Он не вернулся из боя
ON NIE POWRÓCIŁ PO BOJU
(continua)
(continua)
inviata da Paweł Dembowski 14/2/2019 - 03:37
Albero di tiglio
Oggi alla Feltrinelli di Firenze gli Zen Circus hanno detto che questa è la loro canzone più sottovalutata mentre "L'anima non conta" è quella più sopravvalutata. Siamo d'accordo.
CCG Staff 13/2/2019 - 23:03
Inno dei Prigionieri italiani di Hammerstein
Mio nonno Lino Bidin nato il 02 febbraio 1915, internato ad Hammerstein.. matricola 11723
Simonetta Bidin 13/2/2019 - 21:40
Soldatenschicksal (O wunderbares Glück)
anonimo
DESTINO DI SOLDATO
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 12/2/2019 - 20:33
Quando fernesce 'a guerra
Basta leggere le parole e già si capisce che cosa voleva scrivere l'autore e vulit fa semp i professori
12/2/2019 - 19:54
L'homme fossile
Parole e musica Pierre Tisserand
«L’uomo fossile» è un omaggio di Mimmo Mòllica a Pierre Tisserand, cantautore del ventesimo secolo, discreto e bene educato. «L'uomo fossile», canzone qua tradotta da Mòllica, è il momento più alto del pubblico riconoscimento di Pierre Tisserand.
Composto nel 1966, «L'homme fossile» rimane uno dei brani più famosi di Pierre Tisserand. La canzone descrive la scoperta dei resti fossili di un uomo che gli studiosi prendono molto seriamente in considerazione come antenato del genere umano e ne studiano a fondo ogni particolare. Ne ricompongono le ossa, scomposte dalla picconata che ne ha tranciato il collo, e provvedono a ripulirne e ricomporre le singole ossa fino a ‘rimetterlo in forma’. L’essere così riscoperto acquista molto presto la celebrità di una ‘vedette’, la stampa ne enfatizza la notizia e i connotati e gli studiosi non mancano di attribuirgli... (continua)
«L’uomo fossile» è un omaggio di Mimmo Mòllica a Pierre Tisserand, cantautore del ventesimo secolo, discreto e bene educato. «L'uomo fossile», canzone qua tradotta da Mòllica, è il momento più alto del pubblico riconoscimento di Pierre Tisserand.
Composto nel 1966, «L'homme fossile» rimane uno dei brani più famosi di Pierre Tisserand. La canzone descrive la scoperta dei resti fossili di un uomo che gli studiosi prendono molto seriamente in considerazione come antenato del genere umano e ne studiano a fondo ogni particolare. Ne ricompongono le ossa, scomposte dalla picconata che ne ha tranciato il collo, e provvedono a ripulirne e ricomporre le singole ossa fino a ‘rimetterlo in forma’. L’essere così riscoperto acquista molto presto la celebrità di una ‘vedette’, la stampa ne enfatizza la notizia e i connotati e gli studiosi non mancano di attribuirgli... (continua)
L'UOMO FOSSILE
(continua)
(continua)
inviata da Mimì 12/2/2019 - 16:08
Mamma mia, dammi cento lire
anonimo
questo sito fa schifo
bellino te!
cheveneimporta 12/2/2019 - 15:58
In galera li panettieri
A me sembra una bellissima canzone "populista" antelitteram ! Quando c'era la carestia il popolo doveva pur prendersela con qualcuno, e il bersaglio più ovvio era l'ultimo anello della catena.
Calenda Maia 12/2/2019 - 15:23
Lied für die Pariser Kommune
anonimo
CANZONE PER LA COMUNE DI PARIGI
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 12/2/2019 - 14:26
L'estaca
GOTICO [Riccardo Venturi, 2019]
GOTHIC [Riccardo Venturi, 2019]
Ricordandomi periodicamente di essere stato, in una vita passata, una specie di “filologo germanico” che aveva quotidianamente a che fare con idiomi assai remoti nel tempo, stasera m'è presa la voglia di tornare all'idioma germanico più remoto di tutti quanti: il gotico. In realtà la voglia m'era presa altre volte, visto che nei miei verdi anni col suddetto gotico me l'ero sempre cavata benino; però soffrivo la mancanza di una cosa fondamentale. Un dizionario, un lessico, un glossario qualsiasi che andasse da una qualsiasi lingua verso il gotico. A casa ho praticamente 'gnihosa che riguardi il gotico (compreso un esemplare del 1954 della Gothic Grammar del Wright, sulla quale imparò il gotico J.R.R. Tolkien, un serissimo e competente germanista che aveva gli hobby di scrivere storie e inventare lingue), ma non un dizionario... (continua)
GOTHIC [Riccardo Venturi, 2019]
Ricordandomi periodicamente di essere stato, in una vita passata, una specie di “filologo germanico” che aveva quotidianamente a che fare con idiomi assai remoti nel tempo, stasera m'è presa la voglia di tornare all'idioma germanico più remoto di tutti quanti: il gotico. In realtà la voglia m'era presa altre volte, visto che nei miei verdi anni col suddetto gotico me l'ero sempre cavata benino; però soffrivo la mancanza di una cosa fondamentale. Un dizionario, un lessico, un glossario qualsiasi che andasse da una qualsiasi lingua verso il gotico. A casa ho praticamente 'gnihosa che riguardi il gotico (compreso un esemplare del 1954 della Gothic Grammar del Wright, sulla quale imparò il gotico J.R.R. Tolkien, un serissimo e competente germanista che aveva gli hobby di scrivere storie e inventare lingue), ma non un dizionario... (continua)
SA STAKKA
(continua)
(continua)
11/2/2019 - 22:30
Mediterraneo
2013
Apologia
Apologia
Oggi è un giorno speciale: passi, nelle mie gambe c’erano tanti passi da scaricare; due fucili, ed ho avuto mira.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 22:26
Lampedusa
2016
L'attrape-rêves
L'attrape-rêves
Je pense à toi mon amour
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 22:09
Lu polverone
Vorrei ringraziare tutti Voi per la pubblicazione della canzone, la traduzione, i commenti e gli aneddoti.
Sergio Corridori 11/2/2019 - 21:59
Heut singen wir ein neues Lied (Lied der Alten)
anonimo
Sudetenquell (fonte dei Sudeti), la maggior produttrice di acque minerali in Germania nel periodo nazista, era un’impresa economica delle SS promossa da Himmler non solo per fornire mezzi economici alle SS, ma anche per promuovere un maggior uso dell’acqua in sostituzione degli alcolici
OGGI CANTIAMO UNA NUOVA CANZONE
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 11/2/2019 - 20:14
Three-Five-Zero-Zero
I'm looking for a German version of this song.
If you find one, please put it here. Thank you, Hansi
If you find one, please put it here. Thank you, Hansi
Hansi 11/2/2019 - 19:43
Sempre
2016
Evidenti Tracce Di Felicità
Acoustic Guitar – Paolo Bonfanti
Bagpipes, Flute – Simone Lombardo
Drums – Eugenio Merico
Electric Bass – Andrea Cavalieri
Violin – Chiara Giacobbe
Vocals – Anna Maria Stasi
Vocals, Acoustic Guitar, Charango – Paolo E. Archetti Maestri*
Words By, Music By – Paolo E. Archetti Maestri*
L’epilogo è caratterizzato da una frase di Carlo Mazzacurati (che è anche una dedica al regista scomparso), leggermente modificata: “Ogni individuo (persona) che vedi (incontri), sta combattendo una battaglia, di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre”.
Una sorta di filastrocca che con il suo epilogo è un vero invito all'incontro e alla conoscenza dell'altro, senza pre-giudizi... al giorno d'oggi ne fa una CCG Doc
Evidenti Tracce Di Felicità
Acoustic Guitar – Paolo Bonfanti
Bagpipes, Flute – Simone Lombardo
Drums – Eugenio Merico
Electric Bass – Andrea Cavalieri
Violin – Chiara Giacobbe
Vocals – Anna Maria Stasi
Vocals, Acoustic Guitar, Charango – Paolo E. Archetti Maestri*
Words By, Music By – Paolo E. Archetti Maestri*
L’epilogo è caratterizzato da una frase di Carlo Mazzacurati (che è anche una dedica al regista scomparso), leggermente modificata: “Ogni individuo (persona) che vedi (incontri), sta combattendo una battaglia, di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre”.
Una sorta di filastrocca che con il suo epilogo è un vero invito all'incontro e alla conoscenza dell'altro, senza pre-giudizi... al giorno d'oggi ne fa una CCG Doc
Fanciulla ha un dito sulla pancia,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 19:08
Zero padan
E batte nero nero nero nero nero nero nero questo cuore
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 + adriana 11/2/2019 - 18:50
Anaciclosi
Il discorso di Davide Segre
Ah già, la guerra è finita!» ripeté Davide, in tono polemico, «è tempo di pace, già…» E, così detto, rise sguaiatamente.
«Di queste paci se ne sono fatte centomila! E se ne faranno altre centomila, e la guerra non è mai finita! Usare la parola PACE per certi intrallazzi, è… è pornografia! È sputare sui morti! Ma già, i morti, se ne fa un conto approssimativo, e poi vanno in archivio: pratiche estinte! Per le ricorrenze, dei signori in tight portano una corona al milite ignoto…»
(«Chi è morto giace e chi è vivo si dà pace», proverbiò un piccolo pensionato, ammiccando coi suoi occhietti sanguinolenti, in un modo che non voleva essere ironico, ma anzi compiacente verso Davide).
«Pratiche archiviate!» rinforzò Davide storcendosi, in rivolta. Ma qui lo trattenne il pensiero che se incominciava a questo modo, arrabbiandosi, avrebbe perso la strada fino dal principio.... (continua)
Ah già, la guerra è finita!» ripeté Davide, in tono polemico, «è tempo di pace, già…» E, così detto, rise sguaiatamente.
«Di queste paci se ne sono fatte centomila! E se ne faranno altre centomila, e la guerra non è mai finita! Usare la parola PACE per certi intrallazzi, è… è pornografia! È sputare sui morti! Ma già, i morti, se ne fa un conto approssimativo, e poi vanno in archivio: pratiche estinte! Per le ricorrenze, dei signori in tight portano una corona al milite ignoto…»
(«Chi è morto giace e chi è vivo si dà pace», proverbiò un piccolo pensionato, ammiccando coi suoi occhietti sanguinolenti, in un modo che non voleva essere ironico, ma anzi compiacente verso Davide).
«Pratiche archiviate!» rinforzò Davide storcendosi, in rivolta. Ma qui lo trattenne il pensiero che se incominciava a questo modo, arrabbiandosi, avrebbe perso la strada fino dal principio.... (continua)
Dq82 11/2/2019 - 18:44
La storia
2018
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
La Storia con la S maiuscola, da sempre fatta dai potenti, che stritola innumerevoli vite destinate invincibilmente al ruolo di vittime. La stessa Storia che culmina nel “punto di orrore definitivo”, come lo definisce Elsa Morante, rappresentato dal Ventesimo Secolo.
loudvision.it
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
La Storia con la S maiuscola, da sempre fatta dai potenti, che stritola innumerevoli vite destinate invincibilmente al ruolo di vittime. La stessa Storia che culmina nel “punto di orrore definitivo”, come lo definisce Elsa Morante, rappresentato dal Ventesimo Secolo.
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E poi sui prati lasciammo
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:31
Dell’inizio e la fine
2018
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Il tragico epilogo. Ida trova in casa il piccolo Useppe privo di vita (anche lui, come la madre, affetto da epilessia) e viene sopraffatta dal dolore fino ad impazzire. Nella sua mente ruotano le scene dell’intera Storia umana, che percepisce come le spire di un assassinio interminabile. Il brano è una celebrazione della vita in tutte le sue forme, con la sua mortuarietà contrapposta alla Storia.
loudvision.it
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Il tragico epilogo. Ida trova in casa il piccolo Useppe privo di vita (anche lui, come la madre, affetto da epilessia) e viene sopraffatta dal dolore fino ad impazzire. Nella sua mente ruotano le scene dell’intera Storia umana, che percepisce come le spire di un assassinio interminabile. Il brano è una celebrazione della vita in tutte le sue forme, con la sua mortuarietà contrapposta alla Storia.
loudvision.it
Ora rimpiangi la notte
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:25
Nel rifugio, l'Idea
2018
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Stefano Disegni: armonica
Sempre Davide, nello stesso anno, arriva nel rifugio di Pietralata presentandosi con il falso nome di Carlo Vivaldi. Stremato e privo di forze, racconta parte della sua storia: arrestato per la propaganda anarchica, ebreo latitante, rinchiuso nelle “anticamere della morte”, viene caricato in un treno merci di deportati dal quale riesce miracolosamente a fuggire mescolandosi tra i cadaveri. Nel brano si fa riferimento anche alle quattro giornate di Napoli del ’43.
loudvision.it
Ida in... (continua)
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Stefano Disegni: armonica
Sempre Davide, nello stesso anno, arriva nel rifugio di Pietralata presentandosi con il falso nome di Carlo Vivaldi. Stremato e privo di forze, racconta parte della sua storia: arrestato per la propaganda anarchica, ebreo latitante, rinchiuso nelle “anticamere della morte”, viene caricato in un treno merci di deportati dal quale riesce miracolosamente a fuggire mescolandosi tra i cadaveri. Nel brano si fa riferimento anche alle quattro giornate di Napoli del ’43.
loudvision.it
Ida in... (continua)
A dispetto della bocca impastata dal bere
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:21
Ceteri desunt
2018
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Nell’immediato dopoguerra Davide Segre si reca a Mantova, nella sua casa paterna. Sa che tutta la sua famiglia è stata deportata nel 1943 ad Auschwitz-Birkenau, dove nessuno di loro è sopravvissuto. Trova stanze abbandonate e vuote, dove gli oggetti di famiglia sono rimasti immobili nel tempo.loudvision.it
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Nell’immediato dopoguerra Davide Segre si reca a Mantova, nella sua casa paterna. Sa che tutta la sua famiglia è stata deportata nel 1943 ad Auschwitz-Birkenau, dove nessuno di loro è sopravvissuto. Trova stanze abbandonate e vuote, dove gli oggetti di famiglia sono rimasti immobili nel tempo.loudvision.it
Ora Davide torna a casa
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:15
Percorsi:
Campi di sterminio
Luglio '43
2018
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Il 10 luglio 1943 gli alleati sbarcano in Sicilia. Una mattina Ida e Useppe vengono sorpresi in strada dal bombardamento che devasta San Lorenzo: un inferno da cui escono miracolosamente illesi, ma nel quale morirà Blitz – il loro primo cane – tra la disperazione di Useppe. Perduta la loro casa sotto le bombe, trovano ricovero insieme a un gruppo di sinistrati, in un caseggiato fatiscente nel quartiere di Pietralata. Il 25 luglio dello stesso anno Mussolini viene deposto e arrestato dal re: cade il fascismo.
loudvision.it
Ida... (continua)
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Il 10 luglio 1943 gli alleati sbarcano in Sicilia. Una mattina Ida e Useppe vengono sorpresi in strada dal bombardamento che devasta San Lorenzo: un inferno da cui escono miracolosamente illesi, ma nel quale morirà Blitz – il loro primo cane – tra la disperazione di Useppe. Perduta la loro casa sotto le bombe, trovano ricovero insieme a un gruppo di sinistrati, in un caseggiato fatiscente nel quartiere di Pietralata. Il 25 luglio dello stesso anno Mussolini viene deposto e arrestato dal re: cade il fascismo.
loudvision.it
Ida... (continua)
Per Ida la borgata con i suoi abitanti
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:06
Daniel
I know it's not particularly inspiring or poetic--; but it shows that a verse that functionally works, at least can be written.
Shame on you, Bernie Taupin, for throwing your original version away, which I'm sure would have been far better than this--;
But at the least, you could have used your condensed version for the advance-release single, while using the full version on the album--;
Just as had already been done with other epic pop or rock songs, such as Don McLean's 1971 "American Pie," and probably Led Zeppelin's 1971 "Stairway To Heaven."
Thank You--.
Shame on you, Bernie Taupin, for throwing your original version away, which I'm sure would have been far better than this--;
But at the least, you could have used your condensed version for the advance-release single, while using the full version on the album--;
Just as had already been done with other epic pop or rock songs, such as Don McLean's 1971 "American Pie," and probably Led Zeppelin's 1971 "Stairway To Heaven."
Thank You--.
Daniel had earlier come home from the war.
(continua)
(continua)
inviata da Don Porter 11/2/2019 - 03:00
Leaving On A Jet Plane
I can relate I left on a jet plane out of Travis AFB to Vietnam. And can relate to that song, every time I hear that song it stirs my emotions and memories.
11/2/2019 - 01:20
Wo soll ich mich hinwenden (Arm Und Reich)
anonimo
DOVE DEVO RIVOLGERMI
(continua)
(continua)
10/2/2019 - 19:47
Die bange Nacht
anonimo
LA NOTTE PAUROSA
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 10/2/2019 - 18:45
Modena City Ramblers: Quacet putèin
Chanson italienne (Emiliano modenese) – Quacet putèin (COPRITI PICCOLINO)– Modena City Ramblers – 2016
Dialogue Maïeutique
Tu vois, Lucien l’âne, encore deux ninna nanna, encore deux berceuses (presque jumelles) et comme tu le sais ou tu l’imagines, la berceuse est par essence une chanson contre la guerre. Si tu la susurres à la guerre, la guerre s’endort en suçant son canon. Ce doit être pour cette raison qu’il y a plein de ninna nanna dans les Chansons contre la Guerre.
Oh, dit Lucien l’âne, je veux bien faire semblant de croire qu’elles endorment la guerre et même si ce n’est pas vrai, c’est une très belle idée.
En fait, Lucien l’âne mon ami, la vérité est que les berceuses sont très efficaces pour empêcher les guerres, mais jusqu’ici, on n’a pas vraiment utilisé cette arme secrète. Il y a pourtant un exemple, c’est Le général dort debout.
Et même, Lucien l’âne mon ami, pour les... (continua)
Dialogue Maïeutique
Tu vois, Lucien l’âne, encore deux ninna nanna, encore deux berceuses (presque jumelles) et comme tu le sais ou tu l’imagines, la berceuse est par essence une chanson contre la guerre. Si tu la susurres à la guerre, la guerre s’endort en suçant son canon. Ce doit être pour cette raison qu’il y a plein de ninna nanna dans les Chansons contre la Guerre.
Oh, dit Lucien l’âne, je veux bien faire semblant de croire qu’elles endorment la guerre et même si ce n’est pas vrai, c’est une très belle idée.
En fait, Lucien l’âne mon ami, la vérité est que les berceuses sont très efficaces pour empêcher les guerres, mais jusqu’ici, on n’a pas vraiment utilisé cette arme secrète. Il y a pourtant un exemple, c’est Le général dort debout.
Et même, Lucien l’âne mon ami, pour les... (continua)
COUVRE-TOI, PETIT (Deux berceuses)
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/2/2019 - 18:22
Das Lied vom Heiligen Caracho
anonimo
LA CANZONE DI SAN CARACHO
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 10/2/2019 - 17:54
Wo soll ich mich hinwenden (Arm Und Reich)
anonimo
DOVE DEVO RIVOLGERMI
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 10/2/2019 - 15:13
Mamele, Mamele, gib mir Brot
anonimo
ÄITI, ÄITI, ANNA MINULLE LEIPÄÄ
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 10/2/2019 - 14:44
Mamele, Mamele, gib mir Brot
anonimo
MAMMINA, MAMMINA, DAMMI PANE
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 10/2/2019 - 11:04
Ich verkauf mein Gut und Häuslein (Auswandererlied)
anonimo
IO VENDO I MIEI BENI E LA CASETTA
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 10/2/2019 - 09:48
El pueblo unido jamás será vencido
A 2018 Polish translation by Grzegorz Jaroslaw Rybak of the band BRUK.
Lud zjednoczony nie będzie zwyciężony!
(continua)
inviata da Paweł Dembowski 10/2/2019 - 06:31
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Versi del poeta Virgilio, dalla sua "Æneis", l'Eneide, Libro IX
Musica di Domenico Mazzocchi (1592-1665), compositore romano del Seicento
Nell'album "Reliquie di Roma III: Mortale, che pensi?" del gruppo Atalante diretto da Erin Headley (viola da gamba e lirone)
Nel racconto dell'Eneide Eurialo e Niso sono due giovani troiani fuggiti con Enea dopo la caduta della loro città per mano degli Achei. I profughi troiani, sbarcati nel Lazio, si scontrano con alcuni del popoli nativi, come i Rutuli. Durante un assedio di questi al campo troiano, Eurialo e l'inseparabile Niso si offrono di superare le linee nemiche per andare ad avvertire Enea che in quel momento si trova lontano.
I due giovanissimi guerrieri penetrano nel campo rutulo notte tempo e fanno strage di nemici. Ma si attardano ad arraffare bottino e vengono intercettati da un nutrito gruppo di guerrieri italici. Niso... (continua)