I think this song is interesting also from a specifically linguistic view. It is written in a language form which is neither traditional bokmål, nor nynorsk. A language movement was developing in Norway in the 60s and 70s, trying to mix both traditional language forms into a “Common Norwegian” (Samnorsk) sharing the characteristics of both and, at the same time, reproducing the popular language of larger towns in South and West Norway (the most densely populated areas in the country). This had also political associations: the “Samnorsk” supporters were mostly associated with the Left, while conservatives kept on adhering strictly to traditional bokmål, the mixed Dano-Norwegian literary language prevailing in Oslo, and used in the media. A certain number of Samnorsk forms (e.g. the feminine gender of nouns with [-a] definite article or possessive adjectives placed after the noun, e.g. “jobben din”) are now generally accepted and used. All song lyrics by Frosk are written in Samnorsk.
I must admit that it's a bit hard for me to understand how Norway, a small nation of five million people, can afford to have several Norwegian languages, i.e. a potential source of so much confusion and misunderstanding. That, at least, cannot have anything to do with the North Sea oil.
I think all this has its remote origin in Norway's history. The centuries-long Danish domination brought the Danish language with it. Danish became the language of bureaucracy and supplanted Norwegian in Oslo and in the larger towns, perhaps except Bergen. Norwegians have always pronounced Danish with a strongly Norwegian accent, but, to say the truth, all masterpieces of 19th century Norwegian literature -including Ibsen's plays and Bjørnson's tales- are written in Danish, not in Norwegian (modern editions have been more or less “Norwegianized”, but if you read an old edition you can see it's good Danish what appears in the pages). A reaction took place before the country's home rule and independence, when the philologist and poet Ivar Aasen built a purely Norwegian literary language based upon the Western dialects, that had remained rather free from Danish influence: he called landsmål... (continua)
Di questo qui, salviamo pure The Cost of War (sulla sindrome del reduce, e vabbè...), ma questa "War Mentality" mi pare una sparata guerrafondaia... o no?
Chiedo verifica agli Admins...
B.B. 17/3/2019 - 21:10
Uhm....ci devo ancora pensare, mi dai due o tre giorni...?
Comunque sicuramente una della canzoni più "ricche" della musica nostrana,
So, che la mia è una spiegazione ben poco economica, ma intendere come "puttana" il cristianesimo a cui da Costantino in poi gli imperatori si sono sposati a doppio filo, e viceversa?
Alla fine ne sarà snaturato
18/3/2019 - 19:31
Il mondo antico e molti dei suoi valori e delle sue conoscenze.
Ridurlo soltanto alla Teodora, non so, mi sembrerebbe poco evocativo.
Ma mi rendo conto la mia sia una soprattutto una fascinazione, magari mossa dalla mia νοσταλγια.
L’analisi di Diego Carpitella incentrata su questa canzone epico-lirica parte da alcune considerazioni sul melodramma, le ragioni della cui popolarità vanno individuate non solo nella musica ma anche e spesso nei contenuti e nelle trame. Molti titoli operistici dell’Ottocento rimasero impressi nella memoria popolare per la violenza e per la drammaticità a forti tinte dei personaggi e delle situazioni che narravano. Così la Tosca di Puccini, tratta dal dramma di Victorien Sardou, si riferisce a un avvenimento verificatosi a Tolosa nel secolo XVI. Il connestabile di Montmorency ebbe l’infamia di promettere a una povera donna la grazia del marito se avesse accolto i suoi favori. Ciò avvenuto, si concesse la sadica gioia di mostrale il marito impiccato sulla piazza. La stessa situazione è all’origine della canzone narrativa nota in Italia come “La bella Cecilia”, il cui argomento può così essere... (continua)
1g. “Fior di tomba” nella versione piemontese data da Costantino Nigra (Canti Popolari Piemontesi)
1g. “Fior di tomba” in the Piedmontese version given by Costantino Nigra (Piedmontese Folksongs).
La versione piemontese (monferrina) “tipica” data da Costantino Nigra è riprodotta integralmente dal saggio di Georges Doncieux, La Pernette. Origine, histoire et restitution critique d'une chanson populaire romane, pubblicato nell'annata 1891 della rivista filologica Romania, vol. 77, pp. 86-135 (il testo piemontese si trova a pagina 122). Un intervento di M. Morelli sulla pagina della Pernette, vale a dire la “canzone francese del 1500” nominata dal Nigra come all'origine di Fior di tomba, mi ha spinto a ricontrollare a fondo il saggio del Doncieux, capitale per la storia della Pernette e delle sue derivazioni. Se si accettano le possibili influenze di Fior di tomba sulla nascita di “Bella Ciao”,... (continua)
Di là da cui boscage | na bela fia a j'è. (continua)
I pellegrini, passando,
tra lala lala lala lalala
i pellegrini, passando,
ne prenderanno un boccio,
ne prenderanno un boccio,
ne prenderanno un boccio.
Diranno: Dio abbia l'anima,
tra lala lala lala lalala
diranno: Dio abbia l'anima
di quei poveri innamorati,
di quei poveri innamorati,
di quei poveri innamorati.
E le genti che passeranno
O bella ciao ecc.
Diranno che bel fior
E questo è il fiore
Del partigiano
morto per la libertà
Morto per la libertà.
Il riferimento al passante, il ritornello che ritarda il verbo, il riferimento al fiore e, infine, alla causa nobile della morte e il compianto.
Che sia una ripresa testuale diretta sembra strano, la struttura è elementare e si può spiegare, sono queste immagini così diffuse nella canzone popolare da essere una pura coincidenza?
A intuito ci potrebbe stare, ma nel mio studio molto amatoriale e parziale sul canto popolare, non le ho mai trovate
M. Morelli 18/3/2019 - 02:29
Carissimo M. Morelli, parrebbe proprio che, col tuo intuito (e col tuo studio), tu “ci abbia dato” in pieno, come si suol dire. Spinto dal tuo intervento a ricontrollare a fondo il capitale saggio di Georges Doncieux, La Pernette. Origine, histoire et restitution critique d'une chanson populaire romane (pubblicato sulla rivista Romania nel 1891, 77, pp. 86-135 e fortunatamente disponibile in Rete), mi sono accorto che il canto, oltre a essere diffuso un po' in tutta la Francia dal sud alla Normandia, ha precise propaggini in Italia. Particolarmente in Piemonte, come fu messo in luce da Costantino Nigra nei suoi Canti popolari piemontesi, ma con addentellati fino al Veneto e a Pontelagoscuro (Ferrara).
Orbene, le versioni piemontesi sembrano afferire proprio a quella Fior di tomba che è indicata tra le principali fonti possibili di Bella Ciao. La derivazione di Fior di tomba da una “canzone... (continua)
Ravna Romanija è sia un villaggio nella regione appunto della Romanija, sia un riferimento al fatto che l'effettivo monte Romanija è praticamente un altipiano che visto dalla lunga distanza appare piatto. Spero di esser stato d'aiuto :)