Che devo dire è stato detto di più
Va solo Ascoltato ad occhi chiusi e sognare una delle melodie più belle della musica prog seconda solo ai punk Floyd su red pomwi
Enzo 1/11/2019 - 22:23
Interessantissimi, Enzo, i "punk Floyd"....!! Si potrebbe fare un "what if" avessero preso quella strada musicale :-) Comunque, in attesa di sapere anche che cosa sia "red pomwi", ti ringraziamo per le tue parole. Ciao e torna a trovarci!
Nella sua versione Gipo canta proprio "I vedrai pi' nen la Mole, né i so' giardin"... Io l'ho sempre intesa come i giardini di Torino, non quelli della Mole, che giustamente non ne ha (ma non ne ha mai avuti?).
Semmai, c'è un'imprecisione nella trascrizione della quinta strofa: "Stamatin sun rivame le carte", cioè il passaporto e i permessi per andare a lavorare all'estero.
Saluti
B.B. 1/11/2019 - 20:47
... e poi i giardini la Mole ce li ha eccome. A parte il giardino intitolato a Nunzio Filogamo, i Giardini Reali sono proprio lì a un isolato...
Madame Sitrì era la tenutaria del bordello di alto bordo più IN di Livorno, il suo casino si trovava nell’odierno Hotel Giardino in Piazza Mazzini ed era meta di cadetti e alto borghesi suoi contemporanei, chiunque volesse “divertirsi con stile” doveva passare da lei.
A Livorno è rimasta un’icona di stile e oratoria: il suo motto ”Qui non si fa franella ma si tromba” è rimasto iconico.
A lei si sono dedicati due artisti labronici: il primo fu il Maestro Natali, noto pittore livornese, che l’ha ritratta in un suo disegno del 1930; il secondo è il cantautore Bobo Rondelli, che le ha dedicato un canzone per la pace.
d’après la version italienne – MARENGO – de Piero Milanese
d’une chanson piémontaise – Mareng – Piero Milanese – 2011
C’est l’histoire de la bataille de Marengo vue du côté des paysans locaux. Il est écrit en Piemontese mandrogno (Alessandria), dialecte piémontais d’Alexandrie comme « La balada ‘d Pipu Majen ».
Dialogue maïeutique
Nous connaissons bien ici la bataille de Marengo et son histoire, car comme tu t’en souviens certainement, Lucien l’âne mon ami ; on en avait déjà parlé à l’occasion de la présentation de trois chansons : toutes issues de la saga de notre Arlequin amoureux.
Oui, dit Lucien l’âne, je me souviens parfaitement de tout ça. La première « Marengo » racontait la bataille vue par Matthias, simple soldat de l’armée autrichienne et sa mue en déserteur, dès le soir de la bataille et en fugitif, dès le lendemain matin. La seconde, je veux dire « La Marengo du Lieutenant »... (continua)
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