Radice d'ogni male
violenza che sei innanzi tutto patriarcale
da uomo a donna
da padre a figlia
da sposo a sposa
da soldato a madre
da padrone a operaio
e due volte di più se operaia
da latifondista e mafioso a cafone
e due volte di più se contadina
tabacchina, mondina
(con il premio produttivo della sottomissione sessuale)
da coloniale a indigeno
e due volte di più se moglie dodicenne di Montanelli
da carabiniere a brigante
e due volte di più se brigantessa.
Poi c'è anche il raro caso
di una donna che abbia imparato bene
a torturare, uccidere, comandare
poi c'è il raro caso della donna soldato
affianco al cadavere torturato
ciò dimostra che il patriarcato
può trasformare anche l'oppresso in oppressore.
Due volte colpevole perciò.
Ma la statistica non è opinione
e lo scettro che fu delle SS, dei genocidi turchi
dei... (continua)
17/3/2018 - 19:19
Non ho capito perchè questa canzone per Marielle Franco stia qui e perchè non abbia una pagina autonoma con un'introduzione in memoria di questa giovane coraggiosa brasiliana assassinata a marzo scorso...
sta qui perché non è una canzone ma una poesia e perché si ricollega, certo con toni ben diversi dall'ironia di Renaud, alla contrapposizione tra maschile e femminile nella storia della guerra nel genere umano.
Hillsborough dell'89. La polizia ne fu responsabile (come recentemente ammesso , nel 2012, dall'ex premier Cameron), ma il governo della Lady di Ferro e i Tabloid (tra tutti il Sun che pare non sia particolarmente amato a Liverpool, dove subisce un boicottaggio da quasi 30 anni) fecero una campagna che colpevolizzava i tifosi, insabbiava le inchieste il tutto per colpire delle roccaforti della classe operaia che avevano solidarizzati con scioperanti e hungerstrikers
Nella versione cantata cambia "caballero de gloria" con "caballero de lluvia". Si trovano altre versioni della poesia con alcune parole diverse ma questa dovrebbe essere quella corretta.
Chanson italienne – Ballata autocritica – Fausto Amodei – 1972
Paroles et musique : Fausto Amodei
Dialogue maïeutique
Salut, Lucien l’âne mon ami, aujourd’hui, j’ai pris un peu de temps pour retourner dans un passé évoqué par un chanteur, auteur, compositeur, qui, en Italie, a produit une des œuvres des plus intéressantes et qui au bout d’un certain temps, comme cela est arrivé à d’autres, a soudain pris conscience du fait que la chanson ne change pas le monde de manière immédiate et en a fait une chanson : cette « Ballade autocritique ». Il faut dire aussi, vu la date où cette chanson a été composée, que c’était un peu la mode de faire « son autocritique » ; une mode inspirée des grands délires chinois.
Laisse-moi te rappeler, Marco Valdo M.I. mon ami, que cette manie de l’autocritique et de la confession publique n’était pas une nouveauté et qu’elle avait fait fureur en d’autres lieux... (continua)
Je veux bien traduire, mais "condividere" (partager le point de vue), « I would prefer not to » (« J’aimerais mieux pas. », disait le héros de Melville). Je trouve cela trop haineux.
Et les messages de haine, je les hais.
Pareil pour moi, dit Lucien l'âne.
Marco Valdo M.I.
Voici la traduction :
Je crois vraiment que si j’avais su, je me serais déjà rallié aux 75.000 qui ne veulent plus jamais voir l'assassin Cantat s'exhiber en public. Il n'a déjà pas payé assez pour son, pour ses horribles crimes : la mort de deux de ses compagnes, une massacrée et tuée et l'autre qui s'est suicidée par désespoir.
Je ne veux pas le voir pourrir en prison, je veux seulement qu’il gagne sa vie dans une usine ou dans une mine, de façon anonyme, loin des projecteurs, et il ne nous casse jamais plus les couilles avec ses mots inutiles et son faux art.
Il ne me semble pas demander trop... (continua)
Marco Valdo M.I. 15/3/2018 - 14:18
Grazie comunque Marco Valdo M.I., ben gentile!
La mia però non è una presa di posizione d'odio verso Cantat. Penso semplicemente che chi, come lui, ha fatto tanto male dovrebbe avere il semplice buon senso di farsi da parte, di sparire in una delle vite anonime che io stesso e tanti altri, la stragrande maggioranza delle persone, facciamo, e senza nemmeno aver mai torto un pelo ad un cane.
La pianura dei sette fratelli - dal vivo con Alberto Cantone e Adelmo Cervi
"La pianura dei sette fratelli", capolavoro dei Gang, cantata dal vivo dal cantautore Alberto Cantone, in occasione della pastasciutta antifascista, con l'intervento del Partigiano Umberto Lorenzoni e di Adelmo CERVI.
di Alessio Lega
Radice d'ogni male
violenza che sei innanzi tutto patriarcale
da uomo a donna
da padre a figlia
da sposo a sposa
da soldato a madre
da padrone a operaio
e due volte di più se operaia
da latifondista e mafioso a cafone
e due volte di più se contadina
tabacchina, mondina
(con il premio produttivo della sottomissione sessuale)
da coloniale a indigeno
e due volte di più se moglie dodicenne di Montanelli
da carabiniere a brigante
e due volte di più se brigantessa.
Poi c'è anche il raro caso
di una donna che abbia imparato bene
a torturare, uccidere, comandare
poi c'è il raro caso della donna soldato
affianco al cadavere torturato
ciò dimostra che il patriarcato
può trasformare anche l'oppresso in oppressore.
Due volte colpevole perciò.
Ma la statistica non è opinione
e lo scettro che fu delle SS, dei genocidi turchi
dei... (continua)