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Fèm ren

Fèm ren
[2000]
Testo / Paroles / Lyrics
Poesia di / Poème de / A poem by Felip Mabili (Felip Mabilly, Philippe Mabilly) [1895]
Musica : Samuel Karpiénia / Samuel De Agostini / Pierre Carles
Album: L'usina


Dai e dai, ci si accorge che i testi de L'usina alla fine sono penetrati nella Rete; con pazienza e ostinazione li si va a scovare. Così anche per Fèm ren, il cui testo è stato reperito in un primo momento da questa pagina (ancora una poesia del 1895 di Felip Mabili, si veda Uech oras) addirittura munita di una provvidenziale traduzione inglese. Ma il testo occitano presentava errori che sono stati corretti in base al più esatto Paraules en òc. Il testo, per quel che segue, si commenta da solo. [RV]
Fèm Ren, nos fan pausar l'usina
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/3/2018 - 11:11
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Uech oras

Uech oras
[2000]
Testo / Paroles / Lyrics
Poesia di / Poème de / A Poem by Felip Mabili (Felip Mabilly, Philippe Mabilly) [1895]
Musica / Musique / Music: Samuel Karpiénia / Pierre Carles / Samuel De Agostini (Dupain)
Album: L'Usina

L'album di esordio dei Dupain, L'usina (2000) è una nostra vecchia conoscenza (L'usina, Lei presoniers, la stupefacente Feniant). Composto interamente di testi in provenzale marsigliese, di differenti poeti popolari (Joan Lo Rebéca, Jorgi Riboul...), che parlano delle grandi agitazioni operaie della Marsiglia degli ultimi anni del XIX secolo (scioperi a più riprese, specialmente nei cantieri navali, rivolte, sommosse, repressione). Un album capolavoro, mai più uguagliato dai Dupain che si erano allora appena formati; un album per il quale, in tutti questi anni, è stato difficile reperire i testi e interpretarli da un linguaggio non semplice, che nella Marsiglia del... (continua)
N’avèm pas pron de la misèria
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/3/2018 - 22:18
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Il maggio di Esperia

Il maggio di Esperia
2010
Terra di fuoco

Il 14 maggio 1944 i goumier del Corpo di spedizione francese in Italia, attraversando un terreno apparentemente insuperabile nei monti Aurunci, aggirarono le linee difensive tedesche nell'adiacente Valle del Liri, consentendo al XIII Corpo britannico di sfondare la linea Gustav e di avanzare fino alla successiva linea di difesa predisposta dalle truppe germaniche, la linea Adolf Hitler. In seguito a questa battaglia si ritiene che il generale Alphonse Juin abbia dato ai suoi soldati cinquanta ore di "libertà", durante le quali si verificarono i saccheggi dei paesi e le violenze sulla popolazione denominate appunto marocchinate.
A seguito delle violenze sessuali molte persone furono contagiate da sifilide, gonorrea ed altre malattie a trasmissione sessuale, e solo l'uso della penicillina statunitense salvaguardò quelle zone da una vasta epidemia. Molte donne rimasero... (continua)
Quanto tempo ch'è passato dallu '44
(continua)
inviata da Dq82 12/3/2018 - 19:03
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Mino Macrò: Prima che ai patri bordelli

Mino Macrò: Prima che ai patri bordelli
[Primi anni 60]
Canzone composta da Beniamino Ricotta, in arte Mino Macrò (Palombara Sabina 1933 – Milano 1965).
Testo trovato in un articolo di Edmondo Salvemini su di un sito che non posso linkare perché parrebbe infetto. Comunque Salvemini fa riferimento ad un libro intitolato “Milano morta”, di cui è autore Piero Mainardi, come ispirazione per i suo scritto e fonte di ogni informazione su Mino Macrò.
Ho intitolato il brano dal primo verso, ma potrebbe anche intitolarsi “Il protettore iperprotettivo”, quale fu per breve tempo proprio Mino Macrò.

Beniamino Ricotta arrivò a Milano alla fine dei 50 in cerca di lavoro, come tanti. Visse di espedienti e nel 1958, quando i bordelli furono chiusi in forza della “Legge Merlin”, si inventò come protettore, ma secondo una filosofia molto particolare: il suo obiettivo non era infatti il lucro ma quello di proteggere qualche ragazza finita sulla... (continua)
Prima che ai patri bordelli
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/3/2018 - 13:08
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What if There's War in America

What if There's War in America
Album: The Crew (1984)
A street with bodies, filled with guts
(continua)
11/3/2018 - 23:49
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Nadàr solo: Le case senza le porte

Nadàr solo: Le case senza le porte
Secondo singolo estratto dall'album "Diversamente come?" (2013) dei Nadàr solo

Parole: Matteo De Simone
Musica: Nadàr Solo

Secondo me non è un caso che Le case senza le porte faccia eco a Ma chi ha detto che non c'è. Questa bella canzone riprende in chiave più individuale e romantica il grido contro i ruoli preconfezionati della società borghese.

L’idea di “Le case senza porte” era quella di provare a descrivere con parole semplici l’amore, anche come moto puro, lontano dai ruoli tipici della società borghese. Ci siamo chiesti quale fosse il suo significato, e cioè se fosse qualcosa che pensa o no a proteggerti. In effetti l’amore ti può proteggere, ma una casa che si isola è anche una casa che ha paura di quello che c’è fuori, mentre invece una casa dove ciascuno può entrare, una casa senza porte, è un riparo sicuro per chiunque, è il ritorno verso di qualcosa di puro, e questo ritorno è ancora un’esigenza.
Intervista
Chi nella vita ha capito
(continua)
inviata da Lorenzo 11/3/2018 - 22:44
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Survivor Guilt

Survivor Guilt
Album: Endgame (2011)

I dialoghi sono tratti dal film Catch-22 (Comma 22), adattamento dal libro di Joseph Heller interpretato da Art Garfunkel che discute con un soldato italiano sfacciatamente opportunista sull'importanza militare degli Stati Uniti.
"What are you talking about? America is not going to be destroyed."
(continua)
11/3/2018 - 18:23
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Sweet Televised Destruction

Sweet Televised Destruction
2006
Album: The Restoration of Chaos & Order

Un bel pezzo punk con un finale ska, con fiati. Un bel testo sulla propaganda e sulla falsa informazione. Purtroppo non si trova su Youtube, l'ho ascoltato da Spotify ma non metto il link perché serve un account.
Sit back and watch the world crumble
(continua)
inviata da Lorenzo 11/3/2018 - 18:09
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Sacrifice

Sacrifice
Album: Gone Fishin'

Dal secondo album di questa punk-noise band di San Francisco che ha avuto un'influenza fondamentale su alcune band più famose, prime fra tutte i Nirvana. Un testo molto diretto su una base punk rallentata ma non meno rumorosa. Ripresa in una cover ancora più noise dai Melvins, importante gruppo proto-grunge.
Can you hear the war cry?
(continua)
11/3/2018 - 18:00
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Apucaliss adess

Apucaliss adess
2003
Il Momento È Catartico...E Ci Chiamano Poeti
Siamo nati da una valigia
(continua)
inviata da adriana 11/3/2018 - 17:44
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Farinei dla Brigna: La canzone impegnata

Farinei dla Brigna: La canzone impegnata
[1994]
Parole e musica dei Farinei dla Brigna, storico gruppo astigiano che si esprime prevalentemente in piemontese.
Nell'album intitolato "Sort a fora" (Esci fuori, ndr)

Dedicata alle CCG/AWS, enorme databeis di canzoni che, per via del tema, sono perlopiù impegnative, dolorose, difficili, faticose, estenuanti (ma qualche d'una anche no)... E spesso, quando si arriva alla fine, è un gran sollievo, nonostante tutto lo sforzo e il sudore...
Devo dire che, personalmente, gli ascolti più difficili hanno quasi sempre riguardato proprio il Francesco Guccini qui irriso...
Una canzone impegnata non nasce per caso
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2018 - 16:55
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Rock for Light

Rock for Light
title track del secondo album dei Bad Brains, gruppo punk con evidenti influenze reggae, soprattutto nell'abbigliamento!
So you say you gonna live the truth
(continua)
11/3/2018 - 16:03
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The Point of Agony

The Point of Agony
Album Bonecrusher (1986)
USSR and USA, they fight their wars from far away
(continua)
11/3/2018 - 15:58
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No Limbs

No Limbs
Album: Nothing Can Go Wrogn! - 1986
Children still alive and screaming
(continua)
11/3/2018 - 15:45
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Not Me

Not Me
Evolution - 1983
Who's gonna fight?
(continua)
11/3/2018 - 15:43
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Modest Proposal

Modest Proposal
Sound & Fury - 1983
I don't know them they don't know me
(continua)
11/3/2018 - 15:32
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Massacre of Innocence (Air Attack)

Massacre of Innocence (Air Attack)
Album: Why - 1981
Men women and children
(continua)
11/3/2018 - 15:27
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Mania for Conquest

Mania for Conquest
Album: Why - 1981
In order to satisfy their mania for conquest
(continua)
11/3/2018 - 15:23
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Io vi parlo di Milano

Io vi parlo di Milano
[1972]
Parole e musica di Diego De Palma
La traccia che dà il titolo al suo unico disco, realizzato in collaborazione con Giovanna Marini e Franco Coggiola e prodotta dalla I Dischi del Sole.
Nell'aprile di quello stesso anno Diego De Palma morì in un incidente motociclistico
Testo trovato su YouTube
Io vi parlo di Milano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2018 - 15:22
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The Last Goodbye

The Last Goodbye
dall'album "Living in Darkness" del 1981
Some day, somewhere, someone, somehow
(continua)
11/3/2018 - 15:14
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I Have...

I Have...
1981
E.P. Paganicons
Pages turn
(continua)
11/3/2018 - 15:02
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Generals

Generals
1982

Album: Strawberries
Big city all crapped out revenge is not so sweet
(continua)
11/3/2018 - 14:54
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Death Is Imminent

Death Is Imminent
1986
Album: Bonecrusher
There's going to be a war, rejoice rejoice
(continua)
11/3/2018 - 14:46
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Cries of Help

Cries of Help
1982
Album Hear Nothing See Nothing Say Nothing
Napalm tumbles
(continua)
11/3/2018 - 14:41
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Blank Stare (Sharp Shot)

Blank Stare (Sharp Shot)
Album: Nothing Can Go Wrogn! - 1986
Somewhere in the jungle lies a soldier, known to God
(continua)
11/3/2018 - 12:01
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Black Eye

Black Eye
2006


It's about the War on Terror and how if you catch a kid fighting in the playground you don't blame the kid with the blackeye, likewise fighting terror should be done by looking at the cause such as injustice in the middle east supported by the US and UK like Saudi Arabia etc.

Song Meanings
Take a look at the man,
(continua)
11/3/2018 - 11:57
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Back to the World

Back to the World
Album: Back to the World - 2004
I got to go back to the world
(continua)
11/3/2018 - 11:50
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America

America
Album Living in Darkness
Released November 1981

This song attacks American Patriotism and how it brainwashes the current generation through their education and through propaganda.
I'm so bored of education
(continua)
11/3/2018 - 11:19
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Allegiance to No-One

Allegiance to No-One
Album: Jonestown Aloha!

L'obbedienza cieca ti porterà alla morte. Riferimento ai test nucleari effettuati dai governi degli Stati Uniti nel deserto del Nevada a partire dagli anni '50
Nevada desert
(continua)
10/3/2018 - 23:31
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You're Wrong

You're Wrong
2006
Album: Never Trust a Hippy
You're wrong about virtues of Christianity
(continua)
10/3/2018 - 23:05
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Gianfranco Manfredi: Non c'eri

Gianfranco Manfredi: Non c'eri
[1978]
Parole e musica di Gianfranco Manfredi
Nell'album "Biberon"
Non c'eri
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2018 - 22:22
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Il cucciolo Alfredo

Il cucciolo Alfredo
[1977]
Parole e musica dfi Lucio Dalla
Nell'album "Com'è profondo il mare"
Tra le case e i palazzi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2018 - 17:55
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Gente per bene e gente per male

Gente per bene e gente per male
[1972]
Parole di Mogol
Musica di Lucio Battisti e Gian Piero Reverberi
Nell'album "Il mio canto libero"
Ah, fatemi entrare
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2018 - 17:13
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L’uomo dell’ombrello – elegia per Idy Diene

L’uomo dell’ombrello – elegia per Idy Diene
Poesia di Alessio Lega
accompagnamento musicale di Guido Baldoni

Il testo è stato ripreso da Altracittà
Son passato a ripa d’Arno questa sera
(continua)
inviata da Silva 10/3/2018 - 13:24
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Peter Norman

Peter Norman
2018
Breve danzò il Novecento

Olimpiadi di Città del Messico, 1968. Finale della gara dei 200 metri piani. Rimane certamente un'icona del '900 quella foto in bianco e nero di due atleti sul podio, a piedi scalzi e il pugno guantato di nero alzato verso il cielo, Tommie Smith e John Carlos, a rivendicare dopo la loro "gara della vita" dignità e diritti per il popolo afroamericano.
Ma c'è un terzo uomo, spesso dimenticato, in quella foto: il secondo arrivato, un australiano dalla pelle bianca, Peter Norman. Partecipa alla premiazione con un'aria che appare smarrita, fino talvolta a cogliere in quell'espressione una dissociazione o quanto meno un distacco da quella manifestazione storica, di una storia che non è la sua. Ma Peter Norman è probabilmente il vero eroe tragico di quella serata, destinato a pagare il prezzo più alto. In un moto d'amore, o di semplice umanità, decide di unirsi simbolicamente... (continua)
Io lo sapevo che non era il vento
(continua)
9/3/2018 - 23:45
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Iraq

Iraq
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continua)
I was an Army mechanic
(continua)
inviata da Dq82 7/3/2018 - 15:03
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Rifles and Rosary Beads

Rifles and Rosary Beads
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continua)
Rifles and rosary beads
(continua)
inviata da Dq82 7/3/2018 - 14:36

Il pensionato 2.0

Il pensionato 2.0
[Firenze, 7 marzo 2018]
Sull'aria del "Pensionato" di Francesco Guccini
Da un'idea involontaria di Luca Monducci
Ex capostazione e cofondatore del newsgroup it.fan.guccini (1996)
Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa passare,
(continua)
7/3/2018 - 12:54
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Soldiering On

Soldiering On
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continua)
I was bound to something bigger
(continua)
inviata da Dq82 7/3/2018 - 09:59

Come on Over to Your Own Side

Come on Over to Your Own Side
[1968]
Written by Elaine Laron
Scritta da Elaine Laron
Performed by Matt Jones and Elaine Laron
Interpretata da Matt Jones e Elaine Laron
Published / Pubblicata:
Broadside #95, November / December 1968

“Matt Jones” è Matthew Jones, l'autore (assieme a Elaine Laron anche del testo) di Hell No, I Ain’t Gonna Go!. A dire il vero, quest'ultima canzone appare accreditata nel disco antologico Broadside Time Is Running Out (la canzone era stata pubblicata nel n° 82 della rivista) ad entrambi, e quindi mi chiedo se non sia il caso di uniformare la cosa. Matt(hew) Jones (1936-2011) fu attivista per i diritti civili, segretario dello Student Nonviolent Coordinating Committee e, per un certo periodo, membro dei Freedom Singers di Pete Seeger; Elaine Laron (1930-2013), nata nel Bronx, è stata una songwriter e poetessa. La sua collaborazione con Matthew Jones, che era compositore e musicista, produsse... (continua)
Come on over to your own side!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/3/2018 - 04:10
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Don Kişot

Don Kişot
Zucchero "Sugar" Fornaciari: Hai scelto me / You've chosen me / Don Chisciotte (Nâzim Hikmet, 1947)

6/3/2018 - 15:49

Nâzım Hikmet: L’Espagne

Nâzım Hikmet: L’Espagne
Testo originale in turco:

İSPANYA
20 Mayıs 1962, Moskova

Kimimiz altmışındadır
Kimimiz gitti daha ötelere
Kimimiz bir avuç kemiktir çoktan
İspanya gençliğimiz
İspanya bir kanlı güldür göğsümüzde açılmış
İspanya arkadaşlığımız ölümün karanlığında
İspanya arkadaşlığımız aydınlığında altedilmez umudun
Ve koca zeytin ağaçları yırtık pırtık
Ve toprak sarı ve toprak kırmızı ve delik deşik
Kimimiz altmışındadır
Kimimiz gitti daha ötelere
Kimimiz bir avuç kemiktir çoktan
39’da düştü Madrid
Acı tatlı neler geçti o gün bugündür başından insanoğlunun
İspanya 39’da düştü
Öfkeli sıcak sesi geliyor Asturya madenlerinden 62’de
Bilbao’da aydınlığı altedilemeyen umudumuzun
İspanya gençliğimizdi İspanya gençliğimizdir
İspanya alınyazımızdadır hepimizin
Yeshua Aroyo 6/3/2018 - 15:31
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The War After the War

The War After the War
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continua)
Who's gonna care for the ones who care for the ones who went to war?
(continua)
inviata da Dq82 6/3/2018 - 14:34
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Dim e didom e didom e didera

anonimo
Dim e didom e didom e didera
[1972]
Canzone d’osteria milanese, molto terrena, anticlericale e pure antibellicista. E’ noto che il vino rende riflessivi, metafisici ma insieme anche più concreti...
Trovo il testo nel volume di Nanni Svampa intitolato “La mia morosa cara – Canti popolari milanesi e lombardi”, prima edizione 1977, dove l’autore individua il luogo in cui la canzone fu creata nell’Osteria della Briosca, un’osteria ai Navigli che ancora esiste. Svampa dice pure di un disco dal titolo “La Briosca di Milano” inciso proprio da un gruppo di clienti del locale.

Per la precisione, il disco in questione s’intitola “Osteria n°1. La Briosca di Milano. Quando c’erano i Navigli”, realizzato dalla casa discografica Fonit Cetra nel 1972 e interpretato da El Pinza, La Vanda, Rinone, Alberto e il coro della Briosca, tutti personaggi localissimi, con la consulenza musicale del Maestro Ettore De Carolis.
Dim e didom e didom e didera
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/3/2018 - 13:35
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The Torture Never Stops

The Torture Never Stops
Quanto mi manca FRANK.
Bell'articolo, complimenti!
marco
marco 6/3/2018 - 13:26
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Nada, la ragazza di Bube

Nada, la ragazza di Bube
Dal libro "Fiore di cappero" di Antonella Zucchini una ricostruzione del battibecco che precedette i fatti.
...don Scipione si fece verde di rabbia e dall'alto del suo scalino li apostrofò con durezza:
"O voi,indò vu credete di andare? Vu vorreste entrare in casa di Nostro Signore in queste condizioni?" tuonò accennando ai loro abiti.
Uno di questi gli si parò dinnanzi, senza paura.
"O bella,io in chiesa ci posso entrare quando mi pare" e mosse un passo.
Don Scipione gli si parò davanti. "un t'azzardare, sai? In pantaloni corti non si entra!"
Una ragazza mora con un fazzoletto rosso al collo intervenne.
"La settimana passata, in chiesa, c'erano i muratori coi pantaloni corti eppure vu siete stato zitto"
"E un vu gli avete detto nulla nemmeno a' fascisti quando gli entravano co' i gagliardetto!" rincarò un altro.
"E a' tedeschi quando sono entrati armati fino a' denti!" abbaiò un... (continua)
Silva 6/3/2018 - 10:14
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Aremu rindineddha

Aremu rindineddha
@ Vincenzo Capezzuto

Prima di tutto un caro saluto a Lei, a Katerina Papadopoulou e a tutti i membri del vostro gruppo.

Accettiamo di buon grado i complimenti, con l'avvertenza necessaria che i nostri articoli sono sempre "in fieri"; per noi le ricerche non terminano mai.

Così come, naturalmente, lasciamo campo libero a tutti per eventuali integrazioni, correzioni, interpretazioni, precisazioni.

Grazie davvero, e ancora. Speriamo di potere ampliare ulteriormente questa pagina, assieme ad altre. Ευχαριστώ πολύ για την ερμηνεία του τραγουδιού που τη κάνατε Εσείς μη τη Κατερίνα Παπαδόπουλου.
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 5/3/2018 - 18:48
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Un an e mez

Un an e mez
[1968]
Nel disco "Milano Canta N°3", pubblicato nel 1968

Una canzone sulla naja, il servizio militare quando era obbligatorio. Il testo è ben reperibile in Rete ma purtroppo senza un audio che lo accompagni per verificarlo. Mi sà che il milanese lascia un po' a desiderare, ma tant'è... Se qualcuno avesse il disco o fosse milanese verace...
Faccio servizi ad ore,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/3/2018 - 18:29
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Peace Anthem for Palestine

Peace Anthem for Palestine
We don't eat pigs
(continua)
5/3/2018 - 17:25
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Born This Way

Born This Way
L'introduzione parlata nel video
This is the manifesto of Mother Monster:
(continua)
4/3/2018 - 23:53
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Man of God

Man of God
Ecco Eliza che amo
k 4/3/2018 - 23:51




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