Au feu rouge
Traduzione italiana di Lorenzo Masetti
AL SEMAFORO ROSSO
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 20/1/2019 - 21:36
Ich hab kein Heimatland (Jüdischer Tango)
I HAVE NO HOMELAND
(continua)
(continua)
inviata da B.B. 20/1/2019 - 15:30
Žalm vdov po národních zen mučednících r.1945 v Ravensbrücku
SALMO DELLE VEDOVE DEI MARTIRI NAZIONALI DEL 1945 A RAVENSBRÜCK
(continua)
(continua)
inviata da B.B. 20/1/2019 - 14:31
Když jsem ležel v Terezíně
Version française – ALITÉE À TEREZÍN – Marco Valdo M.I. – 2019
d’après la version italienne QUANDO GIACEVO A TEREZÍN
tirée de Memoria in scena
d’une chanson tchèque – Když jsem ležel v Terezíně – Ilse Weber – 1944
Écrit par Ilse Weber à la fin de son séjour à Terezín.
Mélodie et texte reconstruits par Aviva Bar-On, Kiryat Ono (Israël) et Francesco Lotoro.
« Malgré son épilogue tragique, l’histoire de l’écrivaine, poète et musicienne juive morave, Ilse Weber est l’une des plus passionnantes et des plus fascinantes de l’immense patrimoine biographique des hommes et des femmes qui ont créé la musique en captivité pendant la Seconde Guerre mondiale. Née le 11 janvier 1903 à Witkowitz (aujourd’hui Vítkovice v Krkonoších, République tchèque), virtuose de nombreux instruments de musique et autrice de chansons et de pièces de théâtre pour enfants, Ilse (son nom de jeune fille était Herlinger) épouse... (continua)
d’après la version italienne QUANDO GIACEVO A TEREZÍN
tirée de Memoria in scena
d’une chanson tchèque – Když jsem ležel v Terezíně – Ilse Weber – 1944
Écrit par Ilse Weber à la fin de son séjour à Terezín.
Mélodie et texte reconstruits par Aviva Bar-On, Kiryat Ono (Israël) et Francesco Lotoro.
« Malgré son épilogue tragique, l’histoire de l’écrivaine, poète et musicienne juive morave, Ilse Weber est l’une des plus passionnantes et des plus fascinantes de l’immense patrimoine biographique des hommes et des femmes qui ont créé la musique en captivité pendant la Seconde Guerre mondiale. Née le 11 janvier 1903 à Witkowitz (aujourd’hui Vítkovice v Krkonoších, République tchèque), virtuose de nombreux instruments de musique et autrice de chansons et de pièces de théâtre pour enfants, Ilse (son nom de jeune fille était Herlinger) épouse... (continua)
ALITÉE À TEREZÍN
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/1/2019 - 11:31
Il bombarolo
Secondo me è l'album "Storia di un impiegato" illustra un percorso più lungo e complesso.
E', diciamo così, il racconto di un "reduce di guerra" recente,anzi, attuale considerando il periodo di pubblicazione dell'album.
E trattandosi di un concept album che abbraccia un intero percorso(storico sì, ma anche personale, dell'impiegato stesso dico) si sviluppa in più fasi(che nelle migliori storie sono quasi sempre tre.Non è vero?).Nei primi brani troviamo il bell'impiegatuccio che starebbe anche bene nella sua condizione, almeno fintanto che non inizia a odorarne l'inconsistenza e la falsità.In un secondo momento, forte(o debole) di questa sua consapevolezza, si lancia(con la stessa anima semplice in cui ha creduto nella culla in cui dondolava) contro il potere del suo tempo e contro il potere e basta,di qualsiasi tempo e di qualsiasi luogo, come bestia indifesa e impaurita.
Ed è con la stessa... (continua)
E', diciamo così, il racconto di un "reduce di guerra" recente,anzi, attuale considerando il periodo di pubblicazione dell'album.
E trattandosi di un concept album che abbraccia un intero percorso(storico sì, ma anche personale, dell'impiegato stesso dico) si sviluppa in più fasi(che nelle migliori storie sono quasi sempre tre.Non è vero?).Nei primi brani troviamo il bell'impiegatuccio che starebbe anche bene nella sua condizione, almeno fintanto che non inizia a odorarne l'inconsistenza e la falsità.In un secondo momento, forte(o debole) di questa sua consapevolezza, si lancia(con la stessa anima semplice in cui ha creduto nella culla in cui dondolava) contro il potere del suo tempo e contro il potere e basta,di qualsiasi tempo e di qualsiasi luogo, come bestia indifesa e impaurita.
Ed è con la stessa... (continua)
Pesciliere 20/1/2019 - 00:03
U piscaturi
fatta a orecchio senza sapere il siciliano, se qualche amico siciliano vuole confermare o correggere alcuni punti...
IL PESCATORE
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 19/1/2019 - 16:57
Balladen om Rune Henry Johansson
BALLADI RUNE HENRY JOHANSSONISTA
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 18/1/2019 - 15:23
Lettera da Berlino Est
Prima di tutto, grazie per aver dedicato una pagina del vostro splendido sito a questo brano dei Pooh. Ho 36 anni, mi ritengo di sinistra da sempre (anche se ad oggi è veramente difficile e sconfortante esserlo), e tra i mille artisti e gruppi che adoro, Nomadi e Pooh occupano un posto speciale nel mio cuore.
Dei secondi, in particolare, questo è il mio brano preferito in assoluto.
Ho letto e riletto l'analisi qui riportata e devo dire che è stato "divertente" vedere come le canzoni si possano interpretare in maniera diversa. Per me è si vero che nel paragone tra i due mondi, ovviamente il blocco occidentale ne esce vincitore. Però, a mio modesto parere, non mi sembra il punto centrale del testo; secondo me il testo evidenzia (se sia voluto o no, bisognerebbe chiederlo a SDO) che anche nel grigiore di Berlino Est le persone, accanto al desiderio di andare DALL'ALTRA PARTE (altro brano... (continua)
Dei secondi, in particolare, questo è il mio brano preferito in assoluto.
Ho letto e riletto l'analisi qui riportata e devo dire che è stato "divertente" vedere come le canzoni si possano interpretare in maniera diversa. Per me è si vero che nel paragone tra i due mondi, ovviamente il blocco occidentale ne esce vincitore. Però, a mio modesto parere, non mi sembra il punto centrale del testo; secondo me il testo evidenzia (se sia voluto o no, bisognerebbe chiederlo a SDO) che anche nel grigiore di Berlino Est le persone, accanto al desiderio di andare DALL'ALTRA PARTE (altro brano... (continua)
Roberto Monanni 18/1/2019 - 15:15
Beat! Beat! Drums!
Commento rapido sulla poesia che dovrei presentarla.
Piccolo_ragazzo_di_provincia 18/1/2019 - 09:47
Merav pal e parochňa
anonimo
MORIRÒ PER L’ONTA DEL TAGLIO DEI CAPELLI
(continua)
(continua)
inviata da B.B. 17/1/2019 - 21:32
Das Auschwitzlied
anonimo
Per il Giorno della Memoria 2019, nello spettacolo intitolato "Libero è il mio canto – Musiche di donne deportate", ideato e diretto dal maestro Francesco Lotoro, che da trent'anni si dedica alla raccolta e trascrizione delle musiche composte dagli internati durante la seconda guerra mondiale.
Con il Coro Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e l'Ilse Weber Choir.
Ricerca e scelta dei testi a cura di Viviana Kasam e Marilena Francese.
Con il Coro Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e l'Ilse Weber Choir.
Ricerca e scelta dei testi a cura di Viviana Kasam e Marilena Francese.
IL CANTO DI AUSCHWITZ
(continua)
(continua)
inviata da B.B. 17/1/2019 - 21:05
Ravensbrück, vlasti vzdálený (Largo z IX. Symfonie “z Nového světa”)
RAVENSBRÜCK, LONTANA DALLA PATRIA (sul LARGO DALLA SINFONIA N. 9 “DAL NUOVO MONDO”)
(continua)
(continua)
inviata da B.B. 17/1/2019 - 21:00
Mir viln nisht shtarbn
Chanson italienne (italien et yiddish) – Mir viln nisht shtarbn – Aldo Giavitto – 1997
Dialogue Maïeutique
Mon bon Lucien l’âne, mon ami, voici une chanson dont ta mémoire, comme celle de tous ceux qui la connaîtront, comme la mienne à moi qui en ai fait cette version française, toutes ces mémoires ne sauront se libérer aisément. Bien qu’elle se réfère à un moment particulier, elle le doit, comme universelle. Les guerres ont toutes les mêmes effets pour ceux qu’elles tuent et pour les vivants qu’elles laissent. L’enfant dont la mère hurle de terreur alors qu’elle fuit en le tenant dans ses bras sera marqué à jamais par cette horreur – quelle que soit la guerre, quel que soit l’assaillant, quel que soit le siècle, l’année, l’heure ou le moment de ce trauma.
Je le pense aussi, Marco Valdo M.I. mon ami. J’ajouterai donc quelle que soit la langue dans laquelle il dira ou criera ou hurlera :
« Mir... (continua)
Dialogue Maïeutique
Mon bon Lucien l’âne, mon ami, voici une chanson dont ta mémoire, comme celle de tous ceux qui la connaîtront, comme la mienne à moi qui en ai fait cette version française, toutes ces mémoires ne sauront se libérer aisément. Bien qu’elle se réfère à un moment particulier, elle le doit, comme universelle. Les guerres ont toutes les mêmes effets pour ceux qu’elles tuent et pour les vivants qu’elles laissent. L’enfant dont la mère hurle de terreur alors qu’elle fuit en le tenant dans ses bras sera marqué à jamais par cette horreur – quelle que soit la guerre, quel que soit l’assaillant, quel que soit le siècle, l’année, l’heure ou le moment de ce trauma.
Je le pense aussi, Marco Valdo M.I. mon ami. J’ajouterai donc quelle que soit la langue dans laquelle il dira ou criera ou hurlera :
« Mir... (continua)
MOI, JE NE VEUX PAS MOURIR
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/1/2019 - 19:59
Children's Crusade
Ho amato questa canzone dal 1986..l'ho risentita dopo tanti anni e mi sono venuti i brividi come allora
Grazia 16/1/2019 - 23:32
The Wind That Shakes the Barley
Dolores Keane, la voce "sacra" d'Irlanda.
Giorgio Pinna 16/1/2019 - 14:55
Jan Palach
Intanto il comune di Verona dà il patrocinio o forse no o magari sì a un concerto nel cinquantenario del sacrificio di Jan Palach. Peccato che gli invitati siano tutti gruppi nazi rock... Povero Palach e povera Verona
16/1/2019 - 08:08
Lavoratori soldati (o Guerra e pace)
Comunico agli interessati che circa un anno fa ho pubblicato un libro "Guerra alla guerra! I socialisti scledensi e vicentini al processo di Pradamano", nel quale ho ricostruito l'intera vicenza, con documenti d'archivio inediti e memoriali degli imputati. Nel libro c'è anche il testo definitivo della canzone, ridenominata "Guerra e pace".
Ugo De Grandis - Schio (VI) 15/1/2019 - 15:01
Mir ist heut’ so nach Tamerlan
Chanson allemande – Mir ist heut’ so nach Tamerlan – Kurt Tucholsky – 1922
Texte de Kurt Tucholsky, sous le pseudonyme de Theobald Tiger.
Musique de Rudolf Nelson (1878-1960), Allemand, compositeur et imprésario de cabaret.
Texte trouvé sur Mudcat Café, dans la base de données musicale allemande
Chanté à l’origine par Fritzi Massary (1882-1969), une actrice et compositrice autrichienne. Récemment repris par Ute Lemper dans son album "Berlin Cabaret Songs" de 1996.
Le cabaret berlinois à l’époque de Weimar n’avait rien à envier au cabaret parisien, et la vie sociale étincelante et, surtout, la vie nocturne étaient absolument comparables. Kurt Tucholsky, correspondant à Paris du journal « Die Weltbühne », a respiré ces deux incroyables airs de liberté débridée et est devenu l’un des plus importants auteurs de pièces pour cabaret. Mais déjà au début des années vingt, Tucholsky a commencé à... (continua)
Texte de Kurt Tucholsky, sous le pseudonyme de Theobald Tiger.
Musique de Rudolf Nelson (1878-1960), Allemand, compositeur et imprésario de cabaret.
Texte trouvé sur Mudcat Café, dans la base de données musicale allemande
Chanté à l’origine par Fritzi Massary (1882-1969), une actrice et compositrice autrichienne. Récemment repris par Ute Lemper dans son album "Berlin Cabaret Songs" de 1996.
Le cabaret berlinois à l’époque de Weimar n’avait rien à envier au cabaret parisien, et la vie sociale étincelante et, surtout, la vie nocturne étaient absolument comparables. Kurt Tucholsky, correspondant à Paris du journal « Die Weltbühne », a respiré ces deux incroyables airs de liberté débridée et est devenu l’un des plus importants auteurs de pièces pour cabaret. Mais déjà au début des années vingt, Tucholsky a commencé à... (continua)
TAMERLAN
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/1/2019 - 12:56
Me hice bandido
Vengo dalla campagna, amico mio,
(continua)
(continua)
inviata da raffaele granito 15/1/2019 - 10:20
Dok gori nebo nad Novim Sadom
Qui prima si è sentita una botta, poi è stata colpita la caserma Majevac, e poi è arrivata la sirena. Cosi' è iniziato tutto. Io ero più eccitato che spaventato. Credo in qualche modo nel karma e non credevo che sarei potuto morire sotto qualche missile della NATO a Novi Sad. Allora sono partito con lo scooter per andare a comprare i cevapcici. Olivera [mia moglie] si è opposta, perché c'era un'allerta generale. Allora le ho detto: "Ma ti può sembrare realistico sentir dire che il famoso cantautore jugoslavo Djordje Balasevic è morto nel momento del bombardamento della NATO con una borsa piena di cevapcici?" Non sono mai stato in cantina e non so come sono fatti i nascondigli. Quando suona, l'uomo primitivo ha paura del cielo, quello intelligente si chiede perché succede.
Uno normale non avrebbe mai sparato su un ponte sul quale ci sono delle persone. Uno normale non avrebbe mai sparato... (continua)
Uno normale non avrebbe mai sparato su un ponte sul quale ci sono delle persone. Uno normale non avrebbe mai sparato... (continua)
Monia 14/1/2019 - 22:07
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