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El metro

El metro
[1981]
Scritta da Juan Höelzel
In "Yo te canto", unico album di questo gruppo cileno brevemente attivo all'inizio degli anni 80.

Elicura in mapuche significa "pietra trasparente". E' il nome di un cacicco che compare tra i personaggi del poema epico "La Araucana", composto nel 500 dallo scrittore e soldato spagnolo Alonso de Ercilla y Zúñiga. Elicura sarebbe stato un consigliere di Lautaro, condottiero della resistenza mapuche contro gli spagnoli.
Elicura fu il nome scelto da alcuni giovani seminaristi gesuiti cileni e peruviani per formare un loro gruppo musicale. Erano Juan Höelzel, Luis Távara, Fernando Verdugo, Fernando Berríos, Miguel Donoso e Javier Salomón.

La metro come metafora del regime di Pinochet, un servizio "pulito e democratico" che attraversa una Santiago sotterranea ordinata e pacifica, mentre ad ogni fermata risuonano ancora le esplosioni di quell'11 settembre di... (continua)
Y nos fuimos con el metro...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/1/2020 - 23:30
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Caracol

Caracol
[1981]
Scritta da Juan Höelzel
La musica e anche parte del testo si rifanno ad alcune filastrocche infantili
In "Yo te canto", unico album di questo gruppo cileno brevemente attivo all'inizio degli anni 80.

Elicura in mapuche significa "pietra trasparente". E' il nome di un cacicco che compare tra i personaggi del poema epico "La Araucana", composto nel 500 dallo scrittore e soldato spagnolo Alonso de Ercilla y Zúñiga. Elicura sarebbe stato un consigliere di Lautaro, condottiero della resistenza mapuche contro gli spagnoli.
Elicura fu il nome scelto da alcuni giovani seminaristi gesuiti cileni e peruviani per formare un loro gruppo musicale. Erano Juan Höelzel, Luis Távara, Fernando Verdugo, Fernando Berríos, Miguel Donoso e Javier Salomón.

Il testo di questo brano è molto esplicito, nonostante la nenia infantile, e presenta tutti i protagonisti del Cile di allora, sotto feroce dittatura:... (continua)
Caracol, caracol, saca tus cachitos que ya sale el sol
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/1/2020 - 16:09
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Nunca quedas mal con nadie

Nunca quedas mal con nadie
[1984]
Scritta da Jorge González
In "La voz de los '80", album d'esordio della band cilena.

González e Los Prisioneros evidentemente qui ce l'avevano con certi artisti che si professano rivoluzionari ma sono soltanto macchine da soldi la cui arte non solo non cambia nulla nella realtà ma ingrassa il sistema...
Dime, ¿tú te crees que protestas?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/1/2020 - 15:08
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Piero Ciampi: Bambino mio

Piero Ciampi: Bambino mio
Bambino mio (Ciampi-Pavone-Marchetti)
in: Io e te abbiamo perso la bussola
Amico – 1973

Oggi sono 40 anni che se n’è andato! Voglio ricordare Piero Ciampi con questo capolavoro. Ha vissuto poco tempo, alzando continuamente la posta e non si può ogni giorno ricominciare da zero. Ha passato gli ultimi anni della propria vita nella sua Livorno, “la città più difficile per tutti”. L’ultima volta che venne visto era il 6 marzo 1979, all’Enoteca Mannari (che si chiamava Osteria dei Terrazzini, fino al 1974). Così, per molto tempo, il 6 Marzo di tutti gli anni, per qualcuno, divenne abitudine ritrovarsi proprio in quella osteria nel suo ricordo. Dopo tanto tempo e tanta storia purtroppo ancora molti non sanno neppure delle sue canzoni. Dal 2008 se n'è andata anche l'enoteca Mannari. Per ora resta Livorno, ma non basta rilastricare le strade, un paese è fatto di persone!
Sono da poco passate... (continua)
Piano piano, per la strada,
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 19/1/2020 - 09:09
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Revolution Calling

Revolution Calling
dal concept album Operation: Mindcrime
For a price, I'd do about anything
(continua)
inviata da Lucone 19/1/2020 - 03:13
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Speak

Speak
dal concept Operation:Mindcrime
Nikki: Hey! Hey! Listen to me!
(continua)
inviata da Lucone 19/1/2020 - 03:10
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Simpatia per il disoccupato

Simpatia per il disoccupato
Flessibilità
(continua)
inviata da Alberto Scotti 19/1/2020 - 03:09
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Argon 36

Argon 36
Allarrembaggio, Mamma! - 1981
È diventato un fatto di creatività
(continua)
inviata da Alberto Scotti 19/1/2020 - 03:06
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De mi barrio

De mi barrio
Nel 1923 , anno della canzone, una forma di violenza di classe e di genere poteva essere promettere ad una ragazza povera di sposarla , portarla a vivere con se e poi abbandonarla.

In questa canzone una ragazza, la più bella del suo quartiere, viene mandata a studiare in un collegio di suore nonostante la povertà della famiglia. Questo illuse la ragazza di essere una "ragazza bene", si innamora di un uomo ricco distinto ed educato che con la promessa di matrimonio la convince ad andare a vivere con lui ma poi la abbandona.
La ragazza dopo l'abbandono è costretta a vivere vendendo sorrisi e carezze in una milonga
Yo de mi barrio era la piba más bonita,
(continua)
inviata da Lucone 19/1/2020 - 03:04
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Pentarazzismo

Pentarazzismo
Allarrembaggio, Mamma! - 1981
Io, io sono un Dio
(continua)
inviata da Alberto Scotti 19/1/2020 - 02:50
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L'inflazione

L'inflazione
Mi dicon che mio padre
(continua)
inviata da Alberto Scotti 19/1/2020 - 02:46
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Milonga para Fidel

Milonga para Fidel
(1961)
Parole di D. Arce (Domingo Arcidiácono)
Musica di Osvaldo Pugliese

Informazioni su todotango
Con las cuerdas bien templadas,
(continua)
inviata da Lucone 19/1/2020 - 02:42
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Kinder des Krieges

Kinder des Krieges
[2006]
Album: So ein Theater
Panzerketten jede Nacht
(continua)
inviata da hmmwv 18/1/2020 - 19:25
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Pröa

Lè sempèr chè la storia perché perdòm memoria
(continua)
inviata da Minelli Sergio 18/1/2020 - 15:08
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Feudalesimo e Libertà

Feudalesimo e Libertà
[2014]
Album "A Knight at the Opera"
Il testo da YT.
Contra codesta epoca obscura,
(continua)
inviata da krzyś 18/1/2020 - 13:57
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Canzone del demonio in mezzo al mare

Canzone del demonio in mezzo al mare
[2018]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Daniele Tarantino - Giuseppe Santoro - Riccardo Notarpietro (Desueta)
Album / Albumi: C'era una svolta

I (o “la”?) Desueta sono tre ragazzi salentini: si chiamano Giuseppe Santoro (frontman e autore), Daniele Tarantino e Riccardo Notarpietro.

Il frontman e autore, Giuseppe Santoro, si è trasferito a Milano; ne parla, tra luci, ombre e nostalgie per Lecce, nell'intervista linkata e che è per me fonte di ogni notizia (ma non di eterna salvezza, tranquilli). In detta intervista si parla anche di artisti salentini; a me, però, un leccese a Milano ne ha ricordato un altro di vecchia, vecchissima conoscenza. L'album di esordio dei (o “della”) Desueta si chiama: C'era una svolta, e a mio parere è un titolo assolutamete geniale. Dall'intervista a Giuseppe Santoro estrapolo questa breve presentazione della canzone... (continua)
A bordo è salito un uomo con gli occhi stanchi,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/1/2020 - 20:06
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Pareti

Pareti
2013
Album: L'Entrata - L'Uscita
Non riesco a capire più
(continua)
inviata da Alberto Scotti 17/1/2020 - 20:02
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Vaters Land

Vaters Land
[2001]
Parole di Hannes Wader
Musica: tradizionale
Album: Wünsche
Vaterland, Vaterland
(continua)
inviata da hmmwv 16/1/2020 - 20:53

Reporter

Reporter
Mestiere affascinante
(continua)
inviata da Alberto Scotti 16/1/2020 - 19:32
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Не уводите меня из весны

Не уводите меня из весны
Questa è una vecchia canzone, datata 1962, appartenente quindi al cosiddetto ciclo della "mala" delle canzoni di Vysotskij.
Весна еще в начале,
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 16/1/2020 - 19:02
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Das Land, in dem ich leben will

Das Land, in dem ich leben will
[2017]
Parole e musica di Bodo Wartke
Ich hab‘ den Eindruck, dass das, was die ganze Welt
(continua)
inviata da hmmwv 16/1/2020 - 18:58
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Le ceneri

Le ceneri
"L'obbedienza chiede troppe lacrime inghiottite
(continua)
inviata da Alberto Scotti 16/1/2020 - 17:27

Manù dorme sotto i ponti

Manù dorme sotto i ponti
Mimmo Mòllica 'traduce' in filastrocca «L’infanzia tradita di Manuel. A 10 anni già un clochard», titolo di un toccante articolo pubblicato su «La Stampa» da Lodovico Poletto. Manù dorme sotto i portici, mangia sotto i portici e al mattino, quando il traffico inizia a farsi intenso e il rumore troppo forte, si alza e trascina la sua giornata avanti e indietro per la città. Manuel è l’unico bambino della città che non ha una casa, e nemmeno una baracca con una stufa e un letto dove andare a dormire quando la temperatura, di notte, scende sotto zero. Il suo tetto è il porticato di un palazzo a due passi dal centro.

«Ma andiamo via presto. Ci hanno detto che qui non possiamo restare». «Per trovarli bisogna andare di notte. Quando anche i pusher hanno lasciato i giardini lì vicino, i negozi sono chiusi e l’unico bar che resiste è ben lontano. Una sera di venerdì, faceva freddissimo, Manuel e... (continua)
Manù dorme sotto i ponti,
(continua)
inviata da River 16/1/2020 - 14:47
Percorsi: Ponti
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Cambiamento

Cambiamento
Album: Ergo sum (2013)
Non c'è niente da capire, nulla di particolare
(continua)
inviata da Alberto Scotti 16/1/2020 - 00:03
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Barabba

Barabba
(2015)
Album: Qui e ora


Parliamo della canzone "Barabba": cosa ti ha spinto a scrivere questa canzone, e quale messaggio intendi inviare al pubblico?

Scaturisce da un fatto di cronaca. Un 18enne rumeno muore in un incidente stradale coinvolgendo un’altra auto su cui viaggia una famiglia italiana. Muoiono due bimbi. Viviana Beccalossi, assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo della Lombardia, scrive sulla pagina Facebook: "Non mi dispiace che il ragazzo rumeno ubriaco sia morto". Sotto il suo post una marea di commenti favorevoli. Dalle analisi il ragazzo risulterà negativo a ogni test tossicologico. Questo mi ha veramente mandato in bestia e mi sorprende che ancora oggi ci siano persone capaci di giudicare così superficialmente altri esseri umani e trattarli come inferiori.

ondarock
Indulgi all'odio, alla divisione, mentre la tua testa non ce la fa più
(continua)
inviata da Alberto Scotti 15/1/2020 - 23:11
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Tempo di virgole

Tempo di virgole
2004
Album: Bonora
È un tempo di virgole
(continua)
inviata da Alberto Scotti 15/1/2020 - 18:42
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L'unico bacio

L'unico bacio
Nude (2015)
Senza perdere la tenerezza
(continua)
inviata da Dq82 15/1/2020 - 15:14
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L'indifferenza

L'indifferenza
Nude (2015)
Hai visto di tutto
(continua)
inviata da Dq82 15/1/2020 - 15:04
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Filo spinato

Filo spinato
Nude (2015)
Filo spinato corre sul confine
(continua)
inviata da Dq82 15/1/2020 - 14:31
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Rosa's Lovely Daughters

Rosa's Lovely Daughters
(1988)
Album: Skewed, Slewed, Stewed & Awkward

Testo dal Deposito

Canzone dedicata alle "adorabili figlie di Rosa (Luxemburg)", le donne coraggiose che nella vita quotidiana e nella militanza portano avanti gli ideali di giustizia ed emancipazione della rivoluzionaria tedesca. Queste donne sono ad esempio le madri di paza de Mayo (le mad mothers, che indossano white scarves), le militanti pacifiste (peace campers), le donne sudafricane che bruciarono i loro lasciapassare in piazza (burning pass-books in the centre of town).

Il 15 gennaio 1919 ammazzano Rosa Luxembourg e Karl Liebknecht.
Who’s that walking miles for water?
(continua)
15/1/2020 - 12:17
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Non mi rappresentate

Non mi rappresentate
[2020]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Dante Francani

Dante Francani, sarà bene ricordarlo o farlo presente a chi non lo conoscesse, fa tuttora l'operaio metalmeccanico in provincia di Teramo, dove è nato; non si avesse a dire, come fanno tanti in modo “bipartisan” (o "biciarlatan", per meglio dire), che è uno che parla della classe operaia per sentito dire. Per il resto, penso che ogni altro commento sia del tutto superfluo: basta ascoltarla e leggerla, la sua canzone. Ci siamo messi appositamente a trascriverla proprio per questo. [CCG/AWS Staff]
Cadono i governi come fossero birilli,
(continua)
inviata da Daniela -k.d.- 15/1/2020 - 11:19
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海闊天空 [Boundless Oceans, Vast Skies]

海闊天空 [Boundless Oceans, Vast Skies]
hoi2 fut3 tin1 hung1
[1993]
Scritta da / Written by / Auteur / Säveltäjä: Wong Ka Kui
Album / Albumi: Rock and Roll

"Boundless Oceans, Vast Skies" (Chinese: 海闊天空 hoi2 fut3 tin1 hung1; lit. "sea wide sky empty") is a song written and recorded by the Hong Kong rock band Beyond. Released in 1993 on the Cantonese album Rock and Roll, the song was and remains massively popular. The song has been also translated as "Under a Vast Sky", "Ocean Wide Sky High", "Vast Seas, Clear Skies" and "Clear Skies, Vast Ocean". The song is an anthem of Cantonese rock music and one of Beyond's signature songs. It has been adopted for several events in Cantonese-speaking regions, such as the Artistes 512 Fund Raising Campaign for the 2008 Sichuan earthquake, and most prominently as the unofficial anthem of the 2014 Hong Kong protests. The song was written by Wong Ka Kui and other band members. It was a tribute... (continua)
今天我寒夜里看雪飘过
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/1/2020 - 08:33
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Η Σμύρνη

Η Σμύρνη
I Smýrni
[1972]
Testo / Στίχοι / Lyrics / Paroles / Sanat:
Pythagoras / Πυθαγόρας
Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel:
Apostolos Kaldaras / Απόστολος Καλδάρας
Interpreti / Ερμηνεία / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Giorgos Dalaras / Γιώργος Νταλάρας
Album /'Αλμπουμ: Mikra Asia / Μικρά Ασία

Il 1922 segnò la disfatta della Grecia dopo tre anni di guerra contro la repubblica di Turchia, appena costituita. Passò alla storia come la Mikrasiatikí katastrofí / Μικρασιατική καταστροφή. Fu la conseguenza dell’insano nazionalismo che produsse i fumi della Megali Idea / Μεγάλη Ιδέα .
Dall’indipendenza greca si era fatto strada il progetto di estendere la sovranità greca su una parte dell’antico impero bizantino, Anatolia occidentale e Cipro,e di eleggere Costantinopoli a capitale dello stato allargato, la Megali Hellas / Μεγάλη Ἑλλάς , una Magna Graecia... (continua)
Η Σμύρνη μάνα καίγεται καίγεται και το βιος μας
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 14/1/2020 - 23:43
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Ei kuule kaupunki

Ei kuule kaupunki
Testo finlandese / Finnish lyrics / Paroles finnoises / Suomenkieliset sanat: Tapio Lipponen

This song has been haunting me for years. According to Finnish music database records it's a song written by Mikis Theodorakis which I don't have any doubts about. The problem is that I haven't been able to trace the original one despite extensive research and due to the fact that I don't know a word of Greek. Finnish database records include a French reference reading »Cite n'entend« (which should actually read »La cité n'entend pas«) suggesting that maybe the original lyrics were written in French in which case there wouldn't be any original Greek lyrics. Anyway, in order to get the song finally off my table, I decided to post it as an original Finnish song by Arja Saijonmaa. Doing that, I sincerelly and desperately hope that one of the countless friends and followers of this webpage will be able... (continua)
Ei kuule kaupunki, ei näe kaupunki
(continua)
inviata da Juha Rämö 14/1/2020 - 13:46

Filastrocca di un piatto di plastica

Filastrocca di un piatto di plastica
I rifiuti marini costituiscono un grave problema in costante aumento. Se la plastica rappresenta una importante risorsa per la società moderna, il suo ‘smaltimento’ in mare è una autentica iattura, una guerra.
«Filastrocche Plastic Free» di Mimmo Mòllica, per sviluppare una memoria di ferro e ricordarsi che i «piatti di carta» sono fatti di plastica e la sterminata presenza di rifiuti in plastica nell'ambiente marino: più di 11 mila tonnellate l’anno vengono recuperate lungo le coste e sulle spiagge.

«Un piatto di plastica» fa parte di «Filastrocche Plastic Free» di Mimmo Mòllica, tre filastrocche per sviluppare una memoria di ferro, per ricordarsi che i «piatti di carta» sono fatti di plastica.

"Le gravi catastrofi naturali reclamano un cambio di mentalità che obbliga ad abbandonare la logica del puro consumismo e a promuovere il rispetto della creazione". (Albert Einstein)
Di plastica un piatto
(continua)
inviata da River 14/1/2020 - 09:31
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ہم دیکھیں گے­

ہم دیکھیں گے­
Hum dekhenge
[1979; rel. 1981]

Hum Dekhenge (Urdu: ہم دیکھیں گے‎) is a popular Urdu nazm, written by Faiz Ahmad Faiz. Originally written as Va Yabqá Vajhu Rabbika (The face of your lord), it was included in the seventh poetry book of Faiz – Mere Dil Mere Musafir. The nazm was composed as a medium of protest against Zia Ul Haq's oppressive regime. It gained a rapid cult-following as a leftist song of resistance and defiance, after a public rendition by Iqbal Banoat Alhamra Arts Council on 13 February,1986, ignoring the ban on Faiz's poetry. The poem employs the metaphor of traditional Islamic imagery to subvert and challenge Zia's fundamentalist interpretation of them; Qayamat, the Day of Reckoning is transformed into the Day of Revolution, wherein Zia's military government will be ousted by the people and democracy will be re-installed. It was recreated in Coke Studio Season 11 on 22 July... (continua)
ہم دیکھیں گے­ [1]
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2020 - 08:00
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Pippo non lo sa

Pippo non lo sa
Mio papà mi ricordava che " Pippo non lo sa " a Milano voleva dileggiare i " Mosquito " che volavano sul nord Italia ...
Claudio Ascari 13/1/2020 - 22:07
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La Breda

La Breda
Nerone Piccolo fu gravemente ferito, ma si salvò ed è ancora vivo, ha 95 anni.
Paola Brolati 13/1/2020 - 21:57
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Spielzeugland

Spielzeugland
d’après la traduction italienne de Riccardo Venturi
d’une chanson allemande – Spielzeugland – Die Toten Hosen – 1986


Dialogue Maïeutique

Spielzeugland – littéralement, en français : Pays des Jouets – désigne quelque chose de particulier en allemand, mais transposé en italien, il désigne tout autre chose, ce qui bien évidemment complique un peu le problème qui se pose au traducteur bénévole, comprenez au sens premier et paraît-il vieilli de « de bonne volonté » ; on y ajoute généralement, un zeste de bienveillance. En italien donc, Riccardo Venturi a tout naturellement traduit : « Paese dei balocchi », ce qui renvoie à Pinocchio et à Carlo Collodi, alias Carlo Lorenzini. Comme on le voit, rien n’est simple. D’autant que vu ainsi, le sens de Spielzeugland glisse encore un peu plus vers un autre sens, celui de Pays de Cocagne - Paese dei balocchi, luogo immaginario del Pinocchio di Collodi,... (continua)
AU PAYS DES JOUETS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/1/2020 - 18:13
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Ai mamà

Ai mamà

QUANDO LO STATO SI AUTOASSOLVE: NESSUN COLPEVOLE PER LA MORTE INGIUSTA DI REMY FRAISSE

(Gianni Sartori)

L'8 gennaio i magistrati della corte d'appello di Tolosa responsabili dell'inchiesta sulla morte di Remy Fraisse hanno stabilito che nessuno doveva essere perseguito per il tragico evento. Il giovane militante ecologista – 21 anni - era rimasto ucciso da una granata esplosiva nella notte tra il 25 e il 26 ottobre 2014 mentre protestava contro la costruzione di una diga a Sivens (Tarn). Nonostante le richieste in tal senso degli avvocati della famiglia di Remy, i giudici hanno sostanzialmente evitato di procedere ad una nuova ricostruzione dei fatti e di interrogare il prefetto in proposito. Un “non-luogo a procedere” nei confronti del gendarme responsabile (con cui si confermano e sottoscrivono le conclusioni a cui era giunto il giudice nel gennaio 2018) che chiude definitivamente... (continua)
Gianni Sartori 13/1/2020 - 17:55
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A Gaza

A Gaza
2014

Scrivo. E nel frattempo a Gaza vanno all'appuntamento con la tragedia
quotidiana. Nella loro terra sono estranei, separati, senza domani, senza
protezioni, esplorano i margini del dolore. Maledetti dall’odio del custode che
stamattina si è svegliato più vorace. Serrati dalla sua legge, una macchina che
scava, devasta, frantuma, distrugge costruzioni e chiama a una lenta discesa
disperata in quella voragine che resta sempre aperta.
Muoiono, sospesi all'ingresso di un cielo stordito, scorticato dal filo spinato
che corrode anche la vista negata di bambini invisibili, ma con addosso ancora
l'accento della vita, che in loro risale con affanno per venire alla luce illegale
che li circonda nel fumo di una civiltà morente.
Quei loro sogni, infranti nello specchio, in me scorrono come nuvole
periodiche contaminate da rabbia inefficace. E voleranno eterni in lenti
intervalli... (continua)
Ecco, se mi adattassi a una poesia ragionevole,
(continua)
inviata da Dq82 13/1/2020 - 09:30
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Gli occhi neri di Julia Cortez

Gli occhi neri di Julia Cortez
da Ferite & Feritoie (2019)

l’emozionante canzone Gli occhi neri di Julia Cortez è dedicata alla tenerissima figura della maestrina, l’ultima con cui ha comunicato Che Guevara prima della sua esecuzione.

La Higuera, Bolivia, ottobre 1967. Che Guevara è prigioniero in una piccola scuola, in attesa della sentenza. L’ultima persona che vedrà, prima di morire, a parte i soldati, è la maestrina di quella scuola, la giovane Julia Cortez. A raccontare questo risvolto minimale di una grande storia furono Giovanni Marrozzini e Angelo Ferracuti in un reportage dalla Bolivia (“Nessuno va più a trovare il Che”) apparso in maggio sul magazine del quotidiano Repubblica. Julia è ancora viva, suo figlio si chiama Ernesto e i due cronisti l’hanno intervistata. Paolo Capodacqua riprende il loro racconto e aggiunge un nuovo brandello alla tela del mito del Che.

Gli occhi neri di Julia Cortez è una canzone... (continua)
Mi scusi, signorina, se non sto in posa
(continua)
inviata da Dq82 13/1/2020 - 06:11
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Manifesto

Manifesto
2014
Fuori Dal Gruppo
Black bloc sulla strada
(continua)
inviata da Antonio Santi 13/1/2020 - 04:52
Percorsi: Genova - G8
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Non mi faccio comandare

Non mi faccio comandare
2014
Fuori Dal Gruppo
Non mi faccio comandare da un americano
(continua)
inviata da Antonio Santi 13/1/2020 - 04:44
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I nidi degli uccelli

I nidi degli uccelli
da Ferite & Feritoie (2019)
con Michele Gazich
(Per non dimenticare, giornata della memoria della Shoah)
Io ricordo il cielo stellato
(continua)
inviata da Alberto Scotti 12/1/2020 - 18:37
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Per questo mi chiamo Giovanni

Per questo mi chiamo Giovanni
da Ferite & Feritoie (2019)
Con Pippo Pollina, Roberto Soldati

(Dedicata a Giovanni Falcone e ispirata dall'omonimo libro di Luigi Garlando)
Per questo mi chiamo Giovanni
(continua)
inviata da Alberto Scotti 12/1/2020 - 18:29
Percorsi: Mafia e mafie
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Lilie

Lilie
Before he closed the gate, he attired in steel and blown off candles,
(continua)
inviata da Edvard Sidoryk 12/1/2020 - 16:32
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Morituri te salutant

Morituri te salutant
The path is the dust,
(continua)
inviata da Edvard Sidoryk 12/1/2020 - 16:30
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Figlia ti voglio dare

anonimo
Compagnia Genio Guastatori Brigata Cadore ottavo scaglione 1989
Noi durante il campo invernale, con presenti i graduati fino al capitano l'abbiamo cantata così (in crescendo sui gradi):

Ma penso che di versioni ce ne siano varie (anche in funzione del tasso alcolico)!
Figlia ti voglio dare in sposa al sergentino
(continua)
inviata da Cristian 12/1/2020 - 10:54
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Anna Lamberti Bocconi: Confessione di Alonso Chisciano

Anna Lamberti Bocconi: Confessione di Alonso Chisciano
Benedetta insonnia, che mi spinge a cercare in qualche angolo del grande centro commerciale del web pagine come questa, per fortuna trovandole. Ho un'impressione parallela a questa, legata allo stesso disco, che di impressioni ne offre a iosa. Per puro caso il mio primo (e unico) viaggio in Portogallo ebbe come colonna sonora i versi e le note di "Lusitania", all'epoca appena uscita insieme a tutto "Discanto", album davvero non comune, e non solo per il titolo. Da allora sono passati innumerevoli ascolti di Teresa Salgueiro (Madredeus) e Dulce Pontes, bravissime nel loro genere, ma per me il Portogallo, o almeno quella frettolosa successione di "salite, ponti e discese e barche e ponti ancora" che ebbi la fortuna di visitare, si identifica in questa canzone, e così sempre sarà, se mai avrò occasione di tornarci.
Luca 12/1/2020 - 03:34
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Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo)

anonimo
Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo)
1977 CREL-Fondo Beccaria

La seconda parte dell'incipit (se fossi una rondinella) si connette all'antico motivo dell'uccello messaggero. Se un particolare rilievo aveva avuto nel Risorgimento la rondinella come latrice di messaggi, in questa guerra moderna e novecentesca assume una nuova valenza come espressione del mito del volo.

Come hanno rilevato le nuove ricerche storico-antropologiche sulla Grande Guerra, la guerra di trincea, estenuante, interminabile, abbrutente, induce nei combattenti di tutta Europa una serie di proiezioni mitiche, se vogliamo di tipo "regressivo" per il loro radicarsi su un patrimonio arcaico di credenze, superstizioni, simbolismi di tipo magico, e fra queste la più diffusa e partecipata è senz'altro quella di alzarsi in volo, liberandosi dal fango, dal fetore dei cadaveri, dal sangue e dagli escrementi, dai pidocchi, dalle miserie e dagli orrori della guerra.

(da Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare. di Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto, pag. 250).
O DIO DEL CIELO
(continua)
11/1/2020 - 22:09
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The Lumberjack’s Prayer

The Lumberjack’s Prayer
[1910s]
Scritta da Matti Valentin Huhta, aka T-Bone Slim (1880–1942), poeta, cantautore, vagabondo e agitatore sociale statunitense, di origine finlandese.
Sulla melodia dell'inno religioso "Praise God From Whom All Blessings Flow"
interpretata da Utah Phillips

Una canzone che circolava su foglio volante al prezzo di 10 cents. Il denaro raccolto serviva per finanziare le pubblicazioni gratuite dei Wobblies (IWW)
Testo trovato direttamente sul sito dell'Industrial Workers of the World

Lumberjacks often worked twelve hours a day, seven days a week, faced incredible dangers on the job, and lived under horrendous conditions. They were one of the most abused groups of workers in the early 20th century. The Industrial Workers of the World (IWW) was the only labor organization to pay any attention to workers in the lumber camps of the South and the Pacific Northwest. Although humorous in tone,... (continua)
I pray dear Lord for Jesus' sake,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/1/2020 - 19:20
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El me gatt

El me gatt
I' mi' gatto: La versione in fiorentino di periferia dell'Anonimo Toscano del XXI Secolo
I' mi' gatto: A version into suburban Florentine by Anonimo Toscano del XXI Secolo
I' mi' gatto: Version en florentin banlieusard par l'Anonimo Toscano del XXI Secolo
I' mi' gatto: Anonimo Toscano del XXI Secolon käännös Firenzen esikaupunkin murreeseen

Si tratta fondamentalmente di una discronia: pur essendo di ambientazione odierna, la seguente versione in fiorentino di periferia riporta ai tempi (trenta o quaranta anni fa) in cui l'Isolotto, vale a dire il quartiere in cui vivo, era veramente il Bronx, un posticino che veniva accuratamente evitato dalla gente perbene e la cui provenienza incuteva timore. A differenza che nelle altre versioni, il finale è leggermente differenziato, o “sdoppiato”. Il fatto che una delle vie principali dell'Isolotto si chiami davvero “via Torcicoda” aggiunge un'ironica... (continua)
I' mi' gatto
(continua)
11/1/2020 - 18:59




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