa (Luxemburg)", le donne coraggiose che nella vita quotidiana e nella militanza portano avanti gli ideali di giustizia ed emancipazione della rivoluzionaria tedesca. Queste donne sono ad esempio le madri di paza de Mayo (le mad mothers, che indossano white scarves), le militanti pacifiste (peace campers), le donne sudafricane che bruciarono i loro lasciapassare in piazza (burning pass-books in the centre of town).

Il 15 gennaio 1919 ammazzano Rosa Luxembourg e Karl Liebknecht.
Who’s that walking miles for water?
(continua)
15/1/2020 - 12:17
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Non mi rappresentate

Non mi rappresentate
[2020]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Dante Francani

Dante Francani, sarà bene ricordarlo o farlo presente a chi non lo conoscesse, fa tuttora l'operaio metalmeccanico in provincia di Teramo, dove è nato; non si avesse a dire, come fanno tanti in modo “bipartisan” (o "biciarlatan", per meglio dire), che è uno che parla della classe operaia per sentito dire. Per il resto, penso che ogni altro commento sia del tutto superfluo: basta ascoltarla e leggerla, la sua canzone. Ci siamo messi appositamente a trascriverla proprio per questo. [CCG/AWS Staff]
Cadono i governi come fossero birilli,
(continua)
inviata da Daniela -k.d.- 15/1/2020 - 11:19
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Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo)

anonimo
Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo)
1977 CREL-Fondo Beccaria

La seconda parte dell'incipit (se fossi una rondinella) si connette all'antico motivo dell'uccello messaggero. Se un particolare rilievo aveva avuto nel Risorgimento la rondinella come latrice di messaggi, in questa guerra moderna e novecentesca assume una nuova valenza come espressione del mito del volo.

Come hanno rilevato le nuove ricerche storico-antropologiche sulla Grande Guerra, la guerra di trincea, estenuante, interminabile, abbrutente, induce nei combattenti di tutta Europa una serie di proiezioni mitiche, se vogliamo di tipo "regressivo" per il loro radicarsi su un patrimonio arcaico di credenze, superstizioni, simbolismi di tipo magico, e fra queste la più diffusa e partecipata è senz'altro quella di alzarsi in volo, liberandosi dal fango, dal fetore dei cadaveri, dal sangue e dagli escrementi, dai pidocchi, dalle miserie e dagli orrori della guerra.

(da Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare. di Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto, pag. 250).
O DIO DEL CIELO
(continua)
11/1/2020 - 22:09
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Italiella

Italiella
Salve perché proprio moneta cartaginese nel senso di poco valore? Grazie
Antonino 11/1/2020 - 21:22
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El me gatt

El me gatt
I' mi' gatto: La versione in fiorentino di periferia dell'Anonimo Toscano del XXI Secolo
I' mi' gatto: A version into suburban Florentine by Anonimo Toscano del XXI Secolo
I' mi' gatto: Version en florentin banlieusard par l'Anonimo Toscano del XXI Secolo
I' mi' gatto: Anonimo Toscano del XXI Secolon käännös Firenzen esikaupunkin murreeseen

Si tratta fondamentalmente di una discronia: pur essendo di ambientazione odierna, la seguente versione in fiorentino di periferia riporta ai tempi (trenta o quaranta anni fa) in cui l'Isolotto, vale a dire il quartiere in cui vivo, era veramente il Bronx, un posticino che veniva accuratamente evitato dalla gente perbene e la cui provenienza incuteva timore. A differenza che nelle altre versioni, il finale è leggermente differenziato, o “sdoppiato”. Il fatto che una delle vie principali dell'Isolotto si chiami davvero “via Torcicoda” aggiunge un'ironica... (continua)
I' mi' gatto
(continua)
11/1/2020 - 18:59
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Der Schandfleck

Der Schandfleck
d’après la traduction italienne de Riccardo Venturi – VERGOGNA – 2020
d’une
Chanson allemande – Der Schandfleck – Die Toten Hosen – 1984


Dialogue Maïeutique

Depuis le temps, Lucien l’âne mon ami, où tu cours le monde et où tu entends des chansons, tu as pu reconnaître cette capacité de la chanson à s’intéresser à mille et mille choses, à sa manière certes parfois déroutante, mais aussi très profonde, très émouvante.

C’est ça, dit Lucien l’âne, exactement ça qui donne souvent à la chanson son intérêt ; c’est sa manière de mettre en émoi l’émotion. Il est rare qu’elle fasse un discours – sauf pour rire ou faire rire ou ironiser ; il est rare et il est également catastrophique – pour elle et pour ses auditeurs – qu’elle se complaise dans un ronflement pompeux. Par ailleurs, je pense qu’il est à peu près inutile de préciser outre mesure qu’il existe des chansons idiotes, débiles, tonitruantes... (continua)
LA TARE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/1/2020 - 18:47
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Quaranta giorni di libertà

Quaranta giorni di libertà
Verde, la sigla finale dello sceneggiato televisivo

[1974]
Musica: Guido e Maurizio de Angelis
Album : Welcome! [1977]

Sigla dello sceneggiato televisivo Quaranta giorni di libertà , sulla Repubblica partigiana dell’Ossola , 9 settembre - 23 ottobre 1944.

Riccardo Gullotta 11/1/2020 - 18:22
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El me gatt

El me gatt
E me gat: La versione in dialetto Reggiano di montagna di Graziano Malvolti e Mara Redeghieri [2016]
E me gat: A version into Reggio Emilia mountainside dialect by Graziano Malvolti and Mara Redeghieri [2016]
E me gat: La version en dialecte montagnard de Reggio Emilia, par Graziano Malvolti et Mara Redeghieri [2016]
E me gat: Graziano Malvoltin ja Mara Redeghierin Reggio Emilia vuoristoalueen murreeseen [2016]





Interpretata da Mara Redeghieri e Graziano Malvolti (l'autore della traduzione) come "rumorista" nell'album Attanadara - Dio valzer (2016) [Mara Redeghieri: Voce / Lorenzo Valdesalici: Chitarra classica / Nicola Bonacini: Contrabbasso / Graziano "Gago" Malvolti: Commenti]. Il video è realizzato da Ericailcane e Bastardilla.

E me gat
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/1/2020 - 17:21
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¿Qué dirá el Santo Padre?

¿Qué dirá el Santo Padre?
vi ammiro e continuerò ad ammirarvi a vita!
siete grandi.
io mi debbo togliere ciò che ormai penso sia il frutto della ipocrisia più becera ed infima. il battesimo cattolico.
se non l'ho ancora fatto è per ovvi motivi di insicurezza palese visto il mio stato mentale
non buono per la semplice motivazione .....

(ora esplodo! )

continuate a prendere in giro la povera gente! prima o poi, il vaticano scoppierà! ed il botto enorme, quel dio della mia minchia lo sentirà echeggiare in eterno!!!!!!!!!!!!!
Daniele D'Aco 11/1/2020 - 15:02
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A Survivor from Warsaw

A Survivor from Warsaw
Veramente tanti complimenti!!!!!
Bibiana
11/1/2020 - 11:12
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O Gorizia, tu sei maledetta

anonimo
O Gorizia, tu sei maledetta
Una de las canciones antimilitaristas más elocuentes y significativas de todos los tiempos es Gorizia que hace un recuento emocional y político al mismo tiempo de la batalla de Gorizia, ciudad que Italia le disputó a Austria en 1916. Según cálculos oficiales, en la batalla para conquistar la ciudad de Gorizia, que duró del 5 al 10 de agosto de 1916, murieron alrededor de noventa mil soldados, cincuenta mil italianos y cuarenta mil austriacos. La ciudad quedó finalmente en manos italianas. La versión que aquí se presenta ha sido recopilada por el investigador Cesare Bermani, de un testigo que afirmó haberla escuchado de las tropas que conquistaron Gorizia el 10 de agosto de 1916.

En 1964, el Nuovo Canzoniere Italiano, una agrupación de investigadores y ejecutores de música popular, presentó esta canción en el Festival dei due Mondi de Spoleto, en el espectáculo Bella ciao, dedicado a la... (continua)
O GORIZIA, TÚ ERES MALDITA
(continua)
10/1/2020 - 16:04
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Songs of Children Cantata

Songs of Children Cantata
d’après la version italienne publiée dans l’ouvrage « I Bambini di Terezin – Poesie e disegni dal Lager, 1942-1944 » – Mario De Micheli – Feltrinelli – 1979, telle qu’elle apparaît dans le site « Canzoni contro la Guerra ».

La Cantate des Enfants de Thérésine est composée de neuf poèmes écrits par des enfants juifs internés au camp de Theresienstadt (République Tchèque), mieux et plus tristement connu (en français) sous le nom de Thérésine.
À partir de 1940, les nazis équipèrent Thérésine d’abord d’une prison, puis d’un vrai ghetto qui servit de camp de transit pour les Juifs envoyés vers Auschwitz et les autres camps d’extermination.
15 000 enfants passèrent par Thérésine. Il en survécut 150.
« La communauté hébraïque de Thérésine s’assura que tous les enfants déportés puissent continuer leur parcours scolaire. Chaque jour, on donnait des leçons et des activités sportives ; en outre, la... (continua)
LA CANTATE DES ENFANTS DE THÉRÉSINE (2020)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/1/2020 - 11:12
Video!

Not dè guèra

Not dè guèra
Riccardo Venturi, 09-01-2020 09:06

"A true story that tells what happened on the war front on Christmas eve of 1914/1915 between Italians and Austrians. The scene takes place on Mount Col del Rosso, near Mount Grappa: the Italians went out on patrol and, when they found the enemy behind them, they resigned themselves to the tragedy. By a miracle, the Austrians decided to leave their weapons and exchange with the Italians the sign of PEACE."
WAR NIGHT
(continua)
9/1/2020 - 09:07
Downloadable! Video!

Strange Fruit

Strange Fruit
@ Juha Rämö

Thank you for the hint. Of course, I have chosen "luova käännös".
Riccardo Venturi 9/1/2020 - 07:37




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