Music for Prague 1968
[1969]
Music for Prague 1968 is a programmatic work written by Czech-born composer Karel Husa for symphonic band and later transcribed for full orchestra, written shortly after the Soviet Union crushed the Prague Spring reform movement in Czechoslovakia in 1968. Karel Husa was sitting on the dock at his cottage in America at the time, listening to the BBC broadcast of the events on the radio. He was deeply moved, and wrote Music for Prague 1968 to memorialize the events. This piece is a standard among wind ensemble repertoire.
The work was commissioned by Ithaca College and was premiered in January 1969 in Washington, DC at the Music Educators National Conference by Dr. Kenneth Snapp and the Ithaca College Concert Band.
The work is scored for 2 Piccolos, 6 Flutes, 2 Oboes, English Horn, 2 Bassoons, Contrabassoon, Eb Clarinet, 9 Clarinets, Alto Clarinet, Bass Clarinet, Contrabass Clarinet,... (continua)
Music for Prague 1968 is a programmatic work written by Czech-born composer Karel Husa for symphonic band and later transcribed for full orchestra, written shortly after the Soviet Union crushed the Prague Spring reform movement in Czechoslovakia in 1968. Karel Husa was sitting on the dock at his cottage in America at the time, listening to the BBC broadcast of the events on the radio. He was deeply moved, and wrote Music for Prague 1968 to memorialize the events. This piece is a standard among wind ensemble repertoire.
The work was commissioned by Ithaca College and was premiered in January 1969 in Washington, DC at the Music Educators National Conference by Dr. Kenneth Snapp and the Ithaca College Concert Band.
The work is scored for 2 Piccolos, 6 Flutes, 2 Oboes, English Horn, 2 Bassoons, Contrabassoon, Eb Clarinet, 9 Clarinets, Alto Clarinet, Bass Clarinet, Contrabass Clarinet,... (continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/9/2019 - 15:29
Highwomen
[2019]
Nuove parole / New lyrics: Amanda Shires, Brandi Carlile
Musica e parole originali / Music and original lyrics: Jimmy Webb (Highwayman)
Highwomen è la canzone sigla dell'omonimo supergruppo femminile di cantanti country, formato nel 2019 da Brandi Carlile, Natalie Hemby, Maren Morris e Amanda Shires, ispirato al celebre supergruppo country maschile Highwaymen e chiaramente indirizzato a sostenere il rinnovamento femminile nella musica Country e nella società. La canzone ripercorre una serie di storie di donne di varie epoche, tutte marcate dalla tragica repressione dalla loro ricerca di libertà e di auto-espressione, e dalla affermazione che il loro sacrificio non sia stato inutile e che le aspirazioni delle donne non non possano essere fermate. Scritta da Amanda Shires, Brandi Carlile e Jimmy Webb.
Le strofe sono cantate nell'ordine da Brandie Carlie, Amanda Shires, Yola (sul disco, nelle versioni dal vivo da Maren Morris) e Natalie Hemby.
Nuove parole / New lyrics: Amanda Shires, Brandi Carlile
Musica e parole originali / Music and original lyrics: Jimmy Webb (Highwayman)
Highwomen è la canzone sigla dell'omonimo supergruppo femminile di cantanti country, formato nel 2019 da Brandi Carlile, Natalie Hemby, Maren Morris e Amanda Shires, ispirato al celebre supergruppo country maschile Highwaymen e chiaramente indirizzato a sostenere il rinnovamento femminile nella musica Country e nella società. La canzone ripercorre una serie di storie di donne di varie epoche, tutte marcate dalla tragica repressione dalla loro ricerca di libertà e di auto-espressione, e dalla affermazione che il loro sacrificio non sia stato inutile e che le aspirazioni delle donne non non possano essere fermate. Scritta da Amanda Shires, Brandi Carlile e Jimmy Webb.
Le strofe sono cantate nell'ordine da Brandie Carlie, Amanda Shires, Yola (sul disco, nelle versioni dal vivo da Maren Morris) e Natalie Hemby.
I was a Highwoman
(continua)
(continua)
inviata da Piersante Sestini 7/9/2019 - 03:08
Béber
Fino a oggi era inserita nel testo perché il testo originale creolo non era disponibile
BÉBER
(continua)
(continua)
7/9/2019 - 00:35
Mourir pour des idées
English version: To Die for your Ideas by Pierre de Gaillande (from Bad Reputation, 2010)
Versione inglese di Pierre de Gaillande
Bad Reputation Volume 1 by Bad Reputation
Bad Reputation Volume 1 by Bad Reputation
TO DIE FOR YOUR IDEAS
(continua)
(continua)
7/9/2019 - 00:14
Is This the Life We Really Want?
Roger Waters, conferenza stampa a Venezia
“Non sono un esperto della nuova coalizione, ma meno male che se n’è andato Matteo Salvini, anche se forse temporaneamente. Anche se in Italia, come nel resto d'Europa, ci potrebbe essere una recrudescenza del neofascismo, basti vedere in Inghilterrra Boris Johnson, ma anche Polonia e Ungheria. Viviamo tempi difficili in cui il potere fa sì che la gente normale sia sempre in guerra, controllano la nostra vita e sembra ci sia volontà di distruzione del nostro pianeta bellissimo. Se non contrastiamo queste forze neofasciste non ci sarà niente da passare alle nuove generazioni".
6/9/2019 - 23:53
Ich wund’re mir über gar nichts mehr
[1917]
Versi di Otto Reutter
Musica di Hugo Hirsch
Una celebre poesia di Otto Reutter (1870-1931), cantante e attore tedesco, precursore di quel Kabarett berlinese che ebbe la sua epoca d'oro negli anni tra le due guerre.
Testo trovato su www.otto-reutter.de
Otto Reutter non fu certo un autore politico ma descrisse sempre con sarcasmo ed irriverenza la società tedesca tra i due secoli. La sua poetica – espressa in couplet, versi distici a rima baciata – divenne più amara durante la Grande Guerra, specie dopo che suo figlio perse la vita nella terribile battaglia di Verdun (febbraio – dicembre 1916)
In questa "Non mi meraviglio più di niente" Otto Reutter descrive la vita a Berlino nel 1917, una vita lontana dal fronte ma non dalla guerra...
"... In quegli anni si esibiva all'Apollo Theater Otto Reutter a cui abbiamo già accennato. Il grande cabarettista raggiunse la notorietà con una... (continua)
Versi di Otto Reutter
Musica di Hugo Hirsch
Una celebre poesia di Otto Reutter (1870-1931), cantante e attore tedesco, precursore di quel Kabarett berlinese che ebbe la sua epoca d'oro negli anni tra le due guerre.
Testo trovato su www.otto-reutter.de
Otto Reutter non fu certo un autore politico ma descrisse sempre con sarcasmo ed irriverenza la società tedesca tra i due secoli. La sua poetica – espressa in couplet, versi distici a rima baciata – divenne più amara durante la Grande Guerra, specie dopo che suo figlio perse la vita nella terribile battaglia di Verdun (febbraio – dicembre 1916)
In questa "Non mi meraviglio più di niente" Otto Reutter descrive la vita a Berlino nel 1917, una vita lontana dal fronte ma non dalla guerra...
"... In quegli anni si esibiva all'Apollo Theater Otto Reutter a cui abbiamo già accennato. Il grande cabarettista raggiunse la notorietà con una... (continua)
An der Haltestelle steh’ ich oft da,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/9/2019 - 21:15
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Prendimi le mani
2018
Controumano
"Prendimi le mani" è la descrizione della desolazione che può lasciare una guerra. Nello specifico, viene analizzata la guerra di Vukovar del 1991, quando l'armata Jugoslava, con l'appoggio dei paramilitari serbi, mise sotto assedio la città croata.
L'attenzione è rivolta sugli strascichi che la guerra si porta dietro, agli Innocenti che subirono le atrocità e ai sopravvissuti, che sono testimonianza vivente del male dell'uomo.
Prendimi le mani sotto la terra. Le vittime chiedono umanità, tendendo le loro mani, nella speranza che qualcuno le stringa, in nome di quella umanità che ci lega, nella speranza che tutto ciò possa non ripetersi.
Controumano
"Prendimi le mani" è la descrizione della desolazione che può lasciare una guerra. Nello specifico, viene analizzata la guerra di Vukovar del 1991, quando l'armata Jugoslava, con l'appoggio dei paramilitari serbi, mise sotto assedio la città croata.
L'attenzione è rivolta sugli strascichi che la guerra si porta dietro, agli Innocenti che subirono le atrocità e ai sopravvissuti, che sono testimonianza vivente del male dell'uomo.
Prendimi le mani sotto la terra. Le vittime chiedono umanità, tendendo le loro mani, nella speranza che qualcuno le stringa, in nome di quella umanità che ci lega, nella speranza che tutto ciò possa non ripetersi.
le anime dalla città sono migrate al nord oltre la frontiera le stazioni oltre la fretta
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 6/9/2019 - 19:03
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
L'inizio è il confine
2018
Controumano
Il tema immigrazione oggi è più attuale che mai, ma la prospettiva, differente in ognuno di noi
spesso tralascia ciò che conta veramente: l'uomo.
In "L'inizio è il confine" il tema immigrazione è analizzato e raccontato con gli occhi di un
migrante. Una prospettiva insolita, che mostra la colpevole leggerezza su temi tanto delicati,
quanto la mancanza di umanità che sempre più contraddistingue la quotidianità collettiva.
Controumano
Il tema immigrazione oggi è più attuale che mai, ma la prospettiva, differente in ognuno di noi
spesso tralascia ciò che conta veramente: l'uomo.
In "L'inizio è il confine" il tema immigrazione è analizzato e raccontato con gli occhi di un
migrante. Una prospettiva insolita, che mostra la colpevole leggerezza su temi tanto delicati,
quanto la mancanza di umanità che sempre più contraddistingue la quotidianità collettiva.
il giorno che pioverà’ non potrai nasconderti siamo case in mezzo agli alberi carta bianca sopra banchi inutili
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 6/9/2019 - 19:01
Ninna nanna (per il caro / armato)
[1979]
Nell'album "Superivan"
"... Il disco si chiude con “Ninna Nanna (Per il Caro Armato)”, una suadente ballata pastoral-pacifista come sempre inzuppata dai vocalizzi sopra le righe e un altro mezzo quintale di doppi sensi.
Tirando le somme, pur con i suoi piccoli difetti, “Superivan” rimane uno dei migliori prodotti non solo del Cattaneo più ispirato e geniale, ma della musica pop italiana alla fine degli anni settanta, confermando il nostro Ivan come un autore attento, originale, abile nell’uso di sonorità orecchiabili ma non facilotte e, specialmente, provocatore senza scadere nell’oscenità o nella gaiezza farlocca e fine a se stessa. Da lì in poi non gli rimarrà molto da dire, quindi goderselo diventa praticamente un imperativo. Da recuperare." (dalla recensione di Damien & Vittorio “Vikk” Papa su Orrore a 33 giri)
Nell'album "Superivan"
"... Il disco si chiude con “Ninna Nanna (Per il Caro Armato)”, una suadente ballata pastoral-pacifista come sempre inzuppata dai vocalizzi sopra le righe e un altro mezzo quintale di doppi sensi.
Tirando le somme, pur con i suoi piccoli difetti, “Superivan” rimane uno dei migliori prodotti non solo del Cattaneo più ispirato e geniale, ma della musica pop italiana alla fine degli anni settanta, confermando il nostro Ivan come un autore attento, originale, abile nell’uso di sonorità orecchiabili ma non facilotte e, specialmente, provocatore senza scadere nell’oscenità o nella gaiezza farlocca e fine a se stessa. Da lì in poi non gli rimarrà molto da dire, quindi goderselo diventa praticamente un imperativo. Da recuperare." (dalla recensione di Damien & Vittorio “Vikk” Papa su Orrore a 33 giri)
Ninna nanna, ninna nanna nai na na
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/9/2019 - 18:16
Афганистан
Un'altra canzone sulla guerra Russo-Afgana
Пришёл приказ, и по приказу мы встаем
(continua)
(continua)
inviata da Donatella Leoni 6/9/2019 - 15:57
אינקובטור
Inkubator [Incubator]
[1981]
Testo / טעקסט / Lyrics / Paroles :
Danny Dotan / דני דותן
Musica / מוזיק / Music / Musique :
Eli Abramov / אלי אברמוב
סרט / Film /Movie / Film /
Valzer con Bashir / ואלס עם באשיר / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir :
Ari Folman / ארי פולמן
Interpreti / זמרן / Performed by / Interprétée par :
Clique / הקליק
Album / אלבום :
Ima Ani Lo Rotze Lehigamel / אמא אני לא רוצה להיגמל / Mother I don't want to be weaned
Premessa
Una damnatio memoriae o una conventio ad tacendum ? Questa canzone fu pubblicata nel 1981, traccia #6 dell’album citato. Fu rilanciata ventisette anni dopo come parte della colonna sonora del film Valzer con Bachir,ma è come scomparsa dalla circolazione. Basta fare una ricerca su google per rendersene conto. Soltanto pochissime fonti ne citano il nome en passant, in relazione alla colonna sonora di Valzer con Bachir. E’ vano esplorare... (continua)
[1981]
Testo / טעקסט / Lyrics / Paroles :
Danny Dotan / דני דותן
Musica / מוזיק / Music / Musique :
Eli Abramov / אלי אברמוב
סרט / Film /Movie / Film /
Valzer con Bashir / ואלס עם באשיר / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir :
Ari Folman / ארי פולמן
Interpreti / זמרן / Performed by / Interprétée par :
Clique / הקליק
Album / אלבום :
Ima Ani Lo Rotze Lehigamel / אמא אני לא רוצה להיגמל / Mother I don't want to be weaned
Premessa
Una damnatio memoriae o una conventio ad tacendum ? Questa canzone fu pubblicata nel 1981, traccia #6 dell’album citato. Fu rilanciata ventisette anni dopo come parte della colonna sonora del film Valzer con Bachir,ma è come scomparsa dalla circolazione. Basta fare una ricerca su google per rendersene conto. Soltanto pochissime fonti ne citano il nome en passant, in relazione alla colonna sonora di Valzer con Bachir. E’ vano esplorare... (continua)
אינקובטור[1]
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 6/9/2019 - 13:03
Percorsi:
Colonne Sonore di film contro la guerra
Dalle belle città (Siamo i ribelli della montagna)
DES LES BELLES CITÉS (LES REBELLES DE LA MONTAGNE)
(continua)
(continua)
5/9/2019 - 00:03
Dadadidattico (Canti corali per le scuole medie)
[1977]
Nell'album "Primo, secondo e frutta (Ivan compreso)"
Nell'album "Primo, secondo e frutta (Ivan compreso)"
Sul ponte di Bassano
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/9/2019 - 21:51
Bambinanarchia
[1978]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Piero Finà
Album / Albumi: Anghingò
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Piero Finà
Album / Albumi: Anghingò
Uno, due, anghingò
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 4/9/2019 - 19:42
When The Ship Comes In
QUANDO LA NAVE ARRIVERÀ (WHEN THE SHIP COMES IN)
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/9/2019 - 16:06
Roma underground
Le nuvole del Nord e il freddo di Milano
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/9/2019 - 15:56
Il fumo degli anni '70
Il fumo degli anni settanta era color azzurro mare
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/9/2019 - 15:37
Round, Round Hitler's Grave
Da questa pagina è possibile scaricare l'mp3 di una rara versione ungherese della canzone, intitolata Körbe-körbe Hitler sírján del duo Muszty & Dobay.
Performed by The Szása
Performed by The Szása
Dq82 4/9/2019 - 13:08
Der Fuehrer's Face
Da questa pagina è possibile scaricare l'mp3 di una rara versione ungherese della canzone, intitolata Ha a Führer szól del duo Muszty & Dobay.
Dq82 4/9/2019 - 13:06
I skolan fick vi lära oss
D’après la version italienne de Riccardo Venturi d’une
Chanson suédoise – I skolan fick vi lära oss – Kjell Höglund – 1975
Paroles et musique : Kjell Höglund
Et voici une autre version – suédoise celle-ci – de la chanson que Pete Seeger avait écrite en 1964. D’abord, il faut insister aussi sur sa date de naissance : 1975 ; il lui a fallu un certain temps pour percoler jusque-là. Cependant, elle se distingue par son caractère nordique, dû vraisemblablement à la personnalité de Kjell Höglund. C’est une version bien différente de l’originale parmi bien d’autres de What Did You Learn In School Today? (M.V.M.I.)
Chanson suédoise – I skolan fick vi lära oss – Kjell Höglund – 1975
Paroles et musique : Kjell Höglund
Et voici une autre version – suédoise celle-ci – de la chanson que Pete Seeger avait écrite en 1964. D’abord, il faut insister aussi sur sa date de naissance : 1975 ; il lui a fallu un certain temps pour percoler jusque-là. Cependant, elle se distingue par son caractère nordique, dû vraisemblablement à la personnalité de Kjell Höglund. C’est une version bien différente de l’originale parmi bien d’autres de What Did You Learn In School Today? (M.V.M.I.)
À L’ÉCOLE, ON A APPRIS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/9/2019 - 11:15
Chacarera de la guerra
[1961]
Credo si tratti di una canzone popolare argentina recuperata dal compositore ed etnomusicologo Ariel Ramirez tra la fine dei 50 e l'inizio dei 60
Uno dei cavalli di battaglia de Los Cantores del Alba, celebre gruppo folklorico argentino della regione del Salta.
Testo trovato sul blog di Gabriel de Alas
Credo si tratti di una canzone popolare argentina recuperata dal compositore ed etnomusicologo Ariel Ramirez tra la fine dei 50 e l'inizio dei 60
Uno dei cavalli di battaglia de Los Cantores del Alba, celebre gruppo folklorico argentino della regione del Salta.
Testo trovato sul blog di Gabriel de Alas
Hace muchos, muchos años
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/9/2019 - 10:33
What Did You Learn In School Today?
Riccardo Venturi, 04-09-2019 06:55
COSA HAI IMPARATO OGGI A SCUOLA?
(continua)
(continua)
4/9/2019 - 06:55
La ballata di Haiphong
[1977]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: L. Vohn - Maurizio Tatalo
Album / Albumi: Un giorno d'aprile
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: L. Vohn - Maurizio Tatalo
Album / Albumi: Un giorno d'aprile
Un motore nel cielo
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 3/9/2019 - 23:50
Every Bomb You Make
(1985)
Lyrics by Quentin Reynolds & James Glen
Music by Sting
Backing Track by The Police
Si tratta di una parodia della famosa canzone dei Police "Every Breath You Take". Lo stesso Sting accettò di cantare la parodia per il programma satirico inglese Spitting Image.
La parodia è una canzone di protesta contro la Guerra Fredda e in generale i mali del mondo. Nel video si vedono le marionette di vari politici, tra cui Reagan e la Thatcher (tutti i nomi sono indicati tra parentesi nel testo).
Nell'ultimo verso si scopre che a cantare non è altri che la Morte stessa, che fissa minacciosa mentre finalmente il sole tramonta, promettendo a tutti i grandi leader apparsi nel video che anche la loro ora verrà prima o poi.
"Every Bomb You Make" is a parody of the 1983 Police song, "Every Breath You Take.". The real Sting agreed to sing it in exchange for copies of every episode of the... (continua)
Lyrics by Quentin Reynolds & James Glen
Music by Sting
Backing Track by The Police
Si tratta di una parodia della famosa canzone dei Police "Every Breath You Take". Lo stesso Sting accettò di cantare la parodia per il programma satirico inglese Spitting Image.
La parodia è una canzone di protesta contro la Guerra Fredda e in generale i mali del mondo. Nel video si vedono le marionette di vari politici, tra cui Reagan e la Thatcher (tutti i nomi sono indicati tra parentesi nel testo).
Nell'ultimo verso si scopre che a cantare non è altri che la Morte stessa, che fissa minacciosa mentre finalmente il sole tramonta, promettendo a tutti i grandi leader apparsi nel video che anche la loro ora verrà prima o poi.
"Every Bomb You Make" is a parody of the 1983 Police song, "Every Breath You Take.". The real Sting agreed to sing it in exchange for copies of every episode of the... (continua)
Every bomb you make, (Ronald Reagan)
(continua)
(continua)
3/9/2019 - 23:28
What Did You Learn In School Today?
Chanson française – Qu’as–tu appris à l’École ? – Graeme Allwright – 1965
Dialogue maïeutique
Tout d’abord, il importe de situer cette chanson dans le temps, car quand même elle a au moins cinquante ans, elle fut – en tout cas – enregistrée en 1968 et je n’en ai pas trouvé trace avant. Cela dit, je ne sais pas, Lucien l’âne mon ami, à quelle école tu es allé, ni si de ton temps déjà, l’école enseignait le respect de l’État. Sans doute, pas.
Oh, répond Lucien l’âne, de mon temps ? Lequel d’abord ? C’est une étrange expression que ce « de mon temps ». Et puis, du temps où j’étais enfant, il n’y avait pas d’école ; du moins d’école comme on la conçoit ces derniers temps ; disons depuis environ trois siècles dans ce coin-ci du monde.
Oui, Lucien l’âne mon ami, et l’école à laquelle se réfère la chanson est encore plus récente, car c’est l’école publique, c’est celle de l’enseignement primaire... (continua)
Dialogue maïeutique
Tout d’abord, il importe de situer cette chanson dans le temps, car quand même elle a au moins cinquante ans, elle fut – en tout cas – enregistrée en 1968 et je n’en ai pas trouvé trace avant. Cela dit, je ne sais pas, Lucien l’âne mon ami, à quelle école tu es allé, ni si de ton temps déjà, l’école enseignait le respect de l’État. Sans doute, pas.
Oh, répond Lucien l’âne, de mon temps ? Lequel d’abord ? C’est une étrange expression que ce « de mon temps ». Et puis, du temps où j’étais enfant, il n’y avait pas d’école ; du moins d’école comme on la conçoit ces derniers temps ; disons depuis environ trois siècles dans ce coin-ci du monde.
Oui, Lucien l’âne mon ami, et l’école à laquelle se réfère la chanson est encore plus récente, car c’est l’école publique, c’est celle de l’enseignement primaire... (continua)
3/9/2019 - 23:12
×
Poesia /شعر / A Poem by / Poésie :
Maḥmūd Darwīsh /محمود درويش
Musica /موسيقى / Music / Musique /
Symphony Arabica
Interpreti / مطرب / Performed by / Interprétée par /
Shādiyah Manṣūr /شادية منصور
Da Il Manifesto del 22/7/2016:
…Per il ministro della difesa israeliana, Avigdor Lieberman, le poesie di Darwish sono paragonabili al “Mein Kampf” di Adolf Hitler. Dalla parte di Lieberman si è schierata la ministra della cultura, Miri Regev, che ha parlato di «pazzia» ed esortato la radio dell’esercito a dare spazio a poeti ebrei nazionalisti. La radio delle Forze Armate, ha proclamato Regev, «non può permettersi di glorificare Mahmoud Darwish che non era un israeliano, le sue poesie non sono israeliane e vanno contro i valori fondanti della società israeliana».
No comment