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Music for Prague 1968

Music for Prague 1968
[1969]



Music for Prague 1968 is a programmatic work written by Czech-born composer Karel Husa for symphonic band and later transcribed for full orchestra, written shortly after the Soviet Union crushed the Prague Spring reform movement in Czechoslovakia in 1968. Karel Husa was sitting on the dock at his cottage in America at the time, listening to the BBC broadcast of the events on the radio. He was deeply moved, and wrote Music for Prague 1968 to memorialize the events. This piece is a standard among wind ensemble repertoire.

The work was commissioned by Ithaca College and was premiered in January 1969 in Washington, DC at the Music Educators National Conference by Dr. Kenneth Snapp and the Ithaca College Concert Band.

The work is scored for 2 Piccolos, 6 Flutes, 2 Oboes, English Horn, 2 Bassoons, Contrabassoon, Eb Clarinet, 9 Clarinets, Alto Clarinet, Bass Clarinet, Contrabass Clarinet,... (continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/9/2019 - 15:29
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Highwomen

Highwomen
[2019]

Nuove parole / New lyrics: Amanda Shires, Brandi Carlile
Musica e parole originali / Music and original lyrics: Jimmy Webb (Highwayman)

Highwomen è la canzone sigla dell'omonimo supergruppo femminile di cantanti country, formato nel 2019 da Brandi Carlile, Natalie Hemby, Maren Morris e Amanda Shires, ispirato al celebre supergruppo country maschile Highwaymen e chiaramente indirizzato a sostenere il rinnovamento femminile nella musica Country e nella società. La canzone ripercorre una serie di storie di donne di varie epoche, tutte marcate dalla tragica repressione dalla loro ricerca di libertà e di auto-espressione, e dalla affermazione che il loro sacrificio non sia stato inutile e che le aspirazioni delle donne non non possano essere fermate. Scritta da Amanda Shires, Brandi Carlile e Jimmy Webb.

Le strofe sono cantate nell'ordine da Brandie Carlie, Amanda Shires, Yola (sul disco, nelle versioni dal vivo da Maren Morris) e Natalie Hemby.
I was a Highwoman
(continua)
inviata da Piersante Sestini 7/9/2019 - 03:08
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Ich wund’re mir über gar nichts mehr

Ich wund’re mir über gar nichts mehr
[1917]
Versi di Otto Reutter
Musica di Hugo Hirsch
Una celebre poesia di Otto Reutter (1870-1931), cantante e attore tedesco, precursore di quel Kabarett berlinese che ebbe la sua epoca d'oro negli anni tra le due guerre.
Testo trovato su www.otto-reutter.de

Otto Reutter non fu certo un autore politico ma descrisse sempre con sarcasmo ed irriverenza la società tedesca tra i due secoli. La sua poetica – espressa in couplet, versi distici a rima baciata – divenne più amara durante la Grande Guerra, specie dopo che suo figlio perse la vita nella terribile battaglia di Verdun (febbraio – dicembre 1916)
In questa "Non mi meraviglio più di niente" Otto Reutter descrive la vita a Berlino nel 1917, una vita lontana dal fronte ma non dalla guerra...

"... In quegli anni si esibiva all'Apollo Theater Otto Reutter a cui abbiamo già accennato. Il grande cabarettista raggiunse la notorietà con una... (continua)
An der Haltestelle steh’ ich oft da,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/9/2019 - 21:15
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علَى هَذِهِ الأَرْض

علَى هَذِهِ الأَرْض
ʿalā haḏihi alʾarḍ
Poesia /شعر / A Poem by / Poésie :
Maḥmūd Darwīsh /محمود درويش
Musica /موسيقى / Music / Musique /
Symphony Arabica
Interpreti / مطرب / Performed by / Interprétée par /
Shādiyah Manṣūr /شادية منصور‎

Da Il Manifesto del 22/7/2016:
…Per il ministro della difesa israeliana, Avigdor Lieberman, le poesie di Darwish sono paragonabili al “Mein Kampf” di Adolf Hitler. Dalla parte di Lieberman si è schierata la ministra della cultura, Miri Regev, che ha parlato di «pazzia» ed esortato la radio dell’esercito a dare spazio a poeti ebrei nazionalisti. La radio delle Forze Armate, ha proclamato Regev, «non può permettersi di glorificare Mahmoud Darwish che non era un israeliano, le sue poesie non sono israeliane e vanno contro i valori fondanti della società israeliana».

No comment
علَى هَذِهِ الأَرْض [1]
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 6/9/2019 - 19:36
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Prendimi le mani

Prendimi le mani
2018
Controumano

"Prendimi le mani" è la descrizione della desolazione che può lasciare una guerra. Nello specifico, viene analizzata la guerra di Vukovar del 1991, quando l'armata Jugoslava, con l'appoggio dei paramilitari serbi, mise sotto assedio la città croata.
L'attenzione è rivolta sugli strascichi che la guerra si porta dietro, agli Innocenti che subirono le atrocità e ai sopravvissuti, che sono testimonianza vivente del male dell'uomo.
Prendimi le mani sotto la terra. Le vittime chiedono umanità, tendendo le loro mani, nella speranza che qualcuno le stringa, in nome di quella umanità che ci lega, nella speranza che tutto ciò possa non ripetersi.
le anime dalla città sono migrate al nord oltre la frontiera le stazioni oltre la fretta
(continua)
inviata da Dq82 6/9/2019 - 19:03
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L'inizio è il confine

L'inizio è il confine
2018
Controumano

Il tema immigrazione oggi è più attuale che mai, ma la prospettiva, differente in ognuno di noi
spesso tralascia ciò che conta veramente: l'uomo.
In "L'inizio è il confine" il tema immigrazione è analizzato e raccontato con gli occhi di un
migrante. Una prospettiva insolita, che mostra la colpevole leggerezza su temi tanto delicati,
quanto la mancanza di umanità che sempre più contraddistingue la quotidianità collettiva.
il giorno che pioverà’ non potrai nasconderti siamo case in mezzo agli alberi carta bianca sopra banchi inutili
(continua)
inviata da Dq82 6/9/2019 - 19:01
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Ninna nanna (per il caro / armato)

Ninna nanna (per il caro / armato)
[1979]
Nell'album "Superivan"

"... Il disco si chiude con “Ninna Nanna (Per il Caro Armato)”, una suadente ballata pastoral-pacifista come sempre inzuppata dai vocalizzi sopra le righe e un altro mezzo quintale di doppi sensi.
Tirando le somme, pur con i suoi piccoli difetti, “Superivan” rimane uno dei migliori prodotti non solo del Cattaneo più ispirato e geniale, ma della musica pop italiana alla fine degli anni settanta, confermando il nostro Ivan come un autore attento, originale, abile nell’uso di sonorità orecchiabili ma non facilotte e, specialmente, provocatore senza scadere nell’oscenità o nella gaiezza farlocca e fine a se stessa. Da lì in poi non gli rimarrà molto da dire, quindi goderselo diventa praticamente un imperativo. Da recuperare." (dalla recensione di Damien & Vittorio “Vikk” Papa su Orrore a 33 giri)
Ninna nanna, ninna nanna nai na na
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/9/2019 - 18:16
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Афганистан

Un'altra canzone sulla guerra Russo-Afgana
Пришёл приказ, и по приказу мы встаем
(continua)
inviata da Donatella Leoni 6/9/2019 - 15:57
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אינקובטור

אינקובטור
Inkubator [Incubator]
[1981]
Testo / טעקסט / Lyrics / Paroles :
Danny Dotan / דני דותן
Musica / מוזיק / Music / Musique :
Eli Abramov / אלי אברמוב
סרט / Film /Movie / Film /
Valzer con Bashir / ואלס עם באשיר / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir :
Ari Folman / ארי פולמן
Interpreti / זמרן / Performed by / Interprétée par :
Clique / הקליק
Album / אלבום :
Ima Ani Lo Rotze Lehigamel / אמא אני לא רוצה להיגמל / Mother I don't want to be weaned

Premessa
Una damnatio memoriae o una conventio ad tacendum ? Questa canzone fu pubblicata nel 1981, traccia #6 dell’album citato. Fu rilanciata ventisette anni dopo come parte della colonna sonora del film Valzer con Bachir,ma è come scomparsa dalla circolazione. Basta fare una ricerca su google per rendersene conto. Soltanto pochissime fonti ne citano il nome en passant, in relazione alla colonna sonora di Valzer con Bachir. E’ vano esplorare... (continua)
אינקובטור[1]
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 6/9/2019 - 13:03
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Giochi d'insetti

Giochi d'insetti
[1975]
Nell'album "UOAEI"
O fragile folla solitaria per strada
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/9/2019 - 13:34
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Grazie, Gesù Cristo

Grazie, Gesù Cristo
Passa il tempo, amore
(continua)
inviata da Alberto Scotti 5/9/2019 - 00:54
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Lo sciopero del Sole

Lo sciopero del Sole
Album: Iniziali bì-bì (1998)

Una filastrocca ecologista in cui già più di vent'anni fa la Bandabardò sottolineava la totale indifferenza dei politici (e chi sarà mai quell'uomo del miracolo dalla televisione?) ai temi ambientali. Il sole, indignato e stanco perché l'aria si è fatta ormai irrespirabile, lascia tutti e se ne va...

La canzone è stata recentemente riarrangiata e risuonata con gli strumenti creati dalla Gaudats Junk Band (GJB), band che realizza e utilizza esclusivamente strumenti costruiti con rifiuti e materiale di riciclaggio, ispirata alla politica dello “zero waste” e ai principi e progetti di Rossano Ercolini (premio Goldman 2013, il 'nobel' per l'ambiente).
Un giorno venne il sole e disse: "e così sia!
(continua)
4/9/2019 - 23:47
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Dadadidattico (Canti corali per le scuole medie)

Dadadidattico (Canti corali per le scuole medie)
[1977]
Nell'album "Primo, secondo e frutta (Ivan compreso)"
Sul ponte di Bassano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/9/2019 - 21:51
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Bambinanarchia

Bambinanarchia
[1978]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Piero Finà
Album / Albumi: Anghingò
Uno, due, anghingò
(continua)
inviata da Alberto Scotti 4/9/2019 - 19:42
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Bomba?

Bomba?
Testo tratto dall'archivio Franco Fosca

La canzone cita il brano La Bomba di King Africa del 2000
Bomba un movimiento sexy, una mano alla cabeza,
(continua)
inviata da Dq82 4/9/2019 - 16:26
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ואלס עם באשיר [This Is Not a Love Song]

ואלס עם באשיר [This Is Not a Love Song]
[1983]
This Is Not A Love Song

טקסט ומוזיקה / Testo e musica / النص والموسيقى / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Public Image Ltd.
סרט / Film /فيلم /Movie / Film / Elokuva :
ואלס עם באשיר / Valzer con Bashir /فالس مع بشير / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir :
Ari Folman / ארי פולמן
זמרן / Interpreti / مطرب / Performed by / Interprétée par / Laulavat :
John Lydon
אלבום / Album / الألبوم:
This Is What You Want... This Is What You Get

E’ la OST 12 del film Valzer con Bashir.La canzone dei Public Image Ltd., già Sex Pistols, è del genere post-punk degli anni ’80.Questa era la formazione della band Public Image Ltd. quando fu pubblicata nel 1983, prima che Keith Levene lasciasse la band:

John Lydon: voce
Keith Levene: chitarra, tastiere
Jah Wobble: basso
Pete Jones: basso
Jim Walker: batteria
Martin Atkins: batteria

La risposta di John Lydon,aka... (continua)
This Is Not A Love Song
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 4/9/2019 - 14:49
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The Russians Were Rushin', the Yanks Started Yankin'

The Russians Were Rushin', the Yanks Started Yankin'
[1918]
Lyrics / Testo / Paroles / Sanat: Carey Morgan
Music / Musica / Musique / Sävel: Charles R. McCarron (1891-1919)



Italiano
English

La storia si svolge in un remoto futuro: l'anno 1953. Lo era sicuramente quando fu scritta questa canzone da Carey Morgan con la musica di Charles R. McCarron (morto appena ventottenne nel 1919): nel 1918, ancor prima che la “Grande Guerra” terminasse. La storia viene presentata come un sogno: nel 1953, vale a dire trentacinque anni dopo, un ragazzino domanda al nonno, veterano della guerra mondiale, come “hanno sistemato quel casino”. E il nonno risponde, mentre il sogno si sposta in un'aula scolastica dove il medesimo ragazzino chiede all'insegnante che diavolo sia quello strano posto chiamato “Germania” che sta sulla mappa appesa in classe. L'insegnante risponde che è una mappa oramai vecchia: la “Germania” non esiste più. Le risposte, sia del... (continua)
I dreamed of a scene
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/9/2019 - 13:25
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Parru cu tia

Parru cu tia
Ai Sindacalisti , Militanti politici e contadini che in Sicilia hanno pagato con la vita per avere difeso gli ultimi:

Lorenzo Panepinto
Bernardino Verro
Giovanni Zagara
Giuseppe Rumore
Giuseppe Monticciolo
Alfonso Canzio
Nicolò Alongi
Paolo Mirmina
Giovanni Orcel
Vito Stassi
Antonio Scuderi
Sebastiano Bonfiglio
Antonio Ciolino
Andrea Raia
Nunzio Passafiume
Agostino D’Alessandro
Giuseppe Scalia
Giuseppe Puntarello
Gaetano Guarino e Marina Spinelli
Pino Camilleri
Girolamo Scaccia e Giovanni Castiglione
Giovanni Severino
Giuseppe Biondo
Andrea Raja
Paolo Farina
Filippo Forno
Nicolò Azoti
Accursio Miraglia
Leonardo Salvia
Nunzio Sansone
Pietro Macchiarella
Margherita Cresceri
Giuseppe Di Maggio
Vito Allotta
Giovanni Grifò
Castrenze Intravaia
Vincenza La Fata
Filippo Di Salvo
Serafino Lascari
Giovanni Megna
Giorgio Cusenza
Francesco Vicari
Vincenzo Lo Jacono
Giuseppe Casarubea
Michelangelo Salvia
Giuseppe... (continua)
PARLO CON TE
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 28/8/2019 - 19:48
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Il tragico naufragio del vapore Sirio

anonimo
Il tragico naufragio del vapore Sirio
La Serpe d'Oro - Toscani randagi

"The story of an italian steamliner: in 1906, it left Genoa to reach South America, but sank off the coast of Spain. Those who died were more than 500, many of which were emigrants: and among them, José de Camargo Barros, São Paulo’s bishop who is mentioned in the last part of the lyrics."
THE TRAGIC SHIPWRECK OF STEAMLINER SIRIO
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/8/2019 - 18:17
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Diarsera posi un giglio, ovvero E cinquecento catenelle d'oro

anonimo
Diarsera posi un giglio, <i>ovvero</i> E cinquecento catenelle d'oro
Riccardo Venturi, 28-08-2019 17:49


Performed by Belle di Mai
YESTREEN I PUT A LILY, or FIVE HUNDRED FINE GOLDEN CHAINS
(continua)
28/8/2019 - 17:49
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Wisdom, Justice and Love

Wisdom, Justice and Love
Significato di tutto il testo di
Martin Luther King:

Non c'era dubbio che King fosse un uomo religioso nel cuore. Ha tenuto questo discorso alla Riverside Church di New York City, New York, molto probabilmente perché era l'unico posto in cui King si sentiva a proprio agio a tenere un discorso come questo; un discorso che dichiarò ufficialmente la sua opposizione alla sanguinosa e raccapricciante guerra del Vietnam. Senza la bomba atomica inventata, Napalm avrebbe potuto facilmente essere etichettato come l'arma più mortale che l'uomo conosca. Utilizzato ampiamente nella guerra del Vietnam dagli Stati Uniti, Napalm è un gel appiccicoso che, se acceso, brucia da 800 ° C a 1.200 ° C, che è da otto a dodici volte più alto dell'acqua bollente (100 ° C). Guerra del Vietnam, gli Stati Uniti hanno perso 58.220 uomini, uno degli sforzi militari più costosi dell'America. La maggior parte di... (continua)
28/8/2019 - 12:06
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Caffè Fortuna

Caffè Fortuna
Vista la difficoltà a trascrivere all'ascolto il ritornello in francese, abbiamo provato a chiedere a Ludovica Valori, che già si era affacciata sul nostro sito e che molto gentilmente e celermente ci ha risposto:

Buongiorno!
Che piacere ricevere il tuo messaggio!... c'è già un'altra nostra canzone sul vostro sito, "Taranta Migrante", saremmo onoratissimi se ci fosse anche "Caffè Fortuna".
Dunque il ritornello in francese è come segue:

Au Café Fortuna pour boire un verre
Pensant aux jours passés sous terre
Au Café Fortuna près de la mine
Des larmes noires dans la poitrine

Fammi sapere se hai bisogno di altro. Il videoclip è su youtube https://www.youtube.com/watch?v=bEFY4TPGQLM
Buona giornata e grazie ancora!
Ludovica e Paolo
Dq82 28/8/2019 - 09:45
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L'unica superstite

L'unica superstite
Liliana Del Monte racconta L'eccidio della Bettola

27/8/2019 - 12:34
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La donnina che semina il grano [No alla guerra]

La donnina che semina il grano [No alla guerra]
Chanson toscane (italien) – La donnina che semina il grano [No alla guerra] – Caterina Bueno – 1975

Extrait du concert avec le chœur étrusque (col Coro degli Etruschi), Florence 1975 – belle dans sa première partie de la séquence guerre / soldats / maladies / maladies / médecins / décès et dans sa deuxième partie, [on notera] le contraste entre la guerre (on mange mal on dort sur le sol) et la paix (dans un bon lit pour se reposer avec la belle brune, le champ de fleurs)
J’avoue une certaine incertitude sur le verset du champ de fleurs (bien que je sois originaire de Toscane, j’ai du mal à comprendre les mots, aussi parce que l’enregistrement n’est pas de grande qualité – les corrections sont bienvenues). Quoi qu’il en soit, le sens me paraît celui-là, et la condamnation de la guerre ne pourrait pas être plus claire


Dialogue Maïeutique

Il te souviendra certainement Lucien l’âne mon ami,... (continua)
LA SEMEUSE QUI SEMAIT LE GRAIN [NON À LA GUERRE !]
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/8/2019 - 12:27
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Tutti assolti

Tutti assolti
Versione live di Danilo Sacco

Dq82 27/8/2019 - 10:32
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Farewell Shalabiye

Farewell Shalabiye
Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös :
Riccardo Gullotta
ADDIO BELLA
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 26/8/2019 - 23:52
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Boves (Non ti ricordi il trentuno dicembre)

E. Macario / G. Maccario
Boves  (Non ti ricordi il trentuno dicembre)
Il testo è quello riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.20, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
E' la canzone della Brigata Bisalta "B. Lerda" che fu già la vecchia e gloriosa Banda di Boves. La canzone che si canta sull'aria di "Non ti ricordi quel 24 maggio", rievoca l'attacco mosso dai tedeschi, il 31 dicembre 1943, contro Boves e la sua Banda.
RICORDO DI BOVES
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 17:12
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Figli dell'officina

Figli dell'officina
Il seguente testo è quello riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.29, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano"
FIGLI DELL'OFFICINA
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 17:10

La Veglia del Partigiano

anonimo
La Veglia del Partigiano
Arturo Felici, editore partigiano

Una via di Cuneo porta il nome di Arturo Felici, il cui libretto di canti partigiani mi è stato inviato in questi giorni da Mauro Fantino e che ho provveduto a digitalizzare, per cui il relativo file PDF è a disposizione di chi fosse interessato.
Inoltre sto inviando al sito CCG i testi delle canzoni, raccolte da "Panfilo" sia fra i "compaesani" sia tra le altre formazioni di varia natura (garibaldini, autonomi, badogliani etc.)
il commento iniziale alle canzoni, oltre a quanto sopra riportato, prosegue così:

E se qualche volta la forma resiste e ricalcitra - ebbene, al diavolo la forma! - Tutta l'anima della guerra partigiana sdegnosa d'indugio si solleva dalla materia nell'onda della musica, e questa anima dai morti e dai vivi prorompe con questi canti sulle terre e sulle piazze d'Italia.

A ricordo di "Panfilo" desidero quindi riportare le seguenti... (continua)
26/8/2019 - 16:38
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
ciao a tutti, mi chiamo dino e scrivo da genova. ho letto varie versioni di "VITTI NA CROZZA" e questo non mi spiega con precisione il vero testo della poesia, (la canzone nasce nel 51 e questo l'ho capito ) non esiste il ritornello aggiunto successivamente, ma da una parte parla di giardino e fiori dall'altra no! dal film si sentono solo le prime frasi. quale è la verità. grazie.
pompili dino 26/8/2019 - 14:58
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Stop the War (the Cats Are Killing Themselves)‎

Stop the War (the Cats Are Killing Themselves)‎
In 1941, when war knocked on America’s door at Pearl Harbor, the 15-year Swing Era was already eight years old. Music was the nation’s dominant cultural force; jazz orchestras ruled the pop charts and swing soloists were household names, as jazz critic Scott Yanow notes in The Illustrated Encyclopedia of Music. Swing was what all the hep cats danced to, if they could find space on the overcrowded floors of the Savoy or elsewhere.

When Japan attacked, composers quickly returned fire with a barrage of morale-boosting melodies, and pro-war jazz standards number in the dozens. As the first war fought in the electronic age (with nine in ten households owning a radio by 1940), Axis-smashing anthems like “G.I. Jive” and “V-Day Stomp” could be blasted to almost every home in the nation.

The Great War’s poets had penned plenty of verses condemning it, and songs like Alf Bryan’s “I Didn’t Raise My... (continua)
AWS Staff 26/8/2019 - 11:37
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Sfiorisci bel fiore

Sfiorisci bel fiore
si, patchinko, ora che mi ci fai pensare è possibile che nel nastro che avevo da ragazzo quella strofa fosse la seconda e che l'ultima fosse invece quella della bella dormiente. Ora che su youtube ce ne sono tante versioni, sento che in una la canta come terza strofa, dopo il bel soldato, che nella prima versione non c'era.
piersante sestini 26/8/2019 - 03:34
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Décimas para el Guernica

Décimas para el Guernica
DECIME PER IL GUERNICA
(continua)
25/8/2019 - 23:21
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Volta la carta

Volta la carta
Chanson italienne – Volta la carta – Fabrizio De André – 1978
Texte et musique : Fabrizio De André et Massimo Bubola


Dialogue Maïeutique

Ici, Lucien l’âne mon ami, je vais d’abord te poser une devinette à propos de ces comptines, car sous la chanson de De André, se cachent des comptines populaires plus anciennes. Voici la devinette : qu’évoquent pour toi – qui est familier des arcanes les plus secrets – la carte, la mort, la guerre le vilain bêcheur, le valet de cœur, l’amoureux.

Oh, dit Lucien l’âne, c’est une devinette bien simple. C’est le tarot.

Eh bien exactement, cette comptine, c’est un tarot. Mais, dit Marco Valdo M.I., un tarot divinatoire évidemment, comme en avait fait fabriqué un le premier de la lignée des Visconti-Sforza, prolongeant ainsi l’existence d’un jeu milanais du siècle précédent (sans doute le XIVe). La comptine doit être lue – dans toutes les versions – comme... (continua)
TOURNEZ LA CARTE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/8/2019 - 22:40
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El equipaje del destierro

El equipaje del destierro
A inizio pagina si descrive "Andadas" degli Inti-Illimani, sottolineando esserci contenuti due brani esplicitamente legati all'Italia: Cinque terre e Canna austina. Deduco quindi pochi sappiano che ce n'è un terzo con un legame particolare al nostro Paese. Si tratta del brano iniziale del disco, lo strumentale "Angelo".

La vicenda fu questa: Branduardi cercò gli Inti Illimani nell'ultimo periodo in cui vivevano ancora qui, proponendo una collaborazione per una composizione che aveva un'ossessiva misura di 7/4, cifra ritmica poco comune in una canzone. Loro la trovarono molto interessante e iniziarono a lavorarci con entusiasmo inventando alcune melodie contrappuntistiche che proposero all'autore. Branduardi si rese però perfettamente conto che il brano recava il marchio indelebile del gruppo cileno e non qualche semplice tocco di colore e che la situazione gli stava sfuggendo di mano. A... (continua)
Flavio Poltronieri 25/8/2019 - 18:55
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Il galeone

Il galeone
federico anzolini 25/8/2019 - 16:38
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Born In The U.S.A.

Born In The U.S.A.


Non si tratta di una parodia, ho ripreso il testo originale di "Born in USA" e ne ho fatto una traduzione quasi letterale, con qualche opportuno adattamento per facilitare la metrica nel canto. Ho sempre ritenuto che la lingua napoletana sia più efficace dell'italiano nel rock, a causa delle finali mute che condivide con l'inglese e che l'italiano non ha. E' un esperimento un po' folle, lo so. Potevo fare una parodia spassosissima (non sfuggirà a nessuno che "Born" in napoletano suona quasi identico a "Porn...") ma ho voluto un approccio serio. Il testo parla di un dramma che ha spaccato in due l'America di quegli anni, e per certi versi tutto il mondo occidentale. Il mio è un approccio rispettoso. Spero vi piaccia :-)

PS: Le origini di Springsteen sono italiane, precisamente meridionali; anche per questo è venuto un paio di volte a cantare a Napoli... :-)
BORN IN THE U.S.A.
(continua)
25/8/2019 - 15:28
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Paolo Conte: Alle prese con una verde milonga

Paolo Conte: Alle prese con una verde milonga
Ho letto che questa canzone fu censurata. Molte radio si rifiutano di mandarla in onda. Vorrei una spiegazione convincente di questo fatto. Per me la canzone è un capolavoro che ascolto spesso, ma lo scandolo in cosa consiste?
Giuseppe Guerrasio 25/8/2019 - 08:36
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La donnina che semina il grano [No alla guerra]

La donnina che semina il grano [No alla guerra]
Prima di proporla come canzone autonoma avevo controllato la pagina di Volta la carta e la versione presente lì mi pare diversa, nel finale. Inoltre non c'è menzione di Caterina e del suo contributo alla ricerca e conservazione della canzone popolare. Ma, soprattutto, ho pensato fosse utile riportare una versione letterale delle parole del disco, non sempre facilmente comprensibili per la qualità non eccelsa della registrazone (avrei voluto farlo anche per "poveri soldatini", nello stesso disco,ma ci sono troppi versi che mi sfuggono)
Piersante Sestini 25/8/2019 - 01:51




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