L'intero disco è stato registrato dal vivo in studio, trattasi di tutte musiche popolari e per la maggior parte anche di testi. Il tutto a cura di Candela ma chi sia questo Candela, anche sull'edizione originale non trovo risposta. Da questo in poi, tutti capolavori comunque i dischi dello strepitoso Canzoniere del Lazio che era decisamente oltre, rispetto ai propri tempi. Un gruppo avanguardistico che ha spostato in avanti gli orizzonti della ricerca negli anni '70. Ce ne fossero oggi di gruppi così.
Il compianto Marc Robine nel 1999 ne ha realizzato un libero adattamento in francese ambientandolo tra "Les Rues De Paris", le parole sono tutte cambiate pur mantenendo intatto il senso della canzone. La variazione di luogo giova al testo in quanto sottolinea il fatto che purtroppo indipendentemente da ciò......
I francesi dimostrano sempre come si è nazionalisti. Il testo della canzone lo dimostra con le parole trascinanti alla ribellione contro i tedeschi. La loro storia insegna già con la Rivoluzione e continua oggi con gli scioperi. Quando è ora s'incazzano e sono guai......
1969 primavera - Pasquale Juliano è capo della squadra mobile di Padova, indaga sugli attentati in città, individua un nucleo di estremisti di destra, scopre traffici di armi ed esplosivi, intuisce per primo la pista nera che avrebbe portato a piazza Fontana.
Ma qualcuno ferma lui e la sua inchiesta : finisce sotto processo, al giudice che lo indaga parla di attentati imminenti.
questa la storia.
Agli Arditi di Fiume si deve il grido "A noi!" Come già riportato da Gabriele D'Annunzio in un suo libro di 1919, andava così:
- A chi la Patria?
- A NOI!
- A chi la gloria?
- A NOI!
- A chi la Vittoria?
- A NOI!
E' vero che tanti degli Arditi di Fiume poi divennero "Arditi del Popolo," ma anche se vi dà fastidio, "A noi!" appartiene agli irredentisti. E secondo questo vecchio Ardito della prima guerra mondiale, "A noi!" esisteva già nel 1918 come grido di battaglia:
Filomena 14/12/2019 - 22:33
anche se vi dà fastidio, "A noi!" appartiene agli irredentisti
A me non da fastidio alcuno prendere atto di una cosa del genere.
Me ne da molto, invece, la scotomizzazione della storia in cui si è specializzato un settore ciarliero e intromissorio della propaganda politica.
Le gazzette e il mainstream -e ultimamente anche internet, che un'oasi di pace non è mai stata ma dove negli ultimi anni pare sia venuto meno ogni argine che impedisse a questi mangiaspaghetti di lordare ogni angolo- presentano da un anno all'altro una narrazione in cui un giorno del 1945 i titini si sono alzati una mattina e hanno deciso di farla finita ammazzando tutti.
Questo non va bene.