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Still a Stranger

Still a Stranger
Una delle tante canzoni sul filone dello straniamento dei reduci della guerra del Vietnam, composta in risposta a “Stranger in My Own Home Town”, pubblicata da Percy Mayfield nel 1964.
Pubblicato nell'album Borderline Blues del 1992 e nella raccolta Texas Gentleman, del 2002

In realtà Rich Minus non credo sia stato in Vietnam, ma ha servito 6 anni nella Texas Air National Guard Reserve ed ha vissuto tutta la vita da emarginato e con gli emarginati, penetrandone e descrivendone la vita come pochi altri poeti.

The best S.A. songwriter you’ve never heard of was a Army reserve veteran

Non garantisco la precisione di tutte le parole: fra il "twang" texano, i pochi denti rimasti in bocca e la voce impastata (Rich Minus raramente era sobrio, che cantasse o no, la trascrizione è incerta in più punti: sono gradite eventuali correzioni.

Una ticker-tape parade è una parata tenuta in un centro... (continua)
Passed the time, spent drinking wine, down at the tavern, now
(continua)
inviata da Piersante Sestini 11/9/2019 - 22:59
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Io sono l'altro

Io sono l'altro
(2019)
Singolo che anticipa l'album "Tradizione e tradimento"

2019
Tradizione e tradimento

Il cantante torna con un brano dalla forte connotazione sociale, una riflessione sull'importanza dell'empatia, sull'altro, quello che oggi pare spaventarci, il ‘diverso', quello che vediamo al di fuori di noi stessi e ci sembra strano perché non è noi stessi, anche se, in fondo, un po' lo è.

"Esiste un’espressione ‘In Lak’ech' che nella cultura Maya non è solo un saluto ma una visione della vita. Può essere tradotta come ‘io sono un altro te' o ‘tu sei un altro me'. Che si parta dalla filosofia o dalla fisica quantistica si arriva sempre alla conclusione che l’altro è imprescindibile nella nostra vita e che siamo solo particelle di un tutto insondabile. Allora l’empatia diventa non solo un dovere etico, ma l’unica modalità per sopravvivere, l’unica materia che non dovremmo mai dimenticarci di insegnare... (continua)
Io sono l’altro
(continua)
inviata da Lorenzo 11/9/2019 - 16:23
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Alturas

Alturas
[1973]
Música / Musica / Music / Musique / Sävel: Horacio Salinas
Album / Albumi:
a) Canto de pueblos Andinos vol. 1, Chile Odeon 1973
b) [In Italy] Viva Chile!, I Dischi Dello Zodiaco, VPA 8175, 1973

Io credo che, a 50 anni di distanza, se a qualcuno -perlomeno di un'età non propriamente adolescenziale- viene canticchiata / fischiettata / picchiettata con le dita anche solo qualche nota di questo brano musicale, scatti perlomeno qualcosa dentro; qualche ricordo, qualche emozione, qualche rivedersi pischello nei cortei che squassavano tutta l'Italia e mezzo mondo in quei giorni del '73. Io ai cortei non ci andai, ero troppo piccolo (avevo 10 anni allora); ma la mattina dell'11 settembre 1973 me la ricordo come fosse ora, all'Isola d'Elba in casa mia. Era una mattinata grigia, e tutti davanti a una vecchia televisione, zitti, di quelle in bianco e nero con lo stabilizzatore per avviarla.... (continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/9/2019 - 13:20
11.9.1973
Santiago de Chile
Radio Magallanes, 11.00h

E / and / et Alturas
Riccardo Venturi 11/9/2019 - 10:02

Walter Fillak

Walter Fillak
Vorrei aggiungere qualche considerazione personale su quello che i genovesi chiamavano il ponte di brooklyn, in un gemellaggio simbolico con la città d'oltremare.
Fino dalla realizzazione il ponte, a detta dei suoi collaboratori, tuttora viventi, tolse il sonno al progettista ing.Morandi, in quanto "il ponte non rispondeva come previsto alle sollecitazioni". Negli anni poi si sono succeduti interventi di "ordinaria" manutenzione, compreso il rinforzo di due dei sei "stralli" o tiranti che evidentemente avevano dei problemi. del resto era in programma il rinforzo di altri due, intervento preceduto dal crollo che ha causato 43 vittime tra quanti stavano transitando o stavano lavorando sotto il ponte.
Il crollo, che riguardava il tratto di ponte sul torrente Polcevera, lasciava indenne la via Walter Fillak, ma dopo pochi giorni, alcuni sinistri scricchilii mettevano in allarme gli addetti... (continua)
11/9/2019 - 09:46
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Allendes letzte Rede

Allendes letzte Rede
[1974]
Album / Albumi: Mumien – Kantate für Rockband

Si tratta di un lungo “brano collage” facente parte della cantata rock “Mumien” realizzata dai Floh de Cologne nel 1974 (si veda anche Frühling In Chile). Nel “collage” si riconosce all'inizio anche Alturas, il famoso brano strumentale degli Inti-Illimani che rappresentò come la loro sigla e che, pur non essendo in alcun modo collegato a tematiche politiche e sociali, assurse a simbolo della Resistenza cilena in ambito musicale e artistico. L'ultimo, famosissimo discorso di Salvador Allende trasmesso da Radio Magallanes la mattina dell'11 settembre 1973 sotto i bombardamenti dell'aviazione cilena golpista e poco prima che il Presidente venisse suicidato, è letto (parzialmente) in tedesco da Gerd Wollschon, membro della band di Colonia. Lo riportiamo qua sotto nel suo testo completo tedesco.

A long “miscellany piece” and a part of the... (continua)
Allendes letzten Worte
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/9/2019 - 09:42
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One World

One World
Ne hai ben donde, Alessandro, di rimanere estasiato, l'unicità di quei dischi e lo stato di grazia del loro autore fanno del trittico 71/73: Bless The Weather/Solid Air/Inside Out una vetta inarrivabile però è la canzone Solid Air ad essere dedicata a Nick Drake non il disco tutto "...ti conosco, ti voglio bene, sarò tuo amico, ti seguirò ovunque, anche attraverso l'aria solida..."

Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 10/9/2019 - 18:37
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Enzo Jannacci: Mario

Enzo Jannacci: Mario
Grazie! Adoro questa canzone e scopro ora che non è stata scritta da Jannacci. Sono arrivato qui cercando l'espressione «dissolvermi in cometa».
ciao, n
nico 10/9/2019 - 11:33
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Il cavaliere delle nuvole

Il cavaliere delle nuvole
8 settembre 2019

Una canzone che parla di guerra, amicizia, amore e libertà

Il nuovo singolo dei Traindeville (Ludovica Valori e Paolo Camerini), duo indie-folk romano che ha all'attivo già due album, Shadows and Lights (2015) e Caffè Fortuna (2017), nasce da un testo scritto dalla giornalista televisiva e scrittrice Annalisa Venditti, autrice del libro Il Cavaliere delle Rose e delle Nuvole (Edilazio, 2011). La vicenda del celebre meteorologo tv Andrea Baroni, internato militare nei lager nazisti di Ucraina, Polonia e Germania dopo l'8 settembre 1943, ha costituito il prezioso spunto per un brano che parla di libertà, fratellanza, amore al di là di qualsiasi confine.

“Il dovere di ogni prigioniero è fuggire”: è così che il giovane ufficiale italiano, dopo una lunga prigionia, riesce miracolosamente a evadere dal lager tedesco nella periferia di Magdeburgo insieme a un suo amico. La forza... (continua)
Nuvole che piangono
(continua)
inviata da Ludovica Valori + Dq82 10/9/2019 - 10:18
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E con la cicca in bocca

anonimo
E con la cicca in bocca
Un'altra testimonianza sul ruolo di Caterina Bueno anche sulla scena musicale milanese di quegli anni (la scrittura di "ho visto un re")

Piersante Sestini 9/9/2019 - 22:53
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Glorious Fool

Glorious Fool
Una canzone del 1981, dedicata all'ascesa alla Casa Bianca del presidente americano Ronald Reagan.
Dette il titolo all'intero album in cui era contenuta.
Out of the west came a glorious fool
(continua)
inviata da Piersante Sestini 9/9/2019 - 22:16
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Ich wund’re mir über gar nichts mehr

Ich wund’re mir über gar nichts mehr
Chanson allemande – Ich wund’re mir über gar nichts mehr – Otto Reutter – 1917
Célèbre poème d’Otto Reutter (1870-1931), chanteur et acteur allemand, précurseur du Kabarett berlinois qui connut son âge d’or entre les deux guerres. Texte trouvé sur www.otto-reutter.de .

Otto Reutter n’était certainement pas un auteur politique, mais il a toujours décrit la société allemande entre les deux siècles avec sarcasme et irrévérence. Sa poésie – en couplets, distiques aux rimes croisées – devient plus amère pendant la Grande Guerre, surtout après que son fils ait perdu la vie dans la terrible bataille de Verdun (février – décembre 1916).
Dans ce « Ich wund’re mir über gar nichts mehr », Otto Reutter décrit la vie à Berlin en 1917, une vie loin du front, mais pas de la guerre…

« … Dans ces années-là, se produisait au théâtre Apollo (Berlin) Otto Reutter… Le grand artiste de cabaret s’est fait connaître... (continua)
MOI, JE NE M’ÉTONNE PLUS DE RIEN
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/9/2019 - 17:36
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Avanzo de cantiere

Avanzo de cantiere
SCUM OF THE CONSTRUCTION YARD
(continua)
inviata da ZugNachPankow 9/9/2019 - 11:11
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Ich wund’re mir über gar nichts mehr

Ich wund’re mir über gar nichts mehr
Proclama l'Anonimo Toscano del XXI Secolo: da Berlino a Livorno il passo è breve, tutt'e due le città hanno sperimentato la guerra ammodino e con qualche piccolo adattamento si va alla grande. L'Anonimo tiene molto a gemellare questa canzone con Fagioli 'olle 'otenne.
'UMMI STUPISCO PIÙ DI NULLA
(continua)
9/9/2019 - 08:23
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Bangera rossa

anonimo
Bangera rossa
Versione repubblicana di Bandiera rossa, che si cantava in Romagna (Ravenna). Sulla avanzata primogenitura rispetto alla celebre versione socialista e comunista, non prendo posizione: segnalo soltanto le interessanti annotazioni in calce a questa pagina web rito simbolico.
Sta' forte o Pirulini [1]
(continua)
inviata da L.L. 8/9/2019 - 14:50
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Cumandantes

Cumandantes
COMANDANTI
(continua)
8/9/2019 - 00:33
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Music for Prague 1968

Music for Prague 1968
[1969]



Music for Prague 1968 is a programmatic work written by Czech-born composer Karel Husa for symphonic band and later transcribed for full orchestra, written shortly after the Soviet Union crushed the Prague Spring reform movement in Czechoslovakia in 1968. Karel Husa was sitting on the dock at his cottage in America at the time, listening to the BBC broadcast of the events on the radio. He was deeply moved, and wrote Music for Prague 1968 to memorialize the events. This piece is a standard among wind ensemble repertoire.

The work was commissioned by Ithaca College and was premiered in January 1969 in Washington, DC at the Music Educators National Conference by Dr. Kenneth Snapp and the Ithaca College Concert Band.

The work is scored for 2 Piccolos, 6 Flutes, 2 Oboes, English Horn, 2 Bassoons, Contrabassoon, Eb Clarinet, 9 Clarinets, Alto Clarinet, Bass Clarinet, Contrabass Clarinet,... (continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/9/2019 - 15:29
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Lo sciopero del Sole

Lo sciopero del Sole
Caro Lorenzo,

Tu as parfaitement raison à propos de Silvio B., c’est sans aucun doute lui qui est visé dans la chanson ; ce fut, en effet, un fameux prometteur de miracles, mais à présent, il relève de l’archéologie politique. Il est actuellement d’autres prometteurs de miracles et pas seulement en Italie. Oh, les beaux jours qu’ils annoncent !
Je voudrais profiter de ce petit mot pour attirer l’attention sur une allusion plus contemporaine :
« il ne faudrait pas confondre sauveur et sauveteur – le second a vraiment l’intention de vous sauver. » ; dans ce cas précis, le « sauveur » (de l’Italie, croit-il) est l’ex-ministre de l’Intérieur et le sauveteur – tout capitaine de navire de secours (Ehi Capitano).
Parmi les sauveurs télévisuels, il faut évidemment ranger l’homme à la houppette folle, qu’il couvre souvent d’une laide casquette, son imitateur à la coiffure en désordre, et on pourrait... (continua)
Marco Valdo M.I. 7/9/2019 - 10:11
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Highwomen

Highwomen
[2019]

Nuove parole / New lyrics: Amanda Shires, Brandi Carlile
Musica e parole originali / Music and original lyrics: Jimmy Webb (Highwayman)

Highwomen è la canzone sigla dell'omonimo supergruppo femminile di cantanti country, formato nel 2019 da Brandi Carlile, Natalie Hemby, Maren Morris e Amanda Shires, ispirato al celebre supergruppo country maschile Highwaymen e chiaramente indirizzato a sostenere il rinnovamento femminile nella musica Country e nella società. La canzone ripercorre una serie di storie di donne di varie epoche, tutte marcate dalla tragica repressione dalla loro ricerca di libertà e di auto-espressione, e dalla affermazione che il loro sacrificio non sia stato inutile e che le aspirazioni delle donne non non possano essere fermate. Scritta da Amanda Shires, Brandi Carlile e Jimmy Webb.

Le strofe sono cantate nell'ordine da Brandie Carlie, Amanda Shires, Yola (sul disco, nelle versioni dal vivo da Maren Morris) e Natalie Hemby.
I was a Highwoman
(continua)
inviata da Piersante Sestini 7/9/2019 - 03:08




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