Ai preât la biele stele
nei miei libri trovo la canzone pubblicata:
la prima volta nella raccolta Canti di soldati, che Piero Jahier (Genova 1884 - Firenze 1966) riunisce riportando i canti dalla viva voce dei suoi soldati, facendone trascrivere le musiche dall’amico Vittorio Gui, e pubblica in diverse edizioni a partire dal 1918; nella terza edizione, casa musicale Sonzogno, Milano, 1919, a p. 28, nella sezione che riunisce le canzoni friulane, c’è il testo in ladino friulano, traduzione in italiano e musica, a tre voci nella tonalità di si bemolle maggiore.
poi in Canzoni della montagna - terza edizione completamente rifatta, Edizioni Tridentum, Trento, per i tipi dell’Istituto tipografico Mariani & Bossi - Milano - 1941; musica raccolta e trascritta da Guido Gabrielli; è a p. 50, con la sola indicazione “Canzone friulana” e la melodia a due voci in la bemolle magg.
poi in Ta-pum - canzoni in grigioverde,... (continua)
la prima volta nella raccolta Canti di soldati, che Piero Jahier (Genova 1884 - Firenze 1966) riunisce riportando i canti dalla viva voce dei suoi soldati, facendone trascrivere le musiche dall’amico Vittorio Gui, e pubblica in diverse edizioni a partire dal 1918; nella terza edizione, casa musicale Sonzogno, Milano, 1919, a p. 28, nella sezione che riunisce le canzoni friulane, c’è il testo in ladino friulano, traduzione in italiano e musica, a tre voci nella tonalità di si bemolle maggiore.
poi in Canzoni della montagna - terza edizione completamente rifatta, Edizioni Tridentum, Trento, per i tipi dell’Istituto tipografico Mariani & Bossi - Milano - 1941; musica raccolta e trascritta da Guido Gabrielli; è a p. 50, con la sola indicazione “Canzone friulana” e la melodia a due voci in la bemolle magg.
poi in Ta-pum - canzoni in grigioverde,... (continua)
Francesco Mazzocchi 31/1/2019 - 18:14
Come degli angeli che si perdono nei cieli
Bianchi, neri, bruni, gialli, siamo tutti uguali,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 31/1/2019 - 17:27
Le Temps libre
Le Temps libre
Chanson léviane – Le Temps libre – Marco Valdo M.I. - 2019
Lettre de prison 8
3 avril 1934
Dialogue Maïeutique
Cette chanson « Le Temps libre », est ici datée du 3 avril 1934, ce qui est la date de la lettre de laquelle est tiré le premier quintain, d’où provenaient aussi des éléments de la chanson précédente, par exemple, ce qui concerne la cravate, la « Gazetta dello sport ». Le reste, les éléments qui constituent les cinq autres quintains sont extraits de la lettre du 6 avril 1934.
Pourquoi tout cet embrouillamini ?, Marco Valdo M.I. mon ami.
Je dois te dire, Lucien l’âne mon ami, que je reconnais volontiers que ces lettres sont quelquefois entremêlées, car je me suis laissé guider par le cours de la poésie plus que par l’exacte adéquation à ces lettres en apparence banales. Elles ressemblent vraiment à des lettres comme n’importe qui pourrait en envoyer dans les... (continua)
Chanson léviane – Le Temps libre – Marco Valdo M.I. - 2019
Lettre de prison 8
3 avril 1934
Dialogue Maïeutique
Cette chanson « Le Temps libre », est ici datée du 3 avril 1934, ce qui est la date de la lettre de laquelle est tiré le premier quintain, d’où provenaient aussi des éléments de la chanson précédente, par exemple, ce qui concerne la cravate, la « Gazetta dello sport ». Le reste, les éléments qui constituent les cinq autres quintains sont extraits de la lettre du 6 avril 1934.
Pourquoi tout cet embrouillamini ?, Marco Valdo M.I. mon ami.
Je dois te dire, Lucien l’âne mon ami, que je reconnais volontiers que ces lettres sont quelquefois entremêlées, car je me suis laissé guider par le cours de la poésie plus que par l’exacte adéquation à ces lettres en apparence banales. Elles ressemblent vraiment à des lettres comme n’importe qui pourrait en envoyer dans les... (continua)
Avec ce calme qui entoure
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/1/2019 - 17:10
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Faryzeusz
Il duetto Bardziej ha partecipato la sera del 13 gennaio a Ladek Zdrój al concerto conclusivo della raccolta nazionale di fondi organizzata dalla fondazione Wielka Orkiestra Świątecznej Pomocy (Grande Orchestra Caritatevole di Natale) di Jurek Owsiak che ogni anno mette insieme milioni di euro da destinare all'acquisto di attrezzature ospedaliere.
Krzysiek 31/1/2019 - 16:21
Non erano campi
Dopo "Auschwitz" di Guccini è difficile scrivere qualcosa sui campi di concentramento nazisti.
Questa canzone fa parte di uno spettacolo dedicato alla Resistenza.
Questa canzone fa parte di uno spettacolo dedicato alla Resistenza.
Quelli non erano campi…
(continua)
(continua)
inviata da Gabriele Baldoni 31/1/2019 - 14:04
Percorsi:
Campi di sterminio
Ne valeva la pena
2015
Memorie ritrovate
Memorie ritrovate
La schiena faceva un gran male e più male facevano gli uomini
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 31/1/2019 - 11:03
8 settembre
2015
Memorie ritrovate
Dedicata a Giovanni Ponta, nome di battaglia "Gianni", classe 1926, Partigiano combattente prima nei GAP a Genova, poi presente alla Benedicta nei giorni del rastrellamento; riuscì a salvarsi ed entrò successivamente nella Brigata "Oreste" nella divisione "Pinan-Cichero".
Memorie ritrovate
Dedicata a Giovanni Ponta, nome di battaglia "Gianni", classe 1926, Partigiano combattente prima nei GAP a Genova, poi presente alla Benedicta nei giorni del rastrellamento; riuscì a salvarsi ed entrò successivamente nella Brigata "Oreste" nella divisione "Pinan-Cichero".
Chi semina grano non sempre raccoglie
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 31/1/2019 - 09:34
Early
Featuring BOOTS
Album Run the Jewels 2 (2014)
Testo da genius
Altra canzone contro le violenze e la corruzione nella polizia.
Album Run the Jewels 2 (2014)
Testo da genius
Altra canzone contro le violenze e la corruzione nella polizia.
The song covers the topic of police corruption and brutality. It’s extremely relevant right now with the incidents taking place in Ferguson and NYC 2014.
Not only have they covered the topic in their music, but Killer Mike was actually interviewed by CNN about this in August.
Not only have they covered the topic in their music, but Killer Mike was actually interviewed by CNN about this in August.
[Verse 1: Killer Mike]
(continua)
(continua)
30/1/2019 - 23:27
Close Your Eyes (and Count to Fuck)
(2014)
Album Run the Jewels 2
Testo da genius
Featuring Zack de la Rocha
I Run The Jewels si uniscono all'ex RATM Zack de la Rocha per un potente rap contro le violenze della polizia nei confronti delle minoranze, sia gli afroamericani che gli ispano americani. Il video ufficiale riprende un lungo corpo a corpo tra un nero e un poliziotto bianco.
Album Run the Jewels 2
Testo da genius
Featuring Zack de la Rocha
I Run The Jewels si uniscono all'ex RATM Zack de la Rocha per un potente rap contro le violenze della polizia nei confronti delle minoranze, sia gli afroamericani che gli ispano americani. Il video ufficiale riprende un lungo corpo a corpo tra un nero e un poliziotto bianco.
[Intro: Zack De La Rocha]
(continua)
(continua)
30/1/2019 - 23:21
American Terrorist III
(2011)
Testo da genius
Con campionamenti da “Nightcall” di Kavinsky
Un veterano della guerra in Iraq o in Afghanistan torna in patria con un PTSD (Post Traumatic Stress Disorder). Ignorato da tutti, diventa un terrorista. O forse vuole sole rovesciare il governo che l'ha mandato in guerra?
Testo da genius
Con campionamenti da “Nightcall” di Kavinsky
Un veterano della guerra in Iraq o in Afghanistan torna in patria con un PTSD (Post Traumatic Stress Disorder). Ignorato da tutti, diventa un terrorista. O forse vuole sole rovesciare il governo che l'ha mandato in guerra?
Hello Gorgeous
(continua)
(continua)
30/1/2019 - 23:07
Büxensteinlied (Im Januar um Mitternacht)
anonimo
CANZONE DI BÜXENSTEIN
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 30/1/2019 - 19:33
Georges Brassens: Les passantes
LES PASSANTES: IL VIDEO DI CHARLOTTE ABRAMOW (2018)
La regista 24enne Charlotte Abramow ha realizzato il video (sulla versione originale della canzone di Brassens, 1972) in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne. Una "rivisitazione" in omaggio alle donne di ieri e di oggi.
La regista 24enne Charlotte Abramow ha realizzato il video (sulla versione originale della canzone di Brassens, 1972) in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne. Una "rivisitazione" in omaggio alle donne di ieri e di oggi.
L'Anonimo Toscano del XXI secolo 30/1/2019 - 18:14
Deutschland, Deutschland über dieses (Neue deutsche Nationalhymne)
anonimo
mi sembra che la caustica conclusione sgombri da ogni dubbio
GERMANIA, GERMANIA, SOPRA QUESTA
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 30/1/2019 - 15:47
Uno Bianca
[2014]
Wallace Records / Dischi Bervisti / Woodworm
Compositore / Composer / Composer / Säveltäjä : Nicola Manzan
Si cantava, e forse si canta ancora in qualche manifestazionaccia: ”La polizia italiana non è mai stanca, di giorno i manganelli, di notte la Uno Bianca!”. Millenovecentoottantasette, millenovecentonovantaquattro: sette anni in cui una banda criminale composta quasi interamente da poliziotti di estrema destra semina il terrore tra l'Emilia Romagna e le Marche. Ventiquattro morti, centodue feriti: questo il bilancio delle azioni della banda dei fratelli Savi, stimati sbirri in servizio presso la Qvestvra di Bologna (il capobanda, Roberto Savi, fu arrestato dai colleghi in servizio il 21 novembre 1994). In quei sette anni di sangue e di terrore, di tutto: benzinai, passanti, i tre carabinieri del Pilastro, armaioli, bancari, assalti a campi Rom, e immigrati ammazzati. Questi... (continua)
Wallace Records / Dischi Bervisti / Woodworm
Compositore / Composer / Composer / Säveltäjä : Nicola Manzan
Si cantava, e forse si canta ancora in qualche manifestazionaccia: ”La polizia italiana non è mai stanca, di giorno i manganelli, di notte la Uno Bianca!”. Millenovecentoottantasette, millenovecentonovantaquattro: sette anni in cui una banda criminale composta quasi interamente da poliziotti di estrema destra semina il terrore tra l'Emilia Romagna e le Marche. Ventiquattro morti, centodue feriti: questo il bilancio delle azioni della banda dei fratelli Savi, stimati sbirri in servizio presso la Qvestvra di Bologna (il capobanda, Roberto Savi, fu arrestato dai colleghi in servizio il 21 novembre 1994). In quei sette anni di sangue e di terrore, di tutto: benzinai, passanti, i tre carabinieri del Pilastro, armaioli, bancari, assalti a campi Rom, e immigrati ammazzati. Questi... (continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/1/2019 - 01:10
Percorsi:
Piazza Fontana e altre Stragi di Stato
Patience (Sabali)
Album Distant Relatives - Nas & Damian Marley
Testo da genius (dove si trovano numerose note e spiegazioni)
Il ritornello è un campionamento della canzone Sabali di Amadou et Mariam. Sabali significa "pazienza" in bambara.
Testo da genius (dove si trovano numerose note e spiegazioni)
This song speaks on the troubles facing our worlds and the fact that we have not truly opened our eyes to the problems. We as a human race must begin to come to the realization that we have the ability to make a difference.
genius
genius
Il ritornello è un campionamento della canzone Sabali di Amadou et Mariam. Sabali significa "pazienza" in bambara.
[Intro: Nas]
(continua)
(continua)
29/1/2019 - 22:30
Il galeone
Confermo che la foto pubblicata è veritiera ! Essendo io un nipote e avendo avuto l’onore di conoscerlo e frequentarlo quotidianamente negli ultimi anni della sua vita .Alvaro Pedrini .
Alvaro Pedrini 29/1/2019 - 21:43
Complainte des ramasseux d'morts
Per la precisione:
anche Marc Robine ha dedicato un intero disco ai testi di Couté, nel 1979, mentre Gérard Pierron, prima di questo illustrato (che è del 1997) ne aveva già incisi molti altri sempre in omaggio a Gaston Couté.
Questa della serie Epm “Poetes & Chansons” poi è una raccolta e quindi i due cantanti si alternano.
anche Marc Robine ha dedicato un intero disco ai testi di Couté, nel 1979, mentre Gérard Pierron, prima di questo illustrato (che è del 1997) ne aveva già incisi molti altri sempre in omaggio a Gaston Couté.
Questa della serie Epm “Poetes & Chansons” poi è una raccolta e quindi i due cantanti si alternano.
Flavio Poltronieri 29/1/2019 - 20:19
Auf, auf zum Kampf!
anonimo
SU, SU ALLA LOTTA!
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 29/1/2019 - 17:55
An Rhein und Ruhr marschieren wir
anonimo
NOI MARCIAMO SUL RENO E LA RUHR
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 29/1/2019 - 17:25
Paul Verlaine: Chanson d’automne
Dalla mia antologia delle superiori (Mario Pazzaglia)
CANZONE D'AUTUNNO
(continua)
(continua)
inviata da Dario 28/1/2019 - 23:27
Chiedilo alla Libertà
(2015)
Album: Saremo tutto (2016)
Nel 70° della Liberazione il Signor K ha pubblicato su youtube un video del brano “Chiedilo alla libertà”, che anticipava l’uscita dell’album: ad accompagnare la canzone c’era una successione di foto riguardanti la Resistenza nel bergamasco.
Con Bonnot alla console il Signor K racconta, su una semplice base di pianoforte, l’esperienza di un partigiano che dapprima ha subìto i soprusi del regime e le privazioni della guerra e poi ha scelto di andare a combattere in montagna. Il suo racconto in prima persona ci colpisce con un flusso di parole ininterrotto e rapidissimo. Il rapper sa rendere con poche strofe, anche in modo poetico e non scontato, l’esperienza partigiana.
Il ritornello propone alcune domande che forse sarebbe opportuno farsi quotidianamente per non far sfociare la memoria in retorica e mitizzazione.
da Umanità Nuova
Album: Saremo tutto (2016)
Nel 70° della Liberazione il Signor K ha pubblicato su youtube un video del brano “Chiedilo alla libertà”, che anticipava l’uscita dell’album: ad accompagnare la canzone c’era una successione di foto riguardanti la Resistenza nel bergamasco.
Con Bonnot alla console il Signor K racconta, su una semplice base di pianoforte, l’esperienza di un partigiano che dapprima ha subìto i soprusi del regime e le privazioni della guerra e poi ha scelto di andare a combattere in montagna. Il suo racconto in prima persona ci colpisce con un flusso di parole ininterrotto e rapidissimo. Il rapper sa rendere con poche strofe, anche in modo poetico e non scontato, l’esperienza partigiana.
Il ritornello propone alcune domande che forse sarebbe opportuno farsi quotidianamente per non far sfociare la memoria in retorica e mitizzazione.
da Umanità Nuova
Eravamo solo orme nella neve
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo e adriana 28/1/2019 - 21:58
That's What I'd Like to Know
(1971)
dall'unico album di questa band inglese intitolato "Oh What a Lovely War!"
dall'unico album di questa band inglese intitolato "Oh What a Lovely War!"
Who is he, this simple man, and absentee
(continua)
(continua)
28/1/2019 - 21:25
Lord High Human Being
(1971)
dall'unico album di questa band inglese intitolato "Oh What a Lovely War!"
Credo che l'intero album, che si apre con la famosissima Six Days War ripresa recentemente in vari remix, sia un concept contro la guerra.
dall'unico album di questa band inglese intitolato "Oh What a Lovely War!"
Credo che l'intero album, che si apre con la famosissima Six Days War ripresa recentemente in vari remix, sia un concept contro la guerra.
In darkened woods the smell of fallen showers all around
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 28/1/2019 - 21:22
's Ist Wieder März Geworden
anonimo
È DI NUOVO MARZO
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 28/1/2019 - 19:49
Giulio
Ogni madre sarebbe fiera di ritrovare il suo Giulio nella sua stanza per cullarlo con le parole piu semplici e spontanee ...figlio mio...
Patrizia 27/1/2019 - 22:50
Lengenfeld
2019
"La fisarmonica verde"
La denuncia di una strage avvenuta in Germania nel 1945, una fisarmonica verde smeraldo, dischi di musica italiana degli anni Sessanta e un cappottone russo. Con una bicicletta in giro per la Sardegna sulle tracce del padre, i ricordi diventano più precisi, i racconti della guerra più chiari... In anteprima il videoclip di 'Lengenfeld', la canzone nata da una storia vera, la storia dei due anni di prigionia in Germania del padre di Andrea Satta, raccontata nello spettacolo teatrale 'La fisarmonica verde', in scena nei giorni della memoria, il 26 e 27 gennaio, al Teatro di Villa Torlonia di Roma nella programmazione del Teatro di Roma.
repubblica.it
"La fisarmonica verde"
La denuncia di una strage avvenuta in Germania nel 1945, una fisarmonica verde smeraldo, dischi di musica italiana degli anni Sessanta e un cappottone russo. Con una bicicletta in giro per la Sardegna sulle tracce del padre, i ricordi diventano più precisi, i racconti della guerra più chiari... In anteprima il videoclip di 'Lengenfeld', la canzone nata da una storia vera, la storia dei due anni di prigionia in Germania del padre di Andrea Satta, raccontata nello spettacolo teatrale 'La fisarmonica verde', in scena nei giorni della memoria, il 26 e 27 gennaio, al Teatro di Villa Torlonia di Roma nella programmazione del Teatro di Roma.
repubblica.it
Patate, salme e vermi
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 + adriana 27/1/2019 - 17:42
Kill For Peace
Lo scorso 25 gennaio è morto a Belgrado il regista jugoslavo Dušan Makavejev. Aveva 87 anni.
Forse il suo film più famoso è W.R.: Mysteries of the Organism (W.R. – Misterije organizma) del 1971 per cui fu censurato e esiliato dalla Jugoslavia comunista.
Una celebre scena del film, incentrato sulle teorie dello psicologo Wilhelm Reich sulla relazione tra frustrazione sessuale, repressione della sessualità e violenza, vede Tuli Kupferberg, cantante dei Fugs, che masturba il suo fucile giocattolo, con la colonna sonora di Kill For Peace.
Forse il suo film più famoso è W.R.: Mysteries of the Organism (W.R. – Misterije organizma) del 1971 per cui fu censurato e esiliato dalla Jugoslavia comunista.
Una celebre scena del film, incentrato sulle teorie dello psicologo Wilhelm Reich sulla relazione tra frustrazione sessuale, repressione della sessualità e violenza, vede Tuli Kupferberg, cantante dei Fugs, che masturba il suo fucile giocattolo, con la colonna sonora di Kill For Peace.
27/1/2019 - 16:35
Les Graffitis
Les Graffitis
Lettre de Prison 7
1 avril 1934
Dialogue Maïeutique
Tu sais, Lucien l’âne mon ami, que l’homme enfermé a l’étrange habitude de marquer les lieux de son passage : un signe, un nom, un dessin ; on appelle ça des graffitis.
Oh, dit Lucien l’âne, personnellement, je ne fréquente pas ces lieux, mais j’en ai déjà vus sur les dans les rues ou sur des arbres.
En effet, reprend Marco Valdo M.I., généralement, il griffe la pierre, le bois ; il tente de graver son souvenir (le souvenir de lui-même), parfois, c’est le dernier, comme si cette trace allait le faire perdurer. C’est une fameuse illusion, la trace ne fait perdurer que la trace.
Certes, dit Lucien l’âne, mais c’est déjà quelque chose. Comme je viens de te le dire, je sais très bien tout cela, moi qui en ai vu tellement depuis le temps que je parcours le monde à la poursuite de moi-même ou de mon ombre, que sais-je ?... (continua)
Lettre de Prison 7
1 avril 1934
Dialogue Maïeutique
Tu sais, Lucien l’âne mon ami, que l’homme enfermé a l’étrange habitude de marquer les lieux de son passage : un signe, un nom, un dessin ; on appelle ça des graffitis.
Oh, dit Lucien l’âne, personnellement, je ne fréquente pas ces lieux, mais j’en ai déjà vus sur les dans les rues ou sur des arbres.
En effet, reprend Marco Valdo M.I., généralement, il griffe la pierre, le bois ; il tente de graver son souvenir (le souvenir de lui-même), parfois, c’est le dernier, comme si cette trace allait le faire perdurer. C’est une fameuse illusion, la trace ne fait perdurer que la trace.
Certes, dit Lucien l’âne, mais c’est déjà quelque chose. Comme je viens de te le dire, je sais très bien tout cela, moi qui en ai vu tellement depuis le temps que je parcours le monde à la poursuite de moi-même ou de mon ombre, que sais-je ?... (continua)
Avec ses souvenirs familiers,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/1/2019 - 15:04
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Stalker
La zona
di Paolo Nori
Che voi, mi rendo conto, potreste chiedermi "Ma cos’è, di preciso, questa zona, che non si capisce molto bene?!", e io potrei rispondervi che non si sa bene, o meglio che io, non lo so bene, che posso dire soltanto che, dopo che ho letto il romanzo dei fratelli Strugackij, la Zona per me sono stati i campi di lavoro sovietici descritti da Sergei Dovlatov nel suo romanzo Regime speciale, che nell’originale si intitola Zona, così si chiamavano, in gergo, i lager controllati dall’esercito; dopo che ho letto questo romanzo la Zona per me è stata il campo di concentramento di Birkenau quando mi han raccontato che a Birkenau, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, dei civili entravano abusivamente nel campo e scavavano delle buche per cercare i tesori sepolti degli ebrei, e trovavano invece delle bottiglie con dentro delle testimonianze di quelli che erano morti, i... (continua)
di Paolo Nori
Che voi, mi rendo conto, potreste chiedermi "Ma cos’è, di preciso, questa zona, che non si capisce molto bene?!", e io potrei rispondervi che non si sa bene, o meglio che io, non lo so bene, che posso dire soltanto che, dopo che ho letto il romanzo dei fratelli Strugackij, la Zona per me sono stati i campi di lavoro sovietici descritti da Sergei Dovlatov nel suo romanzo Regime speciale, che nell’originale si intitola Zona, così si chiamavano, in gergo, i lager controllati dall’esercito; dopo che ho letto questo romanzo la Zona per me è stata il campo di concentramento di Birkenau quando mi han raccontato che a Birkenau, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, dei civili entravano abusivamente nel campo e scavavano delle buche per cercare i tesori sepolti degli ebrei, e trovavano invece delle bottiglie con dentro delle testimonianze di quelli che erano morti, i... (continua)
daniela -k.d.- 27/1/2019 - 13:22
أَنا يُوسفٌ يَا أَبِي .
Bravi, grazie. Avevo bisogno di una poesia di Mahmoud Darwish in italiano con testo a fronte. Devo ringraziare anche il cantante Kahlife che l'ha messa in musica perché diversamente non l'avrei trovata!
Patrizia 27/1/2019 - 12:27
Leicht Gepäck
[1840]
Versi di Georg Herwegh, nella prima edizione della raccolta "Gedichte eines Lebendigen", 1841
Con il titolo "Ich bin ein freier Mann und singe", nell'album "Fegefeuer" (2002) della folk rock band tedesca Die Schnitter.
Versi di Georg Herwegh, nella prima edizione della raccolta "Gedichte eines Lebendigen", 1841
Con il titolo "Ich bin ein freier Mann und singe", nell'album "Fegefeuer" (2002) della folk rock band tedesca Die Schnitter.
Ich bin ein freier Mann und singe
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/1/2019 - 21:13
Wisława Szymborska: Tortury
La poesia c'era già a commento di An' He Never Said a Mumberlin’ Word...
B.B. 26/1/2019 - 19:44
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Versi di Erich Mühsam, nella raccolta "Brennende Erde. Verse eines Kämpfers", pubblicata a Monaco nel 1920
Musica di Christoph Holzhöfer
Una poesia composta durante la Grande Guerra, sicuramente dopo la fine del 1914, quando Mühsam rinsavì dall'abbaglio nazionalistico e bellicista che aveva colto lui ed una parte del movimento anarchico. Dal quel momento di ogni guerra fu sempre un fiero oppositore.