Proprio oggi
[1962]
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi
In "Milanin Milanon", registrazione di un concerto al Teatro Gerolamo di Milano, 14 dicembre 1962.
Sandra Mantovani, "la voce autentica. Cantava il popolo: una vita dedicata alla salvaguardia della cultura popolare in tutte le sue sfaccettature. Un lavoro instancabile con una sentita vocazione antifascista" (Chiara Ferrari da Patria Indipendente)
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi
In "Milanin Milanon", registrazione di un concerto al Teatro Gerolamo di Milano, 14 dicembre 1962.
Sandra Mantovani, "la voce autentica. Cantava il popolo: una vita dedicata alla salvaguardia della cultura popolare in tutte le sue sfaccettature. Un lavoro instancabile con una sentita vocazione antifascista" (Chiara Ferrari da Patria Indipendente)
Proprio oggi sono andata a San Vittore
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 20:33
1968
con alcune correzioni (avevano messo Rambo al posto di Rimbaud, attenzione!!) e integrata nelle parti mancanti
1968
(continua)
(continua)
2/6/2019 - 19:14
Casètta mia
[1944]
Parole di Alfredo Bracchi (1897–1976), paroliere, regista, commediografo e sceneggiatore milanese.
Musica di Giovanni D'Anzi (1906-1974), compositore e musicista milanese, l'autore della celeberrima "Oh mia bela Madunina".
Testo trovato su Cabaret Milano Duemila
Parole di Alfredo Bracchi (1897–1976), paroliere, regista, commediografo e sceneggiatore milanese.
Musica di Giovanni D'Anzi (1906-1974), compositore e musicista milanese, l'autore della celeberrima "Oh mia bela Madunina".
Testo trovato su Cabaret Milano Duemila
Una poesia di Salvatore Quasimodo, nella raccolta "Giorno dopo giorno" (1947)
MILANO, AGOSTO 1943
Invano cerchi tra la polvere,
povera mano, la città è morta.
È morta: s’è udito l’ultimo rombo
sul cuore del Naviglio. E l’usignolo
è caduto dall’antenna, alta sul convento,
dove cantava prima del tramonto.
Non scavate pozzi nei cortili:
i vivi non hanno più sete.
Non toccate i morti, così rossi, così gonfi:
lasciateli nella terra delle loro case:
la città è morta, è morta.
Invano cerchi tra la polvere,
povera mano, la città è morta.
È morta: s’è udito l’ultimo rombo
sul cuore del Naviglio. E l’usignolo
è caduto dall’antenna, alta sul convento,
dove cantava prima del tramonto.
Non scavate pozzi nei cortili:
i vivi non hanno più sete.
Non toccate i morti, così rossi, così gonfi:
lasciateli nella terra delle loro case:
la città è morta, è morta.
Stasera ona grand malinconia
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 19:11
El hambre
Decisamente più tirata questa versione de los Reincidentes tratta dalla stessa poesia di Miguel Hernandez
POEMA SOCIAL DE GUERRA Y MUERTE
(continua)
(continua)
2/6/2019 - 18:44
Epitafio para Joaquín Pasos
interpretata da Petra Magoni e Alessandro d'Alessandro
EPITAFFIO PER JOAQUÍN PASOS
(continua)
(continua)
2/6/2019 - 17:22
Erik Olov Älg
[1974]
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Baskervilles hund"
Testo trovato sul sito ufficiale dell'autore
Erik Olov Älg hette egentligen Erik Olof Olofsson och ska ha dött 1934.
"Erik Olov Älg är ingen påhittad figur. Han levde i slutet på 1800-talet och i början på 1900-talet och var under nödtiden i Norrland fattigfolkets hjälpare undan svält och svårigheter ... Redan under sin livstid blev han en legendarisk figur, en den tidens Robin Hood i Ångermanlands, Jämtlands och Västerbottens inland." ("Erik Olov Älg - en norrländsk Robin Hood" av Karl Erik Johansson i Backe, Smålänningens förlag, 1979)
Erik Olof Olofsson, meglio conociuto come Erik Olov Älg (ossia, l'Alce) è stato un cacciatore e bracconiere svedese, nato e vissuto (1849-1934) nella regione storica dell'Angermannia, Svezia nord-orientale. Da quelle parti è una figura leggendaria ed è considerato una sorta di... (continua)
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Baskervilles hund"
Testo trovato sul sito ufficiale dell'autore
Erik Olov Älg hette egentligen Erik Olof Olofsson och ska ha dött 1934.
"Erik Olov Älg är ingen påhittad figur. Han levde i slutet på 1800-talet och i början på 1900-talet och var under nödtiden i Norrland fattigfolkets hjälpare undan svält och svårigheter ... Redan under sin livstid blev han en legendarisk figur, en den tidens Robin Hood i Ångermanlands, Jämtlands och Västerbottens inland." ("Erik Olov Älg - en norrländsk Robin Hood" av Karl Erik Johansson i Backe, Smålänningens förlag, 1979)
Erik Olof Olofsson, meglio conociuto come Erik Olov Älg (ossia, l'Alce) è stato un cacciatore e bracconiere svedese, nato e vissuto (1849-1934) nella regione storica dell'Angermannia, Svezia nord-orientale. Da quelle parti è una figura leggendaria ed è considerato una sorta di... (continua)
Det berättas ännu idag
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 14:28
Trollfolk på bygden
[1974]
Parole e musica / Text och ord / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel
Album / Albumi : Baskervilles hund
Kjell Höglund prese come simbolo (e titolo) del suo album del 1974, il quarto in studio, il famoso racconto di Arthur Conan Doyle The Hound of the Baskervilles, che in italiano si chiama Il mastino dei Baskerville. Come tutti sapranno, dal simpatico cagnolino del racconto (per il quale Conan Doyle aveva “resuscitato” Sherlock Holmes, fatto morire nel racconto precedente), Umberto Eco trasse il nome del frate francescano investigatore del suo “Nome della rosa”, Ma chi sarebbe il “mastino dei Baskerville” per Kjell Höglund? Lo spiega forse la copertina dell'album, un'immagine appositamente creata e dipinta da Pieter de Groot Boersma (1932-2006), un pittore olandese (di Amsterdam) che aveva fatto il medesimo cammino di Cornelis Vreeswijk trasferendosi nel 1952... (continua)
Parole e musica / Text och ord / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel
Album / Albumi : Baskervilles hund
Kjell Höglund prese come simbolo (e titolo) del suo album del 1974, il quarto in studio, il famoso racconto di Arthur Conan Doyle The Hound of the Baskervilles, che in italiano si chiama Il mastino dei Baskerville. Come tutti sapranno, dal simpatico cagnolino del racconto (per il quale Conan Doyle aveva “resuscitato” Sherlock Holmes, fatto morire nel racconto precedente), Umberto Eco trasse il nome del frate francescano investigatore del suo “Nome della rosa”, Ma chi sarebbe il “mastino dei Baskerville” per Kjell Höglund? Lo spiega forse la copertina dell'album, un'immagine appositamente creata e dipinta da Pieter de Groot Boersma (1932-2006), un pittore olandese (di Amsterdam) che aveva fatto il medesimo cammino di Cornelis Vreeswijk trasferendosi nel 1952... (continua)
Mjölken har surnat
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 13:55
Man vänjer sig
[1974]
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Baskervilles hund"
Testo trovato su LyricWiki
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Baskervilles hund"
Testo trovato su LyricWiki
Man vaknar varje morgon med en hemskhet i sitt bröst
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 13:47
Maffian
[1975]
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Baskervilles hund"
Testo trovato su LyricWiki
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Baskervilles hund"
Testo trovato su LyricWiki
Det har nått våra öron att Ni har kritiserat oss
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 13:38
Percorsi:
Mafia e mafie
Privilegierad man
[1975]
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Hjärtat sitter till vänster"
Testo trovato su LyricWiki
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Hjärtat sitter till vänster"
Testo trovato su LyricWiki
Jag är en privilegierad man
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 13:29
Vilka är det som stjäl?
[1975]
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Hjärtat sitter till vänster"
Testo trovato su LyricWiki
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Hjärtat sitter till vänster"
Testo trovato su LyricWiki
Pengar växer inte på träd, man skakar inte fram dom ur hatten
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 13:25
France Gall: Résiste
[1981]
Parole e musica di Michel Berger
Lato B del singolo "Tout pour la musique"
Una canzone sulla libertà e sull'amore, e sul diritto alla libertà e all'amore per tutti gli esseri umani...
Un tributo alla bella France Gall, scomparsa appena settantenne il 7 gennaio 2018 dopo lunghi anni di lotta contro il cancro...
Parole e musica di Michel Berger
Lato B del singolo "Tout pour la musique"
Una canzone sulla libertà e sull'amore, e sul diritto alla libertà e all'amore per tutti gli esseri umani...
Un tributo alla bella France Gall, scomparsa appena settantenne il 7 gennaio 2018 dopo lunghi anni di lotta contro il cancro...
Si on t'organise une vie bien dirigée
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 12:01
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Plastic People
[2007]
Parole di Jonathan Chandra Pandy, in arte JC-001
Musica de Le Peuple de l'Herbe
Singolo estratto dall'album "Radio Blood Money"
Featuring C. Di Vita
Credo che questo brano costituisca anche un omaggio al Frank Zappa e alla sua canzone omonima...
Parole di Jonathan Chandra Pandy, in arte JC-001
Musica de Le Peuple de l'Herbe
Singolo estratto dall'album "Radio Blood Money"
Featuring C. Di Vita
Credo che questo brano costituisca anche un omaggio al Frank Zappa e alla sua canzone omonima...
Real life still seedy, for the poor sick and needy
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 11:31
Movimiento
(2017)
Album: Salvavidas de Hielo
Il movimento come caratteristica essenziale della specie umana, che si muove per cercare una vita migliore, per fuggire dalle guerre.
Il videoclip mostra Lorena Ramírez, una corridora del popolo Tarahumara. I Tarahumara, (o nella loro lingua: Rarámuri, “il popolo dai piedi leggeri”), sono un popolo indigeno dello stato di Chihuahua in Messico, conosciuti per la loro resistenza nella corsa, capaci di correre per varie centinaia di chilometri. Non si allenano né utilizzano vestiti sportivi. Correre è la loro cultura e a volte superano i 200 km senza fermarsi.
"Ho pensato che la storia di Lorena e del popolo Tarahumaras sarebbe stato un contributo meraviglioso per la resa visiva della mia canzone. Un popolo che è sopravvissuto muovendosi e che mette in discussione la nostra visione contemporanea urbana sullo sport e la cultura. Che vede l'atto di muoversi,... (continua)
Album: Salvavidas de Hielo
Il movimento come caratteristica essenziale della specie umana, che si muove per cercare una vita migliore, per fuggire dalle guerre.
Il videoclip mostra Lorena Ramírez, una corridora del popolo Tarahumara. I Tarahumara, (o nella loro lingua: Rarámuri, “il popolo dai piedi leggeri”), sono un popolo indigeno dello stato di Chihuahua in Messico, conosciuti per la loro resistenza nella corsa, capaci di correre per varie centinaia di chilometri. Non si allenano né utilizzano vestiti sportivi. Correre è la loro cultura e a volte superano i 200 km senza fermarsi.
"Ho pensato che la storia di Lorena e del popolo Tarahumaras sarebbe stato un contributo meraviglioso per la resa visiva della mia canzone. Un popolo che è sopravvissuto muovendosi e che mette in discussione la nostra visione contemporanea urbana sullo sport e la cultura. Che vede l'atto di muoversi,... (continua)
Apenas nos pusimos en dos pies,
(continua)
(continua)
2/6/2019 - 00:12
It's Just Begun
[1970-71]
Scritta da Gerry Thomas, Jimmy Castor e John Pruitt
La traccia che dà il titolo al disco pubblicato nel 1972
"Bianchi e neri, la pace verrà, in questo mondo regnerà finalmente la calma solo quando saremo uniti..."
Un pezzo incredibile di una band guidata dal musicista polistrumentista afromericano Jimmy Castor, che su queste pagine è stato riscoperto dal nostro Webmastro Lorenzo Masetti con l'inserimento, solo pochi giorni fa, di When?. E solo qualche ora dopo il sottoscritto, contribuendo il brano République tratto dall'album "11.08.73" dei francesi La Canaille, riscopre questa "E' solo l'inizio" addirittura come brano seminale dell'Hip Hop, il pezzo che ne decretò la nascita quando l'allora giovanissimo Clive Campbell, in arte Kool Herc, DJ del West Bronx, lo cominciò a mixare alla festa di compleanno della sorella, l'11 agosto del 1973.
Incrèdibol bat trù!
"Per quanto... (continua)
Scritta da Gerry Thomas, Jimmy Castor e John Pruitt
La traccia che dà il titolo al disco pubblicato nel 1972
"Bianchi e neri, la pace verrà, in questo mondo regnerà finalmente la calma solo quando saremo uniti..."
Un pezzo incredibile di una band guidata dal musicista polistrumentista afromericano Jimmy Castor, che su queste pagine è stato riscoperto dal nostro Webmastro Lorenzo Masetti con l'inserimento, solo pochi giorni fa, di When?. E solo qualche ora dopo il sottoscritto, contribuendo il brano République tratto dall'album "11.08.73" dei francesi La Canaille, riscopre questa "E' solo l'inizio" addirittura come brano seminale dell'Hip Hop, il pezzo che ne decretò la nascita quando l'allora giovanissimo Clive Campbell, in arte Kool Herc, DJ del West Bronx, lo cominciò a mixare alla festa di compleanno della sorella, l'11 agosto del 1973.
Incrèdibol bat trù!
"Per quanto... (continua)
Watch me now
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2019 - 22:58
Décimas para el Guernica
(2017)
Décima 1: Juanlu Mora
Décima 2: Mopo Meursault
Décima 3: Marta Jiménez Serrano
Décima 4 y estribillo: Andrés Romero
Música: Jorge Drexler
Nel 2017 il "Guernica" compiva 80 anni e per l'occasione Jorge Drexler è stato invitato a suonare davanti al capolavoro di Picasso al museo Reina Sofía di Madrid. Per l'occasione Drexler ha lanciato un appello in rete per scrivere dei versi dedicati a Guernica, e li ha messi in musica. Nella stessa occasione Drexler ha cantato Milonga del moro judío e El pianista del gueto de Varsovia.
Décima 1: Juanlu Mora
Décima 2: Mopo Meursault
Décima 3: Marta Jiménez Serrano
Décima 4 y estribillo: Andrés Romero
Música: Jorge Drexler
Nel 2017 il "Guernica" compiva 80 anni e per l'occasione Jorge Drexler è stato invitato a suonare davanti al capolavoro di Picasso al museo Reina Sofía di Madrid. Per l'occasione Drexler ha lanciato un appello in rete per scrivere dei versi dedicati a Guernica, e li ha messi in musica. Nella stessa occasione Drexler ha cantato Milonga del moro judío e El pianista del gueto de Varsovia.
La sangre gris en el lienzo
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 1/6/2019 - 22:21
Quitte à t’aimer
[2007]
Scritta da Nando Da Cruz
Nell'album "Place 54"
Featuring Magic Malik Mezzadri
Il refrain riprende la canzone "Petit pays" di Cesária Évora
Scritta da Nando Da Cruz
Nell'album "Place 54"
Featuring Magic Malik Mezzadri
Il refrain riprende la canzone "Petit pays" di Cesária Évora
Yeah...
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2019 - 17:55
La pulzella d’Orleans
[2017]
Album : Eretiche visioni
Album : Eretiche visioni
La storia di Giovanna tutti l’abbiam sentita,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 1/6/2019 - 17:40
Giordano Bruno
[2017]
Album : Eretiche visioni
Album : Eretiche visioni
Sedeva nel boschetto
(continua)
(continua)
inviata da adriana 1/6/2019 - 17:28
Parler le fracas
[2012]
Nell'album "A Matter of Time"
Featuring Marc Nammour
Nell'album "A Matter of Time"
Featuring Marc Nammour
J'aime quand les pages bavent quand le groove est grave
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2019 - 17:22
La strada ferrata
tratto dall'album dei Petralana "Fernet" uscito il 7 febbraio 2019
‘La Strada Ferrata’ è sicuramente il vostro pezzo più di successo, nonché uno dei momenti più alti e importanti di Fernet. Ho trovato una similitudine che potrebbe farti arrossire, ed è con Generale di De Gregori: il treno pieno di soldati, quello che De Gregori immagina tornare a casa, e che per voi porta Pietro al fronte. E anche le infermiere ‘che fanno l’amore’, come l’infermiera cui Pietro vorrebbe sfilare i guanti.
“È giusto! [Ride, n.d.r.] Non ci avevo mai pensato; è talmente forte nel nostro immaginario quel tipo di cantautorato che riecheggia. Mi sembra un paragone calzante, La Strada Ferrata – rispetto a Generale, che apre uno spiraglio di luce – finisce con un bombardamento. Il pezzo si sgretola, e questo sgretolamento porta ad una nuova consapevolezza da parte del protagonista che accompagnerà le decisioni... (continua)
‘La Strada Ferrata’ è sicuramente il vostro pezzo più di successo, nonché uno dei momenti più alti e importanti di Fernet. Ho trovato una similitudine che potrebbe farti arrossire, ed è con Generale di De Gregori: il treno pieno di soldati, quello che De Gregori immagina tornare a casa, e che per voi porta Pietro al fronte. E anche le infermiere ‘che fanno l’amore’, come l’infermiera cui Pietro vorrebbe sfilare i guanti.
“È giusto! [Ride, n.d.r.] Non ci avevo mai pensato; è talmente forte nel nostro immaginario quel tipo di cantautorato che riecheggia. Mi sembra un paragone calzante, La Strada Ferrata – rispetto a Generale, che apre uno spiraglio di luce – finisce con un bombardamento. Il pezzo si sgretola, e questo sgretolamento porta ad una nuova consapevolezza da parte del protagonista che accompagnerà le decisioni... (continua)
Quando ogni cosa in questa vallata
(continua)
(continua)
1/6/2019 - 16:19
Percorsi:
Treni
Explosión
(2015)
Album: Algo Sucede
Una de las canciones que llama de inmediato la atención es Explosión, obviamente por el tema muy actual, y porque no acostumbras tocar la denuncia social, aunque obviamente, en este caso es algo que estás viviendo muy de cerca en la Ciudad de México y que afecta a todos los mexicanos. ¿Cómo te vino esa canción?
No suelo juntar mis convicciones sociales o políticas con mis canciones, pero me pega en lo emocional lo que está pasando en México. Fue una canción muy difícil de escribir porque sí, es muy explícita. Y de repente, escribir sobre algo tan directamente… Pero me pareció importante al final que estuviera. No es una canción que vaya a cambiar al mundo –las canciones no creo que hagan eso realmente– pero para mí era importante que estuviera.
Hay otra canción también sobre México, Una respuesta, que también trata sobre cómo la realidad te sobrepasa. A veces... (continua)
Album: Algo Sucede
Una de las canciones que llama de inmediato la atención es Explosión, obviamente por el tema muy actual, y porque no acostumbras tocar la denuncia social, aunque obviamente, en este caso es algo que estás viviendo muy de cerca en la Ciudad de México y que afecta a todos los mexicanos. ¿Cómo te vino esa canción?
No suelo juntar mis convicciones sociales o políticas con mis canciones, pero me pega en lo emocional lo que está pasando en México. Fue una canción muy difícil de escribir porque sí, es muy explícita. Y de repente, escribir sobre algo tan directamente… Pero me pareció importante al final que estuviera. No es una canción que vaya a cambiar al mundo –las canciones no creo que hagan eso realmente– pero para mí era importante que estuviera.
Hay otra canción también sobre México, Una respuesta, que también trata sobre cómo la realidad te sobrepasa. A veces... (continua)
Fue un José o un Pedro
(continua)
(continua)
1/6/2019 - 15:56
Me 'nnamoravo de te
L'ultima parte è una registrazione da Radio Aut, quella di Peppino Impastato
B.B. 1/6/2019 - 15:51
Лёнька Королёв, или Песня про Лёньку Королёва
E' uscito ieri sul canale di Squilibri Editore il video di Lenka Korolev, brano che apre il disco Nella Corte dell'Arbat - Le canzoni di Bulat Okudžava.
Il video racchiude l'emozione dell'esperienza di Alessio Lega, Guido Baldoni e Rocco Marchi sul palco del Club Tenco - Premio Tenco nell'edizione del 2018.
La regia è di Riccardo Pittaluga.
Il video racchiude l'emozione dell'esperienza di Alessio Lega, Guido Baldoni e Rocco Marchi sul palco del Club Tenco - Premio Tenco nell'edizione del 2018.
La regia è di Riccardo Pittaluga.
1/6/2019 - 15:45
Ma Noi No!
Reincisa nell'album Milleanni (2019)
MA NOI NO
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 1/6/2019 - 15:30
Giulio
Piazza Alimonda è bellissima. Chi ha vissuto quella Genova, ricomosce tutto in quei versi di Guccini.
Bellissima Giulio, un pugno nel cuore.
E bellissima.
E Sidùn di Fabrizio De André, è bellissima.
Le madri, il dolore, l'Amore.
Bellissima Giulio, un pugno nel cuore.
E bellissima.
E Sidùn di Fabrizio De André, è bellissima.
Le madri, il dolore, l'Amore.
31/5/2019 - 22:55
Sognando
Avevo 9anni quando la sentii la prima volta ora ne ho 50 stesse identiche emozioni stupenda poesia cantata dalla straordinaria Mina dopo tanti anni la sentii cantata da Don Backy e seppi che era sua Grazie una canzone che non ha tempo e mai passera
Davide 31/5/2019 - 18:21
Inner City Blues (Make Me Wanna Holler)
Semplicemente Spettacolre. Ti tocca l'anima. Nn conoscevo la canzone,favolosa é dir poco.Musica= Voce dell' anima.
Sharif.A 31/5/2019 - 16:12
Allain Leprest: C'est peut-être
Riccardo Venturi, 31-05-2019 14:57
DET SKA MAN VETA ALDRIG
(continua)
(continua)
31/5/2019 - 14:58
Je suis un Artiste
Je suis un Artiste
Lettre de prison 29
10 juin 1935
Dialogue Maïeutique
Si tu le veux bien, Lucien l’âne mon ami, je propose de faire une pause dans notre histoire tout comme le fait le Dr. Levi afin de récapituler ce qui s’est passé depuis sa première incarcération en mars 1934. D’abord, il faut distinguer au moins trois périodes. La première incarcération qui est celle qui va de mars à mai 1934, aux Nuove, la prison de Turin. Durant cette période, il est interrogé très ponctuellement par la police politique et par les juges d’instruction turinois. C’est à ce moment que Carlo Levi fait la remarque qu’une partie de la prison est réservée aux prisonniers politiques et prend soudain les allures d’une synagogue. Dans la presse, le gouvernement fasciste dénonce un complot juif, anticipant et probablement, annonçant ainsi les lois raciales de 1938.
Oui, dit Lucien l’âne, je me souviens de... (continua)
Lettre de prison 29
10 juin 1935
Dialogue Maïeutique
Si tu le veux bien, Lucien l’âne mon ami, je propose de faire une pause dans notre histoire tout comme le fait le Dr. Levi afin de récapituler ce qui s’est passé depuis sa première incarcération en mars 1934. D’abord, il faut distinguer au moins trois périodes. La première incarcération qui est celle qui va de mars à mai 1934, aux Nuove, la prison de Turin. Durant cette période, il est interrogé très ponctuellement par la police politique et par les juges d’instruction turinois. C’est à ce moment que Carlo Levi fait la remarque qu’une partie de la prison est réservée aux prisonniers politiques et prend soudain les allures d’une synagogue. Dans la presse, le gouvernement fasciste dénonce un complot juif, anticipant et probablement, annonçant ainsi les lois raciales de 1938.
Oui, dit Lucien l’âne, je me souviens de... (continua)
Qui sait pourquoi
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/5/2019 - 11:50
On parle de parité
[2005]
Album:Tripopular
Album:Tripopular
Spécialement dédicacé
(continua)
(continua)
inviata da adriana 31/5/2019 - 11:13
Allo spuntar dell’alba
anonimo
Variazione di un canto delle mondine di origine militare, qui con
un netto riferimento alla lotta partigiana dei gruppi legati al PCI (Partito Comunista Italiano)
Da :Imparare con la storia
un netto riferimento alla lotta partigiana dei gruppi legati al PCI (Partito Comunista Italiano)
Da :Imparare con la storia
Allo spuntar dell’alba
(continua)
(continua)
inviata da adriana 31/5/2019 - 08:47
Cara mamma sono carcerato
anonimo
La musica è quella della marcia nazista "Wenn wir fahren gegen England". Vedi anche la versione triestina Magnaremo suf.
Come puoi capire ascoltando questo canto, si tratta di una registrazione effettuata da qualche studioso di canzoni popolari, che ha intervistato un testimone dei fatti accaduti.
Da Imparare con la Storia
Come puoi capire ascoltando questo canto, si tratta di una registrazione effettuata da qualche studioso di canzoni popolari, che ha intervistato un testimone dei fatti accaduti.
Da Imparare con la Storia
Cara mamma sono carcerato
(continua)
(continua)
inviata da adriana 31/5/2019 - 08:16
Sorge un grido d' orrore
anonimo
Testo reperito in questa pagina
Sorge un grido di orrore
(continua)
(continua)
inviata da adriana 31/5/2019 - 08:12
Les fiancés du Nord
Un dernier refrain :
``Le lendemain, la foule entière
Suivant les parents en grand deuil
Accompagnait au cimetière
Ceux qu'avait unis le cercueil.
Les pinsons à la voix sonore
Roucoulaient des sons éclatants
Et partout, on voyait éclore
Les premières fleurs du printemps.``
Elle était jeune et belle,
Il était grand et fort.
Chacun se les rappelle,
Les Fiancés du Nord.
``Le lendemain, la foule entière
Suivant les parents en grand deuil
Accompagnait au cimetière
Ceux qu'avait unis le cercueil.
Les pinsons à la voix sonore
Roucoulaient des sons éclatants
Et partout, on voyait éclore
Les premières fleurs du printemps.``
Elle était jeune et belle,
Il était grand et fort.
Chacun se les rappelle,
Les Fiancés du Nord.
André Gauthier 31/5/2019 - 01:36
Les enfants sur la lune
Qu'est devenue cette grande crainte de la « guerre atomique » qui hanta le monde après Hiroshima ? Cette chanson-ci vient de ce monde-là où l'on attendait la fin d'un moment à l'autre; elle n'est pas encore venue. Pas encore ? Mais alors, mais alors... ? On rêve quand même que le principe de Murphy ne s'applique pas dans ce cas...
Mais si elle vient demain, ce sera l'apocalypse.
Béart l'avait imaginée, il avait écrit cette chanson d'après l'apocalypse.
Une chanson qui raconte ce qui reste de la Terre vue par les enfants de la Lune :
« Y ’ avait des gens là-bas ?
Mais depuis le grand éclair il n’y en a pas. »
Sur la Lune, il y a des enfants
Qui regardent la terre en rêvant.
– Croyez-vous qu'aussi loin
Il y ait des humains ?
– Je n’en sais rien du tout,
Embrassons-nous.
Sur la Lune, il y a des enfants,
Sur la Lune ou sur Aldébaran,
Qui se disent « Sommes-nous
... (continua)
Mais si elle vient demain, ce sera l'apocalypse.
Béart l'avait imaginée, il avait écrit cette chanson d'après l'apocalypse.
Une chanson qui raconte ce qui reste de la Terre vue par les enfants de la Lune :
« Y ’ avait des gens là-bas ?
Mais depuis le grand éclair il n’y en a pas. »
Sur la Lune, il y a des enfants
Qui regardent la terre en rêvant.
– Croyez-vous qu'aussi loin
Il y ait des humains ?
– Je n’en sais rien du tout,
Embrassons-nous.
Sur la Lune, il y a des enfants,
Sur la Lune ou sur Aldébaran,
Qui se disent « Sommes-nous
... (continua)
30/5/2019 - 19:17
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Proprio perché parli di attualità e Siria, un pezzo che mi ha ricordato molto ciò che succede oggi è Il Faro. Attuale perché ci parla dell’immigrazione, dell’attraversata in mare che avveniva ieri, all’epoca di Pietro, verso l’America, e quella di oggi verso l’Italia.
“Beh, il paragone è presto fatto. Gli italiani venivano trattati in America esattamente come gli stranieri vengono trattati oggi in Italia, ovvero come bestie. Proporre queste tematiche all’ascoltatore ha l’obiettivo di empatizzare di più rispetto alle solitudini e le realtà difficile che vivono gli stranieri che arrivano. Il Faro racconta della solitudine che hanno provato gli italiani all’estero, lasciando la loro casa. Ed è una solitudine che ancora oggi molti nostri connazionali vivono, in Europa. Lo dico da italiano all’estero. La comunità italiana in... (continua)