Merdman
[1993]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Lucio Dalla
Album / Albumi: Henna
Questa canzone ha oltre ventisei anni fa, e ventisei anni fa Lucio Dalla aveva quasi previsto tutto. Del resto, bastava appunto osservare con attenzione la tv di allora, i talk show, i "reality" che muovevano i loro primi passi. Dico "quasi" previsto tutto; forse non immaginava che, ventisei anni dopo, Merdman sarebbe andato al potere con grande consenso degli italiani:
Ne aveva fatto, più che il ritratto, la fotografia. Paragonabile a quella di Renato Brunetta fatta da De André nel Giudice. Ve lo immaginate Salvini che caca? E poi non offendetevi e non inalberatevi se si dice che l'Italia è un paese di merda: Merdman se la sta pappando tutta quanta. E non poteva che andare a finire così: il culmine e la sublimazione degli Anni di Stronzio. [RV]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Lucio Dalla
Album / Albumi: Henna
Questa canzone ha oltre ventisei anni fa, e ventisei anni fa Lucio Dalla aveva quasi previsto tutto. Del resto, bastava appunto osservare con attenzione la tv di allora, i talk show, i "reality" che muovevano i loro primi passi. Dico "quasi" previsto tutto; forse non immaginava che, ventisei anni dopo, Merdman sarebbe andato al potere con grande consenso degli italiani:
Ne aveva fatto, più che il ritratto, la fotografia. Paragonabile a quella di Renato Brunetta fatta da De André nel Giudice. Ve lo immaginate Salvini che caca? E poi non offendetevi e non inalberatevi se si dice che l'Italia è un paese di merda: Merdman se la sta pappando tutta quanta. E non poteva che andare a finire così: il culmine e la sublimazione degli Anni di Stronzio. [RV]
“Pronto pronto, c’è qualcuno che mi sente?...
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/11/2019 - 20:44
Percorsi:
Nostra sorella la merda
Aria di rivoluzione
Jutta Taylor-Nienhaus cantante degli Analogy e voce recitante in questo brano è morta il 10 dicembre 2018.
Qui l'album Analogy del 1972. Veramente notevole.
Qui l'album Analogy del 1972. Veramente notevole.
CCG Staff 15/11/2019 - 17:26
Almost Cut My Hair
I testi delle canzoni non sarebbero da interpretare.
Per me cmq non è un testo impegnato, affatto... è "cosi'"... "freak", appunto disimpegnato e leggero.
Crosby se la ride sui suoi capelli, che non vuole tagliarseli, perché si ammala facilmente e se ne andrà presto al caldo per guarire... stando attento a quel cavolo di poliziotti (con cui sappiamo bene ha sempre avuto brutte avventure...)
Per me ha pensato al testo guidando la macchina col finestrino giù... ma dal tono grave e un po' scocciato della sua voce, penso che qualcuno (un poliziotto) lo aveva giusto guardato di brutto.
Per me cmq non è un testo impegnato, affatto... è "cosi'"... "freak", appunto disimpegnato e leggero.
Crosby se la ride sui suoi capelli, che non vuole tagliarseli, perché si ammala facilmente e se ne andrà presto al caldo per guarire... stando attento a quel cavolo di poliziotti (con cui sappiamo bene ha sempre avuto brutte avventure...)
Per me ha pensato al testo guidando la macchina col finestrino giù... ma dal tono grave e un po' scocciato della sua voce, penso che qualcuno (un poliziotto) lo aveva giusto guardato di brutto.
15/11/2019 - 16:23
Penelope
Avete ascoltato Penelope di Joan Manuel Serrat? Altra classe.
Buona la versione di Gino Paoli
Buona la versione di Gino Paoli
15/11/2019 - 16:20
Spose di guerra
Album "Una rosa rosa" (2013)
Calandrino è un migratore
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 15/11/2019 - 15:36
Μες στον κάμπο
[1979]
Testo / Στίχοι / Lyrics / Paroles / Sanat:
Mara Cantoni
Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel:
Mikis Theodorakis / Μίκης Θεοδωράκης
Interpreti / Ερμηνεία / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Milva
Album : La mia età
E’ la versione italiana di Mes ston kampo / Μες στον κάμπο
Non c’è il dolore espresso nel testo di Tasos Livaditis per la estraneità di un mondo che ha dimenticato se stesso, sublimato in tensione esistenziale.
Mara Cantoni si trova più a suo agio con gli smarrimenti dell’io che si proietta all’esterno, rimanendo nel privato. Si sarà ispirata forse alle vicissitudini sentimentali di Milva. Deve avere captato il flusso del tempo che volgeva al cambiamento, quello degli anni ’80. E’ comunque una espressione notevole, resa ancora più apprezzabile dall’interpretazione di Milva.
Testo / Στίχοι / Lyrics / Paroles / Sanat:
Mara Cantoni
Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel:
Mikis Theodorakis / Μίκης Θεοδωράκης
Interpreti / Ερμηνεία / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Milva
Album : La mia età
E’ la versione italiana di Mes ston kampo / Μες στον κάμπο
Non c’è il dolore espresso nel testo di Tasos Livaditis per la estraneità di un mondo che ha dimenticato se stesso, sublimato in tensione esistenziale.
Mara Cantoni si trova più a suo agio con gli smarrimenti dell’io che si proietta all’esterno, rimanendo nel privato. Si sarà ispirata forse alle vicissitudini sentimentali di Milva. Deve avere captato il flusso del tempo che volgeva al cambiamento, quello degli anni ’80. E’ comunque una espressione notevole, resa ancora più apprezzabile dall’interpretazione di Milva.
DIO, CHE PAURA DELL'AMORE!
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 15/11/2019 - 12:02
Ho visto anche degli zingari felici
Forse per completezza d'informazione, nella presentazione si potrebbe aggiungere anche il cd di cui racconto in questo articolo:
Claudio Lolli – Ho visto anche degli zingari felici. Live al Caprice di Codigoro, 14 aprile 1976
Flavio Poltronieri
Claudio Lolli – Ho visto anche degli zingari felici. Live al Caprice di Codigoro, 14 aprile 1976
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 15/11/2019 - 10:01
Aprite il fuoco
2018
La mia parte peggiore
La mia parte peggiore
Vennero un prete e quattro assassini, dodici madri e i loro bambini
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 14/11/2019 - 23:58
Gesang der jungen Anarchisten
UNGANARKISTERNAS SÅNG
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 14/11/2019 - 19:50
L'orologio
2001
Non so più che cosa scrivo
Non so più che cosa scrivo
La fabbrica l'hanno chiusa, non si può più lavorare
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 14/11/2019 - 19:38
In mezzo ai soldati
2001
Non so più che cosa scrivo
Non so più che cosa scrivo
Ti cerco la sera nei vicoli scuri
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 14/11/2019 - 19:25
Radio Varsavia
Interpretacje tej piosenki są różne, zwłaszcza, że tekst jest dość lakoniczny. Zdania są krótkie, niemalże urywane, jak kolaż poplątanych myśli i skojarzeń. Najczęściej podaje się odniesienia do II wojny światowej, ale również do stanu wojennego ogłoszonego przez gen. Jaruzelskiego w grudniu 1981 roku. Piosenka powstała krótko po tym wydarzeniu.
RADIO WARSZAWA
(continua)
(continua)
14/11/2019 - 15:49
Paul Verlaine: Chanson d’automne
I lunghi singhiozzi
(continua)
(continua)
inviata da Castelli stefano 13/11/2019 - 21:57
La Renonciation
La Renonciation
Chanson française – La Renonciation – Marco Valdo M.I. – 2015
ARLEQUIN AMOUREUX – 21
Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l’édition française de « LES JAMBES C’EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.
Dialogue Maïeutique
Pour finir, demande Lucien l’âne, où en est-on avec cet Arlequin déserteur ?
Aux dernières nouvelles, dit Marco Valdo M.I., il était rentré chez lui, c’est-à-dire à la maison familiale, qu’il avait quittée des années plus tôt, il y a certainement plus de onze ans ; probablement selon mes calculs, treize ans. C’était une petite maison, une de ces petites fermes couverte d’un toit de chaume, un lieu... (continua)
Chanson française – La Renonciation – Marco Valdo M.I. – 2015
ARLEQUIN AMOUREUX – 21
Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l’édition française de « LES JAMBES C’EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.
Dialogue Maïeutique
Pour finir, demande Lucien l’âne, où en est-on avec cet Arlequin déserteur ?
Aux dernières nouvelles, dit Marco Valdo M.I., il était rentré chez lui, c’est-à-dire à la maison familiale, qu’il avait quittée des années plus tôt, il y a certainement plus de onze ans ; probablement selon mes calculs, treize ans. C’était une petite maison, une de ces petites fermes couverte d’un toit de chaume, un lieu... (continua)
Un homme averti en vaut deux !
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/11/2019 - 18:13
È tempo
raga ma quanto è bella sta canzone,mi fa capire che alcuni umani sono proprio stupidi pk inquinano
gianna 13/11/2019 - 16:58
Es wird die neue Welt geboren
A JUST NEW WORLD IS IN CREATION
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 13/11/2019 - 15:39
Soldier
Il lato B di un singolo del 1973.
I am like a soldier
(continua)
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana 13/11/2019 - 14:52
The Reckoning
Death to the empire of death.
Dedicated to the countless millions of its victims.
Music by The Greys, words by Cuauhtemoc Negro. Starring Daniela Guzmán & Cuauhtemoc Negro. Directed by Nick Zedd, photography by Eduardo Solano Berber. With Austin Hassett. Mummy art courtesy of Daniela Guzmán, naturalist curiosities courtesy of René Villanueva Maldonado.
Dedicated to the countless millions of its victims.
Music by The Greys, words by Cuauhtemoc Negro. Starring Daniela Guzmán & Cuauhtemoc Negro. Directed by Nick Zedd, photography by Eduardo Solano Berber. With Austin Hassett. Mummy art courtesy of Daniela Guzmán, naturalist curiosities courtesy of René Villanueva Maldonado.
Legions of the Dead!
(continua)
(continua)
inviata da Cuauhtemoc Negro 12/11/2019 - 23:15
Ballata per l'ultimo nato
Ho inserito il video su YouTube, sperando che nessuno lo cancelli
Dq82 12/11/2019 - 19:43
Me Johnny Mitchell Man
anonimo
1946
Brano raccolto da George Korson da un minatore di Antracite della Pennsylvania
Edito su CD nel 1997
Songs and Ballads of the Anthracite Miners
Sung by Jerry Byrne at Buck Run, Pennsylvania, 1946.
Re corded by George Korson.
'Me Johnny Mitchell Man ' is a product of the anthracite strike of 1902, which gave the Slavic mine workers the opportunity they had been wait· ing for to vindicate themselves. Their' existence had been extremely difficult owing to the general belief that they had been imported by the coal operators to lower wages and degrade working conditions.
The Slavs worried John Mitchell , the strike leader. When he first came into the region, Mitchell saw clearly that if he were to succeed in his mission to organize the industry, racial and national barriers must first be broken down. He made this one of his first objectives. All races, creeds, and classes he addressed... (continua)
Brano raccolto da George Korson da un minatore di Antracite della Pennsylvania
Edito su CD nel 1997
Songs and Ballads of the Anthracite Miners
Sung by Jerry Byrne at Buck Run, Pennsylvania, 1946.
Re corded by George Korson.
'Me Johnny Mitchell Man ' is a product of the anthracite strike of 1902, which gave the Slavic mine workers the opportunity they had been wait· ing for to vindicate themselves. Their' existence had been extremely difficult owing to the general belief that they had been imported by the coal operators to lower wages and degrade working conditions.
The Slavs worried John Mitchell , the strike leader. When he first came into the region, Mitchell saw clearly that if he were to succeed in his mission to organize the industry, racial and national barriers must first be broken down. He made this one of his first objectives. All races, creeds, and classes he addressed... (continua)
1.For you know Joe Silovatsky.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 12/11/2019 - 14:23
Hey ma'
Sem, Cam, Iafet. Non " se anche in Africa".
grazie. Certo che sui siti di testi online si trova proprio di tutto...
12/11/2019 - 13:30
Cecilia
anonimo
La canzone è presente anche nel disco “Villandorme” appena prodotto dalla meritoria Nota di Udine, ovvero: Alessia Valle alla voce, Lino Straulino e Alvise Nodale alle chitarre. Mai prima d'ora avevo ascoltato un intero dischetto/omaggio così scoperto e sentito agli intrecci acustici che John Renbourn e Bert Jansch tessevano insieme agli inizi della loro avventura in duo o con i Pentangle. Imperdibile.
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 11/11/2019 - 21:55
Il bambino di Aleppo
Musica di Angelo Iannelli
Testo di Angelo Iannelli, Annalisa Parente
Brano prodotto da Alessandro Canini
Video illustrato, animato e diretto da Michele Bernardi
“Il bambino di Aleppo” (2019, Paflaggero Dischi) è il nuovo singolo del cantautore romano Angelo Iannelli, una forte denuncia senza sconti verso tutto ciò che non vogliamo guardare e cerchiamo di evitare.
«In una mia vecchia canzone scrissi che siamo soltanto dei puntini in volo… – commenta Angelo Iannelli – Anche questo brano parla dell'eccessiva importanza che a volte ci diamo: immersi e persi nelle nostre piccole e insignificanti attività quotidiane, spesso preferiamo non guardare ciò che accade realmente attorno a noi, forse perché non guardare è anche non sapere. E crediamo che sia meglio così. Questa riflessione e il fatto di aver vissuto in Siria per diversi mesi tra il 2008 e il 2011, fino a qualche settimana prima dell'inizio... (continua)
Testo di Angelo Iannelli, Annalisa Parente
Brano prodotto da Alessandro Canini
Video illustrato, animato e diretto da Michele Bernardi
“Il bambino di Aleppo” (2019, Paflaggero Dischi) è il nuovo singolo del cantautore romano Angelo Iannelli, una forte denuncia senza sconti verso tutto ciò che non vogliamo guardare e cerchiamo di evitare.
«In una mia vecchia canzone scrissi che siamo soltanto dei puntini in volo… – commenta Angelo Iannelli – Anche questo brano parla dell'eccessiva importanza che a volte ci diamo: immersi e persi nelle nostre piccole e insignificanti attività quotidiane, spesso preferiamo non guardare ciò che accade realmente attorno a noi, forse perché non guardare è anche non sapere. E crediamo che sia meglio così. Questa riflessione e il fatto di aver vissuto in Siria per diversi mesi tra il 2008 e il 2011, fino a qualche settimana prima dell'inizio... (continua)
Ora non posso guardarti
(continua)
(continua)
inviata da Angelo Iannelli 11/11/2019 - 19:26
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
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Scritta da / Written by / Écrite par / Säveltäjät: Francesco Guccini - Gian Piero Alloisio / Asseblea Musicale Teatrale
Album / Albumit: Metropolis (Francesco Guccini)
Il sogno di Alice (Assemblea Musicale Teatrale) [1979]
Da ricordare che il testo originale, di Gian Piero Alloisio (genovese, sebbene nativo di Ovada in provincia di Alessandria) è del 1979 e che fu da lui interpretato nell'album Il sogno di Alice. Precedette di due anni la versione rimaneggiata da Francesco Guccini, interpretata nell'album Metropolis che da Venezia lo portò, come è naturale che sia, direttamente a Bisanzio (sono le prime due canzoni dell'album). Altrettanto naturale è che, in questi giorni, venga a mente (non solo a me, credo) questa canzone che ritrae, sullo sfondo della tragica storia di una ragazza di vent'anni morta nel dare alla luce il suo bambino, una Venezia del tutto lontana dalle cartoline.... (continua)